CORSO DI MAGISTRATURA di Roberto Garofoli Roberto GAROFOLI CORSO DI MAGISTRATURA CIVILE Lezioni Giurisprudenza Temi e svolgimenti Suggerimenti dottrinali SOMMARIO DIRITTI DELLA PERSONALITÀ LEZIONE I DIRITTI COSTITUZIONALI E DIRITTI DELLA PERSONALITÀ: IDENTITÀ PERSONALE, RISERVATEZZA ED INTERESSI CONFLIGGENTI. STRUMENTI DI TUTELA 1. Diritti costituzionali e diritti della personalità: identità personale, riservatezza ed interessi confliggenti. Strumenti di tutela 1.A. La sentenza (Cass. Civ., Sez. I, 24 giugno 2016, n. 13161; Trib. Roma, sez. I, 3 dicembre 2015) 1.B. Il tema – Diritti costituzionali e diritti della personalità: identità personale, riservatezza ed interessi confliggenti. Strumenti di tutela. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali ENTI LEZIONE II ENTI DI DIRITTO PRIVATO DIVERSI DALLE SOCIETÀ: SOGGETTIVITÀ, PERSONALITÀ GIURIDICA, DIRITTI DELLA PERSONALITÀ 1. Enti di diritto privato diversi dalle societá: soggettivitá, personalitá giuridica, diritti della personalitá 1.A. La sentenza (Cass. Civ., S.U., 18 settembre 2014, n. 19663; Cass. Civ., 16 novembre 2015, n. 23401) 1.B. Tema – Premessi brevi cenni sulla soggettività e sulla personalità giuridica degli enti di diritto privato diversi dalle società, si soffermi il candidato sulla configurabilità in capo agli stessi dei diritti della personalità ed in capo al condominio del diritto ex art. 2 l. n. 89/2001 Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali FAMIGLIA LEZIONE III LA NUOVA FAMIGLIA: DAL MATRIMONIO TRADIZIONALE AI NUOVI STATUTI FAMILIARI. LA PORTATA DEI “VECCHI” E DEI”NUOVI” DIRITTI. LE UNIONI CIVILI ALLA LUCE DELL’EMANAZIONE DEGLI ULTIMI DECRETI ATTUATIVI APPROVATI 1. La famiglia: dal matrimonio tradizionale ai nuovi statuti familiari. 3 3 9 16 18 21 22 27 35 37 41 VII 2. L’ammissibilità del matrimonio tra persone dello stesso sesso. L’introduzione delle unioni civili nell’ordinamento italiano 2.A. Normativa (Legge 20 maggio 2016, n. 76) 2.B. Il tema – La nuova famiglia: dal matrimonio tradizionale ai nuovi statuti familiari. La portata dei “vecchi” e “nuovi” diritti. Le unioni civili alla luce degli ultimi decreti attuativi approvati. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE IV SEPARAZIONE E DIVORZIO: DEGIURISDIZIONALIZZAZIONE E TUTELA DEI SOGGETTI “DEBOLI” 1. Le procedure di negoziazione assistita in ambito familiare 1.A. La sentenza. (Trib. Torino, sez. VII civ., ordinanza 15 gennaio 2015; Trib. Termini Imerese, ordinanza 24 marzo 2015) 1.B. Il tema – Separazione e divorzio: degiurisdizionalizzazione e tutela dei “soggetti deboli” Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE V QUESTIONI DI VALIDITÀ DEGLI ACCORDI PREMATRIMONIALI E DEGLI ACCORDI STIPULATI IN FUNZIONE DELLA SEPARAZIONE O DEL DIVORZIO TRA I CONIUGI 1. Autonomia negoziale nella crisi della famiglia 1.A. La sentenza (Cass. civ., sez. I, 21 dicembre 2012, n. 23713; Cass. civ., sez. II, 23 settembre 2013, n. 21736; Cass. civ., sez. II, I, 19 agosto 2015, n. 16909) 1.B. Il tema – Questioni di validità degli accordi pre‐matrimoniali e degli accordi stipulati in funzione della separazione o del divorzio tra i coniugi. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE VI L’ASSEGNAZIONE DELLA CASA CONIUGALE IN SEDE DI SEPARAZIONE DEI CONIUGI E LA TUTELA DEI TERZI AVENTI DIRITTO 1. L’assegnazione della casa coniugale e la tutela dei terzi aventi diritto 1.A. La sentenza (Cass., sez. I, 22 luglio 2015, n. 15367; Cass., S.U., 29 settembre 2014, n. 20448) VIII 42 45 45 56 59 60 61 67 71 74 75 76 82 84 86 87 88 91 1.B. Il tema – L’assegnazione giudiziale della casa coniugale: opponibilità e tutela dei terzi. Schema di svolgimento FILIAZIONE LEZIONE VII LA RIFORMA DELLO STATUS FILIATIONIS ED I RIFLESSI IN AMBITO SUCCESSORIO 1. L’incidenza dell’unificazione dello status filiationis sulla disciplina delle successioni 1.A. La sentenza (Corte Cost., 12 aprile 1990, n. 184; Corte Cost., 23 novembre 2000, n. 532; Corte Cost., 18 dicembre 2009, n. 335; Cass. Civ., sez. II, 10 settembre 2007, n. 19011) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sullo status filiationis, tratti il candidato dell’incidenza dell’unificazione dello stato di figlio sul diritto successorio Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE VIII LA TUTELA GIURIDICA DEL CONCEPITO E IL DANNO DA NASCITA INDESIDERATA 1. Il concepito: diritti e situazioni soggettive 2. Il danno da nascita indesiderata: profili di responsabilità del sanitario nei confronti dei soggetti coinvolti. 2.A. La sentenza (Cass., S.U., 22 dicembre 2015, n.25767) 2.B. Il tema – Il concepito: diritti e situazioni soggettive. Il danno da nascita indesiderata: profili di responsabilità del sanitario nei confronti dei soggetti coinvolti. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali SUCCESSIONI LEZIONE IX I LIMITI AL DIVIETO DEI PATTI SUCCESSORI: PATTO DI FAMIGLIA E NEGOZI POST MORTEM 1. Limiti al divieto dei patti successori: negozi post mortem e patto di famiglia 98 101 102 108 116 117 118 119 122 128 133 137 141 142 IX 1.A. La sentenza (Cass. civ., sez. II, 12 febbraio 2010, n. 3345) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sui patti successori, si soffermi il candidato sui limiti espliciti e impliciti all’operatività dell’art. 458 c.c. Schema di svolgimento LEZIONE X LE MODALITÀ DI ACCETTAZIONE DELL’EREDITÀ 1. Le modalità di accettazione dell’eredità 1.A. La sentenza (Cass. civ., 26 luglio 2013, n. 18118) 1.B. Il tema – L’accettazione e la rinuncia all’eredità: si soffermi il candidato, in particolare, sulle ipotesi di accettazione non manifesta. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XI RATIO E PORTATA DELLA TUTELA ORDINAMENTALE DEI LEGITTIMARI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE CONTRO GLI AVENTI CAUSA DAI DONATARI SOGGETTI A RIDUZIONE 1. Ratio e portata della tutela ordinamentale dei legittimari, con particolare riferimento agli strumenti a disposizione contro gli aventi causa dai donatari soggetti a riduzione 1.A. La sentenza (Cass. Civ., Sez. I, 09 maggio 2013, n. 11012 ; Trib. Cagliari, 21 maggio 2014) 1.B. Il tema – Ratio e portata della tutela ordinamentale dei legittimari. Si soffermi il candidato, in particolare, sugli strumenti a disposizione contro gli aventi causa dai donatari soggetti a riduzione. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XII LA QUALIFICAZIONE GIURIDICA DELLA DISPOSIZIONE TESTAMENTARIA CHE PREVEDA LA CORRESPONSIONE DI UNA RENDITA A FAVORE DI UN SOGGETTO DETERMINATO 1 Legato di rendita e onere testamentario: distinzione 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 26 maggio 2015, n. 10803) 1.B. Il tema – La qualificazione giuridica della disposizione testamentaria che preveda la corresponsione di una rendita a favore di un soggetto determinato. Schema di svolgimento X 151 153 155 156 162 163 165 166 167 172 177 179 180 181 188 189 I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali DONAZIONI LEZIONE XIII LE LIBERALITÀ INDIRETTE: PROFILI DI RILEVANZA RISPETTO AL DIRITTO SUCCESSORIO 1. Le liberalità indirette: profili di rilevanza rispetto al diritto successorio 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. VI, 2 settembre 2014, n. 18541; Cass. Civ. n. 18541/2014; Cass. civ., Sez. II, 4 settembre 2015, n. 17604; Cass. civ., Sez. II, 25 febbraio 2015, n. 3819; Cass. civ., Sez. II, 20 maggio 2014, n. 11035; Cass. civ., Sez. II, 30 giugno 2014, n. 14799; Cass. civ., Sez. II, 31 gennaio 2014, n. 2149) 1.B. Il tema – Premessi cenni in materia di liberalità indirette, esamini il candidato la questione dell’identificazione del bene oggetto di donazione indiretta nel caso di intestazione di beni in nome altrui, con particolare riferimento alla questione della collazione Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XIV QUESTIONI DI VALIDITÀ DELLA DONAZIONE DI COSA ALTRUI 1. La donazione di cosa altrui 1.A. La sentenza (Cass. civ., S.U., 15 marzo 2016, n. 5068) 1.B. Il tema – Questioni di validità della donazione di cosa altrui Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali PROPRIETÀ E DIRITTI REALI LEZIONE XV LE AZIONI A DIFESA DELLA PROPRIETÀ, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RIPARTO DELL’ONERE PROBATORIO 1. Gli strumenti a tutela della proprietà con particolare riferimento al riparto dell’onere probatorio: in particolare, i rapporti tra le azioni reali e l’azione personale di restituzione 1.A. La sentenza (Cass., S.U., 28 marzo 2014, n. 7305; Cass. Civ., Sez. II, 12 novembre 2015, n. 23121; Cass. civ., Sez. II, 24 giugno 2014, n. 191 195 197 203 207 209 210 211 213 216 218 221 222 XI 14325; Cass. civ., Sez. II, 23 luglio 2015, n. 15539) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sulle azioni a difesa della proprietà, si soffermi il candidato, in particolare, sul riparto dell’onere probatorio tra attore e convenuto, nonché sulla distinzione tra azione di rivendicazione e azione di restituzione. Schema di svolgimento LEZIONE XVI LA NATURA GIURIDICA DEL POSSESSO E LA RATIO DELLA RELATIVA DISCIPLINA: I RAPPORTI TRA TUTELA POSSESSORIA E TUTELA PETITORIA NELL’AMBITO DELLE AZIONI A DIFESA DEL POSSESSO 1. Limiti al diritto di proprietà: immissioni intollerabili e danno non patrimoniale 1.A. La sentenza (Cass., S.U., 15 giugno 2015, n. 12306) 1.B. Il tema – La natura giuridica del possesso e la ratio della relativa disciplina: i rapporti tra tutela possessoria e tutela petitoria nell’ambito delle azioni a difesa del possesso. Schema di svolgimento LEZIONE XVII PREMESSI BREVI CENNI SUI LIMITI LEGALI AL DIRITTO DI PROPRIETÀ, SI SOFFERMI IL CANDIDATO SULLE QUESTIONI CONCERNENTI LE IMMISSIONI E GLI ATTI EMULATIVI 1. Limiti al diritto di proprietà: immissioni intollerabili e danno non patrimoniale. 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 19 marzo 2013, n. 6823; Cass. civ., Sez. III, 7 ottobre 2016, n. 20198) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sui limiti legali al diritto di proprietà, si soffermi il candidato sulle questioni concernenti le immissioni e gli atti emulativi. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XVIII LASTRICO SOLARE AD USO O PROPRIETÀ ESCLUSIVI E DANNI AGLI IMMOBILI SOTTOSTANTI: RESPONSABILITÀ E RISARCIMENTO DEL DANNO 1. Il regime giuridico del lastrico solare nel condominio negli edifici 1.A. La sentenza (Cass., S.U., 10 maggio 2016, n. 9449) 1.B. Il tema – Lastrico solare ad uso o proprietà esclusivi e danni agli XII 229 232 234 235 244 245 247 248 254 255 257 258 259 266 immobili sottostanti: responsabilità e risarcimento del danno. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XIX LE OBBLIGAZIONI REALI IN MATERIA DI COMUNIONE E CONDOMINIO 1. Le obbligazioni reali in materia di comunione e condominio. 