Scienza L’attacco dei creazionisti alla teoria dell’evoluzione
Sta scherzando,
mister Darwin?
Eliminata dai programmi scolastici dalla riforma
Moratti, la teoria dell’evoluzione tornerà
il prossimo anno. Ma l’attacco di chi considera
le specie animali il frutto di una creazione
soprannaturale continua. E gli italiani pensano che...
D I
R I C C A R D O
O L D A N I
( H A
C O L L A B O R A T O
A L E X
S A R A G O S A )
CREATI
O EVOLUTI?
Il diplodoco, vissuto
135 milioni di anni fa,
e l’uomo sono entrambi
prodotti di un medesimo
processo, l’evoluzione.
Per i creazionisti
invece sono stati
creati da Dio così
come sono.
28 QUARK (61)
(61) QUARK 29
S C I E N Z A L’ AT TA C C O D E I C R E A Z I O N I S T I A L L A T E O R I A D E L L’ E V O L U Z I O N E
DARWIN DAY
LA BOCCA
MODIFICATA
A FEBBRAIO NEI MUSEI
A MAGGIO NELLE SCUOLE
Il grande appuntamento è per il 12
febbraio 2009, giorno del
duecentesimo anniversario della
nascita di Charles Darwin. Ma in attesa
che arrivi il gran giorno già da qualche
anno il 12 febbraio è diventato il Darwin
Day, con iniziative in tutto il mondo per
commemorare il grande naturalista
inglese (il programma degli eventi si
trova sul sito www.darwinday.org).
Anche in Italia fioriscono le iniziative.
■ Il Museo di Storia naturale di Milano
è tra le istituzioni più attive. Dal 9 al 12
febbraio organizza l’incontro
L’evoluzione al lavoro, con un fitto
programma di eventi e conferenze.
■Il museo milanese ha anche
promosso l’iniziativa dello scrittore e
divulgatore scientifico Luca Novelli,
attualmente in viaggio per percorrere il
“Secondo viaggio di Darwin”
(www.darwin2.org). Novelli ha appena
finito di percorrere la prima tappa, che
lo ha portato in Sudamerica, tra
Argentina, Patagonia e Cile.
■ Altre iniziative per il Darwin Day
sono in programma a Roma,
Bolzano e in altre città italiane (il
programma è sul sito www.eversincedarwin.org/darw/).
■Le scuole invece festeggiano la
ricorrenza il 3 maggio, data fissata
dall’Anisn (l’Associazione nazionale
degli insegnanti di scienze naturali) per
invitare tutti gli insegnanti di scienze
naturali a ricordare Darwin con attività:
una lezione, la visita a un museo o un
incontro in classe con uno studioso
dell’evoluzione. Ogni insegnante può
scegliere la forma che preferisce.
■Sempre il 3 maggio si concludono i
termini per gli insegnanti della scuola
primaria e secondaria che vogliono
partecipare al concorso dell’Anisn, sul
tema L’evoluzione dei viventi.
Verranno giudicate le migliori proposte
tra ricerche, itinerari, attività di
laboratorio, mostre di foto o disegni
(per informazioni
www.anisn.it).
Charles
Robert
Darwin
nacque
il 12
febbraio
1809 a
Shrewsbury,
in Inghilterra.
30 QUARK (61)
NON MASTICA PIÙ
MA HA LE MANDIBOLE
BOMBO (Bombus sp.)
Il bombo è una delle 100.000 specie
di Imenotteri, il gruppo di insetti che
comprende anche api, vespe e calabroni.
L’evoluzione ha lasciato il segno nell’apparato
boccale di questi insetti, che conservano
una mandibola modificata per succhiare
il nutrimento dai fiori. Altre specie imparentate
con i bombi utilizzano invece la mandibole
per la masticazione e le hanno conservate
identiche a quelle di fossili di circa 80
milioni di anni fa. Altre ancora hanno
le mandibole ma non le usano più
per mangiare: se ne servono
come strumenti per
costruire il nido.
C’
è un grande assente nei
programmi di insegnamento delle scuole italiane. Il
suo nome è Charles Darwin
e l’eredità che ci ha lasciato
è la teoria dell’evoluzione,
considerata una delle cinque più grandi idee sviluppate dalla scienza.
