ORDINE: Corsi ECM Gratuiti Alimentazione: OLIO D`OLIVA

Anno III – Numero 414
AVVISO
Ordine: 9 Giugno p.v.
Serata di Burraco:
Beneficenza
Notizie in Rilievo

Scienza e Salute
1. Protoni e ioni carbonio
possono distruggere i
tumori più difficili
Mercoledì 21 Maggio 2014, S. Vittorio, Giulia, Angelo
Proverbio di oggi……..
‘O signore ‘e natura ‘a ll’azione s’ammesura
(Il vero signore si riconosce dalle azioni.
ORDINE: Corsi ECM Gratuiti
In tabella i prossimi due corsi ECM che si terranno presso la
sede dell’Ordine.
Data
Argomento
C.F.
Sabato 24 Maggio Conoscere e curare il mal di testa 6
Sabato 31 Maggio
La pelle che non ti aspetti:
5
gli inestetismi cutanei
COME PARTECIPARE:


Prevenzione e
Salute
2. Tutto il buono del caffè
per proteggersi dal
diabete
3. Biliardino al posto
delle slot

Alimenti e Salute
4. Alimentazione: olio
d'oliva contro danni
inquinamento
atmosferico

Dermatologia e
Salute
5. Il mappamondo della
chirurgia low cost, ecco
cosa rifarsi dove
1. prenotarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it
2. o iscriversi direttamente Sabato mattina presso la sede
dell’Ordine, ore 9.00, dove si terrà il corso.
Alimentazione: OLIO D'OLIVA CONTRO
DANNI INQUINAMENTO ATMOSFERICO
L'olio di oliva potrebbe contrastare
cardiovascolari
avversi
dell'esposizione
all'inquinamento atmosferico.
alcuni
effetti
A dirlo, un nuovo studio. "L'esposizione al particolato
atmosferico può portare disfunzioni endoteliali in cui
l'endotelio, la parte interna vasi sanguigni, non funziona normalmente", ha
spiegato Haiyan Tong, uno degli scienziati che ha condotto la ricerca. "Si tratta
di un fattore di rischio cardiovascolare che può portare ad aterosclerosi".
STUDIO: coinvolto 42 adulti in salute che hanno ricevuto 3 g. al giorno di olio
d'oliva, oppure di olio di pesce o nessun supplemento, per 4 settimane prima di
esporsi ad aria filtrata e, il giorno successivo a un ambiente con particolato
ultrafine.
RISULTATI: l'olio di oliva mostrava di migliorare alcuni marcatori sanguigni
associati con vasocostrizione e fibrinolisi, mentre l'olio di pesce non aveva
nessun effetto sulla funzione endoteliale e sulla fibrinolisi. (Agi)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 414
PREVENZIONE E SALUTE
Tutto il buono del caffè per proteggersi dal diabete
È probabile che il ruolo protettivo sia da attribuire ai composti fenolici. In quantità
moderata ridurrebbe il rischio di diabete
Lungo o ristretto il caffè è un rito a cui pochi italiani si sottraggono.
Ora una ricerca statunitense, pubblicata su Diabetologia, suggerisce
che si tratti di un’abitudine salutare, perché chi beve caffè
risulterebbe maggiormente protetto dal diabete: lo dicono dati
ottenuti seguendo per otto anni oltre 100 mila persone, per le quali si
sono registrati i cambiamenti nel tempo delle abitudini nel consumo
di caffè e l’eventuale comparsa di diabete di tipo 2.
Ebbene, chi negli anni ha pian piano iniziato a bere un po’ più di caffè, aumentando di circa una tazza
l’introito quotidiano, ha visto scendere il pericolo di diabete dell’11%; chi al contrario ha ridotto il
consumo ha visto crescere la probabilità di diabete.
C’è di più: il rischio di malattia in chi beveva oltre tre tazze di caffè al giorno è risultato del 37%più
basso rispetto a quello di chi si attestava su una tazza giornaliera o su quantità ancora inferiori.
