Celiachia News 9
Anna Patteri, Alberto Bacchi Modena
Clinica di Ostetricia e Ginecologia, Università degli Studi di Parma
Malattia celiaca e capacità riproduttiva della donna
Esperienza in Emilia Romagna
Negli ultimi anni si è data sempre maggior importanza all'influenza che la malattia celiaca può
esercitare sulla riproduzione femminile.
Questo lavoro è nato con l'intento di studiare la storia ostetrica e l'outcome delle gravidanze
nelle donne celiache dell'Emilia Romagna.
Grazie alla collaborazione della Associazione Italiana Celiachia è stato inviato un questionario,
con semplici domande riguardanti la storia ostetrica delle intervistate, sia del periodo
antecedente la diagnosi, sia del periodo in cui erano già sottoposte a dieta priva di glutine, a
tutte le donne celiache della regione Emilia-Romagna di età compresa tra i 20 e i 50 anni.
Dei 1000 questionari inviati sono tornate 211 risposte, corrispondente a circa il 20%.
Per ogni donna sono stati considerati i seguenti aspetti:
l'età alla diagnosi e i sintomi che vi hanno condotto
l'età del menarca
l'incidenza degli aborti
il decorso delle gravidanze e l'epoca del parto
il peso dei neonati
Età della diagnosi e sintomi
L'età media alla diagnosi era di 27-28 anni, con diversi sintomi, sia a carattere intestinale sia a
carattere extraintestinale.
Difficilmente le pazienti riferiscono la presenza di un solo sintomo, anzi, nella maggioranza dei
casi la diagnosi è stata possibile grazie proprio alla coesistenza di diversi segnali che insieme
hanno posto il sospetto della malattia.
Tra i sintomi segnalati dalle intervistate segnaliamo in particolare: diarrea, vomito e gonfiore
addominale, calo di peso, anemia, problemi mestruali.
Le diagnosi effettuate in seguito a gravidanza sono state 16 su 211 (7.6 %).
Età del menarca
L'età media del menarca era di 12-13 anni.
Incidenza degli aborti
Il numero totale delle gravidanze avvenuto prima della diagnosi di malattia celiaca era di 207.
46 di queste si sono risolte in aborti spontanei. L'incidenza degli aborti risulta quindi essere del
22.2%.
Nel secondo gruppo di donne, cioè quelle gia in trattamento al momento del concepimento, il
numero totale delle gravidanze era di 74. Il numero degli aborti spontanei si riduceva a 16, con
una incidenza quindi del 21.6%.
Decorso della gravidanza
ed epoca del parto
Prima della diagnosi di malattia celiaca, le gravidanze oltre la 25° settimana sono state 161; 55
di queste, ovvero il 34.2 %, hanno avuto complicanze di varia natura durante il loro corso
(minacce d'aborto, ipertensione gestazionale, distacco di placenta, ipercinesi uterina, MEF,
anemia grave). Abbiamo poi riscontrato che i parti pretermine erano stati 23, corrispondente al
14.6 %, mentre quelli avvenuti a termine sono stati 134, cioè l'85.3 %.
Dopo la diagnosi di malattia celiaca, e quindi dopo l'inizio della dieta priva di glutine, le
gravidanze sono state 58; solamente una di queste ha avuto problemi durante il suo corso
(ipercinesi).
6 donne riferiscono gravidanze ancora in corso, al momento dell’indagine senza alcuna
complicazione.
Peso dei neonati
I neonati riguardanti il primo gruppo di donne, cioè quello dei nati prima della diagnosi di
malattia celiaca nella madre, sono stati 159 (due gravidanze sono state gemellari). Di questi il
42.0 % presentava peso alla nascita inferiore al 25° percentile.
Dopo la diagnosi il numero dei neonati che siamo riusciti a studiare sono stati solamente 25. Il
numero delle gravidanze era stato maggiore, ma non tutte le donne hanno risposto alla domanda
sul peso del loro bambino alla nascita.
Confrontando i dati ricavati dallo studio e i dati relativi alla popolazione generale è risultato che
nelle donne celiache non ancora in trattamento si evidenziava:
Una maggiore incidenza di neonati di peso inferiore al 25° percentile
Una maggiore incidenza di parti pretermine
Una maggiore incidenza di complicanze durante la gravidanza, in particolare di distacco di
placenta ed ipertensione gestazionale.
Non si nota una aumentata età media della comparsa della prima mestruazione, né un
significativo aumento per ciò che riguarda l'incidenza degli aborti spontanei.
È da sottolineare il fatto che le 58 donne che hanno concepito dopo la diagnosi di malattia
celiaca, e quindi in corso di trattamento con dieta priva di glutine, hanno portato a termine
gravidanze senza nessuna complicanza, a parte un singolo caso di ipercinesi uterina.
Importante è anche il dato che riguarda i sintomi che hanno condotto alla diagnosi di malattia
celiaca: 16 donne su 211 dichiarano di essere state diagnosticate celiache in seguito ad una
gravidanza.
Dai risultati ottenuti dallo studio, risulta abbastanza evidente il ruolo della malattia celiaca
nell'outcome della gravidanza.
Si pensa quindi che lo screening per la malattia celiaca mediante la valutazione dei markers
sierologici possa a tutti gli effetti entrare a fare parte dello schema diagnostico per le donne con
infertilità inspiegata, e con storie ostetriche sfavorevoli.
In considerazione della elevata frequenza della malattia celiaca, ci siamo chiesti se non possa
essere significativo uno screening che coinvolga tutte le gravide del territorio nazionale, al fine
di aumentare il numero delle diagnosi, e quindi di diminuire le complicanze.
La malattia celiaca, correttamente trattata, non comporta particolari rischi per la gravidanza.
Confronto con la popolazione generale
Celiache
prima della Popolazione
generale
diagnosi
Età del Menarca
Aborti
Parti Pretermine
Neonati di basso peso
Ipertensione gestazionale
Distacco di placenta
12 e 13 anni
22%
14.7%
42%
7.4%
4.3%
10 e 16 anni
tra 12 e 26%
6.8%
tra 3 e 10%
5%
0.5%