Analisi Matematica I Limiti e continuità Limiti e continuità Test di autovalutazione 1. Si indichi con M(t) la mantissa di t. Il limite lim M(1 − x2 ) x→0 (a) non esiste (b) vale 1 (c) vale 0 (d) è uguale a M(lim (1 − x2 )) x→0 2. Sia an una successione infinitesima e consideriamo la successione bn = n!an . Allora: (a) bn è sempre una successione infinitesima (b) bn non è mai una successione infinitesima (c) bn può tendere a +∞ (d) bn è sempre monotona crescente 3. Sia A = (0, 1) ∪ [−2, −1) ∪ {−3, 0}. Allora (a) A ammette massimo, ma non minimo (b) A ammette minimo, ma non massimo (c) A non ammette né massimo né minimo (d) A ammette sia massimo sia minimo 4. Sia f : R → R una funzione tale che lim f (x) = 12. Allora, necessariamente x→+∞ (a) (b) (c) (d) f (x) > 11 per ogni x ∈ R esiste ǫ > 0 tale che |f (x) − 12| < ǫ per ogni x > 1000 esiste x ∈ R tale che f (x) ≥ 12 esiste M ∈ R tale che |f (x) − 12| < 1 per ogni x > M 5. Sia f : R → R monotona crescente sull’intervallo I=(2, 5). Allora necessariamente: (a) f è limitata su I (b) esiste lim− f (x) x→5 1 1 (c) f ≥f π e (d) f è continua su I c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 6. Siano f (x) = |x| − 2 e g(x) = ln x. Allora, necessariamente (a) dom f ◦ g = R \ {0} (b) dom f ◦ g = R (c) dom g ◦ f = (−∞, −2) ∪ (2, +∞) (d) dom g ◦ f = R \ {2} 1 π + x sin 7. I limiti laterali lim± tan x→0 4 x (a) non esistono (b) valgono rispettivamente ±1 (c) sono uguali a 1 (d) sono infiniti 8. Sia f : [0, 1] → R una funzione continua tale che f (0) = 0 e f (1) = 1. Allora, necessariamente (a) im f ⊆ [0, 1] (b) im f = [0, 1] (c) im f ⊇ [0, 1] (d) im f = {0, 1} 1 9. Si considerino gli intervalli In = −n, , al variare di n ∈ IN \ {0}. Allora, 2n necessariamente [ 1 (a) In = −∞, 2 n∈IN\{0} [ 1 (b) In = −1, 2 n∈IN\{0} [ (c) In = [−1, 0) n∈IN\{0} [ (d) In = (−∞, 0) n∈IN\{0} c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 10. Sono date due funzioni non nulle f, g : R → R con f pari e g dispari. Allora necessariamente la funzione f − g (a) è pari (b) è dispari (c) è nulla (d) non è né pari né dispari √ 11. È data la funzione f (x) = 1 − log x. Allora: (a) f −1 ([−1, 1]) = [0, 1] (b) non esiste f −1 ([−1, 1]) (c) f −1 ([−1, 1]) = f −1 ([0, 1]) (d) f −1 ([−1, 1]) = {x ∈ R : −1 ≤ 1 − log x ≤ 1} 12. L’inversa della funzione f (x) = x2 − x + 2: (a) (b) (c) (d) non esiste √ 4x − 7 è la funzione g(x) = 2 2 è la funzione x = y − y + 2 √ 1 ± 4x − 7 . è la funzione h(x) = 2 c 2006 Politecnico di Torino 1+ Analisi Matematica I Limiti e continuità 1. Si indichi con M(t) la mantissa di t. Il limite lim M(1 − x2 ) x→0 (a) non esiste (b) vale 1 (c) vale 0 (d) è uguale a M(lim (1 − x2 )) x→0 RISPOSTA ESATTA: (b). Se 0 ≤ t < 1, si ha M(t) = t, mentre M(1) = 0; pertanto, se −1 ≤ x ≤ 1 , x 6= 0, la funzione M(1 − x2 ) coincide con la funzione 1 − x2 , mentre, se x = 0, la funzione M(1 − x2 ) vale 0. Dunque lim M(1 − x2 ) = lim (1 − x2 ) = 1. x→0 x→0 Pertanto (b) è vera mentre (a) e (c) sono false. Anche (d) è falsa, perché lim (1 − x2 ) = 1 e M(1) = 0. x→0 c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 2. Sia an una successione infinitesima e consideriamo la successione bn = n!an . Allora: (a) bn è sempre una successione infinitesima (b) bn non è mai una successione infinitesima (c) bn può tendere a +∞ (d) bn è sempre monotona crescente RISPOSTA ESATTA: (c). n! 1 che tende a +∞. Se si sceglie an = , si ha un