La spiegazione che Darwin ha dato
dell’origine delle specie viventi, uomo
compreso, basata sul meccanismo
della selezione naturale, è universalmente accettata dal mondo scientifico
ancora oggi, a 150 anni dalla sua pubblicazione. Certo, biologi ed evoluzionisti continuano a dibattere sull’argomento. Non mettono però in discussione il quadro generale della teoria
darwiniana. Ne esplorano invece nuovi aspetti, che il pensiero iniziale del
naturalista inglese aveva solo individuato in modo parziale o trascurato
del tutto e che ora emergono nella loro
importanza dopo 150 anni di studi,
scoperte e osservazioni.
FUORI DALLA SCUOLA
Eppure nonostante la sua importanza
fondamentale per capire i meccanismi
del mondo biologico, la teoria dell’evoluzione è stata eliminata dai programmi
delle scuole italiane agli inizi del 2004.
Ed è stata reinserita, dopo le proteste
di scienziati e intellettuali, solo nell’ottobre del 2005. «Si tratta di un rientro in
sordina», dice Alessandra Magistrelli
dell’Anisn, l’associazione nazionale degli insegnanti di scienze naturali, «sancito da un documento ministeriale, l’allegato F al decreto legislativo sulla
scuola superiore.
Questo documento introduce, esclusivamente nel programma della ex terza
media una serie di argomenti che non
erano presenti nella legge di riforma
resa nota nel febbraio 2004». Tra questi: “il globo terracqueo: dimensioni,
struttura, origine, evoluzione, ere geologiche, fossili” e poi le “interazioni reciproche tra geosfera e biosfera, loro
coevoluzione. Darwin”. Così cita testualmente
l’allegato. «Insomma»,
commenta Magistrelli, «Darwin viene
riabilitato sì, ma in maniera un po’ sibillina, perché il suo nome non è mai
esplicitamente collegato alla parola
evoluzione e non si fa mai menzione
della teoria dell’origine delle specie».
In particolare, la voce che prima del
2004 citava l’evoluzione biologica della specie umana non è più stata reinserita. Intanto, in attesa che gli inse(61) QUARK 31
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S C I E N Z A L’ AT TA C C O D E I C R E A Z I O N I S T I A L L A T E O R I A D E L L’ E V O L U Z I O N E
parlino nuovamente di evolu>> gnanti
zione ai loro allievi di terza media, al-
Da Lamarck al Dna, così il cerchio si stringe
cune zelanti case editrici hanno pubblicato libri dove l’argomento è stato
eliminato. Quanto ai “licei”, questo è il
nome che nella riforma viene dato a
tutti i tipi di scuole superiori, lo studio
dell’evoluzione delle specie è previsto
solo nel primo biennio.
1809
Il naturalista francese Jean-Baptiste La1869 Il monaco moravo Gregor Mendel, dopo
marck pubblica la Philosophie zoologique, il trattato con
una lunga serie di studi sulla trasmissione dei caratteri
cui introduce l’idea che le specie viventi si trasformano
per adattarsi agli ambienti che mutano nel tempo. L’ipotesi di Lamarck, ricavata dallo studio degli animali viventi, molluschi e insetti soprattutto, e dai fossili, è che specie simili di animali siano imparentate fra loro e che la
lenta trasformazione fra una specie e l’altra avvenga per
eredità dei caratteri acquisiti, cioè per il fatto che usare
intensamente o non usare certi organi porta ad avere
una prole con gli stessi organi più o meno sviluppati.
ereditari nei piselli, arriva alla conclusione che ogni caratteristica è trasmessa attraverso le generazioni separatamente dalle altre. Le leggi sull’ereditarietà di Mendel, che per la prima volta chiariscono l’esistenza dei
“geni”, le unità della trasmissione ereditaria, vengono
però dimenticate per decenni.
