FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI Rassegna Stampa del 02/02/2016 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IN PRIMO PIANO 02/02/2016 Brand News Today Le gare in corso e i nuovi incarichi 7 01/02/2016 QS - QuotidianoSanita.it Mandelli (Fofi): "Farmacia nell'ospedale è un fattore di sicurezza irrinunciabile" 8 SANITÀ NAZIONALE 02/02/2016 Corriere della Sera - Nazionale Charme cede le macchine Bellco a Medtronic (Usa) 10 02/02/2016 La Repubblica - Nazionale "Embrioni umani modificati" L'ultima frontiera della genetica 11 02/02/2016 La Repubblica - Nazionale Il gene è al lavoro 12 02/02/2016 La Repubblica - Nazionale Il morbo di Parkinson fermato dalle staminali 13 02/02/2016 La Repubblica - Nazionale RICETTA ELETTRONICA SERVIRÀ IL DOPPIO DELLA CARTA 15 02/02/2016 La Repubblica - Nazionale "Sì alla manipolazione degli embrioni umani" Londra, la svolta divide 16 02/02/2016 La Repubblica - Nazionale Con le forbici sui geni malati ecco il taglia e cuci del Dna 18 02/02/2016 La Stampa - Nazionale Emergenza planetaria per il virus Zika 20 02/02/2016 Il Messaggero - Nazionale Embrioni umani, sì alla manipolazione 22 02/02/2016 Il Messaggero - Nazionale «II virus Zika è un ' emergenza globale» 24 02/02/2016 ItaliaOggi Invio spese sanitarie, nessun obbligo per le parafarmacie 25 02/02/2016 Avvenire - Nazionale Per progettare la vita c'è il «copia e incolla» 26 02/02/2016 Il Giornale - Nazionale Nuove norme sulle sigarette: ecco cosa cambia da oggi 28 02/02/2016 Libero - Nazionale Alcol e nuove droghe provocano intossicazioni nell'età pediatrica 30 02/02/2016 Dolce Attesa Poppate in pubblico: si può? 31 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita La relazione tra ospedali e assicurazioni nell'epoca dell'«utente razionale» e del risk management 33 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita Farmaci, impatto innovativi 35 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita Prevenzione, strada virtuosa 37 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita Comitati etici, troppi vincoli 38 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita 730 precompilato, ecco le regole 41 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita Quali spese vanno comunicate 44 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita Le promesse della cannabis 45 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita Al Meyer il gioco è sempre una cosa seria 47 02/02/2016 Osservatore Romano Cure palliative per un surplus di fraternità 49 02/02/2016 Starbene MORBO DI CROHN punta sul nuovo FARMACO BIOLOGICO 50 VITA IN FARMACIA 02/02/2016 La Repubblica - Bari Due candidati amici del presidente: il Tar annulla il concorso 52 02/02/2016 La Repubblica - Firenze L'assessore Saccardi: "Prevenzione anche per gli over 45" 53 02/02/2016 La Repubblica - Firenze Il batterio si sposta tra più classi di età niente strumenti per coprire gli anziani 54 02/02/2016 La Stampa - Torino Le farmacie ospedaliere vincono il ricorso al Tar 56 02/02/2016 La Stampa - Alessandria Era il decano dei farmacisti Morto a 102 anni a Novi 57 02/02/2016 La Stampa - Biella A Bioglio il bonus bebè dura cinque anni "Così aiutiamo davvero le nostre famiglie" 58 02/02/2016 La Stampa - Cuneo Farmacia comunale alla Stazione Sarà aperta entro la fine del mese 59 02/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara «'Banca del sangue' in carenza di sacche» 60 02/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ascoli Lidia, restano i dubbi dopo l'autopsia Ipotesi: un'overdose di sonniferi 61 02/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro «Con la Carta famiglia sconto minimo del 10%» 62 02/02/2016 QN - Il Giorno - Lodi «La Regione è assente e i Comuni sono costretti a muoversi da soli» 63 02/02/2016 QN - Il Giorno - Legnano Colpito da bronchite il medico gli prescrive farmaco per le tendiniti 64 02/02/2016 QN - Il Giorno - Brianza L'ex assessore si dimette per candidarsi alla Multiservizi 65 02/02/2016 QN - Il Giorno - Brianza Le opportunità della natura all'auditorium 66 02/02/2016 QN - La Nazione - Arezzo «Prigionieri» a Campo di Marte «Rissa in corso, noi chiusi in auto» 67 02/02/2016 QN - La Nazione - Empoli Cercasi farmacista Per le domande c'è tempo fino al 12 68 02/02/2016 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini Vaccini, due mesi di attesa nei centri Asl I medici di base: « Non bastano le dosi» 69 02/02/2016 QN - La Nazione - Prato Assalto alla farmacia con una siringa Choc fra i dipendenti 70 02/02/2016 Il Secolo XIX - Genova Bandito solitario assalta farmacia impugnando cocci di bottiglia 71 02/02/2016 Il Secolo XIX - Basso Piemonte Addio a Costa, decano dei farmacisti alessandrini 72 02/02/2016 Cronache del Garantista - Nazionale L'Ordine dei medici «Così è difficile lavorare» E scatta la mobilitazione 73 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita Gare, il primato va al Centro Nord 74 02/02/2016 Il Sole 24 Ore Sanita Terra dei fuochi, fronteggiare il rischio 76 02/02/2016 Starbene TINTA IN CASA? ECCO COSA DEVI SAPERE 77 02/02/2016 Starbene BALSAMI LABBRA I 5 SCELTI DA NOI 79 02/02/2016 Starbene tutto in un cerotto 80 02/02/2016 Starbene AIUTALI CON I FIORI DI BACH 81 PROFESSIONI Il capitolo non contiene articoli PERSONAGGI 02/02/2016 ItaliaOggi Fassino rispolvera le tecniche di propaganda del Pci 83 02/02/2016 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari Il centrodestra si sfalda anche la Melini in dubbio 84 02/02/2016 Giornale di Monza Mandelli vicepresidente in Commissione Bilancio 85 IN PRIMO PIANO 2 articoli 02/02/2016 Pag. 1 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato NEW BUSINESS Le gare in corso e i nuovi incarichi Alle pagg. 14 e 15 CLIENTE INCARICO Aim (Aziende Industriali Municipali Vicenza) creatività progetti di comunicazione AMT Genova gestione degli spazi pubblicitari Alto Adige Sudtirol creatività e media Associazione di produttori di Fruits promozione dei marchi di qualita DOP e IGP et Legumes du SudOuest in Italia, Francia, Germania e Spagna media globale California Prune Board pr e promozioni in Italia Camera di Commercio di Caltanissetta campagna per promozione turistica Comune di Acireale servizi di pr per la promozione del 'Distretto del mare' Comune di Bologna concessione spazi pubblicitari per 9 anni Comune di Palermo comunicazione per il Distretto Turistico Palermo Costa Normanna Consorzio Parmigiano Reggiano comunicazione per 'Cheese it's Europe' Consorzio del Prosciutto di Parma creatività e media comunicazione Internazionali di Tennis 2016 Credem creatività Diners Club Italia consultazione per creatività e media campagna per quotazione media planning per campagna quotazione comunicazione digital media planning e buying globali Electronic Arts media paneuropeo creatività europea attività sui social media Fastweb media creatività Fiat Tipo Federazione Ordini Farmacisti Italiani comunicazione e ufficio stampa Ferrovie dello Stato campagne pubblicitarie commerciali e istituzionali Fondazione Ronald McDonald comunicazione in Italia General Motors rp globali Groupon media planning in Italia Gruppo FCA creatività per il lancio di Alfa Romeo Giulia Gruppo Volkswagen strategia di content marketing globale per Skoda Gruppo Volkswagen media globale Harley-Davidson creatività, digital e media globali media buying globale comunicazione istituzionale comunicazione digitale Kiabi eventi The Ad Store, All Comunication, Atc Mars media planning e buying in definizione Mercatone Uno creatività e media in definizione Ministero Politiche Agricole organizzazione e promozione stand Italia a Seafood 2016 domande entro il 18 febbraio Paddy Power creatività in Italia Hi!, M&C Saatchi, Auge Parco dei Monti Picentini attività pubblicitarie in definizione Parmalat creatività per Santal Saatchi&Saatchi e altre sigle Parmalat creatività per Zymil McCann e Saatchi Poste Italiane creatività ATL (due lotti) domande entro l'8 marzo 2016 P&G creatività globale di Fairy Publicis e Grey Presidenza del Consiglio dei Ministri campagna integrata per lo School Bonus in definizione Provincia di Reggio Calabria gestione degli spazi pubblicitari nell'aeroporto in definizione SABMiller creatività per il lancio globale di una nuova birra in definizione SABMiller media planning e buying a livello globale Mec, ZenithOptimedia, Initiative, MediaCom Samsung rp in Italia in definizione Sony Mobile creatività globale in definizione TUI Group creatività paneuropea in definizione Turismo FVG campagna per promuovere l'offerta turistica in definizione Unibet creatività europea in definizione Nuovi incarichi CLIENTE INCARICO AGENZIE Avis Budget Group rp Emea Weber Shandwick brand identity Wolff Olins Homepal creatività CasiraghiGreco& Mars Italia media Omni@ MEC3 creatività di Cookies LL&L NaturaLook media Initiative Penny Market media Dentsu Aegis media globale di PlayStation (Italia compresa) MediaCom media in Europa di Sony Music e Sony Pictures OMD media globale di Sony Electronics MediaCom IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 02/02/2016 7 01/02/2016 Sito Web QS - QuotidianoSanita.it La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Regioni e Asl Mandelli ( Fofi ): "Farmacia nell'ospedale è un fattore di sicurezza irrinunciabile" 01 FEB - "Va salutato come un passaggio importante per tutta la professione la vittoria ottenuta dal SiNaFO nel suo ricorso al TAR contro la determinazione della Regione Piemonte che, di fatto, apriva la porta a un futuro di Ospedali privi di farmacia e di farmacisti organici alle strutture" dice il presidente della Federazione Ordini dei Farmacisti Italiani, senatore Andrea Mandelli. "Da tempo la Federazione sostiene che le competenze e il numero dei farmacisti ospedalieri dovrebbero aumentare e che le molte strutture sanitarie e assistenziali ancora prive della competenza del farmacista, pur impiegando abitualmente farmaci, dovrebbero essere tenute a ovviare a questa lacuna, grave in primo luogo per la sicurezza del paziente. Sarebbe stato impensabile, dunque, che si andasse nella direzione opposta, oltretutto in una Regione - il Piemonte - che è stata sede anche delle sperimentazioni sul ruolo del farmacista di dipartimento condotte dal Ministero della Salute in collaborazione con SIFO e FOFI" prosegue Andrea Mandelli." Ci complimentiamo quindi con i colleghi del SiNaFO e ci auguriamo che questa sentenza costituisca un deterrente efficace per tutti i tentativi di ridurre il ruolo della farmacia ospedaliera". 