RICUPERO DI RIGOROSITÀ Contributi principali Psicometria e studi sperimentali. Psicologia della forma: nelle espressioni sperimentali e formali. Psicologia dei tratti dei tipi e delle disposizioni. Psicologia cognitiva del sé. PSICOLOGIA DEI TRATTI, DEI TIPI E DELLE DISPOSIZIONI Esamina le caratteristiche della personalità in termini di strutture individuali tendenzialmente stabili. Tende a classificare in tratti e tipi gli aspetti psicologici comuni. Utilizza prevalentemente un approccio nomotetico quantitativo anche se non esclude quello qualitativo. In base all’uso di tecniche quantitative, consente l’impiego di procedure sperimentali. Include aspetti esplicativi oltre a quelli tassonomici. Similmente alle concezioni psicodinamiche, attribuisce ai fattori personali un ruolo fondamentale nella spiegazione del comportamento. Si differenzia dalle tassonomie cliniche (cfr. Abraham, 1925; Freud, 1908, 1916; Jung, 1921), le quali si fondano su analisi qualitative delle dinamiche profonde che conducono alla formazione dei tipi. Nel suo ambito si colloca lo sviluppo dei modelli S-P-R (Situazione-PersonaRisposta). Origine remota Dottrina ippocratica dei quattro temperamenti. Sviluppi moderni Possono essere ricondotti a due indirizzi principali. a) Privilegia l’analisi delle relazioni con la struttura somatica: -Prospettiva costituzionale. b) Si interessa maggiormente agli aspetti psicologici ed al rapporto con i processi nervosi. Comprende due correnti specifiche: -Studio dei tratti. -Teorie fattoriali dei tipi. Influenze teoriche Globalmente, lo “Studio dei tratti e dei tipi” e “Le teorie fattoriali” risentono dell’influenze di diverse concezioni teoriche. Prospettiva fenomenologica e gestaltica. Teoria psicoanalitica. Psicologia del sé. Teoria generale dell’apprendimento. Rielaborazioni della dottrina dei quattro temperamenti effettuate da: Kant, in campo filosofico. Wundt, nell’ambito della psicologia classica. Tipologia junghiana. STUDIO DEI TRATTI È orientato originariamente verso l’analisi delle differenze individuali. Privilegia la considerazione delle caratteristiche comportamentali ricorrenti e distintive di un individuo (tratti; tipi; motivazioni). Rielabora liberamente influenze fenomenologiche, gestaltiche, psicoanalitiche e della psicologia del sé. Favorisce la possibilità di affrontare oggettivamente l’argomento. Comprende varie concezioni riconducibili a due interpretazioni principali: riduttiva; estesa. Concezioni principali Riduttiva Ristretta agli aspetti individuali osservabili (es. Allport, 1937). Estesa È riconducibile allo sviluppo di due aspetti a. Tiene conto della complessità relazionale dei fattori ambientali e di quelli individuali osservabili e non osservabili direttamente (es. Allport, 1965; Murray, 1938; Sears, 1950; Stagner, 1937, 1961). b. Si estende al costrutto più generale di tipo (insieme di diversi tratti tra loro simili). Pone le basi allo sviluppo della prospettiva fattoriale. PROSPETTIVA FATTORIALE Analizza con procedure statistiche complesse il raggruppamento dei tratti in fattori dimensionali (categorie bipolari continue) o tipi (es. Cattell, 1946; Eysenck, 1947; Guilford, 1959; McCrae e Costa, 1996; Vernon, 1950). Legami principali Indirizzo psicometrico e sperimentale. Teoria generale dell’apprendimento. Neurofisiologia. Contributo fondamentale Ampliamento delle capacità esplicative della corrente dei tratti. Formalizzazione dei modelli S-P-R (Situazione-Persona-Risposta). Modello S-P-R generale Plurifattoriale, deterministico, sequenziale, unidirezionale. Causa Fattori esterni Situazione Mediazione Fattori personali Personalità Effetto finale Risultato mediato Risposta Modello S-P-R Esprime la relazione causale tra la situazione di stimolo S e la risposta R attraverso la mediazione della persona P. Costituisce un ampliamento delle formule comportamentista S-R e neocomportamentista S-O-R (in cui P non viene inclusa). Consente di ricuperare