T olomeo Bernoulli Eulero F ourier Gauss Abel Dirichlet Riemann Gibbs Cantor M ichelson P oincare Leonardo Colzani QUALCHE TEOREMA SULLE SERIE TRIGONOMETRICHE 1 Il moto retrogrado di Marte contro il cielo delle stelle …sse Joanne Keplero ”Astonomia Nova” Secondo Apollonio di Perga (III secolo a.C.), Ipparco di Rodi (II secolo a.C.), Tolomeo (II secolo d.C.), ed altri, il moto dei pianeti intorno alla Terra è composizione di moti quasi circolari uniformi. Se al moto del Pianeta intorno al Sole si somma il moto del Sole intorno alla Terra, con raggi delle orbite A e B e periodi di rivoluzione e , l’orbita è P T = (P S) + (S T ) = A exp 2 i t + B exp 2 i t : Per esempio, l’anno marziano è 1,88 volte quello terrestre e la distanza media di Marte dal sole è 1,52 volte la distanza del Sole dalla Terra. Quindi l’orbita di Marte rispetto alla Terra è circa exp (2 it) + (1; 52) exp (2 it= (1; 88)). Di fatto c’è una certa discrepanza tra questa teoria e le osservazioni e, per vincere la sua guerra con Marte, Keplero (1571-1630) formula l’ipotesi di moti non uniformi su orbite ellittiche. Un modo alternativo per far tornare i conti è di aggiungere termini alla serie, A exp (i t) + B exp (i t) + C exp (i t) + :::. L’astronomo Giovanni Schiaparelli (1835-1910) osserva che con un sistema di epicicli abbastanza complicato è possibile descrivere con buona approssimazione qualsiasi moto. Più in generale, ogni fenomeno periodico o quasi periodico può essere scomposto in somma di funzioni sinusoidali con frequenze multiple delle frequenze fondamentali che sono causa del fenomeno. Una precisa de…nizione di funzione, di convergenza, di integrale, la teoria degli insiemi, e tanti altri concetti matematici, hanno una origine conune: le serie trigonometriche, Si vuole presentare qualche teorema di Eulero, Dirichlet, Riemann, Cantor, ed altri, cercando di seguire più o meno fedelmente le dimostrazioni originali. 2 Leonhardo Eulero SULLA DETERMINAZIONE DI UNA SUCCESSIONE, UN NUOVO METODO PER TROVARE I TERMINI GENERALI DI UNA SUCCESSIONE Se un teorema ha un nome, non è stato lui. Almeno non sempre. Jean Baptiste Joseph Fourier (1768-1830) il 21 Dicembre 1807 presenta al Institut de France un manoscritto ”Sur la propagation de la chaleur”, ed una versione riveduta e corretta ”Théorie du mouvement de la chaleur dans les corps solides”, con il sottotitolo ”Et ignem regunt numeri (Plato)”, viene ripresentata il 28 Settembre 1811. La memoria viene premiata, ma per delle riserve sul rigore non viene pubblicata. Solo nel 1822 Fourier riesce a pubblicare la ”Théorie analytique de la chaleur”. In quest’opera Fourier introduce l’equazione del calore @u=@t = k @ 2 u=@x2 + @ 2 u=@y 2 + @ 2 u=@z 2 , che risolve con il metodo di separazione delle variabili sviluppando in serie di seni e coseni le soluzioni. Ma non è stato lui il primo a de…nire le serie che ora portano il suo nome. Le serie trigonometriche compaiono molto presto in calcoli astronomici, gli epicicli di Apollonio, Ipparco, e Tolomeo, sono serie trigonometriche, e queste serie compaiono anche in altri problemi di …sica matematica. Nel XVIII secolo Brook Taylor (1685-1731), Daniel Bernoulli (1700-1782), Leonhardo Eulero (1707-1783), Jean Baptiste Le Ronde d’Alembert (1717-1783), Giuseppe Lodovico Lagrangia (1736-1813), sviluppano un modello matematico per le vibrazioni di una corda, @ 2 y=@t2 = v 2 @ 2 y=@x2 . Nelle ”Recherches sur la courbe que forme une corde tendue mise en vibration, 1747&1750” d’Alembert ricava e risolve l’equazione delle onde, y = ' (x + vt) + (x vt). Eulero osserva che le vibrazioni della corda risultano univocamente determinate dalla posizione e velocità iniziali. Taylor osserva che le funzioni y = cos ( nvt=L) sin ( nx=L) soddisfano l’equazione delle onde con le condizioni al bordo y (0) = y (L) = 0, in accordo con l’osservazione sperimentale che le vibrazioni di una corda hanno una frequenza fondamentale, delle frequenze doppie, triple,... Di fatto, tutte queste frequenze possono coesistere contemporaneamente. Nelle ”Ré‡exions et éclaircissemens sur les nouvelles vibrations des cordes exposées dans les mémoires de l’Académie de 1747&1748” Bernoulli congettura il suono è superposizione di armoniche e che tutte le possibili vibrazioni di una corda di lunghezza L sono superposizione di vibrazioni sinusoidali, A sin x cos L vt + a +B sin L 2 x L cos 2 vt + b +C sin L 3 x L cos 3 vt + c +::: L In particolare, se le soluzioni di d’Alembert e Bernoulli fossero le stesse, ogni 3 funzione avrebbe uno sviluppo in serie trigonometriche. Questo provoca una vivace controversia. Anche Lagrange studia il problema, e costruisce delle serie trigonometriche …nite che interpolano una funzione in una successione …nita di punti equidistanti, ma non passa dal …nito all’in…nito. Nel 1750 Eulero presenta all’Academiae Scientiarum Petropolitanae la memoria ”Methodus aequationes di¤ erentiales altiorum graduum integrandi ulterius promota”, con una ricetta per risolvere le equazioni di¤erenziali a coe¢ cienti costanti non omogenee, Ay (x) + B d2 d y (x) + C 2 y (x) + ::: = X (x) : dx dx Se le radici f j g del polinomio P (z) = A +Bz +Cz 2 +::: sono tutte distinte, e se fyj (x)g sono le soluzioni dell’equazione di¤erenziale del prim’ordine d yj (x) dx yj (x) = exp ( j yj j x) Z (x) = X (x) ; X (x) exp ( j x) dx; la soluzione dell’equazione di partenza è una superposizione di queste soluzioni parziali, X y (x) = yj (x) =P 0 ( j ) : j Infatti, in notazione operatoriale, P (d=dx) y (x) = X j 0 X =@ j P0 P0 ( P (d=dx) ( j ) (d=dx P (d=dx) j ) (d=dx j) j) (d=dx j ) yj (x) 1 A X (x) : Basta poi osservare che P (z) =P 0 ( j ) (z j ) è il polinomio di interpolazione che vale 1 in z = j e vale 0 in z = i se i 6= j. Quindi, X j P0 P (z) ( j ) (z j) = 1: Eulero considera anche le equazioni con radici multiple o complesse, e nella memoria seguente anche delle equazioni di¤erenziali di ordine in…nito. Questa memoria, ”De serierum determinatione seu nova methodus inveniendi terminos generales serierum”, contiene dieci problemi. Il nono è sull’equazione y (x) y (x 1) = X (x) : È chiaro che una funzione arbitraria in un intervallo unitario può essere estesa ad una soluzione. Ma forse questo concetto di soluzione è estraneo ad Eulero, che cerca una espressione analitica e procede diversamente. 4 ”Problema IX. Trovare i termini di una successione i cui termini sono uguali ai precedenti più una data funzione dello stesso indice. Se il termine di indice x è y (x), il suo antecedente è y (x 1 d 1 d2 y (x) y (x) + 1 dx 1 2 dx2 1) = y (x) Essendo la legge della progressione y (x) = y (x X (x) = 1 d3 y (x) + ::: 1 2 3 dx3 1) + X (x), si ha 1 d2 d3 y (x) + y (x) 1 2 dx2 1 2 3 dx3 1 d y (x) 1 dx 1 ::: ... Ponendo z n al posto di dn y=dxn si ha l’espressione Z= z 1 z2 z3 + 1 2 1 2 3 ::: = 1 exp ( z) ; di cui si cercano tutti i fattori. Il primo è z e gli altri sono z 2 fattore z 0 nasce la parte integrale Z y (x) = X (x) dx + etc: 4 2 2 k . Dal ... Dal fattore z 2 4 2 k 2 nasce la parte integrale... Z Z y (x) = 2 cos (2 kx) cos (2 kx) X (x) dx + 2 sin (2 kx) sin (2 kx) X (x) dx: Sommando tutti i valori ottenuti al variare di k, si ottiene il termine generale cercato: Z y (x) = X (x) dx+ Z Z 8 > < 2 cos (2 x) cos (2 x) X (x) dx + 2 cos (4 x) cos (4 kx) X (x) dx + ::: Z Z > : 2 sin (2 x) sin (2 x) X (x) dx + 2 sin (4 x) sin (4 kx) X (x) dx + ::: Q.E.I.” In questa dimostrazione, il polinomio P (z) della prima memoria è sostituito dalla funzione 1 exp ( z), con radici semplici f2 ing e con derivata 1 in questi X punti. Si può mostrare che la formula P (z) =P 0 ( j ) (z j ) = 1 valida per j un polinomio, per la funzione 1 +1 X 1 j= 1 exp ( z) diventa exp ( z) 1 + exp ( z) = : (z 2 ij) 2 5 Quindi la soluzione di Eulero è y (x) y (x 1) = 1 + exp ( d=dx) X (x) + X (x X (x) = 2 2 1) : Se X (x) è periodica di periodo 1 il conto torna. Questa la dimostrazione richiede l’analiticità della funzione y (x) e di X (x) = y (x) y (x 1), ma la formula …nale richiede solo l’integrabilità di X (x). In…ne, se X (x) è periodica di periodo 1, da X (x) = y (x) y (x 1) si ricava X (x) = +1 X n=1 2 cos (2 nx) Z Z 1 X (y) dy+ 0 1 cos (2 ny) X (y) dy + 2 sin (2 nx) 0 Z 1 sin (2 ny) X (y) dy : 0 Questa stessa formula è trovata in altro modo da A.Clairaut (1713-1765) nella memoria del 1754 ”Sur l’orbite apparente du Soleil autour de la terre, en ayant égard aux perturbations produites par les actions de la Lune et des planètes principales”, come limite di polinomi trigonometrici di interpolazione. 