01 febbraio 2016 © Riproduzione riservata IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 02/02/2016 8 SANITÀ NAZIONALE 25 articoli 02/02/2016 Pag. 29 diffusione:298071 tiratura:412069 Charme cede le macchine Bellco a Medtronic (Usa) (d.pol.) Le macchine per dialisi della Bellco di Mirandola (Modena) finiscono sotto le insegne Medtronic, il colosso Usa del settore medicale, noto come l'inventore del pacemaker. L'operazione è firmata da Charme II, il private equity gestito da Montezemolo & partners, ossia la sgr promossa da Luca e Matteo Montezemolo, che l'avevano comprata 4 anni fa. Ex partecipata della Snia, sede nella culla del distretto biomedicale emiliano, la Bellco è la prima azienda privata italiana nelle terapie e sistemi per il trattamento dell'insufficienza renale. © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Biomedicale 02/02/2016 Pag. 1.26 diffusione:289003 tiratura:424634 "Embrioni umani modificati" L'ultima frontiera della genetica ELENA CATTANEO CRISPR-CAS9, queste poche lettere hanno aperto un mondo nella storia della ricerca biomedica. Nove lettere e un numero che rappresentano una rivoluzione. Un metodo che consente di riscrivere, correggendole, alcune lettere del nostro genoma. Una tecnologia semplice ed economica che apre oggi possibilità di ricerca enormi e chissà, un domani, se e quali prospettive di intervento medico. « PAGINA ERA solo questione di tempo, quando si è scienziati e si viene in possesso della chiave in grado di aprire una porta che si riteneva chiusa è doveroso farlo. Se si tratta di embrioni umani lo si deve fare con tutte le avvertenze e cautele del caso, secondo procedure e ipotesi scientifiche controllate e validate. In Inghilterra non si scherza su questi argomenti (e con la loro coerenza) e queste questioni vengono affrontate da un'autorità specializzata su aspetti di fertilizzazione e embriologia (l'Hfea) che è anche competente a valutare i presupposti e le condizioni dei singoli progetti di ricerca sul tema. In Inghilterra c'è anche una legge razionale che consente le ricerche sugli embrioni sovrannumerari, altrimenti buttati, che vengono invece donati per studiare e capire. Da oggi in Inghilterra c'è anche un'autorizzazione a modificare il Dna di quegli embrioni sovrannumerari, a patto che questi non vengano impiantati per dare il via a una gravidanza. In Italia, con la lungimiranza dello struzzo, ci confrontiamo con norme che prevedono il carcere per il ricercatore che si azzardi a derivare cellule staminali embrionali da embrioni in vitro e sovrannumerari (le stesse cellule staminali embrionali che la legge ci permette però di importare, per studiare con beneficio per tutti). Oltremanica si regolano le ipotesi per favorire l'incremento della conoscenza di base, che è premessa di ogni nuovo trattamento. In Italia rispondiamo con divieti e tintinnio di manette. Nel merito, i colleghi inglesi del Francis Crick Institute, svolgeranno un esperimento che dovrebbe coinvolgere, nella fase iniziale, 20-30 embrioni, per capire quali siano le ragioni per cui ogni 100 ovuli fecondati, meno di 50 raggiungono lo stadio di blastocisti (strutture di circa 200-300 cellule), mentre solo 13 arrivano al terzo mese. Cioè i colleghi vogliono capire il perché di questo numero enorme di blastocisti-embrioni che la natura stessa scarta e distrugge. Ebbene, per capire cosa determina ciò i ricercatori useranno proprio la tecnica Crispr con cui si "disattiverà" un gene alla volta per capire quali sono quelli fondamentali per lo sviluppo embrionale. Le finalità sono quelle di capire cosa può portare a miglioramenti nella fecondazione assistita, oltre a farci capire di più dei primissimi stadi dello sviluppo. Ovviamente un miglioramento della probabilità di successo delle tecniche di fecondazione, potrebbe voler dire meno cicli di stimolazione ormonale per le donne che vi si sottopongono, meno sofferenze, meno speranze frustrate e, magari, nuovi nati. Chi ha a cuore la nascita di bambini, il formarsi di nuove famiglie - qualsiasi esse siano - dovrebbe felicitarsi di queste ricerche. È giunta l'ora di non dare alcun credito a coloro, anche sedicenti scienziati, che ad ogni piè sospinto gridano allo scandalo della "scienza irresponsabile" che mirerebbe alla creazione del "bambino perfetto" (ben sapendo che non è questo l'obiettivo, nemmeno nel caso dello studio inglese), baloccandosi della distruzione degli embrioni. Farlo significa mentire o manipolare le informazioni veicolate ai cittadini italiani. Come al solito alcuni lavorano per agitare spauracchi invece di accompagnare la scienza e la società in un mutuo terreno di comprensione. Una ragione in più per regolare e non vietare qui la buona scienza, perseguendo invece i ciarlatani non-scienziati che promettono cure miracolose approfittando della necessità di speranze dei malati ai quattro angoli del globo. Docente all'Università Statale di Milano e senatore a vita SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LONDRA DICE SÌ, GLI SCIENZIATI SI DIVIDONO 02/02/2016 Pag. 37 diffusione:289003 tiratura:424634 Il gene è al lavoro mariapaola salmi Parte a breve la sperimentazione di una nuova terapia genica che promette di contrastare le metastasi che si presentano al fegato in seguito a un tumore del colon retto. La coordina Giovanni Sitia, responsabile dell'Epatologia sperimentale del San Raffaele di Milano, che ne ha pubblicato i primi dati sperimentali su Embo Molecular Medicine. Al centro della terapia sono i macrofagi, cellule del sangue normalmente richiamate nei tumori, che possono essere utilizzati per veicolare sulle neoplasie dei geni anti-tumorali capaci di combattere le metastasi epatiche. Lo studio - fatto in collaborazione con Luca Guidotti e Luigi Naldini, direttore del TIGET ( l'istituto Telethon per la Terapia Genica del San Raffaele) - illustra una tecnica di trasferimento genico che utilizza dei virus lenti capaci di portare nelle cellule staminali del sangue un gene che avrà attività anti-tumorale nelle cellule generate da quelle staminali. Peculiarità del gene anti-tumorale prescelto dai ricercatori milanesi è la capacità di attivarsi solo nei macrofagi, le cellule del sistema immunitario che sono richiamate in gran numero in presenza di un tumore. I macrofagi così ingegnerizzati invadono le metastasi, e iniziano a produrre interferone che nelle zone neoplastiche svolge la sua azione anti-tumorale. «Una volta nel fegato l'interferone - spiega Giovanni Sitia - riduce la crescita delle metastasi e la loro espansione, poiché riesce a favorire la risposta immunitaria contro le metastasi del cancro al colon retto». SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 12 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CANCRO/R SALUTE 02/02/2016 Pag. 37 diffusione:289003 tiratura:424634 Il morbo di Parkinson fermato dalle staminali Già fatto il trapianto nel primo paziente. Ma i benefici arriveranno tra alcuni anni GIOVANNI SABATO LA META NON È VICINA, ma la strada per raggiungerla sembra chiara. E la possibilità di curare le malattie neurodegenerative con le cellule staminali, appare più concreta che mai. In particolare per il Parkinson, che dipende dalla morte, in un'area profonda del cervello, dei neuroni che producono la dopamina, un messaggero cerebrale. Trent'anni fa Anders Björklund, dell'Università di Lunds in Svezia, provò per primo a curarlo trapiantando, nel cervello dei malati, giovani neuroni presi da feti abortiti. A differenza dei neuroni adulti, questi erano capaci di integrarsi nel nuovo cervello e rimpiazzare quelli morti. Ma una sperimentazione condotta negli Stati Uniti diede un esito impietoso. Non solo a due anni dall'intervento i malati non mostravano benefici, ma alcuni accusavano nuovi gravi disturbi, come scatti incontrollabili degli arti. Così i trapianti furono fermati. Björklund però non era convinto: «Fra i miei pazienti avevo visto miglioramenti impressionanti. Qualcuno aveva praticamente smesso di prendere i farmaci, per decenni, fino alla morte». Così si è rimesso al lavoro, e con lui gli altri maggiori studiosi del settore, riunitisi nel 2006 nel consorzio europeo Transeuro. Si è visto così che la bocciatura era stata frettolosa: i neuroni trapiantati impiegano anni a collegarsi bene al resto del cervello, e molti malati hanno iniziato a mostrare benefici dopo 3-5 anni dall'intervento. A fare la differenza è poi il punto preciso del trapianto: i malati colpiti dai gravi effetti collaterali erano quelli che avevano ricevuto le cellule in un'area risultata inadatta. Chiariti questi e tanti altri elementi, si è approntata una nuova sperimentazione finanziata dall'Unione europea. «Siamo partiti a maggio con il trapianto nel primo paziente», ha spiegato il capofila, Roger Barker dell'Università di Cambridge. Se anche funzioneranno, però, i neuroni dei feti non saranno la soluzione tanto attesa, perché non basteranno mai per tutti (per un malato occorrono circa sei feti). Bisognerà allora rivolgersi a un'altra fonte, virtualmente inesauribile: le cellule staminali embrionali, che possono moltiplicarsi a volontà e generare potenzialmente qualsiasi tessuto. Sulla scia del successo di Transeuro, dal 2014 i ricercatori di questa e altre collaborazioni internazionali che lavorano ai trapianti nel Parkinson si sono uniti nel consorzio G-Force. Fra i partecipanti c'è Neurostemcellrepair, un gruppo europeo guidato da Elena Cattaneo, che mira appunto a ricavare dalle staminali i neuroni che producono la dopamina. Anche questa meta pare ormai prossima: a fine 2014 un team di Neurostemcellrepair ha ottenuto neuroni che, trapiantati nei ratti, si comportano esattamente come quelli originali. Ci vorrà ancora qualche anno per verificare