ESERCIZI DI ANALISI MATEMATICA 1 – SETTIMANA 11– SOLUZIONI (1) (a) Determinate il polinomio di Taylor di ordine 9 centrato nel punto x0 = 0 (o polinomio di MacLaurin) della funzione f (x) := sin(x + x2 + x3 ) (evitate, se vi è possibile, di calcolare 9 derivate). (b) Determinate √ il polinomio di Taylor di ordine 3 centrato nel punto x0 = 0 della funzione f (x) := 1 + sin x. (c) Determinate il polinomio di Taylor di ordine 5 centrato nel punto x0 = 0 della funzione g(x) := x2 log(1 + sin x). (2) Verificate che la funzione f (x) := ( 12 e− x 0 x 6= 0 x=0 è derivabile infinite volte nel punto x0 = 0. Scrivetene il polinomio di Mac Laurin. (3) Sapendo che per (per x > −1) la derivata di log(1 + x) è sviluppi di Mac Laurin N N X 1 xN +1 X k = = xk + x + o(xN ), 1−x 1−x k=0 1 e che valgono i seguenti 1+x k=0 x 6= 1 N N X (−1)N +1 xN +1 X 1 (−1)k xk + (−1)k xk + o(xN ), = = 1+x 1−x k=0 k=0 x 6= 1, verificate che per x > −1 lo sviluppo di Mac Laurin di log(1 + x) si può ricavare (ignorando gli o-piccoli) determinando il polinomio che vale 0 per x = 0 e la cui derivata è il polinomio 1 di Mac Laurin di . 1+x Analogamente a quanto fatto sopra, ricavate lo sviluppo di Mac Laurin di arctan x senza calcolare le derivate successive, ma basandosi solo sulla sua derivata prima. (4) Scrivete i primi termini del polinomio di Taylor con centro in x0 = 0 delle seguenti funzioni: (a) f (x) := log(1 + sinh(x)) − x; (b) f (x) := sin(x2 ) − tan(x2 ); (c) f (x) := sinh(x) − x cosh(x); (d) f (x) := sin(log(x + 1)) + x log(sin(x)) − x log(x) − x (e) f (x) := 2 arctan(sin(x)) − sin(2x); Scrivete esplicitamente nei vari casi la forma del resto secondo Peano. (5) Calcolate, quando esistono, i seguenti limiti: log2 (1 + sin x (a) lim ; lim x→0 x→0 √ x tan x 1 − cos x − 3 sin x ; (b) lim + x x→0 √ x − sin2 x − sin2 x ; (c) lim x→0 x2 sin x x 1/x2 √ ; 1 − cos x − 3 sin x ; x ((1 − x)−1 + ex )2 − 4e2x − 2x2 lim ; x→0 x3 lim x→0− 1 (6) (pag 299 Es 18 ) Se dovete calcolare sin 1 oppure cos 1 con h cifre decimali esatte usando la formula di Mac Laurin per sin x oppure per cos x, quanti termini dovete considerare? (7) (pag 299 Es 17 ) Calcolate π con 5 cifre decimali esatte utilizzando la formula di Mac Laurin per arctan x e la seguente identità (di Gauss) 1 1 1 π = 48 arctan + 32 arctan − 20 arctan . 18 57 239 (8) Provate a calcolare log 48 alla seconda cifra decimale (... solo con carta e penna). (9) (Difficile? ) Calcolate lim sin(2πn!e) n→+∞ (10) Per ciascuna delle seguenti funzioni trovate, se esistono, i punti e i valori di massimo o minimo assoluto e relativo. 