RICUPERO DI RIGOROSITÀ
Contributi principali
 Psicometria e studi sperimentali.
 Psicologia della forma: nelle espressioni sperimentali
e formali.
 Psicologia dei tratti dei tipi e delle disposizioni.
 Psicologia cognitiva del sé.
PSICOLOGIA DEI TRATTI, DEI TIPI E DELLE
DISPOSIZIONI
 Esamina le caratteristiche della personalità in termini di strutture
individuali tendenzialmente stabili.
 Tende a classificare in tratti e tipi gli aspetti psicologici comuni.
 Utilizza prevalentemente un approccio nomotetico quantitativo anche se
non esclude quello qualitativo.
 In base all’uso di tecniche quantitative, consente l’impiego di procedure
sperimentali.
 Include aspetti esplicativi oltre a quelli tassonomici.
 Similmente alle concezioni psicodinamiche, attribuisce ai fattori personali
un ruolo fondamentale nella spiegazione del comportamento.
 Si differenzia dalle tassonomie cliniche (cfr. Abraham, 1925; Freud, 1908,
1916; Jung, 1921), le quali si fondano su analisi qualitative delle dinamiche
profonde che conducono alla formazione dei tipi.
 Nel suo ambito si colloca lo sviluppo dei modelli S-P-R (Situazione-PersonaRisposta).
Origine remota
 Dottrina ippocratica dei quattro temperamenti.
Sviluppi moderni
 Possono essere ricondotti a due indirizzi principali.
a) Privilegia l’analisi delle relazioni con la struttura
somatica:
-Prospettiva costituzionale.
b) Si interessa maggiormente agli aspetti psicologici
ed al rapporto con i processi nervosi. Comprende
due correnti specifiche:
-Studio dei tratti.
-Teorie fattoriali dei tipi.
Influenze teoriche
 Globalmente, lo “Studio dei tratti e dei tipi” e “Le
teorie fattoriali” risentono dell’influenze di diverse
concezioni teoriche.
 Prospettiva fenomenologica e gestaltica.
 Teoria psicoanalitica.
 Psicologia del sé.
 Teoria generale dell’apprendimento.
 Rielaborazioni della dottrina dei quattro
temperamenti effettuate da:
 Kant, in campo filosofico.
 Wundt, nell’ambito della psicologia classica.
 Tipologia junghiana.
STUDIO DEI TRATTI
 È orientato originariamente verso l’analisi delle
differenze individuali.
 Privilegia la considerazione delle caratteristiche
comportamentali ricorrenti e distintive di un
individuo (tratti; tipi; motivazioni).
 Rielabora liberamente influenze fenomenologiche,
gestaltiche, psicoanalitiche e della psicologia del sé.
 Favorisce la possibilità di affrontare oggettivamente
l’argomento.
 Comprende varie concezioni riconducibili a due
interpretazioni principali: riduttiva; estesa.
Concezioni principali
Riduttiva
 Ristretta agli aspetti individuali osservabili (es.
Allport, 1937).
Estesa
 È riconducibile allo sviluppo di due aspetti
a. Tiene conto della complessità relazionale dei fattori
ambientali e di quelli individuali osservabili e non
osservabili direttamente (es. Allport, 1965; Murray,
1938; Sears, 1950; Stagner, 1937, 1961).
b. Si estende al costrutto più generale di tipo (insieme
di diversi tratti tra loro simili). Pone le basi allo
sviluppo della prospettiva fattoriale.


PROSPETTIVA FATTORIALE
 Analizza con procedure statistiche complesse il
raggruppamento dei tratti in fattori dimensionali
(categorie bipolari continue) o tipi (es. Cattell, 1946;
Eysenck, 1947; Guilford, 1959; McCrae e Costa,
1996; Vernon, 1950).
Legami principali
 Indirizzo psicometrico e sperimentale.
 Teoria generale dell’apprendimento.
