3
GUADAGNI E PERDITE
DAL COMMERCIO NEL
MODELLO A FATTORI
SPECIFICI
1
Il modello a fattori
specifici
2
I guadagni del
lavoro
3
I guadagni del
capitale e della terra
4
Conclusioni
Sommario
• Il modello a fattori specifici
Il Paese H
La frontiera delle possibilità produttive
Costo opportunità e prezzi
Il Paese F
I guadagni complessivi dal commercio internazionale
• I guadagni del lavoro
La determinazione dei salari
Il salario di equilibrio
La variazione del prezzo relativo dei prodotti manifatturieri
Effetto sui salari
Effetto sui salari reali
L’impatto complessivo sul lavoro
La disoccupazione
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2
Sommario
• I guadagni del capitale e della terra
La determinazione dei compensi pagati al capitale e
alla terra
La variazione dell’affitto reale del capitale
La variazione dell’affitto reale della terra
Un esempio numerico
La variazione dell’affitto del capitale
La variazione dell’affitto della terra
Equazione generale della variazione dei prezzi dei fattori
Quali sono le implicazioni?
• Conclusioni
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3
Ipotesi del modello ricardiano semplice
• Le funzioni di produzione del modello di Ricardo sono a coefficienti fissi
(occorre sempre la stessa quantità di lavoro per produrre un’unità del
bene X ed Y, indipendentemente dalla scala di produzione CASO POCO
REALISTICO!);
X = α LX e Y = β LY
dove LY = L – LX (ipotesi PO)
• Ipotesi Linearità delle tecnologie fa sì che le produttività, medie e
marginali, coincidano e siano pari ai coefficienti produttivi;
• Ipotesi Piena mobilità interna, fa sì che in ogni paese ci sia un unico
salario monetario in entrambi i settori (w)
• Ipotesi Conc.Perfetta fa sì che w equivalga al valore del prodotto
marginale in ogni settore
• CONCLUSIONE: Nell’equilibrio di economia chiusa il rapporto fra i
prezzi relativi risulta uguale al rapporto tra i coefficienti di produzione.
4
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
Teoria del valore-lavoro e
legge dei vantaggi comparati
• Teoria del Valore Lavoro: “Il valore di un bene dipende esclusivamente dalla
quantità di lavoro necessario per produrlo.”
• Ipotesi:
• Il Lavoro è il solo fattore della produzione (o è impiegato nella stessa
proporzione fissa in tutte le produzioni)
• Il Lavoro è omogeneo (1 solo tipo) fra i settori produttivi.
• Tali ipotesi sono accettabili? NO. Il Lavoro non è il solo fattore della produzione;
non viene impiegato in proporzione fissa fra i diversi settori (rapporto K/L varia fra G
e T); non è omogeneo.
• La Teoria del valore lavoro è essenziale per spiegare la Legge dei vantaggi
comparati? NO!
• Ricardo stesso era consapevole del fatto che la teoria del valore-lavoro non
potesse essere presentata come una legge generale; Egli rimase tuttavia convinto
che l’abbandono di tale teoria avrebbe comportato modificazioni di poco conto nelle
conclusioni cui era giunto, e che la teoria stessa poteva ritenersi quale
"approssimazione più vicina alla realtà“
5
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
Il modello ricardiano semplice in sintesi
• Vantaggi del commercio dipendono dalla specializzazione
internazionale fondata sui vantaggi comparati
• I vantaggi comparati dipendono esclusivamente dalle differenze
int.li nelle tecnologie
• Le differenze int.li nello stato della tecnologia spiegano anche le
differenze int.li dei salari
• La specializzazione si realizza attraverso lo spostamento di L dai
settori in cui è meno efficiente ai settori in cui è più efficiente (piena
mobilità interna)
• I lavoratori di tutti i paesi aumentano il loro benessere (1 solo FP,
no conflitto distributivo! poco realistico!)
• La presenza di tecnologie lineari determina una specializzazione
completa (poco desiderabile!)
6
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
Introduzione
• L’apertura di un Paese al commercio
internazionale genera vincitori e perdenti.
• Determinare chi guadagna e chi perde permette
di dare risposta a molte domande sulla politica
commerciale.
• Il modello a fattori specifici spiega chi ottiene
vantaggi e chi subisce perdite.
• Il modello a fattori specifici di breve periodo offre
nuove intuizioni rispetto al modello ricardiano.