1.A. La sentenza (Cass. Civ., S.U., 18 settembre 2014 n. 19663; Cass. civ., Sez. II, 29 settembre 2011, n. 19893; Cass. civ., Sez. II, 29 gennaio 2015, n. 1680) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sulle obbligazioni reali, tratti il candidato delle differenze strutturali e di disciplina tra gli istituti della comunione e del condominio, con particolare riferimento alla questione della rinuncia al diritto sulle cose comuni. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XX COSTITUZIONE, ESERCIZIO ED ESTINZIONE DELLE SERVITÙ PREDIALI. CENNI SULL’AMMISSIBILITÀ DELLE CD. SERVITÙ IRREGOLARI 1. Costituzione, esercizio ed estinzione delle servitù prediali. cenni sull’ammissibilità delle cd. servitù irregolari 1.A. La sentenza (Cass., Sez. II, 9 ottobre 2014, n. 21356; Cass., Sez. II, 10 febbraio 2014, n. 2922; Cass. civ., Sez. II, 6 novembre 2014, n. 23708) 1.B. Il tema – Costituzione, esercizio ed estinzione delle servitù prediali. Cenni sull’ammissibilità delle cd. servitù irregolari. Schema di svolgimento OBBLIGAZIONI LEZIONE XXI IL RUOLO DEL PRINCIPIO DI BUONA FEDE E CORRETTEZZA NEL DIRITTO DELLE OBBLIGAZIONI. IL CONTRATTO CON EFFETTI PROTETTIVI VERSO I TERZI 1. Il ruolo della buona fede nel diritto delle obbligazioni. 1.A. La sentenza (Cass., Sez. III, 29 luglio 2004, n. 14488; Cass., S.U., 11 novembre 2008, n.26972; Cass., S.U., 22 dicembre 2015, n. 25767) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sul ruolo della buona fede nel diritto 269 271 272 273 279 282 284 285 286 290 292 297 298 303 XIII delle obbligazioni, si soffermi il candidato sul contratto con effetti protettivi verso terzi. Schema di svolgimento 307 I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali 309 LEZIONE XXII ABUSO DEL DIRITTO ED ABUSO DEL PROCESSO: DIFFERENZE E CONSEGUENZE 1. Le varie fattispecie di abuso del diritto: in particolare, l’abuso del processo 1.A. La sentenza (Cass., S.U., 15 novembre 2007 n. 23726; Cass., civ., Sez. III, 18 settembre 2009, n. 20106 (massima); Cons. St., 8 febbraio 2013, n. 701 (massima); Cass. civ, S.U., 20 ottobre 2016 n. 21260) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sull’abuso del diritto, tratti il candidato dell’abuso del processo. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXIII SULL’ESISTENZA DI UN PRESUNTO “DIRITTO” DEL DEBITORE DI ADEMPIERE 1. Sull’esistenza di un diritto del debitore ad adempiere 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 08 febbraio 1986, n. 809; Cass. civ., Sez. III, 14 agosto 2014, n. 17975) 1.B. Il tema – Sull’esistenza di un diritto del debitore ad adempiere. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXIV IL PRINCIPIO DI CAUSALITÀ DEI TRASFERIMENTI PATRIMONIALI. IN PARTICOLARE, IL FENOMENO DEL PAGAMENTO TRASLATIVO 1. Il principio di causalità dei trasferimenti patrimoniali. in particolare, il fenomeno del pagamento traslativo. 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 21 dicembre 1987, n. 9500; Cass. civ., Sez. I, 15 maggio 1997, n. 4306; Cass. civ., Sez. II, 1 aprile 2003, n. 4886) 1.B. Il tema – Il principio di causalità dei trasferimenti patrimoniali. In particolare, il fenomeno del pagamento traslativo. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali XIV 310 311 321 326 328 329 330 335 340 341 342 343 347 350 351 LEZIONE XXV LA CESSIONE DEL CREDITO E LA NATURA GIURIDICA DELL’ACCETTAZIONE DEL DEBITORE CEDUTO. 1. La cessione del credito e la natura giuridica dell’accettazione del debitore ceduto. 1.A. La sentenza (Cass., 18 febbraio 2016, n. 3184) 1.B. Il tema – Il regime di circolazione del credito e tutela dei soggetti coinvolti. cenni sulle ipotesi extracodicistiche di cessione dei crediti. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXVI ACCOLLO INTERNO ED ACCOLLO ESTERNO: DIFFERENZE DI STRUTTURA, QUALIFICAZIONE GIURIDICA E REGIME DELLE ECCEZIONI 1. Accollo interno ed accollo esterno: differenze di struttura, qualificazione giuridica e regime delle eccezioni. 1.A. La sentenza (Cass. civ., 24 maggio 2004, n. 9982; Cass. civ., 24 febbraio 2014, n. 4383; Cass. civ., 21 aprile 2016, n. 8090) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sull’accollo, si soffermi il candidato sulla differenza tra accollo esterno ed accollo interno Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXVII IL PRINCIPIO NOMINALISTICO E LA DISTINZIONE TRA OBBLIGAZIONI DI VALUTA ED OBBLIGAZIONI DI VALORE. FUNZIONI DEGLI INTERESSI E CENNI AL FENOMENO DELL’ANATOCISMO 1. Il principio nominalisico e la distinzione tra obbligazioni di valuta e obbligazioni di valore. funzioni degli interessi e cenni al fenomeno dell’anatocismo 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 13 gennaio 1995, n. 369 (massima); Cass. civ., S.U., 13 settembre 2016, n. 17989 (estratto); Cass. civ., S.U., 4 luglio 1979, n. 3776 (massima); Cass. civ., S.U., 5 aprile 1986, n. 2368 (massima); Cass. civ., S.U., 16 luglio 2008, n. 19499 (massima); Trib. civ. di Torino, 27 aprile 2016 (massima); Cass. Civ., S.U., 4 novembre 2004, n. 21095 (massima); Cass. Civ., Sez. I, 6 maggio 2015, n. 9127 (estratto) 1.B. Il tema – Premessi cenni sulla distinzione fra debito di valuta e debito di valore, si esamini la fun‐zione degli interessi nelle due tipologie di obbligazioni, facendo cenno alla questione dell’ammissibilità della 352 353 358 358 361 362 363 369 375 376 377 378 388 XV produzione di interessi da parte di interessi scaduti. Schema di svolgimento LEZIONE XXVIII RATIO, PRESUPPOSTI E LIMITI DI OPERATIVITÀ DEL PRINCIPIO DELLA COMPENSATIO LUCRI CUM DAMNO: IPOTESI ESEMPLIFICATIVE 1. Ratio, presupposti e limiti di operatività del principio della compensatio lucri cum damno: ipotesi esemplificative 1.A. La sentenza (Cass. civ., 30 settembre 2014, n. 23726; Cass. civ., 5 marzo 2015, n. 4447; Cass. civ., S.U., 30 giugno 2016, n. 13372) 1.B. Il tema – Ratio, presupposti e limiti di operatività del principio della compensatio lucri cum damno: ipotesi esemplificative. