CS.concerto.pasqua.2014

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COMUNICATO
CONCERTO DI PASQUA
Domenica 27 aprile ore 16,00 Abbazia di Rosazzo (Manzano/Udine)
Si rinnova il tradizionale appuntamento in occasione delle festività pasquali con il Concerto organizzato
dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo. Domenica 27 aprile alle ore 16,00 si terrà presso la chiesa di San
Pietro Ap. L’esecuzione musicale del Requiem kv 626 di W.A. Mozart a cura di Giulia Della Peruta,
soprano Chiara Brunello contralto, Alessandro Cortello tenore, Abramo Rosalen basso, Andrea Tomasi
basso continuo, Gruppo Vocale “CITTÀ DI SAN VITO” diretto da Gioachino Perisan, Corale di
RAUSCEDO diretta da Sante Fornasier, Orchestra d'Archi Arrigoni e Accademia Musicale
“NAONIS”, dirigerà il concerto il M° Domenico Mason.
Si ringrazia per il sostegno la Fondazione CRUP. L’ingresso è libero.
REQUIEM K 626, W. A. Mozart
Ultima composizione sacra di Mozart e ultima della sua vita, il REQUIEM K 626 ebbe origine in
circostanze romantiche e venne interrotto dalla morte dell'autore. Mozart si accinse a comporre la
Messa funebre su commissione e, pare, senza aver conosciuto la vera identità del richiedente: costui,
infatti, un certo conte Walsegg, musicista dilettante e avvezzo a spacciare per proprie opere di altri
compositori, riuscì a mantenere l'anonimato inviando il suo amministratore da Mozart nel luglio del
1791, con la richiesta di comporre l'opera, volendo così commemorare la morte della propria
consorte.
Mozart cominciò il lavoro, abbozzando circa quaranta pagine della partitura, ma poi fu costretto ad
interromperlo per dedicarsi alle opere La clemenza di Tito e Il flauto magico. Dopo la prima del Flauto
magico, andato in scena il 30 settembre, si dedicò nuovamente al Requiem, e da allora fino al giorno
della sua morte, avvenuta il 5 dicembre, abbozzò il Dies irae, il Tuba mirum, il Rex tremendae, il
Recordare, il Confutatis, il Domine Jesu Christe e l'Hostias (parti vocali complete, basso figurato e
annotazioni per la strumentazione); l'ultima parte della Messa ad essere scritta di suo pugno fu il
Lacrimosa, fino all'ottava battuta.
Temendo, qualora avesse consegnato il manoscritto incompleto, di non riscuotere l'intera somma
stabilita, oltre a quanto era già stato versato come anticipo, la vedova di Mozart, Konstanze, si rivolse
dapprima a Joseph Eybler affinché completasse il lavoro, ma questi saggiamente rifiutò; quindi ella
indirizzò la medesima richiesta ad altri e da ultimo a Franz Xaver Süssmayr, un allievo di Mozart che si
dichiarò disponibile e completò accortamente e decorosamente le parti mancanti, basandosi sulle ultime
indicazioni del maestro.
Benché Süssmayr abbia sentito il dovere di dichiarare apertamente la verità con una lettera a
Breitkopf & Hartel l'8 febbraio 1800, dopo che Konstanze per molti anni aveva sostenuto la tesi
dell'assoluta autenticità, non è facile tuttavia distinguere con chiarezza gli interventi apocrifi
dall'originale dettato testuale mozartiano.
Un'atmosfera di pacata rassegnazione si eleva fin dalle prime note del bellissimo INTROITUS. Questa
pagina di apertura appare pervasa da accenti di solennità che l'adozione della tonalità del Re minore con
una strumentazione dalle cupe gradazioni cromatiche rendono ancora più ieratica. Se il brano viene
interrotto dall'impennata del coro con l'omoritmico Et lux perpetua, subito dopo ritorna alla
dolcezza con l'episodio affidato al soprano solista del Te decet. La comparsa di una vigorosa
figurazione orchestrale a note puntate introduce l'invocazione testuale Exaudi; lontana dai toni di
una orazione accorata, sembra piuttosto significare un fiero moto di ribellione presto, però,
destinato a dissolversi e a preparare l'ingresso del brano successivo, il KYRIE.
