ARGOMENTO Una questione di... principio Perché prescrivere e dispensare per DCI Maria Font Presidente dell’International Society of Drug Bulletin (ISDB) [email protected] La Denominazione Comune Internazionale (DCI o INN-International Nonproprietary Name in inglese) è stata creata nel 1953 sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con lo scopo di servire come linguaggio comune per identificare i farmaci con una nomenclatura internazionale e univoca1, utile nella prescrizione e distribuzione dei farmaci, e per la comunicazione e gli scambi di informazioni fra operatori sanitari, ricercatori, autorità regolatorie e pazienti. Anche il sistema di Classificazione Anatomica Terapeutico Chimica (ATC), creato negli anni ’70, prevede che ai farmaci classificati venga di norma attribuita la DCI. La DCI, che identifica il principio attivo di un farmaco, viene attribuita in modo tale che una parte del nome del farmaco (prefisso, suffisso o la parte intermedia) sia comune a tutte le sostanze dello stesso gruppo terapeutico. La tabella I sintetizza i vari modi in cui un farmaco può essere designato: la DCI, la denominazione chimica, la formula chimica empirica e sviluppata, il numero di registrazione della sostanza chimica e i vari nomi commerciali in cui la stessa sostanza è registrata come specialità medicinali. In questo caso abbiamo considerato due farmaci, uno senza brevetto (nimesulide) ed uno ancora con brevetto (omeprazolo). Da notare che in Italia, per un farmaco come nimesulide, esistono ben 48 specialità diverse. La prescrizione per principio attivo è una realtà consolidata in alcuni paesi europei, in altri è iniziata da poco tempo. In Italia, si è limitata alla prescrizione di farmaci senza brevetto: i generici (o equivalenti), per i quali è possibile da parte del farmacista fare una sostituzione da una specialità ad un’altra con lo stesso principio attivo, dose e forma farmaceutica (L. 425/96 e L. 405/2001). Tuttavia, la stessa legge non include formalmente i farmaci con brevetto, anche se sussiste la possibilità di poter prescrivere qualsiasi farmaco indicandone solo la DCI, dose e forma farmaceutica. Nella pratica un paziente può quindi trovarsi a dover ritornare dal medico a farsi correggere la prescrizione qualora il farmacista non voglia assumersi la responsabilità di scegliere una specialità tra le varie esistenti per una stessa DCI. È arrivato il momento d’iniziare anche in Italia una campagna per favorire la prescrizione dei farmaci per DCI. In un mercato ipertrofico di specialità- copia, la nuova direttiva europea conferma ancora la possibilità del comarketing e quindi non è pensabile che in un prossimo futuro il numero di specialità-copia si riduca (tabella I). Di fronte ad alcuni inconvenienti, che R&P R&P 200 26 0 ;0 62;2 :2 21:0 8 0 -01- 1 03 0 Da più di 50 anni la DCI vuole essere un linguaggio comune per identificare i farmaci a livello internazionale. In Italia, la DCI è limitata solo ai farmaci senza brevetto. 108 M. Font: Una questione di... principio. Perché prescrivere e dispensare per DCI sono facilmente superabili, esistono molti motivi che rendono auspicabile una incentivazione formale della prescrizione per DCI. Elenchiamo di seguito alcuni dei motivi a supporto della prescrizione per DCI. Tabella I. Differenti definizioni per la nimesulide e l’omeprazolo. Denominazione Comune Internazionale (DCI) Denominazione chimica Nimesulide (senza brevetto) Omeprazolo (con brevetto) Methanesulfonamide, N(4-nitro-2-phenoxyphenyl)- 1H-Benzimidazole, 5-methoxy-2-[[(4-methoxy3,5-dimethyl-2-pyridinyl)methyl]sulfinyl]- C13-H12-N2-O5-S C17-H19-N3-O3-S 51803-78-2 73590-58-6 Formula chimica empirica Formula chimica completa Numero di registrazione nel Chemical Abstract Service (CAS) Nomi commerciali in Italia Algimesil, Algolider, Antalgo, Areuma, Aulin, Delfos, Dimesul, Dolotren, Domes, Edemax, Efridol, Erreflog, Eudolene, Fansidol, Fansulide, Flolid,Idealid, Ledoren, Mesulid, Migraless, Nerelid, Nide, Nimesil, Nimesulene, Nims, Noalgos, Noxalide, Nimesulide Allen, Nimesulide Angenerico, Nimesulide Big, Nimesulide Doc, Nimesulide Drom, Nimesulide EG, Nimesulide Hexal, Nimesulide Jet, Nimesulide