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali CONTRATTI LEZIONE XXIX LIMITI LEGALI E LIMITI CONVENZIONALI AL PRINCIPIO DI AUTONOMIA CONTRATTUALE 1. Limiti legali e limiti convenzionali al principio di autonomia contrattuale. 1.A. La sentenza (Corte Cost., 30 giugno 1994, n. 268 (estratto); Corte Cost., 21 marzo 1969, n. 37 (estratto); Cass. civ. Sez. II, 2 ottobre 2014, n. 20853 (massima); Cass. civ., Sez. II, 21 giugno 2013, n. 15709 (massima); Cass. civ., S.U., 6 marzo 2015, n. 4628 (massima); Cass. civ., Sez. III, 21 marzo 2011, n. 6364 (massima)) 1.B. Il tema – Premessi cenni sul fondamento del principio di autonomia contrattuale, si esaminino i limiti convenzionali e legali ad esso legittimamente apponibili. Schema di svolgimento LEZIONE XXX QUESTIONI DI VALIDITÀ DEL CONTRATTO PRELIMINARE DI CONTRATTO PRELIMINARE 1. Contratto preliminare e ragion pratica del preliminare del preliminare 1.A. La sentenza (Cass., S.U., 6 marzo 2015, n. 4628; Trib. Bologna, Sez. II, 19 gennaio 2016, n. 93) XVI 392 394 395 403 409 410 413 414 421 423 425 426 432 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sul contratto preliminare, tratti il candidato delle questioni di validità del contratto preliminare di contratto preliminare. Schema di svolgimento LEZIONE XXXI LE SORTI DEL CONTRATTO PRELIMINARE IN IPOTESI DI FALLIMENTO DI UNA DELLE PARTI 1. Le sorti del contratto preliminare in ipotesi di fallimento di una delle parti 1.A. La sentenza (Cass., S.U., 16 settembre 2015, n. 18131) 1.B. Il tema – Tratti il candidato delle sorti del contratto preliminare in ipotesi di fallimento di una delle parti Schema di svolgimento LEZIONE XXXII DISCIPLINA E RATIO DEL DIRITTO DI RECESSO: FATTISPECIE CODICISTICHE ED EXTRA‐CODICISTICHE 1. Disciplina e ratio del diritto di recesso: fattispecie codicistiche ed extra‐codicistiche 1.A. La sentenza (Cass. civ, S.U., 3 giugno 2013, n. 13905; Cass. civ., Sez. III, 18 settembre 2009, n. 20106) 1.B. Il tema – Disciplina e ratio del diritto di recesso: fattispecie codicistiche ed extra‐codicistiche. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXXIII LA RILEVANZA DEL SILENZIO E DELL’INERZIA NEL NEGOZIO GIURIDICO 1. La rilevanza del silenzio e dell’inerzia nel negozio giuridico 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 04 dicembre 2007, n. 25280; Cass. civ., Sez. III, 01 giugno 2006, n. 13132; Cass. civ., Sez. II, 27 giugno 2011, n. 14180; Cass. civ., Sez. I, 15 giugno 2015, n. 12316; Cass. civ., Sez. I, 4 settembre 2001, n. 11391) 1.B. Il tema – La rilevanza del silenzio e dell’inerzia nel negozio giuridico. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali 439 441 442 444 449 451 452 457 465 466 467 468 475 479 482 XVII LEZIONE XXXIV LA TRASLAZIONE DEL RISCHIO NEI CONTRATTI AD EFFICACIA REALE 1. La traslazione del rischio nei contratti ad efficacia reale 1.A. La sentenza (Corte Cost., 19 novembre 1992, n. 465) 1.B. Il tema – La traslazione del rischio nei contratti ad efficacia reale. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXXV LE CLAUSOLE VESSATORIE NEI CONTRATTI SIMMETRICI E ASIMMETRICI 1. La disciplina delle clausole vessatorie tra il codice civile e il codice del consumo 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. III, 10 agosto 2016 n. 16889; Cass. civ., Sez. III, 20 agosto 2010, n. 18785) 1.B. Il tema – Tratti il candidato della disciplina delle clausole vessatorie, soffermandosi, in particolare, sulle differenze intercorrenti tra le previsioni del codice civile e del codice del consumo Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXXVI LA PROMESSA DEL FATTO DEL TERZO 1. Il principio di relatività degli effetti del contratto e la promessa del fatto del terzo 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 21 novembre 2014, n. 24853; Cass. civ., Sez. I, 14 aprile 2016, n. 7376; Cass. civ., Sez. Lav., 19 dicembre 2003, n. 19472) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sulla sul principio di relatività degli effetti contrattuali, tratti il candidato della promessa del fatto del terzo, soffermandosi in particolare sulla relativa natura. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXXVII CONTRATTI DI GODIMENTO IN FUNZIONE DELLA SUCCESSIVA ALIENAZIONE DI IMMOBILI: RATIO, DISCIPLINA E QUESTIONI DI INQUADRAMENTO GIURIDICO Normativa Art.23 Decreto‐Legge 12 settembre 2014, n.133, XVIII 483 484 488 490 491 492 493 502 506 509 510 511 517 521 523 524 convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 novembre 2014 n.164, “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive” (c.d. Decreto “Sblocca Italia”) 1. I contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili 1.B. Il tema – Contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili: ratio, disciplina e questioni di inquadramento giuridico. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXXVIII IL DIRITTO DI PRELAZIONE TRA PREVISIONI LEGALI E PREVISIONI CONVENZIONALI: TRATTI DISTINTIVI 1. Il diritto di prelazione tra previsioni legali e previsioni convenzionali: tratti distintivi. 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. I, 2 dicembre 2015, n. 24559; Cass. civ., Sez. Lav., 19 novembre 2008, n. 27475) 1.B. Il tema – Il diritto di prelazione tra previsioni legali e previsioni convenzionali: tratti distintivi. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XXXIX CAPARRA CONFIRMATORIA, CAPARRA PENITENZIALE E CLAUSOLA PENALE: DIFFERENZE E PROBLEMATICA DELL’INQUADRAMENTO DEL DANNO DA ILLEGITTIMA OCCUPAZIONE 1. Riconducibilità nell’ambito della caparra confirmatoria del danno da illegittima occupazione 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 08 giugno 2012, n. 9367; Cass. civ., Sez. III, 30 settembre 2016, n. 19403) 1.B. Il tema – Premessi cenni sulle funzioni della caparra confirmatoria e sugli aspetti differenziali rispetto alla caparra penitenziale e alla calusola penale, esamini il candidato la questione dell’inquadramento del danno da illegittima occupazione di un immobile oggetto di contratto preliminare di compravendita. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali 525 527 540 544 545 546 551 555 557 558 559 564 565 567 XIX LEZIONE XL IL CONTRATTO DI ASSICURAZIONE E LE CLAUSOLE “CLAIMS MADE” 1. Il contratto di assicurazione e le clausole “claims made”. 1.A. La sentenza (Cass., S.U., 6 maggio 2016, n. 9140) 1.B. Il tema – Premessi cenni in merito ai contratti aleatori, tratti il candidato delle clausole claims made nei contratti di assicurazione, con particolare riferimento al giudizio di meritevolezza. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XLI PREMESSI BREVI CENNI SUL CONTRATTO DI RENDITA VITALIZIA, SI SOFFERMI IL CANDIDATO SUL CD. VITALIZIO ALIMENTARE. RAPPORTI CON LE LIBERALITÀ 1. Rendita vitalizia e ruolo dell’alea 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. VI, ord. 5 marzo 2015, n. 4533; Cass. civ., Sez. II, 29 luglio 2016, n. 15904) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sul contratto di rendita vitalizia, si soffermi il candidato sul cd. vitalizio alimentare. Rapporti con le liberalità. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XLII RILEVANZA DEL PRINCIPIO DI EQUILIBRIO CONTRATTUALE NELL’ORDINAMENTO GIURIDICO E POTERI DEL GIUDICE. ANALIZZI IL CANDIDATO, IN PARTICOLARE, IL CASO DEL CONTRATTO CD. USURAIO 1. Rilevanza del principio di equilibrio contrattuale nell’ordinamento giuridico e poteri del giudice 1.A. La sentenza (Cass. civ., S.U., 13 settembre 2005, n. 18128; Cass. civ., Sez. I, 11 gennaio 2013, n. 602) 1.B. Il tema – Rilevanza del principio di equilibrio contrattuale nell’ordinamento giuridico e poteri del giudice. Analizzi il candidato, in particolare, il caso del contratto cd. usurario. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali XX 568 569 572 581 582 583 584 587 590 592 593 594 602 611 613 LEZIONE XLIII L’AMMISSIBILITÀ DI UNA “MEDIAZIONE ATIPICA” E LE QUESTIONI CONNESSE Inquadramento giuridico – Il contratto di mediazione. Nozione e natura. I diritti e gli obblighi del mediatore. 1. La mediazione atipica. Il c.d. “procacciatore d’affari”. Ammissibilità e questioni connesse. 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 04 novembre 2015, n. 22558 – Ord.; Cass. civ., Sez. III, 26 marzo 2009, n. 7332; Cass. civ., Sez. II, 24 febbraio 2009, n. 4422; Cass. civ., Sez. III, 14 luglio 2011, n. 15473; Cass. civ., Sez. III, 16 gennaio 2014, n. 762; Cass. civ., Sez. II, 27 febbraio 2014, n. 4745) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sul contratto di mediazione, si soffermi il candidato sulle questioni connesse all’ammissibilità di una c.d. mediazione atipica Schema di svolgimento 614 614 617 619 624 RESPONSABILITÀ LEZIONE XLIV PREMESSI BREVI CENNI SULLE DIFFERENZE DI DISCIPLINA TRA RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE E RESPONSABILITÀ EXTRACON‐ TRATTUALE, SI SOFFERMI IL CANDIDATO SULLE DISPOSIZIONI DI CUI AGLI ARTT. 1228 E 2049 C.C. Differenze tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale: in 1. particolare tra gli artt. 1228 e 2049 c.c. 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. III, 13 novembre 2015, n. 23198; Cass. civ., Sez. III, 15 giugno 2016, n. 12283) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sul contratto di mediazione, si soffermi il candidato sulle questioni connesse all’ammissibilità di una c.d. mediazione atipica. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XLV QUESTIONI FONDAMENTALI IN TEMA DI RESPONSABILITÀ MEDICA: SI SOFFERMI IL CANDIDATO, IN PARTICOLARE, SULLA NATURA DELLA RESPONSABILITÀ E SULLA RILEVANZA DEGLI OBBLIGHI INFORMATIVI IN CAPO AL SANITARIO 1. Questioni fondamentali in tema responsabilità medica: in 629 630 635 638 640 641 XXI particolare, la natura della responsabilità e la rilevanza degli obblighi informativi in capo al sanitario. 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. VI, 17 aprile 2014, n. 8940; Cass. civ., Sez. III, 12 giugno 2015, n. 12205) 1.B. Il tema – Questioni fondamentali in tema responsabilità medica: si soffermi il candidato, in particolare, sulla natura della responsabilità e sulla rilevanza degli obblighi informativi in capo al sanitario. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XLVI RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALE: QUESTIONI RELATIVE ALLA NATURA GIURIDICA ED IPOTESI ESEMPLIFICATIVE 1. La responsabilità precontrattuale ha natura contrattuale da “contatto sociale qualificato”. 1.A. La sentenza (Cass. civ., S.U., 16 luglio 2001, n. 9645; Cass. civ., Sez. I, 20 dicembre 2011, n. 27648; Cass. civ., Sez. I, 12 maggio 2015, n. 9636; Cass. civ., Sez. I, 12 luglio 2016, n. 14188) 1.B. Il tema – Responsabilità precontrattuale: questioni relative alla natura giuridica ed ipotesi esemplificative Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XLVII IL DANNO NON PATRIMONIALE E LE QUESTIONI CONNESSE ALLA SUA LIQUIDAZIONE 1. Il danno non patrimoniale e la sua liquidazione 1.A. La sentenza (Cass., Sez. III, 10 maggio 2016, n. 9367; Cass., Sez. III, 20 ottobre 2016, n. 21245) 1.B. Il tema – Il danno non patrimoniale e le questioni connesse alla sua liquidazione. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XLVIII QUESTIONI DI AMMISSIBILITÀ DEL RISARCIMENTO DEL DANNO DA PERDITA DELLA VITA 1. Questioni di ammissibilità del risarcimento del danno da perdita della vita. XXII 642 650 662 663 664 665 671 672 674 675 676 685 691 694 695 696 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. III, 23 gennaio 2014, n. 1361; Cass. civ., S.U., 22 luglio 2015, n. 15350) 1.B. Il tema – Premessi cenni sul danno non patrimoniale tratti il candidato delle diverse voci di danno soffermandosi in particolare sul danno tanatologico. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE XLIX ROVINA E DIFETTI DI COSE IMMOBILI AI SENSI DELL’ART. 1669 C.C.: INQUADRAMENTO GIURIDICO DELLA FATTISPECIE E RELATIVO REGIME DI RESPONSABILITÀ. CENNI AI RAPPORTI CON L’ART. 2051 C.C. 1. Rovina e difetti di cose immobili ai sensi dell’art. 1669 c.c.: inquadra‐ mento giuridico della fattispecie e relativo regime di respon‐sabilità. cenni ai rapporti con gli artt. 2051 e 2053 c.c. 1.A. La sentenza (Cass. civ., S.U., 03 febbraio 2014, n. 2284; Cass. civ., Sez. II, 18 dicembre 2015, n. 25541; Cass. civ., Sez. III, 15 marzo 2004, n. 5236) 1.B. Il tema – Rovina e difetti di cose immobili ai sensi dell’art. 1669 c.c.: inquadramento giuridico della fattispecie e relativo regime di responsabilità. Cenni ai rapporti con gli artt. 2051 e 2053 c.c. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE L LA DOPPIA ALIENAZIONE IMMOBILIARE 1. Doppia alienazione immobiliare: sorte del diritto e tutela del primo acquirente 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. II, 7 ottobre 2016, n. 20251) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sulla doppia alienazione immobiliare, tratti il candidato della sorte del diritto alienato nel conflitto tra i plurimi aventi causa, nonché della responsabilità del venditore e del secondo acquirente. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE LI FUNZIONI E LIMITI DEL RISARCIMENTO DEL DANNO NELL’ORDINAMENTO GIURIDICO. SI SOFFERMI IL CANDIDATO, IN PARTICOLARE, SUL FENOMENO DEL CONCORSO DI COLPA DEL CREDITORE 703 709 710 711 712 716 721 723 724 725 732 734 736 737 XXIII 1. Funzioni e limiti del risarcimento del danno nell’ordinamento giuri‐ dico: in particolare, il concorso di colpa del creditore. 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. I, 15 aprile 2015, n. 7613; Cass. civ., Sez. III, 04 novembre 2014, n. 23426) 1.B. Il tema – Funzioni e limiti del risarcimento del danno nell’ordinamento giuridico. Si soffermi il candidato, in particolare, sul fenomeno del concorso di colpa del creditore. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE LII DANNI DA EMOTRASFUSIONE: PRESUPPOSTI E LIMITI. IL TEMA DELLO “STATO DI NECESSITÀ” Inquadramento giuridico: – i danni da “sangue infetto”. La responsabilità della p.a. (Ministero della Salute) e della struttura ospedaliera. 1. Le cause di giustificazione dello “stato di necessità” 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. III, 7 luglio 2016, n. 13919; Cass. civ., Sez. III, 23 gennaio 2014, n. 1355) 1.B. Il tema – Premessi brevi cenni sulla natura giuridica dei danni per emotrsfusione, esamini il candidato la questione dello stato di necessità nei casi di danno per infezione dovuta ad emotrasfusione. Schema di svolgimento LEZIONE LIII I PRESUPPOSTI PER L’ESERCIZIO DELL’AZIONE DI INGIUSTIFICATO ARRICCHIMENTO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL CASO DELLA NATURA PUBBLICISTICA DEL SOGGETTO CONVENUTO 1. I presupposti per l’esercizio dell’azione di ingiustificato arricchimento, con particolare riferimento al caso della natura pubblicistica del soggetto convenuto. 1.A. La sentenza (Cass. civ., S.U., 26 maggio 2015, n. 10798; Cass. civ., S.U., 07 ottobre 2008, n. 24722) 1.B. Il tema – I presupposti per l’esercizio dell’azione di ingiustificato arricchimento, con particolare riferimento al caso della natura pubblicistica del soggetto convenuto. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali XXIV 738 743 753 755 756 756 758 759 769 770 771 776 783 786 LEZIONE LIV IL DANNO PUNITIVO 1. I danni punitivi e la delibazione delle sentenze straniere 1.A. La sentenza (Cass. civ., Sez. III, 19 gennaio 2007, n. 1183; Cass. civ., Sez. I, 08 febbraio 2012, n. 1781; Cass., Sez. I, 16 maggio 2016, n. 9978) 1.B. Il tema – Premessi cenni sulla funzione del risarcimento del danno, tratti il candidato dei danni punitivi, anche laddove previsti in una sentenza straniera. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali GARANZIE LEZIONE LV FIDEIUSSIONE E CONTRATTO AUTONOMO DI GARANZIA: DIFFERENZE. IN PARTICOLARE CI SI SOFFERMI SULLE AZIONI DEL DEBITORE NEI CONFRONTI DEL GARANTITO 1. Fideiussione e contratto autonomo di garanzia 1.A. La sentenza (Cass. civ., S.U., 18 febbraio 2010, n. 3947; Cass. civ., Sez. III, 27 settembre 2016, n. 18995) 1.B. Il tema – Delineate la funzione e le caratteristiche della fideiussione e del contratto autonomo di garanzia, ed i relativi elementi discretivi, si soffermi il candidato sulle azioni del debitore/garante nei confronti del creditore/beneficiario Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali LEZIONE LVI IL PEGNO: NOVITÀ NORMATIVE ED APPRODI GIURISPRUDENZIALI 1. Pegno: novità normative e approdi giurisprudenziali. 1.A. La sentenza (Cass. Civ., Sez. I, 15 febbraio 2008, n. 3794; Cass. Civ., S.U., 2 ottobre 2012, n. 16725; Cass. Civ., Sez. I, 22 dicembre 2015, n. 25796) 1.B. Il tema – Premessi cenni sul pegno, tratti il candidato, in particolare, dell’oggetto dello stesso e della possibilità di costituzione senza spossessamento del bene. Schema di svolgimento I suggerimenti per gli approfondimenti dottrinali 787 788 793 799 801 805 806 814 824 826 827 828 838 848 850 XXV FAMIGLIA | LEZIONE IV LEZIONE IV SEPARAZIONE E DIVORZIO: DEGIURISDIZIONALIZZAZIONE E TUTELA DEI SOGGETTI “DEBOLI” SOMMARIO: QUESTIONE 1 – Le procedure di negoziazione assistita in ambito familiare GIURISPRUDENZA 1 a. – Trib. Torino, sez. VII civ., ordinanza 15 gennaio 2015; Trib. Termini Imerese, ordinanza 24 marzo 2015 TEMA 1 b. – Separazione e divorzio: degiurisdizionalizzazione e tutela dei “soggetti deboli”. I SUGGERIMENTI PER GLI APPROFONDIMENTI DOTTRINALI 60 SEPARAZIONE E DIVORZIO: DEGIURISDIZIONALIZZAZIONE E TUTELA DEI SOGGETTI “DEBOLI” LE PROCEDURE DI NEGOZIAZIONE ASSISTITA IN AMBITO FAMILIARE 1. Premessa. Il d.l. 12 settembre 2014, n. 132, convertito con modificazioni dalla l. 10 novembre 2014, n. 162 recante Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile. Il d.l. 12 settembre 2014 n. 132 recante Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile, convertito con modifiche dalla legge 10 novembre 2014, n. 162, nel quadro di un tentativo di deflazione del carico di lavoro degli uffici giudiziari ha introdotto due nuove modalità di separazione, divorzio o modifica delle condizioni di separazione o di divorzio, senza l’intervento del giudice. Il termine “degiurisdizionalizzazione” indica, infatti, uno spostamento di “competenze” dall’autorità giudiziaria in favore di altri operatori professionali o istituzionali, cui sono trasferite prerogative fino ad ora nel monopolio del giudice. Tali modalità sono costituite dalla negoziazione assistita tra i coniugi e dalla separazione consensuale innanzi all’ufficiale dello stato civile, previste, rispettivamente, dagli artt. 6 e 12 d.l. cit.. 2. La negoziazione assistita da uno o più avvocati La negoziazione assistita matrimoniale, ai sensi dell’art. 6, comma 1, d.l. cit., ha la funzione di permettere ai coniugi di raggiungere una soluzione consensuale di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio, di scioglimento del matrimonio o di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio. Si segnala che a fronte di una prima interpretazione giurisprudenziale (Tribunale di Como, decreto del 13 gennaio 2016) che ha escluso dall’ambito di applicazione della disciplina di cui si tratta le coppie non unite da vincolo matrimoniale, la recente legge n.76 del 20 maggio 2016 l’ha viceversa estesa anche alle unioni civili. La negoziazione assistita prevista dall’art. 6 suddetto si sostanzia in una species del genus negoziazione assistita “generale”, disciplinata dagli artt. 2‐5 d.l. cit., dalla quale si differenzia sotto due profili: 1) la negoziazione assistita “generale” può riguardare solo controversie vertenti su diritti disponibili, mentre la negoziazione assistita matrimoniale può concernere anche diritti indisponibili, quali quelli rientranti nel diritto di famiglia; 2) stante il carattere indisponibile dei diritti oggetto della negoziazione QUESTIONE 1 61 SEPARAZIONE E DIVORZIO: DEGIURISDIZIONALIZZAZIONE E TUTELA DEI SOGGETTI “DEBOLI” Giurisprudenza 1 a. Trib. Torino, Sez. VII civ., ordinanza 15 gennaio 2015 Omissis La l. n. 162/2014, titolata Misure urgenti di de‐giurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia civile ha, come è noto, introdotto la “Procedura di negoziazione assistita” per diverse ipotesi di controversie, ed in particolare per quanto qui interessa ha introdotto detta procedura al fine di una “soluzione consensuale” per la separazione personale, la cessazione degli effetti civili o lo scioglimento del matrimonio e la modifica delle condizioni di separazione o divorzio. All’art. 6 comma 2 della legge, si prevede che “l’accordo raggiunto a seguito di convenzione di negoziazione assistita”, qualora si sia in presenza di figli minori, maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave ovvero economicamente non autosufficienti, “debba essere trasmesso entro il termine di dieci giorni al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente, il quale, quando ritiene che l’accordo risponde all’interesse dei figli, lo autorizza”, mentre, nell’ipotesi in cui ritenga che