UOC Medicina D`Urgenza e Pronto Soccorso Direttore Dott. Luigi

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UOC Medicina D’Urgenza e Pronto Soccorso
Direttore Dott. Luigi Zulli
00135 Roma, Via G. Martinotti 20
tel. 06 33063723, fax 06 33062230
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LA MORTE CARDIACA IMPROVVISA-L’ARRESTO CARDIOCIRCOLATORIOLA RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE
ABSTRACT
MCI-FV-ASISTOLIA-PEA-RCP-BLS-BLSD-ALS-PALS-ACLS,quante sigle per un evento
improvviso,brusco,inatteso,inaspettato,comunque drammatico,innescato da una causa scatenantetrigger, su un miocardio suscettibile di una vulnerabilità elettrica, per fattori anatomo-strutturali
sottostanti,in presenza di fattori favorenti quali i Fattori di Rischio Cardiovascolare (FRC) o in
presenza di fattori modulanti,quali squilibri idroelettrolitici o uso di farmaci e droghe,i cui
spettatori talvolta anche medici ed operatori sanitari,assistono spesso inermi.
Malgrado le conquiste ed i progressi della medicina che dagli ormai lontani anni ’60,hanno
condotto ad una riduzione del tasso di mortalità per malattie cardiovascolari,la MCI rappresenta a
tutt’oggi uno dei problemi sanitari di maggior rilievo in campo mondiale.
Per Morte Cardiaca Improvvisa (MCI) si intende la morte naturale dovuta a cause
cardiache,arresto cardiocircolatorio(ACC) primitivo,che interviene entro un’ora dall’inizio dei
sintomi acuti in soggetti , di qualsiasi età,con o senza preesistenti patologie cardiache,in cui il
momento e le circostanze della morte sono inaspettate;quindi cessazione brusca ed inattesa delle
attività Cardiocircolatoria e Respiratoria,preceduta o no da sintomi premonitore,in soggetti giovani
sani,praticanti anche attività sportiva agonistica o soggetti di qualsiasi età,con o senza malattia
cardiaca nota.
I dati parlano di circa 900.000 morti all’anno nell’Europa Occidentale,circa 500.000 morti/anno
negli USA,in Francia circa 50.000 casi anno e ben 40.000 /anno nella sola Italia,su un totale di
morti per malattie cardiocircolatorie di circa 241.000 per un dato statistico di 0.5-1 morti/1000
abitanti/anno nel mondo secondo studi Baltimora,Framingham,HIP New York e 0.7 morti/1000
abitanti/anno in Italia secondo studi Monica,FACS.
Secondo i dati statistico-epidemiologici in Italia, riferito a circa 120.000-160.000 nuove Sindromi
Coronariche Acute (SCA)all’anno, circa il 73% delle MI avviene tra le mura domestiche,il 12%
negli ambienti di lavoro,il 4% sui mezzi di trasporto,il 3% durante attività ricreativa e circa 8% in
ambiente sanitario,configurandosi pertanto uno scenario di MCI in fase extraospedaliera ed uno
scenario in fase intraospedaliera.
Le curve di sopravvivenza parlano di percentuali superiori al 55% se i soccorsi con la
Rianimazione CadioPolmonare (RCP) e la Defibrillazione Precoce (DP) sono portati entro 4-6
minuti,percentuali che scendono sotto il 35% se i soccorsi e la DP sono portati dopo 6-8 minuti,
per scendere anche al di sotto del 10% se i soccorsi e la DP arrivano dopo 10-12 minuti.
Importantissima quindi e’ l’organizzazione dei soccorsi,la disposizione strategica dei mezzi di
soccorso,l’implementazione delle tecniche di Rianimazione Cardiopolmonare(RCP) a tutti i
livelli,la diffusione capillare della cultura dell’emergenza sia nella fase extraospedaliera che in
quella intraospedaliera e la perfetta applicazione della Catena della Sopravvivenza.
