VIMAX MAGAZINE GIUGNO RETTILI 96 2012 di Cristiano Papeschi e Linda Sartini BUON APPETITO! I serpenti, come tutti gli esseri viventi, hanno bisogno di mangiare per sopravvivere. Ecco perché parliamo del loro apparato digerente e della loro alimentazione L’APPARATO DIGERENTE dei serpenti è semplice e piuttosto corto: la sua struttura non differisce molto da quella di tutti gli altri vertebrati. L’alimentazione di questi rettili è esclusivamente carnivora, quindi ricca prevalentemente in proteine. Come per gli altri animali, tutto ha inizio dalla bocca, formata da una mascella superiore e una mandibola inferiore dotate di numerosi denti che non trovano però utilizzo nella masticazione, dal momento che i serpenti non masticano, ma inghiottiscono il cibo intero, bensì nella prensione dell’alimento e nel suo trascinamento verso la gola. I serpenti dotati di ghiandole velenifere possiedono inoltre due denti retrattili nella mandibola e collegati alle ghiandole che producono il veleno: al momento della cattura della malcapitata preda, i denti verranno estesi e, durante il morso, iniettano il veleno con azione letale. Questo meccanismo è però assente nella maggior parte dei serpenti la cui detenzione è consentita ai privati: questi rettili sono in grado comunque di uccidere la preda sia soffocandola tra le proprie spire, come nel caso del boa e del pitone (i cosiddetti “costrittori”), sia afferrandola alla testa e soffocandola tra le mandibole. In ogni caso, tutti i serpenti sono dotati del cosiddetto “quadrato” un complesso meccanismo osseo che consente all’ofide di lussare la mandibola e raddoppiare, o triplicare, la propria apertura buccale in modo da consentire l’ingestione di prede di dimensioni maggiori della testa del predatore. L’ingestione della preda avviene sempre a partire dalla testa, e la progressione attraverso la cavità orale è piuttosto lenta e favorita dalle contrazioni dei muscoli della faringe, aiutati dai piccoli, ma numerosi, denti rivolti all’indietro che costellano la bocca del rettile e impediscono alla preda di retrocedere qualora fosse ancora viva e in grado di divincolarsi. DALLA LINGUA ALL’INTESTINLO. A eccezione dei denti veleniferi, gli altri sono disposti in sei file di cui quattro nell’arcata superiore e APERTURA BUCCALE DI UN SERPENTE due in quella inferiore. La lingua è bifida e la sua funzione è prettamente olfattiva: non viene coinvolta nella prensione o nell’ingestione dell’alimento e i suoi guizzanti movimenti extra-orali consentono al serpente di captare le molecole odorifere e veicolarle all’organo di Jacobson, che mette in collegamento bocca e naso per analizzare gli odori e percepire la presenza del cibo. Alla bocca segue un lungo esofago con pareti estremamente elastiche e ricco di ghiandole che facilitano lo scorrimento della preda: in questa sede l’alimento può essere immagazzinato anche per un lungo periodo per dar modo allo stomaco, di dimensioni piuttosto ridotte, di digerire gradualmente il cibo che man mano scorre al proprio interno. Proprio nello stomaco avviene la maggior parte dei processi digestivi poiché è molto ricco di ghiandole che secernono enzimi estremamente efficaci, in grado di demolire le proteine e gli altri elementi di cui è costituito l’organismo della preda, ossa incluse. L’intestino è l’organo deputato all’assorbimento dei nutrienti ricavati dall’attività digestiva dello stomaco ed è costituito semplicemente da un corto tubo cavo che, nel suo percorso, incontra i dotti di fegato e pancreas, preposti a produrre ulteriori enzimi indispensabili al completamento dell’operato dello stomaco. Tutto quello che non viene assorbito dall’intestino (comprese piume e pelo delle prede che non sono digeribili) viene successivamente spinto nella cloaca dai movimenti peristaltici della muscolatura dell’apparato digerente e preparato per l’espulsione. Nei boidi, a differenza di molti altri serpenti, esiste anche un piccolo cieco. La cloaca è la porzione terminale dell’apparato digerente e, oltre a consentire la defecazione dei materiali di scarto, riceve anche gli ureteri, attraverso i quali defluisce l’urina prodotta dai reni, e l’apertura delle gonadi. Il ritmo digestivo del serpente, come quello di tutti gli animali a sangue freddo, è piuttosto lento e richiede molti giorni per il suo completamento: la velocità di questo processo è fortemente influenzata da fattori come la dimensione della