Lezione XV Programma lezione XV 1/14 L’origine della meccanica quantistica: • Planck e il corpo nero • De Broglie e le onde di materia Intensità e pressione di radiazione di un fascio di fotoni L’interazione onde e.m. e materia: assorbimento ed emissione Lezione XV Radiazione e materia 2/14 Lezione XV Radiazione e materia 3/14 Lezione XV Il corpo nero 4/14 A fine ‘800 si affronta teoricamente e sperimentalmente il problema del corpo nero, una cavità che assorbe tutta la radiazione elettromagnetica (e.m.) incidente. Si è interessati alla dipendenza dalla temperatura della densità di energia per intervallo unitario di frequenza T() in una cavità cubica di volume V=a3 in cui la radiazione e.m. entra da un piccolo foro restando intrappolata. Richiedendo che le pareti siano punti nodali per la onde stazionarie (=modi) di frequenza =c/, in una dimensione si ha =nc/2a con n= intero; in tre dimensioni la densità dei modi di cavità per intervallo di frequenza N() cresce con il quadrato della frequenza. 8V 2 N c3 Lezione XV Il corpo nero 5/14 Il principio di equipartizione dell’energia assegna una energia kT a ogni modo di vibrazione sia elettrico sia magnetico; moltiplicando la densità spettrale N() dei modi per l’energia media kT di un modo e.m. e dividendo per V si ottiene l’equazione di Rayleigh-Jeans per la densità spettrale della densità d’energia T() 8 2 kT T c3 La densità di energia diventa infinita ad alte frequenze (“catastrofe ultravioletta”) in contrasto con gli andamenti sperimentali. Lezione XV L’ipotesi di Planck 6/14 Planck intuì che il problema nasceva dall’applicazione del principio di equipartizione secondo il quale la probabilità P(E) che un modo abbia energia E e la sua energia media <E> sono E PE exp , E kT 0 EPE dE kT 1 P E dE 0 Planck postulò che l’energia elettromagnetica potesse assumere solo i valori discreti E=nh e sostituì gli integrali precedenti con somme che si eseguono usando il risultato relativo alla serie geometrica E nh exp nh n 0 exp nh n 0 exp nh h n 0 h exp h 1 1 exp h exp h 1 1 exp h Lezione XV La distribuzione di Planck 7/14 La distribuzione spettrale della radiazione del corpo nero si ha sostituendo la funzione di Planck al valore kT nella Rayleigh-Jeans; l’accordo con il dato sperimentale si ha per h=6.57(1034)J s 8h 3 T h 3 c exp 1 kT massimo per hmax~5kT con max(Hz)~1014T(K) L’energia totale è data dalla legge di Stefan-Boltzmann 64 5 k 4 4 4 E T d T T 3 3 15 c h 0 con 5.6 10 8 W costante di Stefan Boltzmann 2 4 m K Lezione XV La quantizzazione dell’atomo 8/14 Al quanto di radiazione elettromagnetica (fotone) si associa l’energia h=mc2 (m= massa relativistica) e una quantità di moto p inversamente proporzionale a h h E h pc p c De Broglie (1924) applica questa formula per assegnare una lunghezza d’onda all’elettrone con quantità di moto p=mev; interpreta così le regole atomiche di quantizzazione in termini delle possibili onde stazionarie dell’elettrone sulle sue orbite di Bohr h h 2r n n me vr = n n me v 2 Lezione XV La quantizzazione dell’atomo 9/14 Modello “classico” dell’atomo di H me v 2 me v 2 e2 1 e2 Energia cin pot. 2 4 0 r 2 4 0 r 2 2 2 2 2 4 n e2 n 2 0 me v r ( n) 2 4 0 r (n) m e r ( n) me e 2 me e 4 1 1 e2 Etot (n) 2 2 2 2 4 0 r (n) 8 0 h n Lezione XV Assorbimento ed emissione assorbimento E2 h=E2E1 E1 10/14 emissione spontanea h=E2E1 1 me e 4 1 1 1 2 3 2 2 RH 2 2 c 8 0 h c n2 n1 n2 n1 1 La costante di Rydberg me e 4 RH 2 3 1.097(10 7 )m 1 8 0 h c L’onda di de Broglie “spiega” i livelli energetici atomici, la differenza tra i quali è collegata alla lunghezza d’onda delle righe emesse/assorbite dall’atomo. Lezione XV Emissione stimolata E2 h=E2E1 E1 11/14 emissione stimolata h=E2E1 Un fotone può stimolare l’emissione di un quanto di luce alla stessa frequenza e con la stessa fase da parte di un atomo con due livelli opportunamente spaziati. Il fenomeno, predetto originariamente da Einstein, è alla base del funzionamento dei laser. Lezione XV Fotoni e intensità onda e.m. 12/14 Lezione XV , energia e T della radiazione e.m. 13/14 Lezione XV Radiazione e materia 14/14 Gli elettroni di atomi e molecole possono occupare solo livelli discreti di energia (stati). Un’onda elettromagnetica cambia direttamente lo stato energetico di un elettrone legato al suo atomo/molecola quando ha energia pari alla differenza tra stato normalmente occupato dall’elettrone (stato fondamentale) e uno stato eccitato a energia superiore. Tale onde può provocare una reazione chimica quando la sua energia specifica è in grado di estrarre un elettrone e ionizzare l’atomo/molecola. Viceversa, l’elettrone tornando allo stato fondamentale emette una radiazione a frequenze caratteristiche, che dipendono dalla struttura atomica/molecolare. La radiazione ionizzante favorisce le reazioni chimiche e ha energie specifiche tipicamente comprese tra 1 e 104 eV. La radiazione prodotta e assorbita durante le reazioni nucleari ha energie superiori a 4104 eV.