che soddisfino i rigorosi requisiti per il trapianto nell'uomo. Ma se tutto va bene, nel 2018 partiranno le sperimentazioni umane. A quel punto si tratterà di aspettare alcuni anni per vedere se funzionano. E incrociare le dita. La cellula progenitrice si specializza in un tipo par ticolare di cellula del corpo La cellula staminale si divide in due: una progenitrice (normale), l'altra staminale (divisione asimmetrica) DA UN NUCLEO INDISTINTO AGLI ORGANI Staminale Progenitrice Cellula primitiva non specializzata Staminale Normale Specializzata Staminale FONTE RIELABOR AZIONE DATI RSALUTE INFOGR AFICA PAULA SIMONET TI COME COLPISCE SEZIONE DEL MESENCEFALO Area motoria Area motoria Ner vi del braccio Ner vi della gamba Midollo spinale COS'È LA DOPAMINA È un neurotrasmettitore: un messaggero chimico che ser ve ai neuroni delle diverse aree del cer vello a comunicare fra loro Ordine inviato Sinapsi A Neurone trasmettitore B Neurone che riceve l'ordine PERCORSO DELLA DOPAMINA BASSI LIVELLI DI DOPAMINA LIVELLI NORMALI DI DOPAMINA tAl diminuire dei neuroni della sostanza nera, si abbassano i livelli di dopamina e si altera la trasmissione alle altre zone del cer vello CON PARKINSON eI neuroni SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R SALUTE/Nuove terapie. Le cellule madri che sono negli embrioni possono moltiplicarsi a volontà e dare vita a qualunque tessuto. Iniettate nel cervello rigenerano i neuroni. Studi sull'uomo dimostrano che riescono ad arginare la degenerazione 02/02/2016 Pag. 37 diffusione:289003 tiratura:424634 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato della sostanza nera producono dopamina e la inviano alle zone del cer vello che controllano il movimento rI neuroni trasmettono la dopamina mediante le sinapsi SINAPSI NORMALE Sostanza nera Zone di produzione di dopamina www.eurostemcell.org/it www.parkinson-italia.it PER SAPERNE DI PIÙ 02/02/2016 Pag. 39 diffusione:289003 tiratura:424634 RICETTA ELETTRONICA SERVIRÀ IL DOPPIO DELLA CARTA PAOLO CORNAGLIA FERRARIS LA RICETTA elettronica (dematerializzata) renderà sincrone le attività di prescrizione del medico e di erogazione della farmacia. I medici non riceveranno più blocchi di ricette rosse, ma numeri prodotti dal sistema centrale gestito da Sogei, che verranno assegnati alle Asl. Il medico si connetterà tramite il proprio Pc al sistema di riferimento e, dopo essersi identificato, effettuerà la prescrizione on line, utilizzando uno dei numeri assegnatigli dalla Asl, e associando il codice fiscale dell'assistito. Il sistema validerà quel codice fiscale e tutte le informazioni di esenzione (per reddito e/o patologia). A questo punto, il medico completerà la ricetta con la prescrizione del farmaco e, con un semplice click, confermerà la generazione della ricetta elettronica sul server di Sogei. Purtroppo però la carta non sparirà, anzi raddoppierà. Il medico, infatti, deve stampare e consegnare all'assistito un "promemoria" con numero di ricetta, codice fiscale, esenzioni e prescrizione, da utilizzare anche in caso di inconvenienti internet. Prima che ciò si diffonda, le ricette rosse viaggeranno per anni insieme ai pro-memoria e si consumerà il doppio di carta, toner e stampanti. La "materialità" della ricetta non solo resta, ma raddoppia. I costi, però, non saranno più della Asl ma dei medici, con piacere di chi vende stampanti e toner. Se le Asl, invece, dotassero i Pc dei medici di lettori della Carta Sanitaria, sul chip della quale scrivere le prescrizioni, niente più stampanti, carta e toner e il paziente diventerebbe proprietario e custode dei propri dati. Cosa lo impedisce? [email protected] MANDATE LE VOSTRE DOMANDE: [email protected] RSalute, via C. Colombo 90, Roma SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CAMICI & PIGIAMI/R SALUTE 02/02/2016 Pag. 1.10 diffusione:289003 tiratura:424634 "Sì alla manipolazione degli embrioni umani" Londra, la svolta divide Via libera a team inglese dopo l'esperimento in Cina "Studieremo nuove cure". "Sarà eugenetica" Il team che ha ottenuto l'autorizzazione: ora lavoreremo per evitare gli aborti e l'infertilità MARCO CATTANEO ROMA. Kathy Niakan e i suoi collaboratori del Francis Crick Institute di Londra potranno alterare geni di embrioni umani per studiare le cause dell'infertilità e dell'aborto spontaneo. Prima al mondo, la Human Fertilisation and Embryology Authority, l'autorità britannica per l'embriologia e la fecondazione umana, ha autorizzato i ricercatori a condurre esperimenti di modifica genetica sugli embrioni, dopo aver a lungo valutato la richiesta della biologa, soppesando le implicazioni etiche di un progetto di ricerca probabilmente destinato a suscitare polemiche. Esperta di biologia dello sviluppo, Niakan ha spiegato già nelle scorse settimane che l'obiettivo ultimo di questi studi è «capire quali siano i geni necessari perché un embrione umano si sviluppi con successo dando origine a un bambino sano. E la ragione per cui è così importante è che aborti spontanei e infertilità sono estremamente diffusi, ma non ne capiamo bene i meccanismi». Su 100 uova fecondate, infatti, appena la metà raggiungono lo stadio di blastocisti, una struttura composta da circa 200-300 cellule, 25 si impiantano correttamente e 13 superano i tre mesi di sviluppo. Allo stadio di blastocisti, che si raggiunge intorno a una settimana dalla fecondazione, alcune cellule sono già state indirizzate per svolgere specifici ruoli: alcune vanno a formare la placenta, altre il sacco vitellino, che svolge le funzioni nutrizionali nelle prime fasi dello sviluppo, e altre ancora finiranno per dare vita a un bambino. Per il momento i meccanismi con cui si svolge questo processo non sono chiari, ma si sa che in questa fase ci sono alcune porzioni del nostro Dna molto attive. Niakan e colleghi disattiveranno alternativamente geni per capire esattamente quali siano essenziali durante queste fasi precoci dello sviluppo embrionale. Gli embrioni, provenienti da donazioni, saranno distrutti dopo una settimana e - secondo le indicazioni della Hfea - non potranno in alcun modo essere impiantati per far nascere un bambino. In realtà non è la prima volta che embrioni umani vengono sottoposti a modifiche genetiche. Già nell'aprile scorso il gruppo di Junjiu Huang all'Università Sun Yat-sen di Guangzhou, in Cina, aveva pubblicato su Protein & Cell i risultati dei primi esperimenti di manipolazione, eseguiti senza grande successo nel tentativo di correggere un gene per l'emoglobina per prevenire la talassemia. L'articolo era stato però respinto sia da Nature che da Science, sulle cui pagine erano apparsi appelli a non perfezionare la tecnica usata dal team cinese prima che fossero stabiliti confini ben precisi al suo uso, dato il rischio di eugenetica dietro l'angolo. Quella stessa tecnica, battezzata CRISPR-Cas9, era comunque stata dichiarata da Science, a dicembre, l'innovazione rivoluzionaria dell'anno. In uso già da qualche tempo, permette di intervenire sul Dna con il cosiddetto gene editing, una specie di correzione di bozze in cui è possibile modificare le singole lettere che compongono la sequenza genetica. Ed è la stessa che useranno Niakan e gli altri scienziati del Francis Crick Institute per intervenire sugli embrioni. All'entusiasmo di Paul Nurse, direttore del Francis Crick, si è unito un coro di voci favorevoli. Da George Daley, esperto di cellule staminali a Boston, a Sarah Chan, bioeticista dell'università di Edimburgo, che vede nella rivoluzionaria decisione della Hfea un ottimo esempio di come si possa «fare sperimentazione distinguendo tra ricerca e riproduzione». Fuori dal coro, David King, direttore di Human Genetics Alert, ha invece ribadito che «è il primo passo di un processo che condurrà a bambini geneticamente modificati, e a un futuro di eugenetica di consumo». I toni sono già alti. E siamo solo all'inizio. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il caso 02/02/2016 Pag. 1.10 diffusione:289003 tiratura:424634 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'APPUNTAMENTO E L'ITALIA ASPETTA LA DECISIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE Il 22 marzo la Consulta potrebbe sdoganare anche in Italia la ricerca sugli embrioni umani, decidendo su un ricorso dell'associazione Coscioni contro la legge 40 La tecnica Gli esperimenti La "guida" fatta di Rna Guida di Rna Enzima che taglia Dna Il gene obiettivo L'Rna si lega al gene obiettivo L'enzima taglia Il gene tagliato viene sostituito con un gene sintetizzato in laboratorio 1Un enzima "taglia" il Dna nel punto voluto Per guidarlo verso l'obiettivo viene creata in laboratorio una molecola di Rna che funge da guida L'Rna si lega al gene da tagliare, poi l'enzima lo taglia nel punto voluto L'inter vento può terminare con l'eliminazione del gene Oppure un nuovo gene può essere inserito al posto di quello tagliato Insulina Introducendo il gene che produce insulina in un batterio, alcuni biohacker vogliono produrre autonomamente la sostanza Formaggio vegano Modifcando il suo Dna, il lievito può produrre caseina e permettere anche ai vegani di assaporare il formaggio Garofani Un biohacker giapponese sta per modifcare il Dna di alcuni garofani per ottenere dei colori inediti da esporre nelle fere Piante fosforescenti Una comunità di biohacker ha ottenuto, grazie al crowdfunding, i soldi per creare una piantina ogm che si illumina di notte www.hfea.gov.uk www.repubblica.it PER SAPERNE DI PIÙ Foto: LA FRONTIERA Ricerca in laboratorio. Al via in Gran Bretagna i primi esperimenti sul Dna di embrioni umani 02/02/2016 Pag. 11 diffusione:289003 tiratura:424634 Con le forbici sui geni malati ecco il taglia e cuci del Dna ELENA DUSI 4IN CHE COSA CONSISTE L'ESPERIMENTO? Nel prendere alcuni embrioni (trenta in una prima fase) e modificarne il Dna. Gli embrioni usati sono frutto della fecondazione in vitro, ma le coppie non intendono utilizzarli e hanno firmato un consenso informato per il loro impiego a scopo scientifico. Nel Dna verranno bloccati alcuni geni fondamentali per regolare lo sviluppo embrionale nei primi giorni di vita. Disattivando i geni uno alla volta, si vuole capire che ruolo giocano nella prima settimana di formazione di un individuo. Queste conoscenze potranno forse un giorno aiutare a combattere alcune forme di infertilità o migliorare l'efficienza della fecondazione assistita. NASCERANNO BAMBINI OGM? Dagli embrioni usati nell'esperimento non nascerà alcun bambino. Tutti saranno distrutti al massimo quattordici giorni dopo la fecondazione. La legislazione inglese e le linee guida di molti altri paesi consentono infatti l'intervento sul Dna di un embrione solo per scopi di ricerca, mai per avviare una gravidanza. Questo non solo per scopi etici, ma soprattutto perché le tecniche usate oggi per modificare il genoma non sono ancora sicure al cento per cento. Oltre ai cambiamenti sui geni voluti, potrebbero causare anche delle modifiche in altri punti casuali del Dna, con effetti difficili da prevedere. Per questo l'anno scorso, a più riprese, gli stessi scienziati si sono imposti una moratoria degli interventi sugli embrioni umani a scopo riproduttivo. 