to get the file - Comune di Arezzo

Shanghai, ha rappresentato e rappresenta tuttora, uno dei
maggiori centri industriali di tutta la Cina: 4.000 grattacieli,
100.000 tassisti, strade a otto corsie, sostituiscono la mistriosa
città del drago blu, quella delle sale da gioco, delle fumerie di
oppio, delle sing song girls e dei gangster.
Ancora intontiti, per le differenze di fuso orario e per le undici ore
di viaggio passate sugli spartani sedili di un 747 della Lufthansa,
ci inoltriamo nell'immensa struttura dell'aeroporto di Shanghai.
Tutto: controllo passaporti, ritrovamento delle valige, operazioni
doganali e recupero di un taxi, avvengono all'insegna
dell'efficienza e della prestezza, tant'è vero che, in pochi minuti,
ci ritroviamo a viaggiare sopra un taxi in direzione della città.
Il tempo necessario a percorrere la strada, rigorosamente a sei
corsie, più due per le biciclette, lunga circa 40 chilometri, lo
passiamo osservando la distesa ininterrotta di capannoni, nuovi
e di elegante costruzione (un paradiso per i designer). Dei famosi
anni trenta del secolo scorso, non restano che, separate dalla
città pulsante, le quinte di una sontuosa scenografia ormai
disertata dagli attori, facciate gloriose sul Bund, lungo il fiume
Huangpu, dimore affascinanti nell'ex Concessione francese e
mercatini arroccati in vecchi vicoli, per la gioia dei turisti.
Nulla resta dei 350.000 stranieri che popolavano le Concessioni,
contribuendo a creare quella febbrile giungla umana, che
costituiva un vero paradiso per gli avventurieri, l'Eldorado degli
affaristi, i giocatori sfrenati, i cercatori di fortuna e di piacere.
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Andrea Brogi
I viaggi all’estero sono sempre formativi, specialmente se inseriti
in ambienti e ambiti locali diversi da quelli che un pacchetto
turistico può offrire: penso alla possibilità di frequentare corsi
universitari e di alloggiare e vivere all’interno del campus dove lo
scambio culturale è naturalmente favorito; penso al’opportunità di
crearsi un network (sociale e, per i più audaci e fortunati, anche
professionale) in un Paese posto dall’altra parte del mondo che
presenta così tante differenze dal nostro modo di vedere le cose.
Questo viaggio ci ha permesso tutto ciò e ha depositato in
ognuno di noi un insieme prezioso di IDEE, frutto di diverse
interpretazioni e esperienze, che sono base per la creatività
quotidiana e intraprendenza professionale.
Marco Emanuele Schiatti
Supplemento ad “Arezzo, il Comune informa” - Reg. Tribunale di Arezzo N°1 del 5.2.2003 - Settembre 2009 - Editore: Comune di Arezzo - Direttore responsabile: Claudio Repek - Contenuti a cura di Beta/Contesto
Sono tornati entusiasti. Non so ancora quali risultati concreti
potrà determinare l’esperienza dei nostri ragazzi in Cina che
per tre settimane hanno seguito un corso di lingua mandarina
e lezioni di economia e marketing. Molto studio, un pizzico di
turismo e molti contatti personali. Un modo diverso non solo
per capire quanto sia vasto ma comunque piccolo il nostro
mondo. E per riaffermare che una formazione vera non può
fare a meno del viaggio e della conoscenza. Stavo per
scrivere formazione “moderna” ma in realtà gli elementi che
ho ricordato fanno parte della formazione di ogni epoca
storica. Sono tornati entusiasti perché hanno avuto modo non
di capire (tre settimane sono assolutamente insufficienti) ma
di intuire in quale “spazio” potranno e dovranno navigare nei
prossimi anni. Chi intenderà operare nell’impresa non potrà
non tenere conto, nella sua memoria, di quale immenso
mercato rappresenti la Cina. Chi lavorerà in ambito culturale,
avrà avuto modo di “percepire” quale immenso patrimonio
storico e culturale racchiuda questo Paese.
La Cina è uno degli elementi chiave del futuro. Adesso lo
sappiamo meglio.
Lucia De Robertis
“Il Comune di Arezzo, in collaborazione con la
Provincia di Arezzo, la Camera di Commercio - FO.AR
di Arezzo e l’Università degli Studi di Siena sede di
Arezzo, informa che l’Associazione Culturale
SINAFORUM organizza un “Viaggio di formazione in
Cina”, con l’intento di farne conoscere la cultura, le
tradizioni, le attività economiche e commerciali e
favorire gli scambi culturali tra l’Italia e la Cina”.