Merck generics, Nimesulide Pliva, Nimesulide Ratiopharm, Nimesulide Sandoz, Nimesulide Teva, Nimesulide UCB, Nimesulide Union Health, Remox, Resulin, Solvig, Sulidamor, Mesulid fast, Nimedex. Antra, Losec, Mepral, Omeprazen PERCHÉ PRESCRIVERE PER DCI Prima ragione: conoscere meglio i farmaci Pensare in termini di DCI, cioè in termini di principio attivo, richiama alla mente la categoria terapeutica cui appartiene. Pensare alla specialità richiama alla mente solo l’Azienda farmaceutica produttrice. La prescrizione per DCI permetterebbe di interrompere l’atto condizionato che attribuisce ad una diagnosi di una condizione/malattia il nome registrato di un farmaco. Il ragionamento terapeutico, invece, dovrebbe passare dalla diagnosi alla valutazione di un eventuale trattamento (farmacologico o non) e, in caso di scelta di quello farmacologico, definire la classe terapeutica e il principio attivo. Il riconoscimento delle classi terapeutiche è anche importante per poter scegliere tra principi attivi sostanzialmente equivalenti quello più cost-effective. R&P R&P 200 26 0 ;0 62;2 :2 21:0 8 0 -01- 1 03 0 L’uso della DCI permette di scegliere il principio attivo più cost-effective tra quelli equivalenti. 109 ARGOMENTO L’uso della DCI, inoltre, agevola l’uso di fonti d’informazione indipendenti: in tutte le fonti d’informazione affidabili e indipendenti, gli studi clinici, le linee-guida, le metanalisi viene usata la DCI. Seconda ragione: un linguaggio comune In ospedale le prescrizioni si fanno indifferentemente in DCI o utilizzando il nome commerciale. Le gare d’acquisto vengono gestite riferendosi al principio attivo, quando non addirittura alla classe terapeutica omogenea; pertanto l’uso della DCI agevolerebbe la comunicazione fra specialisti e medici di medicina generale. L’uso della DCI, inoltre, offrirebbe maggiore chiarezza e assicurerebbe la continuità terapeutica anche in caso di viaggi all’estero, situazione sempre più frequente per i cittadini di tutti i paesi. Questo perché non si verrebbero a creare condizioni di rischio o di vera e propria confusione legati a nomi commerciali simili ma relativi a principi attivi completamente diversi che possono produrre sovradosaggio del farmaco. In un contesto di co-marketing ipertrofico sarebbe più facile gestire un sistema con DCI anche per il farmacista, permettendogli di ridurre gli stock di farmaci-copia. Terza ragione: medici e farmacisti, ad ognuno il proprio compito Con la prescrizione del principio attivo, specificando la via di somministrazione e il dosaggio, il medico potrebbe smettere di preoccuparsi di nomi, confezioni e aspetti burocratici o tecnici come la concedibilità. Sarebbe compito del farmacista scegliere la confezione più appropriata a quanto prescritto e alle regole del sistema di sanità pubblica. Anche il farmacista ritornerebbe così a svolgere i compiti che gli sono propri, con il vantaggio di ridurre le scorte. Ridurrebbe la confusione tra nomi commerciali simili relativi a principi diversi. Determinerebbe un maggior coinvolgimento del farmacista nel percorso terapeutico. Quarta ragione: migliorare la comunicazione fra curanti e pazienti Non dovendo memorizzare nomi, confezioni e aspetti amministrativi, il Renderebbe medico avrebbe più tempo per parlare della cura con il paziente; per que- il riferimento al farmaco più st’ultimo sarebbe più semplice rendersi conto del trattamento che riceve. «veritiero» Nella prescrizione per DCI possiamo distinguere due tipi di situazioni la e non di fantasia. prescrizione di trattamenti acuti e la prescrizione di trattamenti cronici. Nel caso di trattamenti puntuali basta identificare un principio attivo e un dosaggio senza tener conto delle abitudini terapeutiche del paziente, né di modificarne i valori plasmatici precedentemente stabiliti. Questa è la situazione ideale perché permette al paziente di capire come viene trattato, e d’identificare la sostanza. Anche nel caso d’iniziare un trattamento di lunga durata, come nel caso precedente, si può scegliere un principio attivo e un dosaggio, verificando che non ci siano rischi correlati ad un determinato eccipiente o ostacoli di tipo psicologico da parte