Intervento unico in Toscana salva bambino nato con organi

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COMUNICATO STAMPA
Effettuato a Siena un intervento unico in Toscana su un bambino nato con gli organi digerenti nel
torace, accanto al cuore, anziché nella pancia
Eccezionale risultato della Chirurgia Pediatrica e della Terapia Intensiva Neonatale
Policlinico Santa Maria alle Scotte
Effettuato a Siena un intervento unico in Toscana su un bambino nato con gli organi digerenti nel
torace, accanto al cuore, anziché nella pancia. L’eccezionale operazione è stata realizzata con dei
piccolissimi fori sul torace, in toracoscopia, dal professor Mario Messina, direttore della Chirurgia
Pediatrica, con la fondamentale collaborazione dei chirurghi Giovanni Di Maggio e Francesco
Molinaro, dell’anestesista Laura Giuntini e della Terapia Intensiva Neonatale, diretta da Barbara
Tomasini, che ha permesso di stabilizzare il bambino, operandolo 24 ore dopo la nascita, e di non
avere complicanze nel post-operatorio. Si tratta di uno dei pochissimi casi fatti in Italia. “Abbiamo
effettuato sul torace – spiega Messina – un foro da 5 mm per inserire la telecamera e due forellini
da 3mm per inserire le pinze operatorie, in modo da spingere l’ileo, la milza e il colon fuori posto
dalla cavità toracica a quella addominale, attraverso il buco anomalo dell’ernia diaframmatica. E’
stato un intervento particolarmente complesso, durato circa due ore. Dopo aver risistemato gli
organi nella giusta posizione, facendo attenzione alla particolare fragilità della milza, abbiamo
chiuso l’ernia dal torace. Si tratta di un vero e proprio salto di qualità della chirurgia pediatrica
senese che si attesta tra i migliori centri europei”. Questa malformazione era stata individuata con la
diagnosi prenatale e, al momento del parto, la mamma è stata trasferita d’urgenza da Grosseto a
Siena, con il supporto dell’équipe di Ostetricia e Ginecologia diretta dal professor Felice Petraglia.
“Questo tipo di malformazioni – aggiunge Messina – ha una mortalità nel 30-40% dei casi perché
durante la vita fetale i visceri premono sul polmone e non gli consentono di svilupparsi quindi,
appena nato, il bambino può avere forti difficoltà respiratorie, nel nostro caso tenute sotto controllo
dalla competenza ed esperienza della dottoressa Tomasini. Ora il piccolo è fuori pericolo e ha
iniziato a mangiare il latte”.
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