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7
Il modello a fattori specifici
• Il commercio internazionale come influenza i
guadagni del lavoro, della terra e del capitale?
• Abbiamo appreso dal modello ricardiano che il
libero scambio genera:
Un aumento dei prezzi relativi nel settore esportatore
Una riduzione dei prezzi relativi nel settore che
compete con le importazioni
• Quello che desideriamo conoscere quindi è come
le variazioni dei prezzi relativi influenzano i
guadagni dei fattori.
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8
Perché ci preoccupiamo dei prezzi relativi?
1. Il profitto dei fattori specifici o fissi (come il capitale e
la terra) aumenta o diminuisce in modo significativo a
causa dei cambiamenti nei prezzi relativi perché nel
breve periodo sono vincolati ad un settore e non
possono essere impiegati altrove.
2. I fattori mobili (come il lavoro) possono in parte
compensare le perdite derivanti dalle variazioni dei
prezzi relativi cercando impiego in altri settori.
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9
La ripartizione dei vantaggi: il caso della Bolivia
«E’ giunto il momento, l’atteso giorno, una data storica, in cui la Bolivia
riprende il controllo assoluto delle proprie risorse naturali». Evo
Morales, Presidente Bolivia (2006)
•
•
•
•
L’esperienza boliviana illustra efficacemente la difficoltà di
assicurare che tutte le persone all’interno di un’economia
condividano i guadagni del commercio internazionale
Le esportazioni di gas naturale boliviano hanno generato
elevati profitti ma gli indigeni Aymara non ne hanno
beneficiato.
Il 1º maggio 2006, il presidente Evo Morales ha
nazionalizzato tutte le riserve di gas naturale
Ciò ha ridotto ma non eliminato i profitti delle compagnie
petrolifere estere (vedi rassegna stampa «tutto fumo e
niente arrosto»)
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10
Verso Una Teoria “Standard” Del Commercio
• Estensione del modello ricardiano (2x2x2/3)
• 2-3 FP (di cui L mobile) con CO crescenti (modello
più generale)
• (+ realistico!) Il paese deve rinunciare a q via via
maggiori di un certo bene per liberare risorse sufficienti
a produrre un’unità addizionale di un altro bene (legge
della produttività marginale decrescente);
• L’introduzione di 2 FP porterà i paesi ad una
situazione di specializzazione incompleta con effetti
sulla “distribuzione del reddito” (vedi principio di
compensazione)
11
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
Curve delle possibilità produttive
Bene Y
100
100
80
A
20
A
80
B
20
100
80
1 FP CO Costanti
80
A
B 20
20
100
Bene X
75
95 100
2 FP CO Crescenti
(RENDIMENTI DI SCALA COSTANTI)
B
5
40
100
2 FP CO Decrescenti
(RENDIMENTI DECRESCENTI)
12
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
Derivazione della Curva FPP in presenza di
Fattori Specifici
NB! Ipotesi CP presuppone RSCO e PML decrescenti
Funz. prod. Frumento
FPP
• Le Q prodotte dei 2
beni sono
determinate
dall’allocazione di
L nei 2 settori
•Modello a Fattori
specifici (in cui solo L
è mobile fra i settori,
mentre K e T sono
fattori specifico);
• L’inclinazione delle
Curve QF e QM
rappresenta la
produttività marginale
del lavoro (rendimenti
decrescenti,
diminuisce
all’aumentare di L, dati
K e T)
Funz. prod. Manufatti
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
13
FPP in presenza di Costi Opportunità Crescenti
Diverse dotazioni fattoriali (2 FP!) e/o differenti tecnologie di produzione
determinano FPP diverse
Ogni q addizionale di 20 (X o Y) il paese deve rinunciare (inclinazione negativa)
a quantità sempre maggiori dell’altro bene
Perché? Il paese è costretto ad utilizzare risorse via via meno adeguate o efficienti.
Es. Terreni da coltivare
14
Pierluigi Montalbano – Università di Roma “La Sapienza”
Il modello a fattori specifici
• Continuiamo a considerare due Paesi: H e F.
• Paese H
Il settore manifatturiero impiega lavoro e capitale.
Il settore agricolo impiega lavoro e terra.
Rendimenti decrescenti del lavoro: MPLM e MPLA
decrescenti (vedi Figura 3.2).