6 Johann Carl Friedrich Gauss LA TEORIA DELL’INTERPOLAZIONE TRATTATA CON UN NUOVO METODO Johann Carl Friedrich Gauss (1777-1855) non diviene famoso per le ”Disquisitiones Arithmeticae”, il suo capolavoro pubblicato nel 1801, ma grazie alla scoperta dell’astronomo Giuseppe Piazzi (1746-1826): ”Risultati delle osservazioni della nuova stella scoperta il dì primo gennaio all’Osservatorio Reale di Palermo - Palermo 1801. Già da nove anni travagliando io a veri…care le posizioni delle stelle che si trovano raccolte ne’ vari Cataloghi degli astronomi, la sera del primo gennaio dell’anno corrente, tra molte altre cercai la 87.a del Catalogo delle stelle zodiacali dell’Abate La Caille. Vidi pertanto che era essa preceduta da un’altra, che secondo il costume, volli osservare ancora, tanto maggiormente, che non impediva l’osservazione principale. La sua luce era un poco debole, e del colore di Giove, ma simile a molte altre, che generalmente vengono collocate nell’ottava classe rispetto alla loro grandezza. Non mi nacque quindi alcun dubbio sulla di lei natura. La sera del due replicai le mie osservazioni, e avendo ritrovato, che non corrispondeva né il tempo, né la distanza dallo zenit, dubitai sulle prime di qualche errore nell’osservazione precedente: concepii in seguito un leggiero sospetto, che forse esser potesse un nuovo astro. La sera del tre il mio sospetto divenne certezza, essendomi assicurato che essa non era Stella …ssa. Nientedimeno, avanti di parlarne aspettai la sera del 4, in cui ebbi la soddisfazione di vedere, che si era mossa colla stessa legge che tenuto aveva nei giorni precedenti.” Piazzi non riesce ad osservare il nuovo pianeta Ceres abbastanza a lungo per determinarne l’orbita, perché scompare entrando in congiunzione col Sole. Ciò nonostante, con i pochi dati pubblicati Gauss riesce in breve tempo a ritrovarlo. Sempre nel 1801 si scopre Pallas, poi Juno nel 1804 e Vesta nel 1807. I diari di Gauss nel 1796 contengono le annotazioni ”Formula interpolationis elegans”(44) e ”Formulae trigonometricae per series expressae” (46), e nel 1805 ”Theoriam interpolationis ulterius excoluimus” (124). Nel manoscritto ”Theoria interpolationis methodo novo tractata”, databile al 1805, Gauss costruisce una serie trigonometrica che interpola l’orbita di Pallas. L’ascensione retta x, la longitudine sulla sfera celeste, è misurata in gradi e la declinazione y, la latitudine sulla sfera celeste, è misurata in primi. 7 x= y= 0 408 30 89 60 66 90 10 120 338 y = 780; 6 411; 0 cos (x) 720; 2 sin (x) +43; 4 cos (2x) 2; 2 sin (2x) 4; 3 cos (3x) + 5; 5 sin (3x) 1; 1 cos (4x) 1; 0 sin (4x) +0; 3 cos (5x) 0; 3 sin (5x) +0; 1 cos (6x) : 150 807 180 1238 210 1511 0 100 240 1583 270 1462 300 1183 y 1500 1000 500 0 200 300 x Di fatto, le serie trigonometriche …nite che interpolano una funzione in una successione …nita di punti equidistanti compaiono già negli studi sulla corda vibrante di Giuseppe Lodovico Lagrangia (1736-1813). Dati N +1 punti nel piano con ascisse distinte, esiste un polinomio algebrico di grado N che passa per questi punti. Similmente, per 2N +1 punti esiste un polinomio trigonometrico di grado N per questi punti, e si può calcolare questo polinomio risolvendo un sistema di equazioni lineari. Ad ogni funzione f (x) in 1=2 x 1=2 si può associare N N il suo campionamento ff (k=(2N + 1))gk= N nei punti fk=(2N + 1)gk= N , ed a questo campionamento si può associare una serie di Fourier …nita ! N N X X 1 k 2 ijk f exp exp(2 ijx) 2N + 1 2N + 1 2N + 1 j= N k= N 0 1 N N X X k k @ 1 A exp 2 ij x f = 2N + 1 2N + 1 2N + 1 j= N k= N = N X f k= N k 2N + 1 Si ha sin( ((2N + 1)x k)) (2N + 1)x k (2N + 1) sin 2N + 1 sin( ((2N + 1)x k)) (2N + 1)x k (2N + 1) sin 2N + 1 : 0 se x = j=(2N + 1) con j 6= k, 1 se x = k=(2N + 1). = Quindi il polinomio trigonometrico interpola la funzione nei punti del campionamento. In…ne, per N +1 si riconosce lo sviluppo in serie di Fourier, 9 8 ! N N < X = X 1 k 2 ijk lim f exp exp(2 ijx) N +1 : ; 2N + 1 2N + 1 2N + 1 j= N k= N ! Z 1=2 N X = f (y) exp ( 2 ijy) dy exp (2 ijx) : j= N 1=2 8 330 804 Comunque, nè Lagrange nè Gauss considerano questo limite all’in…nito. Nel calcolo di un coe¢ ciente del polinomio di interpolazione compaiono 2N somme e 2N + 1 prodotti, quindi un calcolo brutale dei 2N + 1 coe¢ cienti di Fourier richiede circa 8N 2 operazioni. Però Gauss scopre un modo furbo di calcolare questi coe¢ cienti di Fourier, che abbatte in modo drastico il numero di operazioni. E questa trasformata di Fourier rapida è riscoperta nel 1965 da J.W.Cooley e J.W.Tukey. Teorema: Per una data funzione f (x) in 0 x 1 ed un intero positivo N , sia N X1 F (N; k) = f (j=N ) exp (2 ikj=N ) : j=0 (1) Se per una generica f (x) è possibile e¤ ettuare il calcolo degli N coe¢ ciN 1 enti di Fourier fF (N; k)gk=0 con non più di X (N ) addizioni o moltiplicazioni, MN allora è anche possibile calcolare gli M N coe¢ cienti di Fourier fF (M N; k)gk=0 con non più di M N + M X (N ) + N X (M ) addizioni o moltiplicazioni. N 1 (2) Il calcolo dei coe¢ cienti di Fourier fF (N; k)gk=0 quando N = 2n non richiede più di 2N log2 (N ) = 2n2n addizioni o moltiplicazioni. MN 1 Dimostrazione: (1) Decomponendo il vettore ff (j=M N )gj=0 1 e la sua MN 1 fF (M N; w)gw=0 trasformata di Fourier secondo gli indici j = hM + k e w = aN + b, si può ridurre il calcolo di una trasformata di Fourier su M N punti al calcolo di due trasformate di Fourier su M e N punti, F (M N; aN + b) = M X1NX1 f ((hM + k) =M N ) exp (2 i (aN + b) (hM + k) =M N ) k=0 h=0 = M X1 exp (2 ibk=M N ) k=0 N X1 ! f (h=N + k=M N ) exp (2 ibh=N ) exp (2 iak=M ) : h=0 Per ipotesi, per un dato k, si può calcolare la trasformata di Fourier di N 1 ff (h=N + k=M N )gh=0 con X (N ) operazioni. Questo vettore deve essere moltiplicato per exp (2 ibk=M N ), e con queste moltiplicazioni il parziale delle operazioni sale a N + X(N ). Ripetendo queste operazioni per ogni 0 k < M 1, si arriva a M N + M X (N ) operazioni. Rimangono poi da calcolare N , una per ogni 0 b < N 1, trasformate di Fourier di ordine M , e questo richiede N X(M ) operazioni. Il totale del numero di operazioni è arrivato a M N + M X (N ) + N X(M ). (2) Il calcolo di fF (2; 0); F (2; 1)g richiede una somma ed una sottrazione, F (2; 0) = f (0) + f (1=2); F (2; 1) = f (0) Quindi X (2) = 2. Per induzione, assumendo X (2n ) si ricava che X 2n+1 2n+1 + 2n X (2) + 2X (2n ) 9 f (1=2): 2n2n , dal punto (1) 2n+2 + 4n2n = 2(n + 1)2n+1 : Per esempio, se N = 1024 = 210 il calcolo brutale dei coe¢ cienti di Fourier richiede circa otto milioni di operazioni, mentre il calcolo furbo ne richiede circa ventimila. 10 Lejeune Dirichlet SULLA CONVERGENZA DELLE SERIE TRIGONOMETRICHE CHE SERVONO A RAPPRESENTARE UNA FUNZIONE ARBITRARIA ENTRO DATI LIMITI Nel 1822 Joseph Fourier (1768-1830) pubblica la ”Teoria analitica del calore”, dove risolve un certo numero di equazioni di¤erenziali con il metodo di separazione delle variabili scomponendo le soluzioni in serie trigonometriche ed enuncia un principio generale: ”Le funzioni arbitrarie, anche discontinue, possono essere sempre rappresentate da sviluppi in seni o coseni di archi multipli”. In particolare, nell’Articolo 235 compare la formula Z 1 + cos :x cos : + cos :2x cos :2 + cos :3x cos :3 + etc: Fx = F d 2 + sin :x sin : + sin :2x sin :2 + sin :3x sin :3 + etc: Z 1 = F d + cos :x + cos :2x + cos :3x + etc: : 2 Fourier ottiene questi sviluppi in serie risolvendo un sistema in…nito di equazioni lineari. Se f (x) è una funzione dispari in < x < + , e se f 0 (0) = A, f 000 (0) = B, f 00000 (0) = C,..., a sin (x) + b sin (2x) + c sin (3x) + ::: = f (x) ; a + 2b + 3c + ::: = f 0 (0) ; a + 23 b + 33 c + ::: = f 000 (0) ; a + 25 b + 35 c + ::: = f 00000 (0) ; ::: Si può risolvere il sistema delle prime N equazioni nelle prime N incognite, ponendo tutte le altre incognite uguali a zero, e calcolando il limite per N +1 si ottiene lo sviluppo completo. Però la dimostrazione rigorosa che ogni funzione su¢ cientemente regolare ha uno sviluppo in serie trigonometriche non è di Fourier, ma di Lejeune Dirichlet (1805-1859), che nel 1829 pubblica una memoria ”Sur la convergence des séries trigonométriques qui servent a représenter une fonction arbitraire entre des limites données”. Dopo aver criticato delle precedenti presunte dimostrazioni, Dirichlet enuncia il suo teorema. Teorema: Se f (x) è una funzione periodica con periodo 1, limitata e con un numero …nito di massimi e minimi in 1=2 x < 1=2, allora in ogni punto 11 x, N lim +1 ( Z +N X n= N ! 1=2 ) f (y) exp ( 2 iny) dy exp (2 inx) 1=2 = lim " f (x 0 ") + f (x + ") 2 : Dimostrazione: Sommando una serie geometrica si ottiene ! Z 1=2 +N X f (y) exp ( 2 iny) dy exp (2 inx) 1=2 n= N = Z = 1=2 f (y) 1=2 Z exp (2 in (x n= N 1=2 f (y) 1=2 +N X ! y)) dy sin( (2N + 1) (x y)) dy: sin( (x y)) Con una traslazione si può assumere x = 0. Basta quindi mostrare che Z 0 1 sin( (2N + 1)y) dy = lim ff (")g se a < 0, lim f (y) " 0 N +1 sin( y) 2 (Za ) b 1 sin( (2N + 1)y) lim dy = lim ff (")g se b > 0, f (y) N +1 sin( y) 2 " 0+ 0 (Z ) d sin( (2N + 1)y) lim f (y) dy = 0 se c < d < 0 o 0 < c < d. N +1 sin( y) c In particolare, spezzando la funzione negli intervalli in cui è monotona, basta mostrare che se f (x) è monotona in 0 a < x < b =2, (Z ) ( 1 b sin( (2N + 1)x) limx 0+ ff (x)g se a = 0, lim f (x) dx = 2 N +1 sin( x) a 0 se a > 0. Per semplicità si consideri prima il caso a = 0 e b = 1=2. Assumendo f (x) continua positiva decrescente in 0 x 1=2, spezzando l’intervallo di integrazione nei punti fn= (2N + 1)g ed applicando il teorema della media negli intervalli ottenuti si ha Z 1=2 sin( (2N + 1)x) f (x) dx sin( x) 0 ! Z (n+1)=(2N +1) N X1 sin( (2N + 1)x) = f ((n + #) = (2N + 1)) dx sin( x) n=(2N +1) n=0 Z 1=2 sin( (2N + 1)x) +f (1=2 #) dx: sin( x)) N=(2N +1) 12 Se f (x) non è continua vale una formula simile, con f ((n + #) = (2N + 1)) un opportuno valore tra gli estremi inferiore e superiore di f (x) in n= (2N + 1) < x < (n + 1) = (2N + 1). I termini della somma