I.I.S. “A. Zoli”- Alessandra Carota Nascita della meccanica quantistica Dualismo onda- corpuscolo Radiazione di corpo nero Effetto fotoelettrico Modello atomico di Bohr Ipotesi di De Broglie Schrödinger Il Principio di indeterminazione di Heisenberg La “rivoluzione dei quanti” 1897 scoperta dell’elettrone da parte di Thompson Fisica classica che non riesce a spiegare la struttura atomica e le proprietà della materia. Dualismo onda-corpuscolo La luce nella teoria classica era considerata un’onda: le intensità dei campi elettrico e magnetico che oscillano nello spazio. 1900 Max Planck effettua l’analisi teorica dei risultati sperimentali della radiazione emessa da un corpo nero. L’elettrodinamica classica è in accordo con l’evidenza sperimentale solo per radiazione a bassa frequenza. Ad alte frequenze per la teoria classica il corpo nero emetterebbe un’intensità infinita di radiazione elettromagnetica (catastrofe ultravioletta). Planck sostiene che gli atomi delle pareti della cavità si comportano come piccoli oscillatori elettromagnetici ognuno con frequenza caratteristica ν. Gli atomi emettono ed assorbono radiazione, tra questi atomi e la radiazione della cavità si stabilisce un equilibrio termico. Gli oscillatori atomici non si comportano come oscillatori classici, la cui energia assume valori discreti: E=n·h·ν Oggi sappiamo che l’energia dell’oscillatore armonico è: E=(n+1/2)·h·ν Planck attribuisce una “struttura corpuscolare” agli scambi di energia. 1905 Einstein interpreta l’effetto fotoelettrico. Einstein, andando oltre Planck, aveva attribuito alla radiazione una struttura corpuscolare ed aveva ammesso che la radiazione di natura essenzialmente discontinua, fosse formata di un insieme di corpuscoli (fotoni) ciascuno dei quali trasportava un quanto di energia. 1913 Bohr supera il modello atomico “planetario” di Rutherford introducendo un concetto completamente nuovo, il concetto di stato quantico. Bohr dimostra che a ciascuna orbita elettronica del modello dell’atomo planetario è associata un’energia che Assume valori discreti. Esistono stati quantici ben precisi nei quali gli elettroni possono disporsi intorno al nucleo. La configurazione stabile in natura è data da stati di energia minima o stato fondamentale dell’atomo. 1924 De Broglie formula l’ipotesi della doppia natura dell’elettrone (particella- onda). La luce è un’onda, ma trasferisce energia e quantità di moto alla materia sotto forma di “granuli”: i fotoni. L’ipotesi di De Broglie venne confermata nel 1927 dall’esperimento di Davisson-Germer. L’esperimento consiste nel far passare gli elettroni attraverso due fenditure e per rivelatore viene utilizzato lo schermo di un tubo catodico. Quando l’elettrone colpisce la superficie sensibile un piccolo lampo di luce registra la posizione dell’impatto. Questo significa che ciascun elettrone è passato attraverso l’apparecchiatura come onda di materia. Il risultato dell’interferenza ha determinato la probabilità che in u n certo punto dello schermo si materializzi l’elettrone. Nel 1926 Schrödinger calcolò le forme e le frequenze delle configurazioni caratteristiche che si sviluppano quando le onde elettroniche sono confinate dall’attrazione elettronica del nucleo. Egli trovò una serie di vibrazioni distinte, ciascuna con la sua propria forma e frequenza definita. Questo dimostra che vi sono modi di vibrazione ben definiti nell’atomo, ma rivela anche una connessione tra la natura ondulatoria dell’elettrone e l’esistenza di stati di energia discreti nell’atomo. Come è possibile che un elettrone sia contemporaneamente un corpuscolo e un’onda? Esso non è un vero corpuscolo perché presenta proprietà ondulatorie, e non è una vera onda, perché se l’elettrone assume una delle configurazioni ondulatorie esso vibra con un’intensità ben precisa. Perché non riusciamo a scoprire, Con un’osservazione accurata, se un elettrone è un’onda o un corpuscolo? La proprietà della fisica classica di divisibilità dei processi fisici non può essere utilizzato in questo caso a causa della granulosità della luce. Per vedere i particolari del moto dell’elettrone nell’atomo, dobbiamo usare onde luminose con lunghezza d’onda molto piccola, delle dimensioni dell’atomo. Questa luce ha alta frequenza e quando colpisce un elettrone potrebbe espellerlo dall’atomo distruggendo l’oggetto della nostra osservazione. Tutte le misurazioni che potrebbero essere utili per decidere tra la natura ondulatoria e la natura corpuscolare dell’elettrone hanno lo stesso risultato: l’oggetto cambia completamente il suo stato. L’argomentazione che un’entità non può essere sia un’onda che un corpuscolo non vale più all’interno delle dimensioni dell’atomo. I concetti di posizione e diffusione non sono più applicabili; qualsiasi sforzo di osservarli distruggerebbe l’oggetto. Gli elettroni non hanno una posizione prevedibile nell’atomo, la “posizione” è un concetto classico non applicabile direttamente nel regno atomico. Le restrizioni all’applicazione di concetti classici (posizione, velocità e quantità di moto) sono codificate dal principio di indeterminazione di Heisenberg: Δx·Δp≥h. Quando vogliamo conoscere la posizione o la velocità di un elettrone in uno stato quantico, non ci possiamo aspettare sempre una risposta definitiva. La conseguenza importante è che alcune affermazioni a proposito dell’atomo devono rimanere probabilistiche perché i nostri concetti (ad esempio posizione) non sono appropriati per lo stato quantico atomico. Bibliografia Victor Weisskopf- La rivoluzione dei quanti- Jacka Book. Victor Weisskopf- Il privilegio di essere un fisico- Jacka book. Walter Isacson- Einstein- Oscar Mondadori. Herman Haken e Hans C. Wolf- Fisica atomica e quantistica.- Bollati Boringhieri. D. Halliday, R. Resnik e J. Walker- Fondamenti di fisicaFisica moderna- Scienze Zanichelli.