pienamente il costrutto di personalità come elemento di organizzazione individuale del comportamento. Include i fattori della personalità e consente di comprendere l’insieme dei processi neuropsicologici di base con i loro aspetti cognitivi, emotivi e motivazionali. Origine del modello Visioni tradizionali “ristrette” (tratti; personalità), tendenzialmente “chiuse”, “riduttive” e “deterministiche”. Sviluppo Percorso non lineare, spesso conflittuale. Concezione attuale Tendenziale accordo su un modello S-P-R generale di tipo interattivo (Caprara e Gennaro, 1995; Caprara e Van Heck, 1992a; Pervin, 1990a). Problema di base Capacità esplicativa dei tratti come elementi causali del comportamento (Mischel, 1968). Contrapposizione individuo/situazione: P R versus S R. Soluzioni in ordine temporale I. Paradigma interazionista S-P-R di tipo “statico”, con revisione del concetto di tratto e delle tecniche di misurazione (Bem e Allen, 1974; Block, 1977; Epstein, 1980). II. Concezione S-P-R “dinamica”, “non deterministica”, “allargata”, più comprensiva e coerente (personalità come sistema “ipercomplesso” di interazioni intra-individuali, e tra fattori interni ed esterni alla persona). Forme del modello S-P-R Tipi principali Monodirezionale (sequenziale con sviluppo interattivo statico): a) Generale. b) Specifico. Pluridirezionale (con sviluppo interattivo dinamico): a) Generale. b) Dinamico circolare. c) Dinamico interpersonale. d) Sistema Cognitivo Affettivo di Personalità (CAPS). e) State space. Schematizzazione dei modelli S-P-R Rappresentazione con frecce della direzione del processo causale (cfr. Fraisse, 1963). -Monodirezionale Relazioni sequenziali unidirezionali, deterministiche semplici o “fattoriali statiche”, tra elementi ambientali e risposte individuali. a) Generale. La situazione determina la risposta con la mediazione della persona: SPR b) Specifico. La situazione determina risposte diverse in rapporto a differenti tipi di personalità: P 1 R1 S P 2 R2 -Pluridirezionale Interazioni dinamiche complesse deterministiche e non deterministiche. a) Generale: Interazione reciproca della persona con gli stimoli esterni e con le risposte. SPR b) Dinamico circolare: Interazione ricorsiva tra situazione persona e risposte (modifica dell’ambiente): SPR Modelli S-P-R dinamici Al loro sviluppo hanno contribuito diverse concezioni teoriche principali. Teoria generale dell’apprendimento: Behaviorismo; Neobehhaviorismo, Riflessologia pavloviana. Tipologie di Wundt e Jung. Cognitivismo e costruttivismo. Interazionismo simbolico. Apprendimento sociale. Concezione cognitivista del Sé. Modelli S-P-R fattoriali. Percorsi di sviluppo I modelli S-P-R dinamici si sono sviluppati nell’ambito della teoria generale dell’apprendimento sulla base dei contributi legati a due percorsi principali: Modelli S-P-R fattoriali e influenze delle tipologie di Wundt e Jung. Indirizzo psico-sociale e influenze del cognitivismo. Percorsi principali di sviluppo Teoria generale dell’apprendimento: Behaviorismo. Neobehaviorismo. Riflessologia. Tipologie: Wundt e Jung Modelli fattoriali S-P-R. Cognitivismo. Costruttivismo Interazionismo simbolico. Apprendimento sociale. Sé. Modelli S-P-R dinamici. TEORIA GENERALE DELL’APPRENDIMENTO E COMPORTAMENTISMO Si possono ricondurre ad un modello iniziale di tipo S-R. Attribuiscono particolare importanza ai fattori ambientali, all’apprendimento e, negli sviluppi, ai processi cognitivi. Sono caratterizzati da un approccio nomotetico di tipo quantitativo. Consentono l’utilizzo di procedimenti sperimentali. Mettono in secondo piano il contributo della personalità. Tale contributo, nelle concezioni iniziali (es. Watson), viene escluso dalla spiegazione del comportamento. Evoluzione generale della corrente Introduzione dei processi dell’organismo O come elementi di mediazione tra S ed R. Formalizzazione del modello S-O-R da parte dei neocomportamentisti. Recupero della personalità