l’accordo “non risponde all’interesse dei figli”, lo “trasmette, entro cinque giorni al Presidente del Tribunale che fissa, entro i successivi trenta giorni, la comparizione delle parti e provvede senza ritardo”. Il comma in oggetto si conclude precisando che “All’accordo autorizzato si applica il comma 3”, vale a dire ch’esso tiene luogo dei provvedimenti giudiziali che avrebbero – nel caso si fosse adito l’organo giudiziario – definito il procedimento, e che detto accordo deve essere trasmesso dall’avvocato (o, preferibilmente, dagli avvocati, giacché a dispetto del tenore letterale della norma, la circolare n. 19 del 28.11.2014 del Ministero dell’Interno prevede che “L’ufficiale dello stato civile dovrà ricevere da ciascuno degli avvocati l’accordo autorizzato”) in copia autenticata dallo stesso ed entro dieci giorni, all’ufficiale dello stato civile. Posto che il dettato normativo impone in termini inequivoci, nella ipotesi di mancata autorizzazione dell’accordo da parte del P.M., che quest’ultimo trasmetta detto accordo al Presidente del Tribunale il quale è tenuto a fissare “udienza di comparizione delle parti” ed a “provvedere”, non pochi dubbi interpretativi sorgono tanto in relazione all’organo avanti al quale detta udienza deve essere fissata, quanto in riferimento alla locuzione “provvede”, sempre riferita al Presidente. Invero, detta disposizione non distingue, una volta intervenuta la trasmissione dell’accordo non autorizzato dal Pm al Presidente, tra i diversi generi di accordo che possono essere conclusi a seguito di negoziazione assistita: vale a dire si tratti di soluzioni consensuali di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio e di scioglimento del matrimonio nei casi di cui all’art. 3 primo comma n. 2) lettera b) L. n. 898/70 o ancora di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio. È ben noto che la procedura, per le diverse fattispecie, non è identica né in punto organo competente né in punto iter: mentre infatti nel caso di separazione personale consensuale è prevista la comparizione personale delle parti avanti al 67 SEPARAZIONE E DIVORZIO: DEGIURISDIZIONALIZZAZIONE E TUTELA DEI SOGGETTI “DEBOLI” coniugi, abbia natura giurisdizionale e non avendo ad oggetto una controversia tra le parti, bensì un accordo consensualmente raggiunto, è assimilabile ai procedimenti di volontaria giurisdizione, che si svolge nelle forme dei procedimenti in camera di consiglio e si conclude, sentite le parti e, quindi, nel contraddittorio delle stesse, con ordinanza; che appare ammissibile che i coniugi possano, in sede di comparizione davanti al Presidente del Tribunale, integrare o modificare le condizioni dell’accordo con riguardo ai figli, di propria iniziativa od anche su indicazioni o sollecitazioni d’ufficio, per sopperire a quelle inadeguatezze rilevate dal PM, sempre che, ad evidenza, le modifiche siano più favorevoli e maggiormente rispondenti all’interesse della prole; che, in ordine, ai poteri di verifica da parte dell’organo giurisdizionale della corrispondenza delle condizioni pattuite all’interesse dei figli, posto che il parere del PM è obbligatorio ma non certamente vincolante, deve ritenersi che il Presidente del Tribunale, rivalutate le condizioni, le ragioni addotte a sostegno dell’accordo e la documentazione allegata, possa, in difformità al parere del PM ravvisare, invece, l’adeguatezza delle condizioni e sufficientemente salvaguardati gli interessi della prole, così da poter autorizzare l’accordo; che, in ordine al provvedimento conclusivo, da emettersi senza ritardo, nel silenzio della norma, che non prevede un ulteriore provvedimento di omologazione dell’accordo da parte del Tribunale, come ha luogo nel procedimento ordinario di separazione consensuale, una interpretazione sistematica del complesso della normativa dettata dal citato art. 6 sopra menzionato induce a ritenere che il procedimento si debba concludere o con un provvedimento autorizzatorio o con il diniego dell’autorizzazione; che non appare ammissibile in caso di diniego dell’autorizzazione, una possibilità di trasformazione di tale rito, seppur anomalo, in quello proprio della separazione consensuale ex art. 711 c.p.c., non escludendo, ad evidenza, l’eventuale rigetto della richiesta autorizzazione e la normativa in esame la proponibilità di un successivo autonomo ricorso per separazione consensuale, il cui ordinario procedimento si conclude con il decreto di omologazione da parte del Tribunale, dopo la valutazione della rispondenza delle condizioni riguardanti i figli al loro interesse; Omissis TEMA 1 b. Separazione e divorzio: degiurisdizio‐ nalizzazione e tutela dei “soggetti deboli”. SCHEMA DI SVOLGIMENTO Cenni sulla separazione e sul divorzio: – Separazione personale: o Distinzione tra separazione “di fatto” e separazione legale 71 FAMIGLIA | LEZIONE IV I SUGGERIMENTI PER GLI APPROFONDIMENTI DOTTRINALI Si suggerisce, per un esame più articolato delle questioni trattate: • • • 74 A. TORRENTE, P. SCHLESINGER, Manuale di diritto privato, Milano, 2015, Cap. LXVII par. 591 A. ROCCO, “Negoziazione assistita ed accordi tra coniugi: il ruolo del p.m. e del presidente del Tribunale”, Giurisprudenza italiana, 2015, 1404 R. MASONI, “Negoziazione assistita in ambito familiare e problemi procedurali connessi”, Diritto di Famiglia e delle Perone (II), 2015, 1390, fasc. 4