Dopo aver letto attentamente l’articolo «La pena come vendetta» di Umberto Curi, tratto dal quotidiano Il Corriere della Sera – Suppl. La Lettura del 18 marzo 2012, il candidato risponda ai seguenti quesiti tenendo conto che la risposta corretta è solo una. La sufficienza si raggiunge rispondendo correttamente a nove domande sulle sedici totali. 1) Le richieste di inasprimento della risposta penale a) assumono oggi le connotazioni di un “riflesso condizionato”, pressoché senza luogo a distinguere tra orientamenti politici b) hanno oggi una precisa caratterizzazione politica, che differenzia tra loro gli orientamenti di pensiero pro e contro c) sono oggi sempre più diffuse e ricorrenti per i c.dd. crimini di strada 2) Cosa sono i reati bagatellari? a) Reati da considerarsi intrinsecamente non gravi b) Illeciti perseguiti solo civilmente c) Figure di reato che caratterizzano per la loro gravità l’ordinamento giuridico 3) Il termine ponos, da cui deriva l’italiano “pena”, ha in origine un significato ambivalente, alludendo a) a ciò che “salda” e a ciò che affligge b) a ciò che vuole la società e a ciò che vuole il reo c) a ciò che purifica e a ciò che intorbida 4) Il termine ponos acquisisce in un secondo momento l’accezione di a) “dolore” b) “castigo” c) “riscatto” 5) Nel suo complesso, l’etimologia di “pena” suggerisce a) il legame tra sofferenza e redenzione b) l’idea di una società che persegue al suo interno la “devianza” c) l’associazione tra il male che si arreca e il male che si subisce 6) La funzione “riparatrice” della pena sta ad indicare che essa a) ripristina l’ordine turbato dal reato b) introduce l’ordine voluto dall’autorità politica c) elimina l’ordine spontaneo della società 7) L’accentuare la componente di “purificazione” della pena ha indotto a sottovalutarne a) la componente afflittiva b) la componente promozionale c) la componente catartica 8) Paradossalmente, la pena è in condizione di ricostituire l’ordine sociale a) solo determinando un contro-squilibrio riparatorio b) solo riportando un vasto consenso sociale c) solo neutralizzando l’offensore 9) Quale rapporto intercorre tra la pena secolare e la “pena” religiosa? a) La seconda costituisce in certo qual modo il modello della prima b) Religione e società civile hanno adottato modelli di pena diametralmente opposti c) Al di là dell’apparente analogia, la pena del diritto positivo deve esprimere riprovazione sociale, quella religiosa deve far “redimere” il reo 10) Si può parlare di identità strutturale tra pena secolare e “pena” religiosa? a) Sì, nel riferimento ad un sottostante ordine cosmico che la pena mira per l’appunto a restaurare b) Sì, purché si espliciti che l’autorità politica può derogarvi c) No, trattandosi di ordini differenti ed irriducibili l’uno all’altro 11) Paradossalmente, nella giustizia penale si riscontra a) un fondo di espiazione religiosa b) un rinvio ai dettami della religione c) un completo abbandono della sfera religiosa 12) Nel diritto penale entrano in contrasto a) la razionalità chiamata a proporzionare la pena alla colpa ed il presupposto su cui si regge la pretesa funzione catartica della pena, che è irrazionale in quanto religioso b) l’istanza di vendetta socialmente avanzata e il ruolo di garante dei diritti fondamentali svolto dall’autorità politica c) due forme diverse di razionalità, quella laica e quella religiosa, che sono però perfettamente sovrapponibili 13) La razionalità del diritto penale dipenderebbe, secondo l’Autore, a) dall’abbandono, impossibile, del “mito dell’espiazione” b) dalla riconciliazione col “mito dell’espiazione” c) dall’acquisizione di autonoma legittimazione nella proporzionalità tra pena e reato 14) Che rapporto intercorre tra il mito teomorfico “incarnato” dal governante, dalla patria, da Dio, e la pena secolare? a) La pena si rivela, per tramite di chi è legittimato a farvi ricorso, “sacralizzata” b) Non c’è pena senza potere c) La pena secolare è espressione di un potere che si vuole differenziare da quello divino 15) Nella lettura delle Lettere di San Paolo proposta dal filosofo Paul Ricoeur, la logica della pena si mostra a) come logica dell’incommensurabilità della distanza tra la razionalità umana e Dio b) come logica della corrispondenza tra razionalità umana e Dio c) come logica della proporzione tra peccato ed espiazione 16) La sopravvivenza della pena nelle democrazie moderne si dà solo in termini a) di persistenza di uno spirito di vendetta nella società b) di discontinuità interpretativa rispetto al suo significato originario c) di netta frattura rispetto alle epoche primordiali