CHIAVE CLASSICA 2016 L'Orchestra d'archi Agostino Steffani chiude la quarta stagione di Chiave Classica venerdì 6 maggio alle 20.45 al Teatro Accademico di Castelfranco Ogni appuntamento sarà preceduto alle ore 20.15 da una presentazione del concerto nel foyer del Teatro. All'orchestra d'archi Agostino Steffani diretta da Alberto Vianello è affidato il compito di concludere, venerdì 6 maggio 2016, la quarta stagione di Chiave Classica al Teatro Accademico. E il concerto proposto è un itinerario di lavori sinfonici per archi e strumenti solisti che apre con Haydn per proporre alcuni dei capolavori del genere di W.A.Mozart. Insieme all'orchestra si esibiranno il flautista Giovanni Mugnuolo, l'arpista Alessandra Penitenti ( foto), il violinista Carlo Lazzari e il violista Mario Paladin. Nella Sinfonia n.25, composta tra il 1761 e il 1762, con un’insolita concisione Haydn cerca di realizzare un compromesso tra lo stile barocco e il linguaggio dei tempi nuovi; inserisce in orchestra timpani e trombe e coniuga il contrappunto severo con l’omofonia. Il Concerto per flauto e arpa in do maggiore K 299 venne composto da Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 1756- Vienna, 1791) a Parigi nel 1778.E’ un doppio concerto e l’unico – nell’ambito del repertorio del compositore - che abbia come protagonista l’arpa. L'origine di un organico tanto insolito va ricercata nell’occasione d’uso del pezzo, destinato ad un concerto privato, e si innesta nel solco della pratica della musica ‘da salotto’, largamente diffusa presso le classi colte ed abbienti, ove era intesa come naturale integrazione dell'educazione. L’opera era stata commissionata dal duca de Guines, appassionato di musica e flautista, per sé e la figlia che si dilettava nello studio dell'arpa. La partitura che Mozart confezionò su misura per la coppia di aristocratici esecutori è improntata allo spirito disimpegnato e brillante della moda parigina sottolineato dalla tonalità di do maggiore e dal carattere ornamentale degli strumenti solisti, ma la pregiata fattura fa di questo pezzo un piccolo capolavoro nel suo genere. Nel 1779 Mozart attraversò uno dei momenti più travagliati della propria esistenza. L’ex enfant prodige ormai ventitreenne era tornato a Salisburgo per riassumere il ruolo di organista e Konzertmeister alla corte dell’arcivescovo, deluso dall’esperienza parigina e provato dalla scomparsa della madre, che lo aveva accompagnato nella capitale francese. L’amarezza e la frustrazione per non aver ottenuto una collocazione professionale corrispondente alle proprie aspirazioni non soffocarono tuttavia il suo genio creativo, riuscendo viceversa a vivificarlo e ad imprimervi rinnovata energia. Il maestro raggiunse i massimi risultati nella composizione per più strumenti solisti e orchestra con la stesura della Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore per violino, viola e orchestra K. 364. "Con “Chiave Classica”- sottolinea il direttore Paolo Troncon- il Conservatorio sperimenta una modalità forse unica sul territorio nazionale. Il Conservatorio crea un marchio che identifica fortemente, attraverso una direzione artistica chiara, le proposte della stagione. La gestione in proprio, infatti, include anche l'aspetto della contrattualistica e della comunicazione. Chiave Classica è oggi un'interessante realtà di produzione a Nordest: un marchio di qualità che identifica quella particolare produzione musicale che si svolge nel Teatro Accademico, il Conservatorio mira a rendere il Teatro non un semplice contenitore di eventi, ma il luogo di un univoco progetto culturale". Ogni appuntamento sarà preceduto alle ore 20.15 da una presentazione nel foyer Teatro curata da giornalisti, studiosi, critici musicali. info www.conscfv.it www.chiaveclassica.it fb/chiaveclassica