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15
Prodotto marginale del lavoro decrescente
Figura 3.2
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16
Inclinazione della PPF
• Ciascun Paese fronteggia una frontiera delle
possibilità produttive standard.
Concava rispetto all’origine a causa dei rendimenti
decrescenti del lavoro in entrambi i settori.
Supponiamo che una unità di L si sposti dall’agricoltura al
settore manifatturiero: la produzione agricola si riduce di
MPLA e la produzione manifatturiera aumenta di MPLM.
L’inclinazione della PPF indica il rapporto tra i prodotti
marginali.
L’inclinazione è il costo opportunità di produrre una unità di beni
manifatturieri.
Se L continua a spostarsi verso la manifattura, MPLA
aumenta, MPLM diminuisce e l’inclinazione della PPF
aumenta.
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17
La frontiera delle possibilità produttive
Figura 3.3
(Costo opportunità manifattura)
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18
Costo opportunità e prezzi
Come nel modello ricardiano, l’inclinazione della PPF è pari al
costo opportunità ovvero al prezzo relativo del bene sull’asse
orizzontale, in questo caso il bene manufatto.
Le imprese assumono lavoratori fino al punto in cui il costo di
un’ora aggiuntiva di lavoro (il salario) è pari al valore di un’ora
aggiuntiva di lavoro nella produzione.
Il valore della produzione aggiuntiva può essere misurato
moltiplicando il prezzo del bene per la produzione aggiuntiva, o il
MPL.
W = PM ⋅ MPLM
L’uguaglianza vale in entrambi i settori:
W = PM ⋅ MPLM
W = PA ⋅ MPLA
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19
Uguaglianza dei salari
• Poiché supponiamo che il
lavoro sia mobile, i salari
nei due settori devono
essere uguali.
• Altrimenti il lavoro si
sposterebbe verso quello
con w maggiore fino
all’equilibrio
• Il prezzo relativo del bene
manufatto è uguale al
costo opportunità del bene
manufatto (inclinazione
della PPF).
PM ⋅ MPLM = PA ⋅ MPLA
PM MPLA
=
PA MPLM
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20
Il Paese H in autarchia
Produzione
agricola, QA
A
U1
Inclinazione = –(PM/PA)
B
PPF
Produzione
manifatturiera, QM
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21
Il Paese F
• Il Paese F
Supponiamo che il prezzo di autarchia del Paese F
(PM*/PA*) sia maggiore di quello del Paese H (PM/PA).
Per ora trascuriamo le ragioni di queste differenze tra i
prezzi.
Il Paese H ha un vantaggio comparato nella manifattura
(può produrre ad un costo opportunità più basso
rispetto a quello di F).
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I guadagni del commercio
• I guadagni complessivi dal commercio
internazionale
Dopo l’apertura del commercio, il prezzo mondiale sarà
compreso tra i prezzi di autarchia dei Paesi H e F.
Dopo l’apertura al commercio:
Il prezzo relativo dei beni manufatti in H aumenterà
Il prezzo relativo dei beni manufatti in F si ridurrà
I guadagni complessivi dal commercio possono essere misurati
dalla maggiore utilità conferita dallo spostamento su una curva
di indifferenza più alta.
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23
Equilibrio del commercio
Il Paese H in libero scambio
Produzione
agricola, QA
Inclinazione = –(PM/PA)W
C
Dopo
l’apertura
al commercio
guadagni
dallo
scambio
Il Icommercio
internazionale
internazionale
i consumatori
essere
misurati
fapossono
aumentare
prezzi
dei
pagano
il nuovodell’utilità
e da U1
dall’aumento
beni
manufatti
inprezzo
H, come
sono
grado di spostarsi su
a Uin
mostra
2. la nuova retta del
una
curva di indifferenza
prezzo.
maggiore (U2)
U2
A
U1
Guadagni dallo
scambio
Inclinazione = –(PM/PA)
B
PPF
Produzione
manifatturiera, QM
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Che cosa è successo in H?
Il maggior prezzo relativo nella manifattura attrae più
lavoratori verso quel settore: la produzione avviene nel
punto B (anziché in A).
Si esportano beni manufatti e si importano beni agricoli.
Varia il consumo: gli individui, spostandosi su una
curva di indifferenza più elevata, possono consumare C
(anziché A).
