Curricolo Verticale I. C. Pordenone Sud - Premessa

INDICE
 Introduzione
 La formazione nell’istituto
 La necessità di condividere un linguaggio comune
 concetto di competenza
 competenze e insegnamento
 fondamenti dell’apprendimento per competenze
 che cosa cambia nell’insegnamento/apprendimento
 progettare per competenze
 valutare le competenze
 Uno sguardo ai principali passaggi normativi…le riforme degli ordinamenti
scolastici
 Dai documenti ministeriali al curricolo verticale
 Le finalità comuni
 Le competenze-chiave per l’apprendimento permanente
 Le competenze di cittadinanza
 Il profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione
 Gli assi culturali
 La struttura del curricolo
 I nuclei disciplinari
Ogni nucleo comprende:
■ La competenza matura
■ I traguardi per lo sviluppo delle competenze
■ Gli indicatori di competenza
■ La competenza: conoscenze e abilità
■ Le strategie didattiche
INTRODUZIONE
La scuola dell’infanzia, la scuola Primaria e la scuola Secondaria di primo grado
costituiscono il primo segmento del percorso scolastico che, pur abbracciando tre
gradi di scuola caratterizzati ciascuno da una specifica identità educativa e
professionale, è progressivo e continuo.
I docenti del nostro Istituto Comprensivo hanno coscienza della necessità di
realizzare un curricolo verticale, unico e coerente, che consenta una visione unitaria
del percorso scolastico e che faciliti il raccordo con la scuola secondaria di secondo
grado.
IL CURRICOLO DELL’ISTITUTO
Il Curricolo Verticale, che la Commissione costruirà attraverso un articolato percorso
di incontri e confronti, sarà la struttura fondamentale dell’agire scolastico nel rispetto
della diversità e della specificità dei tre ordini di scuola.
Le competenze che i docenti hanno concordato di prendere in esame, nella prima
fase di lavoro, sono le competenze linguistico comunicative, le competenze
matematiche, tenuto conto delle riflessioni e dei materiali ricevuti dal Prof. Maurizio
Gentile in occasione delle formazioni promosse in Regione.
Il percorso iniziato lo scorso anno è stato solo un primo passo del complesso processo
di costruzione del Curricolo, che quest’anno vede i docenti operare per la sua
realizzazione definitiva.
“La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo
dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e
per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione.
Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle
comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la
valutazione delle competenze. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno
studente mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti,
emozioni – per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente
propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini.
Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle
competenze è possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria e della
scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello
nazionale. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza
delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti
verso la scuola del secondo ciclo1.”dalle Indicazioni Nazionali
Dall’ampia citazione riportata si desume chiaramente che:
le competenze sono un costrutto complesso che si compone di conoscenze, abilità,
atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali;
la maturazione delle competenze costituisce la finalità essenziale di tutto il curricolo;
le competenze devono essere promosse, osservate, rilevate e valutate in base ai
traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni
solo al termine di tale processo si può giungere alla certificazione delle competenze,
che nel corso del primo ciclo va fatta due volte, al termine della scuola primaria e al
termine della scuola secondaria di primo grado.
Per assicurare un percorso coerente e condiviso, nel rispetto dell’autonomia delle
singole istituzioni scolastiche e della libertà e responsabilità professionale dei docenti,
è indispensabile tenere presente l’intera proposta teorica delle Indicazioni.
Il curricolo diviene perciò lo strumento principale di progettazione con cui le scuole
possono rispondere alla domanda educativa degli alunni e delle loro famiglie.
La caratteristica fondamentale del curricolo è la sua progettualità, ossia la capacità
di individuare con chiarezza i fini complessi del percorso di apprendimento e cercare
di raggiungerli usando flessibilmente come mezzi le discipline, i traguardi per lo
sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento individuati nelle
Indicazioni.
Il curricolo di istituto è perciò «espressione della libertà d’insegnamento e
dell’autonomia scolastica» e la sua costruzione è un «processo attraverso il quale si
sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa» Esso è esplicitato
all’interno del Piano dell’offerta formativa, ed è fortemente condizionato dal
contesto umano e sociale in cui la singola scuola si trova ad operare.