Effetto protettivo: L’effetto protettivo del caffè contro il diabete è emerso anche da ricerche
precedenti, condotte utilizzando la bevanda “vera” e non la sola caffeina. Il caffè, infatti, è un mix di
sostanze e pare che i composti fenolici antiossidanti che contiene abbiano un ruolo protettivo non
secondario. I composti presenti della tazzina, peraltro, variano a seconda del metodo di preparazione: i
dati dello studio statunitense, ad esempio, sono stati ottenuti considerando tazze di caffè americano,
che contengono quantità di caffeina maggiori rispetto alla tazzina “all’italiana” (intorno ai 120 mg in
media, contro i 50-80 mg dell’espresso). Le tre tazze “protettive” contro il diabete corrispondono
perciò a circa 4-5 tazzine del caffè cui siamo abituati in Italia, una “dose” che la maggioranza degli
esperti ritiene non eccessiva.
Effetti collaterali del caffè: Va ricordato, infatti, che la caffeina è, comunque, una sostanza che può
dare “effetti collaterali”, fra cui il “disturbo da uso di caffeina” che da poco è stato riconosciuto
dall’American Psychiatric Association e descritto nelle sue caratteristiche da uno studio sulle pagine
del Journal of Caffeine Research. Si tratta di una dipendenza che riguarderebbe dal 10 al 30% della
popolazione generale. «Le azioni della caffeina dipendono dalla sua capacità di stimolare recettori che
si trovano sia nel cervello sia nel sistema cardiovascolare. Le conseguenze del consumo di caffè e simili
sono una sensazione di maggiore “allerta” ed energia, ma il caffè favorisce anche le capacità
mnemoniche e di concentrazione. La caffeina, inoltre, aiuta la digestione e la funzione di pompa del
cuore».
Il 90% delle persone introduce la caffeina principalmente con il caffè, ma la caffeina è presente in
molti altri prodotti, come tè, cioccolato, energy drink e alcune bevande gassate: il rischio di eccedere
con le dosi, quindi, aumenta. «Accanto a una larghissima parte di consumatori che fa un uso moderato
di caffeina - esiste una quota di soggetti per cui si instaura una dipendenza fisica».
Tre i campanelli d’allarme:
 desiderare di tenere sotto controllo il consumo di caffè, ma non riuscirci;
 nervosismo, insonnia o tachicardia;
 sindrome da astinenza: rinunciando al caffè ci si ritrova con mal di testa, senso di affaticamento,
umore “ballerino” e difficoltà di concentrazione che si risolvono al primo espresso.
Un’altra spia del disturbo è la tolleranza: in chi fa largo uso di caffeina, con l’andare del tempo per
avere lo stesso grado di allerta post-caffè occorre berne due tazzine anziché una. Tutti problemi che
comunque possono essere evitati con un uso “ragionevole” di caffè, non superando quelle 4-5 tazzine
al giorno. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 414
SCIENZA E SALUTE
PROTONI E IONI CARBONIO POSSONO
DISTRUGGERE I TUMORI PIÙ DIFFICILI
Una «potenza» liberata solamente a destinazione raggiunta. I bersagli per ora
sono soprattutto cervello, testa, collo, fegato, pancreas, retto
Circa 100mila persone malate di cancro sono state curare
finora, in tutto il mondo, con i protoni.
Altre 12mila, soprattutto in Giappone e Germania, con ioni
carbonio. È la frontiera più avanzata della radioterapia che,
invece di usare i raggi X per distruggere le cellule cancerose,
sfrutta particelle subatomiche, quelle che compongono gli
atomi (le unità di base della materia).
Queste particelle vengono prodotte e accelerate, grazie a
speciali apparecchiature (sincrotroni), fino a raggiungere il 70%
della velocità della luce e, una volta veicolate sul tumore, lo
distruggono.
La radioterapia è da sempre uno dei capisaldi della cura dei tumori, ma con alcuni limiti:
certe aree del tumore possono risultare resistenti e i raggi X possono danneggiare i tessuti sani
circostanti. Questi danni collaterali sono stati ridotti grazie ai progressi nella radiologia oncologica
come, per es., la possibilità di indirizzare i raggi sul tumore da differenti angolazioni e di variarne
l’intensità. Tutto questo, però, non è sufficiente. Ecco allora l’idea di sfruttare particelle subatomiche
accelerate che vengono indirizzate sul tumore e liberano la loro energia quando sono arrivate a
destinazione, alterando il Dna delle cellule cancerose.
Gli ioni carbonio vengono utilizzati soprattutto in due centri: in Germania all’Heidelberg Ion-beam
Therapy Center (Hit) e in Giappone al National Institute of Radiological Sciences (Nirs) a Chiba.