5È LA PRIMA VOLTA CHE VIENE MODIFICATO IL DNA DI UN EMBRIONE UMANO? Ad aprile dell'anno scorso un'équipe cinese dell'università di Guangzhou (Canton) è intervenuta sul Dna di 86 embrioni umani. Gli embrioni, frutto di fecondazione assistita, erano stati fecondati da due spermatozoi anziché uno: condizione che li avrebbe comunque resi incapaci di dar vita a un bambino. L'esperimento - pubblicato sulla rivista Protein & Cell aveva comunque suscitato grande polemica. Gli scienziati cinesi si erano proposti di correggere un gene che causa la talassemia, ma il loro tasso di successo era stato piuttosto basso. E molte erano state le mutazioni non volute del Dna. COME SI FA A CAMBIARE IL DNA DI UN EMBRIONE? Fino a pochi anni fa sarebbe stato complicato. Oggi invece nei laboratori si è diffusa una nuova tecnica che sta rivoluzionando il settore dell'ingegneria genetica. La tecnica si chiama "Crispr" e rende molto più rapido, economico e preciso (anche se non ancora al 100 per cento, come si è visto) l'intervento dell'uomo sul genoma di piante, uomini e animali. Crispr è stata introdotta nel 2013 e sfrutta un meccanismo che i batteri usano per neutralizzare il genoma dei virus invasori sminuzzandolo. Guidando le "forbici" di Crispr verso il punto desiderato del Dna, in laboratorio, è possibile tagliare la doppia elica in modo mirato ed eventualmente sostituire il gene eliminato con un altro utile, realizzato in laboratorio. PER COSA VIENE USATO OGGI CRISPR? Introdotto nel 2013, il metodo ha permesso fra l'altro di migliorare i sintomi della distrofia muscolare (topi di laboratorio), curare una forma di cecità (cellule umane in vitro), creare maiali in parte compatibili per gli xenotrapianti, realizzare modelli animali di malattie umane (scimmie con l'autismo), rendere le cellule del sistema immunitario aggressive nei confronti dei tumori, aiutare l'organismo a sconfiggere i virus di epatite o Hiv (test preliminari non ancora sull'uomo), creare zanzare immuni al parassita della malaria. Un grande successo, ottenuto con una tecnica simile a Crispr, è stata la guarigione di una bimba inglese malata di leucemia a novembre 2015 QUANTO CRISPR STA CAMBIANDO L'INDUSTRIA FARMACEUTICA? La sta rivoluzionando, almeno nella sua parte più innovativa e legata alla biotecnologia. Ad agosto dell'anno scorso la Fondazione Bill & Melinda Gates e Google Ventures hanno investito 120 milioni di dollari in Editas, una società dedicata all'uso di Crispr per scopi medici. Anche alcune ditte che producono ogm vegetali stanno lavorando al metodo. I tre scienziati che lo hanno messo a punto (Jennifer Doudna di Berkeley, Emmanuelle Charpentier oggi al Max Planck di Berlino e SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Domande & risposte 02/02/2016 Pag. 11 diffusione:289003 tiratura:424634 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Feng Zhang del Mit e di Harvard) sono in lite giudiziaria per il brevetto. Difficilmente però gli sfuggirà uno dei prossimi premi Nobel. 02/02/2016 Pag. 1 diffusione:189394 tiratura:278795 Emergenza planetaria per il virus Zika Fabio Di Todaro A PAGINA 7 Personale del ministero della Salute venezuelano disinfesta dalle zanzare una casa di Caracas «Il virus Zika è un'emergenza sanitaria internazionale». Sono bastate otto parole a Margaret Chan, direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, per aprire ufficialmente un nuovo fronte sulla scena della salute pubblica mondiale. Memore delle polemiche seguite al lancio tardivo dell'allarme per l'epidemia causata dal virus ebola, l'agenzia speciale per la salute delle Nazioni Unite non ha perso tempo per definire «le complicanze neurologiche dell'infezione un evento straordinario» che richiede «una risposta coordinata» tra tutte le parti in causa. Anche se «non vi è ragione per porre restrizioni ai viaggi e agli scambi commerciali». Niente prove A Ginevra erano da poco passate le 19 quando il comitato internazionale d'emergenza, convocato da Chan nel quartier generale dell'Oms, è uscito allo scoperto. Guai ad abbassare la guardia nei confronti del virus che, individuato per la prima volta in Uganda nel 1947 e trasmesso dalla zanzare del genere Aedes (le stesse che veicolano la febbre dengue e la chikung u nya ) , s o l t a n t o i n B ra s i l e avrebbe - il condizionale è d'obbligo - provocato l'aumento dei casi di microcefalia di quasi venti volte. Si tratta di una malformazione neurologica che si manifesta con una dimensione ridotta della testa di un neonato e con un rischio più alto di vedere lo stesso andare incontro a una crescita difettosa. Così, per quanto la correlazione tra l'infezione nella gestante e la microcefalia di un proprio figlio sia «al momento soltanto fortemente sospettata», secondo David Heymann, a capo del comitato di emergenza, è il caso di «attivare una sorveglianza standardizzata nei confronti delle zanzare e intensificare la r i ce rc a » a l f i n e d i a r r i va re quanto prima a definire l'entità del legame: al momento non scientificamente provato. Prudenza, nei giorni scorsi, ha predicato anche la rivista «Nature», ipotizzando un aumento dei casi legato all'«effetto consapevolezza» che si registra in questi momenti. Donne in dolce attesa L'attenzione è dunque puntata sulle donne incinte che vivono nelle aree tropicali e subtropicali del Pianeta (le zanzare Aedes non vivono in Italia). Il virus Zika, per cui non esistono cure o vaccini, è infatti rintracciabile in almeno altri venti Paesi, dove però nel frattempo non è stata osservata un'impennata dei casi di microcefalia tra i nuovi nati. Da qui il messaggio rivolto alle donne del resto del mondo da Margaret Chan: «Meglio rimandare un viaggio nelle aree in cui è presente il virus, se questa scelta non intacca gli impegni familiari». Identica la linea sposata nei giorni scorsi dal ministero della Salute italiano, guidato da Beatrice Lorenzin. Mentre il Centro Nazionale Sangue ha sospeso per 28 giorni le donazioni per soggetti ritornanti dalle aree interessate dall'epidemia. Allarme Olimpiadi Oltreoceano si temono oltre 4 milioni di contagi nell'anno appena iniziato, ma i rischi per uomini, bambini e anziani sono limitati a quelli che accompagnano una normale influenza. Improbabili i contagi da uomo a uomo. L e preoccupazioni, piuttosto, riguardano i grandi eventi che nei prossimi mesi coinvolgeranno il Brasile: dall ' i m m i n e n t e Ca r n eva l e a l l e Olimpiadi di agosto. Twitter @fabioditodaro c Ha detto Serve uno sforzo internazionale per battere il virus. Ma per ora niente restrizioni nei viaggi Margaret Chan Direttore generale Oms La diffusione Messico Panama Bolivia Paraguay Brasile I consigli El Salvador Guatemala Venezuela Colombia Ecuador Honduras Haiti Porto Rico Barbados Martinica Guadalupa Saint Martin Guyana Suriname Guyana francese - LA STAMPA Fonte: Ministero della Salute Per chi visita questi Paesi: Paesi con epidemie a rapida evoluzione e trasmissione in aumento o diffusa Paesi con trasmissione sporadica adottare le misure per prevenire le punture di zanzara se donatori di sangue, sospendere le donazioni per 28 giorni dal ritorno SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RIUNIONE STRAORDINARIA DELL'OMS: SI PROPAGA IN MODO ESPLOSIVO. NON ESISTONO VACCINI E TEST 02/02/2016 Pag. 1 diffusione:189394 tiratura:278795 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato evitare viaggi non essenziali in queste zone Donne incinte e soggetti affetti da malattie del sistema immunitario o croniche: Foto: JUAN BARRETO/AFP Foto: La zanzara tigre La Aedes albopictus è il veicolo dei nuovi focolai del virus Zika REUTERS La campagna Istruzioni anti-contagio sulle scatole di fiammiferi in Perù AFP Disinfestazione A Tegucigalpa, in Honduras, personale del ministero della Sanità disinfesta un'area dalle zanzare che portano il virus 02/02/2016 Pag. 11 diffusione:135752 tiratura:185831 Embrioni umani, sì alla manipolazione •La Gran Bretagna h a autorizzato u n t e a m di scienziati •«Non sarà a fini riproduttivi, studieremo lo sviluppo umano» a c o n d u r r e u n a serie di esperimenti di modifica genetica In Italia ricorso alla Corte Costituzionale per abolire il divieto VERRANNO S T U D I A T I I GENI ESSENZIALI PERCHE UN BIMBO SIA SANO. POLEMICHE SULLE MODIFICHE COMPIUTE SUL DNA Carla Massi ROMA Non saranno utilizzati per gravidanze ma solo, assicurano nei laboratori inglesi, per studiare le prime fasi dello sviluppo umano. La Gran Bretagna ha dato il via libera alla ricerca sugli embrioni umani. Una modifica genetica vera e propria anche se non destinata alla riproduzione. LA TALASSEMIA Cade così uno degli ultimi muri etico-scientifici che impediscono ai ricercatori di cambiare i connotati degli embrioni. E' la prima volta in Europa. L'esperimento era stato fatto in Cina (vennero modificati dei geni legati alla talassemia) e negli Stati Uniti dove, aggirata una legge federale, e si lavorato su un embrione considerato inutilizzabile per la fecondazione assistita. L'obiettivo era quello di approfondire lo studio sulle staminali, venne distrutto. Questa