SIGMA ALGEBRE RICHIAMI DI TEORIA Def.: Algebra Sia Ω uno spazio arbitrario non vuoto. Una famiglia (classe) F di sottoinsiemei di Ω è detta algebra se e solo se: 1) Ω ∈ F (la famiglia contiene lo spazio) 2) A ∈ F ⇒ Ac ∈ F (la famiglia è chiusa per complementazione) 3) A, B ∈ F ⇒ A ∪ B ∈ F (la famiglia è chiusa rispetto all’unione finita) Osservazioni: • detta 3’) A, B ∈ F ⇒ A ∩ B ∈ F (la famiglia è chiusa rispetto all’intersezione finita), applicando le leggi di De Morgan si deduce che 3) ⇔ 3’) • 1) + 2) ⇒ ∅ ∈ F • 2) + 3) ⇒ 1) Def.: σ -algebra Una famiglia F di sottoinsiemi di Ω è una σ-algebra se e solo se: 1) + 2) + 3) (è un’algebra) 4) A1 , A2 , K ∈ F ⇒ A1 ∪ A2 ∪ L∈ F (chiusa per unione numerabile) Osservazioni: • detta 4’) A1 , A2 , K ∈ F ⇒ A1 ∩ A2 ∩ L∈ F (la famiglia è chiusa rispetto all’intersezione numerabile), applicando le leggi di De Morgan generalizzate si deduce che 4) ⇔ 4’) • 4) + 1) + 2) ⇒ 3) • è facile verificare che A, B ∈ F ⇒ A − B = A ∩ B c ∈ F • la più piccola σ-algebra su Ω è {∅, Ω} • la più grande è l’insieme delle parti 2Ω = P (Ω ) • un insieme di una σ-algebra F viene detto F misurabile (o, in inglese, F set) Def.: σ -algebre generata da una famiglia Chiamiamo σ-algebra generata da una famiglia A e scriviamo σ ( A ) l’intersezione di tutte le σ-algebre contenenti A 1) A ⊂ σ ( A ) 2) σ ( A ) è una σ-algebra 3) se G ⊃ A e G è una σ-algebra allora G ⊃ σ ( A ) -1- Esempi: 1) Sia I = ( a, b] un intervallo di Ω = ( 0,1] e sia A = U Ik l’unione finita di intervalli n k =1 disgiunti. Sia B0 = { A, ∅} la famiglia di tutti gli insiemi A appena definiti con l’aggiunta dell’insieme vuoto. Questa famiglia è un’algebra ma non una σ-algebra. Infatti non contiene i singoletti { x} anche se questi sono l’unione numerabile di ∞ 1 insiemi di B0 : { x} = I x − , x ∉ B0 . n n =1 2) La famiglia F degli insiemi finiti e cofiniti (ovvero a complemento finito) è un’algebra. Se Ω è finito allora F è naturalmente una σ-algebra. Viceversa se Ω è infinito F non è una σ-algebra. Infatti osserviamo che {ω } ∈ F e consideriamo l’insieme A = {ω 2k } contenente gli elementi di indice pari di una qualsiasi successione numerabile di punti di Ω . Ovviamente sia A che Ac non appartengono alla famiglia (in quanto entrambi sono infiniti) ma entrambi sono l’unione numerabile di singoletti. 3) La famiglia F degli insiemi numerabili o conumerabili (ovvero a complemento numerabile) è una σ-algebra. Se Ω è non numerabile allora contiene un A tale che sia A che Ac sono non numerabili. Allora tale insieme non appartiene alla famiglia e ciò mostra che una σ-algebra può non contenere tutti i sottinsiemi di Ω . Di più, questo insieme è l’unione non numerabile di singoletti che sono contenuti in F e ciò mostra che una σ-algebra può non essere chiusa rispetto all’unione arbitraria. 