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25
I guadagni del commercio
Produzione prima = A
Produzione dopo = B
Consumo prima = A
Consumo dopo = C
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26
I guadagni del commercio
• Conclusioni
Il bene il cui prezzo relativo aumenta è esportato.
Il bene il cui prezzo relativo si riduce è importato.
I paesi partner aumentano il benessere per effetto del
commercio.
• Sebbene un Paese nel complesso stia meglio grazie
al commercio internazionale, ciò non significa che
ogni individuo stia meglio.
• Che effetti si producono sui guadagni del lavoro nel
settore che compete con le importazioni e nel settore
esportatore dopo l’apertura al commercio
internazionale?
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27
I guadagni del lavoro
• La determinazione dei salari
Possiamo mostrare la quantità di lavoro impiegata in
ogni settore in un unico grafico.
LM + LA = L
Il lavoro impiegato nel settore manifatturiero è misurato
da sinistra verso destra.
Il lavoro impiegato nell’agricoltura è misurato da destra
verso sinistra.
Vedi Figura 3.5
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28
La determinazione dei salari
Le imprese assumono lavoratori fino al punto in cui i
salari sono pari al valore del prodotto marginale.
Tracciamo PM · MPLM e PA · MPLA nella figura 3.5.
Si noti che PA · MPLA è misurato da destra verso
sinistra.
Il salario di equilibrio si trova nel punto A, nel punto di
intersezione tra queste curve.
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L’equilibrio nel mercato del L
Allocazione del lavoro tra
manifattura e agricoltura
Equilibrio
del mercato
del lavoro
Salario
del
mercato
PL’equilibrio
disegnata
PMA*MPL
*MPLMA èè disegnata
delsinistra
lavoro è destra
nel punto di
da
da destra aa sinistra
intersezione tra le curve.
Salario
PA⋅MPLA
Valore del
prodotto
marginale
nell’agricoltura
A
W
Valore del
prodotto
marginale nella
manifattura
PM ⋅MPLM
0M
L →
L
←L
0A
1444M444444442444444444A443
L
Lavoro
manifatturiero
Offerta totale
di lavoro
Lavoro
agricolo
Figura 3.5
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30
I guadagni del lavoro
• Quando i salari nei due settori sono identici, non
c’è ragione per cui il lavoro si sposti tra settori.
• Tuttavia, l’equilibrio può variare se altri fattori nel
mercato variano.
• Il commercio internazionale è uno di questi fattori
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31
I guadagni del lavoro
• La variazione del prezzo relativo dei prodotti
manifatturieri
Supponiamo che il prezzo dei beni manufatti aumenti
(a causa della domanda estera).
Abbiamo già mostrato lo spostamento dall’equilibrio di
autarchia a quello di libero scambio sulla PPF.
Ora possiamo analizzare come cambia il salario in ogni
settore e come questi cambiamenti influenzano i
guadagni reali del lavoro.
In seguito analizzeremo i guadagni reali della terra e
dei proprietari del capitale.
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Effetto sui salari
Un aumento del prezzo relativo dei beni manufatti può
essere causato da un aumento di PM o da una
diminuzione di PA.
L’effetto sul salario reale è lo stesso.
Supponiamo che PM aumenti
La curva PM*MPLM si sposta verso l’alto di ∆ PM · MPLM
Nuovo equilibrio con un salario maggiore.
LM è aumentato e LA è diminuito
Figura 3.6
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33
I guadagni del lavoro
Figura 3.6
L’aumento del prezzo dei
beni manufatti
Salario
La
distanzasiverticale
tra la
PM*MPL
sposta verso
M
vecchia
e la nuova
l’alto portando
a uncurva
nuovoè
maggiore
equilibrio. dell’aumento nei
salari.
Salario
Distanza PA⋅MPLA
verticale
= ∆PM ⋅(MPLM)
B
W’
∆W
PM'⋅MPLM
W
A
PM⋅MPLM
0M
L →
L
L′
←L
0A
1444M444444442444444444A443
L
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34
Effetti sui salari reali
L’aumento del salario nominale si traduce in un salario
reale maggiore? Dipende dalle variazioni nei prezzi.
Supponiamo che PA non cambi: W/PA aumenta e i
lavoratori possono acquistare più cibo.
Supponiamo che PM sia aumentato, come W; qual è
l’effetto netto su W/PM?