hanno segni alterni e modulo decrescente e, per la disuguaglianza sin(x) > 2x= in 0 < x < =2, questi termini sono dominati da Z (n+1)=(2N +1) sin( (2N + 1)x) dx jf ((n + #) = (2N + 1))j sin( x) n=(2N +1) Z sup0 x 1=2 fjf (x)jg (n+1)=(2N +1) sup0 x 1=2 fjf (x)jg jsin( (2N + 1)x)j dx : sin( n= (2N + 1)) n=(2N +1) n Quindi, ricordando che una somma di termini con segni alterni e modulo decrescente è limitata dal primo termine, per ogni M < N si ha ! Z (n+1)=(2N +1) N X1 sin( (2N + 1)x) f ((n + #) = (2N + 1)) dx sin( x) n=(2N +1) n=M Z 1=2 sin( (2N + 1)x) dx +f (1=2 #) sin( x)) N=(2N +1) sup0 fjf (x)jg : M x 1=2 Questa stima non dipende da N , e si può rendere piccola a piacere pur di prendere M su¢ cientemente grande. Posto poi f (0+) = limx 0+ ff (x)g, si ha ! Z (n+1)=(2N +1) M X1 sin( (2N + 1)x) f ((n + #) = (2N + 1)) dx sin( x) n=(2N +1) n=0 ! Z ! N 1=2 X1 Z (n+1)=(2N +1) sin( (2N + 1)x) sin( (2N + 1)x) dx + dx = f (0+) sin( x) sin( x)) n=(2N +1) N=(2N +1) n=0 ! Z ! N 1=2 X1 Z (n+1)=(2N +1) sin( (2N + 1)x) sin( (2N + 1)x) f (0+) dx + dx sin( x) sin( x)) n=(2N +1) N=(2N +1) n=M ! Z (n+1)=(2N +1) M X1 sin( (2N + 1)x) + (f ((n + #) = (2N + 1)) f (0+)) dx : sin( x) n=(2N +1) n=0 Il primo termine è uguale a f (0+) = 1 f (0+) 2 Z Z 1=2 0 1=2 1=2 +N X n= N sin( (2N + 1)x) dx sin( x)) ! exp (2 inx) dx dx = 13 1 f (0+) : 2 Il secondo termine è una somma di termini a segni alterni con modulo decrescente, ed è dominato dal primo termine, jf (0+)j Z (n+1)=(2N +1) n=(2N +1) sin( (2N + 1)x) dx sin( x) jf (0+)j : M Questa quantità si può rendere piccola a piacere pur di prendere M su¢ cientemente grande. Il terzo termine è dominato da M X1 n=0 jf ((n + #) = (2N + 1)) f (0+)j M sup 0<x<M=(2N +1) fjf (x) f (0+)jg : Fissato M , questa quantità si può rendere piccola a piacere pur di prendere N su¢ cientemente grande. La stessa dimostrazione mostra che se f (x) è monotona positiva e decrescente in 0 < a x b 1=2, allora ) (Z b sin( (2N + 1)x) dx = 0: lim f (x) N +1 sin( x) a In…ne, siccome il risultato vale per funzioni costanti, sostituendo se necessario una nuova funzione c f (x), si può assumere f (x) positiva decrescente in a < x < b. Vista l’importanza del risultato, ci permettiamo di accennarne un altra dimostrazione. Nel 1900 L.Fejér dimostra che le medie aritmetiche delle somme parziali della serie di Fourier di una funzione integrabile convergono in ogni punto di continuità: SN f (x) = +N X n= N fb(n) exp (2 inx) ; +N X S0 f (x) + S1 f (x) + ::: + SN f (x) = N +1 jnj N +1 1 n= N N lim +1 S0 f (x) + S1 f (x) + ::: + SN f (x) N +1 = lim " 0 f (x fb(n) exp (2 inx) ; ") + f (x + ") 2 Questo risultato segue facilmente dalla rappresentazione integrale S0 f (x) + S1 f (x) + ::: + SN f (x) N +1 Z 1=2 2 sin( (N + 1) (x y)) 1 f (y)dy: = N + 1 1=2 sin( (x y)) 14 : Nel 1909 G.H.Hardy dimostra che se S (N ) = N X n=0 allora N lim fS (N )g = +1 N lim +1 a (n) e se ja (n)j S (0) + S (1) + ::: + S (N ) N +1 c=n, : In…ne, i coe¢ cienti di Fourier di una funzione limitata e monotona a tratti c= jnj. Infatti se f (x) è monotona in un intervallo veri…cano la stima fb(n) a x b, per il teorema della media esiste a # b tale che = f (b) = f (b) Z Z Z f (x) cos (2 nx) dx a b cos (2 nx) dx a b f (a) (sin (#) Z bZ Z x cos (2 ny) dy a a # Z d f (x) dx dx b d f (x) dx a a dx sin (a)) + f (b) (sin (b) sin (#)) : 2 n cos (2 nx) dx a = b cos (2 ny) dy Nel 1881 C.Jordan mostra che il teorema di Dirichlet si applica anche alle funzioni a variazione limitata. Infatti ogni funzione a variazione limitata è somma di due funzioni monotone, una crescente ed una decrescente. Inoltre, se la funzione è a variazione limitata e continua in un intervallo, la serie di Fourier converge uniformemente in ogni sottointervallo interno. In…ne, nel trattato del 1880 ”Serie di Fourier ed altre rappresentazioni analitiche per funzioni di una variabile reale” U.Dini enuncia un altro semplice ed importante criterio di convergenza delle serie di Fourier: ”La serie di Fourier per x = sarà convergente e avrà per somma f (x) quando il rapporto ff ( + t) 2f ( ) + f ( t)g =t non cresce inde…nitivamente col diminuire inde…nitivamente di t, o almeno resta atto alla integrazione anche ridotto ai valori assoluti.” 15 Bernhard Riemann SULLA POSSIBILITÀ DI RAPPRESENTARE UNA FUNZIONE PER MEZZO DI UNA SERIE TRIGONOMETRICA Per l’abilitazione all’insegnamento nel 1854 Bernhard Riemann (1826-1866) presenta alla Facoltà di Filoso…a dell’Università di Gottinga una memoria ”Sulla possibilità di rappresentare una funzione per mezzo di una serie trigonometrica”, e tiene una lezione ”Sulle ipotesi alla base della Geometria”. La memoria sulle serie trigonometriche, pubblicata nel 1867 dopo la morte dell’autore, si divide in tre parti. Nella prima si ripercorre la storia di queste serie: D’Alembert, Eulero, Bernoulli, Lagrange, Fourier, Poisson, Cauchy, Dirichlet,... Nella seconda, per de…nire i coe¢ cienti di Fourier si presenta una precisa e rigorosa de…nizione di integrale de…nito, con condizioni necessarie e su¢ cienti per l’integrabilità. Nella terza si studia la possibilità di rappresentare una funzione per mezzo di una serie trigonometrica, senza alcuna ipotesi su questa funzione. Prima di lui si è studiato sotto quali proprietà una funzione è sviluppabile in serie di Fourier. Lui studia il problema inverso: Che proprietà deve avere una funzione sviluppabile in serie trigonometriche? Prima si sono studiate delle condizioni su¢ cienti, ora si cercano delle condizioni necessarie. Una serie trigonometrica nei punti dove converge la serie de…nisce una funzione, +1 X f (x) = 2C + (a (n) sin (nx) + b (n) cos (nx)) : n=1 Riemann assume che i coe¢ cienti fa (n) ; b (n)g tendano a 0, G.Cantor dimostra che se la serie converge in un intervallo allora i coe¢ cienti tendono a 0, e H.Lebesgue dimostra che se la serie converge in un insieme di misura positiva allora i coe¢ cienti tendono a 0. Teorema: Se +1 X (a (n) sin (2 nx) + b (n) cos (2 nx)) converge su un in- n=1 sieme di misura positiva, allora fa (n) ; b (n)g 0. Dimostrazione: fa (n) sin (2 nx) + b (n) cos (2 nx)g = c (n) sin (2 nx + d (n)) : 16 Se fc (n)g non tende a 0, allora fsin (2 nx + d (n))g tende a 0, ed anche 2 sin2 (2 nx + d (n)) tende a 0. Ma Z Z 2 sin2 (2 nx + d (n)) dx = (1 cos (4 nx + d (n))) dx = j j + o (1) : Il primo teorema dimostrato da Riemann è il seguente. Teorema: Integrando due volte termine a termine una serie trigonometrica con coe¢ cienti che tendono a 0, +1 X f (x) = a (n) exp (2 inx) n= 1 si ottiene una serie che converge uniformemente ed assolutamente ad una funzione continua, a (0) 2 x 2 F (x) = B + Cx + X a (n) exp (2 inx) : 4 2 n2 n6=0 Se la serie f (x) converge in un punto x, in questo punto lim ; F (x + + ) F (x + ) F (x 4 0 + ) + F (x Se la serie converge uniformemente in un insieme uniforme in . +1 X A (n) ; F (x) = B + Cx + n=1 Assumendo per semplicità a (0) 2 x 2 n si può scrivere +1 X A (n) : 2 n2 4 n=1 = , si ha exp (2 in (x + )) = = f (x) : , anche questo limite è Dimostrazione: Raggruppando i termini con gli indici f (x) = a (0) + ) 2 exp (2 inx) + exp (2 in (x 4 2 n2 2 sin ( n ) : exp (2 inx) n )) Quindi, F (x + ) 2F (x) + F (x 2 ) = a (0) + +1 X n=1 17 A (n) sin ( n ) n 2 : Sommando per parti, a (0) + + +1 X n=1 0 +1 X @ j=n+1 ) 1 sin ( + a (0) 1 2 sin ( (n + 1) ) (n + 1) A (j)A +1 X Per ogni " > 0 esiste N tale che 2 sin ( n ) n A (n) n=1 2 sin ( = f (x) +1 X ) 2 ! 2 sin ( n ) n ! : A (j) < " per ogni n > N . Quindi, j=n+1 +1 X +1 X n=N +1 j=n+1 +1 X " " Z n=N +1 +1 0 2 sin ((n + 1) ) (n + 1) A (j) Z (n+1) d dt n sin (n ) n 2 sin (t) t 2 sin (t) (t cos (t) t3 dt sin (t)) Questa stima vale per ogni . Ma, per ogni n, lim Quindi, …ssato N , esiste N X +1 X dt: !0 ( sin (n ) n n=1 j=n+1 lim !0 sin ((n + 1) ) (n + 1) ( sin ( ) f (x) De…nizione: La serie a (0) + +1 X 2 2 ) sin (n ) n funzione f (x) se 0 ) = 1. 2 a (0) + +1 X n=1 < "; = f (x) : A (n) è sommabile secondo Riemann alla n=1 lim 2 > 0 tale che se j j < , ! 2 sin ( ) < "; a (0) 1 2 A (j) ( 2 A (n) sin ( n ) n 18 2 ) = f (x) : In particolare, il teorema di Riemann asserisce che una serie convergente è Riemann sommabile. Questo teorema ha degli antecedenti e conseguenti. Il più noto è un classico risultato di Abel sulla convergenza di serie di potenze. +1 X Teorema: Se A (n) = A allora limz!1 n=0 ( +1 X A (n) z n n=0 ) = A. Il secondo teorema dimostrato da Riemann è il seguente. Teorema: Se fA (n)g tende a 0, allora lim F (x + ) 2F (x) + F (x ) 0 = 0: In particolare, la funzione F (x) non ha angoli, lim F (x + ) F (x) F (x) + F (x ) 0 = 0: Dimostrazione: F (x + ) 2F (x) + F (x ) = a (0) + +1 X A (n) n=1 sin ( n ) n 2 : Per ogni " > 0 esiste M tale che jA (n)j < " per ogni n > M . Quindi, se j j < "=M e se N = [1= j j] > M , si ha +1 X sin (n ) n A (n) n=1 2 M j j sup fjA (n)jg + N j j sup fjA (n)jg + sup fjA (n)jg n>M 1 n M n>M 1 j j c" + c" + c": +1 X n=N +1 1 : n2 Il terzo teorema dimostrato da Riemann è il principio di localizzazione. Teorema: Se fa (n)g 0, se f (x) = +1 X a (n) exp (2 inx) ; n= 1 F (x) = B + Cx + a (0) 2 x 2 19 X a (n) exp (2 inx) ; 4 2 n2 n6=0 se a < c < d < b e b a < 1, se g (x) è una funzione in…nitamente di¤ erenziabile con supporto in a x b e con g (x) = 1 in c x d, allora per ogni c x d, ! ) ( +N Z b +N X X d2 lim g (y) F (y) 2 exp(2 in (x y)) dy = 0: a (n) exp (2 inx) N !