2x−x2 x < − 21 2x2 +1 1 4 f (x) := −2 ≤ x < 0 −x − 3 3 2 −x + 2x − x + 1 x≥0 2 3 2 0≤x≤3 3 x − 3x + 4x g(x) := 3e3−x 3 < x. (11) Sia f : [a, b] → R una funzione Riemann integrabile. Se g : [a, b] → R coincide con f tranne che, al più, in un numero finito di punti dimostrate che anche g è Riemann integrabile e che Z b Z b g(x)dx. f (x)dx = a a (1) (2) (3) Soluzione Supponiamo per ora che g sia diversa da f nel solo punto ȳ ∈ [a, b]. La funzione g è limitata, poichè f lo è per ipotesi. Sia M > 0 tale che per tutti gli x ∈ [a, b] −M ≤ g(x) ≤ M e − M ≤ f (x) ≤ M. Per dimostrare che g è Riemann integrabile basta dimostrare (vedi Cap 8, par 1.2, Teorema 1.3 ) che per ogni ε > 0 esiste una partizione Dε dell’intervalle [a, b] tale che S(Dε , g) − s(Dε , g) < ε. Sia dato ε > 0 e cerchiamo una partizione Dε per la quale (2) valga. Poiché f è Riemann integrabile esiste una partizione D̃ε = {x0 = a < x1 < · · · < xN = b} per la quale ε S(D̃ε , f ) − s(D̃ε , f ) < . 2 Supponiamo che xi−1 ≤ ȳ < xi e sia δ > 0 sufficientemente piccolo in modo che ȳ < ȳ + δ < xi . Aggiungiamo a D̃ε i due nuovi punti ȳ e ȳ + δ (se ȳ era già un elemento di D̃ε aggiungiamo solo ȳ + δ) Dε := D̃ε + {ȳ, ȳ + δ} = {x0 < x1 < · · · < ȳ < ȳ + δ < xi < · · · < xN }. (4) Le somme superiori ed inferiori di f e g relative alla partizione Dε differiscono unicamente per l’addendo associato all’intervallo [ȳ, ȳ + δ). Quindi ricordando (1) ! sup f (x) − sup g(x) δ ≤ 2M δ; |S(Dε , f ) − S(Dε , g)| ≤ x∈[ȳ,ȳ+δ) x∈[ȳ,ȳ+δ) |s(Dε , f ) − s(Dε , g)| ≤ inf f (x) − inf g(x) δ ≤ 2M δ. x∈[ȳ,ȳ+δ) 2 x∈[ȳ,ȳ+δ) (5) Ricordiamo anche (vedi Cap 8, par 1.1, Lemma 1.1 ) che, poiché Dε è più fine di D̃ε vale S(D̃ε , f ) ≥ S(Dε , f ), Allora s(Dε , f ) ≥ s(D̃ε , f ). S(Dε , g) − s(Dε , g) ≤ S(Dε , f ) − s(Dε , f ) + 4M δ (usando (4)) ≤ S(D̃ε , f ) − s(D̃ε , f ) + 4M δ ε ≤ + 4M δ (usando (3)) 2 <ε scegliendo δ < ε/8M . (usando (5)) Con questo abbiamo dimostrato (2) e quindi g è Riemann integrabile. Inoltre le disuguaglianze in (4) mostrano che la differenza fra le somme superiori e inferiori di f e di g può essere resa arbitrariamente piccola e quindi si ha Z b Z b g(x)dx. f (x)dx = a a Infine l’ipotesi che f e g differiscano in un solo punto può essere rimossa per esempio iterando la procedura precedente e cambiando di volta in volta in un punto solo. (12) Sia f : [a, b] → R una funzione continua e tale che f (x) ≥ 0 in [a, b]. Dimostrate che se Rb a f (x)dx = 0 allora f (x) = 0 per ogni x ∈ [a, b]. Ricordando il problema precedente, osservate che se f non fosse continua l’enunciato sarebbe falso. Soluzione: Dimostriamolo per assurdo, cioè proviamo che se esiste (anche un singolo Rb punto) x0 ∈ [a, b] tale che f (x0 ) > 0 allora a f (x)dx > 0. Per il teorema di permanenza del segno per funzioni continue (Cap 5, par 1.3, Teor. 1.3 ) se f (x0 ) > 0 allora esiste δ > 0 tale che f (x) > f (x0 )/2 per tutti gli x ∈ (x0 − δ, x0 + δ). Allora (Cap 8, par 1.4, Teor 1.8 ) Z b Z x0 +δ Z x0 −δ Z b f (x)dx f (x)dx + f (x)dx + f (x)dx = > Z x0 +δ x0 −δ a a x0 −δ f (x)dx + 2δ f (x0 )/2 + a ≥ δ f (x0 ) > 0. Z b f (x)dx x0 +δ (perché i due integrali sono non negativi) (13) Usando elementari Zcalcolate le seguenti primitive: Z la tabella delle primitive Z 2 √ 3 − 4x x 3 √ dx; dx; (a) 2x + 1 dx; 5 3 1 Z+ x2 Z Z 3+x 1 − sin x 2 1 √ (b) dx; xe−x dx; dx; x + cos x x 1 − log x Z Z Z √ 1 2x 3 (c) cos x sin x dx; dx; dx. 3x2 + 2 cos2 (2x + 3) 3