Organizzazione aziendale
CLT in Economia e Management
Prof. Paolo Gubitta
21 e 22 ottobre
b 2014
L’evoluzione
L
evoluzione del pensiero organizzativo
Il funzionalismo
Materiali didattici - a.a. 2014-2015
Approfondimenti sulla storia del pensiero organizzativo.
Come usare questi materiali
2
Slid di supporto
Slide
t add alcune
l
lezioni
l i i (come
(
da
d programma))
 Necessarie per la preparazione all’esame (= comprese
nell’esame
ll’
fi l )
finale)
Fai attenzione
 Il pensiero degli Autori citati è molto più ampio,
approfondito e vario di quello riassunto nelle slide
 In questi materiali sono state estratte le parti della loro
produzione scientifica che ci servono per il nostro
ragionamento
Che si inquadra nello schema, riportato nella pagina seguente
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
Gli attori e le teorie organizzative
In sintesi
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
3
Obiettivi di
apprendimento
Capire come funzionano la società e i sistemi
che la compongono
p
dei sistemi sociali
Quali sono le componenti
Come possiamo utilizzare le idee dei funzionalisti
nel
e nostro
ost o corso
co so e nella
e a progettazione
p ogetta o e
organzzativa
Chi era Talcott Parsons
(1902-1979)
Americano
Docente di sociologia ad Harvard
Per saperne di più, consulta anche questi siti:
 http://it.wikipedia.org/wiki/Talcott_Parsons
http://it wikipedia org/wiki/Talcott Parsons
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
5
La domanda di partenza
6
Parsons parte da questa domanda
 C
Come è possibile
ibil l’
l’ordine
di sociale?
i l ?
 Come si può spiegare l’esistenza di una società in cui è possibile la
pacifica convivenza?
Ed esclude alcune riposte alle domande
 Non si ottiene per imposizione coercitiva
Ordine esiste perché imposto
 Non si ottiene per pura convenienza dei singoli
Ordine esiste perché conviene ai singoli
L’ di sociale
L’ordine
i l dipende
di d dal
d l ffatto che
h
 Esiste un modello prevalente di valori etico-sociali interiorizzati dagli
individui
La società è un sistema sociale composto da parti organicamente
collegate tra di loro perché condividono una serie di valori
fondamentali
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
Il modello di Parsons
7
La sua teoria ha 4 caratteristiche:
 Forte
Tutte le istituzioni, a qqualunque
q livello, svolgono
g
delle ffunzioni
z integrative:
g
sono legittimate dal fatto che concorrono a mantenere l’equilibrio
omeostatico del sistema sociale
 MECCANISMI INTERNI DI FEEDBACK
 Ottimista
Nel sistema ci possono essere conflitti e tensioni, ma si tratta sempre di
fenomeni che devono trovare soluzione
 Conservatore
Enfasi sugli elementi di stabilità e riproduzione del sistema, non sugli
elementi di crisi dello stesso
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
Il modello di Parsons
8
L sua teoria
La
t i ha
h 4 caratteristiche:
tt i ti h
 Organicistico
Tutti i sistemi sociali hanno bisogni primari da soddisfare per
sopravvivere e contribuire al sistema
T i i sistemi
Tutti
i
i sociali
i li sono tra loro
l
connessii e sii scambiano
bi
risorse per sopravvivere
L società
La
i tà

È concepita come un organismo vivente dotato di tanti
organi differenti (es. governo, banche, polizia, scuole, sistemi
di trasporto…), ciascuno dei quali svolge una funzione per
garantire la salute e la sopravvivenza dell’intero organismo
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
Il modello di Parsons
9
Il sistema sociale include
 Un processo di interazione tra due o più attori
 L’ambiente o situazione, in cui sono inclusi altri attori, considerati
come dati
d i di ffatto e verso i qualili sii può
ò provare attrazione
i
o repulsione
li
 Il sistema di simboli condivisi (linguaggio, valori comuni ed
aspettative normative condivise)
 Lo status è costituito da una serie di diritti e doveri, cioè di aspettative
di comportamento e indica la collocazione dell’individuo (“attore”) nel
sistema
 Il ruolo indica le attività corrispondenti allo status (il ruolo, come
insieme di diritti e doveri, genera aspettative di comportamento) ed è
l’unità elementare di un sistema sociale
 La funzione corrisponde al contributo dato da un ruolo, da
un’istituzione, da un gruppo, ecc. al funzionamento del sistema sociale
o ad una p
parte di esso ((sottosistema))
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
Il modello AGIL, variabili
10
Una seconda domanda
 Come si possono spiegare le diversificazioni nelle funzioni del
p
classificare le istituzioni?
sistema e qquindi come si possono
In altri termini, come si possono classificare le varie funzioni
svolte da sistemi e sub-sistemi sociali?
 Attraverso gli imperativi o pre-requisiti funzionali (acronimo
AGIL)
Esigenze
E
i
ffondamentali
d
li che
h ognii sistema
i
deve
d
soddisfare
ddi f per
sopravvivere