del paziente e prescrivere per DCI. Se il trattamento cronico è già iniziato e si deve cambiare specialità, è importante tenere presente i limiti farmacoterapeutici di seguito riportati. R&P R&P 200 26 0 ;0 62;2 :2 21:0 8 0 -01- 1 03 0 110 M. Font: Una questione di... principio. Perché prescrivere e dispensare per DCI I LIMITI FARMACOTERAPEUTICI DELLA PRESCRIZIONE PER DCI Si elencano di seguito alcune situazioni a rischio in cui la prescrizione per DCI richiede prudenza. In tali casi, la prescrizione e la dispensazione di una determinata specialità possono essere preferibili. Questo elenco non include tutti gli aspetti psicologici o psico-sociali che possono avere un ruolo nella decisione di procedere o meno con una prescrizione per DCI. In certi casi la DCI deve esssere valutata in modo particolarmente accurato. Farmaci con un stretto margine terapeutico: • Anticonvulsivanti: carbamazepina, fenitoina, valproato di sodio, primidone • Digitatici: diossina, digitalina • Teofilline • Quinidine • Anticoagulanti orali • Diuretici (soprattutto negli anziani). Forme farmaceutiche: • Soluzioni o polveri per dosatori di aerosol (quando il paziente ha difficoltà a maneggiare i dispositivi inalatori) • Forme di liberazione prolungata, includendo dispositivi trasdermici (in particolare quando esistono diverse specialità per una stessa DCI che potrebbe generare errori) • Forme topiche (per sostanze di notevole attività). Pazienti a rischio in caso di sostituzione: • Epilettici • Persone molto anziane (cardiopatiche) • Diabetici (con difficoltà di gestire il trattamento) • Asmatici (quando non gestiscono bene le diverse sostanze con cui sono trattati) • Persone con allergie a certi eccipienti. ALTRE CONSIDERAZIONI Gli eccipienti A volte gli eccipienti possono avere un ruolo importante: ad esempio nei bambini il sapore di un certo sciroppo può determinare l’accettazione o meno di un trattamento. Viceversa ci sono certi sapori che non sono facilmente tollerati. In questi casi il prescrittore o il farmacista possono facilitare la scelta della specialità adeguata. In altri casi, per motivi culturali, religiosi o di altro tipo, certe forme farmaceutiche sono più accettabili di altre. Anche certe confezioni possono comportare delle difficoltà (ad esempio flaconi difficili d’aprire, ecc.), e il prescrittore e il farmacista devono tener conto anche di tali questioni pratiche. Inoltre, alcuni eccipienti quali saccarosio, alcool etilico, sodio, potassio, solfati o certi conservanti possono generare intolleranze. In questi casi, la DCI non può definire il farmaco adatto ai bisogni del paziente, c’è bisogno di essere più precisi. In questi casi la cosa più semplice è scegliere una specialità che non presenti simili inconvenienti. R&P R&P 200 26 0 ;0 62;2 :2 21:0 8 0 -01- 1 03 0 In alcuni casi, la DCI non può definire il farmaco più adatto ai bisogni del paziente. 111 ARGOMENTO I fattori psicologici C’è una serie di fattori che può generare nel paziente diffidenza sul trattamento prescritto per DCI, mettendo a rischio la continuità del trattamento stesso. Quando le reticenze verso l’utilizzo della DCI sembrano insuperabili è preferibile prescrivere una specialità, oppure è meglio che il farmacista, davanti ad una prescrizione per DCI, scelga la specialità ben accetta dal paziente. A volte, nelle persone anziane oppure in pazienti con disturbi psichiatrici, il cambiamento di una specialità può comportare dei rischi (di confusione, di non accettazione). In questi casi, bisogna informare il paziente di tale cambiamento e valutare quanto esso possa mettere a rischio la continuità del trattamento. Lo stesso problema si pone, comunque, quando la stessa specialità, che si sta assumendo da tempo, cambia confezione, forma, colore, ecc. In tutti i casi bisogna informare adeguatamente su tali cambiamenti. La prescrizione per DCI richiede informazione e valutazione della continuità di trattamento. La scelta del paziente All’interno delle diverse specialità che corrispondono ad una stessa sostanza, forma farmaceutica e dosaggio, il paziente dovrebbe poter scegliere il farmaco in funzione delle sue preferenze (di forma, sapore, prezzo). Questo avviene