L'Aspirina la compreremo in drogheria Il Consiglio federale vara la revisione della legge sui medicamenti sul "modello americano". Il farmacista cantonale Zanini: "Una tendenza inevitabile, ma la vendita di alcuni medicinali va meglio regolamentata" Foto: Ti Press/Davide Agosta Scritto il: 07.11.2012 alle 17:42 BERNA – Si medicamenti si va verso il modello “americano”, dove i drugstore vendono ogni tipo di farmaco di base. Il Consiglio federale intende infatti agevolare la distribuzione di medicinali in farmacie e drogherie: i farmacisti avranno la facoltà di dispensare personalmente, previa consulenza specialistica, una parte dei medicamenti soggetti all'obbligo di prescrizione anche senza ricetta medica; e i droghieri potranno dispensare autonomamente nell'intera Svizzera tutti i farmaci non soggetti all'obbligo di prescrizione. Il Governo ha approvato una revisione della legge sugli agenti terapeutici con cui intende migliorare l'accesso della popolazione ai medicamenti e le condizioni quadro per la ricerca in campo biomedico e per l'industria, spiega in una nota il Dipartimento federale dell'interno. “È una tendenza inevitabile e che non mi preoccupa – commenta il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini -. Ed è una discussione che va avanti da anni. Il Consiglio di Stato si era già espresso a inizio 2010, condividendo la necessità di una certa liberalizzazione. In futuro ci sarà in sostanza uno spostamento verso il basso delle competenze. Ai farmacisti viene data libertà di decidere su certi medicamenti oggi sottoposti a ricetta, per esempio la „pillola del giorno dopo‟. E ai droghieri verrà data la possibilità di vendere farmaci non soggetti a prescrizione, tipo sciroppi per la tosse, compresse per il mal di testa, eccetera”. Insomma, anche se in Ticino di drogherie ce ne sono poche, l‟Aspirina la si potrà comprare senza dover per forza andare in farmacia. “Ma il Consiglio di Stato ticinese – aggiunge Zanini – aveva rilevato che, se l‟obiettivo è stimolare l‟automedicazione, al paziente non dovrebbe essere permesso sollecitare una ricetta postuma di compiacenza a un medico per far pagare il farmaco alla sua cassa malati”. Zanini ricorda che il Ticino aveva anche proposto nell‟ambito di questa revisione legislativa di creare una nuova lista destinata ai medicamenti ospedalieri, in aggiunta alle cinque liste di farmaci oggi esistenti. La pillola abortiva, per esempio, viene venduta attualmente solo agli ospedali, ma solo perché la ditta che produce ha deciso di autolimitarsi sul mercato. Non c‟è infatti una precisa norma che ne regola la commercializzazione di questo prodotto. Anche la vendita di altri medicamenti, come il Botox, per esempio, andrebbe meglio regolamentata, secondo il farmacista cantonale, e limitata a medici specialisti, nel caso specifici i dermatologi.