 Neurofisiologia.
Contributo fondamentale
 Ampliamento delle capacità esplicative della corrente dei tratti.
 Formalizzazione dei modelli S-P-R (Situazione-Persona-Risposta).
Modello S-P-R generale
Plurifattoriale, deterministico, sequenziale, unidirezionale.
Causa
Fattori esterni
Situazione
Mediazione
Fattori personali
Personalità
Effetto finale
Risultato mediato
Risposta
Modello S-P-R
 Esprime la relazione causale tra la situazione di
stimolo S e la risposta R attraverso la mediazione
della persona P.
 Costituisce un ampliamento delle formule comportamentista S-R e neocomportamentista S-O-R (in cui
P non viene inclusa).
 Consente di ricuperare pienamente il costrutto di
personalità come elemento di organizzazione individuale del comportamento.
 Include i fattori della personalità e consente di
comprendere l’insieme dei processi neuropsicologici
di base con i loro aspetti cognitivi, emotivi e
motivazionali.
Origine del modello
 Visioni tradizionali “ristrette” (tratti; personalità),
tendenzialmente “chiuse”, “riduttive” e “deterministiche”.
Sviluppo
 Percorso non lineare, spesso conflittuale.
Concezione attuale
 Tendenziale accordo su un modello S-P-R generale
di tipo interattivo (Caprara e Gennaro, 1995;
Caprara e Van Heck, 1992a; Pervin, 1990a).
Problema di base
 Capacità esplicativa dei tratti come elementi causali
del comportamento (Mischel, 1968).
 Contrapposizione individuo/situazione:
P  R versus S  R.
Soluzioni in ordine temporale
I. Paradigma interazionista S-P-R di tipo “statico”,
con revisione del concetto di tratto e delle tecniche di
misurazione (Bem e Allen, 1974; Block, 1977; Epstein,
1980).
II.
Concezione
S-P-R
“dinamica”,
“non
deterministica”, “allargata”, più comprensiva e
coerente (personalità come sistema “ipercomplesso”
di interazioni intra-individuali, e tra fattori interni ed
esterni alla persona).
Forme del modello S-P-R
Tipi principali
Monodirezionale (sequenziale con sviluppo
interattivo statico):
a) Generale.
b) Specifico.
Pluridirezionale (con sviluppo interattivo dinamico):
a) Generale.
b) Dinamico circolare.
c) Dinamico interpersonale.
d) Sistema Cognitivo Affettivo di Personalità (CAPS).
e) State space.


Schematizzazione dei modelli S-P-R
Rappresentazione con frecce della direzione del processo causale (cfr. Fraisse, 1963).
-Monodirezionale
 Relazioni sequenziali unidirezionali, deterministiche semplici o
“fattoriali statiche”, tra elementi ambientali e risposte individuali.
a) Generale. La situazione determina la risposta con la mediazione
della persona:
SPR
b) Specifico. La situazione determina risposte diverse in rapporto a
differenti tipi di personalità:
P 1  R1
S
P 2  R2
-Pluridirezionale
 Interazioni dinamiche complesse deterministiche e
non deterministiche.
a) Generale: Interazione reciproca della persona con
gli stimoli esterni e con le risposte.
SPR
b) Dinamico circolare: Interazione ricorsiva tra
situazione
persona
e
risposte
(modifica
dell’ambiente):
SPR
Modelli S-P-R dinamici
 Al loro sviluppo hanno contribuito diverse
concezioni teoriche principali.
 Teoria generale dell’apprendimento: Behaviorismo;
Neobehhaviorismo, Riflessologia pavloviana.
 Tipologie di Wundt e Jung.
 Cognitivismo e costruttivismo.
 Interazionismo simbolico. Apprendimento sociale.
Concezione cognitivista del Sé.
 Modelli S-P-R fattoriali.
