Il Mondo Antico Il Monte Ararat: le origini della viticoltura tra Turchia e Armenia Alle origini della viticoltura: Vitis Vinifera Silvestris, Arenì – Armenia – e Saperavi - Georgia La vite selvatica, Vitis vinifera L. subsp. sylvestris, spontanea in Europa, cresce prevalentemente in zone boscose o nella macchia dove ancora oggi è possibile individuarla, in zone umide del Mediterraneo o dell'Europa danubiana. Facilmente riconoscibile perché simile alle viti coltivate, si distingue da queste grazie a sostanziali differenze ampelografiche. Le principali sono rappresentate dalla presenza di infiorescenze solo maschili o solo femminili (pianta dioica), i grappoli e gli acini piccoli (frequentemente a bacca nera), i vinaccioli di forma più tondeggiante e becco più corto. Vigneto di Arenì in Armenia L’Arenì è un vitigno autoctono dell’Armenia; il suo nome deriva dalla città omonima di Arenì. Il vitigno, coltivato da tempo immemorabile, è bacca nera e presenta una buccia molto spessa e consistente. Matura verso metà di ottobre ed ha una resa potenziale medio - alta che si attesta sui 150/160 quintali/ha. Resiste molto bene alla siccità e alle basse temperature invernali caratteristiche dell’Armenia (-20°C). Presenta elevata vigoria, ed è normalmente coltivato in zone fertili, con il terreno dotato di una buona percentuale di argilla. In Armenia durante l’inverno è usuale che la vite venga ricoperta di terra, per sopportare meglio i rigori invernali. Coltivazione ad opera di Assiri e Babilonesi I fiumi Tigri ed Eufrate La Mappa della Mesopotamia I Fenici Alle Navi dei Fenici, alle loro anfore, ai loro commerci attraverso il Mar Mediterraneo, dobbiamo la diffusione della vite e della viticoltura alle civiltà classiche dei Paesi Europei La storia della viticoltura prosegue con la Grecia Antica, che associa il vino alle espressioni artistiche che conosce; attraverso la divinità di Dioniso, lo assimila e lo fonde con gli altri elementi fluidi della terra, quale simbolo di energia vitale e di fecondità. La Roma Antica La diffusione maggiore della viticoltura nel mondo antico avviene attraverso i Romani, che raccolgono, come loro abitudine, l’eredità Greca e la tramandano in tutte le aree dell’Impero che ne consentano la pratica. Ecco il De Re Rustica di Columella, che ci lascia una descrizione esauriente delle pratiche agricole in uso nelle aree mediterranee dell’impero. Grazie alla formazione scientifica, l’istinto di naturalista, l’esperienza diretta di agronomo e di imprenditore agricolo, compone il primo vero trattato di scienza della Il Vecchio Mondo Con la fine dell’Impero Romano, le maggiori testimonianze della coltivazione della vite sono tramandate dai Monaci dei monasteri disseminati nelle diverse aree viticole d’Europa, che documentavano scrupolosamente le proprie attività agricole, anche attraverso i soggetti scelti per le loro miniature. La Nobile Europa Dagli Chateaux di Francia fino alle più prestigiose realtà italiane, passando attraverso la Germania, la Spagna ed il Portogallo Vigneti di Francia Ribera del Duero - Spagna Chateau Francese Valle del Douro - Portogallo Ancora Vecchio Mondo: L’Italia Le Langhe Montalcino Ecco i due episodi che maggiormente hanno segnato evoluzione e storia della viticoltura del nuovo mondo: La Gelata del 1709: A dicembre 1708, un freddo fuori dal normale si impadronì della Russia. Nella notte dell'epifania, tra il 5 e il 6 gennaio, irruppe in Europa. Ne conseguì un evento di portata eccezionale: in poche ore si gelarono fontane, pozzi, rivi e anche piccoli laghi, con abbassamenti repentini anche di 20°C di temperatura; perfino le regioni meridionali furono colpite duramente. In breve ghiacciarono tutti i fiumi europei, compresi la Senna e il Rodano; stessa sorte toccò a laghi e lagune: il lago di Garda venne attraversato da carri pesanti, unica volta nella storia, così come pure la laguna Veneta; nemmeno il mare fu risparmiato, e rimasero intrappolati nei ghiacci porti mediterranei come quelli di Genova e Marsiglia; gelò addirittura la foce del Tago a Lisbona: il record freddo certificato del XX secolo per questa città è -1,1°, con il quale si congela appena un bicchiere d'acqua. Si raggiunsero temperature eccezionali, tra l'altro misurate alle 8:00: a Parigi -23,1° nel centro e -25°/26° nei sobborghi, e per 10 giorni non si salì mai sopra -10°, con minime sui -20°; a Venzia -17,5° con forte bora (il record del XX secolo è -13,6° misurati nel 1963); a Berlino -30° e nelle campagne intorno -35°, mentre la media del mese fu -13,2° - la più fredda in assoluto (seguono i -11,6° del gennaio 1823) - . La Fillossera Phylloxera vastator: insetto emittero della famiglia degli Afidi, originario dell'America Settentrionale, introdotto casualmente in Europa poco dopo la metà del 1800, diffondendosi rapidamente. Parassita della vite, sui vitigni dell'area di origine distribuiva il proprio ciclo biologico tra le foglie e le radici della pianta senza provocare seri danni; una volta a contatto con le viti europee modificò invece il proprio comportamento, svolgendo il ciclo vitale esclusivamente sulle radici. Le punture dell'insetto danno luogo alla formazione su radici e foglie delle cosiddette galle fillosseriche che causano la morte della vite. La grave crisi della viticoltura europea provocata dalla diffusione della fillossera fu poi in gran parte superata innestando le viti europee su ceppi di vite americana. Il ciclo della fillossera è assai complesso, comportando stadi diversi che vanno incontro, ognuno, a quattro mute Galle fillosseriche su foglia Il Nuovo Mondo: La Luce, I Commerci, Le Migrazioni Il Parallelo 43 Latitudine che sembra dotata di una energia particolare, per l’uomo e per la viticoltura: attraversa luoghi simbolo, come la Georgia – uno dei punti di partenza della coltivazione della vite – la Croazia, La Toscana, la Corsica ed il Midi Francese; e poi ancora i Paesi Baschi, New York, e l’ultima frontiera americana dell’Oregon. Cipresso 43 Nel 2016 nasce il progetto Cipresso 43, per la produzione di vini da vitigni autoctoni coltivati lungo il medesimo parallelo - che idealmente rappresenta per me l'eccellenza dei vini dell'area del Mediterraneo - e sui due mari, Tirreno ed Adriatico, ai lati opposti della penisola italiana.