1815 George Cuvier, il più illustre naturalista
francese, si oppone all’idea di Lamarck, contrapponen-
gli individui derivano da una mescolanza del materiale
germinale paterno e materno e dimostra che i caratteri
acquisiti da un organismo nel corso della vita, non si
trasmettono alla sua discendenza.
dole il “catastrofismo”, secondo il quale la Terra è spazzata da periodiche catastrofi che portano all’estinzione
molte specie, seguite da nuovi atti di creazione soprannaturali di specie nuove. A causa dell’influenza di Cuvier, le idee evoluzionistiche vengono largamente accantonate nell’Europa continentale e divengono
appannaggio dei naturalisti d’Oltremanica.
1859
Charles Darwin dà alle stampe L’Origine
delle Specie, la sua opera più famosa, nella quale definisce i fondamenti della teoria dell’evoluzione basata sui
meccanismi della selezione naturale. Il libro suscita immediatamente un enorme scalpore. Nel 1871 Darwin
estende la sua teoria anche all’origine della nostra specie ed introduce il concetto di selezione sessuale nel libro L’origine dell’uomo e la selezione sessuale. Le reazioni a questa seconda parte della teoria evolutiva sono
estreme, con gran parte dei naturalisti entusiasti di aver
trovato una spiegazione logica e molto ben documentata
a quanto osservato in natura e la maggior parte del mondo religioso oltraggiato dal fatto che Dio venga estromesso dalla creazione degli esseri viventi e dell’uomo. Darwin muore nel 1882, senza essere riuscito
a capire il meccanismo con cui le caratteristiche di una specie passano di generazione in generazione.
La molecola del Dna,
responsabile della
trasmissione dei caratteri
ereditari. La scoperta
della sua funzione
risale al 1944.
32 QUARK (61)
GUERRA DI RELIGIONE
1884
Un altro studioso tedesco, August Weismann, arriva alla conclusione che le caratteristiche de-
1915
Gli americani Thomas Morgan ed Hermann Muller chiariscono, in seguito ad approfonditi
studi sui moscerini della frutta, che i geni sono contenuti nelle particelle cellulari chiamate cromosomi e dimostrano come l’ambiente esterno possa portare a
mutazioni genetiche.
1944
L’americano Oswald Avery dimostra che
l’informazione genetica non è trasmessa attraverso le
proteine, ma utilizzando il Dna e che quindi è attraverso
mutazioni nella struttura di questa molecola che si determinano le variazioni su cui la selezione naturale lavora.
1962
L’americano James Watson e gli inglesi
Francis Crick e Maurice Wilkins ricevono il premio Nobel per essere riusciti a capire la struttura della molecola del Dna, che forma i cromosomi e quindi i geni. La
decifrazione del codice genetico porta lo studio dell’evoluzione a livello molecolare e consente di misurare
con precisione come gli organismi viventi siano imparentati fra loro, condividendo una parte più o meno
grande del loro Dna.
1977
I paleontologi inglesi Stephen Jay Gould e
Niles Eldredge attaccano la convinzione che l’evoluzione
avvenga secondo un processo continuo e graduale. Con
la teoria degli “equilibri punteggiati” Gould ed Eldredge
affermano che ci sono periodi, susseguenti a catastrofi o
grandi cambiamenti climatici, in cui l’evoluzione accelera
rapidamente, mentre di solito procede ad un ritmo lentissimo. Senza catastrofi, quindi, la vita sulla Terra
sarebbe molto meno varia.
INUTILI
ORECCHIE
SOTT’ACQUA NON
SERVONO, MA CI SONO
Le otarie sono mammiferi modificati
dall’evoluzione per la vita acquatica che
conservano ancora organi utili a un animale
terrestre. Ad esempio hanno padiglioni
auricolari, utili all’aria aperta per capire da dove
provengono i suoni, ma inutili sott’acqua, dove
i suoni si propagano in ogni direzione. Lo stesso
vale per le zampe che, quando le otarie sono
a terra, si piegano in avanti consentendo
una camminata quadrupede. Le foche,
invece, che hanno subito
un adattamento più profondo, le
hanno rivolte all’indietro e sulla
terraferma sono costrette
a strisciare.
