i serpenti del parco i serpenti del parco

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LA FAUNA
SCHEDA F7
i serpenti del parco
D
Delle circa otto specie di serpenti segnalate
nella provincia di Cuneo, una sola, la Vipera, è
potenzialmente pericolosa per l’uomo.
Eppure, moltissime persone temono ed
odiano al parossismo questi interessanti rettili,
fuggendoli nel migliore dei casi o più spesso
schiacciandoli e bastonandoli a morte.
Riportiamo di seguito le specie più comuni
all’interno del PARCO DEL PO CUNEESE:
innanzitutto troviamo proprio la vipera (Vipera
aspis) diffusa in special modo nel settore
montano, dove si spinge addirittura a quote
di 3000 metri s.l.m.
Lunga in genere una settantina di centimetri,
si nutre prevalentemente di topolini ed altri
piccoli mammiferi che uccide con il veleno
iniettato dal più perfezionato apparato
presente nel mondo dei serpenti:
la dentatura solenoglifa.
Le lunghe zanne che infliggono il morso non
sono fisse ed ancorate alla mascella:
in condizione di riposo esse sono tenute in
una posizione parallela al palato e durante
l’attacco, quando l’animale apre la bocca, esse
ruotano formando un angolo di 90°, così da
divenire un formidabile strumento di caccia
le zanne, dotate di un canale interno che
le rende simili ad un ago di siringa,
trattengono la preda iniettandole il liquido
prodotto dalle sovrastanti ghiandole
velenifere.
Questo animale, al contrario di quanto spesso
si sente dire e si crede, tende a fuggire l’uomo
e può rivelarsi pericoloso solo se calpestato
inavvertitamente o incautamente molestato.
A differenza della vipera, gli altri ofidi presenti
nel saluzzese non sono dotati di veleno e
quindi non cacciano all’agguato ma ricercano
attivamente le prede, inseguendole. Dai
boschi di montagna alla collina sino ad alcune
arre di pianura si estende il regno del gigante
tra i nostri ofidi: il biacco (Coluber viridiflavus).
Con una lunghezza che può raggiungere i
due metri,
questo animale
possiede una
bellissima
colorazione, con
il dorso gialloverdastro
attraversato da
numerose bande
e macchie trasversali scure.
Il biacco è chiamato comunemente nelle
nostre zone “sèrp oslera”, poiché spesso lo si
incontra arrampicato tra i rami degli alberi
dove cerca uccellini e nidiacei.
Abile cacciatore, si nutre anche di piccoli
mammiferi, rane,
lucertole ed altri serpenti.
Tra la vegetazione degli
stagni e sulle rive
ciottolose del Po si aggira
la biscia d’acqua o
natrice dal collare (Natrix
natrix helvetica). Questo
serpente deve il suo
nome ad un vistoso
collare giallo-biancastro
ed è uno dei serpenti più
diffusi nel parco. Esso
caccia rospi, rane e pesci
che insegue anche
sott’acqua grazie alle sue
notevoli capacità
natatorie.
A sinistra
e sopra:
la biscia
natrice
dal collare
Con la partecipazione
della
Fondazione
Cassa
di Risparmio
di Saluzzo
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SCHEDA F7
LA FAUNA
i serpenti del fiume
SCHEDA N. 1
Al centro:
un colubro
liscio
Sotto:
un orbettino
A destra:
la testa;
di una
vipera
Spesso
ai pescatori può
capitare di trovare
una biscia nel
proprio retino da
pesca, intenta a
cibarsi
tranquillamente dei
vaironi appena catturati.
Poco mordace, si difende
dall’uomo espellendo un
fetido liquido cloacale.
Molto simile per
comportamento ed
abitudini ed ancor
più legata
all’ambiente acquatico è
la biscia tassellata (Natrix tessellata).
I ghiaioni, le cave di sabbia ed in genere le
zone aride ed assolate della pianura sono
popolate dal colubro liscio (Coronella
austriaca). Questo piccolo serpente, che si
spinge anche in
montagna sino a quote
superiori ai 2.000 metri,
è molto comune per
esempio nei pressi di
Casalgrasso.
Caratterizzato da una
colorazione
estremamente mimetica,
esso si nutre
principalmente
di lucertole, ramarri
ed orbettini.
I serpenti, fra tutti gli animali,
possiedono caratteristiche peculiari
che in tutte le epoche ed in
tutte le regioni hanno
colpito profondamente
l’immaginario dell’uomo:
assenza di arti associata a
velocità di movimento,
lingua bifida portata
continuamente all’infuori,
frequenti mutazioni della
pelle legate alla crescita,
diffusione in quasi tutti gli
ambienti del nostro pianeta,
notevole elasticità della
colonna vertebrale.
Presso alcuni popoli,
per esempio nelle credenze
indiane o in quelle precolombiane
dell’America centrale, il serpente è un simbolo
dai notevoli connotati positivi associato
all’energia ed alla forza della natura, mentre
in altri casi,
come nella
tradizione
cristiana o nella
mitologia
scandinava, si carica di
significati negativi ed
inquietanti.
Rispettiamolo per quello che
realmente è: un organismo interessante,
dal notevole valore ecologico e con
un’importante posizione nelle catene
alimentari della natura.
I CONSIGLI DI VISPO
Testi, disegni e foto: Stefano Fenoglio, naturalista - Vignetta: Silvio Pautasso - © Parco del Po Cuneese - Sett. 1998