mediante i modelli S-P-R. Ampliamento delle capacità esplicative del modello S-O-R con possibilità di: a) prevedere diverse risposte allo stesso stimolo in rapporto ai vari tipi di personalità; b) considerare complessi sistemi di interazione e sviluppi in termini di processi ricorsivi. Sviluppo specifico Modello comportamentista S-R Lo stimolo o la situazione S determinano direttamente la risposta comportamentale R (Watson, 1919, 1930). Modello neocomportamentista S-O-R L’organismo ed i processi fisiologici, rappresentati da O, agiscono come mediatori della relazione causale tra stimolo e risposta (cfr. Dollard e Miller, 1950; Fraisse, 1968-69; Hull, 1943; Tolman, 1932). Modello neocomportamentista S-O-R ampliato O comprende gli aspetti psicologici cognitivi, emotivi e motivazionali legati ai processi neurofisiologici (cfr. Hebb, 1966). LA PROSPETTIVA DIMENSIONALE DI WUNDT Riconduce a dimensioni bipolari continue le categorie chiuse appartenenti alla dottrina dei 4 temperamenti. Wilhelm Wundt (1832-1920). Temperamento e dimensioni emotive Wundt rielabora la dottrina dei quattro temperamenti nell’ambito della psicologia classica. Temperamento E’ riconducibile a due dimensioni emotive: Forza. Mutevolezza. Le due dimensioni hanno caratteristiche: - bipolari: si manifestano tra due poli opposti, uno con intensità massima (+) ed uno con intensità minima (-); - continue: non presentano soluzione di continuità tra i due poli; - indipendenti: hanno modalità di variazione autonoma. Manifestazione bipolare Per ciascuna dimensione, estensione continua tra due poli con intensità opposta Forza: bassa (-) / alta (+). Mutevolezza: bassa (-) / alta (+). Relazione tra i tipi di temperamento e le dimensioni emotive Temperamento Dimensioni emotive Forza Mutevolezza Melanconico Alta (+) Bassa (-) Flemmatico Bassa (-) Bassa (-) Collerico Alta (+) Alta (+) Sanguigno Bassa (-) Alta (+) Rappresentazione su assi ortogonali del rapporto temperamento/dimensioni emotive (Wundt). Forza + Melanconico Collerico Mutevolezza - + Flemmmatico Sanguigno - LA PROSPETTIVA FATTORIALE Esamina la struttura della personalità in termini di fattori o dimensioni generali mediante l’uso dell’analisi fattoriale. Ha portato all’elaborazione di modelli S-P-R di tipo interattivo statico. Hans Jurgen Eysenck (1916-1997) Teoria gerarchica Teoria fattoriale a struttura gerarchica. È fondata sull’analisi delle correlazioni (analisi fattoriale) tra varie misure del comportamento. Individua gli aspetti strutturali, tendenzialmente stabili, della personalità riconducibili a fattori generali che si collocano al vertice di un’organizzazione gerarchica. Considera tre dimensioni principali o fattori generali, tra loro indipendenti, a carattere bipolare e continuo: Estroversione, Nevroticismo e Psicoticismo. La concezione costituisce un esempio di modello S-P-R interattivo statico. Si inquadra nella teoria generale dell’apprendimento comportamentista. Riprende la revisione dei quattro temperamenti effettuata da Wundt, integrandola con la concezione junghiana dei tipi psicologici. Sostituisce la forza e la mutevolezza con due dimensioni corrispondenti, denominate rispettivamente nevroticismo ed estroversione. Aggiunge una terza dimensione costituita dallo psicoticismo. Relazione tra i tipi di temperamento e le dimensioni emotive secondo Wundt e Eysenck Wundt Temperamento Forza Melanconico alta bassa Flemmatico alta Collerico bassa Sanguigno Eysenck Mutevolezza Nevroticismo Estroversione bassa alto bassa bassa basso bassa alta alto alta alta basso alta Caratteristiche delle dimensioni: Bipolarità, continuità, indipendenza reciproca e normalità. Ogni dimensione si manifesta tra due poli di segno opposto caratterizzati, rispettivamente: uno da intensità massima (+) e l’altro da intensità minima (-): + ha carattere continuo; è indipendente dalle altre; la distribuzione delle frequenze tra i due poli è statisticamente normale: valori