volta, invece, c'è il sì alla manipolazione da parte di un governo, dalla Human Fertilisation and embryologi authority. Al Francis Crick Institute di Londra da anni seguono il progetto ma i test dovrebbero iniziare in estate. Il sì, ad un patto: non sarà permesso impiantare gli embrioni modificati in una donna. Gli esperimenti si concentreranno sui primi sette giorni dopo la fecondazione. Per rintracciare le cause degli aborti spontanei come di alcuni danni genetici. Dopo la Gran Bretagna, l'Italia. Ora potrebbe aprirsi anche da noi la possibilità di portare avanti le stesse ricerche. Oggi non permesse dalla legge 40 sulla fecondazione assistita. Appuntamento il 22 marzo alla Corte Costituzionale, verrà discusso l'articolo che prevede il divieto di qualsiasi tipo di sperimentazione sugli embrioni. «Nel nostro Paese - spiega Filomena Gallo avvocato segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la Libertà di ricerca scientifica - si tutelano cellule che non potranno dare luogo a una gravidanza piuttosto che i diritti di persone che nanna malattie per cui non esiste una cura o coppie che desiderano un figlio e non riescono ad averlo». Gli embrioni sovrannumerari dichiarati in "stato di abbandono" conservati nei vari centri di fecondazione assistita italiani sono circa tremila: se cadesse il divieto potrebbero essere impiegati per la ricerca. Che da noi viene fatta solo con staminali embrionali importate dall'estero, r «Con questa ricerca - è Kathy Niakan ricercatrice del Francis Crick Institute a parlare - possiamo davvero capire quali sono i geni necessari perché l'embrione umano si sviluppi in un bambino sano. I problemi di infertilità e di interruzione di gravidanza spontanea sono molto comuni. Ma ancora non ben compresi». IL DNA Nella fase iniziale dovrebbero essere utilizzati circa 20-30 embrioni. Su cento ovuli fecondati, fa sapere Kathy Niakan, meno di 50 raggiungono allo stadio di blastocisti (fase iniziale del processo di embriogenesi)con 200-300 cellule mentre solo 13 arrivano al terzo mese. Proprio per capire il perché di questa selezione naturale nei laboratori inglesi verrà applicata una tecnica, lavorare sul Dna: viene oscurato un gene alla volta per individuare quelli assolutamente necessari per lo sviluppo. I "paletti" assicurati dal gruppo del Francis Crick non convincono una buona parte dei ricercatori-genetisti. «Questo lavoro - sentenzia David King, direttore dello Human Genetics Alert - consentirà agli scienziati di affinare le tecniche necessarie alla creazione di neonati modificati geneticamente ». B) RIPRODUZIONE RISERVATA La carta d'identità dei geni È il gruppo completo dei geni, 20.000-25.000 nell'uomo, in cui è contenuta tutta l'informazione necessaria agli organismi viventi per svilupparsi ed espletare le funzioni vitali IL GENOMA NUCLEOTIDI L'acido deossiribonucteico è la struttura fisica a doppia elica presente in tutte le cellule e contiene il genoma • T Struttura e basi azotate CROMOSOMA Si trova nel nucleo della cellula ed è costituito da DNA disteso e altamente compatto in cui sono localizzati i geni Le quattro unità fondamentali che compongono il DNA, formati da una struttura fissa, fosfato e zucchero, e una delle 4 basi azotate Sequenza di nucleotidi che costituisce l'unità di informazione ereditaria e fornisce alla cellula lo stampo su cui produrre proteine, i SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'ESPERIMENTO 02/02/2016 Pag. 11 diffusione:135752 tiratura:185831 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato mattoni dell'organismo fosfato « ^ > •A T zucchero Adenina Timinà base azotata Guanina Citosina Domande e risposte Perché la sperimentazione? OL'obiettivo è quello di mettere a punto nuove tecniche per combattere le anomalie genetiche del feto e scoprire le cause che, nei primi tre mesi di gravidanza, causano aborti spontanei E' per i bimbi in provetta? Questa ricerca potrà portare miglioramenti nella fecondazione assistita alzando la percentuale delle gravidanze perché dovrebbe riuscire a far chiarezza sui primi stadi dello sviluppo Quali modifiche dei geni? Al momento i ricercatori negano di pensare alla manipolazione genetica ma l'evoluzione di questo lavoro potrebbe portare alla nascita di bambini modificati geneticamente II materiale sarà distrutto? Il materiale sarà sicuramente conservato sottozero ma con certezza non verrà utilizzato per una gravidanza assistita. Potrebbe anche essere reso inutilizzabile per un impianto La ricerca con 20-30 embrioni 02/02/2016 Pag. 11 diffusione:135752 tiratura:185831 «II virus Zika è un ' emergenza globale» L.Fan. ROMA II virus Zika è una "Emergenza internazionale di salute pubblica". Come Eboia (dall'agosto 2014) e la Polio (da maggio dello stesso anno) e com'era stata a suo tempo l'influenza suina. La dichiarazione è arrivata al termine di una riunione della Commissione istituita dall'Oms, che ha tenuto a precisare che Zika resta una minaccia molto meno preoccupante delle altre, ma cht la dichiarazione è dovuta solo al legame, peraltro per ora solo presunto, con la microcefalia. «Gli esperti -^ha spiegato il direttore generale Margaret Chan a Ginevra - sono stati d'accordo nell'affermare che la relazione causale tra l'infezione da virus Zika in gravidanza e la microcefalia è fortemente sospetta, anche se non è ancora scientificamente provata». LA MANCANZA DEL VACCINO «II comitato - ha aggiunto Chan - non ritiene al momento che ci siano le condizioni per chiedere restrizioni nei viaggi o nei commerci per prevenire la diffusione del virus». Ma c'è di più. «Lo Zika virus da solo non sarebbe stato definito un'emergenza - ha sottolineato David Heymann, a capo della commissione - perché perquanto ne sappiamo non causa condizioni cllniche gravi. È solo per questo possibile legame con la microcefalia che abbiamo deciso di dichiararla emergenza internazionale, ma non sappiamo quanto ci vorrà per trovare il link». Heymann ha ricordato che al momento per le donne in gravidanza sono sconsigliati i viaggi nei paesi colpiti. Al momento la strategia che l'Oms metterà in campo insieme alle istituzioni locali, locali, utilizzando per la prima volta il fondo per le emergenze istituito dopo l'epidemia di Eboia, consisterà nella distribuzione di materiale protettivo e counseling alle donne in gravidanza, a una stretta sorveglianza nei paesi colpiti anche per verificare l'effettivo legame tra virus e microcefalia, e a un impulso alla ricerca per trovare un test rapido e, in un secondo momento, un vacciVIAGGIno e una cura. La dichiarazione di emergenza internazionale, ha precisato Chan, servirà proprio ad avere uno sforzo coordinato in queste direzioni. PROVVEDIMENTI E CONSIGLI Intanto in Brasile, dove c'è stato una seconda donna incinta contagiata a San Paolo, la presidente della Repubblica, Dilma Rousseff, ha firmato una misura provvisoria che autorizza l'accesso forzoso agli immobili in presenza di potenziali focolai larvali di "Aedes aegypti", la zanzara responsabile per la trasmissione del virus. In base al provvedimento - pubblicato ieri sulla locale gazzetta ufficiale - in caso di «imminente pericolo per la salute pubblica agenti sanitari potranno entrare in edifici pubblici e privati quando abbandonati o in assenza di persone che possano autorizzarne l'ingresso» II virus zika nella maggiore parte dei casi è asintomatico, nei restanti casi provoca febbre, dolori dolori reumatici e mal di testa: «Di solito si ha una forma lieve di malattia, i sintomi compaiono un paio di giorni dopo la puntura di una zanzara infetta. La maggior parte delle persone con malattia da virus Zika presenta febbricola e rush cutaneo, si possono presentare anche congiuntiviti, dolori muscolari e articolari, e astenia. I sintomi di solito scompaiono in 2-7 giorni». È quanto Si legge sul sito del Ministero della Salute, sulla base dell'avviso del Centro Europeo Controllo Malattie Infettive, per informare i viaggiatori sui possibili sintomi e il contagio del virus zika. Resta quindi di opinione comune il fatto che, l'unico trattamento possibile per contrastare il contagio, consiste solo nell'alleviare i sintomi con farmaci per il dolore e la febbre, il riposo e bere tanta acqua: se i sintomi peggiorano, consultare un medico, prosegue il Ministero. (8 RIPRODUZIONE RISERVAT Bonifica in Sud America APPELLO DEGÙ ESPERTI DELLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELIA SANITÀ DA GINEVRA: MA PER ORA NESSUNA RESTRIZIONE Al VIAGGIno SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'ANNUNCIO 02/02/2016 Pag. 25 diffusione:41112 tiratura:81689 Invio spese sanitarie, nessun obbligo per le parafarmacie ItaliaOggi pubblica le risposte degli esperti ai quesiti posti dal pubblico in occasione del Videoforum del 21 gennaio sulle novità fiscali e previdenziali del 2016. REGIME DEI MINIMI Un contribuente nel 2015 apre una partita Iva come contribuente minimo; dopo due giorni la cessa con la stessa data di apertura, poi la riapre con data antecedente a quella aperta e cessata prima. Può applicare ancora il vecchio regime dei minimi? In alternativa, può essere considerata una start-up con regime forfettario? Angelo Portelli Risponde Andrea Bongi Il quesito è piuttosto articolato. Perché possa avvalersi del regime dei minimi, con la seconda apertura di partita Iva, sarebbe necessario capire la sorte della prima partita Iva aperta. Non ci sono elementi nel quesito per capire se trattasi di una attività nuova avente i requisiti per essere qualifi cata come start-up. Se lo fosse già dal 2015 la nuova attività può benefi ciare del regime agevolato con aliquota del 5%. Resta tuttavia da capire se la partita Iva aperta e poi chiusa sia di fatto un errore e nessuna attività sia stata svolta su tale posizione o meno. 730 PRECOMPILATO E PARAFARMACIE Le parafarmacie sono obbligate all'invio telematico, verso l'Agenzia delle entrate, dei dati relativi alle spese sanitarie ai fi ni del 730 precompilato? Studio Biondi & associati Risponde Andrea Bongi Si ritiene che le parafarmacie, non trattandosi di farmacie, non rientrano in generale nell'obbligo di invio telematico delle spese