Sudan Nome ufficiale: Repubblica del Sudan Lingua ufficiale: Arabo Capitale: Khartum (1.974.780 ab. / 2005) Superficie: 923.768 km² Popolazione: 39.148.162 ab. Valuta: Sterlina sudanese Fuso orario: UTC +3 (triangolo verde, dall’alto rosso, bianco, nero) DATI GENERALI Ambiente: La parte settentrionale del paese è desertica; scendendo verso il sud s'incontra la steppa che nella parte centrale lascia il posto alla savana. La parte meridionale, sotto il decimo parallelo di latitudine nord, è verdeggiante, umida e ricoperta da estese distese paludose. Ai margini della vasta conca del territorio sudanese si elevano il Gebel Marra e il Gebel Oda. Il Nilo attraversa completamente il paese da sud a nord ed è per il Sudan quasi altrettanto importante che per l'Egitto, sia per i trasporti, sia per la possibilità di irrigare le terre aride toccate dal suo corso. La zona più fertile, intensamente coltivata, è quella compresa fra il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro,che si uniscono nei pressi della capitale Khartoum. Questa "terra fra i fiumi" prende de il nome di Gezira, che in arabo significa "isola". Fauna e Flora: Il Parco Nazionale di Dinder si estende per 6.475 km² a sud est di Khartoum, lungo la frontiera etiope. Si possono osservare molte specie di animali selvaggi: leoni, giraffe, leopardi, antilopi antilopi e diverse specie di uccelli esotici. Da dicembre ad aprile sono organizzate escursioni di tre giorni nel parco, con partenza da Khartoum. Le province meridionali sono caratterizzate da foreste molto verdi, grandi spazi, cascate e paludi, che ospitano ospitano molti uccelli e animali selvatici come elefanti, rinoceronti neri e bianchi, alci, zebre, coccodrilli, ippopotami, iene e bufali. Clima: Il clima è ovunque assai caldo: la piovosità aumenta progressivamente partendo dalle aree desertiche del Nord fino ai valori massimi delle savane del Sud. Etnie e Religione: Le principali etnie di origine nilotica sono: gli Shilluk, i Dinka, i Nuer, i Lokuto, i Nuba, i Fungi, i Bongo, i Nittu, i Madi, gli Agnuak, i Bari e le popolazioni del Darfur, i Belanda e i Luo, detti per errore anche Jur. Alcune tribù di origine nilotica come gli Acholi, i Lango, i Gialuo si sono stanziate in Uganda e in Kenya. A partire dal Medioevo, con il sopravvento arabo, queste popolazioni autoctone nere si sono mischiate con le popolazioni camitiche e semitiche con pelle più chiara e tipo somatico simile al mediterraneo. Esistono anche delle etnie nere di origine non nilotica che sono gli Azande, soprannominati Niam-Niam. L'Islam è religione di stato: è professato dal 70% della popolazione. Il 25% professa religioni tradizionali africane ("animistiche") mentre il restante 5% professa il cristianesimo. Animisti e cristiani vivono prevalentemente nel sud del paese, dove iniziò l'attività missionaria cristiana in epoca coloniale. Lingua: Le lingue più diffuse sono: arabo, le lingue sudanesi, il nubiano, il nuer-dinka e il Kunama. CULTURA Cucina: Il piatto tradizionale locale è composto da fool, un tipo di fagiolo, e da dura, granoturco o miglio cotto, accompagnato da verdura. Tuttavia gli hotel e i ristoranti delle città principali servono cucina internazionale; si trovano anche alcuni ristoranti con cucina greca e mediorientale. Il consumo di alcolici è proibito dalla sharia, la legge islamica. Manifestazioni: Il 1° gennaio si festeggia l’indipendenza, il 3 marzo il giorno dell’unità, il 6 aprile è festa nazionale ed il 1° luglio la giornata della decentralizzazione. Il resto delle feste segue l’almanacco liturgico islamico ricco di appuntamenti particolarmente sentiti dalla popolazione che ogni anno cadono a seconda del calendario lunare differente per pochi giorni da quello solare utilizzato in occidente. STORIA: Il territorio sudanese secondo gli esperti fu abitato fin dalla notte dei tempi da popolazioni preistoriche specialmente nella valle del Nilo Azzurro. Sede del famoso regno di Nubia fu successivamente influenzato ed in parte integrato in quello egiziano dei faraoni. Oggetto di esplorazioni romane ed arabe fin dal III secolo fu visitato dai credenti cristiani che vi introdussero il loro credo, ma dal VII secolo dall’Arabia arrivò l’islam che in breve tempo divenne la religione più praticata in Sudan. Questa si legò alla nuova classe dirigente semita determinando l’identità sociale e culturale dei successivi regni che per i secoli successivi si avvicendarono nell’amministrazione del territorio. Nel XIX secolo, tra il 1820 ed il 1840, le truppe egiziane conquistarono il Sudan e ne fecero una provincia. Mezzo secolo dopo intorno alla carismatica figura del mahdi si compì un tentativo di ribellione sociale e religiosa che ebbe il culmine con la presa di Karthoum, nel 1885, e la nascita di una nuova realtà politica a carattere religioso e teocratico. Nel 1898 le forze anglo-egiziane riuscirono a rovesciare il governo del mahdi e riprendere il territorio perso dieci anni presi. Gli inglesi poi operarono una divisione amministrativa del paese in Sudan del Nord e Sudan del Sud, dove nel primo ci fu un costante intervento di missionari cristiani mentre il sud rimase fortemente caratterizzato dall’appartenenza religiosa islamica. Nel 1956 il Sudan ottenne l’indipendenza, anche se il percorso politico ed economico fu