ARPA Servizio Idrometeorologico – Area Agrometeorologia e Territorio Parliamo di immunoterapia allergene-specifica (ITS)… Commento del 27 marzo 2008 a cura del Dott. Gianluigi Rossi e della Dott.ssa Valeria Porcaro AAITO (Associazione Allergologi Immunologi Territoriali ed Ospedalieri) Emilia-Romagna La stagione pollinica, iniziata a gennaio con le cupressacee, si sta rapidamente avvicinando alla fase culminante, quella legata ai pollini delle erbe (graminacee, parietaria) che causano le allergie più diffuse. Infatti il picco delle allergie respiratorie stagionali nella nostra regione si verifica tra aprile e giugno. In questa fase gli allergici al polline sono obbligati all’uso dei farmaci per contrastare i sintomi, tuttavia molti desiderano un trattamento più definitivo, che abbia effetti duraturi nel tempo. Pensiamo pertanto che possa essere utile fornire alcune informazioni sulla immunoterapia allergene-specifica (ITS), chiamata comunemente “vaccino”, che costituisce l’unica cura in grado di modificare l’allergia in modo permanente. Va specificato che questo trattamento non può essere iniziato ora, in fase di pollinazione, ma va programmato in anticipo, solitamente in autunno. L’ITS consiste nella somministrazione di dosi crescenti di sostanze allergeniche (in questo caso estratte da pollini) fino a raggiungere una dose tale da ridurre i sintomi dovuti alla esposizione naturale allo stesso allergene. L’ITS è efficace nei pazienti affetti da allergia respiratoria (oculorinite stagionale e perenne, asma allergico) e con reazioni allergiche a punture di imenotteri (ape, vespa, calabrone...). Proviamo adesso a rispondere ai quesiti più frequenti che si pongono i pazienti sulla immunoterapia: Seguendo l’ITS è necessario assumere comunque i farmaci ? Il trattamento di un’allergia prevede sempre vari livelli di intervento, fra loro complementari: allontanamento dell’allergene, terapia farmacologica, ITS. Il semplice uso di farmaci riduce i sintomi (starnuti, ostruzione nasale, prurito, difficoltà respiratoria) senza eliminare la causa dell’allergia. La riduzione del contatto con l’allergene (prevenzione ambientale), quando possibile, è sempre necessaria. Va specificato che l’immunoterapia è una misura aggiuntiva agli altri interventi, non alternativa. Quindi è possibile utilizzare normalmente i farmaci anche durante l’ITS, se necessario. Per quali pazienti è indicata l’ITS? L’ITS è indicata per quei pazienti con una allergia ai pollini documentata da test allergologici quali il PRICK TEST e il RAST. L’allergologo valuta ogni caso singolarmente, considerando la gravità e la durata dei sintomi, l’efficacia della terapia farmacologica e le esigenze del singolo individuo. Ad esempio un soggetto giovane che pratica attività sportive (calcio, tennis, ciclismo, ecc.) può essere un candidato ideale per un vaccino per polline, così come un agricoltore o chiunque svolga attività all’aperto.In ambito pediatrico è importante sottolineare che vari studi hanno dimostrato che l’ITS effettuata precocemente, cioè nelle fasi iniziali della malattia, può modificare l’evoluzione naturale dell’allergia (es. passaggio da rinite ad asma) e che pertanto può avere un effetto non solo curativo ma anche preventivo. Per quali pazienti non è indicata l’ITS? In caso di sensibilizzazioni allergiche asintomatiche (positività dei prick test o RAST senza una corrispondente sintomatologia clinica); in caso di sintomi lievi o comunque controllati in modo soddisfacente con gli altri interventi; in caso di asma bronchiale di tipo persistente in atto, non adeguatamente controllato con i farmaci; in caso di concomitanti malattie dell’apparato immunitario o altre malattie sistemiche in atto (da valutare caso per caso). ARPA Servizio Idrometeorologico – Area Agrometeorologia e Territorio E se il paziente presenta più di un’allergia? Se un paziente presenta molteplici allergie (es. graminacee, betulla, acari, gatto) è possibile selezionare, in base alla storia personale, l’allergene clinicamente più rilevante e circoscrivere ad esso l’immunoterapia, continuando a trattare le altre allergie con i farmaci e con la prevenzione ambientale. L’ITS agisce anche sulla sindrome allergica orale? I pazienti allergici ai pollini presentano spesso la sindrome orale allergica (prurito, gonfiore della lingua, labbra, cavo orale o faringe) dopo ingestione di alcuni frutti o verdure fresche (kiwi, ananas, mela, melone, albicocca, pesca, pomodoro...) dovuta alla presenza di proteine simili nei pollini e negli alimenti vegetali. In qualche caso l’ITS riduce anche la sintomatologia orale, ma questo effetto è incostante e non prevedibile. Su questo aspetto non esistono ancora studi clinici definitivi. L’ITS agisce sempre, su tutti i pazienti? Quando le indicazioni per una corretta prescrizione sono rispettate l’immunoterapia agisce nella maggior parte dei pazienti, tuttavia esiste una quota di soggetti (valutabile intorno al 20-30%) che non risponde in modo adeguato. In linea di massima l’effetto clinico si manifesta entro i primi 2 anni di trattamento. Se questo non si verifica è difficile attendersi una risposta in seguito per cui è preferibile sospendere la cura. Gli effetti dell’ITS durano nel tempo? Vari studi hanno dimostrato la permanenza degli effetti positivi per parecchi anni dopo la sospensione del trattamento. In molti casi i benefici ottenuti si possono considerare definitivi. L’ITS è l’unico trattamento disponibile in grado di modificare in modo permanente l’allergia. Come viene somministrata l’immunoterapia? La modalità di somministrazione classica è quella iniettiva (iniezioni sottocutanee sul braccio) il cui primo impiego risale ai primi decenni del ‘900. Ora si sta diffondendo sempre più la via di somministrazione sub-linguale (gocce oppure compresse da assorbire sotto la lingua). In entrambi i casi la durata ottimale è di 3-5 anni, ma la sospensione del trattamento va valutata caso per caso. Quali sono i rischi dell’immunoterapia? L’ITS iniettiva presenta rischi più rilevanti. Le reazioni indesiderate possono essere locali (arrossamenti pruriginosi in sede di iniezione del vaccino) o sistemiche (generalizzate). Queste ultime possono interessare la cute (orticaria/angioedema), l’apparato respiratorio (rinite, laringospasmo, broncospasmo), eccezionalmente si può verificare lo shock anafilattico. Tali reazioni insorgono entro pochi minuti dall’iniezione e devono essere rapidamente trattate. Per questi motivi l’ITS iniettiva deve essere praticata solo da medici addestrati ed il paziente dopo l’iniezione deve essere trattenuto per almeno 30 minuti in osservazione. E’ severamente sconsigliata l’autosomministrazione a domicilio dell’ITS iniettiva! Il profilo di sicurezza della immunoterapia sublinguale è estremamente più favorevole. Ai dosaggi consigliati non si sono finora mai verificate reazioni anafilattiche sistemiche. La maggior parte delle reazioni avverse sono di tipo locale (prurito al cavo orale). Meno frequentemente si possono manifestare sintomi oculorinitici, gastroenterici (lieve algia addominale), cutanei (orticaria). La ridotta entità degli effetti collaterali consente l’autosomministrazione a domicilio. E’ comunque importante che tale terapia sia prescritta solo dall’allergologo e che i pazienti vengano adeguatamente informati sulle modalità di somministrazione e controllati con periodiche visite. ARPA Servizio Idrometeorologico – Area Agrometeorologia e Territorio L’efficacia dell’ITS è scientificamente provata? La letteratura scientifica sulla immunoterapia specifica è molto vasta e vi sono numerosi lavori pubblicati sulle principali riviste mediche internazionali che hanno chiaramente documentato l’efficacia della immunoterapia, sia iniettiva che sublinguale. A richiesta è disponibile la bibliografia.