sanitarie. Qualora però la parafarmacia fosse accreditata con il servizio sanitario nazionale per altre prestazioni, limitatamente alle stesse, vige l'obbligo di invio di dati. TESSERA SANITARIA, INVIO DATI DAL PODOLOGO Vorrei sapere se il podologo libero professionista è obbligato all'invio dei dati al Sistema tessera sanitaria? La fi gura professionale non è iscritta all'ordine dei medici e odontoiatri e pur rilasciando prestazioni detraibili come spesa sanitaria, non è un medico e a mio avviso non è obbligato alla trasmissione. Roberto Masi Risponde Andrea Bongi Tale figura professionale non risulta, al momento, fra quelle obbligate all'invio dei dati sanitari di cui all'articolo 3, comma 3, del decreto legislativo n. 175/2014, ossia: gli iscritti negli albi dei medici chirurghi ed odontoiatri, le farmacie pubbliche e private e le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate per l'erogazione dei servizi sanitari del Ssn e dei Sasn (Servizi assistenza sanitaria naviganti). In considerazione di ciò non è obbligata all'invio dei dati sanitari 2015. SPESE SANITARIE La struttura sanitaria convenzionata, come può essere considerato un laboratorio di analisi, può delegare per l'invio il proprio commercialista in quanto intermediario telematico? Flora Bruno Risponde Andrea Bongi Secondo quanto previsto nell'articolo 2, comma 3, del decreto ministeriale del 31 luglio 2015 le strutture sanitarie possono trasmettere i dati delle spese sanitarie e dei rimborsi anche tramite le associazioni di categoria ed i soggetti terzi a tal fi ne designati. Si ritiene quindi che sia possibile per il laboratorio di analisi convenzionato dare delega alla trasmissione al proprio commercialista seguendo le usuali procedure previste per la delega a terzi. DATI SANITARI In merito alla comunicazione delle prestazioni 2015 a carico dei medici, volevo chiedere se tra i soggetti obbligati sono ricompresi i veterinari. Gino Ciavardelli Risponde Andrea Bongi No. I veterinari non rientrano tra i soggetti individuati dall'articolo 3, comma 3, decreto legislativo 175/2014 e del dm 31 luglio 2015 e quindi non sono obbligati a trasmettere alcun tipo di dati all'amministrazione fi nanziaria in relazione alle spese mediche o ai rimborsi 2015. 6 continua Le precedenti puntate sono state pubblicate su ItaliaOggi del 26, 27, 28, 29 e 30 gennaio 2016 Foto: Un momento dei lavori SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIDEOFORUM ITALIAOGGI/ LE RISPOSTE DEGLI ESPERTI AI QUESITI DEL PUBBLICO 02/02/2016 Pag. 5 diffusione:85021 tiratura:120193 Con l'editing genetico si tagliano parti difettose di codice ma è possibile manipolare EMANUELA VINAI Se il Dna è un codice, ovvero una serie d'istruzioni, allora queste possono essere modificate e riprogrammate. Ed è proprio ciò che gli scienziati descrivono con il termine editing : la possibilità di modificare e correggere le parole che si trovano all'interno del libretto di istruzioni di ogni organismo vivente. La tecnica che "riscrive" il Dna di qualsiasi organismo ha un nome che ricorda i cereali in scatola (CrisprCas9), ma è una scoperta che rivoluziona il mondo scientifico. L'acronimo sta per «Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats» (sequenze geniche che si ripetono) cui sono associati dei geni Cas ( Crispr associated ) che codificano degli enzimi capaci di tagliare il Dna. In altre parole è il procedimento di ingegneria genetica che permette di tagliare e incollare il Dna in modo specifico: uno strumento di grande precisione per eliminare tratti di Dna difettosi o indesiderati e sostituirli con tratti integri o desiderati. Una tecnica che possiede potenzialità e versatilità di cui non si vedono limiti fisici: qualunque tipo di cellula, vegetale o animale, può essere modificata e la correzione può essere eseguita in qualunque punto del genoma. E sarà proprio con la Crispr che gli scienziati della Gran Bretagna sperimenteranno sugli embrioni per "spegnere" un gene alla volta e capire quali sono quelli fondamentali per lo sviluppo. È ineludibile ora chiedersi quali sono le prospettive, gli utilizzi e i rischi di questa nuovissima tecnologia. «Uno degli obiettivi è sicuramente quello di curare le malattie genetiche, e una sessione congiunta dell'American ed European Society of Human Genetics in programma a maggio a Barcellona sarà proprio incentrata sul gene editing - spiega Domenico Coviello , direttore del Laboratorio di Genetica umana degli ospedali Galliera di Genova -. Recentemente è stata utilizzata nelle cellule staminali derivate da un paziente con una patologia genetica che porta alla cecità. I ricercatori statunitensi della Columbia University e dell'Università dell'Iowa hanno ottenuto le staminali dalla pelle di un paziente e poi hanno corretto la mutazione del gene che causa la retinite pigmentosa. Il prossimo passo sarà riprogrammare le staminali "corrette" in cellule della retina e verificare se è possibile trapiantarle nel paziente». Anche nell'agricoltura gli obiettivi non sono meno ambiziosi, spiega Michele Morgante , ordinario di genetica all'Università di Udine e direttore scientifico dell'Istituto di genomica applicata: «Grazie all'impiego di enzimi che i batteri usano per difendersi dai virus, si ottengono nel Dna della pianta mutazioni mirate indistinguibili da quelle che potrebbero avvenire in natura, ma in tempi molto più brevi». E riuscire a "centrare il bersaglio giusto" con velocità e precisione è un fattore chiave per il successo della procedura: «Negli ultimi vent'anni la ricerca genomica ci ha dato la possibilità di identificare con esattezza i geni e anche le basi specifiche di Dna su cui intervenire. Ora, grazie al genome editing , possiamo modificare le piante per renderle immuni da malattie e parassiti». Il paradosso è che chiunque può procurarsi il kit commerciale per un "taglia e cuci del Dna", ma questo non garantisce di ottenere risultati: «È come comprare al supermercato una bella cassetta dei ferri da meccanico, ma poi bisogna saperla usare - ribadisce Coviello -. Oltre alla competenza specifica del singolo ricercatore, quello che fa la differenza è l'istituzione in cui lavora. Se Bill Gates e Google Venture, nell'agosto scorso, hanno finanziato con 120 milioni di dollari una start up specializzata nell'uso di Crispr, e in questo caso il limite per il ricercatore è solo la fantasia nel proporre applicazioni nei vari settori, dipenderà dalla volontà della direzione approvare o meno un particolare utilizzo». Le potenzialità infinite non esimono gli studiosi dal porsi domande e dal sollecitare un uso prudente e regolamentato della tecnica. Nel caso dell'intervento sugli embrioni umani gli scienziati hanno proposto una moratoria internazionale: «Nel 2015 il dottor Junjiu Huang, biologo alla Sun Yat-sen University di Guangzhou ha per primo utilizzato Crispr/Cas9 per modificare il gene della beta talassemia in embrioni destinati comunque a non sopravvivere a causa di un corredo cromosomico anomalo - racconta Coviello - ma l'esperimento ha allarmato tutta la SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Per progettare la vita c'è il «copia e incolla» 02/02/2016 Pag. 5 diffusione:85021 tiratura:120193 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato comunità scientifica tanto da far chiedere una moratoria sull'utilizzo di questa tecnologia sulle cellule della linea germinale, cioè in grado di trasmettere le modificazioni delle caratteristiche genetiche alle generazioni successive». Un allarme rapidamente condiviso: «Nel summit organizzato in dicembre a Washington dalla National Academy of Sciences degli Stati Uniti, dall'Institute of Medicine, dalla Chinese Academy of Science e dalla Royal Society of London si è ribadito che è meglio interrompere gli esperimenti su embrioni e gameti umani fino a quando non ci sarà la certezza che non comportino rischi biologici e che sia chiaro il tipo di utilizzo con il consenso della società». Va poi chiarita un'importante distinzione: «Da un lato Crispr potrebbe essere utilizzato nelle fasi più avanzate di gravidanza, quando con la diagnosi prenatale si evidenzia un difetto genetico che diviene correggibile. Su un altro fronte invece, con la produzione di un numero elevato di embrioni nella fecondazione artificiale, si potrebbe aprire lo scenario a richieste di modifiche del Dna per soddisfare desideri personali su specifici geni, con la falsa illusione che questo possa permettere un miglioramento della specie». Discorso analogo per l'utilizzo in agricoltura, una tecnologia agli albori che non va demonizzata ma che necessita di regole: «La tecnica ha rischi del tutto equivalenti alla mutagenesi usata finora, anzi, ora se ci sono mutazioni off target sono subito riconosciute ed eliminate, ma è comunque importante che non si finisca nel far-west - chiarisce Morgante -. Un gruppo di ricercatori ha recentemente pubblicato su Nature Genetics un editoriale ragionato in cui si propone un quadro normativo utile a ridurre al minimo i rischi di questa tecnica, finalizzandola esclusivamente al portare il miglior beneficio possibile per l'umanità». Nella discussione entra anche la confusione con gli Ogm, che però sono diversi: «In Europa è prevalsa la tesi per cui è la tecnologia che fa la differenza e non il prodotto, ma qui non abbiamo inserimento di geni "alieni" nella pianta bensì un taglio di precisione nel Dna a fini migliorativi». Resta la questione della componente finanziaria, tutt'altro che trascurabile: il ritorno economico in questo ambito può essere da capogiro. «Sicuramente questa nuova tecnologia apre un mercato enorme - conferma Coviello -. Per esempio Bayer ha sottoscritto un accordo con la Crispr Therapeutics per trovare nuove terapie per l'emofilia, le malattie dell'apparato cardiovascolare nei bambini e la cecità da degenerazione della macula». «I brevetti sui geni esistono da tempo, e contrariamente a quanto si pensa i maggiori depositari di brevetti in questo campo sono le università e non le multinazionali spiega Morgante - perché molto è frutto della ricerca di base. Senza questa attività fondamentale che ci dica