R. TAUCER (Trieste - ItaMa) SULLA TEORIA DEI GRUPPI 1. - Si immagini una coMettività chiusa F di individui deMa medesima età ed aventi una caratteristica o stato fisiologico suscettibile di n aspetti distinti, nel senso che un individuo (x) appartenente a f e deMa caratteristica o specie (i) possa, in seguito al verificarsi di un determinato evento, assumere una delle altre caratteristiche o morire. Senza togMer nuMa alla generaMtà, possiamo scomporre r in n gruppi distinti, relativi aMe n caratteristiche, e supporre che esista un'età x0 aMa quale tutti gM appartenenti a r siano della medesima specie (specie 1). Chiameremo A il gruppo degM individui deMa specie (i), ed il numero di questi in età x lo designeremo con li(x), con JUì(X) denoteremo l'intensità di morte, con a^x) l'intensità di passaggio (diretto) da una specie (i) ad un'altra (j), ed infine con ßi(x) l'intensità di uscita da TV Ammetteremo che dette funzioni siano continue, finite e positive nel campo [ # o ^ # ^ c o ] , dove co è l'età estrema deMa coMettività JT, e che sieno note le espressioni anaMtiche deMe JUì(X) e a^(x). La conoscenza del sistema deMe intensità è sufficiente per trattare anaMticamente qualsiasi problema attuariale riguardante la coMettività JT. In questa breve nota ci proponiamo di studiare la formazione e la vita dei gruppi 7^ senza fare ipotesi restrittive sui passaggi da una specie all'altra. 2. - Poiché tutti gM individui deMa coMettività JT appartengono aM'età x0 a A , segue che i rimanenti gruppi Fi saranno costituiti aM'età x esclusivamente da immigrati, mentre il gruppo A comprenderà oltre a questi (ritorni dagli altri gruppi), queMi che non uscirono mai dal gruppo. Si noti inoltre che, in forza del teorema di KARUP, si ha per ß{(x) l'espressione notevole n ßi(x)=fxi(x) + ^Aair(x) r=l 414 COMUNICAZIONI dove aH(x) = 0, e che la probabihtà relativa a un individuo di età | di r% di non uscire dal suo gruppo neM'intervaMo £|—\x è data da X -jß%{z)dz pf)(i,x) = e" Tenuto conto di queste considerazioni, i gruppi A risultano logicamente fissati dal sistema di n equazioni integraM di VOLTERRA di 2 a specie n » li(x) = li(xQ)Pfì(x0, X) + ^ ( 1 ) \ larL($p®(£,x)lr(t)de „ * ( * H 2 fan(è)pm *)Wè)d£. r = 1 (i=2, 3,...., n) Xo In questo sistema, i nuclei ari(^)pf}(^, x), che per sempMcità indicheremo in seguito con Kir(x, f), sono funzioni finite, positive e continue in tutto l'intervaMo [x0 ^ | ^ x ^ co], in virtù deMe ipotesi fatte sulle funzioni jut(x) e a#(z). Rappresentando M una frazione propria positiva, varrà quindi in questo campo la disuguaglianza Kir(x,Ç)<M. La risoluzione del sistema (1) avviene per iterazione. Si avranno aMora per i nuclei iterati le espressioni notissime (4) n ? K%+1\x, E H £ \Kf(x, i-i s rì)K^-k\r,, f)A, ( * - 1 , 2,...., a). Questi nuclei, nel caso che stiamo trattando, hanno un particolare significato ; infatti, essendo si avrà ^ > n ( ^ H M « ( ^ ) , x K\f(x, f) - 2 f<*dv)P?Kv, *)<**(*)j$(f» V)*l eioè _ * L'integrale che compare in questa formola rappresenta la probabihtà p$(£, x) che ha un individuo (!) di / } di passare direttamente al gruppo i l nell'inter- (*) VITO VOLTERRA: Leçons sur les équations rentielles. Pag. 71. intégrales et les équations integro-diffé- R. TAUCER: Sulla teoria dei gruppi 415 vaMo di tempo !l—\x e di rimanervi per il resto deM'intervaMo stesso; avremo quindi la formola n y-i Per K$(x, !) segue analogamente K\f(x, ! ) - 2 faß(fj)p^(V, x) 2 M ! « ! , ?)d?, y-i / Ä-i che si trasforma facilmente in Qui l'integrale rappresenta, come del resto è facile dimostrare, la probabihtà Phl(£,x) di un individuo (!) appartenente a rh di passare fra le età ! e x al gruppo jTf, attraversando però uno qualunque dei rimanenti gruppi, e di rimanere per il resto deM'intervaMo in JT/. In sostanza esso è la probabiMtà che ha un individuo (!) deMa specie (h) di assumere fra le età ! e x due aspetti di cui il secondo è fissato. Con ciò, Kjf)(x, !) è dato da n Operando similmente, possiamo scrivere per 1' (s + l) m o nucleo iterato l'espressione n (2) K^\x, Ö - 2 a*(0jp#<& *) dove pjf (!, a;) rappresenta la probabilità relativa a un individuo (!) del gruppo / } di appartenere aM'età x al gruppo JT* dopo aver attraversato s — 1 gruppi qualunque, cioè la probabilità di assumere nell'intervaMo !l—\x s aspetti, di cui l'ultimo è fissato. Per detta probabiMtà varrà l'espressione (3) tatò^SM^pS"*-1^,*)^ pam*)-È dove k=0,l,2,....,s — l, daMa quale si vede che pftfàx) ammette, come pure î nuclei iterati Kir (x, !), s determinazioni formalmente distinte. Le formole (2) e (3) si dimostrano mediante il principio deh' induzione completa : infatti vedremo che se esse valgono per s, valgono anche per s + 1. Componendo aMora il (k+l)mo nucleo coM'(s + l— k)mo e tenendo conto deMe posizioni fatte per i primi s nuclei iterati, si ricava per l'(s + 2) mo l'espressione ;=11 A=l 1=1 416 COMUNICAZIONI cioè x K^\x, !) = | ] «w(!) 