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COMUNICATO STAMPA
Efficace la Timosina alfa1 nella cura del melanoma in fase avanzata
I dati presentati dalla sigma-tau al congresso mondiale ASCO
Roma 4 giugno. I risultati ottenuti con la Timosina α1 (Tα1) nella terapia del melanoma
avanzato (stadio IV) sono stati presentati al congresso annuale della società americana di
oncologia clinica (ASCO) in corso a Chicago.
I dati presentati, ottenuti grazie ad un studio di fase II di grandi dimensioni condotto da
sigma-tau e che ha visto coinvolti 488 pazienti in 64 centri europei, hanno dimostrato che la
Timosina alfa1 è ben tollerata a tutti i livelli di dose e tutti i gruppi trattati con tale sostanza
hanno riportato un incremento della sopravvivenza e nella risposta clinica. In particolare,
questi effetti si concretizzano in modo significativo con la dose di 3.2 mg di Tα1, diventando
ancor più evidenti in quei pazienti che hanno livelli normali dell’enzima lattico-deidrogenasi
(LDH). Elevati valori di LDH sono infatti associati ad una minore sopravvivenza.
Il melanoma è una grave patologia tumorale che si manifesta a livello dei tessuti cutanei.
Ogni anno colpisce 160.000 persone nel mondo e ne porta a morte circa 40.000 (i rispettivi
dati europei sono 65000 casi e 16000 decessi). Lo stadio IV è la forma più avanzata di
malattia in cui le prospettive di sopravvivenza sono limitate a sei-nove mesi. Questo
intervallo diventa ancor più breve nei pazienti con LDH elevato (ca il 30% della popolazione
con melanoma allo stadio IV). Le terapie attualmente disponibili sono sostanzialmente
inefficaci nel migliorare la sopravvivenza di questi pazienti e quindi rimane un grande
bisogno di trattamenti più efficaci e ben tollerati.
Il Prof. Allan Goldstein, della George Washington University School of Medicine Washington,
DC, uno dei più noti esperti mondiali sulle timosine, ha affermato:
”Questi dati sono un contributo scientifico estremamente importante e rappresentano la
prima chiara dimostrazione clinica che la Tα1 è efficace nel trattamento del melanoma
avanzato. Questi risultati sono molto incoraggianti e rappresentano anche la speranza di
consolidare la Tα1 come farmaco utile al miglioramento della cura e della sopravvivenza
negli stadi più avanzati delle forme più letali di cancro.”
Il Prof Enrico Garaci dell’Università “Tor Vergata” di Roma, autore di numerose pubblicazioni
sulle Timosine, ha commentato: ”E’ una grande soddisfazione vedere confermato in clinica
quello che abbiamo più volte descritto in modelli animali”.
“Siamo molto incoraggiati dai dati presentati all’ASCO - afferma il dr. Paolo Carminati,
direttore Ricerca e Sviluppo del gruppo sigma-tau - i risultati ottenuti, infatti, e l’interesse
degli sperimentatori sono la dimostrazione che l’ipotesi che i ricercatori di sigma-tau avevano
formulato al momento di disegnare lo studio era assolutamente corretta”.
Ufficio Stampa sigma-tau
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