Solo da poco tempo le competenze sono divenute protagoniste dei sistemi formativi
e scolastici.
1997 L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha
avviato nel uno specifico progetto di ricerca per giungere alla Definizione e
Selezione delle Competenze (DeSeCo). 2003, la competenza viene definita come
«la capacità di adempiere alle richieste complesse in un particolare contesto
attivando prerequisiti psicosociali Nell’ambito del medesimo progetto sono state
individuate le cosiddette “competenze chiave”
2006 in una Raccomandazione il Parlamento europeo le competenze sono definite
come«una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti appropriati al
contesto», mentre «le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per
la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e
l’occupazione»2. Esse sono poi sono state citate nelle Indicazioni nazionali.
2008 il medesimo Parlamento europeo ha formulato la successiva
Raccomandazione per il Quadro Europeo delle Qualifiche «comprovata capacità di
utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in
situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale»3. La
definizione è stata adottata in genere dalla legislazione italiana.
Spostare l’attenzione sulle competenze non significa in alcun modo trascurare il ruolo
determinante che tutti i più tradizionali risultati di apprendimento, oggi identificati
principalmente nelle conoscenze e nelle abilità, svolgono in funzione di esse. Non è
infatti pensabile che si possano formare delle competenze in assenza di un solido
bagaglio di contenuti e di saperi disciplinari. La competenza costituisce il livello di
uso consapevole e appropriato di tutti gli oggetti di apprendimento, ai quali si
applica con effetti elaborativi, metacognitivi e motivazionali.
La progettazione deve partire dai traguardi per lo sviluppo delle competenze,
dichiarati «prescrittivi» dalle Indicazioni, e dagli obiettivi di apprendimento previsti per
ciascuna disciplina. L’azione didattica non può limitarsi ad una prospettiva
limitatamente disciplinare; i contenuti, proprio per abituare gli alunni a risolvere
situazioni problematiche complesse e inedite, devono essere caratterizzati da
maggiore trasversalità ed essere soggetti ad un’azione di ristrutturazione continua da
parte dei ragazzi, facendo ricorso anche a modalità di apprendimento cooperativo
e laboratoriale, capaci di trasformare la classe in una piccola comunità di
apprendimento
Per valutare le competenze, però, non si possono utilizzare gli strumenti
comunemente usati per la rilevazione delle conoscenze: se l’oggetto da valutare è
complesso, altrettanto complesso dovrà essere il processo di valutazione, che non si
può esaurire in un momento circoscritto ed isolato, ma deve prolungarsi nel tempo
attraverso una sistematica osservazione degli alunni di fronte alle diverse situazioni
che gli si presentano.
La valutazione riconosce ed evidenzia i progressi compiuti dall’alunno nel suo
camino. Le informazioni raccolte durante il processo sono utili anche per effettuare
una verifica della qualità del lavoro svolto dall’insegnante e per attivare eventuali
aggiustamenti del percorso: la valutazione in questo modo diventa formativa anche
per l’insegnante.
È ormai condiviso a livello teorico che la competenza si possa accertare facendo
ricorso a compiti di realtà.
I compiti di realtà si identificano nella richiesta rivolta allo studente di risolvere una
situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo
reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e
condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da
quelli resi familiari dalla pratica didattica.
Fondando il proprio insegnamento su esperienze significative che mettono in gioco
contenuti e procedure che consentano di “imparare facendo”, i docenti rendono
l’alunno protagonista del processo di acquisizione delle competenze.
Per questi motivi, per verificare il possesso di una competenza è necessario fare
ricorso anche ad osservazioni sistematiche che permettono agli insegnanti di rilevare
il processo, ossia le operazioni che compie l’alunno per interpretare correttamente il
compito, per coordinare conoscenze e abilità già possedute, per ricercarne altre,
qualora necessarie, e per valorizzare risorse esterne (libri, tecnologie, sussidi vari) e
interne (impegno, determinazione, collaborazioni dell’insegnante e dei compagni).
