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COMUNICATO STAMPA
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San Michele all’Adige, giovedì 30 maggio 2013
Il prestigioso riconoscimento di Assoenologi sarà consegnato ad Alba il prossimo 4 luglio
IL PREMIO PER LA RICERCA IN VITIENOLOGIA ALLA FONDAZIONE MACH
(s.c.) Il premio Assoenologi 2013 per la ricerca scientifica in viticoltura ed enologia è stato
assegnato quest’anno ad un gruppo di ricercatori della Fondazione Edmund Mach di San
Michele all’Adige che ha operato in stretta collaborazione con due studiosi delle Università
di Trento e Verona.
Il riconoscimento, uno dei più prestigiosi che l’associazione assegna da oltre trent’anni
per premiare gli studi volti al miglioramento e al progresso del settore vitienologico, ha
premiato una serie di studi mirati a comprendere i meccanismi chimici e molecolari che
nuovi incroci resistenti di vite mettono in atto nelle foglie per autodifendersi dalla infezione
della peronospora.
Il premio del valore di 9000 euro sarà consegnato giovedì 4 luglio, ad Alba, nell’ambito del
68°congresso nazionale dell’associazione.
I vincitori sono Giulia Malacarne, Urska Vrovsek, Domenico Masuero, Luca Zulini, Marco
Stefanini, Alessandro Cestaro, Massimo Delledonne (UniVr), Riccardo Velasco, Graziano Guella
(UniTn), Claudio Moser e Fulvio Mattivi.
Istituto nel 1976 è stato assegnato solo 16 volte e negli ultimi tre lustri solo cinque. Ma per la
Fondazione Mach non è la prima volta: nel 1981 fu assegnato a Giulio Margheri, nel 1985 a
Giuseppe Versini, nel 1991 ad Attilio Scienza, nel 1995 a Fulvio Mattivi e Giorgio Nicolini.
I titoli dei lavori premiati sono: “Caratterizzazione degli oligomeri del resveratrolo, importanti
metaboliti da stress che si accumulano nelle foglie dei genotipi degli ibridi di Vitis vinifera
(Merzling per Teroldego) infettati da Plasmopara viticola”; “La resistenza a Plasmopara viticola in
una popolazione di vite segregante è associata all’accumulo di stibelnoidi e a risposte
trascrizionali specifiche dell’ospite”; “Analisi e quantificazione di trans-resveratrolo, trans-piceide,
trans-pterostilbene e 11 viniferine indotte da Plasmopara viticola in foglie di vite parzialmente
resistenti.
La commissione giudicatrice, che si è riunita nella sala ministri del Ministero delle politiche
agricole economiche e forestali, presieduta dall’ex ministro Mario Catania, e coadiuvata dal
presidente di Assoneologi, Giancarlo Prevarin, ha assegnato il premio con la seguente
motivazione: “I lavori condotti con metodologie innovative, rigorose e corrette hanno evidenziato
risultati non soltanto di elevato valore scientifico ma anche e soprattutto di valore applicativo nella
direzione di una migliore comprensione dei meccanismi di difesa della vite dai patogeni e della
possibile riduzione dell’impatto in viticoltura, attraverso una stimolazione delle difese naturali
della pianta e una più efficiente attività di miglioramento genetico per ottenere nuove varietà
resistenti”.
Il premio "Assoenologi per la ricerca scientifica in viticoltura ed enologia unitamente al premio
"Grappolo d'Oro" e "Targa d'Oro", costituisce uno dei tre massimi riconoscimenti che da quasi
quarant'anni l'Associazione enologi enotecnici italiani attribuisce rispettivamente a chi si è
particolarmente distinto nel comparto tecnico, nella stampa di larga diffusione ed in quello della
ricerca.