ROTTURA RELIGIOSA IN EUROPA
NEL 1517 Il principe Alberto di Hohenzollern aspirava a diventare arcivescovo di Magonza
pur essendo titolare di altri 2 benefici ecclesiastici. Per poter avere la dispensa papale fu
costretto a versare alla camera apostolica la cifra di 24.000 ducati anticipati dai grandi
banchieri di Fugger. Il Papa Leone X, un De’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, aveva un
grande bisogno di denaro per completare i lavori della basilica di San Pietro. Per agevolare
Alberto nel recupero della somma, il Papa gli concesse l’opportunità di riscuotere il denaro
attraverso la vendita straordinaria delle indulgenze nei territori tedeschi, ma la cosa
scatenò numerose polemiche. Si fece carico dell’indignazione generale uno sconosciuto
monaco di nome Martin Lutero (1483-1546) professore nella piccola università di
Wittenberg.
Nel 1517 Martin Lutero scrisse le 95 tesi che denunciavano aspramente la vendita delle
indulgenze.
Nel 1521 venne scomunicato e nello stesso anno l’imperatore Carlo V durante la Dieta di
Worms bandì Lutero dai territori dell’impero. Il principe Federico III di Sassonia detto il
Saggio, finse di rapire Lutero per metterlo al siguro nel suo castello di Wartburg. Qui Lutero
iniziò la traduzione della Bibbia in tedesco.
La Riforma Luterana. Per Lutero l’uomo è malvagio per natura (= peccato originale)
dunque l’uomo non può salvarsi dalla dannazione con le sue forze
(opere, donazioni...)
I 3 punti fondamentali della riforma sono:
1- la questione della giustificazione per sola fede: per Lutero la grazia
divina è (e deve essere) sufficiente per salvarsi. Negarlo
significherebbe ridimensionare l’onnipotenza divina e affidare all’uomo
facoltà che non gli spettano. Solo con la fede ci si salva e in virtù della
grazia divina (Dio può salvare l’uomo donando la Fede).
2- la questione dell’autorità delle Sacre Scritture come unica fonte di
salvezza: Lutero, che aveva tradotto la Bibbia in volgare germanico, parlò di sola scriptura
considerando il Vecchio e Nuovo Testamento come unica fonte di autorità per i cristiani.
Quindi censura quella del Papa e della Curia Romana. Solo la Bibbia liberamente
interpretata da ogni singolo cristiano conteneva la Verità, di conseguenza ogni credente in
Cristo Salvatore aveva diritto e il dovere di leggere il testo biblico. La conseguenza più
significativa di questa concezione fu l’enorme crescita di alfabetizzazione.
3- il sacerdozio universale dei credenti: questo punto si rivelò quello fondamentale e rese
impossibile ogni ipotesi di concilizione tra cattolici e luterani. Per Lutero ogni singolo
credente è in rapporto diretto con Dio (= ognuno è prete di se stesso). L’affermazione di una
simile concezione significava distruggere la Chiesa come istituzione gerarchica e piramidale.
A questi 3 punti faceva seguito tutta una serie di altre conseguenze dottrinali come il
numero dei sacramenti ridotti solo a 2: battesimo ed eucarestia.
La Riforma si radicalizza. La fortuna della Riforma Luterana fu lo schieramento religioso di
molti principi tedeschi e la sottovalutazione cattolica verso il movimento riformista. Non
mancarono rivolte politiche ispirate al nuovo movimento religioso, come la coalizione tra
principi laici ed ecclesiastici.
Tra il 1524-1525 ci fu la Guerra dei contadini dove migliaia di poveri contadini ispirati da
Thomas Muntzer si sollevarono in nome degli ideali di fratellanza e di ugualianza tra tutti gli
uomini, tale guerra fu messa a finire da un esercito armato da principi cattolici e luterani
che affrontarono Muntzer e i suoi uomini massacrandoli senza pietà.
Conseguenze politiche e compromessi. Ormai interi principati tedeschi e quasi tutte le
città libere imperiali avevano aderito alla Riforma schierandosi con Lutero e con un
documento si dichiararano Protestanti e legittimarono la predicazione della riforma nei
territori del Sacro Romano Impero. Ci furono scontri tra cattolici e protestanti in Germania e
il sogno di Carlo V di rifondare l’universalismo imperiale fu messo a dura prova dalla nuova
religione.
Nel 1555 dopo molti anni di scontri e migliaia di morti si arrivò alla Pace di Augusta dove si
stabilì il principio che i sudditi dei vari principati avevano l’obbligo di seguire la religione
del loro principe in caso contrario avevano la facoltà di emigrare.
Altre confessioni protestanti: Calvinismo
Giovanni Calvino (1509-1564) nato in Francia fu un umanista e
teologo francese, educato ai valori dell’Umanesimo insieme a
Lutero fu il massimo riformatore religioso del cristianesimo
europeo. Dal suo nome è stato coniato il termine "calvinismo" per
indicare il movimento e la tradizione teologica e culturale scaturita
dal suo pensiero e che, per molti versi, si distingue dal
luteranesimo. La città di Ginevra divenne sede della diffusione del
pensiero calvinista. Il pensiero di Giovanni Calvino fu espresso
soprattutto nell'opera Istituzione della religione cristiana,
completata nel 1559 che modifica in più punti la visione luterana.