estremi rari con frequenze progressivamente crescenti verso il centro della dimensione Espressione bipolare Estroversione-introversione (E). Nevroticismo-stabilità (N). Psicoticismo-normalità (P). Caratteristiche dei poli (tipo di soggetto corrispondente) Nevroticismo (+). Tendenza caratterizzata da risposte emotive intense, ma instabili, inadeguate ed eccessive rispetto alle condizioni di evocazione (soggetto: nevrotico). Stabilità (-). Propensione alla bassa intensità, equilibrio e stabilità delle risposte emotive (soggetto: stabile). Estroversione (+). Orientamento cosciente verso il mondo esterno e le relazioni sociali (soggetto: estroverso). Introversione (-). Orientamento cosciente verso l’interiorità e l’isolamento (soggetto: introverso). Psicoticismo (+). Disposizione verso gravi disturbi del comportamento, carenza di empatia, antisocialità, alienazione mentale, follia (soggetto: psicotico). Normalità (-). Equilibrio comportamentale (soggetto: normale). Rappresentazione su assi ortogonali del rapporto temperamento/dimensioni emotive (Eysenck). Nevroticismo Melanconico Collerico Introvers. Estroversione Flemmmatico Sanguigno Stabilità Formulazione della teoria. Piani: A) descrittivo; B) esplicativo. A. Individuazione delle dimensioni e della struttura: -osservazione e misurazione del comportamento in vasti campioni di soggetti; -elaborazione di questionari; -correlazione ed analisi fattoriale dei dati; -rappresentazione gerarchica della struttura. B. Spiegazione: 1- Basi biologiche; 2- Processi di apprendimento. 1- Basi biologiche: a- strutturale: estroversione (sistema reticolare attivante); nevroticismo (sistema limbico); b- funzionale: psicoticismo (metabolismo, conduzione sinaptica). 2- Apprendimento -associazione; -condizionamento classico e operante; -imitazione. Struttura gerarchica della personalità (analisi fattoriale) Livelli Tipi (Nevroticismo, Estroversione, Psicoticismo). Tratti. Risposte abituali. Risposte specifiche. Estroversione: livelli gerarchici. Tipi Tatti Risposte abituali Risposte specifiche Estroversione: raggruppamento in tratti. Nevroticismo: tratti costitutivi. Psicoticismo: tratti costitutivi. Rappresentazione standardizzata su assi ortogonali del rapporto temperamento/dimensioni emotive (Eysenck). Nevroticismo +10 Melanconico +5 Collerico Introvers. - 10 Estroversione +10 -5 0 +5 Flemmmatico -5 Sanguigno -10 Stabilità Fondamenti nervosi Modello di MacLean Il cervello umano deriva dell’evoluzione del proencefalo primitivo secondo tre modelli distinti: rettiliani, paleomammiferi, neomammiferi. Ciò determina il collegamento fra tre tipi di cervello diversi per struttura, composizione chimica e relativamente indipendenti. Struttura stratificata del cervello (MacLean, 1967) Il cervello rettilano Ha una struttura rudimentale. Sovrintende ad attività basilari quali scegliere la sede, difendere il territorio, cacciare, ritrovare la propria dimora, accoppiarsi, formare gerarchie sociali. Cervello dei paleomammiferi Comprende il lobo limbico. Coordina il comportamento emotivo legato a stati di paura, collera, difesa, ma anche all’alimentazione, all’allevamento della prole, ed al comportamento sessuale. Risponde a stimoli sensori immediati di piacere e di dolore. Accresce le capacità di adattamento. La neocorteccia È la struttura più recente ed evoluta. Sta alla base dei processi mentali più complessi e del pensiero astratto. Potenzia la capacità di adattamento. Consente l’apprendimento per condizionamento. Rende possibile la formazione del secondo sistema di segnalazione mediante l’attività cognitiva. Evoluzione del cervello (LeDoux,1998) Corteccia laterale e mediale. Visione frontale e laterale dell’evoluzione nei mammiferi (MacLean) Lobo limbico: in grigio; Neocorteccia: in bianco. Basi biologiche dell’Estroversione Sono riconducibili alle modalità di funzionamento del sistema reticolare attivante ascendente (ARAS) del tronco encefalico. Sistema di