INDICE Introduzione La formazione nell’istituto La necessità di condividere un linguaggio comune concetto di competenza competenze e insegnamento fondamenti dell’apprendimento per competenze che cosa cambia nell’insegnamento/apprendimento progettare per competenze valutare le competenze Uno sguardo ai principali passaggi normativi…le riforme degli ordinamenti scolastici Dai documenti ministeriali al curricolo verticale Le finalità comuni Le competenze-chiave per l’apprendimento permanente Le competenze di cittadinanza Il profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione Gli assi culturali La struttura del curricolo I nuclei disciplinari Ogni nucleo comprende: ■ La competenza matura ■ I traguardi per lo sviluppo delle competenze ■ Gli indicatori di competenza ■ La competenza: conoscenze e abilità ■ Le strategie didattiche INTRODUZIONE La scuola dell’infanzia, la scuola Primaria e la scuola Secondaria di primo grado costituiscono il primo segmento del percorso scolastico che, pur abbracciando tre gradi di scuola caratterizzati ciascuno da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. I docenti del nostro Istituto Comprensivo hanno coscienza della necessità di realizzare un curricolo verticale, unico e coerente, che consenta una visione unitaria del percorso scolastico e che faciliti il raccordo con la scuola secondaria di secondo grado. IL CURRICOLO DELL’ISTITUTO Il Curricolo Verticale, che la Commissione costruirà attraverso un articolato percorso di incontri e confronti, sarà la struttura fondamentale dell’agire scolastico nel rispetto della diversità e della specificità dei tre ordini di scuola. Le competenze che i docenti hanno concordato di prendere in esame, nella prima fase di lavoro, sono le competenze linguistico comunicative, le competenze matematiche, tenuto conto delle riflessioni e dei materiali ricevuti dal Prof. Maurizio Gentile in occasione delle formazioni promosse in Regione. Il percorso iniziato lo scorso anno è stato solo un primo passo del complesso processo di costruzione del Curricolo, che quest’anno vede i docenti operare per la sua realizzazione definitiva. “La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione. Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni – per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini. Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello nazionale. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo1.”dalle Indicazioni Nazionali Dall’ampia citazione riportata si desume chiaramente che: le competenze sono un costrutto complesso che si compone di conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali; la maturazione delle competenze costituisce la finalità essenziale di tutto il curricolo; le competenze devono essere promosse, osservate, rilevate e valutate in base ai traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni solo al termine di tale processo si può giungere alla certificazione delle competenze, che nel corso del primo ciclo va fatta due volte, al termine della scuola primaria e al termine della scuola secondaria di primo grado. Per assicurare un percorso coerente e condiviso, nel rispetto dell’autonomia delle singole istituzioni scolastiche e della libertà e responsabilità professionale dei docenti, è indispensabile tenere presente l’intera proposta teorica delle Indicazioni. Il curricolo diviene perciò lo strumento principale di progettazione con cui le scuole possono rispondere alla domanda educativa degli alunni e delle loro famiglie. La caratteristica fondamentale del curricolo è la sua progettualità, ossia la capacità di individuare con chiarezza i fini complessi del percorso di apprendimento e cercare di raggiungerli usando flessibilmente come mezzi le discipline, i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento individuati nelle Indicazioni. Il curricolo di istituto è perciò «espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica» e la sua costruzione è un «processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa» Esso è esplicitato all’interno del Piano dell’offerta formativa, ed è fortemente condizionato dal contesto umano e sociale in cui la singola scuola si trova ad operare. Solo da poco tempo le competenze sono divenute protagoniste dei sistemi formativi e scolastici. 1997 L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha avviato nel uno specifico progetto di ricerca per giungere alla Definizione e Selezione delle Competenze (DeSeCo). 