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35
Effetti sui salari reali
Abbiamo mostrato nella figura 3.6 che
∆W < ∆PM·MPLM
Se dividiamo entrambi i membri per W (=PM*MPLM)
otteniamo:
∆W ∆PM ⋅ MPLM ∆PM
<
=
W
PM ⋅ MPLM
PM
Il salario reale in termini di beni manufatti è diminuito
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36
Effetti sui salari reali
∆W/W è la variazione percentuale dei salari
∆PM/PM è la variazione percentuale del prezzo dei beni
manufatti.
Poiché ∆W/W è minore, la quantità di beni manufatti
che può essere acquistata con il salario nominale si è
ridotta.
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37
L’impatto complessivo sul lavoro
I lavoratori hanno una situazione migliore o peggiore
dopo l’aumento del prezzo?
Una persona che spende la maggior parte del proprio reddito in
beni agricoli sta meglio.
Ma una persona che spende una quota rilevante del proprio
reddito in beni manufatti sta peggio.
Nel modello a fattori specifici, l’impatto complessivo sul
benessere dei lavoratori è ambiguo.
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38
Differenze con il modello ricardiano
• Nonostante l’ambiguità, tale conclusione è
importante
Il risultato è diverso da quello trovato nel modello
ricardiano, nel quale il lavoro otteneva senza ambiguità
un salario maggiore.
Ciò ci ammonisce dal fare affermazioni non qualificate
sugli effetti del commercio internazionale sui lavoratori.
• L’effetto del commercio internazionale sui salari reali può essere
complesso.
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La disoccupazione nel modello a fattori specifici
Il lavoro totale è sempre LM + LA perciò non c’è
disoccupazione.
Perché trascuriamo la disoccupazione?
La disoccupazione è normalmente considerata un fenomeno
macroeconomico influenzato dai cicli economici.
L’idea di questi modelli di commercio è che le persone
licenziate nei settori di svantaggio comparato trovino una
nuova occupazione (in tempi ragionevoli) nei settori di
vantaggio comparato con salari maggiori.
Tuttavia, anche in assenza di disoccupazione (da
dimostrare), non saremmo ancora in grado di
concludere se il commercio è necessariamente positivo
o negativo per i lavoratori (variazione salari reali).
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40
Manifatturiero e servizi negli Stati Uniti
APPLICAZIONE
• Manifatturiero e servizi negli USA: occupazione e
salari tra settori
• La figura 3.7 mostra l’occupazione nel settore
manifatturiero statunitense nel tempo.
• La figura 3.8 mostra il salario reale percepito dai
lavoratori nel manifatturiero, in tutti i servizi privati
e nei servizi informatici.
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41
Manifatturiero e servizi negli Stati Uniti
APPLICAZIONE
FIGURE 3-7
U.S. Manufacturing Sector Employment, 1973–2009
Employment in the U.S. manufacturing sector is shown on the left axis, and the
share of manufacturing employment in total U.S. employment is shown on the right
axis. Both manufacturing employment and its share in total employment have been
falling over time, indicating that the service sector has been growing.
42
Manifatturiero e servizi negli Stati Uniti
APPLICAZIONE
FIGURE 3-7 (1 of 2)
Real Hourly Earnings of Production Workers
This chart shows the
real wages (in constant
2008 dollars) earned by
production workers in
U.S. manufacturing, in
all private services, and
in information services
(a subset of all private
services).
43
Occupazione e salari
APPLICAZIONE
TABLE 3-1 (1 of 3)
Job Losses in Manufacturing and Service Industries, 2005–2009 This table shows
the number of displaced (or laid-off) workers in manufacturing and service
industries from 2005 to 2009.
44
Occupazione e salari
APPLICAZIONE
TABLE 3-1 (2 of 3)
Job Losses in Manufacturing and Service Industries, 2005–2009 This table shows
the number of displaced (or laid-off) workers in manufacturing and service
industries from 2005 to 2009.
Between 64% and 68% of the workers displaced from 2005 to 2007 were reemployed by January 2008, with about one-half earning less in their new jobs
and one-half earning the same or more, with slightly more workers reemployed
in service industries earning more at their new job.
45
Occupazione e salari
APPLICAZIONE
TABLE 3-1 (3 of 3)
Job Losses in Manufacturing and Service Industries, 2005–2009 This table shows
the number of displaced (or laid-off) workers in manufacturing and service
industries from 2005 to 2009.