Gli strumenti attraverso cui effettuare le osservazioni sistematiche possono essere
diversi – griglie o protocolli strutturati, semi strutturati o non strutturati e partecipati,
questionari e interviste, ma devono riferirsi ad aspetti specifici che caratterizzano la
prestazione (indicatori di competenza) quali:
1) autonomia: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di
usarli in modo efficace;
2) relazione: interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa
creare un clima propositivo;
3) partecipazione: collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo;
4) responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a
termine la consegna ricevuta;
5) flessibilità: reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte
divergenti, con soluzioni funzionali, con utilizzo originale di materiali, ecc.;
6) consapevolezza: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni.
Le osservazioni sistematiche, in quanto condotte dall’insegnante, non consentono di
cogliere interamente altri aspetti che caratterizzano il processo: il senso o il significato
attribuito dall’alunno al proprio lavoro, le intenzioni che lo hanno guidato nello
svolgere l’attività, le emozioni o gli stati affettivi provati. Questo mondo interiore può
essere esplicitato dall’alunno mediante la narrazione del percorso cognitivo
compiuto. Si tratta di far raccontare allo stesso alunno quali sono stati gli aspetti più
interessanti per lui e perché, quali sono state le difficoltà che ha incontrato e in che
modo le abbia superate, fargli descrivere la successione delle operazioni compiute
evidenziando gli errori più frequenti e i possibili miglioramenti e, infine, far esprimere
l’autovalutazione non solo del prodotto, ma anche del processo produttivo
adottato.
La valutazione attraverso la narrazione assume una funzione riflessiva e
metacognitiva, nel senso che guida il soggetto ad assumere la consapevolezza di
come avviene l’apprendimento.
Una volta compiute nel corso degli anni le operazioni di valutazione delle
competenze con gli strumenti indicati, al termine del percorso di studio si potrà
procedere alla loro certificazione.
LA FORMAZIONE NELL’ISTITUTO
Nel corso degli anni il nostro Istituto ha speso fondi ed energie nella promozione di
formazioni legate alle diverse Riforme ed Indicazioni che, dal 2003 si sono susseguite.
Come Secondo Circolo di Pordenone, sono state istituite Commissioni per ciascun
ordine di scuola (infanzia e primaria) allo scopo di riflettere insieme e costruire i quadri
di competenza per poi costruire gli strumenti di valutazione negli anni ponte.
2003 GRUPPO DI STUDIO SULLA RIFORMA MORATTI
INFANZIA
formazione con Maurizia Blam
avvio del percorso di ricerca azione
PRIMARIA
formazione con Luisa Piscitelli
2007 INDICAZIONI NAZIONALI E NUOVE PROSPETTIVE PER IL CURRICOLO FIORONI
INFANZIA
Riflessione sul portfolio
Confronto dei documenti utilizzati nei
diversi Plessi
Elaborazione del quadro delle competenze
PRIMARIA
strumento per la determinazione
degli obiettivi di classe I
Con l’istituzione dell’Istituto Comprensivo che ha visto l’integrazione della scuola
secondaria di primo grado, nasce l’esigenza di coinvolgere anche questo ordine di
scuola nella riflessione legata alle Indicazioni Nazionali del 2012.
NASCE L’ESIGENZA DI CONDIVIDERE UN LINGUAGGIO COMUNE.
IL CONCETTO DI COMPETENZA
Integrazione di: Sapere(conoscenze)
Saper fare(abilità)
Sapere come fare(abilità complessa)
Sapere perché (metacognizione)
Generalizzare,trasferire
Ideare,progettare, affrontare, gestire
Collaborare, relazionarsi
 La competenza non è un oggetto
 Non esiste finché non viene esercitata in un contesto significativo
 E’ la capacità di una persona di mobilitare saperi, abilità, capacità
personali per risolvere problemi e gestire capacità personali per risolvere
problemi e gestire situazioni in contesto significativo
 Travalica le discipline; è SAPERE AGITO
 Si fonda sul concetto non nuovo di “sapere per la vita” praticato nelle
scuole attraverso un curricolo sistematico, intenzionale, esplicitato,
progettato
Le competenze sono definite alla stregua di una combinazione di conoscenze,
abilità e attitudini appropriate al contesto.
COMPETENZE E INSEGNAMENTO
Gli alunni acquisiscono competenze tramite il curricolo formale(scuola), il curricolo
non formale (informazioni ed esperienze condotte in altri contesti educativi: casa,
gruppi, agenzie, ecc.), il curricolo informale (le esperienze spontanee di vita).