Il KYRIE è strutturato come una doppia fuga avviata con potenza dai bassi e condotta su un tema
delimitato entro i confini di una settima diminuita molto pregnante. Nessuna traccia di erudizione
accademica in questa pagina emozionante, ma una reminiscenza di arcaismo haendeliano.
L'imponente coro del Dies irae, il primo dei sei brani in cui è ripartita la SEQUENTIA, traduce
l'idea della collera divina con un vento impetuoso; appare caratterizzato da una verve ritmica che
trasmette all'ascolto una sensazione di sgomento.
Il motivo di apertura del successivo Andante Tuba mirum, attinto da una composizione sacra del
1776 (Litaniae de venerabilis altaris sacramento KV 243), è annunciato dal trombone tenore, che
dà il segnale di raccolta per le anime e commenta, con tono più sereno che solenne, l'assolo del
basso. Quest'ultimo simboleggia con ampie divaricazioni vocali la vastità delle lande per le quali il
richiamo si diffonde.
Nel movimento Grave (Rex tremendae) la regalità di Dio è associata al tradizionale attributo dei
ritmi puntati, e la flebile supplica dell'epilogo Salva me suona sinceramente accorata.
Al magico eloquio del Recordare, pagina di trasparente purezza che può essere paragonata al
Domine Deus dalla Messa in Do minore K 427 e che ci ricorda il superbo Ave verum, si
contrappone il tumultuoso affanno del Confutatis. Qui alle drammatiche visioni di ampie zone
irrequiete e risolte in ampi blocchi sonori, si oppongono le fervide implorazioni del Voca me
affidate alle voci femminili.
Nel Lacrimosa, avviato da sospirose appoggiature che visualizzano il dolore umano, il problema
dell'autenticità giunge al punto critico poiché dopo otto battute il manoscritto si interrompe.
Tuttavia, nonostante gli interventi di Süssmayr, mediamente le sei sezioni della Sequentia
mantengono l'equilibrio fra il terrore e la consolazione senza soffrire di eccessiva incoerenza.
Il Domine Jesu Christe e l'Hostias di cui si compone l'OFFERTORIUM, che Mozart lasciò
sostanzialmente completi, anche se privi di orchestrazione (mentre poco o nulla è rimasto di
autenticamente mozartiano del SANCTUS, BENEDICTUS e AGNUS DEI) sono condotti in forma
di mottetto: se il primo risulta più frastagliato dal punto di vista contrappuntistico, il secondo è
caratterizzato da una scrittura omofonica. Entrambe le sezioni si concludono con una Fuga di un certo
sapore arcaico.
Le restanti parti del Requiem sono opera di Süssmayr ad eccezione di alcuni frammenti del
BENEDICTUS che parrebbero doversi ricondurre al manoscritto originale.
La Fuga su Osanna è vistosamente impacciata, assolutamente troppo breve, oltre che basata su un
tema insignificante, e le proporzioni del lavoro risultano gravemente compromesse.
Con la riapparizione delle parole Lux aeterna, nella sezione finale, Süssmayr riprese la Fuga del
movimento d'esordio in ossequio a quanto Mozart stesso pare avesse previsto. "L'opera è così
ancora una volta salvata e la sua incoerenza in parte superata. Permane l'impressione generale: la
morte non è una terribile visione, bensì un'amica" (Einstein).
BIOGRAFIE
GRUPPO VOCALE "CITTA' DI SAN VITO"
Il Gruppo Vocale di San Vito al Tagliamento (Pordenone) si è costituito nel 1993 ed è diretto dalla
sua fondazione dal Maestro Gioachino Perisan diplomato nel 1983 in composizione e direzione
corale al Conservatorio "G.Tartini" di Trieste con B. Cervenca, L. Gante e M. Sofianopulo.
L'intensa attività culturale e concertistica si è articolata in molti progetti musicali Collabora con
ricercatori di musiche antiche quali Gianpaolo Fagotto e Luigi Collarile. Il Gruppo Vocale presta
servizio presso il Duomo di San Vito al Tagliamento per l'animazione liturgica della Santa Messa
nelle feste più importanti dell’anno liturgico ed è accompagnato dall’organista del Duomo Luigino
Favot.