Percorsi di sviluppo
I modelli S-P-R dinamici si sono sviluppati

nell’ambito della teoria generale dell’apprendimento
sulla base dei contributi legati a due percorsi
principali:
 Modelli S-P-R fattoriali e influenze delle tipologie
di Wundt e Jung.
 Indirizzo psico-sociale e influenze del
cognitivismo.
Percorsi principali di sviluppo
Teoria generale dell’apprendimento:
Behaviorismo. Neobehaviorismo.
Riflessologia.
Tipologie:
Wundt e Jung
Modelli fattoriali
S-P-R.
Cognitivismo.
Costruttivismo
Interazionismo simbolico. Apprendimento sociale. Sé.
Modelli S-P-R dinamici.
TEORIA GENERALE DELL’APPRENDIMENTO E
COMPORTAMENTISMO
 Si possono ricondurre ad un modello iniziale di tipo S-R.
 Attribuiscono particolare importanza ai fattori
ambientali, all’apprendimento e, negli sviluppi, ai
processi cognitivi.
 Sono caratterizzati da un approccio nomotetico di tipo
quantitativo.
 Consentono l’utilizzo di procedimenti sperimentali.
 Mettono in secondo piano il contributo della personalità.
 Tale contributo, nelle concezioni iniziali (es. Watson),
viene escluso dalla spiegazione del comportamento.
Evoluzione generale della corrente
 Introduzione dei processi dell’organismo O come
elementi di mediazione tra S ed R.
 Formalizzazione del modello S-O-R da parte dei
neocomportamentisti.
 Recupero della personalità mediante i modelli S-P-R.
 Ampliamento delle capacità esplicative del modello
S-O-R con possibilità di:
a) prevedere diverse risposte allo stesso stimolo in
rapporto ai vari tipi di personalità;
b) considerare complessi sistemi di interazione e
sviluppi in termini di processi ricorsivi.
Sviluppo specifico
Modello comportamentista S-R
 Lo stimolo o la situazione S determinano direttamente la risposta comportamentale R (Watson, 1919,
1930).
Modello neocomportamentista S-O-R
 L’organismo ed i processi fisiologici, rappresentati da
O, agiscono come mediatori della relazione causale
tra stimolo e risposta (cfr. Dollard e Miller, 1950;
Fraisse, 1968-69; Hull, 1943; Tolman, 1932).
Modello neocomportamentista S-O-R ampliato
 O comprende gli aspetti psicologici cognitivi, emotivi
e motivazionali legati ai processi neurofisiologici (cfr.
Hebb, 1966).
LA PROSPETTIVA DIMENSIONALE DI WUNDT
 Riconduce a dimensioni bipolari continue le categorie chiuse
appartenenti alla dottrina dei 4 temperamenti.
Wilhelm Wundt (1832-1920).
Temperamento e dimensioni emotive
 Wundt rielabora la dottrina dei quattro temperamenti nell’ambito della
psicologia classica.
Temperamento
 E’ riconducibile a due dimensioni emotive:
 Forza.
 Mutevolezza.
 Le due dimensioni hanno caratteristiche:
- bipolari: si manifestano tra due poli opposti, uno con intensità massima (+)
ed uno con intensità minima (-);
- continue: non presentano soluzione di continuità tra i due poli;
- indipendenti: hanno modalità di variazione autonoma.
Manifestazione bipolare
 Per ciascuna dimensione, estensione continua tra due poli con
intensità opposta
 Forza: bassa (-) / alta (+).
 Mutevolezza: bassa (-) / alta (+).
Relazione tra i tipi di temperamento e le dimensioni emotive
Temperamento
Dimensioni emotive
Forza
Mutevolezza
Melanconico
Alta (+)
Bassa (-)
Flemmatico
Bassa (-)
Bassa (-)
Collerico
Alta (+)
Alta (+)
Sanguigno
Bassa (-)
Alta (+)
Rappresentazione su assi ortogonali del rapporto temperamento/dimensioni
emotive (Wundt).
