Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale Appunti del corso di Matematica 05 - Limiti Anno Accademico 2013/2014 D. Provenzano M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 1. Introduzione 1. Introduzione Il concetto di limite è di fondamentale importanza in matematica. Le definizioni di derivata e integrale di una funzione, per esempio, si basano sul concetto di limite. In questa prima fase daremo una definizione intuitiva che sarà formalizzata successivamente. Sia f : A ⊆ R → R una funzione e x0 ∈ R̃ un punto di accumulazione per A. Il nostro problema consiste nel capire quale valore assume f (x) quando x si avvicina a x0 . Se tale valore esiste (nel senso che definiremo meglio in seguito) diremo che il limite di x che tende a x0 è pari a l e scriveremo lim f (x) = l x→x0 Esempio 1.1 Si consideri la funzione f (x) = x3 + 2. Si ipotizzi di essere interessati a studiare cosa succede a f (x) in prossimità di x0 = 2. In questo specifico caso, via via che ci avviciniamo a 2, è facile osservare che f (x) assume il valore l = 10, ovvero i valori assunti dalla f (x), per valori della x vicini a 2, sono prossimi a 10. Quindi, lim x3 + 2 = 10 x→2 Il diagramma di Figura 1 rappresenta tale situazione. Esempio 1.2 x3 − 8 La funzione f (x) = è definita su tutti i reali tranne x = 2: x−2 Dom.f = R\{2}. Il punto x0 = 2 è comunque un punto di accumulazione per Dom.f , quindi, è possibile investigare cosa succede a f (x) quando ci avviciniamo, ma non raggiungiamo, x0 = 2, ovvero x3 − 8 x→2 x − 2 Cerchiamo, innanzitutto, di tracciare il grafico di f (x) (vedi figura 2). Come si può osservare, sebbene la f (x) non sia definita in x = 2, via via che x si avvicina a 2, la f (x) si avvicina al valore 12. Ciò soddisfa la definizione intuituiva di limite che abbiamo dato. In effetti, con semplici passaggi algebrici, si ha che 2 (x−2)(x + 2x + 4) x3 − 8 = lim = lim x2 + 2x + 4 = 12 lim x→2 x→2 x→2 x − 2 x − 2 lim D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 3 1. Introduzione Figura 1. lim x3 + 2 = 10 x→2 Quindi, quando x0 è punto di accumulazione per A, ma x0 ∈ / A, la sostanza del concetto di limite non cambia, nel senso che possiamo sempre determinare qual è il comportamento della f (x) in prossimità di tale punto. Riferendoci all’esempio 1, possiamo considerare l’avvicinamento a x0 per valori di x < x0 (dalla sinistra) oppure per valori x > x0 (dalla destra). Nel primo caso, se il limite esiste, diremo che esiste il limite sinistro e scriveremo lim− f (x) = l x→x0 nel secondo caso, se il limite esiste, diremo che esiste il limite destro e scriveremo lim+ f (x) = l x→x0 Nei casi che abbiamo visto finora, lim f (x) = lim− f (x) = l x→x+ 0 x→x0 ossia, i due limiti coincidono e in questo caso diremo che il limite nel punto x0 esiste. 4 D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 1. Introduzione x3 − 8 x→2 x − 2 Figura 2. lim Si osservi, adesso, il grafico della funzione { 2 x se x < 2 f (x) = 1 x + 4 se x≥2 2 come riportato in figura 3. Come si può notare, lim f (x) = 4 x→2− mentre lim f (x) = 5 x→2+ Sebbene esistano il limite destro e sinistro, non è possibile concludere quale sia il comportamento della funzione per x che si avvicina a 2. In questo caso il limite non esiste. In generale, se il limite destro e sinistro non coincidono, oppure uno o entrambi non esistono, il limite per x → x0 non esiste. Esaminiamo la funzione di