+1 dy a n= N n= N In particolare: (1) La convergenza o divergenza della serie +1 X a (n) exp (2 inx) in un n= 1 punto x dipende solo dal comportamento della funzione F (y) in intorno arbitrario del punto x. (2) Se due funzioni integrabili coincidono in un intervallo, le rispettive serie di Fourier sono equiconvergenti nell’intervallo. Dimostrazione: Con una traslazione si può assumere x = 0. Si ha ! Z 1=2 +N X d2 exp(2 iny) dy g (y) F (y) 2 dy 1=2 n= N ! Z 1=2 +N X a (0) 2 d2 y = exp(2 iny) dy g (y) B + Cy + 2 dy 2 1=2 n= N 0 1 ! Z 1=2 X +N 2 X a (n) d @ exp (2 iny)A 2 exp(2 iny) dy 4 2 n2 dy 1=2 n= N n6=0 0 1 ! Z 1=2 +N 2 X a (n) X d + (1 g (y)) @ exp (2 iny)A 2 exp(2 iny) dy: 4 2 n2 dy 1=2 n= N n6=0 Integrando per parti due volte si ha = Z Z 1=2 1=2 ! +N X a (0) 2 d2 y exp(2 iny) dy g (y) B + Cy + 2 dy 2 1=2 n= N ! +N X d2 a (0) 2 exp(2 iny) g (y) B + Cy + y = a (0) : dy 2 2 1=2 n= N Similmente, derivando due volte ed integrando si ha 0 1 ! Z 1=2 X +N X a (n) d2 @ A exp (2 iny) exp(2 iny) dy 4 2 n2 dy 2 1=2 n= N n6=0 0 1 ! Z 1=2 X +N X X a (n) 2 2 @ A = exp (2 iny) 4 n exp(2 iny) dy = a (n) : 4 2 n2 1=2 n6=0 n= N 20 0<jnj N Similmente, derivando due volte il nucleo di Dirichlet si ottiene 0 1 ! Z 1=2 +N X a (n) X d2 A @ (1 g (y)) exp (2 iny) exp(2 iny) dy 4 2 n2 dy 2 1=2 n= N n6=0 0 1 Z 1=2 2 X a (n) sin( (2N + 1)y) A d (1 g (y)) @ = exp (2 iny) dy 2 2 2 4 n dy sin( y) 1=2 n6=0 1 0 Z 1=2 X a (n) sin( (2N + 1)y) 2 exp (2 iny)A (2N + 1)2 + ::: dy = (1 g (y)) @ 2 2 4 n sin( y) 1=2 n6=0 Z 2 i X (N + 1=2) a (n) = 2 n2 n6=0 Z 2 i X (N + 1=2) a (n) = 2 8 2 n2 (n N 1=2) n6=0 1=2 1 g (y) exp (2 i (n 1=2 sin( y) 1=2 d2 2 1=2 dy 1 g (y) sin( y) 2 i X (N + 1=2) a (n) b (n N exp (2 i (n Quindi, 8 2 n6=0 n2 (n N 1=2) y) dy + ::: N) + ::: N 1=2) 8 9 2 <X = (N + 1=2) Si ha supN < +1, e fa (n)g 2 : n2 (n N 1=2) ; n6=0 = 1=2) y) dy + ::: 2 8 9 < X (N + 1=2)2 ja (n)j jb (n N )j = 2 : ; n2 (n N 1=2) 0 e fb (n)g 0. 0: n6=0 In…ne, le serie di Fourier di funzioni integrabili si possono integrare termine a termine, e le funzioni di Riemann coincidono a meno di termini lineari con degli integrali iterati Z x Z y F (x) = Ax + B + f (z) dz dy: a a Quindi, se due funzioni integrabili coincidono in un intervallo, in questo intervallo le loro funzioni di Riemann di¤eriscono solo per termini lineari. Nei teoremi precedenti i coe¢ cienti delle serie tendono a zero. Riemann presenta anche esempi di funzioni integrabili in senso generalizzato con coe¢ cienti di Fourier che non convergono a zero: d (x cos (1=x)) ; dx p p d (x cos (1=x)) cos (nx) dx =2 sin 2 n + =4 n(1 dx f (x) = Z 0 2 21 2 )=4 : In…ne Riemann conclude la sua memoria con degli esempi di serie con coef…cienti che non convergono a zero ma che convergono in in…niti punti: +1 X sin (n! x) : n=1 Ogni 0 x 1 ha uno sviluppo in base variabile, x = +1 X a (k) =k!, con k=1 0 a (k) < k. Si può dimostrare per induzione che k X1 n! 2 (k 1)!. Quindi, n=1 +1 X n=1 +1 X n=1 Se +1 X +1 X a (k) n! k! k=n+1 sin n! ! +1 X a (k) k=1 +1 X = k=2 a (k) =k converge, la serie +1 X k! ! ! k 1 a (k) X n! k! n=1 2 +1 X a (k) k=2 k : sin (n! x) converge. In particolare, la n=1 k=2 serie converge per ogni razionale e in un insieme non numerabile di irrazionali. Accenniamo ad un risultato posteriore a Riemann. Dall’identità Z +1 1 (1 jx= j)+ exp ( 2 inx) dx =2 Z 1 1 (1 y) cos (2 n y) dy = 0 si ricava che se K (x) è la periodizzazione di f (x) periodica e localmente integrabile si ha +1 X n= 1 sin ( n ) n 2 fb(n) exp(2 inx) = 1 Z sin ( n ) n (1 2 jx= j)+ , per ogni funzione 1=2 K (x y) f (y) dy: 1=2 Da questa rappresentazione integrale segue facilmente che la serie di Fourier di una funzione continua è Riemann sommabile in ogni punto, e la serie di Fourier di una funzione integrabile è Riemann sommabile quasi ovunque. Terminiamo con una congettura formulata da Riemann nel 1861. Secondo +1 X Riemann la funzione de…nita dalla serie sin n2 x è continua ma non è n=1 derivabile in nessun punto. K.T.W.Weierstrass non riesce a dimostrare la con+1 X gettura, ma nel 1872 dimostra che an cos ( bn x) non è derivabile in nessun n=1 22 punto se 0 < a < 1, b dispari, e ab > 1 + 3 =2. Nel 1916 G.H.Hardy dimostra la funzione di Weierstrass non è di¤erenziabile in nessun punto se ab 1, e la funzione di Riemann non è di¤erenziabile nei punti irrazionali e nei razionali della forma p=q con p e q non entrambi dispari. In…ne, nel 1970 J.Gerver dimostra che nei punti p=q con p e q dispari la funzione di Riemann ha derivata =2. 23 Georg Cantor DIMOSTRAZIONE CHE UNA FUNZIONE F(X) DATA PER OGNI VALORE REALE DI X DA UNA SERIE TRIGONOMETRICA HA UNA SOLA RAPPRESENTAZIONE DI QUESTA FORMA Se una serie trigonometrica converge uniformemente, la somma è continua, si può integrare termine a termine, ed i coe¢ cienti della serie sono i coe¢ cienti di Fourier, ! Z 1=2 +1 X a(n) exp(2 inx) exp( 2 imx)dx 1=2 +1 X = n= 1 Z a(n) n= 1 1=2 exp(2 i (n m) x)dx = a(m): 1=2 Se non c’è convergenza uniforme o in qualche norma integrale, la funzione limite può non essere integrabile. Ma anche ammesso che lo sia, non è chiaro se l’integrazione termine a termine sia lecita. In particolare, non è ovvio se un eventuale sviluppo in serie trigonometrica sia unico. Georg Cantor (18451918) ha mostrato che questa unicità è un semplice corollario della teoria delle serie trigonometriche di Riemann e, come sottoprodotto di questo studio, è nata la de…nizione di numero reale come successione di Cauchy di razionali e la teoria degli insiemi. Ma prima di occuparci dell’unicità della rappresentazione in serie trigonometrica, presentiamo una semplice caratterizzazione delle funzioni convesse. Teorema: (1) Se F (x)è di¤ erenziabile due volte, F (x + ) lim 2F (x) + F (x 2 0 x ) = d2 F (x) : dx2 (2) Una funzione continua è convessa in un intervallo se e solo se per ogni nell’intervallo lim sup x F (x + ) 2F (x) + F (x 2 0 ) 0: Dimostrazione: (1) è conseguenza della formula di Taylor F (x ) = F (x) d F (x) dx 24 + 2 d2 F (x) +o 2 dx 2 2 . (2) è una conseguenza di (1) se la funzione è derivabile due volte. Il caso generale è po’più complicato. Le di¤erenze seconde di funzioni convesse sono positive, F (x + ) 2F (x) + F (x ) = (F (x + ) F (x)) (F (x) F (x )) 0: Viceversa, poiché il limite di funzioni convesse è convesso, se F (x) non è convessa esiste n tale che F (x) + x2 =n non è convessa. Quindi per a e b opportuni la funzione G (x) = F (x) + x2 =n (ax + b) ha un massimo all’interno dell’intervallo. In punto di massimo G (x + ) 2G (x) + G (x ) 0: Ma G (x + ) 2G (x) + G (x ) = F (x + ) 2F (x) + F (x ) + 2=n > 0: Questa caratterizzazione delle funzioni convesse è di H.Schwartz. Invece il seguente risultato è di Cantor. Teorema: La rappresentazione di una funzione in serie trigonometrica se esiste è unica. Se una serie trigonometrica f (x) = +1 X a (n) exp (2 inx) n= 1 converge a zero ovunque, tutti i suoi coe¢ cienti sono nulli. Più in generale, se una serie trigonometrica è Riemann sommabile a zero salvo al più in un insieme chiuso di eccezioni, se = (0) , se (n+1) è l’insieme dei punti (n) di accumulazione di , e se esiste N tale che (N ) è vuoto, allora tutti i coe¢ cienti della serie sono nulli. Dimostrazione: Se f (x) = 0 ovunque, per il primo teorema di Riemann, lim F (x + ) 2F (x) + F (x 2 0 ) = 0: Questo implica che F (x) è lineare, F (x) = B + Cx + a (0) 2 x 2 X a (n) exp (2 inx) = D + Ex: 4 2 n2 n6=0 Per x +1 si ricava a (0) = 0 e poi C = E. In…ne, moltiplicando per un esponenziale ed integrando si ricava B = D e a (n) = 0. Più in generale, se la serie è Riemann sommabile a 0 salvo al più in un insieme chiuso di eccezioni, allora F (x) è una funzione continua lineare in ogni intervallo del complementare di . Ma per il secondo teorema di Riemann la funzione F (x) non ha angoli, quindi se è lineare in due intervalli con un 25 estremo in comune, è lineare anche nell’unione di questi intervalli. Quindi F (x) è una funzione continua lineare in ogni intervallo del complementare di (n) per ogni n. Studiando gli insiemi di possibili eccezioni per l’unicità della rappresentazione in serie trigonometriche, Cantor crea la teoria degli insiemi. All’induzione …nita si può sostituire quella trans…nita. Se è chiuso e se (n+1) è l’insieme dei punti di accumulazione di (n) , al limite si ottiene il più grande insieme perfetto contenuto in . Nel 1903 H.Lebesgue mostra che ogni insieme chiuso numerabile è un insieme di unicità, e nel 1909 W.H.Young mostra che ogni insieme numerabile è di unicità, se una serie trigonometrica converge a 0 in ogni punto in R , allora converge a 0 anche in e tutti i coe¢ cienti della serie sono nulli. Il successo dell’integrale di Lebesgue porta a congetturare una stretta relazione tra misura ed unicità, ma si scopre presto che il problema è più complicato. Nel 1916 D.E.Menchov costruisce una misura di probabilità singolare, supportata in un insieme chiuso di misura nulla, con coe¢ cienti di Fourier che tendono a 0, e con serie di Fourier che converge a 0 in R . L’insieme di molteplicità di Menchov è un insieme di Cantor con rapporti di dissezione variabili, nel passo n esimo si elimina (n + 1) = (2n + 4) degli intervalli precedenti. Menchov dimostra anche che per