Forza
+
Melanconico
Collerico
Mutevolezza
-
+
Flemmmatico
Sanguigno
-
LA PROSPETTIVA FATTORIALE
 Esamina la struttura della personalità in termini di fattori o
dimensioni generali mediante l’uso dell’analisi fattoriale.
 Ha portato all’elaborazione di modelli S-P-R di tipo interattivo
statico.
Hans Jurgen Eysenck (1916-1997)
Teoria gerarchica
 Teoria fattoriale a struttura gerarchica.
 È fondata sull’analisi delle correlazioni (analisi fattoriale) tra varie misure
del comportamento.
 Individua gli aspetti strutturali, tendenzialmente stabili, della personalità
riconducibili a fattori generali che si collocano al vertice di
un’organizzazione gerarchica.
 Considera tre dimensioni principali o fattori generali, tra loro
indipendenti, a carattere bipolare e continuo:
Estroversione, Nevroticismo e Psicoticismo.
 La concezione costituisce un esempio di modello S-P-R interattivo statico.
 Si inquadra nella teoria generale dell’apprendimento comportamentista.
 Riprende la revisione dei quattro temperamenti effettuata da Wundt,
integrandola con la concezione junghiana dei tipi psicologici.
 Sostituisce la forza e la mutevolezza con due dimensioni corrispondenti,
denominate rispettivamente nevroticismo ed estroversione.
 Aggiunge una terza dimensione costituita dallo psicoticismo.
Relazione tra i tipi di temperamento e le dimensioni emotive secondo Wundt
e Eysenck
Wundt
Temperamento Forza
Melanconico alta
bassa
Flemmatico
alta
Collerico
bassa
Sanguigno
Eysenck
Mutevolezza Nevroticismo Estroversione
bassa
alto
bassa
bassa
basso
bassa
alta
alto
alta
alta
basso
alta
Caratteristiche delle dimensioni:
 Bipolarità, continuità, indipendenza reciproca e normalità.
 Ogni dimensione si manifesta tra due poli di segno opposto caratterizzati,
rispettivamente: uno da intensità massima (+) e l’altro da intensità
minima (-): +
 ha carattere continuo;
 è indipendente dalle altre;
 la distribuzione delle frequenze tra i due poli è statisticamente normale:
valori estremi rari con frequenze progressivamente crescenti verso il
centro della dimensione
Espressione bipolare
 Estroversione-introversione (E).
 Nevroticismo-stabilità (N).
 Psicoticismo-normalità (P).
Caratteristiche dei poli (tipo di soggetto corrispondente)
Nevroticismo (+). Tendenza caratterizzata da risposte emotive intense, ma
instabili, inadeguate ed eccessive rispetto alle condizioni di evocazione
(soggetto: nevrotico).
Stabilità (-). Propensione alla bassa intensità, equilibrio e stabilità delle
risposte emotive (soggetto: stabile).
Estroversione (+). Orientamento cosciente verso il mondo esterno e le
relazioni sociali (soggetto: estroverso).
Introversione (-). Orientamento cosciente verso l’interiorità e l’isolamento
(soggetto: introverso).
Psicoticismo (+). Disposizione verso gravi disturbi del comportamento,
carenza di empatia, antisocialità, alienazione mentale, follia (soggetto:
psicotico).
Normalità (-). Equilibrio comportamentale (soggetto: normale).
Rappresentazione su assi ortogonali del rapporto temperamento/dimensioni
emotive (Eysenck).
Nevroticismo
Melanconico
Collerico
Introvers.
Estroversione
Flemmmatico
Sanguigno
Stabilità
Formulazione della teoria.
Piani: A) descrittivo; B) esplicativo.
A. Individuazione delle dimensioni e della struttura:
-osservazione e misurazione del comportamento in vasti campioni di
soggetti;
-elaborazione di questionari;
-correlazione ed analisi fattoriale dei dati;
-rappresentazione gerarchica della struttura.
