La Metodologia del Rating 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” -0- Investitore Capitale=100 Propensione Al rischio AZIONI Remunerazione Scelte d’investimento: Rischio e Rendimento Avversione al rischio PRESTITI Remunerazione Titoli di Stato Rischio=0 Rendimento=i1 Rischio Rischio 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” -1- Scelte d’investimento: Rischio e Rendimento Indifferenza finanziaria tenuto conto dei rischi: AZIONI (1 + i1) = 0 * pd + (1 + ix) * (1 – pd) Indifferenza finanziaria tenuto conto dei rischi: PRESTITI (1 + i1) = %recupero * pd + (1 + id) * (1 – pd) 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” -2- Scelte d’investimento: Rischio e Rendimento Come si trova la percentuale di recupero? Statistiche sui risultati storici del propri portafoglio oppure ricerche settoriali possono fornire una stima apprezzabile della percentuale di recupero di un credito in sofferenza Come si trova la probabilità di default? RATING 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” -3- Definizione di Rating Cos’è il Rating? Sistema di valutazione sintetica della solidità finanziaria ( o merito creditizio) di un’impresa FINALITA’ Fornire agli investitori una migliore valutazione del rischio assunto acquistando titoli obbligazionari o concedendo prestiti alle imprese valutate 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” -4- Agenzie di Rating Moody’s S&P Fitch Società di respiro internazionale, indipendenti, che hanno come business l’assegnazione del Rating ai loro clienti. Rating delle Agenzie internazionali: Prodotto acquistato dalle aziende per “certificare” il proprio merito creditizio 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” -5- Classi di Rating… Moody's S&P Fitch Aaa Aa1 Aa2 Aa3 A1 A2 A3 Baa1 Baa2 Baa3 Ba1 Ba2 Ba3 B1 B2 B3 Caa1 AAA AA+ AA AAA+ A ABBB+ BBB BBBBB+ BB BBB+ B BCCC AAA AA+ AA AAA+ A ABBB+ BBB BBBBB+ BB BBB+ B BCCC 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” -6- Alto merito creditizio Basso merito creditizio … e Probabilità di Default (Pd) Moody's S&P Fitch Probability of Default (Pd) Aaa Aa1 Aa2 Aa3 A1 A2 A3 Baa1 Baa2 Baa3 Ba1 Ba2 Ba3 B1 B2 B3 Caa1 AAA AA+ AA AAA+ A ABBB+ BBB BBBBB+ BB BBB+ B BCCC AAA AA+ AA AAA+ A ABBB+ BBB BBBBB+ BB BBB+ B BCCC 0,01% 0,02% 0,03% 0,04% 0,05% 0,07% 0,09% 0,13% 0,22% 0,39% 0,67% 1,17% 2,03% 3,51% 6,08% 10,54% 18,27% 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” -7- IG HY Probabilità di Default Probabilità di Default Probabilità che nell’azienda valutata si manifestino degli eventi di Default, ricompresi (per gravità) tra: -Ritardo (90 gg) nel pagamento delle obbligazioni contratte e - Bancarotta N.B.: Occorre sempre definire cosa si intende per Default, per evitare di comparare probabilità di eventi differenti 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” -8- Metodologia di calcolo Pd Modelli Statistici di valutazione Parte quantitativa Parte qualitativa Pd finanziaria Pd qualitativa Peso % 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” PD Peso % -9- Metodologia di calcolo della Pd (Parte quantitativa) Raccolta e analisi di dati di bilancio “through the cycle” Analisi attuariale di n indicatori di bilancio e degli eventi di default Definizione di indicatori di bilancio con capacità predittiva Correlazione con gli eventi di default 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” Modello matematico di una funzione che associa ad n indicatori di bilancio (x1, x2,…,xn) uno Score (y) rappresentativo della Pd finanziaria - 10 - Modello di scoring quantitativo: Esempio Reddito netto / Totale attivo < -0,2% < 0,25% < 0,8% < 2,5% oltre Pesi Pd 2% 1,60% 1,40% 0,80% 0,70% 5% (Reddito operativo + amm.ti)/Interessi passivi Pd < 130% < 250% < 400% < 700% oltre 3% 1,50% 1,00% 1,00% 0,80% 30% Interessi passivi / Fatturato > 4% >2,5% >1,5% >0,8% oltre Pd 3,50% 1,20% 0,70% 0,60% 0,50% 20% (Capitale netto Imm.) / (Attivo Imm) < 2% < 8% < 14% < 25% oltre Pd 2,50% 1,50% 1,20% 0,90% 0,80% 20% Riserve / Attivo < 0,7% < 3,5% < 8% < 20% oltre 25% Esempio: -Reddito netto/totale attivo = 0,7% 1,04% - R.O. + amm./interessi passivi = 260% - Interessi passivi/fatturato = 2,5% - (C.N. – Imm)/(tot.attivo – Imm.) = 18% - Riserve/tot. Attivo = 15% 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” - 11 - Pd 2,50% 1,40% 1,30% 1% 0,50% Il Rating che non funziona: il caso Parmalat 15/11/2000: Standard & Poors assegna Rating BBB- a Parmalat Finanziaria SpA La società guadagna credibilità internazionale e può permettersi, una volta certificato il suo merito creditizio, di emettere obbligazioni sui mercati. 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” - 12 - 06 /0 13 6/20 /0 03 20 6/2 /0 00 3 27 6/20 /0 0 3 04 6/2 0 /0 0 3 11 7/2 0 /0 0 7 3 18 /20 /0 03 25 7/2 /0 00 3 01 7/2 0 /0 0 3 08 8/2 0 /0 0 3 15 8/20 /0 03 22 8/2 /0 00 3 29 8/20 /0 0 3 05 8/2 0 /0 03 12 9/2 /0 00 9 3 19 /20 /0 03 26 9/2 /0 00 3 03 9/2 0 /1 0 3 10 0/2 0 /1 0 3 17 0/20 /1 0 0 3 24 /20 /1 03 31 0/2 /1 00 3 07 0/2 /1 00 3 14 1/2 /1 00 1 3 21 /20 /1 03 28 1/20 /1 0 3 05 1/2 /1 003 12 2/2 /1 00 3 19 2/2 /1 00 2 3 26 /20 /1 03 2/ 20 03 Il Rating che non funziona: il caso Parmalat 3,5 2,5 1,0 0,5 Ottobre 2003: Il Bilancio non viene certificato 3,0 9/12/2003: Il Rating passa da BBB- a B+ 2,0 10/12/2003: Il Rating passa da B+- a CC 1,5 18/12/2003: Il Rating passa da CC a D 19/12/2003: S&P ritira il Rating 0,0 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” - 13 - Conclusioni - Il Rating basato sulla analisi di bilancio non è una metodologia infallibile e nemmeno una “sfera di cristallo”. - Assoluta impossibilità di far fronte a situazioni in cui si hanno bilanci falsi NECESSITA’ DI INTEGRARE LE VALUTAZIONI QUANTITATIVE CON VALUTAZIONI QUALITATIVE 8 marzo 2004, Università degli Studi “Roma 3” - 14 -