Reperire
p
ed adattare le risorse p
per sopravvivere
p
((Adaptation)
p
)
Definire e perseguire i propri scopi (Goal)
Fornire motivazioni ai membri per partecipare (Integration)
C mp rr i conflitti
Comporre
flitti e iintegrare
t r r lle p
parti
rti (L
(Latency)
t
)
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
Il modello AGIL, modello
Azioni che servono
al compimento di
altre azioni (Mezzi)
Verso
e so
l’ambiente
esterno
Azioni
orientate…
i t t
Verso
l’interno
del sistema
11
Azioni finalizzate
all’ottenimento
ll’ tt i
t di
uno scopo (Fini)
Adaptation: reperimento e
Goal: fissazione e
adattamento di risorse
perseguimento degli obiettivi
IMPRESE PRODUTTRICI
GOVERNO,,
PARLAMENTO
(profitto?)
(potere?)
Latency: mantenimento Integration: coordinamento,
dei valori, interiorizzazione.
coesione interna
SCUOLA, FAMIGLIA,
PARTITI, SINDACATI,
CHIESA
MAGISTRATURA
Il modello AGIL, struttura
12
O i sistema
Ogni
it
 Al proprio interno riproduce la stessa ripartizione
In una impresa, ad esempio




Funzione produttiva
Direzione generale
Gestione delle RU e della motivazione
Si
Sistemi
i iinformativi
f
i i per l’integrazione
l’i
i
I vari sub-sistemi non sono separati ma funzionalmente
i
interconnessi
i
 Output di un sub-sistema è l’input per il sub-sistema
successivo
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
In sintesi, da una prospettiva
13
Il sistema si suddivide in 4 subsistemi
 L- latenza. Mantiene e ravviva i valori di base del sistema, che sono
istituzionalizzati (è un mezzo che si situa entro il sistema)
integrazione Assicura integrazione al sistema
sistema. I valori di L vengono trasfusi
 I – integrazione.
e codificati in norme e sanzioni, svolgendo la funzione di controllo (è un fine
interno al sistema)
gg g
degli
g obiettivi,, il sistema delinea gli
g scopi
p da raggiungere
gg g
 G-Raggiungimento
(fine, esterno)
 A-adattamento, il sistema persegue la funzione di adattarsi all’ambiente esterno
(mezzo, esterno)
Ogni società, per sopravvivere, deve:
 A - Avere un sistema economico che, attingendo a risorse esterne, lavori per
g
interne (materiali)
soddisfare esigenze
 G - Darsi una qualche forma politica
 I - Provvedere ad una sufficiente integrazione tra i suoi membri
 L - Possedere una comune cultura di base
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
In sintesi, da un’altra
un altra prospettiva
14
Società
 Sistema costituito da sotto-componenti interrelate
Sistema
 Tende alla stabilità
stabilità, ha bisogni e “funzioni”
funzioni che li soddisfano
Ogni sub-sistema
 È preposto allo svolgimento di una funzione
Ogni fenomeno sociale
 È concepito come “funzione”, studiato in relazione al sistema, che ne è causa efficiente
e finale
Agire
g individuale
 Egoistico, potenzialmente destabilizzante
Sistema
 Fonte della stabilità: funzione della cultura
Cultura
 Insieme coerente di credenze, valori, rappresentazioni, norme e istituzioni che
producono consenso e integrazione
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015
Critiche
15
Non fornisce strumenti analitici per affrontare una serie di problemi e
dinamiche concrete che si svolgono nelle organizzazioni
 Il focus è sul sistema in generale
Non consente di spiegare
i
i maniera
in
i soddisfacente
ddi f
il cambiamento
bi
sociale
 L’ottimismo p
porta a trascurare le cause del conflitto,, p
perché il focus è
sugli elementi di stabilità del sistema
Il concetto di sistema è reificato
 I vero soggetto dd’azione
azione è il sistema,
sistema con i suoi impersonali e incessanti
processi di adattamento al contesto esterno
 L’individuo scompare dall’analisi
Il modello
d ll non sii preoccupa di avere conferme
f
empiriche
ii h
 Le categorie sono vaghe e non hanno molto valore per la ricerca
empirica
p
Organizzazione Aziendale – Paolo Gubitta, a.a. 2014-2015