4) Sia I la famiglia degli intervalli di ( 0,1] . La σ-algebra B= = σ ( I ) generata dalla famiglia è detta σ-algebra di Borel (e i suoi elementi borelliani) Def.: misura Una misura è una funzione a valori reali definita su una famiglia di sottoinsiemi di Ω Def.: misura di probabilità Una misura P su un’algebra F è detta misura di probabilità se: 1) 0 ≤ P ≤ 1 ∀A ∈ F 2) P ( ∅ ) = 0 , P ( Ω ) = 1 ∞ 3) se Ai ∈ F : Ai ∩ Aj = ∅ ∀i ≠ j , U Ai ∈ F (sempre vero se F è una σ -algebra) i =1 allora P U Ai = ∑ P ( Ai ) (numerabile additività) i =1 i =1 ∞ ∞ Def.: spazio di probabilità Se F è una σ -algebra su Ω e P una misura di probabilità su F allora la terna ( Ω, F , P ) è detta spazio di probabilità Def.: supporto il supporto di P è una qualunque A∈ F per cui P ( A) = 1 -2- Def.: spazi di probabilità discreti Sia F la σ-algebra di tutti i sottoinsiemi di uno spazio numerabile Ω e sia p (ω ) una funzione non negativa di Ω . Supponiamo che ∑ p ( ω ) = 1 e definiamo P ( A) = ∑ p (ω ) = 1 in cui, essendo ω∈Ω ω∈ A p (ω ) ≥ 0 ∀ω ∈ Ω , l’ordine degli ω è irrilevante (th. di Dirichelet). ∞ Supponiamo che A = U Ai con gli Ai disgiunti e siano Ai = {ω i1, ω i 2 , K} allora i =1 P ( A) = P U Ai = P {ω ij } = ∑ p (ω ij ) = ∑∑ p (ω ij ) = ∑ P ( Ai ) da cui ricaviamo ij i j i i =1 che P è numerabilmente additiva. La terna ( Ω, F , P ) è uno spazio di probabilità discreta. ∞ ( ) Th.: Sia P una misura di probabilità su un’algebra F allora: 1) An ↑ A ⇒ P ( An ) ↑ P ( A) (continuità dal basso) 2) An ↓ A ⇒ P ( An ) ↓ P ( A) (continuità dall’alto) ∞ ∞ 3) P U Ak ≤ ∑ P ( Ak ) (subadditività numerabile) k =1 k =1 -3- ESERCIZI Riferimenti bibliografici: BILL: Patrick Billingsley - Probability and measure third edition - Wiley Interscience Esercizio 1 (BILL 2.3) a) Supponiamo che Ω ∈ F e che A, B ∈ F ⇒ A − B = A ∩ B c ∈ F . Mostrare che F è un’algebra b) Supponiamo che Ω ∈ F e che F sia chiusa rispetto alla complementazione e all’unione finita di insieme disgiunti. Mostrare che sotto queste ipotesi F non è necessariamente un’algebra. Esercizio 2 (BILL 2.8) Supponiamo che per ogni insieme A∈ A Ac sia unione numerabile di elementi di A Mostrare che σ ( A ) coincide con la più piccola famiglia su A che è chiusa rispetto all’unione numerabile e all’intersezione numerabile. Esercizio 3 (BILL 2.10) a) mostrare che se σ ( A ) contiene ogni sottoinsieme di Ω allora per ogni coppia ω e ω ' di punti distinti di Ω esiste un A ∈ A : I A (ω ) ≠ I A (ω ') b) mostrare che l’implicazione inversa vale se Ω è numerabile c) mostrare con un esempio che l’implicazione inversa non vale necessariamente se Ω è non numerabile Esercizio 4 (BILL 2.15) Consideriamo l’algebra B0 delle unioni disgiunte di intervalli di Ω . 1 1 Sia Iε = , + ε . Definiamo P( A) = 1 se esiste un intero positivo ε = ε ( A) 2 2 dipendente da A tale per cui A ⊂ Iε e P( A) = 0 se l’intero positivo non esiste. Mostrare che P gode dell’additività finita ma non numerabile. -4- SOLUZIONI Esercizio 1 a) Dobbiamo mostrare che valgono le tre proprietà caratterizzanti le algebre: Per ipotesi Ω ∈ F e quindi la prima proprietà sussiste. Se A ∈ F ⇒ Ω − A = Ac ∈ F ed anche la seconda proprietà è verificata. Osserviamo che per le leggi di De Morgan A ∪ B = ( Ac ∩ Bc ) = ( Ac − B ) quindi se c c A, B ∈ F ⇒ Ac , B ∈ F ⇒ Ac − B ∈ F ⇒ ( Ac − B ) = A ∪ B ∈ F c b) Dimostriamolo con un controesempio. Cerchiamo cioè una famiglia F che contenga Ω e che sia chiusa rispetto alla complementazione e all’unione finita di insieme disgiunti. ma che non soddisfi le proprietà caratterizzanti le algebre. Primo controesempio Ω = {a, b, c, d} e F = {∅, Ω ,{a ,b} ,{a , c} ,{a , d} ,{b , c} , {b, d} ,{c , d }} La famiglia è evidentemente del tipo richiesto ma non è un’algebra infatti, ad esempio, {a, b} ∪ {b, c} ∉ F . Secondo controesempio 1 1 3 Ω = ( 0,1] ; A = 0, ; B = , e F = ∅, Ω, A, Ac , B , B c . 2 4 4 Anche questa famiglia è del tipo richiesto ma A ∪ B ∉ F quindi non è un’algebra. { } Esercizio 2 Chiamiamo A0 la più piccola famiglia su A chiusa rispetto all’unione all’intersezione numerabile. Poichè anche σ (A ) è chiusa rispetto a unione e intersezione numerabile concludiamo immediatamente che A0 ⊂ σ (A ) . Non ci resta che mostrare l’inclusione opposta e per farlo basta verificare che A0 è una σ-algebra su A e, quindi, contiene σ ( A ) . Delle tre proprietà caratterizzanti le σ-algebre verifichiamo solo la seconda poichè la terza vale per costruzione e la prima è banale. Sia B= = A : Ac ∈ A0 la classe degli insiemi di A il cui complemento appartiene ad A0 . { } Osserviamo che B è chiusa rispetto a unione e intersezione numerabile. c ∞ ∞ ∞ Infatti se Ai ∈ B ⇒ U Ai = I Aic ∈ A0 ⇒ U Ai ∈ B . i =1 i =1 i =1 c ∞ ∞ ∞ c Inoltre se Ai ∈ B ⇒ I Ai = U Ai ∈ A0 ⇒ I Ai ∈ B . i =1 i =1 i =1 ∞ Osserviamo che se A ∈ A ⇒ Ac = U Ai ∈ A0 ⇒ A ∈ B da cui ricaviamo che B ⊃ A . i =1 Ma se B è chiusa rispetto a unione e intersezione numerabile e contiene A allora contiene anche A0 pertanto se A ∈ A0 ⇒ A ∈ B ⇒ Ac ∈ A0 e questo conclude la dimostrazione. -5- Esercizio 3 a) Per assurdo non esista alcun insieme che separa le coppie di punti distinti ovvero sia I A (ω ) = I A (ω ') ∀ A ∈ A Ma è facile verificare che la famiglia F = { A ∈ A : I A (ω ) = I A (ω ')} è una σ-algebra quindi F ⊃ σ ( A ) il che è in contrasto con le ipotesi. b) Fissiamo ω j e facciamo variare ω i in Ω . Allora ∀i ∈ ¥ ∃Aij ∈ A : ω j ∈ Aij , ω i ∉ Aij quindi tutti i singoletti appartengono alla σ-algebra: {ω j } = I Aij ∈ σ ( A ) ∀j ∈ ¥ e i∈¥ per l’additività numerabile anche tutti i sottoinsiemi di Ω . c) Come esempio basta considerare gli intervalli su ( 0,1] . In generale se Ω è non numerabile deve contenere un sottoinsieme X non numerabile e nonostante σ ( A ) contenga tutti i singoletti, l’additività numerabile non è sufficiente a garantire che X ∈σ ( A ) Esercizio 4 Osserviamo che se A e B sono disgiunti non possono contenere entrambi Iε . Quindi P( A ∪ B) = 1 se uno dei due contiene Iε e P( A ∪ B) = 0 altrimenti. Quindi P( A ∪ B) = P( A) + P( B) è vera. 1 1 1 1 Ma consideriamo An = + , + con n ≥ 3 . 2 n 2 n − 1 Osserviamo che gli An sono tutti disgiunti e nessuno contiene Iε quindi P ( An ) = 0 . ∞ 1 A = ,1 ⊃ I 1 = quindi P An ≠ n U ε U 2 n =3 n =3 ∞ Invece -6- ∞ ∑P(A ) = 0 n =3 n