Le Nuove Linee Guida (NLG)2005 parlano di una catena della Sopravvivenza composta di 4
anelli,di cui il primo è il fondamentale perché prevede il riconoscimento precoce delle situazioni
che possono portare ad un ACC;prevenire l’ACC riconoscendo i sintomi premonitori e chiedendo
aiuto nella speranza che il trattamento precoce,nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi
specialistici,impedisca il verificarsi di un ACC definitivo.Saper praticare la RCP ed
eventualmente saper attuare la DP vuol dire applicare correttamente i primi tre anelli della
catena,per far si che al momento dell’arrivo dei soccorsi si possa attuare e ben implentare il quarto
anello che prevede i socoorsi avanzati. Quindi praticare un buon BLS,primi due anelli della
catena,attuare la DP e quindi il BLSD,significa mettere in pratica i primi tre anelli della catena
,affinché il quarto anello ALS-ACLS abbia giusta e corretta applicazione,con prospettive di una
buona prognosi per il paziente.
Infatti se il paziente rimane senza assistenza rianimatoria di base, in attesa dell’arrivo dei mezzi di
soccorso che in media non si realizza mai prima di 10-15 minuti,significherebbe mandare il
paziente in ipossia-anossia cerebrale,con postulati danni cerebrali irreversibili.Intervenire il prima
possibile,soprattutto se testimoni dell’evento e saper applicare le tecniche di RCP di base ed
eventualmente la DP,significa in una elevata percentuale di casi ,25-40%,evitare le Morti
Cardiache Improvvise,soprattutto in fase extraospedaliera e comunque anche in quella
intraospedaliera,nelle cosiddette aree di degenza non intensiva.Ogni minuto che passa senza
praticare RCP e/o somministrare la scarica elettrica con il Defibrillatore Automatico
Esterno(DAE),riduce del 10% la possibilità di “riattivare” o riavviare il cuore;per cui dopo 10
minuti circa le possibilità calano fino allo zero.
Perché è importante avere il DAE.
I ritmi di presentazione dell’Arresto Cardiocircolatorio sono:
Fibrillazione Ventricolare(FV)
Tachicardia ventricolare senza polso (TV senza polso)
Asistolia
Attività Elettrica senza polso (PEA) Pulseless Electrical Activity
Secondo i dati statistico epidemiologici nella fase extraospedaliera i ritmi di “prima “presentazione
di un ACC sono FV e TV senza polso in circa 85% dei casi;questi due ritmi sono altamente
sensibili al DAE e quindi defibrillabili.In fase intraospedaliera invece la percentuale di
presentazione iniziale di un ACC è divisa tra un 33% di FV,33% di Asistolia e 33% altri due ritmi
citati,per motivi contingenti.
La FV rappresenta il quadro elettrocardiografico del grado più avanzato di de-sincronizzazione
dell’attività elettrica del miocardio che non ha attività contrattile efficace;il quadro di
presentazione iniziale è quello della FV ad ampi voltaggi,che si riducono di ampiezza con il
trascorrere del tempo.
La Asistolia rappresenta la totale assenza di attività elettrica ventricolare;la asistolia è l’evento
terminale di qualsiasi FV ed il riscontro di questo ritmo di esordio,anche durante RCP ha rilevanza
prognostica negativa.La asistolia deve essere differenziata dalla FV a basso voltaggio e questo è
possibile solo con i defibrillatori con monitor-display,mentre i DAE analizzano da soli il ritmo
sottostante e pongono essi stessi l’indicazione a scarica consigliata o scarica non
consigliata,raggiungendo una specificità –sensibilità vicino al 99%.
Gli obiettivi quindi sono :
Praticare il prima possibile la Rianimazione Cardiopolmonare
Ritardare i danni anossici cerebrali
Correggere la causa dell’arresto cardiaco con la Defibrillazione se è presente un ritmo
defibrillabile
Chiamare correttamente i soccorsi
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