Recitava così l’inizio del bando di selezione che
avrebbe dato l’opportunità a venti giovani aretini
di vivere un’esperienza nel paese del sol
levante. Il viaggio, come tutte le cose belle, è
terminato e i partecipanti, assessore compreso,
ci fanno partecipi delle loro emozioni e delle
loro riflessioni.
Per il Tabloid Informagiovani l’occasione di
inserire una nuova tessera nel mosaico di
conoscenza della realtà giovanile aretina,
una tessera davvero molto interessante!
Buona lettura...
Il “Viaggio di formazione in Cina” è stata senza dubbio
un’interessante esperienza che ha arricchito il bagaglio culturale
mio personale e credo anche di tutti gli altri partecipanti.
Le tappe principali del viaggio sono state Shanghai, Pechino e
Suzhou, in particolare Shanghai dove abbiamo tenuto un corso di
lingua cinese e uno di economia e marketing cinese, in inglese.
Oltre a questo abbiamo avuto modo di visitare un’azienda italiana
di servizi, la Camera di Commercio, l’ufficio culturale di
promozione toscana, l’Ice. Affrontando la realtà della scintillante
metropoli di Shanghai saltano quasi subito agli occhi i tanti
contrasti che caratterizzano la città. Ma al di là di quelle che
potrebbero sembrare diversità profonde, la Cina è un paese
affascinante e magico, con una storia antichissima e una ricca
cultura, e proprio le diversità diventano motore dell’attrazione che
inevitabilmente colpisce chi per la prima volta ci si confronta.
Quest’esperienza nel suo complesso è stata molto interessante
sia perché mi ha permesso di confrontarmi direttamente con una
diversa cultura da cui ero già molto attratto, sia perché mi ha
permesso di comprendere meglio la realtà economica di questo
Paese, la “Macchina Cinese” nel suo complesso, in continuo
fermento, dall’instancabile ed incessante attività di rinnovamento,
una fucina di possibilità e opportunità a cui però approcciarsi con
una certa cognizione di causa per evitare sorprese, una realtà
con la quale stiamo iniziando a confrontarci e dovremmo
certamente farlo sempre di più, dunque sarebbe bene farsi
trovare preparati. Un’esperienza quindi senz’altro positiva, che
ha arricchito, che ha gettato le basi per una conoscenza e una
comprensione sempre più ampia della Cina e che con il bagaglio
di informazioni acquisito si trasforma in un valore aggiunto in
ambito lavorativo.
Alfredo Specchia
L'esperienza vissuta in Cina ci ha permesso di porre le basi al
fine di poter iniziare a capire la realtà di un paese estremamente
lontano dal nostro per storia, cultura, stile di vita.
Sebbene venissimo da percorsi differenti, tutti noi del gruppo
abbiamo maturato come sia impossibile al giorno d’oggi non
prendere in considerazione la realtà cinese; se ormai è
impensabile nel contesto delle grandi città, questo è altresì
importante per cittadine come Arezzo. Se è vero che la Cina sarà
il nuovo motore economico in campo intenazionale, preparare dei
giovani a conoscere scenari tanto diversi ma altresì tanto
importanti risulta fondamentale per il futuro di una città ricca di
storia e meta di turisti come la nostra ma che può dare e offrire
molto anche in ambito commerciale. Il viaggio che ci ha visti
protagonisti dovrebbe essere il primo passo finalizzato alla
formazione di giovani di cui la nostra città ha bisogno.
Simone Valentini
Se questo viaggio è stato progettato per aprire una finestra su di
un mondo e su di una economia della quale tanto si parla ma
veramente poco si conosce, ebbene, l’obbiettivo è stato
pienamente raggiunto. Questa esaltante esperienza ci ha
permesso di scoprire una realtà in continua espansione, di
stupirsi di fronte alle enormi possibilità che la stessa offre, di
fugare gli stereotipi che fanno capo alla Cina.