ogni funzione misurabile …nita e periodica esiste un serie trigonometrica che ci converge quasi ovunque. Nel 1955 R.Salem e A.Zygmund dimostrano che un insieme di Cantor con rapporti di dissezione costanti 1= è di unicità se e solo se è un numero algebrico maggiore di 1 con tutti i coniugati con modulo minore di 1. Le potenze di questi numeri si avvicinano a degli interi. Le serie di Fourier di funzioni regolari a tratti convergono puntualmente dappertutto. Quali altre funzioni che possono essere rappresentate da serie trigonometriche? Come calcolarne i coe¢ cienti? P.du Bois-Reymond nel 1873 costruisce una funzione continua con serie di Fourier che diverge in un punto, e nel 1877 dimostra che se una funzione integrabile può essere rappresentata dalla somma di una funzione trigonometrica allora i coe¢ cienti della serie sono precisamente i coe¢ cienti di Fourier. Nel 1922 A.Kolmogorov costruisce una funzione integrabile con serie di Fourier che diverge quasi ovunque, e quattro anni dopo una serie che diverge ovunque. Quindi esistono funzioni integrabili che non sono rappresentabili da serie trigonometriche. Ma esistono serie trigonometriche che convergono dappertutto e che non sono serie di Fourier di funzioni integrabili. Un classico esempio di P.Fatou è +1 X sin (2 nx) : log (n) n=2 26 y UNA SERIE DI EULERO - FOURIER ED IL FENOMENO DI WILBRAHAM - GIBBS +1 X x ( 1)n+1 sin(nx) = n 2 n=1 1.5 1.0 0.5 -4 -3 -2 -1 -0.5 1 2 3 4 x -1.0 -1.5 Ogni funzione localmente integrabile e periodica di periodo 2 scomposta in serie di Fourier, può essere +1 a0 X (an cos(nx) + bn sin(nx)) ; + '(x) = 2 n=1 Z Z 1 1 an = '(x) cos(nx) dx; bn = '(x) sin(nx) dx: Sotto opportune ipotesi, veri…cate per ogni funzione ragionevole, la serie converge in ogni punto, ma le somme parziali della serie di Fourier di una funzione con un salto, in un intorno della discontinuità hanno delle rapide oscillazioni e, per così dire, mancano il bersaglio per circa il 9% del valore del salto. Per +1 X ( 1)n+1 esempio, sommando i primi m termini della serie x=2 = sin(nx), n n=1 in un periodo < x < si notano m oscillazioni ed avvicinandosi ai punti di salto x = le oscillazioni divengono più marcate. Questo fenomeno ha una semplice spiegazione, ma è ancora oggetto di studio perché nei processi di approssimazione si cerca spesso di eliminare o almeno di tenere sotto controllo queste oscillazioni. Inoltre, questo fenomeno ha una storia interessante e personaggi importanti vi hanno contribuito. E’questa storia che qui vogliamo presentare. Il 21 Dicembre 1807, J.B.J.Fourier presenta un manoscritto ”Sur la propagation de la chaleur” all’Istituto di Francia a Parigi. I risultati sorprendenti ma non del tutto giusti…cati causano una vivace controversia tra gli esaminatori, Lacroix, Lagrange, Laplace, Monge. Comunque, una versione riveduta e corretta del lavoro, ”Théorie du mouvement de la chaleur daps les corps solides”, vince nel 1811 un premio sul problema della di¤usione del calore con la motivazione: ”La classe a décerné le prix, d’une valeur de 3000 F, au mémoire enregistré sous le n.2, portant cette épitaphe ”Et ignum regunt numeri (Plato)”. Cette pièce renferme les véritables équations di¤ érentielles de la transmissions de la 27 chaleur, soit à l’intérieur des corps, soit à leur surface: et la nouveauté du sujet, jointé à son importance, a déterminé la Classe à couronner cet Ouvrage, en observant cependant que la manière dont l’Auteur parvient à ses équations n’est pas exempte de di¢ cultés, et que son analyse, pour les intégrer, laisse encore quelque chose à desirer, soit relativement à la généralité, soit même du côté de la rigueur.” ”La classe ha assegnato il premio del valore di 3000 franchi alla memoria registrata con il n.2 e sottotitolata ”Et ignem regunt numeri (Plato)”. Questa memoria contiene le corrette equazioni di¤ erenziali della trasmissione del calore, sia all’interno dei corpi, che sulla loro super…cie: e la novità del soggetto, insieme alla sua importanza, hanno determinato la Classe a premiare questo lavoro, osservando tuttavia che il modo con cui l’autore arriva alle sue equazioni non è esente da di¢ coltà, e che la sua analisi, per integrarle, lascia qualcosa a desiderare, sia relativamente alla generalità, sia anche dal punto di vista del rigore.” Nel 1822 Fourier pubblica la ”Théorie analytique de la chaleur”. Per risolvere delle equazioni alle derivate parziali con il metodo di separazione delle variabili, Fourier introduce le serie di seni e coseni che poi prenderanno il suo nome. Nel 1827 P.G.L.Dirichlet presenta la prima dimostrazione rigorosa della convergenza delle serie di Fourier. Esempi speci…ci di sviluppi trigonometrici erano noti dal XVIII secolo e c’erano stati tentativi di A.L.Cauchy, S.D.Poisson ed altri, di provare questo importante risultato, ma nessuna delle dimostrazioni presentate sembrava essere completamente soddisfacente. In particolare, riferendosi ad una memoria di Cauchy, Dirichlet scrive: ”L’auteur de ce travail avoue lui même que sa démostration se trouve en défaut pour certain fonctions pour lesquelle la convergence est pourtant incontestable. Un examen attentif du Mémoire cité m’a porté a croire que la démonstration qui y est exposeé n’est pas même su¢ sante pour les cas auxquelle l’auteur la croit applicable.” ”L’autore stesso di questo lavoro confessa che la sua dimostrazione si trova in difetto per certe funzioni per le quali la convergenza è tuttavia incontestabile. Un attento esame della memoria citata mi ha portato a credere che la dimostrazione esposta non è neppure su¢ ciente per casi ai quali l’autore la crede applicabile.” Anche se non del tutto soddisfacenti, le dimostrazioni di Fourier, Poisson, Cauchy dell’inversione della trasformata di Fourier sono però convincenti e molto interessanti. Comunque, questo è l’enunciato del teorema di Dirichlet, ”Sur la convergence des séries trigonométriques qui servent a représenter une fonction arbitraire entre des limites données”, Crelle, Journal für die Reine und Angewandte Mathematik 4, 1829: 28 ”Si la fonction '(x), dont toutes les valeurs sont supposées …nies et déterminées, ne présente qu’un nombre …ni des solutions de continuité entre les limites et , et si en outre elle n’a qu’un nombre determiné de maxima et de minima entre ces même limites, la série Z Z 8 > Z 1 < cos x Z '(a) cos a da + cos 2xZ '(a) cos 2a da + ::: 1 '(a) da + ; > 2 : sin x '(a) sin a da + sin 2x '(a) sin 2a da + ::: dont les coe¢ cients sont des intégrales dé…nies dépendantes de la fonction '(x), est convergente et a un valeur généralement exprimée par: 1 ['(x + ") + '(x ")] ; 2 où " désigne un nombre in…niment petit. ... On aurait un exemple d’une fonction qui ne remplit pas cette condition, si l’on supposait '(x) égale à une constante déterminée c lorsque la variable x obtient un valeur rationnelle, et égale à une autre constante déterminée d, lorsque cette variable est irrationnelle. La fonction ainsi dé…nie a des valeurs …nies et déterminées pour toute valeur de x, et cependant on ne saurait la substituer dans la série, attendu que les di¤ érentes intégrales qui entrent dans cette série, perdraient toute signi…cation dans ce cas.” ”Se la funzione '(x), i cui valori si suppongono …niti e determinati, non presenta che un numero …nito di discontinuità tra i limiti e , e se inoltre non ha che un numero …nito di massimi e minimi tra questi limiti, la serie Z Z 8 > Z < cos x '(a) cos a da + cos 2x '(a) cos 2a da + ::: 1 1 Z Z '(a) da + ; > 2 : sin x '(a) sin a da + sin 2x '(a) sin 2a da + ::: i cui coe¢ cienti sono degli integrali de…niti dipendenti dalla funzione '(x), è convergente ad un valore generalmente espresso da: 1 ['(x + ") + '(x ")] ; 2 dove " denota un numero in…nitamente piccolo... Si ha un esempio di funzione che non soddisfa questa condizione, se si suppone '(x) uguale ad una costante determinata c quando la variabile x assume un valore razionale, ed uguale ad un’altra costante determinata d quando questa variabile è irrazionale. La funzione così de…nita assume dei valori …niti e determinati, tuttavia non si sa come sostituirla nella serie, perché in questo caso gli integrali che entrano in questa serie perdono ogni signi…cato.” In particolare, le serie di Fourier di funzioni con semplici discontinuità convergono in ogni punto a queste funzioni. Una serie di funzioni continue può convergere ad una funzione discontinua, questo è il paradosso alla base del fenomeno di Gibbs. 