frequentemente per gli analgesici o per gli antibiotici. In questi casi, dove non ci sono particolari rischi farmacoterapeutici, non ci sarebbe motivo per rifiutare tali richieste. Ma, a volte, esse possono porre al farmacista un problema di stoccaggio di diverse specialità simili quando, al contrario, la prescrizione per DCI dovrebbe ridurre gli stock: in questi casi, un dialogo col paziente può aiutare a trovare dei compromessi ragionevoli. Una campagna per la prescrizione per DCI deve comunque coinvolgere cittadini e pazienti che, come nel caso dei farmaci generici, dovrebbero essere adeguatamente informati. Dialogo e comunicazione con il paziente possono favorire la prescrizione per DCI. LA PRESCRIZIONE PER DCI IN ALTRI PAESI EUROPEI Belgio La prescrizione per DCI è possibile sia per i farmaci senza brevetto sia per quelli ancora con brevetto. Tale tipo di prescrizione è recente e non ci sono dati disponibili su quanto sia l’entità delle prescrizioni per DCI. Non ci sono incentivi al farmacista per la dispensazione per DCI. La tendenza europea sembra essere quella di favorire sempre più la DCI. Francia La Revue Prescrire ha lanciato, nell’ottobre 2005, una campagna a favore della prescrizione per DCI. Non ci sono ancora dati disponibili sull’andamento della campagna2. Germania La prescrizione per DCI è possibile sia per i farmaci senza brevetto sia per quelli ancora con brevetto. I farmacisti, per dispensare, devono applicare la normativa aut diem ovvero selezionare il medicinale tra quelli (i tre) più economici. Si osservano alcuni meccanismi di “disturbo” da parte di certe aziende che offrono incentivi per la prescrizione del marchio oppure per R&P R&P 200 26 0 ;0 62;2 :2 21:0 8 0 -01- 1 03 0 112 M. Font: Una questione di... principio. Perché prescrivere e dispensare per DCI quei medici che usano software sponsorizzati da ditte farmaceutiche, che aggiungono direttamente il marchio quando si prescrive per DCI. Spagna Dal 2001, la regione autonoma dell’Andalusia ha avviato una campagna di prescrizione per DCI. La campagna include incentivi ai farmacisti al pubblico per dispensare prescrizione per DCI. La campagna ha avuto un forte successo e attualmente la prescrizione per DCI rappresenta circa l’80% del totale delle prescrizioni. Gran Bretagna Circa l’80% delle prescrizioni sono fatte per DCI (dati 2003). I farmacisti hanno un incentivo per la dispensazione di farmaci generici (senza brevetto), tuttavia non possono sostituire una prescrizione fatta con il nome della specialità. BIBLIOGRAFIA 1. DCI: un language commun, intelligibile et international. Rev Prescr 2000; 209: 607-8; Rev Prescr 2002; 22 (234 suppl): 892-3. 2. Priorité à la DCI entre soignants et patients. Rev Prescr 2005; 265: 706-8. Lettera a La Repubblica venerdì 27 maggio 2005 Solo il principio attivo? Io, medico, dico di sì. Lamberto Pressato Presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia «Il decreto sui farmaci è ottimo», ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente dell’antitrust Antonio Catricalà, «ma può essere migliorato in Parlamento, per esempio immaginando di introdurre l’obbligo per il medico di indicare nelle ricette solo il principio attivo e non il nome commerciale del farmaco. Così si eviterebbe al malato l’imbarazzo di dover comprare soltanto quelle medicine che hanno costi più alti». Una parte del mondo dei medici ha reagito con fastidio se non con ribellione. Personalmente dico: perché no? Primo. Una corretta terapia ispirata ai principi scientifici non è mai stata riferita a «nomi commerciali», e la ricerca scientifica non ha mai pubblicato che principi attivi. Secondo. Agli studenti in medicina vengono insegnati proprio i principi attivi e non i nomi commerciali dei farmaci. Terzo. In Europa ci si trova di fronte a nomi differenti di identici farmaci. Infine: il medico ha da sempre la possibilità di scrivere su ricetta «farmaco non sostituibile». Questa è l’unica osservazione che mi permetto di fare al presidente dell’Antitrust. La «obbligatorietà del principio attivo» decade solo quando confligge con la insostituibilità indicata dal medico. R&P R&P 200 26 0 ;0 62;2 :2 21:0 8 0 -01- 1 03 0 113