proiezione specifico e non specifico (Hebb, 1966). Le informazioni sensoriali arrivano direttamente alle relative zone di proiezione della corteccia attraverso i nuclei talamici specifici (cerchi tratteggiati). Ogni impulso sensorio invia anche diramazioni generalizzate alla corteccia attraverso il sistema di proiezione non specifico SPN o ARAS del tronco encefalico. La corteccia contribuisce al livello di attivazione con la trasmissione di eccitazioni al SPN. Differenze tra estroversi ed estroversi Le differenze sono associate a modalità diverse di funzionamento del sistema attivante. Negli introversi l’ARAS è più attivo e la corteccia è caratterizzata da un livello più alto di attivazione. Conseguenze della condizione di maggior attivazione corticale Sovraesposizione agli stimoli sensoriali e attivazione di processi difensivi mediante: - aumento di potenziali inibitori a livello neuronale; - tendenza comportamentale ad evitare situazioni eccessivamente stimolanti. Facilitazione dell’apprendimento per condizionamento. Basi biologiche del nevroticismo Sistema limbico. Differenza tra soggetti con diverso indice di nevrotismo La differenza è associata a modalità differenti di funzionamento del sistema di coordinamento emotivo. Nei soggetti con indici elevati di nevroticismo il sistema reagisce attivando in maniera sproporzionata, rispetto agli stimoli, le reazioni emotive. Basi biologiche dello Psicoticismo Processi metabolici, ormonali e di comunicazione intersinaptica. Le differenze di Psicoticismo sono riconducibili a diverse modalità di sviluppo delle reazioni chimiche nell’organismo. Consolidamento del comportamento Dipende dall’interazione tra predisposizioni ereditarie e fattori di apprendimento. Ai fattori ereditari è attribuito un peso superiore al 50%. L’apprendimento si esplica mediante processi di: -associazione di stimoli; -condizionamento classico e operante; -imitazione o modelling. Previsione comportamentale in termini di interazione statica Data una situazione S, il modello consente di prevedere risposte diverse (es; R1 ed R2) in rapporto a differenti tipi di personalità (es: P1 e P2) P1 R1 S P2 R2 Applicazione nella modifica e nella terapia del comportamento Token economy. Desensibilizzazione sistematica. Terapia avversiva. Flooding. Modellamento.. Effetti dei diversi tipi di trattamento su 71 bambini segnalati alle cliniche di intervento londinesi –controllo: n. 34; psicoterapia e terapia comportamentale: n.37- (Eysenck, 1982, p. 207) Teoria fattoriale di Eysenck Considerazioni sintetiche Paradigma interpretativo Plurifattoriale, nomotetico. Strutturale; quantitativo a carattere statistico fattoriale. Interattivo statico. Deterministico. Innovazioni Formalizzazione del modello S-P-R nella prospettiva dell’apprendimento. Integrazione oggettiva della prospettiva biologica con quella dimensionale della personalità. Possibilità di prevedere risposte diverse ad uno stimolo in funzione di differenti tipi di personalità. Limiti Valore secondario degli aspetti dinamici e dei vissuti personali. Raymond Bernard Cattell (1905-1998). Teoria dei 16 fattori In polemica con i primi teorici della personalità, Cattell si è proposto di ricondurre gli studi sull’argomento al rigore delle scienze della natura, le quali si basano sulla verifica oggettiva e sulla replicabilità dei risultati. Come punti di riferimento ha preso in considerazione la prospettiva empirica di Thorndike e il metodo fattoriale di Spearman. Per la loro applicazione ha tenuto conto dell’elevata complessità del comportamento. Ciò richiede un approccio multivariato in sostituzione dello studio univariato riguardanti gli effetti di una singola variabile. In questa prospettiva l’analisi fattoriale consente di prendere in considerazione la totalità delle caratteristiche individuali in relazione alle situazioni della vita reale (condizione difficilmente analizzabile in laboratorio). In tal modo possono essere