Ma perché si è arrivati ad eliminare
dagli insegnamenti una teoria scientifica così importante? «L’evoluzione fa
paura», spiega Telmo Pievani, docente di Filosofia della scienza all’università milanese della Bicocca, «perché
molti la considerano una minaccia alla
dignità dell’uomo (che come tutti gli
altri viventi discenderebbe da un’altra
specie e non sarebbe quindi una creatura divina, ndr). La teoria darwiniana
sarebbe una manifestazione di relativismo e nichilismo, una caduta nell’abisso casuale e senza senso dell’evoluzione. Il desiderio di conciliare a tutti
i costi scienza e fede resiste strenuamente e, negli ultimi mesi, ha trovato
un tratto unificante: la teoria del cosiddetto “progetto intelligente” o “intelligent design”, secondo la quale in natura esisterebbero le prove di un
grande architetto celeste». I sostenito-
OTARIA DELLE GALAPAGOS
(Zalophus californianus wollebacki)
ri dell’“intelligent design” adducono anche una serie di
“prove” alla loro teoria. Come
fa ad esempio il biochimico americano Michael Behe, secondo il
quale il complesso di 10 proteine che
regolano la coagulazione del sangue o
quello di 40 proteine che guidano la
formazione del flagello (la “coda”) di
alcuni batteri sono associazioni così
perfette che non possono essersi formate gradualmente in un processo
evolutivo. Questi composti proteici
funzionano soltanto nella loro “composizione” completa e quindi devono
essere stati creati così come sono da
un misterioso “grande progettista”.
L’idea di un essere soprannaturale che
gioca un ruolo fondamentale nelle di(61) QUARK 33
>>
S C I E N Z A L’ AT TA C C O D E I C R E A Z I O N I S T I A L L A T E O R I A D E L L’ E V O L U Z I O N E
della vita fa invece sorridere
>> namiche
altri studiosi, come il geologo Donald
LA FORZA DI UN’IDEA ERRATA
TUTTI PENSIAMO CHE EVOLVERSI È
MIGLIORARSI. MA NON È AFFATTO COSÌ
Perché la teoria di Darwin piace poco alla gente? Forse
perché nel nostro immaginario intendiamo l’evoluzione in
modo diverso dalla scienza, che non la spiega affatto
come una scala verso il meglio o come un percorso
lineare e che slega l’idea di “diverso” da quella di
“migliore”. A noi Homo sapiens piace pensare di essere
la specie più evoluta. Lo vediamo attraverso i messaggi
che i media ci trasmettono con spot televisivi, cartelloni
pubblicitari, vignette e fumetti. Immagini che spesso ci
fanno sorridere, come quelle pubblicate qui a fianco.
Questo concetto sbagliato di evoluzione è così radicato
in ognuno di noi, da apparirci scontato. Pensiamo allo
spot televisivo di una marca di benzina, che propone lo
slogan “siamo automobilisti come voi”. Una scimmietta,
dopo aver rubato le chiavi dell’auto ad un manager, si
mette alla guida del veicolo per raggiungere una stazione
di servizio. Il primate adotta comportamenti tipicamente
umani, arrampicandosi di fatto su un gradino superiore
della scala evolutiva. Ma se non credessimo all’assurdità
di questa evenienza, saremmo così divertiti dallo spot?
Lo ricorderemmo? Eppure la teoria dell’evoluzione e i
ritrovamenti fossili ci insegnano che è andata proprio
così: l’uomo si è evoluto da un’antica specie di scimmia.
Eloisa Cianci
Wise dell’Università del Massachussetts. Wise ha accumulato una serie di
prove che dimostrano come le specie
viventi siano progettate non tanto sulla
base di un “intelligent design”, ma piuttosto di uno “stupid design”. «Solo nell’uomo», osserva Wise, «ci sono errori
di “progettazione” talmente evidenti da
far vergognare uno studente al primo
anno di ingegneria». Un esempio? La
nostra dentatura: nel corso dell’evoluzione umana l’ampliamento della parte
del cranio occupata dal cervello ha
portato a una riduzione di mascella e
mandibola, che ora sono troppo piccole per ospitare i nostri 32 denti: per
questo siamo costretti a estrarre i denti
del giudizio e a raddrizzare quelli che si
accavallano gli uni sugli altri.
