La ragione critica tra filosofia e ricerca pedagogica in Banfi e Bertin

DIOCESI DI POZZUOLI
Sportello Eccomi
REVISIONE CRITICA DELLA PENA
Quale ruolo per il volontario?
Criminalità e devianza
 La criminalità si riferisce ai comportamenti che
violano la legge.
 La devianza non è relativa a caratteristiche del gruppo
o del singolo, ma è un processo di interazione tra
devianti e non devianti.
Definizione di “deviante”
 Deviante è ogni comportamento ritenuto inaccettabile
dalla maggioranza delle persone.
 La devianza è un atto, una credenza, che viola le
norme convenzionali della società.
 Un comportamento deviante può variare dalla
semplice mancanza di rispetto nel tono con cui ci si
rivolge, all’autorità all’omicidio.
!!!
 La condizione sociale, la
socializzazione, le opportunità,
incidono sulla possibilità che alcuni
comportamenti vengano definiti
devianti e forniscono la “possibilità” di
una carriera deviante.
RISCHIO
 Stigma:
Attributo profondamente screditante che declassa chi
lo ha da persona a persona segnata, persona
disonorata.
Carceri e controllo sociale
 Il carcere è un sistema di punizione
 Il principio ispiratore è il recupero dell’individuo
perché mira alla sua reintegrazione nella società
 È considerato anche un deterrente, ma i livelli di
recidiva sono alti
Obiettivi istituzionali degli istituti di
pena
 Reclusione
 Rieducazione
 Il trattamento: finalizzato a formare/consolidare
nell’individuo attitudini sociali che si suppone egli non
possieda o abbia perduto
Componente afflittiva della pena
 Serve a giustificare di fronte all’opinione pubblica il
premio concesso e a verificare la capacità e la
disponibilità a rispettare una regola
Finalità del percorso penale
 Ricucire il conflitto con la società e
riconsegnare alla stessa persone
socialmente responsabili
Uno sguardo alla realtà:
 Le carceri favoriscono la spaccatura con la società:
richiedono atteggiamenti e abitudini “diversi” dal
mondo esterno rendendo difficile la reintegrazione.
 Da qui la necessità di un passaggio da una idea di
giustizia punitiva ad una idea di giustizia riparativa.
UNA NECESSITÀ EDUCATIVA
 riconoscersi tra pari e uscire dalla convinzione
vittimistica di essere segnato a dito e di essere “per
sempre” un reietto della società
LE ATTIVITÀ DI TRATTAMENTO
 25 novembre 2011: circolare del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria
 Oggetto: Modalità di esecuzione della pena. Un nuovo
modello di trattamento che comprenda sicurezza,
accoglienza e rieducazione.
 Concetto di premialità
 Misure alternative
REVISIONE CRITICA DEL REATO
 La revisione critica consiste nel fatto
che io mi condanno dopo che gli altri
mi hanno condannato: ho sbagliato e
mi attrezzo per non farlo più e riparo
ai danni che ho fatto
La parola a un detenuto
Tanti anni ho vissuto nell’agire e colpire senza
domandarmi il perché, senza il minimo timore
della galera, della pena, eppure innumerevoli sono
state le privazioni, le limitazioni e l’isolamento.
Ciò significa che inaridire e desertificare non induce
a una resa imposta, non pone un freno e un
susseguente blocco alla violenza, anzi, a mio avviso
genera automaticamente altra degenerazione più
sottile e pericolosa della precedente.
Vincenzo Andraous
Quale ruolo per il volontario?