B. Spiegazione: 1- Basi biologiche; 2- Processi di apprendimento.
1- Basi biologiche:
a- strutturale: estroversione (sistema reticolare attivante);
nevroticismo (sistema limbico);
b- funzionale: psicoticismo (metabolismo, conduzione sinaptica).
2- Apprendimento
-associazione;
-condizionamento classico e operante;
-imitazione.
Struttura gerarchica della personalità
(analisi fattoriale)
Livelli
Tipi (Nevroticismo, Estroversione, Psicoticismo).
Tratti.
Risposte abituali.
Risposte specifiche.
Estroversione: livelli gerarchici.
Tipi
Tatti
Risposte abituali
Risposte specifiche
Estroversione: raggruppamento in tratti.
Nevroticismo: tratti costitutivi.
Psicoticismo: tratti costitutivi.
Rappresentazione standardizzata su assi ortogonali del rapporto
temperamento/dimensioni emotive (Eysenck).
Nevroticismo
+10
Melanconico
+5
Collerico
Introvers.
- 10
Estroversione
+10
-5
0
+5
Flemmmatico
-5
Sanguigno
-10
Stabilità
Fondamenti nervosi
Modello di MacLean
 Il cervello umano deriva dell’evoluzione del
proencefalo primitivo secondo tre modelli distinti:
rettiliani, paleomammiferi, neomammiferi.
 Ciò determina il collegamento fra tre tipi di cervello
diversi per struttura, composizione chimica e
relativamente indipendenti.
Struttura stratificata del cervello (MacLean, 1967)
Il cervello rettilano
Ha una struttura rudimentale.
Sovrintende ad attività basilari quali scegliere la sede,
difendere il territorio, cacciare, ritrovare la propria
dimora, accoppiarsi, formare gerarchie sociali.
Cervello dei paleomammiferi
 Comprende il lobo limbico.
 Coordina il comportamento emotivo legato a stati di
paura, collera, difesa, ma anche all’alimentazione,
all’allevamento della prole, ed al comportamento
sessuale.
 Risponde a stimoli sensori immediati di piacere e di
dolore.
 Accresce le capacità di adattamento.
La neocorteccia
È la struttura più recente ed evoluta.
Sta alla base dei processi mentali più complessi e del
pensiero astratto.
Potenzia la capacità di adattamento.
Consente l’apprendimento per condizionamento.
Rende possibile la formazione del secondo sistema di
segnalazione mediante l’attività cognitiva.
Evoluzione del cervello
(LeDoux,1998)
Corteccia laterale e mediale.
Visione frontale e laterale dell’evoluzione nei mammiferi (MacLean)
Lobo limbico: in grigio; Neocorteccia: in bianco.
Basi biologiche dell’Estroversione
 Sono riconducibili alle modalità di funzionamento
del sistema reticolare attivante ascendente (ARAS)
del tronco encefalico.
Sistema di proiezione specifico e non specifico
(Hebb, 1966).
Le informazioni sensoriali arrivano direttamente alle relative zone di
proiezione della corteccia attraverso i nuclei talamici specifici (cerchi
tratteggiati).
Ogni impulso sensorio invia anche diramazioni generalizzate alla
corteccia attraverso il sistema di proiezione non specifico SPN o ARAS
del tronco encefalico.
La corteccia contribuisce al livello di attivazione con la trasmissione di
eccitazioni al SPN.
Differenze tra estroversi ed estroversi
 Le differenze sono associate a modalità diverse di
funzionamento del sistema attivante.
 Negli introversi l’ARAS è più attivo e la corteccia è
caratterizzata da un livello più alto di attivazione.
Conseguenze della condizione di maggior
attivazione corticale
 Sovraesposizione agli stimoli sensoriali e attivazione
di processi difensivi mediante:
- aumento di potenziali inibitori a livello neuronale;
- tendenza comportamentale ad evitare situazioni
eccessivamente stimolanti.