2003, la competenza viene definita come «la capacità di adempiere alle richieste complesse in un particolare contesto attivando prerequisiti psicosociali Nell’ambito del medesimo progetto sono state individuate le cosiddette “competenze chiave” 2006 in una Raccomandazione il Parlamento europeo le competenze sono definite come«una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti appropriati al contesto», mentre «le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione»2. Esse sono poi sono state citate nelle Indicazioni nazionali. 2008 il medesimo Parlamento europeo ha formulato la successiva Raccomandazione per il Quadro Europeo delle Qualifiche «comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale»3. La definizione è stata adottata in genere dalla legislazione italiana. Spostare l’attenzione sulle competenze non significa in alcun modo trascurare il ruolo determinante che tutti i più tradizionali risultati di apprendimento, oggi identificati principalmente nelle conoscenze e nelle abilità, svolgono in funzione di esse. Non è infatti pensabile che si possano formare delle competenze in assenza di un solido bagaglio di contenuti e di saperi disciplinari. La competenza costituisce il livello di uso consapevole e appropriato di tutti gli oggetti di apprendimento, ai quali si applica con effetti elaborativi, metacognitivi e motivazionali. La progettazione deve partire dai traguardi per lo sviluppo delle competenze, dichiarati «prescrittivi» dalle Indicazioni, e dagli obiettivi di apprendimento previsti per ciascuna disciplina. L’azione didattica non può limitarsi ad una prospettiva limitatamente disciplinare; i contenuti, proprio per abituare gli alunni a risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, devono essere caratterizzati da maggiore trasversalità ed essere soggetti ad un’azione di ristrutturazione continua da parte dei ragazzi, facendo ricorso anche a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, capaci di trasformare la classe in una piccola comunità di apprendimento Per valutare le competenze, però, non si possono utilizzare gli strumenti comunemente usati per la rilevazione delle conoscenze: se l’oggetto da valutare è complesso, altrettanto complesso dovrà essere il processo di valutazione, che non si può esaurire in un momento circoscritto ed isolato, ma deve prolungarsi nel tempo attraverso una sistematica osservazione degli alunni di fronte alle diverse situazioni che gli si presentano. La valutazione riconosce ed evidenzia i progressi compiuti dall’alunno nel suo camino. Le informazioni raccolte durante il processo sono utili anche per effettuare una verifica della qualità del lavoro svolto dall’insegnante e per attivare eventuali aggiustamenti del percorso: la valutazione in questo modo diventa formativa anche per l’insegnante. È ormai condiviso a livello teorico che la competenza si possa accertare facendo ricorso a compiti di realtà. I compiti di realtà si identificano nella richiesta rivolta allo studente di risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica. Fondando il proprio insegnamento su esperienze significative che mettono in gioco contenuti e procedure che consentano di “imparare facendo”, i docenti rendono l’alunno protagonista del processo di acquisizione delle competenze. Per questi motivi, per verificare il possesso di una competenza è necessario fare ricorso anche ad osservazioni sistematiche che permettono agli insegnanti di rilevare il processo, ossia le operazioni che compie l’alunno per interpretare correttamente il compito, per coordinare conoscenze e abilità già possedute, per ricercarne altre, qualora necessarie, e per valorizzare risorse esterne (libri, tecnologie, sussidi vari) e interne (impegno, determinazione, collaborazioni dell’insegnante e dei compagni). Gli strumenti attraverso cui effettuare le osservazioni sistematiche possono essere diversi – griglie o protocolli strutturati, semi strutturati o non strutturati e partecipati, questionari e interviste, ma devono riferirsi ad aspetti specifici che caratterizzano la prestazione (indicatori di competenza) quali: 1) autonomia: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace; 2) relazione: interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa creare un clima propositivo; 3) partecipazione: collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo; 4) responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a termine la consegna ricevuta; 5) flessibilità: reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte divergenti, con soluzioni funzionali, con utilizzo originale di materiali, ecc.; 6) consapevolezza: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni. Le osservazioni sistematiche, in quanto condotte dall’insegnante, non