figura 4 nei punti π e 2π. Come si può osservare, per x che si avvicina a π o a 2π, la funzione f (x) assume valori infinitamente grandi, ossia f (x) → +∞, oppure assume valori infinitamente piccoli, ossia f (x) → −∞. Scriveremo che lim f (x) = +∞ x→π Inoltre lim f (x) = −∞, x→2π − lim f (x) = +∞ x→2π + D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 5 1. Introduzione Figura 3. Grafico della funzione f (x) = x2 se x < 2; f (x) = 12 x + 4 se x ≥ 2 Nei casi visti finora, l’esistenza o la non esistenza del limite può verificarsi tramite una semplice ispezione del grafico di f (x). Non sempre ciò è possibile ed in alcuni casi si potrebbe incorrere in errori. Esempio 1.3 Il grafico della funzione f (x) = sin(π/x) (figura 5) sembra avere come limite 0. Comunque, da una osservazione più ravvicinata, si evince che la funzione oscilla fra −1 ed 1 via via che x si avvicina a 0. Anche in questo caso, sebbene la funzione sia limitata, il limite non esiste per l’oscillazione della funzione nelle vicinanze di 0. Esempio 1.4 Si determini sin x x→0 x Se valutiamo la funzione in 0, si ottiene la forma priva di significato 0 . Ispezionando il grafico della funzione (figura 9), si nota che per 0 x → 0+ e x → 0− si ha che f (x) → 1. lim 6 D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 2. Rappresentazione grafica del limite Figura 4. Si osservi la funzione in π e 2π Figura 5. f (x) = sin(π/x) Infine, vedremo una tipologia di funzioni per cui la valutazione della funzione in x0 restituisce una forma indeterminata, ma il limite esiste. 2. Rappresentazione grafica del limite Avendo tre possibili casi per il valore del punto di accumulazione: x0 (finito), +∞, and −∞ e tre possibili casi per il valore del limite: D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 7 3. Definizione di limite Figura 6. f (x) = sin(π/x) l (finito), +∞, and −∞, le situazioni che possono verificarsi sono in totale 9. La Figura 1 rappresenta graficamente il caso lim f (x) = l, x→x0 la Figura 2 i casi lim f (x) = +∞ x→−∞ e lim f (x) = +∞ x→+∞ la Figura 7 i casi lim f (x) = l e lim f (x) = +∞ e x→−∞ lim f (x) = l x→+∞ la Figura 8 i casi x→x0 lim f (x) = −∞ x→x0 la Figura 9 i casi lim f (x) = −∞ x→−∞ e lim f (x) = −∞ x→+∞ 3. Definizione di limite Possiamo adesso introdurre la definizione formale di limite Definizione Sia x0 ∈ R̃ un punto di accumulazione per A, dominio della funzione f . Si dice che la funzione f (x) ammette limite l ∈ R̃ per x che tende a x0 e scriviamo lim f (x) = l x→x0 se, ∀I(l), ∃I(x0 ): ∀x ∈ I(x0 ) ∩ A, con x ̸= x0 , segue che f (x) ∈ I(l) In tal caso si dice che f (x) tende a l, finito o infinito, per x → x0 . 8 D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 3. Definizione di limite Figura 7. f (x) = x2 /(x2 + 4) Figura 8. f (x) = −2x/(x2 − 1)2 Figura 9. f (x) = −x2 + x − 1 D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 9 4. Teoremi sui limiti In altre parole, diremo che la funzione f (x) tende a l per x → x0 , se comunque prendo un intorno del valore del limite l, I(l), esiste un intorno del punto di accumulazione x0 , I(x0 ), tale che comunque prendo un valore x appartenente contemporaneamente al dominio della funzione e all’intorno considerato, con x diverso da x0 , segue che il valore della funzione calcolato in corrispondenza del valore della x scelto cade nell’intorno del limite inizialmente fissato. È importante sottolineare due punti: • Si ha che x ̸= x0 , quindi, nella definizione di limite non ha importanza il valore che assume la funzione in x0 . • Se il punto x0 non fosse di accumulazione per A, la definizione di limite non avrebbe senso. Infatti siamo sicuri che esistono punti di A arbitrariamente vicini a x0 solo se x0 è un punto di accumulazione per A. Come visto nell’introduzione, è necessario definire il concetto di limite nella parte destra e sinistra del punto di accumulazione cui tende la variabile indipendente. In particolare, la definizione di limite destro e limite sinistro è data da: Definizione Si parla di limite destro lim f (x) = l x→x+ 0 se ∀I(l), ∃I + (x0 ): ∀x ∈ I + (x0 ) ∩ A, con x ̸= x0 , segue che f (x) ∈ (l). Analogamente si parla di limite sinistro lim f (x) = l x→x− 0 se ∀I(l), ∃I − (x0 ): ∀x ∈ I − (x0 ) ∩ A, con x ̸= x0 , segue che f (x) ∈ (l). Diremo che la funzione ammette limite per x → x0 se e solo se lim f (x) = lim− f (x) = l x→x+ 0 x→x0 e scriveremo lim f (x) = l x→x0 Se l é un valore finito diremo che la funzione converge a l. Se il valore del limite é infinito, +∞ o −∞, allora diremo che la funzione diverge. 4. Teoremi sui limiti Teorema 4.1 (dell’unicità del limite). Sia f : A ⊆ R → R una funzione e x0 ∈ R̃ un punto di accumulazione per A, se la funzione ammette limite, finito o infinito, per x → x0 questo é unico. 10 D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 4. Teoremi sui limiti Dimostrazione. Ipotizziamo, per assurdo, che esistano due valori per il limite lim f (x) = l1 x→x0 e lim f (x) = l2 x→x0 con l1 ̸= l2 . Allora, per la definizione di limite, valgono contemporaneamente le due definizioni • ∀I(l1 ), ∃I1 (x0 ): ∀x ∈ I1 (x0 ) ∩ A, con x ̸= x0 , segue che f (x) ∈ I(l1 ); • ∀I(l2 ), ∃I2 (x0 ): ∀x ∈ I2 (x0 ) ∩ A, con x ̸= x0 , segue che f (x) ∈ I(l2 ). Tra tutti i posibili intorni dei due valori del limite, I(l1 ) e I(l2 ), ne scelgo due che non hanno elementi in comune, tali cioé che I(l1 ) ∩ I(l2 ) = ∅. Facendo l’intersezione dei due intorni I1 (x0 ) e I2 (x0 ), I1 (x0 ) ∩ I2 (x0 ), ∀x ∈ I1 (x0 ) ∩ I2 (x0 ), varranno entrambe le definizioni e quindi, contemporaneamente, f (x) ∈ I(l1 ) e f (x) ∈ I(l2 ). I due intorni I1 (l) e I2 (l) avranno necessariamente in comune il valore f (x) della funzione, contraddicendo la scelta iniziale di due intorni senza elementi in comune. Si conclude che il valore del limite, se esiste, deve essere unico. Teorema 4.2 (della permanenza del segno). Sia lim f (x) = l ̸= 0, x→x0 allora, ∃I(x0 ): ∀x ∈ I(x0 ), f (x) ha lo stesso segno di l. Dimostrazione. Dalla definizione di limite segue che ∀I(l), ∃I(x0 ): ∀x ∈ I(x0 ) ∩ A, con x ̸= x0 , segue che f (x) ∈ I(l). Definita con ϵ > 0 la semiampiezza dell’intorno di l, avremo quindi l − ϵ < f (x) < l + ϵ. Fissato allora ϵ = |l|/2, avremo che: • se l > 0, l − l/2 < f (x) < l + l/2 e quindi la f (x) sará compresa tra due quantitá positive come positivo é il segno del limite; • se l < 0, l + l/2 < f (x) < l − l/2 D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 11 4. Teoremi sui limiti e quindi la f (x) sará compresa tra due quantitá negative come negativo é il segno del limite. Teorema 4.3 (del confronto, valore del limite finito). Siano f , g, h tre funzioni aventi lo stesso dominio A, x0 ∈ R̃ punto di accumulazione di A, e sia f (x) ≤ g(x) ≤ h(x), ∀x ∈ A, x ̸= x0 Se lim f (x) = lim h(x) = l x→x0 x→x0 allora lim g(x) = l ∈ R x→x0 Dimostrazione. Dalla