condizionato da problemi legati a molti conflitti etnici interni e dalla guerra civile che si verificarono fino ai primi anni ’70. Gli anni ’80 furono caratterizzati dalla ripresa della guerra civile e da una devastante carestia che ha portato la realtà sudanese all’attenzione della comunità internazionale. Nel 2002 grazie agli sforzi congiunti tra le realtà locali e la diplomazia internazionale si è arrivati ad un cessate il fuoco, che dura ancora oggi, ad eccezione della regione del Darfour dove permane la situazione di guerra civile e di scontri tra governo centrale e ribelli. IL VIAGGIO La durata del viaggio è di circa 14 ore poiché è generalmente previsto uno scalo al Cairo. Khartum dista circa 3.500 km da Roma. L'aeroporto si trova 4 km a sud est di Khartoum. Ci sono numerosi taxi per recarsi in centro. Vi costerà circa 10.000 sterline sudanesi. Non dimenticate di contrattare il prezzo prima di salire! Lasciare il Sudan vi costerà 20 USD per le tasse aeroportuali. Quando andare Il clima caldo che caratterizza il Sudan, secco a nord ed umido a sud, permette di poter visitare il paese in ogni momento dell’anno, anche se i mesi consigliati sono quelli primaverili ed i primi autunnali. SUGGERIMENTI Trasporti: Esistono linee aeree interne. Informatevi presso Sudan Airways. La linea meglio servita è Port Sudan-Khartoum. Esiste anche un collegamento, due volte alla settimana, tra Khartoum e Nyala. Sul Nilo il trasporto fluviale non è organizzato per il turismo (tentate se sapete farvi valere!). La rete ferroviaria sudanese è ampia, ma il servizio è molto lento e scomodo. Tuttavia i treni dispongono di tre classi (fra cui la prima classe) e di cuccette per i lunghi tragitti. In Sudan ci sono poche strade asfaltate fuori città. La guida è a destra. Servizi di autobus collegano le città principali (partono dalle piazze dei mercati). Noleggiare un'automobile sul posto è possibile: vi basta essere maggiorenni e possedere una patente internazionale, ma vi costerà molto... In città i taxi sono numerosi: i prezzi non sono fissi, mettetevi d'accordo con l'autista prima di salire! I servizi di autobus urbani sono attualmente poco affidabili e irregolari. Dei minibus privati, i boks, altrettanto irregolari e senza fermate ufficiali, tentano di sostituirli. Documenti: Per poter visitare il Sudan è necessario possedere un passaporto in corso di validità ed il visto turistico che si può richiedere in loco, oppure prima di partire presso l’ambasciata del Sudan a Roma, in via Prati della Farnesina, 57. In Sudan se si ha intenzione di viaggiare fuori dalla capitale è necessario fare richiesta di un ulteriore permesso di viaggio. Rischi sanitari: La situazione sanitaria presente nel Sudan è precaria, anche se non sono obbligatorie vaccinazioni specifiche è meglio rivolgersi prima di partire presso un centro specializzato in malattie tropicali per avere una ottima copertura preventiva e profilattica contro alcuni pericoli endemici del paese. È consigliabile inoltre stipulare una assicurazione medica che preveda anche il rimpatrio in caso di urgenza. Si sconsiglia di bere acqua che non sia chiusa in bottiglia e di mangiare cibi crudi. Le strutture sanitarie sono carenti sia nelle maggiori città che, soprattutto, nelle zone rurali. Luoghi da visitare: La capitale Khartoum è il luogo che ogni anno richiama il maggior numero di visitatori, anche se nelle ultime stagioni un incremento significativo di turisti si è verificato lungo la costa bagnata dal Mar Rosso, e specialmente nella città di Port Sudan. Questo infatti è un porto strategico per l’economia del paese, sia perchè sono state rimodernate alcune raffinerie di petrolio sia perché è il terminale commerciale del Sudan per le merci destinate via mare al mercato internazionale. Fondato nel 1905 dagli inglesi il porto e la relativa città sono oggi il punto di partenza per le immersioni che si praticano tutte intorno, e porto importante per raggiungere l’Arabia Saudita. A sud-ovest dalla capitale si trova la cittadina di Al-Ubayyd, un luogo interessante da un punto di vista storico, infatti fu fondata nel 1821, distrutta nel 1883 dalle forze armate del mahdi e poi successivamente ricostruita nel 1898. È sede di una tra le maggiori cattedrali africane e zona missionaria strategica per la zona, da vedere il museo etnografico ed il tipico suq, dove si possono acquistare i migliori oggetti dell’artigianato locale. Poco distante dalla capitale Khartoum si trova Om-Durman, che fu nel XIX secolo la capitale della rivolta mahdista e luogo di particolare fervore religioso. Tra le mete di maggiore interesse si segnala la casa del califfo, la piazzaforte dei dervisci e la tomba del mahdi. Poco distante dal centro si organizza il mercato dei cammelli momento di interessante intensità commerciale dove si può venire a contatto con l’anima viva e pulsante della vita locale. A circa 200 chilometri a nord della capitale si trovano le rovine di quella che fu la capitale del famoso Regno Kush che tra il V° ed il III° secolo a.C. fu conosciuto in tutto il mondo per la sua grandezza. Qui nella necropoli oggi sono conservate, anche se non tutte in ottimo stato, centinaia di piramidi e costruzioni di quell’epoca chiamata anche dei faraoni neri. Il sito archeologico è un patrimonio mondiale Unesco.