individuate delle dimensioni che stanno alla base di diversi comportamenti che emergono in superficie. Analisi fattoriale Cattell, in particolare, partendo dalla concezione di Spearman sulle abilità mentali, ha applicato il metodo fattoriale allo studio di diversi aspetti quali: le capacità mentali, i tratti della personalità e i processi dinamici e motivazionali. Intelligenza Egli ha teorizzato la divisione dell’intelligenza generale(G) in due tipi di intelligenza tra loro dipendenti Intelligenza fluida (Gf). Capacità di analizzare logicamente problemi appartenenti a diverse aree, indipendentemente dall’esperienza precedente. Intelligenza cristallizzata(Gc). Capacità di utilizzare conoscenze e capacità acquisite di tipo specifico (es.: vocabolario, analogie, cultura generale). Personalità Per quanto concerne la personalità, Cattell ha elaborato una concezione più sensibile agli aspetti dinamici e ai fattori sociali rispetto a quella di Eysenck. In tal senso distingue i tratti strutturali (temperament and ability traits) dai processi motivazionali (dynamic traits) e mostra una certa disponibilità verso la teoria psicoanalitica. Solo alcuni tratti hanno carattere unico; molti sono comuni a più individui, con gradi diversi di somiglianza. Tratti dinamici Indirizzano il comportamento verso obiettivi specifici. Alcuni sono appresi, altri sono ereditari. I principali tratti ereditari o ergs, sono cibo; sesso; socialità; protezione parentale; esplorazione. Tratti strutturali La teoria di Cattell, considera 16 fattori della personalità, o tratti di base (source traits), costituiti da tratti temperamentali (temperament traits) e abilità (ability traits). Essi indicano come agiamo e con quale successo. Tali tratti derivano dall’analisi fattoriale di numerosi dati, tra loro coerenti, ricavati da tre fonti principali: life data (L-data); experimental data (T-data); questionnaire data (Q-data). I 16 fattori sono riconducibili a dimensioni bipolari, continue, con distribuzione normale. Ciascuna dimensione non è indipendente dalle altre. R. B. Cattell: 16 fattori della personalità: dimensioni bipolari, continue, con distribuzione normale e tra loro dipendenti. Fattori di 2° ordine Estrovesione: A+; F+; G-; H+; Q2-. Ansietà: C-; L+; O+; Q3-; Q4+. Indipendenza: E+; L+; M+; Q1+; Q2+. Sociopatia: G-; Q3-; L+; Q2+. Equazione specifica (Cattell 1950): Rj = S1j T1 + S2j T2 .....+ Snj Tn Dove: R indica la risposta; j sta per la situazione specifica; T rappresenta i tratti della personalità ; S esprime l'indice situazionale di saturazione in un tratto (+; 0; -). L'equazione considera l’effetto dei tratti in termini elementari come riconducibile alla loro somma. Tuttavia, consente di distinguere il profilo dei tratti T dalla situazione psicologica rappresentata dagli indici S. In tal senso, può essere considerata come un’espressione plurifattoriale della formula di Lewin: C =f(P,A), BIG 5. (cfr., Costa; Goldberg; McCrae; Peabody) Teoria fattoriale Riconduce la personalità a cinque fattori principali. Ognuno costituisce una dimensione indipendente, continua, con carattere bipolare e distribuzione normale. Approcci principali Psico-lessicale: analisi fattoriale degli elementi linguistici –markersriguardanti la considerazione della personalità. Strutturale: analisi della struttura della personalità. Fattori della personalità - Energia (estroversione). - Amicalità (cordialità). - Coscienziosità (controllo pulsionale). - Stabilità emotiva (nevroticismo). - Apertura mentale (capacità intellettiva). 1 Teoria fattoriale di Cattell e Big 5 Considerazioni sintetiche Paradigma interpretativo Plurifattoriale, nomotetico. Strutturale; quantitativo a carattere statistico fattoriale. Interattivo statico. Deterministico. Vantaggi Aumento del numero di fattori. Limiti Valore secondario degli aspetti dinamici e dei vissuti. Capacità esplicativa limitata e carente fondamento biologico rispetto al modello di Eysenck.