La città di Shanghai è l’esempio eclatante delle due facce di una
nazione che ha visto una enorme trasformazione dagli anni
novanta ad oggi, facendo registrare un aumento del PIL di circa il
15% annuo. Una crescita così veloce lascia spazi alla formazione
di una eccessiva disparità nelle condizioni di vita degli abitanti: ci
sono coloro che sono stati travolti dall’evoluzione e sono rimasti
legati alle vecchie tradizioni e situazioni e quelli che hanno
cavalcato l’onda dello sviluppo e gestiscono enormi ricchezze e
potenzialità. L’elemento più preoccupante, che salta
immediatamente all’attenzione del visitatore, è la logica
impossibilità da parte della nostra economia, ma sicuramente da
parte di quasi tutta l’Europa, di poter competere con questi
instancabili lavoratori in quasi tutto quello che è il mondo della
produzione; basti pensare che esistono interi palazzi dedicati al
mercato del “falso”, vuoi che si tratti di abbigliamento, come di
telefonia, elettronica con tanto di certificazione sulla qualità della
copia. Non posso che ringraziate calorosamente chi ci ha
permesso di visitare questa nazione e mi auguro di poter ripetere
l’esperienza
per valutare le continue trasformazioni e,
possibilmente, coglierne le opportunità; se consideriamo che nel
prossimo anno la città di Shanghai sarà sede dell’Expò, potremo
immaginare ed ammirare una città ancora diversa da quella da
noi visitata.
Questo viaggio mi ha permesso di guardare alla Cina con occhi
diversi; arrivata a Shanghai ho trovato non solo un grande centro
urbano moderno e tecnologico, ma anche luoghi fortemente
ancorati alla tradizione e alla cultura passata.
Studiare la lingua cinese è stata un'opportunità unica, talmente
bella che mi ha portato a decidere di continuare a studiarla anche
in Italia. Ma l'esperienza più bella che ho potuto vivere in quelle
tre settimane è stata, in assoluto, senza nulla togliere a Pechino
e ai bellissimi giardini di Sozhou, quella di poter percorrere un
tratto della Grande Muraglia cinese, uno degli spettacoli più belli
che esistano al mondo, o comunque il più bello che io abbia mai
visto. In questo luogo si ha come la sensazione di trovarsi
immersi in una natura intatta, pura e rigenerante, così diversa
dalla non lontanissima Pechino caratterizzata, invece, da un cielo
grigio e plumbeo a causa dello smog. In conclusione, la Cina non
è UN ma IL viaggio che ognuno dovrebbe fare almeno una volta
nella vita, un'unione tra moderno e antico, un mondo affascinante
e unico.
Giulia Pucciarini
Francesco Magni
Arezzo-Shanghai, Shanghai-Arezzo: una vacanza studio, un
viaggio, un'esperienza.
Questo è cio che ha rappresentato per 19 ragazzi il "Viaggio di
formazione in Cina". Ventuno lunghi giorni trascorsi in una delle
più grandi metropoli del mondo, tra grattaceli altissimi che
spuntano ovunque come funghi e vecchissime case malandate e
qualche volta un po' sbilenche, prossime ad esser dimenticate
per qualche nuovo grattacelo. Tre settimane immersi in una
civiltà e in un mondo così lontani eppure così vicini, tecnologia e
progresso che convivono con tradizioni lente a morire, si respira
ovunque l'aria di una cultura millenara che riemerge dove meno
te lo aspetti, magari entro ambiti e innovazioni repentine.
Abbiamo studiato una lingua musicale e dagli strani suoni, ma
con una storia che rivaleggia quella italiana; abbiamo incontrati
imprenditori italiani che vivono laggiù, collaborano, lavorano e
hanno portato dall'altra parte del mondo il nostro modo di essere,
così come altri da tutto il mondo, attratti dal mito del boom
economico di questo straordinario paese. Un continuo contrasto
tra antico e moderno fuse in un crogiuolo da cui stanno nascendo
esperienze nuove e nuovi modi di vivere.
Decidere di partire per l'altra parte del mondo con persone che
non avevo mai visto non è stato semplice. Poi una volta partiti le
preoccupazioni svaniscono e resta un gruppo di ragazzi con la
stessa voglia di scoprire un paese nuovo e una cultura diversa
dalla loro.
Shanghai 2009 per me è stata un'esperienza che difficilmente
scorderò: mi ha fatto volgere lo sguardo ad una realtà in continua
espansione, ad un'economia e una società con la quale volenti o
nolenti dovremo fare i conti se l'Italia ha intenzione di stare al
passo con i tempi. La Cina per me è stata una tappa di
formazione fondamentale nel mio percorso di crescita,
un'esperienza che sicuramente mi piacerebbe ripetere, anche
per continuare lo studio della lingua cinese. Risultato del viaggio
per me: crescita, entusiasmo, voglia di ripartire.