esempio di successione bn = n n Dunque (c) è vera. 1 n! 1 Se invece si sceglie an = , allora la successione bn = = tende a n · n! n · n! n 0 e non è crescente. Pertanto (b) e (d) sono false. La (a) è falsa: è sufficiente scegliere an = c 2006 Politecnico di Torino 1 . n! Analisi Matematica I Limiti e continuità 3. Sia A = (0, 1) ∪ [−2, −1) ∪ {−3, 0}. Allora (a) A ammette massimo, ma non minimo (b) A ammette minimo, ma non massimo (c) A non ammette né massimo né minimo (d) A ammette sia massimo sia minimo RISPOSTA ESATTA: (b). Si ha min A = −3, sup A = 1, e 1 ∈ / A. Pertanto A ammette minimo ma non ammette massimo. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 4. Sia f : R → R una funzione tale che lim f (x) = 12. Allora, necessariamente x→+∞ (a) (b) (c) (d) f (x) > 11 per ogni x ∈ R esiste ǫ > 0 tale che |f (x) − 12| < ǫ per ogni x > 1000 esiste x ∈ R tale che f (x) ≥ 12 esiste M ∈ R tale che |f (x) − 12| < 1 per ogni x > M RISPOSTA ESATTA: (d). La definizione di lim f (x) = 12 assicura che x→+∞ ∀ǫ > 0, ∃M > 0 : ∀x > M , |f (x) − 12| < ǫ . Dunque, scegliendo ǫ = 1, si ottiene quanto asserito in (d). La funzione f (x) = −1 + 12 |x − 1000| fornisce un controesempio che mostra la falsità delle altre risposte: infatti lim f (x) = 12; inoltre lim f (x) = −∞, e quindi esiste un intorno di x→+∞ x→1000 x = 1000 in cui f (x) < 0 e dunque (a) è falsa. Inoltre esiste anche un intorno destro di x = 1000 in cui f (x) non è limitata e quindi (b) è falsa. Infine, f (x) < 12, ∀x ∈ R \ {1000}. Quindi anche (c) è falsa. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 5. Sia f : R → R monotona crescente sull’intervallo I=(2, 5). Allora necessariamente: (a) f è limitata su I (b) esiste lim− f (x) x→5 1 1 (c) f ≥f π e (d) f è continua su I RISPOSTA ESATTA: (b). 1 . 5−x La risposta (b) è vera: è quanto afferma il Teorema di esistenza del limite delle funzioni monotone. 1 1 1 La risposta (c) è falsa: poiché < ed f è crescente, si deve avere f ≤ π e π 1 . f e La risposta (a) è falsa: si pensi come controesempio alla funzione f (x) = La risposta (d) è falsa: si consideri come controesempio la funzione ( 2 x se −1 ≤ x < 0 , f (x) = 1 − ex se 0 ≤ x ≤ 1 . c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 6. Siano f (x) = |x| − 2 e g(x) = ln x. Allora, necessariamente (a) dom f ◦ g = R \ {0} (b) dom f ◦ g = R (c) dom g ◦ f = (−∞, −2) ∪ (2, +∞) (d) dom g ◦ f = R \ {2} RISPOSTA ESATTA: (c). Si ha (f ◦ g)(x) = f (ln x) = | ln x| − 2 , e (g ◦ f )(x) = g(|x| − 2) = ln(|x| − 2) . Pertanto dom f ◦ g = (0, +∞), e dom g ◦ f = (−∞, −2) ∪ (2, +∞). Quindi le risposte (a) e (b) e (d) sono false, mentre la risposta (c) è vera. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 1 π + x sin 7. I limiti laterali lim± tan x→0 4 x (a) non esistono (b) valgono rispettivamente ±1 (c) sono uguali a 1 (d) sono infiniti RISPOSTA ESATTA: (c). 1 π Si ha lim± x sin = 0 ; poiché la funzione tan t è continua per t = , si ha x→0 x 4 π π 1 1 π = tan lim± = tan = 1 . + x sin + x sin lim± tan x→0 x→0 4 x 4 x 4 Pertanto è vero quanto asserito in (c), mentre (a), (b) e (d) sono false. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 8. Sia f : [0, 1] → R una funzione continua tale che f (0) = 0 e f (1) = 1. Allora, necessariamente (a) im f ⊆ [0, 1] (b) im f = [0, 1] (c) im f ⊇ [0, 1] (d) im f = {0, 1} RISPOSTA ESATTA: (c). Come conseguenza dei teoremi di Weierstrass e dei valori intermedi, si ha che im f = [m, M], dove m = min f e M = max f . Poiché m ≤ 0 e M ≥ 1, si ha im f ⊇ [0, 1]. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 1 , al variare di n ∈ IN \ {0}. Allora, 9. Si considerino gli intervalli In = −n, 2n necessariamente [ 1 (a) In = −∞, 2 n∈IN\{0} [ 1 (b) In = −1, 2 n∈IN\{0} [ (c) In = [−1, 0) n∈IN\{0} [ (d) In = (−∞, 0) n∈IN\{0} RISPOSTA ESATTA: (a) Scriviamo esplicitamente alcuni termini dell’unione di questi intervalli: [ 1 1 1 1 In = −1, ∪ −2, ∪ −3, ∪ . . . ∪ −n, ... . 2 4 6 2n n∈IN\{0} Si tratta di intervalli il cui estremo di sinistra è negativo e diventa sempre più grande in valore assoluto, mentre l’estremo di destra tende a 0, ovvero 1 = 0. n→∞ n→∞ 2n [ [ 1 1 Poiché I1 = −1, ∈ In , si ottiene In = −∞, . 2 2 n∈IN\{0} n∈IN\{0} lim (−n) = −∞ c 2006 Politecnico di Torino e lim Analisi Matematica I Limiti e continuità 10. Sono date le funzioni non nulle f, g : R → R di cui f è pari e g è dispari. Allora necessariamente la funzione f − g (a) è pari (b) è dispari (c) è nulla (d) non è né pari né dispari RISPOSTA ESATTA: (d) Per ipotesi, f (−x) = f (x), mentre g(−x) = −g(x). Calcoliamo (f − g)(−x) = f (−x) − g(−x) = f (x) + g(x) e (f − g)(x) = f (x) − g(x) . Dunque f − g è pari se e solo se (f − g)(−x) = (f − g)(x), ovvero se e solo se g(x) = −g(x), ∀x ∈ R; ma questo si può verificare se e solo se g(x) è identicamente nulla, contro l’ipotesi. In modo analogo f − g è dispari se e solo se (f − g)(−x) = −(f − g)(x) e dunque se e solo se f (x) = −f (x), ∀x ∈ R, cioè solo se f (x) è identicamente nulla. Dunque, f − g non può essere né pari né dispari. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I 11. È data la funzione f (x) = Limiti e continuità √ 1 − log x. Allora: (a) f −1 ([−1, 1]) = [0, 1] (b) non esiste f −1 ([−1, 1]) (c) f −1 ([−1, 1]) = f −1 ([0, 1]) (d) f −1 ([−1, 1]) = {x ∈ R : −1 ≤ 1 − log x ≤ 1} RISPOSTA ESATTA: (c) Per definizione di controimmagine, e tenendo conto che la funzione radice assume solo valori positivi, si ha: p f −1 ([−1, 1]) = {x ∈ domf : −1 ≤ 1 − log x ≤ 1} p = {x ∈ domf : 0 ≤ 1 − log x ≤ 1} = f −1 ([0, 1]). Dunque (c) è esatta. Inoltre p f −1 ([−1, 1]) = {x ∈ domf : 0 ≤ 1 − log x ≤ 1} = {x ∈ domf : 0 ≤ 1 − log x ≤ 1} e quindi (d) è errata. La √ risposta (a) è errata perché, se x ∈ [0, 1] si ha log x ≤ 0, e dunque 1 − log x ≥ 1. La risposta (b) è errata, perché f −1 ([−1, 1]) 6= ∅: infatti, ad esempio, f (1) = 1 e dunque 1 ∈ f −1 ([−1, 1]). c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Limiti e continuità 12. L’inversa della funzione f (x) = x2 − x + 2: (a) (b) (c) (d) non esiste √ 4x − 7 2 2 è la funzione x = y − y + 2 √ 1 ± 4x − 7 . è la funzione h(x) = 2 è la funzione g(x) = 1+ RISPOSTA ESATTA: (a) La funzione f (x) = x2 − x + 2 non è invertibile, perché non è iniettiva: dunque la risposta (a) è esatta. La risposta (b) è errata: sarebbe esatta se si considerasse l’inversa non di f , 1 ma della restrizione invertibile di f all’intervallo 2 , +∞ . La funzione k(y) = y 2 − y + 2 non è la funzione inversa di f . Infatti, se lo fosse, la funzione k ◦ f dovrebbe essere identica, e quindi si dovrebbe avere, preso comunque x ∈ dom(k ◦ f ), (k ◦ f )(x) = x; invece (k ◦ f )(x) = k(f (x)) = k(x2 − x + 2) = (x2 − x + 2)2 − (x2 − x + 2) + 2 6= x. Dunque la risposta (c) è errata. La risposta (d) è errata: h(x) non è neppure una funzione (non è ad un sol valore). c 2006 Politecnico di Torino