cosa e dove è ciò che cerchiamo e vogliamo modificare non sarebbe nemmeno possibile utilizzare il gene editing ». La tecnica Ora si possono "correggere" le parole all'interno del libretto di istruzioni di ogni organismo vivente Le applicazioni Tutti d'accordo: «CrisprCas9» è un metodo rivoluzionario, ma occorre muoversi con prudenza 02/02/2016 Pag. 1 diffusione:83734 tiratura:155835 Nuove norme sulle sigarette: ecco cosa cambia da oggi Enza Cusmai a pagina 11 A molti sarà capitato di vedere un genitore (papà ma anche mamma) fumare alla guida dell'auto (con i finestrini chiusi) mentre sul sedile posteriore un bambinetto seduto al seggiolino respira ignaro in una piccola camera a gas. Beh, ora queste scene allucinanti non dovrebbero più ripetersi. Se un adulto non capisce che il fumo passivo è tossico per un bambino, allora ci pensa una nuova legge ad affibbiare 500 euro di multa al genitore senza cervello. Si tratta del decreto di recepimento della direttiva Ue 2014/40 sulla lotta al tabagismo che da oggi sarà progressivamente applicato e aggiungerà qualche tassello in più al dirompente decreto Sirchia che vietò il fumo nei locali pubblici nel lontano 2005. Le novità del decreto riguardano il commercio e il consumo del tabacco e sono racchiuse in 31 articoli. Alcune riguardano la salvaguardia della salute di bambini e adolescenti. Ecco le regole. QUANDO IN AUTO NON SI FUMA Se sono presenti minorenni e di donne in stato di gravidanza nessuno, da oggi, può accendersi una sigaretta, sia il conducente o i passeggeri di auto, in sosta o in movimento. Inoltre, per contrastare il fumo tra i giovanissimi, sarà vietato vendere ai minori anche sigarette elettroniche se è presente la nicotina. E il tabaccaio smemorato rischia grosso: chiunque venda bionde, tabacco o sigarette elettroniche a minorenni incorre in sanzioni che vanno da un minimo di 500 a un massimo di 3 mila euro. Per i recidivi c'è fino la revoca della licenza. NUOVE AREE SMOKE FREE Sarà vietato fumare nelle pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, degli ospedali e Irccs pediatrici (come il Bambin Gesù a Roma o il Gaslini a Genova) e dei reparti di ginecologia, pediatria e neonatologia di tutti gli ospedali. L'obiettivo è duplice: combattere i danni da fumo passivo ed evitare di condizionare negativamente lo stile di vita dei bambini. PACCHETTI CHOC A maggio entrare in tabaccaio sarà come vistare un museo degli orrori. Più della metà della facciata anteriore e posteriore di ogni pacchetto di sigarette sarà coperto da immagini forti (persone incoscienti al pronto soccorso, arti del corpo aggredite dalla malattia, cadaveri nella bara) già adottate da 10 dei 28 Paesi Ue, tra cui Francia, Gran Bretagna e Spagna. A ciò si aggiungerà la solita l'avvertenza generale «Il fumo uccide - smetti subito» e «Il fumo contiene oltre 70 sostanze cancerogene». Tra le informazioni aggiuntive, gli interventi per smettere di fumare e il numero del Telefono verde contro il fumo dell'Istituto superiore di sanità (800.554.088). PUBBLICITÀ LIMITATA IN TV Le nuove regole dispongono il divieto di pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina trasmesse all'interno di programmi rivolti ai minori. La norma si applica anche nei 15 minuti precedenti e successivi alla trasmissione nella fascia oraria dalle 16 alle 19. A ciò si aggiunge anche il divieto di pubblicità delle e-cig anche sulla stampa e al cinema. VIA I PACCHETTI SLIM Spariranno dalla circolazione i pacchetti da 10 sigarette: l'unica confezione ammessa alla vendita sarà quella da 20 sigarette, mentre la confezione di tabacco da arrotolare non ne dovrà contenere meno di 30 grammi. Limitate anche quelle con aromi (come mentolo e vaniglia) ritenute pericolose perché alterano la percezione della pericolosità delle sigarette. Salute e risparmio - Secondo le stime della Commissione Ue, questo giro di vite potrebbe determinare un calo del 2% dei consumi in cinque anni: significherebbero circa 2,4 milioni di fumatori in meno nell'Unione europea, con un risparmio annuale in termini di assistenza sanitaria calcolato in 506 milioni di euro. L'obiettivo è soprattutto quello di ridurre il consumo tra i giovani, anche perché il 94% dei fumatori comincia prima dei 25 anni e circa il 50% muore prematuramente, 14 anni prima in media rispetto ai non fumatori. In Italia ci sono poco più di 10 milioni di fumatori, il 60% dei quali sono uomini. Chi cerca di smettere, nell'80% dei casi fallisce. Secondo il ministero della Sanità il fumo provoca tra i 70 e gli 83mila morti all'anno, un quarto dei quali riguarda persone tra i 35 e i 65 anni. MOZZICONI SALATI Da oggi, inoltre, è operativa la norma introdotta dalla legge sulla «green economy», che prevede una multa da 30 a 300 euro a chi getta a terra mozziconi di sigaretta, chewing-gum e scontrini. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato STRETTA PER I FUMATORI 02/02/2016 Pag. 1 diffusione:83734 tiratura:155835 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Si riuscirà a cogliere sul fatto i maleducati? Gli obblighi saranno progressivamente applicati fino a maggio cosa cambia 65% 10 Avvertenze relative alla salute sui pacchetti, con grandi scritte ma soprattutto una fotografia a colori, che raffigura gli effetti shock del fumo sulla salute. Inoltre viene riportato il numero verde per smettere di fumare LE AVVERTENZE DEVONO OCCUPARE ALMENO della superficie del pacchetto Vietato fumare all'aperto nei pressi di scuole, ospedali, università. Vietato inoltre in macchina, sia per il conducente che per i passeggeri, se a bordo ci sono minori o donne in gravidanza Stretta sulla vendita ai minori: chiunque trasgredisce al divieto viene sanzionato con una multa da 500 a 3.000 euro, e gli viene sospesa la licenza per 15 giorni. In caso di recidiva la multa sale da 1.000 a 8.000 euro, e la licenza viene revocata Vietato l'inserimento nel tabacco di additivi quali vitamine, caffeina o taurina, e aromi caratterizzanti. 2Sigarette elettroniche: obbligatoria una notifica al ministero della Salute da parte dei produttori, che contenga l'elenco di tutti gli ingredienti contenuti nel prodotto, i dati tossicologici, la descrizione del processo di produzione, ecc. Mentre con le ricariche va allegato un «foglietto illustrativo» con istruzioni per l'uso, elenco dei componenti, avvertenze sugli effetti nocivi Vietata la vendita dei pacchetti da dieci sigarette mila 80 L'EGO Nel 2014 si sono registrate scene di fumo nel 44% di tutti i film di Hollywood Numero decessi all'anno a causa del fumo Il Piano prevede tra gli obiettivi nazionali da conseguire la riduzione della prevalenza dei fumatori di almeno il 10% entro il 2018 Studi realizzati negli Usa hanno dimostrato che il 37% degli adolescenti cominceranno a fumare perché incitati da quello che hanno visto sul grande schermo Secondo gli esperti l'esposizione a scene del piccolo e grande schermo dove si fuma ha spronato 6 milioni di adolescenti americani a fumare nel 2014 02/02/2016 Pag. 17 Alcol e nuove droghe provocano intossicazioni nell'età pediatrica LUCA BERNARDO* "Intossicazioni acute in età pediatrica: nuove droghe e nuove sostanze tossiche» è il titolo del primo Convegno presentato all'Ospedale Buzzi del Nuovo Polo Pediatrico ASST Fatebenefratelli Sacco. La giornata di clinica e ricerca dedicata all'età evolutiva ha visto la partecipazione di diversi specialisti provenienti non solo dalla Lombardia, ma anche da tutta Italia e la partecipazione di altrettanti professionisti. L'evento è stato inaugurato dal Direttore Generale dottor Alessandro Visconti, il quale ha presentato il nuovo sistema socio-sanitario che si interfaccia con il territorio e i suoi cittadini. Una nuova risposta della sanità Lombarda che si avvicina sempre di più ai soggetti, per rispondere alle loro specifiche richieste, orientata non solo alle cure, ma anche alla prevenzione. C'è stato, inoltre, il saluto della dottoressa Ida Salvo, Direttore S.C. Anestesia e Rianimazione, Ospedale dei Bambini V. Buzzi, insieme alla moderazione del professore ordinario G.V. Zuccotti, dell'Ospedale dei Bambini Buzzi, organizzatori dell'evento congressuale. Un Convegno rivolto ai bambini e agli adolescenti. Diverse le sessioni che hanno visto la presenza di un giusto mix di relatori e moderatori che rappresentano già il nostro presente oltre che una garanzia per l'età evolutiva. La giornata è stata organizzata con il patrocinio della AOPI onlus (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani), della SIIARTI, Sezione Lombardia, della Società Italiana di Pediatria, della SITOX, della S.A.R.N e P.I. Le sessioni suddivise nell'arco della giornata hanno visto nella prima parte della mattinata un'area dedicata all'età adolescenziale. Sono stati presentati diversi fenomeni in adolescenza correlati all'uso e abuso di sostanze tra gli adolescenti. La dott.ssa Francesca Maisano, psicologa clinica e dell'età evolutiva, ha approfondito la tematica del binge drinking, l'uso di "abbuffata" alcolica: l'assunzione di un quantitativo eccessivo di alcol, di solito 5/6 drink in un arco temporale ridotto. Un fenomeno, quello del binge drinking, che può avere effetti nocivi a livello cerebrale. Nell'intervento del dott. C.A. Locatelli, tossicologo presso l'IRCCS Fondazione Salvatore Naugeri, è stato evidenziato come non solo ci sia stato un cambiamento nel contenuto delle sostanze illegali, ma quanto sia sempre più facile per alcuni adolescenti reperire certe sostanze attraverso l'uso di internet,e in particolare nel cosiddetto deep web il cui controllo spesso sfugge rispetto ai normali motori di ricerca. Il dottor M. Marti del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie, dell'Università degli studi di Ferrara, ha mostrato alcuni esperimenti sui topi di alcune nuove sostanze, le smart drugs: effetti nocivi non solo sull'animale, ma anche sull'uomo con perdita di coscienza, alterazione della stessa fino ad arrivare a un malfunzionamento cardiaco anche grave. Nella sessione pomeridiana sono stati trattati altri temi di fondamentale importanza come le Intossicazioni acute gravi da additivi erroneamente