 Facilitazione dell’apprendimento per
condizionamento.
Basi biologiche del nevroticismo
 Sistema limbico.
Differenza tra soggetti con diverso indice
di nevrotismo
 La differenza è associata a modalità differenti di
funzionamento del sistema di coordinamento emotivo.
 Nei soggetti con indici elevati di nevroticismo il
sistema reagisce attivando in maniera sproporzionata,
rispetto agli stimoli, le reazioni emotive.
Basi biologiche dello Psicoticismo
Processi metabolici, ormonali e di comunicazione

intersinaptica.
 Le
differenze di Psicoticismo sono riconducibili a
diverse modalità di sviluppo delle reazioni chimiche
nell’organismo.
Consolidamento del comportamento
 Dipende
dall’interazione
tra
predisposizioni
ereditarie e fattori di apprendimento.
 Ai fattori ereditari è attribuito un peso superiore al
50%.
 L’apprendimento si esplica mediante processi di:
-associazione di stimoli;
-condizionamento classico e operante;
-imitazione o modelling.
Previsione comportamentale in termini
di interazione statica
Data una situazione S, il modello consente di
prevedere risposte diverse (es; R1 ed R2) in
rapporto a differenti tipi di personalità (es: P1 e P2)
P1  R1
S
P2  R2
Applicazione nella modifica e nella
terapia del comportamento
 Token economy.
 Desensibilizzazione sistematica.
 Terapia avversiva.
 Flooding.
 Modellamento..
Effetti dei diversi tipi
di trattamento su 71
bambini segnalati
alle cliniche di
intervento londinesi
–controllo: n. 34;
psicoterapia e
terapia
comportamentale:
n.37- (Eysenck,
1982, p. 207)
Teoria fattoriale di Eysenck
Considerazioni sintetiche
Paradigma interpretativo
 Plurifattoriale, nomotetico.
 Strutturale; quantitativo a carattere statistico fattoriale.
 Interattivo statico.
 Deterministico.
Innovazioni
 Formalizzazione del modello S-P-R nella prospettiva dell’apprendimento.
 Integrazione oggettiva della prospettiva biologica con quella dimensionale
della personalità.
 Possibilità di prevedere risposte diverse ad uno stimolo in funzione di
differenti tipi di personalità.
Limiti
 Valore secondario degli aspetti dinamici e dei vissuti personali.
Raymond Bernard Cattell (1905-1998).
Teoria dei 16 fattori
 In polemica con i primi teorici della personalità, Cattell si è proposto di
ricondurre gli studi sull’argomento al rigore delle scienze della natura, le
quali si basano sulla verifica oggettiva e sulla replicabilità dei risultati.
 Come punti di riferimento ha preso in considerazione la prospettiva
empirica di Thorndike e il metodo fattoriale di Spearman.
 Per la loro applicazione ha tenuto conto dell’elevata complessità del
comportamento. Ciò richiede un approccio multivariato in sostituzione
dello studio univariato riguardanti gli effetti di una singola variabile.
 In questa prospettiva l’analisi fattoriale consente di prendere in
considerazione la totalità delle caratteristiche individuali in relazione alle
situazioni della vita reale (condizione difficilmente analizzabile in
laboratorio).
 In tal modo possono essere individuate delle dimensioni che stanno alla
base di diversi comportamenti che emergono in superficie.
Analisi fattoriale
 Cattell, in particolare, partendo dalla concezione di Spearman sulle
abilità mentali, ha applicato il metodo fattoriale allo studio di diversi
aspetti quali: le capacità mentali, i tratti della personalità e i processi
dinamici e motivazionali.
Intelligenza
 Egli ha teorizzato la divisione dell’intelligenza generale(G) in due tipi di
intelligenza tra loro dipendenti
 Intelligenza fluida (Gf). Capacità di analizzare logicamente problemi
appartenenti a diverse aree, indipendentemente dall’esperienza
precedente.