However the recession that began in 2008 clearly increase the number of
displaced workers From January 2008 to December 2009 the total number of
displaced workers increased to 5.1 million, of which 2.1 million had been
employed in manufacturing.
n.a. = not available.
46
Conclusioni
APPLICAZIONE
1. I salari sono diversi tra i diversi settori dell’economia,
quindi l’ipotesi di salari uguali in entrambi i settori è una
semplificazione.
2. Ogni anno molti dei lavoratori che perdono il lavoro per
varie ragioni devono trovare lavoro altrove.
Alcuni sono licenziati a causa della concorrenza delle
importazioni, ma ci sono molte altre ragioni.
3. La maggior parte dei lavoratori trova un nuovo impiego
entro 2-3 anni, ma non necessariamente con lo stesso
salario.
4. La crisi del 2008 ha determinato l’incremento della
disoccupazione involontaria (fenomeno macro).
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47
I guadagni del capitale e della terra
• Sebbene ci siano guadagni “complessivi” dal
commercio per il Paese, abbiamo trovato che il
lavoro, il fattore mobile, non necessariamente ne
trae beneficio.
• Che cosa succede ai guadagni degli altri fattori di
produzione, il capitale e la terra, che non possono
spostarsi tra settori?
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La determinazione dei compensi pagati al
capitale e alla terra
Il capitale e la terra percepiscono ciò che rimane dei
ricavi dopo il pagamento del lavoro.
I ricavi totali sono dati dal prezzo moltiplicato per la
quantità venduta e i pagamenti del lavoro sono pari ai
salari moltiplicati per il numero di lavoratori assunti.
• La determinazione dei compensi pagati al capitale
e alla terra
Compenso del capitale = PM·QM – W·LM
Compenso della terra = PA·QA – W·LA
E’ utile calcolare il compenso per unità impiegata:
La quantità di terra usata nell’agricoltura è T acri.
La quantità di capitale impiegato nella manifattura è K.
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49
La determinazione dei compensi pagati al
capitale e alla terra
Possiamo ora determinare i guadagni del capitale, RK,
e della terra, RT
Compenso del capitale PM QM − WLM
RK =
=
K
K
Compenso della terra PAQA − WLA
RT =
=
T
T
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50
La determinazione dei compensi pagati al
capitale e alla terra
RK e RT sono rispettivamente l’affitto del capitale e della
terra.
L’affitto riflette ciò che i fattori guadagnano durante un
certo periodo in cui sono impiegati in questi settori.
Alternativamente, è l’ammontare che i fattori potrebbero
ottenere se fossero affittati per il medesimo periodo di
tempo.
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51
La determinazione dei compensi pagati al
capitale e alla terra
• La determinazione dei compensi pagati al capitale
e alla terra
Possiamo usare anche un altro metodo per calcolare
l’affitto del capitale e della terra.
Possiamo considerare il valore della produzione
aggiuntiva ottenuta impiegando quei fattori.
RK = PM ⋅ MPK M
RT = PA ⋅ MPTA
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52
La variazione dell’affitto reale del capitale
Supponiamo che, come prima, PM aumenti, mentre PA
rimane costante.
Abbiamo visto precedentemente che i salari
aumentano e il lavoro si sposta dall’agricoltura verso la
manifattura.
Poiché nel settore manifatturiero si utilizza più lavoro, il prodotto
marginale del capitale aumenta.
Man mano che i lavoratori abbandonano l’agricoltura, il prodotto
marginale della terra si riduce.
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53
In sintesi
Conclusione generale:
Un aumento della quantità di lavoro impiegata in un
settore fa aumentare il prodotto marginale del fattore
specifico a quel settore, mentre una riduzione del
lavoro riduce il prodotto marginale del fattore specifico.
Questo risultato è compatibile con la legge dei
rendimenti decrescenti rispetto ad un fattore:
Stiamo infatti esaminando il caso di come la variazione
di un fattore influenzi il prodotto marginale dell’altro
fattore.
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54
La variazione dell’affitto reale del capitale
Si ricordi che MPKM = RK/PM
Dato che ∆PM
∆MPKM
Quindi ∆MPKM = ∆(RK/PM)
Poiché PM cresce
Affinché MPKM cresca RK deve crescere più di PM in termini
percentuali (i.e., si verifica un aumento dell’affitto reale in
termini di manufatti).
Si ricordi inoltre che RK/PA è la quantità di cibo che può
essere acquistata dai proprietari del capitale.