Cristina Piattelli
Cecilia Cerboni
Partecipare al viaggio di formazione in Cina è stata
un'esperienza unica e irripetibile. Infatti, per la prima volta, ho
avuto la possibilità di entrare in contatto con una cultura
totalmente diversa dalla mia, come quella cinese, e di
sperimentare personalmente un mondo complicato ma
stimolante allo stesso tempo, del quale i mass media spesso
tendono a darci un'idea sbagliata o per certi aspetti fuorviante.
Molto interessanti sono stati i corsi di lingua e di economia e
marketing cinese presso l'università per stranieri di Shangai che
oltre a migliorare la mie conoscenze linguistiche hanno
contribuito a darmi un'idea più precisa riguardo a questo "grande
mercato" ancora troppo "oscuro" e "indecifrabile" per noi
occidentali. Bellissimo e indimenticabile è stato, inoltre, il
soggiorno a Pechino, città piena di cultura e tradizione, e in
particolare la visita alla Grande Muraglia, una delle meraviglie del
mondo, il cui ricordo porterò sempre dentro di me. In definitiva,
mi ritengo molto soddisfatta di questa esperienza e invito tutti i
giovani della mia età che amano viaggiare a farne una simile in
futuro.
Linda Maccarini
L’impatto con l’Asia, in effetti, c’è stato. Sebbene Shanghai non
sia il modello di città cinese, spesso mi sono ritrovato in situazioni
completamente nuove e sorprendenti. La Cina ti colpisce perché
ha delle profonde contraddizioni al suo interno, ma soprattutto
perché è una realtà molto lontana dalla nostra. Prima di questo
viaggio potevo solo immaginare, di riflesso, la vita e i costumi
nella nazione più popolosa del mondo; adesso ho la
consapevolezza che quello che riusciamo a percepire da qui è
soltanto una minima parte di ciò che accade realmente.
Una grossa fetta del nostro futuro dipende da questo paese dallo
sviluppo inarrestabile e dall’operosità del suo popolo; iniziare a
conoscerlo, farsi capire, intessere rapporti sociali ed
economico/commerciali è un’arma fondamentale che si rivelerà
molto utile per il nostro avvenire. In tal senso l’Italia parte in
ritardo, ma solo con la lungimiranza e lo sviluppo di progetti come
quello di cui abbiamo potuto usufruire noi giovani aretini potremo
affrontare con meno difficoltà la nuova realtà che presto ci
investirà.
Luca Brando
Marco Polo nel suo celebre ''Il Milione'' descrivendo una delle tante
città cinesi che visitò disse: '' Non c'è al mondo città uguale, che vi
offra tali delizie così che uno si crede in paradiso. ''. Credo che
questa frase possa ben sintetizzare tutte le emozioni che ho
provato durante i giorni che ho trascorso in Cina. Spesso mi sono
fatta influenzare da stereotipi e da clichè sulla Cina e sul suo
popolo. Questo viaggio ha abbattuto tutta la concezione che avevo
prima di partire di questo Paese. Ogni giorno è stato pieno di
scoperte e di meraviglie, ogni giorno ho imparato cose nuove, a
capire che la ''divesità'' è ricchezza.
I primi giorni non sono stati facili, il clima, il cibo, le usanze, tutto è
molto differente rispetto a noi, ma la voglia di conoscere questo
Paese mi ha dato la pazienza di superare tutti i limiti che avevo e a
superarli. Sono contenta di aver potuto fare questa bellissima
esperienza e spero un giorno di poterci tornare, magari per
questioni lavorative, visto che ora come non mai la Cina ci sta
offreno tantissime opportunità.
Anna Fienga
Il “viaggio di formazione in Cina” è stata un'avventura
spettacolare in cui siamo entrati direttamente dal vivo a contatto
con un nuovo mondo, usanze e costumi diversi. Il progetto
proponeva un corso di lingua Cinese in Inglese diluito in sessanta
ore con annesso esame finale, lezioni di Economia ed escursioni
alle meraviglie cinesi come le città di Pechino e Shangai,
l'emozionante “Grande Muraglia”, i giardini di Suzhou e i templi
buddisti. Le lezioni si svolgevano all'interno della Shangai
International Studies University che consigliava di frequentare
anche il corso di Calligrafia Cinese e Taiji Boxing.
La vita del college ci ha permesso di conoscere e confrontarci
con ragazzi stranieri provenienti da tutto il mondo. Molto
divertente è stata la possibilità di immergerci in un'altra cultura,
anche tramite le piccole cose come l'uso delle bacchette per
mangiare! Speriamo che questo progetto venga presentato
nuovamente per dare la possibilità ad altri giovani di provare
questa esperienza unica.
Michela Milioni