consentono di cogliere interamente altri aspetti che caratterizzano il processo: il senso o il significato attribuito dall’alunno al proprio lavoro, le intenzioni che lo hanno guidato nello svolgere l’attività, le emozioni o gli stati affettivi provati. Questo mondo interiore può essere esplicitato dall’alunno mediante la narrazione del percorso cognitivo compiuto. Si tratta di far raccontare allo stesso alunno quali sono stati gli aspetti più interessanti per lui e perché, quali sono state le difficoltà che ha incontrato e in che modo le abbia superate, fargli descrivere la successione delle operazioni compiute evidenziando gli errori più frequenti e i possibili miglioramenti e, infine, far esprimere l’autovalutazione non solo del prodotto, ma anche del processo produttivo adottato. La valutazione attraverso la narrazione assume una funzione riflessiva e metacognitiva, nel senso che guida il soggetto ad assumere la consapevolezza di come avviene l’apprendimento. Una volta compiute nel corso degli anni le operazioni di valutazione delle competenze con gli strumenti indicati, al termine del percorso di studio si potrà procedere alla loro certificazione. LA FORMAZIONE NELL’ISTITUTO Nel corso degli anni il nostro Istituto ha speso fondi ed energie nella promozione di formazioni legate alle diverse Riforme ed Indicazioni che, dal 2003 si sono susseguite. Come Secondo Circolo di Pordenone, sono state istituite Commissioni per ciascun ordine di scuola (infanzia e primaria) allo scopo di riflettere insieme e costruire i quadri di competenza per poi costruire gli strumenti di valutazione negli anni ponte. 2003 GRUPPO DI STUDIO SULLA RIFORMA MORATTI INFANZIA formazione con Maurizia Blam avvio del percorso di ricerca azione PRIMARIA formazione con Luisa Piscitelli 2007 INDICAZIONI NAZIONALI E NUOVE PROSPETTIVE PER IL CURRICOLO FIORONI INFANZIA Riflessione sul portfolio Confronto dei documenti utilizzati nei diversi Plessi Elaborazione del quadro delle competenze PRIMARIA strumento per la determinazione degli obiettivi di classe I Con l’istituzione dell’Istituto Comprensivo che ha visto l’integrazione della scuola secondaria di primo grado, nasce l’esigenza di coinvolgere anche questo ordine di scuola nella riflessione legata alle Indicazioni Nazionali del 2012. NASCE L’ESIGENZA DI CONDIVIDERE UN LINGUAGGIO COMUNE. IL CONCETTO DI COMPETENZA Integrazione di: Sapere(conoscenze) Saper fare(abilità) Sapere come fare(abilità complessa) Sapere perché (metacognizione) Generalizzare,trasferire Ideare,progettare, affrontare, gestire Collaborare, relazionarsi La competenza non è un oggetto Non esiste finché non viene esercitata in un contesto significativo E’ la capacità di una persona di mobilitare saperi, abilità, capacità personali per risolvere problemi e gestire capacità personali per risolvere problemi e gestire situazioni in contesto significativo Travalica le discipline; è SAPERE AGITO Si fonda sul concetto non nuovo di “sapere per la vita” praticato nelle scuole attraverso un curricolo sistematico, intenzionale, esplicitato, progettato Le competenze sono definite alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. COMPETENZE E INSEGNAMENTO Gli alunni acquisiscono competenze tramite il curricolo formale(scuola), il curricolo non formale (informazioni ed esperienze condotte in altri contesti educativi: casa, gruppi, agenzie, ecc.), il curricolo informale (le esperienze spontanee di vita). Compito della scuola è saldare il curricolo formale agli altri; partire dalle conoscenze spontanee per arrivare alle conoscenze “scientifiche”. Compito precipuo della scuola è organizzare, dare senso alle conoscenze e alle esperienze acquisite, fornire metodi e chiavi di lettura, permettere esperienze in contesti relazionali significativi. I FONDAMENTI DELL’APPRENDIMENTO PER COMPETENZE • Centralità dell’alunno e del processo di apprendimento • Docente come mediatore e facilitatore • Assunzione di responsabilità educativa del docente/educatore • Flessibilità didattica: utilizzo di mediatori diversi e flessibili (attivi, iconici, analogici, simbolici) • Apprendimento sociale: tutoraggio tra pari, laboratorialità, approccio collaborativo; apprendimento sociale in contesto significativo, discussione • Valorizzazione dell’esperienza attiva, concreta, in contesti significativi veri o verosimili dell’allievo • Attenzione ai processi metodologici e strategici e alla dimensione relazionale e organizzazione dei contesti • Acquisizione di una modalità riflessiva per rappresentare l’esperienza, attribuirle significato, acquisire meta-cognizione • Attenzione agli