29 In una lettera a A.M.Legendre, C.G.J.Jacobi scrive: ”M.Fourier avait l’opinion que le but principal des mathématiques était l’utilité publique et l’explication des phénomènes naturels; mais un philosophe comme lui aurait dû savoir que le but unique de la science, c’est l’honneur de l’esprit humain, et que sous ce titre, une question de nombres vaut autant qu’une question du système du monde.” ”Fourier riteneva che lo scopo principale della matematica fosse la pubblica utilità e la spiegazione dei fenomeni naturali; ma un …losofo come lui avrebbe dovuto sapere che l’unico scopo della scienza è l’onore dello spirito umano, e sotto questo aspetto un problema di teoria dei numeri ha lo stesso valore del sistema del mondo.” Di fatto, le serie di Fourier si applicano sia ai numeri, che ai fenomeni naturali. Le maree sono un e¤etto delle forze gravitazionali della Luna e del Sole e della rotazione della Terra. Le ampiezze e frequenze delle maree sono legate ai suddetti fenomeni astronomici, distanza, inclinazione dell’orbita sul piano equatoriale, e alla morfologia della costa e del fondale, ma hanno in‡uenza anche, il vento e la pessione atmosferica,... Se si trascurano questi fenomeni atmosferici, l’altezza della marea si può scomporre in costituenti armoniche A cos (!t ') con velocità angolari combinazioni di velocità astronomiche: T = 15 gradi/ora, la rotazione della Terra intorno al suo asse rispetto al Sole, H = 0; 04106864 gradi/ora, la rotazione della Terra intorno al Sole, S = 0; 54901653 gradi/ora, la rotazione della Luna intorno alla Terra, P = 0; 00464183 gradi/ora, la precessione del perigeo della Luna, N = 0; 00220641 gradi/ora, la precessione del piano dell’orbita della Luna. Per esempio, la rotazione della Terra rispetto al cielo delle stelle …sse è T +H, ed il cambio di longitudine della Luna è T + H S. Le forze di marea della Luna sono circa doppie di quelle del Sole. La velocità angolare con ampiezza maggiore è M2 = 2T +2H 2S, seguita da S2 = 2T . Conoscendo le frequenze !, e monitorando le maree su un opportuno intervallo di tempo, si possono stimare X le ampiezze A ed i ritardi di fase ', e prevedere le maree future A cos (!t '). Di fatto, se le frequenze non sono commensurabili tra loro, la serie è quasi periodica. 30 Thomson Tide Predicting Machine Nel 1872 W.Thomson, Lord Kelvin, progetta e costruisce una ”Tide Predicting Machine”, che somma …no a 10 componenti di marea, e versioni perfezionate di questa apparecchiatura sono rimaste in uso …no all’avvento dei calcolatori elettronici. Queste macchine meccaniche calcolano i coe¢ cienti di Fourier di una funzione data e, viceversa, a partire dai coe¢ cienti disegnano la funzione. Nella rivista ”Nature”, 3 Febbraio 1898, troviamo una breve descrizione di uno di questi analizzatori armonici. ”A new harmonic analiser, by A.A.Michelson and S.W.Stroud. This is an instrument designed to sum up as many as eighty terms of a Fourier series, or to analise a given curve into its original series. The pen which traces the curve is worked up and down by a lever controlled by a spring. This spring is stretched by an excentric, which imparts a ”simple harmonic” variation to the force. The stretching is resisted by another spring. Eighty such elements are connected together, with one resisting spring to counterbalance the sum of the elementary springs. The pen therefore moves in accordance with the sum of the elementary periodic motions. The authors obtain by this machine the mathematical series representing the pro…le of a human face.” ”Un nuovo analizzatore armonico, di A.A.Michelson e S.W.Stroud. Questo è uno strumento progettato per sommare …no ad ottanta termini di una serie di Fourier, o per analizzare una data curva nella sua serie. Il pennino che traccia la curva è mosso su e giù da una leva controllata da una molla. Questa molla è tesa da un eccentrico che fornisce una variazione ”armonica semplice” alla forza. La tensione è controbilanciata da un’altra molla. Ottanta di questi elementi sono connessi insieme, con una molla che controbilancia la somma delle molle elementari. Il pennino quindi si muove in accordo con la somma dei moti periodici elementari. Con questa macchina gli autori ottengono la serie matematica che rappresenta il pro…lo di una faccia umana.” ”Nature”prosegue poi con ”Un esame delle velocità registrate dei cavalli da trotto americani, con osservazioni sul loro valore come dato ereditario”. E’uno studio su 5703 cavalli che hanno corso un miglio in meno di 2’30”. 31 Il …sico Michelson, probabilmente motivato da esperimenti con questo analizzatore armonico, in una lettera a ”Nature”, 6 Ottobre 1898, critica l’asserzione dei matematici che la serie di Fourier di una funzione converge a questa funzione anche in un intorno di una discontinuità. ”In all expositions of Fourier series which have come to my notice, it is expressly stated that the series can represent discontinuous functions. The idea that a real discontinuity can replace a sum of continuos curves is so utterly at variance with the physicists’notion of quantity, that it seems to me worth while giving a very elementary statement of the problem in such simple form that the mathematicians can at once point to the inconsistency if any there be. Consider the series y = 2 sin x 1 1 sin 2x + sin 3x 2 3 ::: : In the language of the text-books (Byerly’s ”Fourier’s Series and Spherical Harmonics”) this series ”coincides with y = x from x = to x = ... Moreover the series in addition to the continuous portions of the locus ... gives the isolated points ( ; 0) ( ; 0) (3 ; 0), &c.” If for x in the given series we substitute x + " we have, omitting the factor 2, 1 1 1 y = sin " + sin 2" + sin 3" + ::: + sin n" + ::: 2 3 n This series increases with n until n" = . Suppose therefore " = k =n, where k is a small fraction. The series will now be nearly equal to n" = k , a …nite quantity even if n = 1. Hence the value of y in the immediate vicinity of x = is not an isolated point y = 0, but a straight line y = nx. The same result is obtained by di¤ erentiation, which gives dy = cos x dx Putting x = cos 2x + cos 3x ::: + " this becomes dy = cos " + cos 2" + cos 3" + ::: dx which is nearly equal n to for values of n" less than k . It is di¢ cult to see the meaning of the tangent if y were an isolated point. Albert A.Michelson.” ”In tutte le esposizioni sulle serie di Fourier che mi sono note, si dice espressamente che la serie può rappresentare una funzione discontinua. L’idea che una discontinuità può rimpiazzare la somma di curve continue è così in totale contrasto con la nozione di quantità dei …sici, che mi sembra opportuno dare una elementare esposizione del problema in una forma così semplice che i matematici ne possano mostrare l’inconsistenza se presente. 32 Consideriamo la serie y = 2 sin x 1 1 sin 2x + sin 3x 2 3 ::: : Nel linguaggio del libro di testo (Byerly ”Fourier’s Series and Spherical Harmonics”) questa serie ”coincide con y = x da x = a x = ... Inoltre la serie oltre al luogo continuo di punti... dà i punti isolati ( ; 0) ( ; 0) (3 ; 0), &c.” Se per x nella data serie sostituiamo x + " otteniamo, omettendo il fattore 2, 1 1 1 y = sin " + sin 2" + sin 3" + ::: + sin n" + ::: 2 3 n Questa serie cresce con n …no a n" = . Supponiamo quindi " = k =n, con k piccolo. La serie sarà ora quasi uguale a n" = k , una quantità …nita anche quando n = 1. quindi il valore di y nelle immediate vicinanze di x = non è un punto isolato y = 0, ma una linea retta y = nx. Lo stesso risultato si può ottenere per di¤ erenziazione, dy = cos x dx Ponendo x = cos 2x + cos 3x ::: + " questo diventa dy = cos " + cos 2" + cos 3" + ::: dx che è quasi uguale a n per valori di n" minori di k . E’di¢ cile vedere il senso della tangente se y è un punto isolato. Albert A.Michelson.” Una risposta a Michelson viene da A.E.H.Love con due lettere a ”Nature”, 13 Ottobre 1898 e 29 Dicembre 1898. La prima lettera è piuttosto brusca e scortese. ”If there are physicists who hold ”notions of quantity” opposed to the mathematical result that the sum of an in…nite series of continuous functions may itself be discontinuous, they woud be likely to pro…t by reading some standard treatise dealing with the theory of in…nite series... Neither of these statements is correct... The processes employed are invalid... It is not legitimate...” ”Se ci sono …sici che sostengono ”nozioni di quantità” opposte al risultato matematico che la somma di una serie in…nita di funzioni continue può essere essa stessa essere discontinua, questi trarrebbero probabilmente pro…tto dal leggere qualche trattato di base sulla teoria delle serie in…nite... Nessuna di queste a¤ ermazioni è corretta... I metodi impiegati non sono validi... Non è legittimo...” 33 Nella seconda lettera Love spiega la di¤erenza tra convergenza puntuale ed uniforme. ”This peculiarity is always presented by a series whose sum is discontinuous: in the neighbourhoodof the discontinuity the series do not converge uniformly, or the sums of the …rst n terms is always appreciably di¤ erent from the graph of the limit of the sum.” ”Questa peculiarità è sempre presente in una serie la cui somma è discontinua: in un intorno della discontinuità la serie non converge uniformemente, o la somma dei primi n termini di¤ erisce in modo apprezzabile dal gra…co del limite della somma” Anche se questa a¤ermazione è formalmente corretta, di fatto Love non prende seriamente in considerazione il punto di vista di Michelson. Michelson replica brevemente con una lettera a ”Nature”, 29 Dicembre 1898. Quindi, in due lettere a ”Nature”, 29 Dicembre 1898 e 27 Aprile 1899, J.W.Gibbs chiarisce la di¤erenza tra ”... the limit of the graphs... and the graph of the limit...” ”... il limite dei gra…ci... e il gra…co del limite...” Se la serie di Fourier converge, il gra…co del limite è il gra…co della funzione, ma se la funzione è discontinua il limite dei gra…ci delle somme parziali è di¤erente dal gra…co della funzione limite. Come Michelson, anche Gibbs considera la serie di Fourier della funzione y = x in < x < . La periodicizzata di questa funzione è una funzione lineare a tratti con salti da + a nei punti x = + 2k , questa funzione è detta dente di sega. La prima lettera di Gibbs contiene un errore e non fa menzione del fatto che le somme parziali della serie di Fourier mancano il bersaglio per circa il 9% del salto, mentre la seconda lettera descrive con precisione, ma senza dimostrazioni, il limite dei gra…ci delle somme parziali. Questo limite è una linea a zigzag formata alternativamente da segmenti centrati nei punti (2k ; 0) e inclinati di 45o , e daZsegmenti verticali centrati in ( + 2k ; 0). I sin(x) dx = 7; 407748::: e si estendono oltre segmenti verticali sono lunghi 4 x 0 il punto di intersezione con i segmenti inclinati. Il rapporto tra questo numero 7; 407748::: e l’ammontare del salto è = 1; 178979:::, quindi le somme parziali 6; 283185::: mancano il bersaglio di circa il 9%, per eccesso in x = " e per difetto in x = + ". 