A Heidelberg i medici hanno ottenuto buoni risultati nella cura dei tumori del cervello, della base del
cranio e della testa e del collo. E hanno cominciato a trattare anche neoplasie del fegato e del
pancreas, recidive di tumori rettali e della prostata e tumori ossei nei bambini. Normalmente per questi
ultimi vengono usati i protoni, ma sta cominciando una sperimentazione clinica che ha l’obiettivo di
valutare l’efficacia degli ioni carbonio proprio nei tumori pediatrici. Non solo. I tedeschi usano un
approccio chiamato raster scanning (scanner a reticolo) che permette di indirizzare diversi tipi di ioni
accelerati e con diversa intensità in modo da colpire tutta l’area tumorale con estrema precisione.
Oltre ai protoni e agli ioni carbonio, infatti, i ricercatori stanno cercando di sfruttare altre
specie di ioni, come quelli dell’ossigeno e dell’elio. Questo perché quanto più uno ione è pesante,
tanto più mantiene la sua traiettoria quando attraversa i tessuti e ha più probabilità di raggiungere
tumori solidi profondi come quello della prostata, per es..
Anche in Giappone stanno ampliando la gamma delle neoplasie da trattare con ioni carbonio e stanno
sperimentando questa tecnica in quello del retto. Quando una persona con un tumore del retto viene
operata, può andare incontro a una recidiva della malattia in circa il 15 % dei casi nel giro di 3-4 anni.
A questo punto si può intervenire ancora con la chirurgia, ma solo nel 10-40%dei casi.
Quando, invece, questi tumori sono trattati con ioni carbonio, solo il 10% dei malati va incontro a
recidiva rispetto al 30-70% di quelli che si sottopongono alla radioterapia convenzionale con i raggi X.
Un’altra sperimentazione, sempre giapponese, sta valutando la combinazione di chemioterapia e ioni
carbonio nel trattamento del tumore al pancreas inoperabile e una radioterapia pre-operatoria,
sempre con ioni carbonio, in caso di tumori pancreatici da inviare poi al chirurgo. (Salute, Corriere)
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Anno III – Numero 414
SCIENZA E SALUTE
BILIARDINO AL POSTO DELLE SLOT
Successo dei bar anti azzardo «SlotMob». Coinvolte 50 città italiane 150
associazioni in tutta Italia.A Roma premiati due bar.
«Oggi nun se magna gratis, qui si premia chi ha fatto una scelta
di civiltà, rinunciando agli introiti del gioco d’azzardo». E sono in
tanti a condividere questa scelta.
Siamo a Roma,largo Appio Claudio, lungo la via Tuscolana, brulica
di ragazzini, biliardini, cartelli contro le slot-machine e gente che
si accalca a fare colazione nei due bar premiati da “SlotMob”.
Il merito dei due bar è aver detto no alle macchinette mangiasoldi.
«Si rinuncia a dei quattrini – spiega il signor Antonello, titolare di
uno dei due bar, il bar Zero 9 — ma è il nostro modo per fare del bene al prossimo. Non voglio vedere
nel mio bar gente rovinata dal gioco».
«Mi avevano fatto pressioni, mi avrebbero pure dato una macchinetta piccola pur di farla stare nello
spazio angusto che c’è – racconta la signora Tiziana dell’American Bar che si affaccia proprio sul
piazzale, ma non mi andava proprio di avere come clienti dei disperati».
Così SlotMob, la campagna di mobilitazione cittadina e che ha per slogan “Un bar senza slot ha più
spazio per le persone” è approdata a Roma con una giornata dedicata a questi due caffè, scoperti
casualmente .
“Vengono qua a prendersi il caffè e mi hanno sentito ripetere che il gioco qua non lo voglio”, spiega
Antonello.
La festa : Per attirare l’attenzione sul grave problema del gioco d’azzardo ci sono i biliardini e giochi
da tavolo, la banda e il solista con la chitarra, politici locali che sostengono l’iniziativa, Libera e la
Caritas, tantissimi ragazzini che giocano e distribuiscono volantini ai passanti del sabato mattina.
Un signore si presenta sorridente, spiega che è da 16 mesi che non gioca, è in terapia al Policlinico
Gemelli, per guarire dalla sua “dipendenza”.
La signora Angelina, del presidio Roma 7 di Libera, spiega: «Il biliardino che noi proponiamo al posto
delle slot machine è un gioco, sociale e gratuito, mentre le slot inducono una dipendenza solitaria e che
rovina».
