Cosa vuol dire passare dall’insegnamento all’apprendimento?
Innanzitutto, a scanso di equivoci, pare opportuno ricordare che anche quando si è focalizzati
sull’insegnamento si ha comunque in mente, o come obiettivo, l’apprendimento. Nessuno ha mai
sostenuto che un insegnante focalizzato sull’insegnamento non abbia a cuore l’apprendimento dei suoi
studenti. La questione sta in quale delle due dimensioni è assunta a costante e quale a variabile perché
questa scelta cambia tutto.
Nella didattica focalizzata sull’insegnamento, il focus è dato dai contenuti oggetto dell’istruzione, dallo
status epistemologico della disciplina e l’obiettivo della didattica è di trasmettere agli studenti quei
contenuti nel migliore dei modi possibili e secondo una certa logica. Coerentemente con questo
approccio, viene curata in modo particolare la comunicazione didattica (si parla spesso anche di
“teatralità” della didattica) e l’oratoria è considerata un valore aggiunto; ha importanza la modalità di
convogliare efficientemente i diversi tipi di contenuti a chi li deve imparare; per questo, considerato lo
status di novizio dello studente rispetto alla tematica e la sua carenza di conoscenze precedente, si
procede per semplificazione, per riduzione (didattica); per questo la competenza principale
dell’insegnante è la padronanza della disciplina (sulla base di quale criterio sono determinate le diverse
classi di concorso?) e lo scopo del suo intervento è di trasmettere correttamente quella disciplina, in
modo ordinato ma frammentato, sistematico, ben pianificato, lineare. Corollario di questo approccio è
che l’apprendimento si verifichi in modo proporzionale alla adeguata trasmissione dei contenuti.
Focalizzarsi sull’apprendimento piuttosto che sull’insegnamento, significa saper governare i
processi di apprendimento delle persone piuttosto che padroneggiare un contenuto
Governare i processi di apprendimento implica essere consapevoli delle modalità di apprendimento
delle persone. Questi processi così come sono spiegati nelle le teorie dell’apprendimento messe a punto
in questi ultimi anni si presentano in una forma profondamente differente da quella descritta dalle teorie
classiche dell’apprendimento, probabilmente quelle che abbiamo studiato (anche recentemente)
all’università; di certo quelle che informano i nostri sistemi di istruzione, quelle che hanno guidati i
nostri insegnanti quando ci hanno insegnato, quelle che, per questa ragione, abbiamo interiorizzato e ci
guidano quando anche noi insegniamo.
Focalizzarsi sull’apprendimento piuttosto che sull’insegnamento, significa fare in modo che le
persone apprendano quanto più possibile, piuttosto che apprendano specifici contenuti
Gli “obiettivi” di apprendimento che normalmente assumiamo come scopo dell’azione didattica non
sono mai obiettivi che saranno esattamente e completamente conseguiti da tutti gli studenti e
rappresentano, quindi, più delle mete ideali che “prodotti” da ottenere . Diventa, quindi, più sensato
lavorare didatticamente per facilitare in ogni studente il conseguimento di obiettivi personali piuttosto
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che standardizzati. La focalizzazione non sarà, pertanto, cosa si deve apprenderemo ma cosa è
sensatamente possibile che una persona apprenda.
Focalizzarsi sull’apprendimento piuttosto che sull’insegnamento, significa aiutare gli studenti a
costruire un significato “personale” della tematica oggetto dell’istruzione piuttosto che una
interpretazione “ufficiale” della stessa; significa considerare lo studente non un recettore passivo
della conoscenza trasmessa dall’insegnante, ma un costruttore attivo di conoscenza
Considerato che ogni studente apprenderà solo ciò che per lui ha un significato, compito dell’insegnante
è di fare in modo che ciascuno studente possa costruire il proprio significato; ma se sarà l’insegnante a
dire quale significato dare, trasmettendo cioè la sua interpretazione del tema (o quella offerta dal libro di
testo), non ci riuscirà perché non gli è permesso.
Nella didattica focalizzata sull’apprendimento è implicita una visione di apprendimento come
comprensione, come appropriazione di una tematica non come memorizzazione; è implicita una visione
di un apprendimento profondo, non superficiale, un apprendimento che resta, che non svanisce dopo la
verifica, un apprendimento che si riutilizza e che si collega alle altre conoscenze che la persona
possiede. Un simile apprendimento non può che essere personale per il semplice fatto che implica l’
“aggancio” delle nuove conoscenze con quelle possedute.
Quando si parla di “attribuzione di significato” quasi come sinonimo di apprendimento, ci si riferisce
proprio a questo aspetto: una nuova conoscenza viene appresa solo se chi apprende è in grado di
attribuire alla stessa un senso se, cioè, viene cioè integrata con quanto già si sa. Una persone può anche
“apprendere” senza attribuzione di significato (avviene tante volte nelle nostre scuole),
ma quell’apprendimento sarà superficiale e sarà presto dimenticato o non utilizzato in connessione con
altre conoscenze
Focalizzarsi sull’apprendimento vuol, quindi, dire preoccuparsi, prima di tutto, che lo studente possa
attribuire un significato ai contenuti proposti. E’ impossibile che uno studente “apprenda” il significato,
la comprensione che l’insegnante ha della tematica, tuttalpiù lo memorizzerà superficialmente con tutto
ciò che consegue.
Tanti
apprendimenti
autentici
sono
costruiti
dalle
persone
che
apprendono,
indipendentemente dall’azione di insegnamento (e secondo alcuni, nonostante la sua azione): sono le
persone stesse che attivano per proprio conto i processi cognitivi che portano all’apprendimento Una
didattica focalizzata sull’apprendimento sostiene intenzionalmente e con tecniche adeguate questo
processo.
La didattica focalizzata sull’insegnamento si sviluppa per lezioni, quella sull’apprendimento si
sviluppa attraverso esperienze
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Una brava insegnante, una tra le insegnanti che conosco e stimo (Patrizia Vajola), una volta disse: un
tempo prima di entrare in classe mi domandavo cosa averi fatto; ora mi domando cosa faranno gli
studenti. La differenza sta tutta qui. E’ l’insegnante che conduce le attività (insegna) e gli studenti
stanno seduti ad ascoltare o sono gli studenti che con le loro conoscenze precedenti indirizzano il lavoro
dell’insegnante e lavorano su progetti con il supporto dell’insegnante?
Una prima conclusione: tutto si può insegnare, ma non tutto si può imparare.
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