CORALE DI RAUSCEDO
Risale al 1979 la fondazione della Corale di Rauscedo, formazione che ha iniziato il suo percorso in
ambito parrocchiale, raccogliendo l’eredità dell’antenata “Schola Cantorum”. Nel corso degli anni
ha proposto e preso parte ad importanti progetti musicali promossi dall’U.S.C.I. Friuli Venezia
Giulia e da altri enti musicali, con l’esecuzione di musiche di Alessandro Orologio, il più
importante compositore friulano del Cinquecento, contribuendone alla riscoperta. A fronte
dell’esperienza umana e musicale acquisita nel suo cammino, la Corale di Rauscedo tende a nuove
ricerche con le quali continuare a proporsi senza mai rinnegare quella caratteristica di amatorialità
che l’ha nutrita e incoraggiata fin dagli esordi. La Corale di Rauscedo è diretta da Sante Fornasier,
maestro e ispiratore fin dalla fondazione, appassionato autodidatta ed anello di congiunzione tra
passato e presente.
ACCADEMIA MUSICALE "NAONIS "
L’orchestra dell’accademia musicale “Naonis” di Pordenone attualmente presieduta dall’avv.
Raffaele Brigida festeggia questo novembre il quindicesimo anniversario della sua fondazione. Nata
dal volere del suo direttore artistico M° Beniamino Gavasso si prefigge da sempre lo scopo di
essere uno dei punti di riferimento musicali del nostro territorio; per questo chiama intorno a sé i
musicisti provenienti dal pordenonese, dal portogruarese, dal Friuli e dal Veneto orientale.
DOMENICO MASON
Si è diplomato brillantemente in violino presso il Conservatorio “J. Tomadini” di Udine. Ha seguito
i corsi di musica da camera presso la Fondazione Musicale “S.Cecilia” di Portogruaro, dove si è
perfezionato con i maestri Vernikov, Berinskaja e Volochine, e con il M° Fuks presso l’Indiana
University di Bloomington. Ha collaborato con le Orchestre di Belluno, Udine, Castelfranco, gli
Archi di Firenze, l’Orchestra di Venezia, l’Orchestra del Teatro Lirico G.Verdi di Trieste, la FVG
Mitteleuropea Orchestra con le quali ha tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero. E’ stato
Segretario artistico del Festival internazionale di Musica da camera di Portogruaro dal 2003 al
2008, dell’Accademia Violinistica Europea di Castel S. Pietro (Bo) diretta dal M° Pavel Vernikov e
in collaborazione con lo stesso Maestro, è stato Responsabile e Segretario Artistico
dell’International Music Festival di Eilat (Israele).
Negli ultimi anni si è dedicato particolarmente all’insegnamento; fra i suoi allievi, vi sono diversi
vincitori di concorsi. Alla guida dell’Accademia d’Archi “G. G. Arrigoni” ha recentemente tenuto
un applauditissimo concerto presso la Fazioli Concert Hall di Sacile e registrato per l’etichetta
Amadeus un cd dal titolo “Giovani di Sicuro Talento” dedicato alle opere giovanili di F.
Mendelssohn.
GIULIA DELLA PERUTA
Giulia Della Peruta, nata a Palmanova (Udine) il 15-03-1986, si è diplomata presso il Conservatorio
“Jacopo Tomadini” di Udine al Triennio Sperimentale di canto col massimo dei voti, lode e
menzione d’onore, con il prof. Francesco Moi e sotto la guida del mezzosoprano Liana Tarussio.
Svolge attività solistica con numerose formazioni regionali ed estere, non ultime un progetto con la
Giovane Orchestra della Stiria/Lituania/Italia e la partecipazione al concerto d’apertura del “II
Festival internazionale di Mazeikiai 2008” in Lituania sotto la guida del M° Saulius Sondeckis. Nel
2009 ha frequentato in Germania la Opernschule della Musikhochschule di Mannheim sotto la
guida della regista Jutta Gleue. Dal 2009 studia con il soprano Alessandra Gavazzeni. Lo scorso 22
marzo è stata ancora una volta la Regina Nella Notte nella produzione friulana de Il flauto Magico
al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il 27 luglio scorso ha debuttato a Busseto il ruolo di Luisa in
Luisa Miller di Verdi, dopo essere stata selezionata per il corso di alto perfezionamento con
specializzazione nel repertorio verdiano che ha visto come docente principale il M. Leo Nucci. Lo
stessa produzione l’ha vista protagonista dell’apertura della stagione lirica 2013/2014 al Teatro
Municipale di Piacenza lo scorso 12 ottobre.