Calvino affermò la dottrina della doppia predestinazione: l’uomo nasce già salvato o
dannato da Dio, che ne ha prestabilito il destino e vive nell’ignoranza di quale esso sia.
Questo può portare l’uomo a scoprire nella vocazione di una vita all’insegna
dell’intransigenza etica, della dedizione al lavoro edell’impegno comunitario, una via per
cercare di comprendere il proprio destino ed essere rassicurati sul’esito benevolo della
grazia divina (l’uomo scopre di essere salvato oppure no vedendo il successo della sue
opere)
Riforma Anglicana
Nel 1509 Enrico VIII sale al trono all'età di 18 anni, figlio di Enrico VII
vincitore della Guerra delle Due Rose. È un principe cristiano, fedele al
cattolicesimo tanto che diventa il difensore della fede tradizionale
contro le idee protestanti. Mentre era sposato con Caterina d'Aragona
s'innamorò di Anna Bolena e per poterla sposare chiese al papa di
dichiarare nullo il suo primo matrimonio. Tale richiesta creò seri
problemi al papa: non voleva interrompere i rapporti tra Inghilterra e
Spagna paese campione della cattolicità.
Nel 1534 la reazione inglese fu ecclatante proclamando l’Atto di
Supremazia dove tutti gli ingenti beni della Chiesa furono sequestrati
dalla Corona e suddivisi tra i fedeli. Il re stesso divenne capo della nuova Chiesa d’Inghilterra
mentre l’arcivescovo di Canterbury fu indicato come massima autorità religiosa.
Concilio di Trento
Fu convocato nel 1545 da Paolo III Farnese uno degli ultimi grandi papi rinascimentali. Il
concilio durò 18 anni (1545-1563) a causa di
molte sospensioni e di scarsa presenza di
vescovi e un trasferimento a Bologna della
città dello Stato pontificio. I problemi da
trattare erano gli aspetti dottrinali (definizione
dei principi dell’ortodossia cattolica in
polemica con chi voleva delle aperture verso le
teologie protestanti) e disciplinari (autoriforma
della chiesa per estirpare abusi che portavano
scandalo). La chiusura verso i protestanti fu
totale.
Il Concilio ribadì gli aspetti dottrinali:
1- la tradizionale interpretazione della Chiesa delle Sacre Scritture era l’unica ad avere valore
di verità (era importante quello che il Papa affermava)
2- di conseguenza gli insegnamenti e le direttive della Chiesa e in specie del Papa dovevano
considerarsi Verità di Fede ispirate dallo Spirito Santo
3- le buone opere dei fedeli contribuivano alla salvezza
4- i sacramenti erano confermati nei sette tradizionali
5- il latino era confermato come unica lingua ligittima nella liturgia, altre lingue erano vietate
6- il dogma di transustanziazione (trasformazione del pane e del vino in corpo e sangue di
Cristo)
7- fu ribadita l’esistenza del Purgatorio, la validità del culto dei Santi e della Vergine Maria.
Gli aspetti disciplinari furono stabiliti con rigorose norme per limitare l’abuso del clero.
Garantire una formazione seria dei sacerdoti (introduzione dei seminari in ogni diocesi e
sull'ammissione dei candidati al sacerdozio). Il sacramento del matrimonio, considerato
indissolubile secondo l'insegnamento di Cristo, e stabilì le norme per un eventuale suo
annullamento; venne poi confermata e resa vincolante l'usanza delcelibato ecclesiastico. Si
decise inoltre che ogni parroco dovesse tenere un registro dei battesimi, delle cresime, dei
matrimoni e delle sepolture (stati della anime). Ai vescovi fu imposto di compiere la visita
pastorale ogni anno, completandola ogni due anni. Vennero infine affidate al pontefice e
alla curia romana alcune questioni rimaste in sospeso per la mancanza di tempo: la
revisione del breviario e del messale, del catechismo e dell'Indice dei libri proibiti.
Nuovi strumenti della Controriforma Cattolica
Accanto agli strumenti direttamente controllati dalla
Curia romana e dal Papa un ruolo importante lo
svolsero i nuovi ordini religiosi. Ricordiamo i Cappuccini
(movimento nato all’interno deli Francescani) i
Barnabiti, gli Scolopi tutti apostolati molto vivaci.
Nel 1534 Il più importante di tutti fu quello dei Gesuiti
fondato dall’ex soldato spagnolo Ignazio di Loyola che
divenne presto, grazie alla rigida disciplina quasi
militaresca, uno strumento di controllo sociale sui laici,
si proposevo per l’evangelizzazione nei nuovi mondi secondo uno spirito missionario, gli
scopi dell’ordine erano educazione e controllo della cultura.