aspetti affettivo-emotivi dell’apprendimento (stimoli motivazionali e coinvolgimento di tutti) • Attribuzione di autonomia e responsabilità all’allievo attraverso i compiti significativi e le unità di apprendimento • Anche nella quotidianità e nella «didattica ordinaria» è opportuno problematizzare, coinvolgere gli allievi, contestualizzare nell’esperienza, dare senso all’apprendimento CHE COSA CAMBIA NELL’INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO APPROCCIO PER OBIETTIVI La scuola deve fare acquisire agli alunni il bagaglio di conoscenze e abilità stabilite nel curricolo. Gli alunni devono acquisire conoscenze e abilità. I docenti devono verificare con prove oggettive se gli studenti sanno, e valutare di conseguenza. La conoscenza è costituita dal curricolo da cui si parte per somministrare gli strumenti della valutazione APPROCCIO PER COMPETENZE La scuola deve costruire un curricolo per far maturare negli studenti le competenze necessarie allo svolgimento di compiti reali. I docenti fissano le prestazioni che gli studenti dovranno effettuare per dimostrare le loro capacità e su questa base si costruisce il curricolo, che diventa mezzo per lo sviluppo della competenza richiesta per assolvere ad un compito. Gli studenti devono sapere svolgere compiti significativi in contesti reali. Dimostra le reali capacità di ragionamento, di creatività e di soluzione di problemi in situazioni concrete di vita le prove sono preparate in modo da richiedere agli studenti di utilizzare processi di pensiero più complesso, più impegnativo e più elevato PROGETTARE PER COMPETENZE • individuare le competenze (in termini di risultati finali attesi) • articolarle in abilità e conoscenze • rilevare le prestazioni essenziali che denotano il possedimento della competenza; • individuare i saperi essenziali; • individuare esempi di compiti significativi da affidare agli allievi; • definire livelli di padronanza (es.: strutturando “rubriche”) • strutturare percorsi didattici (es. unità di apprendimento) disciplinari e interdisciplinari centrati sulle competenze • prevedere attività che permettano all’allievo di esercitare le competenze in contesti significativi, per risolvere problemi VALUTARE LE COMPETENZE La valutazione delle abilità e delle conoscenze si avvale dei sistemi tradizionali, usati in modo flessibile e preciso. La valutazione delle competenze in senso stretto si può effettuare solo mettendo in «azione» l’allievo di fronte ad un compito significativo nel quale egli mobiliti conoscenze, abilità e capacità personali e all’occorrenza ne costruisca di nuove per far fronte ai problemi Vengono valutati, oltre alle conoscenze e alle abilità conseguite e/o potenziate: • Il processo (come lavora, come si relaziona, la diligenza, la puntualità, la capacità di far fronte alle crisi, ecc.) mediante osservazione • Il prodotto(mediante la valutazione degli elementi importanti propri del prodotto) • La riflessione ricostruzione mediante la relazione scritta e orale individuale sul lavoro svolto Valutazione tradizionale ha lo scopo di “verificare l'apprendimento da parte dello studente di una conoscenza trasmessa dall'insegnante” il suo scopo è quello di constatare il successo oppure l'insuccesso dell'apprendimento per suggerire interventi di rinforzo o di aiuto (Comoglio 2002). Valutazione alternativa-autentica verifica non solo ciò che uno studente sa, ma ciò che “sa fare con quello che sa” è fondata su una prestazione reale e adeguata dell'apprendimento. è un accertamento della prestazione perché da essa si capisce se gli studenti sono in grado di usare in modo intelligente ciò che hanno appreso(Winograd & Perckins 1996) UNO SGUARDO AI PRINCIPALI PASSAGGI NORMATIVI… LE RIFORME DEGLI ORDINAMENTI SCOLASTICI 1859 Legge Casati Avvio della Scuola Elementare 1860 Programmi Mamiani 1877 Legge Coppino Scuola Elementare obbligatoria 1888 Programmi Gabelli 1904 Riforma Orlando Primo riordinamento della scuola di base 1911 Legge Daneo-Credaro Scuola Elementare statale 1923 Riforma Gentile Radicale ristrutturazione della scuola di base 1923 Programmi Lombardo Radice per la Scuola Elem. 1945 Programmi Omodeo-De Ruggiero per la Scuola Elem. 1955 Programmi Ermini per la Scuola Elementare 1962 Legge 1859 Scuola Media Unica 1963 Primi Programmi per la Scuola Media 1968 Legge 444 Scuola Materna Statale in sostituzione degli Asili infantili 1971 Legge 820 Istituzione del Tempo Pieno 1969 Primi Orientamenti per la Scuola Materna 1974 Decreti Delegati Inizio della gestione democratica della scuola 1977 Legge 517 Fase fortemente rivoluzionaria della Scuola Elementare 1979 