RK è aumentato, PA costante, quindi RK/PA aumenta.
L’affitto reale del capitale è aumentato anche in termini di cibo.
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I guadagni del capitale
• La variazione dell’affitto reale del capitale
Poiché i proprietari del capitale possono permettersi di
consumare una quantità maggiore di entrambi i beni,
stanno meglio quando PM aumenta.
La situazione è diversa per i lavoratori, che possono
acquistare una quantità maggiore di un bene, ma una
quantità inferiore dell’altro bene.
I proprietari del capitale nel paese H nel caso di
aumento di PM stanno chiaramente meglio nel caso di
commercio internazionale rispetto all’autarchia.
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La variazione dell’affitto reale della terra
Il lavoro si sposta dal settore agricolo causando una
riduzione in MPTA.
Poiché MPTA = RT/PA e RT/PA diminuisce, quindi RT deve
diminuire (dato che PA è costante).
Ciò implica una riduzione dell’affitto reale della terra in
termini di cibo: i proprietari terrieri non possono permettersi
la quantità di cibo che acquistavano in precedenza.
Inoltre PM è aumentato, perciò i proprietari terrieri non
possono acquistare nemmeno la stessa quantità di beni
manufatti.
I proprietari terrieri nel paese H nel caso di aumento di PM
stanno chiaramente peggio in libero scambio rispetto
all’autarchia.
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I guadagni del capitale e della terra
• Sintesi
I guadagni reali dei proprietari del capitale e dei
proprietari terrieri seguono direzioni opposte.
Un aumento del prezzo relativo della produzione di un
settore fa crescere l’affitto reale del fattore specifico a
quel comparto, ma farà diminuire l’affitto reale dei fattori
specifici all’altro settore.
Ciò implica che, in generale, i fattori specifici ai settori
di esportazione guadagnano, mentre i fattori specifici ai
settori che competono con le importazioni subiscono
delle perdite.
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Un esempio numerico
• Settore manifatturiero:
Ricavi = PMQM = $100
Compenso del lavoro = WLM = $60
Compenso del capitale = RKK = $40
• Settore agricolo
Ricavi = PAQA = $100
Compenso del lavoro = WLA = $50
Compenso della terra = RTT = $50
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Un esempio numerico
• Supponiamo che PM aumenti del 10% e che PA
non vari. La variazione percentuale del salario è
del 5%
∆PM/PM = 10%
∆PA/PA = 0%
∆W/W = 5%
Si ricordi che la variazione percentuale del salario è
compresa tra le variazioni percentuali dei prezzi dei
due settori.
Inoltre, essa è uguale per entrambi i settori (essendo il
L il fattore mobile).
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Un esempio numerico
• La variazione dell’affitto del capitale
Compenso del capitale PM QM − WLM
RK =
=
K
K
∆PM QM − ∆WLM
∆RK =
K
Usando la variazione percentuale:
∆RK ( ∆PM PM ) PM QM − ( ∆W W )WLM
=
RK
RK K
∆RK/RK = (10%*100-5%*60)/40 = 17.5%
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Un esempio numerico
• In sintesi
L’aumento percentuale dell’affitto del capitale è
maggiore dell’aumento percentuale del prezzo relativo
dei beni manufatti, pari al 10%.
Questo risultato vale indipendentemente dai dati
specifici, perché l’aumento percentuale del salario è
inferiore all’aumento percentuale del prezzo del bene
manufatto.
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Un esempio numerico
• La variazione dell’affitto della terra
Seguendo il medesimo procedimento, possiamo
esaminare come l’affitto della terra è influenzato da un
aumento di PM
0(QA ) − ∆WLA
∆RT =
T
Poiché i salari sono crescenti, l’affitto della terra si
riduce. Possiamo calcolare di quanto si riduce.
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Un esempio numerico
La variazione dell’affitto della terra
• L’affitto della terra diminuisce della stessa
percentuale dell’aumento del salario.
Ciò accade perché abbiamo ipotizzato che il
lavoro e la terra ricevessero la stessa quota di
ricavi.
∆RT
∆W
=−
RT
W
 WLA 


 RT T 
∆RT
 50 
= −5%  = −5%
RT
 50 
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Equazione generale della variazione dei
prezzi dei fattori
Tutte le variazioni nei prezzi dei fattori e dei beni sono
collegate.
