UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” Roma 26 novembre 2007 FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI Corsi di laurea in FISICA e SCIENZE DEI MATERIALI LABORATORIO 3: Esperienze didattiche Esperienza n.4: Alcune applicazioni degli amplificatori Operazionali Circuito sommatore come semplice DAC. Generatore di corrente. Amplificatore differenziale. Misura del CMRR Scopo dell’esperienza è indagare su alcune semplici applicazioni dell’amplificatore operazionale µA741. 1 Circuito sommatore come semplice DAC Ci si riferisca alla sottostante fig. 1 b3 R3 b2 R2 b1 R1 R b0 R0 − + Vin − + Vout Figura 1: Amplificatore operazionale µA741: Circuito sommatore: amplificazione come semplice Digital to Analog Converter (DAC) In questa semplice configurazione l’uscita (con gli interruttori chiusi) è data da: Vout = −[Vin ( R R R R + + + )] R3 R2 R1 R0 Si consideri un numero binario a 4 cifre con la sequenza di bit nell’ordine: b3 , b2 , b1 , b0 dove b0 corrisponde alla cifra meno significativa. Si possono identificare i valori 1 delle quattro cifre binarie con l’applicazione di una tensione fissata diversa da zero al relativo ingresso ossia, riferendosi al circuito, alla chiusura del relativo interruttore. La cifra 0 corrisponderà ad una tensione nulla in ingresso, ossia al relativo interruttore aperto. 1 Si può verificare facilmente che se i rapporti delle resistenze RR3 , RR2 , RR1 , RR0 , valgono rispettivamente 8K, 4 K , 2 K, K, con K costante fissata, allora il circuito presenterà in uscita un livello di tensione proporzionale alla parola binaria di ingresso. Il circuito opera quindi come semplice DAC. Vout = −[Vin K( 8 b3 + 4 b2 + 2 b1 + b0 )] • Lo step minimo è il valore del minimo salto possibile corrispondente al cambiamento del bit meno significativo. • il range è la differenza tra l’ampiezza massima e minima (che in questo caso è 0) dell’intervallo di tensione in uscita che quindi è pari a K Vin (2n − 1) = K Vin (24 − 1) = 15 K Vin La tensione di uscita ha 2n = 24 = 16 livelli possibili. • Si realizzi il circuito. Si fissi inizialmente K = 1. • Si fissi convenientemente Vin affinchè non sia nè troppo piccola da confondersi con il rumore di fondo nè troppo grande da saturare l’amplificatore per il valore massimo nel range. =⇒ Si misuri l’uscita in tensione per tutti i 16 valori della parola in ingresso. =⇒ Graficare e confrontare i valori misurati con i valori aspettati in funzione del valore della parola in ingresso. =⇒ Determinare range e step minimo sperimentali e aspettati e si confrontino tra loro. FACOLTATIVO: Si ripeta l’esperienza modificando K di un fattore 2 (oppure 12 ) 2 Generatore di corrente Ci si riferisca alla sottostante fig. 2 In questa semplice configurazione l’uscita in corrente che attraversa il carico Rcarico è idealmente data da : Vin Icarico = R1 che si assume come valore ideale di riferimento. La relazione sopra indica mostra che se il circuito fosse ideale, non ci sarebbe dipendenza della corrente dalla resistenza di carico. Ovviamente il generatore è un oggetto non ideale e dunque sarà presente una certa dipendenza dal valore della resistenza di carico. La condizione di quasi idealità vale solo per un certo range dei valori della resistenza di carico. • Si realizzi il circuito, si fissino i due parametri Vin ed R1 , ben all’interno dei limiti di funzionamento dell’operazionale. 2 R1 Icarico Rcarico − + − Vin + Figura 2: Amplificatore operazionale µA741: Semplice generatore di corrente con carico flottante • Si misuri l’uscita al variare della resistenza di carico, provando diversi valori ed identificando il range per cui la corrente vari entro un massimo di ±15% rispetto al valore ideale calcolato. • Si costruisca un grafico della corrente al variare della resistenza di carico, mettendo in evidenza i limiti del generatore per alti e bassi valori della resistenza di carico. NOTA BENE: Se si misura la corrente su Rcarico misurandone la tensione ai capi (procedura consigliata), si presti attenzione al fatto che la resistenza è floating ossia non riferita a massa, dunque si utilizzi un voltmetro con ingressi floating. =⇒ Si discuta la motivazione del discostamento dai valori nominali per valori grandi della resistenza di carico. FACOLTATIVO: Si discuta la motivazione del discostamento dai valori nominali per valori piccoli della resistenza di carico. FACOLTATIVO: si ripeta la misura e si costruisca il relativo grafico per un secondo valore di corrente nominale. 3 Amplificatore differenziale: Una misura del Rapporto di Reiezione di Modo Comune (CMRR) In un amplificatore operazionale si possono distinguere due tipi di amplificazione: Amplificazione di modo differenziale Ad = Amplificazione di modo comune Acm = Vout Vd Vout Vcm 2) . dove: Vd = (V1 − V2 ) e Vcm = (V1 +V 2 La bontà dell’amplificatore è data dal rapporto tra le due (in scala logaritmica), denominato Rapporto di Reiezione di Modo Comune CM RR = 20 log | 3 Ad | Acm Si realizzi un amplificatore differenziale raffigurato nella sottostante fig. 3 R0 . Si assuma Ad = R 1 Si imposti un valore di Ad relativamente alto tenendo conto del limite superiore dovuto all’offset in ingresso (non corretto) che non venga a produrre in uscita un valore eccessivo di tensione continua di offset che nè falserebbe la misura. =⇒ Applicando un segnale adeguato uguale agli ingressi si misuri Vout (che sarà dovuto, in prima approssimazione, alla sola componente del segnale di modo comune) e si valuti il CMRR. R0 R1 − R1 + Vin Vout R0 Figura 3: Amplificatore operazionale µA741: Amplificatore differenziale 4