Equazioni letterali (1) Esempio 2 a ≠0 x x−a 1 − =1 2 2a a−2 a Le condizioni di esistenza sono 2 a≠0 a−2≠0 La lettera x rappresenta l'incognita, mentre la lettera te, un valore da ritenersi noto, anche se non indicato. a a≠0 a≠2 rappresenta un parametro, cioè una costan- I denominatori sono già scomposti; scrivendo il denominatore comune e applicando il secondo principio di equivalenza, raccogliendo la lettera x a sinistra, i numeri e la costante a a destra del segno di uguaglianza, si arriva alla forma standard (o “forma normale”) dell'equazione di primo grado: A x = B dove A e B sono numeri o espressioni che non contengono l'incognita x x a 2−4 a4 = a2 4−a Nel nostro caso si ottiene: o, meglio: (nb: le forme fattorizzate sono sempre da preferire) x a−22 = a 2 4−a Ora, per ricavare x dovremmo applicare il II principio e dividere per Possiamo farlo solo se a−22≠0 cioè se a−22 a−2≠0 Poiché questo è già implicito dalle condizioni di esistenza (altrimenti l'esercizio perde significato), possiamo scrivere: x = a 2 4−a a−22 S = a 2 4−a a−22 (2) Esempio 2 x−1 x1 1 − = 2 a2 2−a a −4 Scomponendo i denominatori e cambiando segno alla seconda frazione: 2 x−1 x1 1 = a2 a−2 a2 a−2 Le condizioni di esistenza sono a2≠0 a≠2 a−2≠0 a≠−2 Mediante il denominatore comune e il II principio, otteniamo la forma standard (o “forma normale”): x 3 a−2 = −3 o, meglio: x 2−3 a = 3 Ora, per ricavare x dovremmo dividere per possiamo dividere solo se 2−3 a≠0 2−3 a ; però dobbiamo porre una condizione, perché Distingueremo allora due casi, numerandoli: il caso (1) sarà quello in cui la divisione è possibile. CASO 1 Se 2−3 a≠0 , cioè 2 , allora possiamo dividere e otteniamo: 3 3 2−3 a x = a≠ S = 3 2−3 a CASO 2 Se 2−3 a=0 , cioè a= 2 3 a= 2 , allora NON possiamo dividere ma possiamo SOSTITUIRE il valore 3 nella forma normale, per vedere che cosa succede: possiamo ottenere una identità, nel qual caso l'e- quazione ammette qualunque x come soluzione (S = R) , oppure una “identità falsa”, es. 3=5, e in questo caso l'equazione è “impossibile”, cioè S è l'insieme vuoto. In questo esempio si ottiene: 2 x⋅2−3⋅ = 3 3 x⋅0 = 3 0=3 Essendo questa uguaglianza falsa, la soluzione nel caso (2) ammette come insieme delle soluzioni l'insieme vuoto: S = (3) Esempio x3 x−3 a x−6 = 2 2 a4 2 a−4 a −4 Scomponendo i denominatori otteniamo : x3 x−3 a x−6 = 2a2 2a−2 a−2 a2 Le condizioni di esistenza sono a2≠0 a−2≠0 a≠2 a≠−2 Mediante il denominatore comune e il II principio, ci accorgiamo che tutti i termini si elidono e rimane 0=0 Questo significa che l'equazione è sempre verificata, per qualsiasi valore di x. Si dice che è “indeterminata”, o meglio che l'insieme delle soluzioni è l'insieme di tutti i numeri reali. S = R