Compito della scuola è saldare il curricolo formale agli altri; partire dalle
conoscenze spontanee per arrivare alle conoscenze “scientifiche”.
Compito precipuo della scuola è organizzare, dare senso alle conoscenze e alle
esperienze acquisite, fornire metodi e chiavi di lettura, permettere esperienze in
contesti relazionali significativi.
I FONDAMENTI DELL’APPRENDIMENTO PER COMPETENZE
• Centralità dell’alunno e del processo di apprendimento
• Docente come mediatore e facilitatore
• Assunzione di responsabilità educativa del docente/educatore
• Flessibilità didattica: utilizzo di mediatori diversi e flessibili (attivi, iconici, analogici,
simbolici)
• Apprendimento sociale: tutoraggio tra pari, laboratorialità, approccio
collaborativo; apprendimento sociale in contesto significativo, discussione
• Valorizzazione dell’esperienza attiva, concreta, in contesti significativi veri o
verosimili dell’allievo
• Attenzione ai processi metodologici e strategici e alla dimensione relazionale e
organizzazione dei contesti
• Acquisizione di una modalità riflessiva per rappresentare l’esperienza, attribuirle
significato, acquisire meta-cognizione
• Attenzione agli aspetti affettivo-emotivi dell’apprendimento (stimoli motivazionali
e coinvolgimento di tutti)
• Attribuzione di autonomia e responsabilità all’allievo attraverso i compiti
significativi e le unità di apprendimento
• Anche nella quotidianità e nella «didattica ordinaria» è opportuno
problematizzare, coinvolgere gli allievi, contestualizzare nell’esperienza, dare
senso all’apprendimento
CHE COSA CAMBIA NELL’INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
APPROCCIO PER OBIETTIVI
 La scuola deve fare acquisire agli
alunni il bagaglio di conoscenze e
abilità stabilite nel curricolo.
 Gli alunni devono acquisire
conoscenze e abilità.
 I docenti devono verificare con
prove oggettive se gli studenti
sanno, e valutare di
conseguenza.
 La conoscenza è costituita dal
curricolo da cui si parte per
somministrare gli strumenti della
valutazione
APPROCCIO PER COMPETENZE
 La scuola deve costruire un
curricolo per far maturare negli
studenti le competenze necessarie
allo svolgimento di compiti reali.
 I docenti fissano le prestazioni che
gli studenti dovranno effettuare per
dimostrare le loro capacità e su
questa base si costruisce il
curricolo, che diventa mezzo per lo
sviluppo della competenza
richiesta per assolvere ad un
compito.
 Gli studenti devono sapere
svolgere compiti significativi in
contesti reali.
 Dimostra le reali capacità di
ragionamento, di creatività e di
soluzione di problemi in situazioni
concrete di vita
 le prove sono preparate in modo
da richiedere agli studenti di
utilizzare processi di pensiero più
complesso, più impegnativo e più
elevato
PROGETTARE PER COMPETENZE
• individuare le competenze (in termini di risultati finali attesi)
• articolarle in abilità e conoscenze
• rilevare le prestazioni essenziali che denotano il possedimento della competenza;
• individuare i saperi essenziali;
• individuare esempi di compiti significativi da affidare agli allievi;
• definire livelli di padronanza (es.: strutturando “rubriche”)
• strutturare percorsi didattici (es. unità di apprendimento) disciplinari e
interdisciplinari centrati sulle competenze
• prevedere attività che permettano all’allievo di esercitare le competenze in
contesti significativi, per risolvere problemi
VALUTARE LE COMPETENZE
La valutazione delle abilità e delle conoscenze si avvale dei sistemi tradizionali,
usati in modo flessibile e preciso.