Le adesioni: «Abbiamo avuto adesioni da tanti tipi di associazioni – spiega Leonardo Becchetti,
professore di economia all’università di Tor Vergata – e adesioni politiche trasversali.
E la partecipazione è stata tanto più calorosa nelle zone dove il gioco è una piaga sociale. Per questo gli
eventi sono partiti da Biella, una delle zone più martoriate.
Il mercato crea prodotti che diano dipendenza, in modo da assicurarsi dei consumatori fissi.
Scegliere di andare in bar che hanno deciso di rinunciare alle slot-machine diventa una scelta etica che
ha ripercussioni sull’economia».
Gli interessi economici: «Ormai mettono macchinette dappertutto, persino vicino alle scuole, negli
stabilimenti balneari», dice una signora.«È che ai livelli alti ci sono troppi interessi, lo stato guadagna
un sacco di soldi e non si interessano i costi sociali».
Nel 2012 sono stati giocati più di 80 miliardi di euro in Italia, con un incasso netto dello Stato di circa
un decimo.
Contemporaneamente, però, si calcolano 800 mila persone a rischio dipendenza, famiglie rovinate,
anziani che si giocano la pensione gente che con la crisi spera solo nel colpo di fortuna.
(Redattore Sociale)
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Anno III – Numero 414
TUMORE AL PANCREAS, È NELLA SALIVA LA CHIAVE PER
UNA DIAGNOSI PRECOCE: BASTA UN TEST
Nella bocca di chi soffre di questa patologia ci sono particolari batteri che, se
individuati, permettono una valutazione più efficace del problema
La chiave per una diagnosi precoce del tumore al pancreas è nella bocca, più precisamente nella
saliva. Lo affermano i ricercatori della San Diego State University,
secondo cui un semplice test potrebbe aiutare a identificare
prima e meglio la patologia. Nella cavità orale di chi è colpito da
questo problema infatti sono presenti specifiche quantità di
alcuni particolari batteri, come il Leptotrichia e il Campylobacter.
Leptotrichia e Campylobacter sotto osservazione - Il team
di ricercatori ha esaminato 131 pazienti, 63 donne e 68 uomini,
che si erano rivolti al San Diego Moores Cancer Center.
In 14 casi è stato diagnosticato un cancro del pancreas, 10 erano
sani e in altre persone sono state individuate diverse tipologie di malattie dell'organo.
Nella bocca degli individui affetti da cancro al pancreas sono stati osservati livelli più alti del normale
di due particolari batteri, Leptotrichia e Campylobacter, e livelli molto bassi di altri, come
Streptococco, Treponema e Veillonella.
Patologia aggressiva - "I risultati del nostro studio evidenziano la presenza di un particolare profilo
microbico nei pazienti malati di cancro al pancreas. Potremmo essere in grado di diagnosticare questa
malattia semplicemente prelevando un campione di saliva del paziente e guardando la composizione
batterica presente", spiegano gli studiosi. Ogni anno in Italia 10mila persone sono colpite da questa
patologia, uno dei tumori più aggressivi. (Salute, Tgcom24)
IL MAPPAMONDO DELLA CHIRURGIA
LOW COST, ECCO COSA RIFARSI DOVE
Il sedere si rifà in Turchia e il naso in Repubblica Ceca
Se di ritorno dalle ferie, la collega ha il naso più sottile, il seno più grosso, un lato B alla brasiliana,
probabilmente si è affidata a uno dei "viaggi della speranza" a caccia delle operazioni di chirurgia
estetica a basso costo nei vari angoli del globo. Anche se i chirurghi mettono in allerta sulle possibilità
di insuccesso, per i temerari ecco dove rifarsi cosa.
Vado lì per rifarmi qui - Ecco, allora le dieci destinazioni più gettonate dagli aspiranti bellissimi,
secondo una ricerca di Whatclinic.com condotta sulla popolazione britannica.
1. Dentiera -Thailandia
2. Naso - Repubblica Ceca
3. Capsule dentali - Ungheria
4. Lifting del sedere - Turchia
5. Riduzione dell'addome - Belgio
6. Trapianto di capelli - Turchia
7. Protesi mammarie - Polonia
8. Bendaggio gastrico - Irlanda
9. Terapia canalare - Bulgaria
10.Apparecchio dentale - Ungheria