Programmi didattici per la Scuola Media 1985 Programmi didattici per la Scuola Elementare 1990 Legge 148 Riforma della Scuola Elementare (moduli) 1991 Orientamenti per la Scuola Materna 1997 Legge 59 (Bassanini) Inizio del processo dell’Autonomia scolastica 1998 DL 59 Riconoscimento della Dirigenza ai Capi di Istituto 1998 DL 112 Decentramento amministrativo 1999DPR 275 REGOLAMENTO DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA 2001 Legge 3 Modifica del titolo V della Costituzione 97/98 Documento dei Saggi (M. Berlinguer) 2000 Legge 30 Riforma Berlinguer sul riordino dei cicli scolastici 2001 Indirizzi per la costruzione del curricolo (M. De Mauro) A partire da questa fase, i Programmi didattici cessano di essere prescrittivi e diventano guida alla definizione del curricolo, percorso formativo che va costruito sulla base dei bisogni reali del contesto, come è prescritto dall’Autonomia scolastica appena decollata (settembre 2000). Insieme al bambino, il curricolo è al centro dell’azione educativa ed ha come scopo la realizzazione della scuola di tutti. 2003 Legge 53 Riforma Moratti 2004 DL 59 Applicazione della Legge 53/03 Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella Scuola Primaria (M. Moratti) Fortemente incentrato sulla personalizzazione del processo educativo, il documento indica ai Collegi dei docenti un rigido modello progettuale, scandito in Obiettivi Generali del Processo Formativo, in minuziosi Obiettivi Specifici di Apprendimento, già prefissati in tabelle, che gli insegnanti debbono articolare in Obiettivi Formativi ed Unità di Apprendimento, tenendo presente il Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello studente, in cui è indicato il livello di maturazione globale che l’alunno deve raggiungere al termine del 1° ciclo di istruzione. 2004 Indicazioni Nazionali (Moratti), allegate al DL 59/04 2007 Indicazioni per il curricolo (Fioroni) Dirette alla Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado, costituiscono una significativa sintesi di curricolo verticale per una scuola di qualità per tutti. Riaffermando con forza l’Autonomia scolastica e la libertà progettuale dei Collegi dei docenti, indicano come capisaldi del curricolo la centralità della persona, l’alfabetizzazione culturale, l’educazione alla cittadinanza, la cura educativa dell’ambiente di apprendimento. 2008 DL 137/Legge 169 Disposizioni urgenti in materia di istruzione (GELMINI) Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, armonizzazione tra le Indicazioni Nazionali della Riforma Moratti e le Indicazioni per il curricolo/assi culturali di Fioroni. Vengono ridefiniti i curricoli nei vari ordini di scuola. Introduce la valutazione decimale nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Il voto di condotta concorre alla valutazione complessiva dello studente. Introduce il maestro unico. 2012 DM 254 Indicazioni nazionali per le scuole dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione. Le Indicazioni 2012 sostituiscono i Piani di studio Personalizzati del 2004 (Moratti) e le Indicazioni 2007 (Fioroni). 2013/14 le I.N. divengono Quadro di riferimento vincolante per l'elaborazione dell'offerta formativa 13 luglio 2015 Legge n. 107 “La buona scuola”. Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Questi le finalità della riforma Dare piena attuazione all’autonomia Innalzare i livelli di istruzione e le competenze Contrastare le disuguaglianze Prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica Realizzare una scuola aperta Garantire il diritto allo studio e pari opportunità di successo formativo DAI DOCUMENTI MINISTERIALI AL CURRICOLO VERTICALE LE FINALITÀ COMUNI Le Indicazioni nazionali assumono come finalità generale della scuola “ lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea”. Questo obiettivo generale si articola in finalità più specifiche: Accompagnare e sostenere l’allievo nel processo di costruzione e consolidamento della propria identità intesa come acquisizione e consapevolezza di sé, di ciò che caratterizza ciascun essere umano e lo rende unico rispetto agli altri. Sostenere la promozione e l’accettazione di sé, come persona capace di vivere ruoli diversi in una società complessa, sempre più ampia e multiculturale; Favorire la conquista dell’autonomia, ovvero la capacità di valutare criticamente le situazioni, di esprimere liberamente il proprio pensiero e compiere scelte consapevoli senza farsi influenzare e condizionare dalle pressioni del gruppo; Promuovere l’acquisizione delle competenze cioè della capacità di utilizzare le proprie risorse, le conoscenze e le abilità, per affrontare con successo i compiti e i problemi che la vita quotidianamente propone; Educare alla cittadinanza attiva e consapevole nonché alla piena realizzazione della persona. LE COMPETENZE-CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE definite dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea(Raccomandazione 18/12/2006). 1. COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA. E’ la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero. 2. COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. Condivide essenzialmente le principali abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua. La comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo retroterra sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze ed interessi. 3. COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA. E’ l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico-matematiche, l’accento è posto sugli aspetti del processo e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, schemi, grafici, rappresentazioni).La competenza in campo scientifico. Si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico. E’ considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino. 4. COMPETENZA DIGITALE. Consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa implica abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. 5. IMPARARE AD IMPARARE. E’ l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza. 6. COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE. Includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica. 7. SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ. Concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione e l’assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a poter cogliere le opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo. 8. CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE. Riguarda l’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive. LE COMPETENZE DI CITTADINANZA Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale, informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro. Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti Comunicare: Comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico, ecc.) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.)mediante diversi supporti(cartacei, informatici e multimediali); Rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.)e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti(cartacei, informatici e multimediali). Collaborare e partecipare:interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed allarealizzazionedelleattivitàcollettive,nelriconoscimentodeidiritti fondamentali degli altri. Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità. Risolvere problemi: individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline. Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica ,individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire e interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. Le otto competenze di cittadinanza dell’obbligo di istruzione sono perfettamente integrabili nelle competenze chiave, delle quali possono rappresentare declinazioni. IL PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. GLI ASSI CULTURALI I testi di riferimento per il cambiamento d'orizzonte nelle istituzioni formative prendono le mosse da quanto elaborato a livello di Commissione Europea, negli anni '90. Nel primo decennio del nuovo millennio hanno fatto seguito altri testi europei e Raccomandazioni che hanno portato al panorama attuale. Grazie alle sollecitazioni europee, dunque, entrano nell'orizzonte formativo nuove consapevolezze inerenti le nuove sfide dell'educazione rispetto ai tempi moderni, quali l'istanza dell'educazione permanente, la formazione e il lavoro, l'apprendimento continuo, la formazione del soggetto competente, il ruolo strategico della competitività e dell'imprenditorialità. Ciò ha comportato anche nel nostro Paese un'importante ricaduta, con una ventata di riforme relative alla istruzione e alla formazione, verso una diversa governance dell'istituzione scolastica e la richiesta di una diffusa riflessione metodologica e organizzativa della didattica. Ancora una volta la legislazione correla il mondo della formazione e quello dell'istruzione con riferimento al framework europeo (Quadro europeo dei titoli e delle qualifiche, EQF). Nello specifico, la menzione agli assi ricorre in: Conferenza Stato-Regioni 15 / 1 /2004 Dlgs 26/2005, art 18, comma 1, lett. b, in cui si parla di " competenze linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico sociali ed economiche", poi riprese dalle successive Linee guida (legge 31 /1/ 2007; n° 7, legge 2 /4/2007, n° 40) per far dialogare nel concreto delle attività e dei titoli i mondi di formazione e istruzione. DM 22 /8/ 2007; n° 139, reca le norme per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e le indica competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell'istruzione obbligatoria (All. 2 ). Nel documento tecnico, che accompagna il D.M. 139 riferito a "il contesto e il metodo" , si legge:"I saperi e le competenze per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali (dei linguaggi; matematico, scientificotecnologico, storico-sociale) contenuti nell'all. 1. Essi costituiscono il tessuto per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all'acquisizione di competenze chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che costituiscano la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento permanente anche ai fini della vita lavorativa". Gli assi dunque sono per i docenti l'elemento unificante nella diversità (epistemologica) e nell'integrazione (metodologica), su cui tracciare dei percorsi di apprendimento. Lo scopo è incrementare competenze condivise e diverse, nella comune finalità costituita dalle competenze di cui il soggetto formativo deve poter disporre per orientarsi culturalmente (competenze culturali di base) e nella vita futura (competenze chiave). ASSE DEI LINGUAGGI Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti ITALIANO Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo Produrre testi di vario tipo in relazione a i differenti scopi comunicativi LINGUE Utilizzare la lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed STRANIERE operativi. Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole ARTE E IMMAGINE del patrimonio artistico e letterario. Utilizzare e padroneggiare gli schemi motori nell’interazione con le ED. FISICA persone e l’ambiente Conoscere ed utilizzare il linguaggio musicale comunicando MUSICA attraverso l’utilizzo di strumenti e tecniche diversi (voce, corpo, strumento) MULTIMEDIALITA’ Utilizzare e produrre testi ed elaborati multimediali ASSE MATEMATICO E SCIENTIFICO TECNOLOGICO Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni MATEMATICA Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale ed artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i SCIENZE concetti di sistema e di complessità Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel TECNOLOGIA contesto culturale e sociale in cui vengono applicate ASSE STORICO SOCIALE Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una STORIA dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socioGEOGRAFIA economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul CITTADINANZA reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente COMPETENZE TRASVERSALI IMPARARE AD IMPARARE SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’ COMPETENZA DIGITALE LA STRUTTURA DEL CURRICOLO VERTICALE ASSE LINGUAGGI COMPETENZE CHIAVE COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE IMPARARE AD IMPARARE SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ COMPETENZA DIGITALE SCUOLA DELL’INFANZIA CAMPI DI ESPERIENZA I discorsi e le parole SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINE SCUOLA SECONDARIA DISCIPLINE Italiano Inglese Italiano Inglese Francese Tedesco Spagnolo CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE COMPETENZE CHIAVE SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA CAMPI DI ESPERIENZA DISCIPLINE DISCIPLINE Immagini, suoni, colori Il corpo in movimento Arte e immagine Musica Educazione fisica Arte e immagine Musica Educazione fisica ASSE MATEMATICO E SCIENTIFICO TECNOLOGICO COMPETENZE CHIAVE COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA IMPARARE AD IMPARARE SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ COMPETENZA DIGITALE SCUOLA DELL’INFANZIA CAMPI DI ESPERIENZA La conoscenza del mondo SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINE Matematica Scienze Tecnologia SCUOLA SECONDARIA DISCIPLINE Matematica Scienze Tecnologia ASSE STORICO SOCIALE COMPETENZE CHIAVE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE IMPARARE AD IMPARARE SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ COMPETENZA DIGITALE SCUOLA DELL’INFANZIA CAMPI DI ESPERIENZA Il sé e l’altro I.R.C./Attività alternative SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINE SCUOLA SECONDARIA DISCIPLINE Cittadinanza e Costituzione Storia Geografia I.R.C./Attività alternative Cittadinanza e Costituzione Storia Geografia I.R.C./Attività alternative