La valutazione delle competenze in senso stretto si può effettuare solo mettendo
in «azione» l’allievo di fronte ad un compito significativo nel quale egli mobiliti
conoscenze, abilità e capacità personali e all’occorrenza ne costruisca di nuove
per far fronte ai problemi
Vengono valutati, oltre alle conoscenze e alle abilità conseguite e/o potenziate:
• Il processo (come lavora, come si relaziona, la diligenza, la puntualità, la
capacità di far fronte alle crisi, ecc.) mediante osservazione
• Il prodotto(mediante la valutazione degli elementi importanti propri del prodotto)
• La riflessione ricostruzione mediante la relazione scritta e orale individuale sul lavoro
svolto
Valutazione tradizionale
 ha lo scopo di “verificare
l'apprendimento da parte dello
studente di una conoscenza
trasmessa dall'insegnante” il suo
scopo è quello di constatare il
successo oppure l'insuccesso
dell'apprendimento per suggerire
interventi di rinforzo o di aiuto
(Comoglio 2002).
Valutazione alternativa-autentica
 verifica non solo ciò che uno
studente sa, ma ciò che “sa fare con
quello che sa”
 è fondata su una prestazione reale e
adeguata dell'apprendimento.
 è un accertamento della
prestazione perché da essa si
capisce se gli studenti sono in grado
di usare in modo intelligente ciò che
hanno appreso(Winograd & Perckins
1996)
UNO SGUARDO AI PRINCIPALI PASSAGGI NORMATIVI… LE RIFORME DEGLI
ORDINAMENTI SCOLASTICI
1859 Legge Casati Avvio della Scuola Elementare
1860 Programmi Mamiani
1877 Legge Coppino Scuola Elementare obbligatoria
1888 Programmi Gabelli
1904 Riforma Orlando Primo riordinamento della scuola di base
1911 Legge Daneo-Credaro Scuola Elementare statale
1923 Riforma Gentile Radicale ristrutturazione della scuola di base
1923 Programmi Lombardo Radice per la Scuola Elem.
1945 Programmi Omodeo-De Ruggiero per la Scuola Elem.
1955 Programmi Ermini per la Scuola Elementare
1962 Legge 1859 Scuola Media Unica
1963 Primi Programmi per la Scuola Media
1968 Legge 444 Scuola Materna Statale in sostituzione degli Asili infantili
1971 Legge 820 Istituzione del Tempo Pieno
1969 Primi Orientamenti per la Scuola Materna
1974 Decreti Delegati Inizio della gestione democratica della scuola
1977 Legge 517 Fase fortemente rivoluzionaria della Scuola Elementare
1979 Programmi didattici per la Scuola Media
1985 Programmi didattici per la Scuola Elementare
1990 Legge 148 Riforma della Scuola Elementare (moduli)
1991 Orientamenti per la Scuola Materna
1997 Legge 59 (Bassanini) Inizio del processo dell’Autonomia scolastica
1998 DL 59 Riconoscimento della Dirigenza ai Capi di Istituto
1998 DL 112 Decentramento amministrativo
1999DPR 275 REGOLAMENTO DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA
2001 Legge 3 Modifica del titolo V della Costituzione
97/98 Documento dei Saggi (M. Berlinguer)
2000 Legge 30 Riforma Berlinguer sul riordino dei cicli scolastici
2001 Indirizzi per la costruzione del curricolo (M. De Mauro)
A partire da questa fase, i Programmi didattici cessano di essere prescrittivi e
diventano guida alla definizione del curricolo, percorso formativo che va
costruito sulla base dei bisogni reali del contesto, come è prescritto
dall’Autonomia scolastica appena decollata (settembre 2000).
Insieme al bambino, il curricolo è al centro dell’azione educativa ed ha
come scopo la realizzazione della scuola di tutti.
2003 Legge 53 Riforma Moratti
2004 DL 59 Applicazione della Legge 53/03 Indicazioni Nazionali per i Piani
di Studio Personalizzati nella Scuola Primaria (M. Moratti)
Fortemente incentrato sulla personalizzazione del processo educativo, il
documento indica ai Collegi dei docenti un rigido modello progettuale,
scandito in Obiettivi Generali del Processo Formativo, in minuziosi Obiettivi
Specifici di Apprendimento, già prefissati in tabelle, che gli insegnanti
debbono articolare in Obiettivi Formativi ed Unità di Apprendimento, tenendo
presente il Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello studente, in cui è
indicato il livello di maturazione globale che l’alunno deve raggiungere al
termine del 1° ciclo di istruzione.