2 [ptk)& 9)2 °*(V)P®(V> *)dn e, col semplice scambio di k in s—&, si ottiene la formola K^2)(x, !) = 2 armp^ *>(!, s) che si deduce pure daMa (2) con la sostituzione di 5 + 1 al posto di s. Visto che detta formola vale per s=l, ne consegue che essa è vahda per qualunque s. Dimostrate queste formole, passiamo a considerare certe probabiMtà che hanno grande importanza nel nostro studio. Designiamo con pfi(£, x) la probabilità che ha un individuo (!) di J} di appartenere aM'età x a i l assumendo nell'intervallo !l—\x non più di t aspetti. Essa è data evidentemente, in virtù del principio deMa probabiMtà totale, dall' espressione t Ä*)=2>#(l,ar). Questa probabiMtà, coM' aumentare indefinito di t, tende ad un Mmite finito. Infatti, ponendo neMa (3) k=s— 1 e ricordando che K\r(x, ! ) < J f , si deduce x agevolmente la n da cui pj?(fi z)<n-L fr(x-èY (8=1, 2, 3,....). Questa disuguaghanza indica che le serie 00 sono uniformemente convergenti nel triangolo [x0 ^ ! ^ # ^ co]> perchè converge in maniera uniforme la serie maggiorante M(x-C) + n^(x-£Y + n*^(x--£y+ .... = 1 [**«(*-*>-1]. Nel campo considerato, dette serie costituiscono deMe funzioni — che chiameremo Pji(C, x) — continue, finite e positive. Pji($, #)=lim Pji(£, x) viene ad essere la probabilità di un individuo (!) del £—»-O0 gruppo J} di appartenere aM'età x al gruppo i l . Arrivati a questo punto, cioè alla conoscenza deMe probabilità di appartenenza PJì(£, x), lo scopo del nostro studio sarebbe già raggiunto, poiché daMe p si deducono immediatamente le l\ tuttavia vogMamo portare aMa fine la risolu- R. TAUCER: Sulla teoria dei gruppi 4dl zione secondo il classico procedimento del VOLTERRA, ottenendo così una nuova giustificazione deMe interpretazioni biometriche date ai nuclei iterati. I nuclei risolventi Sir(x, !) del sistema (1) sono dati dalle serie su*, * H 2 *£ + V, 0 - 2 2 «*(&»#(& *), s=0 s=0 j=\ da cui, invertendo l'ordine di sommazione e ricordando le posizioni fatte, risulta Sir(x, !) = 2 arJ(S) 2 *#(£ *) = 2 MÖÄKÄ «) Ì=l s=0 .7=1 la quale formola prova che i nuclei risolventi sono continui, finiti e positivi in tutto il triangolo considerato. Avremo aMora per i gruppi i l il sistema risolvente X (4) h{x) = h(x0)pfl(x0, x) + (/.(SoJpgfao, i)Sid*, S)dS X'o X (5) kto-fhixoWAxoyQSütoQdS (1=2,3,...,»»). XQ DaMa (4) si passa facilmente alla li(*) = h(xo)[pl8(xo,z) + '2L jpfKxo, £)aij(£)pji(£,x)d£]. 3-1 xo Si può ora dimostrare che l'espressione in parentesi è la probabiMtà per un individuo (x0) di appartenere in età x al gruppo i l . Infatti, tenendo presente il significato di p^ (!, x), si ha n 2 j? oo * n jpfì(Xo^)"Zaij(£)p^-1)(£,x)dS= fpfKxotÌ)aij(£)pji(£,x)de=^i Ì = 1 XQ xn s==1 k J-1 00 = 2 r f i ^ < » «)-Pii(*o, *)-J>i?(*o, ^) s==1 di modo che vale la relazione li(x) = li(x0)Pii(x0lx). Più facilmente ancora si stabiMscono le relazioni analoghe per gM altri gruppi. Infatti, daMa (5), ricordando il significato del nucleo risolvente Sn(x, !), risulta li(x) = h(xQ) 2 lP{$(*o, $aij(S)pd£, i-1 i> ed usando il solito metodo oo •? n x d )^ oo k(x) = li(x0) 2 \pìl(xo, è) 2 Möjtfr^ft a?)df-/i(a?o) 2M?(*o, a?). ,4«i de* Congresso. 27 418 COMUNICAZIONI Questa porta infine alla relazione li(x) = li(xo)pii(xo,x) dove i=2, 3,...., n. Con ciò abbiamo risolto completamente il problema propostoci, cioè daMa conoscenza delle intensità di morte e di passaggio, siamo risaMti aMa determinazione deMe probabilità corrispondenti e dei gruppi in cui viene a scomporsi una coMettività molto generale, quale queMa da noi considerata. Abbiamo visto quindi che con l'introdurre i sistemi di equazioni integrah di VOLTERRA si può giungere in modo piano e diretto alla soluzione del nostro problema.