Supponiamo che PM aumenti e che PA non vari. Si ha:
∆RT
∆W ∆PM ∆RK
<0<
<
<
RT
W
PM
RK
L’affitto reale della terra di riduce
la variazione del salario reale è inferiore alla variazione
del prezzo del bene manufatto
L’affitto del capitale (fattore specifico del settore
manifatturiero) cresce più che proporzionalmente
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Equazione generale della variazione dei
prezzi dei fattori
Vale il contrario se PM si riduce.
I salari si riducono meno della variazione percentuale
del prezzo del bene manufatto. L’affitto del capitale
diminuisce più del prezzo del bene manufatto e l’affitto
della terra aumenta.
Che cosa accade se PA aumenta?
∆RK
∆W ∆PA ∆RT
<0<
<
<
RK
W
PA
RT
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Implicazioni
• I guadagni dei fattori specifici in percentuale
variano più del prezzo relativo a causa del
commercio internazionale.
• Ciò accade perché questi fattori (terra e capitale)
non possono spostarsi tra settori.
• Le variazioni dei guadagni seguono direzioni
opposte e quindi gli interessi di T e di K sono tra
loro opposti.
• Le variazioni dei salari pagati ai lavoratori sono
meno estreme.
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Applicazioni
Coffee Prices
FIGURE 3-8 (1 of 3)
World Coffee Market
Real wholesale
prices for coffee
have fluctuated
greatly on world
markets.
Using 2008 dollars,
prices were at a
high of about $3.00
per pound in 1986,
fell to 83¢ per
pound in 1993,
rose to $1.77 in
1995, and then fell
to 50¢ per pound in
2001.
68
Applicazioni
Coffee Prices
FIGURE 3-8 (2 of 3)
World Coffee Market (continued)
Since 2001, there
has been a
sustained increase
in both price and
quantity, implying a
shift in import
demand.
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Applicazioni
Coffee Prices
FIGURE 3-8 (3 of 3)
World Coffee Market (continued)
By 2008 prices had
risen to $1.24 per
pound.
Corresponding to
these price
fluctuations, the
quantity of world
coffee exports was
at a low in 1986
(65 million bags)
and at a high in
2008 (97 million
bags), as supplies
from Brazil and
Vietnam increased.
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Applicazioni
Conseguenze: Coerentemente con il nostro modello a fattori
specifici , le ampie fluttuazioni dei prezzi internazionali del caffé si
traducono in fluttuazioni dei redditi reali dei contadini
Fair-Trade Coffee TransFair USA ed altre organizzazioni similari
comprano il caffè a prezzi più alti del prezzo di mercato (quando il
prezzo è basso come, ad es., nel 2001) ed a prezzi più bassi quando
il prezzo di mercato è alto (come, ad esempio, nel 2005).
Si tratta, sostanzialmente, di forme assicurative capaci di ridurre il
grado di vulnerabilità dei contadini alle estreme fluttuazioni di prezzo
dei beni agricoli, garantendo loro prospettive stabili di consumo nel
tempo.
71
HEADLINES
L’aumento del prezzo del caffé:
ottimo per gli agricoltori, un
problema per le cooperative…
Groups like TransFair USA ensure coffee
farmers like Santiago Rivera, pictured here,
a more stable source of income over time.
In occasione delle raccolte 2005, le cooperative Fairtrade
incontrarono difficoltà ad ottenere dai soci-agricoltori il caffè al
prezzo equo e solidale.
Trattandosi di un prezzo al di sotto di quello di mercato, la
tentazione di non rispettare gli accordi presi ed a venderlo agli
intermediari locali ai maggiori prezzi di mercato era forte.
L’aumento dei prezzi garantiva comunque ai produttori di caffè
maggiore benessere rispetto al passato.
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Conclusioni
• Nel modello ricardiano del capitolo 2, abbiamo
mostrato che il commercio non può mai far star
peggio un Paese.
• È vero anche in questo capitolo, ma alcuni fattori
di produzione possono subire delle perdite.
• Il fattore specifico al settore importatore subisce
una riduzione dell’affitto reale.
• Il fattore specifico al settore esportatore ottiene un
aumento dell’affitto reale.
• Poiché il lavoro è mobile, l’effetto è ambiguo: i
salari reali aumentano in termini di un bene, ma si
riducono in termini dell’altro bene.
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