2004 Indicazioni Nazionali (Moratti), allegate al DL 59/04
2007 Indicazioni per il curricolo (Fioroni)
Dirette alla Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado,
costituiscono una significativa sintesi di curricolo verticale per una scuola di
qualità per tutti. Riaffermando con forza l’Autonomia scolastica e la libertà
progettuale dei Collegi dei docenti, indicano come capisaldi del curricolo
la centralità della persona, l’alfabetizzazione culturale, l’educazione alla
cittadinanza, la cura educativa dell’ambiente di apprendimento.
2008 DL 137/Legge 169 Disposizioni urgenti in materia di istruzione (GELMINI)
Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico,
armonizzazione tra le Indicazioni Nazionali della Riforma Moratti e le
Indicazioni per il curricolo/assi culturali di Fioroni.
Vengono ridefiniti i curricoli nei vari ordini di scuola. Introduce la valutazione
decimale nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Il voto di
condotta concorre alla valutazione complessiva dello studente. Introduce il
maestro unico.
2012 DM 254 Indicazioni nazionali per le scuole dell'infanzia e del primo ciclo
di istruzione.
Le Indicazioni 2012 sostituiscono i Piani di studio Personalizzati del 2004
(Moratti) e le Indicazioni 2007 (Fioroni).
2013/14 le I.N. divengono Quadro di riferimento vincolante per l'elaborazione
dell'offerta formativa
13 luglio 2015 Legge n. 107 “La buona scuola”. Riforma del sistema nazionale di
istruzione e formazione. Questi le finalità della riforma
 Dare piena attuazione all’autonomia
 Innalzare i livelli di istruzione e le competenze
 Contrastare le disuguaglianze
 Prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica
 Realizzare una scuola aperta
 Garantire il diritto allo studio e pari opportunità di successo formativo
DAI DOCUMENTI MINISTERIALI AL CURRICOLO VERTICALE
LE FINALITÀ COMUNI
Le Indicazioni nazionali assumono come finalità generale della scuola “ lo sviluppo
armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione
italiana e della tradizione culturale europea”.
Questo obiettivo generale si articola in finalità più specifiche:
 Accompagnare e sostenere l’allievo nel processo di costruzione e
consolidamento della propria identità intesa come acquisizione e
consapevolezza di sé, di ciò che caratterizza ciascun essere umano e lo rende
unico rispetto agli altri. Sostenere la promozione e l’accettazione di sé, come
persona capace di vivere ruoli diversi in una società complessa, sempre più
ampia e multiculturale;
 Favorire la conquista dell’autonomia, ovvero la capacità di valutare
criticamente le situazioni, di esprimere liberamente il proprio pensiero e
compiere scelte consapevoli senza farsi influenzare e condizionare dalle
pressioni del gruppo;
 Promuovere l’acquisizione delle competenze cioè della capacità di utilizzare
le proprie risorse, le conoscenze e le abilità, per affrontare con successo i
compiti e i problemi che la vita quotidianamente propone;
 Educare alla cittadinanza attiva e consapevole nonché alla piena
realizzazione della persona.
LE COMPETENZE-CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
definite dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea(Raccomandazione
18/12/2006).
1. COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA. E’ la capacità di esprimere e interpretare
concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta e di
interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera
gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita
domestica e tempo libero.
2. COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. Condivide essenzialmente le principali
abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua. La comunicazione nelle
lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione
interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le
quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta
ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo retroterra sociale
e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze ed interessi.
3. COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA. E’
l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di
problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle
competenze aritmetico-matematiche, l’accento è posto sugli aspetti del processo
e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica
comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli
matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule,
modelli, schemi, grafici, rappresentazioni).La competenza in campo scientifico. Si
riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e
delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo
identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti
comprovati. La competenza in campo tecnologico. E’ considerata l’applicazione
di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti
dagli esseri umani. La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta
la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la
consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.
4. COMPETENZA DIGITALE. Consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito
critico le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e
la comunicazione. Essa implica abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione (TIC): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare,
produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e
partecipare a reti collaborative tramite Internet.
5. IMPARARE AD IMPARARE. E’ l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di
organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del
tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa
competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di
apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili e
la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa
competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove
conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di
orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti prendano le mosse
da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare
e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro,
nell’istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi
essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza.
6. COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE. Includono competenze personali, interpersonali e
interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle
persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e
lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche
a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone
degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei
concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e
democratica.
7. SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ. Concernono la capacità di una
persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione e
l’assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti
per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella
loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di
lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a poter cogliere le
opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità e le
conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o
contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la
consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo.
8. CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE. Riguarda l’importanza
dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di
mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura
e le arti visive.
LE COMPETENZE DI CITTADINANZA
 Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando,
scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione
(formale, non formale, informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle
proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
 Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività
di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi
significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti,
definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti
 Comunicare: Comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario,
tecnico, scientifico, ecc.) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi
diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.)mediante diversi
supporti(cartacei, informatici e multimediali);
 Rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure,
atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale,
matematico, scientifico, simbolico, ecc.)e diverse conoscenze disciplinari, mediante
diversi supporti(cartacei, informatici e multimediali).
 Collaborare e partecipare:interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista,
valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo
all’apprendimento comune ed
allarealizzazionedelleattivitàcollettive,nelriconoscimentodeidiritti fondamentali degli
altri.
 Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e
consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni
riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le
responsabilità.
 Risolvere problemi: individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e
valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema,
contenuti e metodi delle diverse discipline.
 Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando
argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti
diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel
tempo, cogliendone la natura sistemica ,individuando analogie e differenze,
coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica.
 Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire e interpretare criticamente
l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi,
valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
Le otto competenze di cittadinanza dell’obbligo di istruzione sono perfettamente
integrabili nelle competenze chiave, delle quali possono rappresentare declinazioni.
IL PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE












Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a
scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella
comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con
responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed
esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli
strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere
ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di
dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della
società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole
condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune
esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a
compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di
comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie
idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello
elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in
semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.
Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di
analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi
quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale
gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di
avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni
complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.
Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di
senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della
comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere
informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di
controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo
capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed
impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.
Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita.
Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha
attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in
cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali,
esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che
frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche,
volontariato, ecc.
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e
chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi
espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se
stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.
GLI ASSI CULTURALI
I testi di riferimento per il cambiamento d'orizzonte nelle istituzioni formative
prendono le mosse da quanto elaborato a livello di Commissione Europea, negli
anni '90.
Nel primo decennio del nuovo millennio hanno fatto seguito altri testi europei e
Raccomandazioni che hanno portato al panorama attuale.
Grazie alle sollecitazioni europee, dunque, entrano nell'orizzonte formativo nuove
consapevolezze inerenti le nuove sfide dell'educazione rispetto ai tempi moderni,
quali l'istanza dell'educazione permanente, la formazione e il lavoro,
l'apprendimento continuo, la formazione del soggetto competente, il ruolo
strategico della competitività e dell'imprenditorialità.
Ciò ha comportato anche nel nostro Paese un'importante ricaduta, con una
ventata di riforme relative alla istruzione e alla formazione, verso una diversa
governance dell'istituzione scolastica e la richiesta di una diffusa riflessione
metodologica e organizzativa della didattica.
Ancora una volta la legislazione correla il mondo della formazione e quello
dell'istruzione con riferimento al framework europeo (Quadro europeo dei titoli e
delle qualifiche, EQF).
Nello specifico, la menzione agli assi ricorre in:
 Conferenza Stato-Regioni 15 / 1 /2004
 Dlgs 26/2005, art 18, comma 1, lett. b, in cui si parla di " competenze
linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico sociali ed
economiche", poi riprese dalle successive Linee guida (legge 31 /1/ 2007; n° 7,
 legge 2 /4/2007, n° 40) per far dialogare nel concreto delle attività e dei titoli
i mondi di formazione e istruzione.
 DM 22 /8/ 2007; n° 139, reca le norme per l'assolvimento dell'obbligo di
istruzione e le indica competenze chiave di cittadinanza da acquisire al
termine dell'istruzione obbligatoria (All. 2 ).