 Intelligenza cristallizzata(Gc). Capacità di utilizzare conoscenze e
capacità acquisite di tipo specifico (es.: vocabolario, analogie, cultura
generale).
Personalità
 Per quanto concerne la personalità, Cattell ha elaborato una
concezione più sensibile agli aspetti dinamici e ai fattori sociali
rispetto a quella di Eysenck.
 In tal senso distingue i tratti strutturali (temperament and ability
traits) dai processi motivazionali (dynamic traits) e mostra una certa
disponibilità verso la teoria psicoanalitica.
 Solo alcuni tratti hanno carattere unico; molti sono comuni a più
individui, con gradi diversi di somiglianza.
Tratti dinamici
 Indirizzano il comportamento verso obiettivi specifici. Alcuni sono
appresi, altri sono ereditari. I principali tratti ereditari o ergs, sono
 cibo;
 sesso;
 socialità;
 protezione parentale;
 esplorazione.
Tratti strutturali
 La teoria di Cattell, considera 16 fattori della personalità, o tratti
di base (source traits), costituiti da tratti temperamentali
(temperament traits) e abilità (ability traits).
 Essi indicano come agiamo e con quale successo.
 Tali tratti derivano dall’analisi fattoriale di numerosi dati, tra
loro coerenti, ricavati da tre fonti principali:
 life data (L-data);
 experimental data (T-data);
 questionnaire data (Q-data).
 I 16 fattori sono riconducibili a dimensioni bipolari, continue, con
distribuzione normale. Ciascuna dimensione non è indipendente
dalle altre.
R. B. Cattell: 16 fattori della personalità: dimensioni bipolari,
continue, con distribuzione normale e tra loro dipendenti.
Fattori di 2° ordine
 Estrovesione: A+; F+; G-; H+; Q2-.
 Ansietà: C-; L+; O+; Q3-; Q4+.
 Indipendenza: E+; L+; M+; Q1+; Q2+.
 Sociopatia: G-; Q3-; L+; Q2+.
Equazione specifica (Cattell 1950):
Rj
= S1j T1 + S2j T2 .....+ Snj Tn
Dove: R indica la risposta; j sta per la situazione specifica; T rappresenta i
tratti della personalità ; S esprime l'indice situazionale di saturazione in un
tratto (+; 0; -).
 L'equazione considera l’effetto dei tratti in termini elementari come
riconducibile alla loro somma.
 Tuttavia, consente di distinguere il profilo dei tratti T dalla situazione
psicologica rappresentata dagli indici S. In tal senso, può essere
considerata come un’espressione plurifattoriale della formula di Lewin:
C =f(P,A),
BIG 5.
(cfr., Costa; Goldberg; McCrae; Peabody)
Teoria fattoriale
 Riconduce la personalità a cinque fattori principali.
 Ognuno costituisce una dimensione indipendente, continua, con carattere
bipolare e distribuzione normale.
Approcci principali
 Psico-lessicale: analisi fattoriale degli elementi linguistici –markersriguardanti la considerazione della personalità.
 Strutturale: analisi della struttura della personalità.
Fattori della personalità
- Energia (estroversione).
- Amicalità (cordialità).
- Coscienziosità (controllo pulsionale).
- Stabilità emotiva (nevroticismo).
- Apertura mentale (capacità intellettiva).
1
Teoria fattoriale di Cattell e Big 5
Considerazioni sintetiche
Paradigma interpretativo
 Plurifattoriale, nomotetico.
 Strutturale; quantitativo a carattere statistico fattoriale.
 Interattivo statico.
 Deterministico.
Vantaggi
 Aumento del numero di fattori.
Limiti
 Valore secondario degli aspetti dinamici e dei vissuti.
 Capacità esplicativa limitata e carente fondamento biologico rispetto al
modello di Eysenck.