COMUNICATO STAMPA Dal cuore del Sulcis al Senegal: una

COMUNICATO STAMPA
Dal cuore del Sulcis al Senegal: una musica che attraversa i confini
Con il chitarrista di Santadi, Alberto Balia, è nato il super-gruppo CHADAL, un
dialogo fra il popolo sardo e quello senegalese
Il Sulcis vive e non solo nel Sulcis. È appena terminata la registrazione di un disco a Dakar
(Senegal) da parte di un gruppo di musicisti sardi, con artisti senegalesi, all'interno di un grande
progetto di cooperazione internazionale. Il super-gruppo che ne è nato si chiama CHADAL, e i
componenti sono il chitarrista Alberto Balia (di Santadi), Riccardo Pittau alla tromba, Matteo Scano
al Piano e Andrea Pisu alle launeddas. Con loro, altri quattro musicisti dell'Orchestra Nazionale del
Senegal (Alassane Cissè al basso, Sidi Koita al balafon e batteria, Alioune Ndiaye allo xalam, Baka
Cissokho alla kora) e come opsiti il cantautore Bah Moody, Marcel Diabia Ndong e le Femmes
Séreres de Joal, un quintetto di voci e percussioni femminili tradizionali,
Questo grande incontro è sorto all'interno di MultimediArt Senegal, un progetto di cooperazione
culturale che nasce nel cuore del Sulcis e si pone l’obiettivo di avvicinare la cultura sarda a quella
senegalese. Il filo conduttore del progetto è dato dalla musica. L’idea è quella di una
contaminazione delle due musicalità affiancandole e facendole convivere in nuove, originali
produzioni. Il percorso – incominciato a febbraio con un primo viaggio “esplorativo” di Balia in
Senegal – si è sviluppato con incontri, lezioni di musica e di cultura, scoperta degli strumenti e delle
tradizioni musicali tipici delle due aree geografiche. Il progetto, infatti, vede coinvolti i comuni
sardi di Carbonia (capofila) e Perdaxius, l’Anci Sardegna, l’Università di Cagliari (Dipartimento di
Studi storici, geografici, artistici), l’associazione culturale senegalese Kër Thiossiane e
l’associazione Cherimus che ha ideato l’iniziativa.
Ma il passaggio più rilevante è stato senza dubbio l'incisione del disco (avvenuta a Dakar fra il 15 e
il 25 maggio) con i primi concerti in Senegal. Tra l'altro, la registrazione del primo concerto (il 20
maggio al centro culturale Douta Seck di Dakar) è stata registrata ed incisa per un'edizione limitata
di 300 vinili, per essere utilizzata dall'artista Matteo Rubbi (anch'egli dell'associazione Cherimus,
con sede a Perdaxius) nella sua opera esposta alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, in
concomitanza con la 54ma Biennale di Arti Visive. Un esordio in grande stile, quindi per Chadal,
visto che il vinile sarà poi in vendita nei bookshop della Biennale.
Ma il progetto Chadal è solo all'inizio. Il 20 agosto sarà la volta di un grande concerto a Carbonia, e
il super-gruppo non intende fermarsi qui: dal cuore del Sulcis in tutta Italia e chissà, forse in Europa
per portare un messaggio di pace e di collaborazione fra i due Paesi. Il nome del gruppo, Chadal, è
infatti una traslitterazione europea di Caadal, un uccellino colorato che migra proprio dalla
Sardegna al Senegal, così come la musica dei nostri artisti, in un progetto di contaminazione e
dialogo transcontinentale.
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