“Oh, è la strada per l’intelligent design”
CREATURE IMPERFETTE
«Gli adattamenti messi in mostra dalle
specie viventi», dice Pievani, «non sono affatto caratterizzati da quella perfezione che ci aspetteremmo da un
progetto divino. Sono piuttosto il frutto
di aggiustamenti strutturali, di compromessi, di equilibri instabili. Spesso
gli organismi sviluppano una struttura
per una certa funzione ma poi la convertono per tutt’altro. Altre volte la novità nasce da “ristrutturazioni” o dal
“ripescaggio” di componenti privi di
utilità. Insomma, possediamo un intero
catalogo di processi che spiegano la
diversità e la complessità degli adattamenti, senza alcun bisogno di ricorrere
né a cause finali né a salti miracolosi».
Anche qui gli esempi si sprecano.
L’evoluzione dell’autorità
SOLO
IN AUSTRALIA
PERCHÉ I MARSUPIALI
VIVONO SOLTANTO LÌ
Il cavallo, uno straordinario esempio di evoluzione
“Birra! Onorate i vostri progenitori, bevevano anche loro.”
34 QUARK (61)
CANGURO ROSSO
(Macropus rufus)
Il canguro rosso è uno dei più grandi
marsupiali, gruppo di mammiferi che conta
circa 140 specie. Quel che è strano, e che per i
biologi è una prova certa dell’evoluzione, è che
in Australia tutti i mammiferi sono marsupiali.
«Per quale motivo dovrebbe essere così», ha
scritto Stephen Jay Gould, «se non perché tutti i
marsupiali sono discesi da un unico
progenitore rimasto isolato sul continente?
I marsupiali non sono “migliori” e non
hanno adattamenti ideali per l’Australia.
Mmolti di loro sono stati ridotti
all’estinzione dai mammiferi
placentati importati
dall’uomo».
(61) QUARK 35
>>
SCIENZA EVOLUZIONISTI CONTRO CREAZIONISTI
>> Ma la più grande mistificazione degli
inventori dell’intelligent design è stata
messa in evidenza da Stephen Jay
Gould, uno dei più grandi interpreti della teoria dell’evoluzione, scomparso nel
2002. «I creazionisti», ha scritto Gould,
«giocano su un fraintendimento abituale della parola “teoria” per sostenere
che l’evoluzione è “solo” una teoria».
Nel linguaggio comune “teoria” significa spesso “fatto imperfetto”, in una
scala gerarchica che va, in senso discendente, dal fatto alla teoria, all’ipotesi, alla congettura. «L’evoluzione è
dunque una teoria», sottolinea Gould,
«Ma è anche un fatto. I fatti sono dati
del mondo, le teorie sono strutture di
idee che spiegano e interpretano i fatti.
I fatti non vengono meno mentre gli
scienziati discutono su teorie rivali per
spiegarli. La teoria della gravitazione di
Einstein sostituì quella di Newton, ma
le mele non sono rimaste sospese a
mezz’aria in attesa dell’esito della discussione. Gli esseri umani si sono evoluti da progenitori scimmieschi, sia che
il meccanismo operante sia quello
proposto da Darwin o qualunque altro». E senza bisogno di un progettista
soprannaturale.
Q
@
■ Fossili, fringuelli e fuegini,
di Richard Keynes, Bollati
Boringhieri, 440 pp., 35 euro.
■ Il pollice del panda,
di Stephen Jay Gould, Il
Saggiatore, 320 pp., 16,53 euro.
■ The beak of the finch: a story
of evolution in our time, di
Jonathan Weiner, Vintage Books,
352 pp., 10,50 $ su
www.amazon.com
■http://darwininitalia.
blogspot.com,Blog interamente
dedicato a Darwin.
VIAGGIO
INFINITO
UNA NUOTATA DI 2.000
KM PER FARE IL NIDO
TARTARUGA VERDE
(Chelonia mydas)
La tartaruga verde è un rebus per i biologi.
Una delle popolazioni più numerose parte
ogni anno dal Brasile e viaggia per 2.000 km
nell’Oceano Atlantico fino all’isola di
Ascensione, dove depone le uova. Uno scoglio
nell’oceano che, generazione dopo generazione,
le tartarughe marine ritrovano con precisione
infallibile, comprese quelle che non ci sono mai
state prima. Come fanno le tartarughe verdi a
compiere quest’impresa? L’unica
spiegazione è che si trasmettano in
qualche modo questa capacità per
via ereditaria. Secondo i
meccanismi che regolano
l’evoluzione.