34 Il limite dei graf ici Il graf ico del limite y -3 -2 y 1 -1 1 1 -1 2 2 3 -3 x -2 -1 1 -1 2 3 x -2 Come abbiamo detto, la lettera di Gibbs contiene una precisa descrizione del fenomeno, ma senza alcuna dimostrazione. Dopo tre settimane troviamo ancora una difesa del punto di vista di Michelson in un’altra lettera a ”Nature”, 18 Maggio 1899. ”I have M.Poincaré authority to publish the accompanying note regarding the applicability of Fourier’s series to discontinuous functions, and send it accordingly for pubblication in Nature. A.A.Michelson. Mon cher collègue, comme Z y je l’avais prévenu vous avez tout à fait raison. sin xz Prenons d’abord l’integrale dx, dont la limite pour y = 1 est =4, x 0 0, =4 selon que z est positif, nul ou négatif. Faisons maintenant tendre simultanément Z a z vers 0 et y vers l’in…ni de telle façon que zy tende vers a. La sin x dx qui peut prendre toutes valeurs possibles depuis 0 jusqu’à limite sera x 0 Z X sin kz sin x dx. Si prenons maintenant n termes de la série en faisant x z 0 tendre simultanément z vers 0 et n vers l’in…ni de telle façon que le produit nz tende vers a, cela sera évidemment la même chose; et la di¤ érence entre la somme et l’integrale sera d’autant plus petîte que z sera plus petît. Cela se voit aisément. Tout à vous, Poincaré. ”Ho il permesso del Sig. Poincaré di pubblicare la seguente nota sull’applicabilità delle serie di Fourier a funzioni discontinue, e la invio per la pubblicazione su Nature. A.A.Michelson. Mio caro collega, come avevo Z yprevisto voi avete del tutto ragione. Per comsin xz dx, il cui limite per y = 1 è =4, 0, inciare prendiamo l’integrale x 0 =4 ( =2?) a seconda che z è positivo, nullo o negativo. Facciamo ora tendere simultaneamente z verso 0 e y verso l’in…nito in modo tale che zy tenda 35 Z a sin x verso a. Il limite sarà dx che può prendere tutti i valori da 0 …no a x 0 Z X sin kz X sin kz sin x dx. Se prendiamo ora n termini della serie ? x z k 0 facendo tendere simultaneamente z verso 0 e n verso l’in…nito in modo tale che il prodotto nz tenda verso a, questo sarà evidentemente la stessa cosa; e la di¤ erenza tra la somma e l’integrale sarà tanto più piccola quanto z sarà più piccolo. Questo si vede facilmente. Vostro, Poincaré. Probabilmente Poincaré ha scritto la lettera di getto e non la ha neanche riletta, infatti contiene un paio di errori. La lettera di Poincaré su Nature è seguita da ”Una nota su dei lombrichi fosforescenti”. +1 +1 X sin(kx) X ( 1)k+1 = sin(k( x)) è lo sviluppo della funzione La serie k k k=1 k=1 x nell’intervallo 0 < x < 2 e in zero c’è un salto di . Le somme parziali 2 Z a n X sin(kx) sin(t) se x = a=n sono somme di Riemann dell’integrale dt, k t 0 k=1 n X sin(ka=n) k k=1 = n X sin(ka=n) k=1 (ka=n) (a=n) Z 0 a sin(t) dt: t Più precisamente, se n ! +1 e x ! 0+, n X sin(kx) k=1 Z k = x 2 Z +1 nx sin(t) dt + o(1): t +1 sin(t) dt = = 1; 570796:::, il massimo dell’integrale tZ 2 0 Z a sin(t) sin(t) dt si ha per a = , dt = 1; 851937::: t t 0 0 Dopo gli interventi di Gibbs e di Poincaré c’è un’ultima lettera di Love su ”Nature”, 1 Giugno 1899. Si ribadisce che il fenomeno osservato da Michelson è paradossale solo se non si chiarisce il signi…cato di somma di una serie in…nita, ma il tono di questa lettera è più cortese delle precedenti. Di fatto, cinquant’anni prima di Gibbs, questo fenomeno è stato descritto con precisione da H.Wilbraham, ”On a certain periodic function”, Cambridge & Dublin Mathematical Journal 3, 1848). Wilbraham considera la funzione Ricordiamo che y = cos(x) cos(3x) cos(5x) + 3 5 ::: che prende alternativamente i valori =4 e descrive una onda quadra. Il comportamento delle somme parziali della serie di Fourier dell’onda quadra è del tutto analogo a quello dell’onda triangolare. Più in generale, la serie di Fourier 36 di una funzione a variazione limitata in un intorno di una discontinuità presenta il fenomeno di Gibbs. Questo segue dal teorema di convergenza di Dirichlet. Se f (x) e g(x) sono due funzioni a variazione limitata con un salto in x = a e se f (x) g(x) è continua in un intorno di a, allora la serie di Fourier di f (x) g(x) converge uniformemente in un intorno di a. In particolare, le serie di Fourier di f (x) e g(x) hanno lo stesso comportamento in un intorno di a. Per funzioni non a variazione limitata c’è ancora un fenomeno di Gibbs, ma le oscillazioni delle somme parziali sono più marcate e possono mancare il bersaglio di più del 9%. y +1 X ( 1)n cos((2n + 1)x) = 2n + 1 8n=0 < =4 se jxj < =2; 0 se jxj = =2; ; : =4 se =2 < jxj < : -5 -4 -3 -2 0.8 0.6 0.4 0.2 -1-0.2 -0.4 -0.6 -0.8 1 2 3 4 5 x Abbiamo accennato al fatto che nelle applicazioni si cerca a volte di smorzare le oscillazioni delle somme parziali di Fourier in un intorno delle discontinuità. Un possibile modo di procedere è quello di considerare opportune medie che pesano meno le frequenze alte rispetto a quelle basse. Nel gra…co sono rappresentate la funzione x=2, le somme parziali della sua serie di Fourier 10 10 X X 11 n ( 1)n+1 ( 1)n+1 sin(nx) e le medie di Fejér sin(nx). n 11 n n=1 n=1 x ; 2 10 X ( 1)n+1 sin(nx); n n=1 10 X 11 n=1 n ( 1)n+1 sin(nx): 11 n y 1.5 1.0 0.5 0.0 0 1 2 3 x Il fenomeno di Gibbs non è una particolarità delle serie trigonometriche, ma è una patologia presente in molti processi di approssimazione. Molti sistemi di funzioni speciali, per esempio i polinomi di Legendre o di Jacobi o le funzioni di Bessel, hanno dei semplici sviluppi asintotici in termini di funzioni trigonometriche ed il comportamento degli sviluppi in serie con queste funzioni speciali non è troppo di¤erente dagli sviluppi in serie trigonometriche. Nel 1908 C.J. de la 37 Vallée Poussin considera un analogo del fenomeno di Gibbs nell’interpolazione con polinomi trigonometrici o con funzioni intere di tipo esponenziale …nito. Nel 1910 H.Weyl studia il fenomeno di Gibbs per sviluppi in armoniche sferiche. Poi il numero di lavori su questo fenomeno si moltiplica. Avremmo ancora parecchio da dire su questo argomento, ma invece che andare avanti con la storia del fenomeno di Gibbs, preferiamo tornare indietro con la storia delle serie di Fourier. In particolare, andando a ritroso nel tempo +1 X ( 1)n+1 sin(nx). vogliamo presentare qualche curiosità sulla serie n n=1 Nel 1826 N.H.Abel pubblica un lavoro sulla formula del binomio (1 + x) = +1 X n n x e dimostra che una serie di potenze è una funzione continua sui raggi n=0 del cerchio di convergenza. Considerando la serie di Taylor del logaritmo nel piano complesso log(1 + z) = log j1 + zj + iArg(1 + z) = +1 X ( 1)n+1 n z : n n=1 Ponendo z = cos(x) + i sin(x), si ottengono le serie log p 2 + 2 cos(x) = +1 X ( 1)n cos(nx); n n=1 +1 x X ( 1)n+1 = sin(nx): 2 n=1 n Niels Henrik Abel ”Recherches sur la série 1+ m(m 1) 2 m(m 1)(m m x+ x + 1 1 2 1 2 3 2) x3 + :::etc:” Crelle, Journal für die Reine und Angewandte Mathematik 1, 1826. ”L’exellent ouvrage de M.Cauchy ”Cours d’analyse de l’école polytechnique” qui doit être lu par tout analyste qui aime la riguer dans les recherches mathématiques, nous servira de guide... Dans l’ouvrage cité de M. Cauchy on trouve le théorème suivant: ”Lorsque les di¤ érent termes de la série, u0 + u1 + u2 + :::etc: sont des fonctions d’une même variable x, continues par rapport à cette variable dans le voisinage d’une valeur particulière pour laquelle la série est convergente, la somme s de la série est aussi, dans le voisinage de cette valeur particulière, fonction continue de x.” Mais il me semble que ce théorème admet des exceptions. Par example la série 1 1 sin 2' + sin 3' :::etc: sin ' 2 3 38 est discontinue pour tout valeur (2m + 1) de ', où m est un nombre entier. Il y a, comme en sait, plusieurs séries de cette espèce... 