PAESE: SENEGAL I. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento A. Quadro degli indici economici, demografici, e sociali Il Senegal appartiene al gruppo dei “Paesi meno avanzati” secondo la classificazione ONU, Paese a debole sviluppo umano, caratterizzato da un basso livello di reddito (sia complessivo, sia pro-capite), basso tasso di alfebetizzazione degli adulti ed elevati tassi di mortalità e di natalità. Esso rientra tra i Paesi selezionati dal FMI quali beneficiari dell’iniziativa per la cancellazione del debito multilaterale, lanciata in occasione del vertice G8 di Gleneagles, che consente di accrescere in maniera cospicua le risorse finanziarie a disposizione dei Paesi beneficiari per il perseguimento degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo. Nell’ambito di tale iniziativa verranno complessivamente cancellati, per l’insieme dei Paesi dichiarati ammissibili a beneficiare dell’iniziativa, 8 miliardi di US$ dal FMI, 44 miliardi di US$ dalla Banca Mondiale nell’arco di quaranta anni e 5 dalla Banca Africana di Sviluppo. A seguito della decisione adottata alla fine del 2005 dal FMI, il Senegal beneficia di una cancellazione del debito per 145 milioni di US$. Negli ultimi cinque anni la situazione economica del Senegal è stata contrassegnata da una crescita sostenuta, in media del 5% all’anno, in un contesto di controllo dell’inflazione (inferiore al 2%) e solvibilità delle finanze pubbliche (deficit di bilancio 3% circa, tasso di indebitamento esterno pubblico 43%). Il 2006 si è invece rivelato un anno difficile per l’economia senegalese, con crescita del PIL contenuta, tasso di inflazione piu’ elevato ed un aumento del deficit fiscale e del debito estero, riflettendo, con tale andamento, l’aumento del corso del petrolio e difficoltà finanziarie incontrate dall’industria dei fosfati (“Industries Chimiques du Senegal”), la principale attività industriale del Paese. Secondo le stime del FMI, nel 2006 la crescita del PIL sarebbe stata infatti solo del 2% (contro il 5,5% conseguito nel 2005), con un deterioramento dei saldi di bilancio ed esterni. Secondo le IFI, il deficit di bilancio nel 2006 si situerebbe attorno al 5,7% del PIL, in parte a causa delle sovvenzioni accordate al settore energetico. Il deficit esterno corrente (doni compresi) secondo la Banca Mondiale si situerebbe attorno al 12% del PIL, contro l’8,1% registrato nel 2005, a causa della diminuzione delle esportazioni di prodotti ittici e chimici e del forte aumento delle importazioni di prodotti petroliferi, imputabile all’arresto della produzione delle raffinerie senegalesi (Société Africaine de Raffinage). La situazione monetaria sarebbe stata caratterizzata nel 2006 da un aumento contenuto della massa monetaria (7,8%) e da un forte aumento del credito (12,8%). B. Previsioni per il biennio seguente Le prospettive di ripresa economica e di miglioramento delle finanze pubbliche appaiono strettamente correlate alle misure che saranno messe in atto per risolvere i problemi che hanno segnato negativamente l’economia del Paese negli scorsi 2006/2007 (ripresa dell’attività delle Industries Chimiques du Sénégal e loro eventuale ricapitalizzazione, risoluzione dei problemi energetici, realizzazione delle riforme avviate). Nelle valutazioni delle IFI le prospettive di crescita per il Paese per il periodo 2007-2010 potrebbero essere promettenti, a condizione che vengano adottate le politiche appropriate. In tal caso, la crescita del PIL potrebbe raggiungere nel periodo in esame in media il 5%. L’inflazione invece, una volta ridottosi l’impatto del recente aumento dei costi – amministrati - dell’energia e di alcuni beni di consumo, potrebbe attestarsi attorno al 2%. Proposta Paese 2009 Senegal 1 Il deficit delle partite correnti (inclusi doni) è previsto attorno al 10% del PIL, in gran parte finanziato dai flussi generati dagli investimenti esteri diretti collegati ad alcuni rilevanti progetti di investimento (tra cui la costruzione di un nuovo aeroporto). In tal modo, l’aumento del debito estero del Senegal potrebbe essere contenuto. II. Analisi del mercato turistico A. Analisi del turismo outgoing 1. Analisi dei flussi turistici e principali destinazioni 2. Posizionamento dell’Italia rispetto ai principali concorrenti 3. Principali destinazioni turistiche in Italia 4. Prospettive per il breve e medio periodo B. Analisi della domanda Profilo del turista: a) Segmento socio-economico di appartenenza b) Livello culturale c) Fasce di età d) Propensione al viaggio e) Principali motivazioni di vacanza all’estero f) Prodotti turistici preferiti (arte, religione,….) g) Fattori determinanti nella scelta delle destinazioni (prezzi, livello di organizzazione, conoscenza delle lingue, sicurezza, efficienza dei servizi, ecc.) h) Tipo di alloggio preferito i) Mesi preferiti per i viaggi j) Fonti di informazione preferiti (cataloghi, siti web, stampa specializzata, ecc.) k) Canali utilizzati (Agenzie di viaggio, Tour Operators, Internet, ecc.) Il Senegal non genera flussi turistici in uscita di rilievo: nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di membri della ristretta classe dirigente del Paese, i pochi a disporre dei mezzi finanziari per tale genere di viaggi. I Tour Operartors agiscono essenzialmente “in entrata” per incrementare i flussi turistici verso questo Paese e le stesse Autorità competenti nel campo del turismo sono impegnate unicamente a diffondere l’immagine del Senegal nel mondo, dato che il turismo è considerato come fonte primaria di entrate per la ricchezza nazionale. C. Analisi SWOT (Strenghts, Weaknesses, Obstacles, Threats) della destinazione “Italia” 1. Punti di forza 3. Opportunità 2. Punti di debolezza 4. Rischi/Difficoltà Potenziali Poichè il Senegal non genera flussi turistici in uscita di qualche rilievo, non è attualmente praticabile una politica promozionale dell’Italia quale meta turistica. Proposta Paese 2009 Senegal 2