IL SESTO
DITO
LO STRANO POLLICE
DEL PANDA
PANDA
(Ailuropoda melanoleuca)
I coniugi Grant: due Darwin
del Ventunesimo secolo
Uccelli marini, fringuelli terricoli e due biologi. È questa la
popolazione dell’isolotto Daphne Major, uno dei tanti
dell’arcipelago delle Galapagos, al largo delle coste
dell’Ecuador. I biologi sono Peter e Rosemary Grant
della Princeton University negli Stati Uniti. I due, colleghi
di ricerca e marito e moglie nella vita, trascorrono
in isolamento sull’isola un paio di mesi ogni anno
da trentatré anni a questa parte, con un obiettivo
ben preciso: osservare “l’evoluzione in atto”.
«Charles Darwin credeva che l’evoluzione si sarebbe
manifestata solo in un tempi lunghi. Ora è chiaro che ha
luogo nell’arco della vita umana, e a volte anche molto
più velocemente», spiega a Quark Peter Grant, che con la
moglie ha ottenuto nel novembre scorso a Berna il
36 QUARK (61)
Link
&libri
prestigioso premio Balzan per la ricerca scientifica.
I Grant si sono concentrati sui piccoli uccelli (i fringuelli
delle Galapagos) che già erano stati studiati da Darwin
nella sua sosta in quel remoto arcipelago durante il
viaggio sul brigantino Beagle. Le loro ricerche hanno
dimostrato che i cambiamenti delle caratteristiche del
becco e delle dimensioni del corpo dei fringuelli sono
guidati dalla selezione naturale in base alla disponibilità
di cibo e avvengono in tempi molto rapidi.
«I fringuelli più grandi e con il becco più grosso», dice
Peter Grant, «sopravvivono con maggiore facilità ai
periodi di siccità causati da El Niño, l’anomalo
riscaldamento delle acque del Pacifico». I fringuelli
studiati (Geospiza fortis o fringuelli terricoli medi) si
nutrono di semi. Durante la siccità, i semi più piccoli si
trovano in quantità minori e quindi vengono consumati
più in fretta. Rimangono quelli più grandi, ma solo gli
esemplari con i becchi più grossi sono in grado di
I becchi dei fringuelli delle Galapagos disegnati da Darwin.
Le zampe anteriori del panda (Ailuropoda
melanoleuca) hanno un sesto dito
che funziona come un pollice e viene usato
dall’animale per afferrare il cibo. In realtà è un
osso modificato del polso, il sesamoide radiale,
che hanno tutti i mammiferi, noi compresi.
«Il pollice sesamoide», scrive Stephen Jay Gould
nel libro Il pollice del panda, «non vincerebbe
alcun premio in un concorso di ingegneria. Si
tratta di un’invenzione bizzarra piuttosto
che di un progetto perfetto». Proprio una
di quelle imperfezioni che
sono la traccia più evidente
dell’evoluzione.
romperli e mangiarli. «Abbiamo scoperto che questo vale
anche per altre specie di fringuelli, in particolare quelli
terricoli dei cactus (Geospiza scandens)», dice il biologo.
Emuli moderni di Darwin, i coniugi Grant uniscono
all’osservazione sul campo l’analisi genetica dei
campioni ottenuti. «In questo modo abbiamo contribuito
a esplorare una strada nuova nello studio della biologia
evolutiva», dice Rosemary. Una strada che ha imposto
grandi sacrifici, visto che Daphne Major non è certo una
destinazione comoda. «La nostra vita alle Galapagos è
molto spartana», continua, «per due o tre mesi l’anno ci
accontentiamo di vivere in tenda, mangiando scatolette.
Per evitare ogni possibile contaminazione ambientale
rinunciamo anche alla frutta con i semi. Ci svegliamo
all’alba per catturare e inanellare gli uccelli e raccogliere
campioni, ci laviamo in mare e cuciniamo in una grotta.
L’unico contatto con il mondo civile è una radio».
Federico Ungaro
(61) QUARK 37