1 log 1 + 2 cos ' + 2 = 2 sin ' arc:tang = 1 + cos ' cos ' sin ' 1 2 1 2 1 3 1 2 sin 2' + 3 2 Pour avoir les sommes de ces séries lorsque faire converger vers cette limite.” cos 2' + 3 3 = +1 ou cos 3' sin 3' etc: etc: 1, il faut seulement ”L’eccellente opera del Sig. Cauchy ”Corso d’analisi della scuola politecnica” che deve essere letta da ogni analista che ami il rigore nelle ricerche matematiche, ci servirà da guida... Nell’opera citata del Sig. Cauchy si trova il seguente teorema: ”Quando i diversi termini della serie, u0 +u1 +u2 +:::etc: sono delle funzioni di una stessa variabile x, continue rispetto a questa variabile in un intorno di un valore particolare per il quale la serie è convergente, anche la somma s della serie è, nell’intorno di questo valore particolare, funzione continua di x.” Ma mi sembra che questo teorema ammetta delle eccezioni. Per esempio la serie 1 1 sin 2' + sin 3' :::etc: sin ' 2 3 è discontinua per ogni valore (2m + 1) di ', dove m è un numero intero. Ci sono, come è noto, parecchie serie di questo tipo... 1 log 1 + 2 cos ' + 2 = 2 sin ' arc:tang = 1 + cos ' cos ' sin ' 1 2 1 2 1 3 1 2 sin 2' + 3 2 Per avere le somme di queste serie quando fare convergere verso questo limite.” cos 2' + = +1 o 3 3 cos 3' sin 3' etc: etc: 1, basta solamente Nel 1807 Fourier introduce le serie che poi prenderanno il suo nome e presenta vari esempi di sviluppi trigonometrici. Tra questi troviamo lo sviluppo +1 X ( 1)n+1 sin(nx) = x=2. n n=1 Jean Baptiste Joseph Fourier ”Sur la propagation de la chaleur”, manoscritto presentato il 21 Dicembre 1807 al Institut de France, Paris. ”Soit par example y = sin :x 1 1 sin :2x + sin :3x 2 3 1 1 sin :4x::: + sin :m 4 m 1 39 1x 1 sin :mx m ( m étant un nombre pair quelconque), on tire de cette équation dy = cos :x dx cos :2x + cos :3x cos :4x::: + cos :m 1x cos :mx: Si l’on multiplie les deux membres par 2 sin :x on aura 2 1 1 2 cos :(m + )x sin : x: 2 2 dy sin :x = ::: = sin :x dx Donc dy 1 = dx 2 cos :(m + 12 )x sin : 12 x 1 = sin :x 2 On a donc Z cos :(m + 12 )x 1 1 dx = C + x y= x 1 2 2 2 cos : 2 x cos :(m + 21 )x : 2 cos : 21 x 1 1 2m+ 1 2 sin :(m + 21 )x + &c:; 2 cos : 21 x et si m est in…ni on aura 1 y = C + x: 2 La valeur de y etant nulle en même temp que x, la constante est nulle et l’on trouve 1 x = sin :x 2 1 1 sin :2x + sin :3x 2 3 1 sin :4x + :::&c:; 4 équation connue qui a été remarquée par Euler. ... Il est essentiel d’observer à l’égard de toutes ces séries que les équations qui la contiennent n’ont point lieu de la même manière toutes les valeurs de la variable, et que les valeurs des séries in…nie de sinus ou de cosinus d’arcs changent de signes subitement. ... Quant à la fonction sin :x 1 1 sin :2x + sin :3x 2 3 1 sin :4x + :::&c:; 4 1 elle donne la valeur x tant que l’arc x est plus grand que zéro et moindre que 2 . Elle devient nulle subitement à la …n de cet interval et au-delà elle reprende les valeurs précédentes avec le signe contraire. Ainsi l’équation 1 x = sin :x 2 1 1 sin :2x + sin :3x 2 3 1 sin :4x + :::&c:; 4 appartient à une ligne composée des parallèles inclinée aa...bb...cc... &c. et des droites perpendiculaires ab, bc, cd,... &c. ”Sia per esempio y = sin :x 1 1 sin :2x + sin :3x 2 3 1 1 sin :4x::: + sin :m 4 m 1 40 1x 1 sin :mx m (essendo m un numero pari qualunque), da questa equazione si ricava dy = cos :x cos :2x + cos :3x cos :4x::: + cos :m dx Se si moltiplicano i due membri per 2 sin :x si avrà 2 dy sin :x = ::: = sin :x dx 1x cos :mx: 1 1 2 cos :(m + )x sin : x: 2 2 Dunque 1 dy = dx 2 cos :(m + 12 )x sin : 12 x 1 = sin :x 2 Si ha dunque Z cos :(m + 12 )x 1 1 dx = C + x y= x 2 2 2 cos : 12 x cos :(m + 21 )x : 2 cos : 21 x 1 1 2m+ 1 2 sin :(m + 21 )x + &c:; 2 cos : 21 x e se m è in…nito si avrà 1 y = C + x: 2 Il valore di y essendo nullo nello stesso tempo di x, la costante è nulla e si trova 1 1 1 1 x = sin :x sin :2x + sin :3x sin :4x + :::&c:; 2 2 3 4 equazione nota che è stata trovata da Eulero. ... E’essenziale osservare riguardo a tutte queste serie che le equazioni che le contengono non hanno a¤ atto luogo nella stessa maniera per tutti i valori della variabile, e che i valori delle serie in…nite di seni e coseni di arco cambiano di segno all’improvviso. ... Quanto alla funzione 1 1 1 sin :2x + sin :3x sin :4x + :::&c:; 2 3 4 1 questa assegna il valore x quando l’arco x è maggiore di zero e minore di 2 . Questa diviene all’improvviso nulla alla …ne di questo intervallo e al di là riprende i valori precedenti con il segno contrario. Così l’equazione sin :x 1 1 1 1 x = sin :x sin :2x + sin :3x sin :4x + :::&c:; 2 2 3 4 appartiene ad una linea composta di parallele inclinate aa...bb...cc... &c. e di rette perpendicolari ab, bc, cd,... &c.” Fourier attribuisce a L.Eulero la scoperta, nel 1754, della relazione x = 2 +1 X ( 1)n+1 sin(nx). Per il lettore italiano non è di¢ cile decifrare l’originale n n=1 latino. 41 Leonhardo Eulero ”Subsidium calculi sinuum”, Novi Commentarii Academiae Scientiarum Petropolitanae 5, 1754/1755. ”Theorema. Si assignari queat summa huius seriei Az m + Bz m+n + Cz m+2n + Dz m+3n + Ez m+4n + etc: = Z; semper quoque exhiberi poterunt summae harum serierum A cos :m' + B cos :(m + n)' + C cos :(m + 2n)' + D cos :(m + 3n)' + etc:; A sin :m' + B sin :(m + n)' + C sin :(m + 2n)' + D sin :(m + 3n)' + etc: Demonstratio. Ponantur summae harum serierum A cos :m' + B cos :(m + n)' + C cos :(m + 2n)' + D cos :(m + 3n)' + etc: = S; A sin :m' + B sin :(m + n)' + C sin :(m + 2n)' + D sin :(m + 3n)' + etc = T; sitque ut supra cos :' + erit cos : ' + p p 1 sin :' = u 1 sin : ' = u p et cos :' et cos : ' + 1 sin :' = v ; p 1 sin : ' = v v . Hinc ergo erit p S+T 1 = Aum + Bum+n + Cum+2n + Dum+3n + etc: = U; p S T 1 = Av m + Bv m+n + Cv m+2n + Dv m+3n + etc: = V: Summae scilicet harum serierum U et V per hypothesin dantur, cum U et V tales sint functiones ipsarum u et v, qualis functio Z est ipsius z. Hinc itaque elicitur U V p , 2 1 ideoque summae propositarumserierum S et T innotescunt. Q.E.D. S= U +V 2 et T = Corollarium. Cum sit z m + az m+n + a2 z m+2n + a3 z m+3n + etc: = zm ; 1 az n ... Sit m = 1 et n = 1; erit cos :' + a cos :2' + a2 cos :3' + a3 cos :4' + etc: = ... Sin autem sit a = cos :' cos :' a ; 1 + aa 2a cos :' 1, erit cos :2' + cos :3' 42 cos :4' + etc: = 1 ; 2 ... Illa autem series per d' multiplicata et integrata dat 1 1 1 1 ' sin :2' + sin :3' sin :4' + sin :5' etc: = ; 2 3 4 5 2 ubi additione constantis non est opus, cum posito ' = 0 summa sponte evanescat.” sin :' Cioè, se siamo capaci di sommare una serie di potenze, siamo anche capaci di sommare le serie trigonometriche corrispondenti. Se z = r (cos(#) + i sin(n#)), +1 X cn z n = n=0 +1 X cn rn cos(n#) + i n=0 +1 X cn rn sin(n#): n=0 Eulero non si preoccupa nel prendere valori di z sul bordo del cerchio di convergenza della serie e questo lo porta a considerare delle serie divergenti che poi integra e deriva a piacimento. Sentiamo cosa ne pensa J.d’Alembert: ”Devo confessare che tutti i ragionamenti ed i calcoli fondati su serie che non sono convergenti o che si può supporre non essere tali, mi sembrano sempre molto sospetti.” E Abel rincara la dose: ”Le serie divergenti sono una invenzione del demonio ed è una disgrazia fondarci sopra delle dimostrazioni.” Comunque, proprio con i risultati di Abel non è di¢ cile rendere rigorosi gli argomenti di Eulero. La serie 1=2 cos(x) + cos(2x) cos(3x) + ::: è la serie di Fourier della misura che associa massa ad ogni punto (2n + 1) . Questa serie converge nel senso delle distribuzioni e le operazioni di di¤erenziazione ed integrazione termine a termine sono lecite. Eulero non disdegna di tornare più volte sulle sue conquiste ed in un altro lavoro riottiene questi sviluppi trigonometrici come limite di processi di interpolazione. Leonhardo Eulero ”De eximio uso methodi interpolationum in serierum doctrina”, Opuscula Analytica 1, 1783. ”Si enim quaeratur eius modi aequatio inter binas variabiles x et y, ut sumpto x = 0, a, b, c, d, e etc. …at y = 0, p, q, r, s, t etc., aequatio haec in genere ita repraesentari poterit p y = x a q + b r + c s + d bb bb aa aa aa aa aa aa xx aa xx bb xx cc xx dd cc cc cc cc bb bb bb bb xx aa xx bb xx cc xx dd dd xx dd aa dd xx dd bb dd xx dd cc cc xx cc dd 43 ee xx etc: ee aa ee xx etc: ee bb ee xx etc: ee cc ee xx etc: + etc:; ee dd ex qua forma simul manifestum est, quomodo sigulis conditionibus satis…at. ... Progrediantur arcus a, b, c, d, etc. secundum seriem numerorum naturalium sitque a = ', b = 2', c = 3', d = 4', etc. in in…nitum: ex quorum sinibus p, q, r, etc veram longitudinem arcus ' determinari oporteat. Solutio ergo problematis pro hoc casu suppediat hanc equationem sin :' 1 sin :2' 2 sin :3' + 3 sin :4' 4 sin :5' + 5 '= 2 1 1 1 1 2 1 3 1 4 2 3 1 3 1 4 1 5 1 6 3 2 3 1 2 1 2 2 2 3 3 4 3 5 2 5 2 6 2 7 4 3 4 2 4 1 3 1 3 2 4 5 4 6 4 7 3 7 3 8 5 4 5 3 5 2 5 1 4 3 5 6 5 7 5 8 5 9 4 7 etc: etc: etc: etc: etc: + etc:; omnia autem haec producta eundem reperiendum habere valorem = 2, ita ut sit 1 ' = sin :' 2 1 1 sin :2' + sin :3' 2 3 1 1 sin :4' + sin :5' 4 5 etc:; cuius seriei veritas casu, quo angulus ' est in…nite parvus, per se est manifesta. Evolvamus ergo casus seguentes: Sit ' = 90o = ac prodit series Leibniziana 2 4 =1 1 1 + 3 5 1 1 + 7 9 etc:; 1 1 1 sin :2' + sin :3' etc: dubium ... Circa seriem invenita ' = sin :' 2 2 3 oriri potest, quod sumto arcu ' = 180o = singuli seriei termini evanescant 1 ideoque summa nequeat aequari. Verum ad hoc dubium solvendum statuatur 2 primo ' = ! et resultabit haec equatio ! 2 = sin :! + 1 1 1 sin :2! + sin :3! + sin :4! + etc: 2 3 4 ! nunc vero arcus ! in…nite parvus sumatur, unde adipiscimur hanc = 2 ! + ! + ! + ! + etc:, quae nihil amplius continet absurdi. Quod idem tenendum est, si velimus accipere ' = 2 vel ' = 2 etc.” 44