definizione di limite per le funzioni f e h segue che ∀I(l), ∃I1 (x0 ): ∀x ∈ I1 (x0 )∩ A, con x ̸= x0 , segue che f (x) ∈ I(l); ∀I(l), ∃I2 (x0 ): ∀x ∈ I2 (x0 )∩ A, con x ̸= x0 , segue che h(x) ∈ I(l). Fissato I(x0 ) = I1 (x0 ) ∩ I2 (x0 ), ∀x ∈ I(x0 ), con x ̸= x0 e x ∈ A, varranno entrambe le definizioni e quindi, contemporaneamente, l − ϵ < f (x) ≤ g(x) ≤ h(x) < l + ϵ dove ϵ > 0 rappresenta la semiampiezza dell’intorno di l. Poiché g(x) é un valore compreso tra f (x) e h(x), allora anch’esso apparterrá all’intorno di I(l), ∀x ∈ I(x0 )∩ A, con x ̸= x0 , che é la definizione di funzione convergente a l. Teorema 4.4 (del confronto, valore del limite infinito). Siano f e g due funzioni aventi lo stesso dominio A, x0 ∈ R̃ punto di accumulazione di A, e sia f (x) ≤ g(x), ∀x ∈ A, x ̸= x0 Se lim f (x) = +∞ x→x0 allora lim g(x) = +∞ x→x0 Dimostrazione. Dalla definizione di limite per la funzione f segue che ∀I(+∞), ∃I(x0 ): ∀x ∈ I(x0 )∩ A, con x ̸= x0 , segue che f (x) ∈ I(+∞). Poiché g(x) ≥ f (x), ∀x ∈ A, anche la funzione g apparterrá all’intorno I(+∞), ∀x ∈ I(x0 ) ∩ A, con x ̸= x0 , che é la definizione di funzione divergente a +∞. Analogamente si ragiona nel caso di lim f (x) = −∞ x→x0 12 D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 6. Forme indeterminate e f (x) ≥ g(x), ∀x ∈ A, x0 ∈ R̃ punto di accumulazione di A, x ̸= x0 . Il teorema del confronto risulta particolarmente interessante perchè suggerisce un’alternativa valida per il calcolo del limite. 5. Teoremi per il calcolo dei limiti Teorema 5.1. Sia f : A ⊆ R → R una funzione costante, cioé e un punto di accumulazione per A, tale che ∀x ∈ A, f (x) = c, x0 ∈ R allora lim f (x) = c. x→x0 e Siano f, g : A ⊆ R → R due funzioni reali di variabile reale, x0 ∈ R un punto di accumulazione per A. Se lim f (x) = l e lim g(x) = m, x→x0 x→x0 allora Teorema 5.2. lim [f (x) + g(x)] = l + m x→x0 Teorema 5.3. lim [f (x) · g(x)] = l · m x→x0 Teorema 5.4. lim [α · f (x)] = α · l, con α ∈ R x→x0 Teorema 5.5. lim m ̸= 0. x→x0 l f (x) = , con g(x) ̸= 0, ∀x ∈ A e x ̸= x0 , g(x) m Teorema 5.6. lim f (x)g(x) = lm , con f (x) > 0 e f (x) ̸= 1, ∀x ∈ x→x0 A e x ̸= x0 , l > 0 e l ̸= 1. Teorema 5.7. lim f (x)n = ln , con f (x) > 0 e f (x) ̸= 1, ∀x ∈ A e x→x0 x ̸= x0 , l > 0 e l ̸= 1, n ∈ N. Teorema 5.8. lim log(f (x)) = log(l), con f (x) > 0, ∀x ∈ A e x ̸= x0 e l > 0. x→x0 Teorema 5.9. lim logg(x) f (x) = logm l, con f (x) > 0, l > 0, g(x) > x→x0 0, g(x) ̸= 1, ∀x ∈ A e x ̸= x0 . Teorema 5.10. Siano f e g due funzioni componibili nella funzione composta g ◦ f e x0 un punto di accumulazione per il dominio di f . Se lim f (x) = l, con l punto di accumulazione per la funzione g, e x→x0 lim g(x) = m, allora lim g(f (x)) = m. x→l x→x0 6. Forme indeterminate ∞ − ∞, 0 · ∞, 0 ∞ ∞ 0 , , 1 , 0 , ∞0 0 ∞ D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio 13 7. Limiti notevoli 7. Limiti notevoli I limiti notevoli che prendiamo in considerazione sono soltanto due ( 1 )x lim 1 + = e (costante di Nepero) x→∓∞ x da cui si ricava ( )1 lim 1 + x x = e (costante di Nepero) x→0 ( 1 )x lim 1 − = e−1 (costante di Nepero) x→∓∞ x ln(1 + x) lim =1 x→0 x e ax − 1 = ln(a) x→0 x lim da cui si ricava ex − 1 =1 x→0 x lim Sia f : A ⊆ R → R una funzione. Se f (x) → ∓∞, quando x → x0 , con x0 punto di accumulazione per A, allora ( 1 )f (x) lim 1 + = e (costante di Nepero) x→x0 f (x) 14 D. Provenzano, M. Tumminello, V. Lacagnina, A. Consiglio