CHIARA BRUNELLO
Nata a Treviso, si laurea con lode in architettura a Venezia. Si diploma al Conservatorio di Rovigo.
Si perfeziona inoltre con Lucia Mazzaria, Alessandro Pierfederici, Sherman Lowe, Richard Barker,
Claudio Desderi, Alfonso Antoniozzi, Vinzenzo La Scola, Bonaldo Giaiotti, Alessandro Corbelli,
Alessandra Althoff, Michal Znaniecki, Liliana Poli. Frequenta il Corso Professionale organizzato
dalla Teatri S.p.a. di Treviso con il Teatro La Fenice (Italo Nunziata, Regina Resnik, Dennis
O’Neill), il Corso Professionale del Teatro Stabile di Torino in collaborazione con il Teatro Regio,
LTL Opera Studio della Toscana e l’accademia di canto barocco del Maggio Fiorentino
Formazione. È finalista e vincitrice di borsa di studio al XLI concorso “Toti Dal Monte” di Treviso.
Al suo attivo numerosi concerti, nei quali esegue anche pezzi in prima assoluta, lavorando con
diversi direttori (F. M. Bressan, G. Bisanti, F. M. Sardelli, S. Montanari, G. Sacripanti, D. Mason,
F. Trinca, J. L. Gomez-Rios, N. Marasco) e registi (H. Brockhaus, D. Livermore, S. Vizioli, F.
Bellotto, V. Hewitt, P. Pacini, S. Marconi, F. Grazzini, N. Berloffa, F. Ceresa), collaborando con
numerose orchestre (Virtuosi Italiani, Orchestra Filarmonica Veneta, Orchestre de Chambre de
Genève, Mitteleuropa Orchestra, Orchestra Maderna) all’interno di prestigiose rassegne (Festival di
Como, Piccolofestival del FVG, Ex Novo Musica di Venezia), in Italia e all’estero (Ungheria,
Vienna, Ginevra).
ABRAMO ROSALEN
Abramo Rosalen, diplomato in organo e allievo del M° B. Prior, si è esibito in diversi teatri tra i
quali La Fenice di Venezia, Arena di Verona, San Carlo di Napoli, Teatro Regio di Torino,
Comunale di Bologna, dove ha cantato in: Aida, La Forza del destino, Nabucco, Rigoletto, Ernani,
Semiramide, Cenerentola, Barbiere di Siviglia, Italiana in Algeri, Norma, Romeo et Juliette, Don
Giovanni, Le Nozze di Figaro e Il Flauto magico. Ha cantato anche al Gran Teatro del Liceu di
Barcellona e al Palau de les art di Valencia. È stato diretto da L. Maazel, R. Palumbo, J. Kovatchev,
P. Olmi, R. Frizza, A. Veronesi, M. Panni, A. Manacorda, O. Dantone, J. Webb. Registi: P. Pizzi,
G. de Bosio, B. de Tomasi, M. Scaparro, H. Brockhaus, D. Michieletto, M. Trelinsky. Vincitore in
concorsi internazionali. Con il Barocco Europeo di Sacile approfondisce l’interessante repertorio di
cantate solistiche.
ALESSANDRO CORTELLO
Alessandro Cortello inizia lo studio del canto lirico nel 2001 e contemporaneamente si diploma in
pianoforte presso il Conservatorio "Frescobaldi" di Ferrara e studia composizione. Perfezionatosi
con Alfredo Mariotti, si è diplomato in canto presso il Conservatorio "Tomadini" di Udine.
Attualmente cura la sua preparazione vocale con Claude Thiolas. Ha vinto due edizioni del
Concorso Internazionale "C.A. Seghizzi" di Gorizia: nel luglio 2005 per il ruolo di Jephte
nell'omonimo oratorio di G. Carissimi e nel luglio 2007 per la categoria "Liederistica" in duo con il
pianista Alessandro Sica, con il quale ha partecipato a numerose Rassegne e Festival e ha
frequentato masterclass del soprano Catherine Dubosc.Ha partecipato alle produzioni Rai in diretta
in mondovisione di "Rigoletto a Mantova" (2010) con Placido Domingo, la direzione di Zubin
Mehta e la regia di Marco Bellocchio e di "Cenerentola, una favola in diretta" (2012) con la
direzione di Gianluigi Gelmetti e la regia di Carlo Verdone.
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