Nel documento tecnico, che accompagna il D.M. 139 riferito a "il contesto e il
metodo" , si legge:"I saperi e le competenze per l'assolvimento dell'obbligo di
istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali (dei linguaggi; matematico, scientificotecnologico, storico-sociale) contenuti nell'all. 1. Essi costituiscono il tessuto per la
costruzione di percorsi di apprendimento orientati all'acquisizione di competenze
chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che costituiscano la base per
consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento
permanente anche ai fini della vita lavorativa".
Gli assi dunque sono per i docenti l'elemento unificante nella diversità
(epistemologica) e nell'integrazione (metodologica), su cui tracciare dei percorsi
di apprendimento. Lo scopo è incrementare competenze condivise e diverse,
nella comune finalità costituita dalle competenze di cui il soggetto formativo deve
poter disporre per orientarsi culturalmente (competenze culturali di base) e nella
vita futura (competenze chiave).
ASSE DEI LINGUAGGI
 Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi
indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari
contesti
ITALIANO
 Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo
 Produrre testi di vario tipo in relazione a i differenti scopi
comunicativi
LINGUE
Utilizzare la lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed
STRANIERE
operativi.
Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole
ARTE E IMMAGINE
del patrimonio artistico e letterario.
Utilizzare e padroneggiare gli schemi motori nell’interazione con le
ED. FISICA
persone e l’ambiente
Conoscere ed utilizzare il linguaggio musicale comunicando
MUSICA
attraverso l’utilizzo di strumenti e tecniche diversi (voce, corpo,
strumento)
MULTIMEDIALITA’ Utilizzare e produrre testi ed elaborati multimediali
ASSE MATEMATICO E SCIENTIFICO TECNOLOGICO
 Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed
algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica
 Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando
invarianti e relazioni
MATEMATICA
 Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi
 Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e
ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni
grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le
potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico
 Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla
realtà naturale ed artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i
SCIENZE
concetti di sistema e di complessità
 Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati
alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza
Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel
TECNOLOGIA
contesto culturale e sociale in cui vengono applicate
ASSE STORICO SOCIALE
Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una
dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una
STORIA
dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e
culturali
 Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socioGEOGRAFIA
economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio
Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul
CITTADINANZA
reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a
tutela della persona, della collettività e dell’ambiente
COMPETENZE TRASVERSALI
 IMPARARE AD IMPARARE
 SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’
 COMPETENZA DIGITALE
LA STRUTTURA DEL CURRICOLO VERTICALE
ASSE LINGUAGGI
COMPETENZE CHIAVE
COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA
COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
IMPARARE AD IMPARARE
SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ
COMPETENZA DIGITALE
SCUOLA DELL’INFANZIA
CAMPI DI ESPERIENZA
I discorsi e le parole
SCUOLA PRIMARIA
DISCIPLINE
SCUOLA SECONDARIA
DISCIPLINE
Italiano
Inglese
Italiano
Inglese
Francese
Tedesco
Spagnolo
CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
COMPETENZE CHIAVE
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA
CAMPI DI ESPERIENZA
DISCIPLINE
DISCIPLINE
Immagini, suoni, colori
Il corpo in movimento
Arte e immagine
Musica
Educazione fisica
Arte e immagine
Musica
Educazione fisica
ASSE MATEMATICO E SCIENTIFICO TECNOLOGICO
COMPETENZE CHIAVE
COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
IMPARARE AD IMPARARE
SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ
COMPETENZA DIGITALE
SCUOLA DELL’INFANZIA
CAMPI DI ESPERIENZA
La conoscenza del mondo
SCUOLA PRIMARIA
DISCIPLINE
Matematica
Scienze
Tecnologia
SCUOLA SECONDARIA
DISCIPLINE
Matematica
Scienze
Tecnologia
ASSE STORICO SOCIALE
COMPETENZE CHIAVE
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
IMPARARE AD IMPARARE
SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ
COMPETENZA DIGITALE
SCUOLA DELL’INFANZIA
CAMPI DI ESPERIENZA
Il sé e l’altro
I.R.C./Attività alternative
SCUOLA PRIMARIA
DISCIPLINE
SCUOLA SECONDARIA
DISCIPLINE
Cittadinanza e Costituzione
Storia
Geografia
I.R.C./Attività alternative
Cittadinanza e Costituzione
Storia
Geografia
I.R.C./Attività alternative