33-34-35-36 pag 7 I Persiani Un impero “multietnico" l`Antico Oriente

33-34-35-36 pag 7 I Persiani
Un impero “multietnico"
l’Antico Oriente due secoli si sviluppa sotto il predominio dei Persiani(dalla meta del VI secolo alla metà del IV secolo
a.C).
I Persiani avevano il progetto di creazione di un grande impero che si estendesse dalle rive del Mediterraneo a quelle
dell’Oceano Indiano e racchiudesse entro i suoi confini tutte le popolazioni del Vicino Oriente. Questo
accadde(случается) quando la civiltà sumera si avviava all’esaurimento(истощается) .
Le popolazioni iraniche avevano la lingua indoeuropea, compaiono per la prima volta sulla storia nel IX secolo a.C.,
nel corso di una guerra contro gli Assiri.
La scomparsa degli Assiri eliminava così la sola potenza capace di sbarrare la via all’espansione dei popoli iranici
verso le ricche regioni della Mesopotamia, della Siria e dell’Anatolia.
Nel 550 a.C., il principe persiano Ciro si ribella ( востаёт) al sovrano dei Medi, Asdage, e prende il suo il posto.
Diventa il re delle due popolazioni unite, Ciro inizia una serie di spedizioni militari che, nel breve tempo, sottomette
tutte le regioni del Vicino Oriente.
L'espansione dell'Impero persiano: da Ciro a Dario
Primo obiettivo di quest’espansione fu il regno di Lidia, che era il principale Stato dell’Anatolia e che si trovava allora
sotto il governo del re Creso. Il re di Lidia fu sconfitto da Ciro a Sardi nel 546 a.C. e portato come prigioniero in
Persia.
Negli anni successivi furono sottomesse da Ciro (550 -530 a.C.):
 la Licia e le città greche della costa;
 nel 538 a.C. cade Babilonia
L’obiettivo successivo era l’Egitto; ma durante i preparativi d’invasione il re Ciro persiano muoia (530 a.C.), mentre
fronteggiava(отталкивая) un’incursione(вторжение) dei popoli della steppa che i Greci chiamavano “Sciti”.
Negli anni successivi furono sottomesse da Cambise (530-522 a.C.):
 l’Egitto(525 a.C.) entra a far parte dell’Impero persiano, come semplice provincia.
Il re Cambise muoia come vittima di una congiura(заговора) ; si apre un periodo di crisi causato da una ribellione dai
rappresentanti della casta sacerdotale (i Magi) e militare.
Il nuovo re Dario, che si appoggiò ai sostenitori della nuova religione fondata dal profeta Zoroastro, di cui egli stesso
era un fervente seguace (ярым последователем). Dario (522-486 a.C.) annienta (уничтожает) completamente le
vecchie organizzazioni tribali, che erano un ostacolo alla formazione di un forte Stato centralizzato. Sotto il suo regno
l’Impero persiano conosce il massimo sviluppo.
Tolleranza e autonomia: le basi dell’organizzazione politica
I Persiani furono tolleranti verso i loro sudditi(подчинённым), ai quali lasciano un ampio grado di autonomia
amministrativa. Questa pratica era impostata (установлено) da Ciro a impostare per ottenere la pace dentro
l’impero, poi era esercitata dai suoi successori.
 Il territorio conquistato fu suddiviso in venti governatorati, “satrapie”;
 A capo di ognuno dei quali venne posto un funzionario chiamato “satrapo” e nominato direttamente dal re.
 Esisteva anche un gruppo di ispettori (chiamati gli occhi e le orecchie del re”), che si presentavano senza
preavviso (предупреждения) per verificare la regolarità della gestione della satrapia.
 Enormi erano i tributi che queste regioni pagavano allo Stato.
 Il palazzo reale il “Re dei Re”, о “Gran Re” era circondato da funzionari persiani e di consiglieri provenienti
da ogni terra sottomessa.
 Le capitali dell’Impero erano tre сру avevano tutto che era descritto sopra:
1. Susa,
2. L’antica città di Ecbatana
3. La città Persepoli, dove sorgeva il palazzo più importante.
La guardia scelta del re era formata da 10.000 cavalieri persiani fedelissimi al sovrano, chiamati “gli Immortali”:
infatti, ogni volta che di loro abbandonava il servizio о moriva in battaglia, veniva immediatamente sostituito da un
altro, cosicché il loro numero rimaneva immutato.
Dal punto di vista economico, l’Impero persiano costituiva un enorme “merctto comune" in cui coesistevano le più
svariate regioni:
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Fenìcia
Siria
Greche sulle coste del Mar Egeo
Regioni agricole dell’Asia Minore, dell Egitto e della Mesopotamia
Arretrati distretti pastorali
Montagnosi dell"Altopiano Asiatico
Le città portuali sulle coste dell'Oceano indiano
Le regioni costiere del Mediterraneo
L’eventi importanti:
 Un grande incremento degli scambi tra le diverse regioni
 e di conseguenza della circolazione monetaria; la moneta persiana (i “darici” in oro, dal nome di Dario)
rimase per lungo tempo la moneta internazionale su cui si basavano gli scambi economici.
 Fenici diventano i custodi delle rotte (хранителями путей торговых) per conto dei Persiani (от имени
персов), di cui furono sudditi fidatissimi.
La religione di Stato persiana: lo zoroastrismo
In origine la religione dei Persiani comprendeva varie divinità, che rappresentavano le forze della natura: il Cielo, il
Sole, l’Aria. I templi avevano immagini divine. Le pratiche religiose erano nelle mani di una casta sacerdotale, i Magi,
che erano insieme sacerdoti, indovini (предсказатели) e figure magiche.
Attorno al VII-VI secolo a.C. La religione era profondamente modificato da un riformatore religioso di nome
Zarathustra. Questa religione diventa la religione di Stato: il re Dario a sostenere lo zoroastrismo, anche per ragioni
politiche, allo scopo di indebolire il potere dei Magi.
La religione di Zoroastro ci è nota grazie a un libro sacro, l'Apestu (cioè il «Sapere»). Caratteristica fondamentale
dello zoroastrismo è il conflitto tra lo spirito del bene e quello del male (духом добра и зла.).Nel mondo va una
continua lotta tra un dio buono, Ahura Mazda,“il signore sapiente , e uno malvagio, chiamato Ahriman; entrambi
hanno al loro fianco divinità, le une buone, che tentano di condurre gli uomini sulla via del bene, le altre malvagie,
che cercano di traviarli (вводить в заблуждение). In fine Ahriman sarà rinchiuso in una specie d’inferno assieme agli
uomini malvagi, mentre per i buoni sarà garantita una felicità eterna accanto ad Ahura Mazda.
Lo zoroastrismo offriva un preciso codice di comportamento morale.