AMPELOGRAFIA la scienza della vite da uva L’origine della vite da uva è tuttora incerta, anche se la sua grande antichità è testimoniata dalle foglie di vite fossilizzate e dai semi rinvenuti nei depositi del Paleocene e dell’Eocene. Sono state descritte : • circa 24,000 varietà di vite • ma di queste è probabile che solo 5,000 corrispondano davvero a varietà diverse • di queste solo 150 sono ampiamente sfruttate • e solo 9 varietà sono ritenute capaci di produrre vini “classici”. Tutte le viti appartengono al genere Vitis che comprende due sottogeneri : • l’Euvitis, da cui si ottiene l’uva vera e propria • la Muscadinia, il cui frutto è definito Vitis rotundifolia Mentre il sottogenere Euvitis è stato trovato nei depositi del Terziario sia in Asia che nel Nord America, quello Muscadinia è stato trovato solo fra i materiali fossili del Nord America, il che suggerisce che questa divisione del genere si sia verificata prima dell’avvento del quaternario, cioè circa due milioni di anni fa. • Alla Vitis vinifera, originaria dell’Eurasia, si deve la maggior parte del vino prodotto oggi. • Le prime forme della Vitis vinifera selvatica erano dioiche, e dunque esistevano piante maschili e piante femminili, poi però comparvero le forme ermafrodite, piante cioè che portano sullo stesso organismo caratteri sessuali maschili e femminili. Alcuni studiosi sostengono che dovevano essere emersi tre diversi gruppi di Vitis vinifera silvestris: • orientalis, nella zona Caucasica • poetica, intorno al Mar Nero • occidentalis, presente nelle zone più occidentali dell’Europa. Oggi questo tipo di classificazione è superata e sembra più corretto affermare semplicemente che fra la grande diversità delle varietà selvatiche, i primi contadini abbiano scelto e selezionato alcune viti dai frutti più dolci e più grandi e che tale pratica alla fine abbia portato alla comparsa delle varietà coltivate,che alcuni esperti hanno chiamato Vitis vinifera sativa.