utilizzati per la preparazione di alimenti o anche Intossicazioni da paracetamolo e integratori alimentari/prodotti non medicinali. Gli argomenti trattati sono stati un contributo importante di aggiornamento ed hanno visto una discussione vivace in un'atmosfera serena ed estremamente costruttiva e sicuramente hanno lasciato in tutti i partecipanti una traccia scientifica che sarà di aiuto nel lavoro di tutti i giorni. * Direttore del Dipartimento Materno-Infantile Fatebenefratelli e Oftalmico SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Pillole di salute 02/02/2016 Pag. 76 N.1/2 - gen/feb 2016 diffusione:50000 tiratura:80000 Poppate in pubblico: si può? NutrirE il ProPrio BEBÈ al SENo È uN MoMENto iNtiMo, uN aSPEtto dElla rElazioNE tra MaMMa E BaMBiNo da rElEgarE tra lE Mura doMEStiChE? •Di GIORGIA COZZA Un gesto naturale Piano piano cominciano a uscire 'allo scoperto', superando il timore di reazioni o giudizi poco amichevoli: le mamme di oggi stanno riconquistando il diritto di nutrire al seno i loro bebè fuori dalle mura domestiche. "allattare in pubblico non è ancora la norma, ma sono sempre più numerose le donne consapevoli di poterlo fare tranquillamente", dice Paola Paschetto, consulente professionale (iBClC) presso il Centro allattamento Materno di Biella. "Nutrire un bebè è un gesto del tutto naturale". in passato, la presenza di una madre intenta ad allattare non suscitava particolari reazioni, era la norma e nessuno metteva in dubbio che fosse 'opportuno': prova ne sono i numerosi quadri che rappresentano la Madonna nell'atto di porgere il seno al Bambin gesù. Con l'avvento della formula artificiale e della cultura del biberon, però, generazioni di donne hanno rinunciato a nutrire al seno i loro piccini e si è persa la consuetudine e tutti i gesti che sono propri dell'allattamento. una consuetudine che oggi la nostra società sta lentamente cercando di recuperare. "allattare significa nutrire un bambino che in quel momento ha fame o sete e quindi reclama la poppata", continua la consulente. "È evidente che la mamma ha il diritto ad accogliere e soddisfare i bisogni del suo piccino senza temere i commenti o il disappunto di quanti la circondano". Fuori casa: dove e quando uno dei numerosi vantaggi dell'allattamento al seno consiste nella possibilità di nutrire il bebè ovunque ci si trovi e in qualunque momento. "una passeggiata per le vie della città, una gita fuori porta, una giornata trascorsa in spiaggia o in alta quota con il proprio bambino: se la madre allatta al seno non le serve niente, l'alimento è sempre disponibile, già pronto alla temperatura ottimale e l'igiene è garantita", considera Paola Paschetto. "una comodità che la mamma può apprezzare quotidianamente anche quando deve svolgere delle commissioni o fare la spesa. allattando si può uscire di casa senza badare all'orologio e senza fretta, sapendo che quando il bambino avrà fame saremo pronte a soddisfare il suo bisogno". a questo proposito, sono particolarmente utili gli spazi per le poppate allestiti da negozi, farmacie e locali pubblici per favorire l'allattamento materno. "in genere, questi negozi sono 'riconoscibili' grazie a un adesivo, esposto sulla porta o sulle vetrine, che li identifica come 'amici' di mamma e bambino", spiega la consulente. "la donna può entrare e sostare il tempo necessario per nutrire il proprio piccino senza obbligo di acquisto. un'area ad hoc, destinata alle neomamme e fornita di poltrona (per la poppata) e fasciatoio per il cambio del bebè, si può inoltre trovare nella maggior parte dei negozi di prodotti per l'infanzia. Questi spazi rappresentano una soluzione particolarmente comoda soprattutto nei mesi invernali, quando non si può sfruttare la panchina del parco giochi, che invece è perfetta per le poppate estive". E se nella propria città non ci sono locali pubblici o negozi che offrono ospitalità per la poppata? "Se ci si trova nei pressi di un centro commerciale si possono sfruttare i camerini dei reparti di abbigliamento, oppure si può fare una sosta in una chiesa", suggerisce Paola Paschetto. "Per chi è in confidenza con un negoziante, un ristoratore o un farmacista, nulla vieta di chiedere una sedia, in una posizione un po' appartata, per qualche minuto. altrimenti la mamma potrà approfittare della poppata per bere un tè nel bar o nella pasticceria più vicina: così, mentre soddisfa il bebè può fare merenda". Un aiuto dal look Ci sono mamme che allattano serenamente in qualunque situazione e altre che, invece, vogliono sentirsi al riparo da sguardi indiscreti. "Per garantire la privacy, è sufficiente qualche piccolo accorgimento nel look", consiglia Paola Paschetto. "la soluzione ideale è sollevare la maglia per offrire il seno al bebè, Consulenza di Paola Paschetto consulente professionale in allattamento (iBClC) g E se il bimbo • grandicello? In caso di critiche in questo modo si resta completamente coperte, dalla maglia stessa e dalla testolina del bimbo che sta poppando. Se la mamma indossa una camicetta può essere d'aiuto portare un foulard o una sciarpa che, SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato guida all' allattamento 02/02/2016 Pag. 76 N.1/2 - gen/feb 2016 diffusione:50000 tiratura:80000 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 32 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato avvolti morbidamente intorno al collo, proteggono il décolleté". recentemente sono comparsi sul mercato anche vari modelli di 'magliette per l'allattamento', ovvero maglie in cotone a manica lunga o corta che permettono di nutrire comodamente e con discrezione grazie a particolari aperture all'altezza del seno. infine, per le poppate 'on the road', può essere d'aiuto la fascia porta-bebè, che permette di allattare senza neppure spostare il bimbo (che nella fascia è già a contatto con la mamma e può accedere facilmente al seno) e senza che gli altri si accorgano che il piccino sta mangiando. durante l'inverno, il bebè portato nella fascia può essere sistemato sotto il cappotto: in questo modo, né lei né il bimbo rischiano di prendere freddo durante la poppata. allattare è un gesto naturale e un diritto di mamma e bambino, ovunque loro si trovino. Non tutti, però, sono pronti ad accogliere con simpatia questa consuetudine e può accadere che la neomamma si senta muovere qualche critica più o meno velata. Come reagire, in questi casi? "anche se sappiamo di essere nel giusto ed eventuali osservazioni ci infastidiscono conviene mantenere la calma e rispondere con gentilezza", suggerisce Paola Paschetto. "Meglio evitare i toni aggressivi e far notare, magari con un sorriso, che si sta nutrendo un bimbo che ha fame e quindi ha bisogno del latte della sua mamma". E se la poppata avviene in un locale pubblico o in un negozio e veniamo criticate o addirittura invitate ad allontanarci dal personale? "Se a trattarci in questo modo è un dipendente", considera la consulente, "si potrà segnalare l'accaduto ai proprietari dell'attività. Se invece la critica proviene proprio dai responsabili dell'esercizio commerciale o del locale non resta che allontanarsi, ma nulla vieta successivamente di riferire il sopruso ai giornali locali o alle associazioni che si occupano di promuovere l'allattamento al seno, come la leche league italia. Segnalando questi atteggiamenti scorretti si combattono i pregiudizi e si favorisce la diffusione di una cultura pro-allattamento". Molte mamme che hanno allattato serenamente in pubblico nei primi mesi di vita del bebè continuano a farlo senza problemi anche quando il loro bimbo è diventato più grande. altre, invece, non si sentono più a loro agio o preferiscono evitare di suscitare i commenti di quanti le circondano. "in questo caso la mamma può mettersi d'accordo con il suo bambino e spiegargli che lei continuerà a farlo poppare quando sono a casa", dice la consulente, "ma non quando si trovano fuori, al parco-giochi o in altre situazioni, poiché adesso che è cresciuto la poppata è diventata una 'cosa privata', soltanto loro. un bimbo tra i diciotto e i ventiquattro mesi comprende le richieste della mamma ed è in grado di accontentarla o rispettare un patto, l'importante è che lei spieghi con pazienza e in modo semplice e chiaro che cosa si aspetta da lui, dandogli poi il tempo di abituarsi al cambiamento e di acquisire la nuova abitudine. Questo naturalmente vale solo per chi preferisce portare avanti l'allattamento solo nella sfera privata. le mamme che non sentono questo bisogno, potranno andare avanti ad allattare tranquillamente anche fuori casa!". 02/02/2016 Pag. 2 N.4 - 2 febbraio 2016 La relazione tra ospedali e assicurazioni nell'epoca dell'«utente razionale» e del risk management a cura di Cineas Si evolve lo scenario della sicurezza in ospedale con nuove disposizioni che mettono al centro la gestione del rischio. La legge di Stabilità 2016 prevede che le strutture sanitarie attivino la funzione di risk management e il più recente disegno di legge sulla responsabilità professionale del personale sanitario (Ddl Gelli) introduce alcuni elementi di innovazione. In particolare si tratta di: obbligo di assicurazione per le strutture ospedaliere; inversione dell'onere della prova in caso di malpractice dal medico al paziente; obbligo di conciliazione. Questi fattori incideranno sui principali protagonisti della sanità, cioè gli ospedali, le compagnie di assicurazione e il paziente. Per quanto riguarda i primi, il lavoro del personale sanitario si svolge in un contesto di crescente conflittualità e diffidenza tra medico e paziente. L'approccio all'errore è quello di ricerca del colpevole che ha attivato una spirale viziosa di escalation di denunce e di diffusione della medicina difensiva (che costa allo Stato oltre 10 miliardi di euro). Con l'introduzione dell'hospital risk management si creano i presupposti per un sistema virtuoso basato sul monitoraggio degli incidenti e dei near miss in quanto l'ottica non è quella del fallimento (individuale o organizzativo), ma del miglioramento della sicurezza e, quindi, della qualità delle prestazioni. Gestire i rischi per le strutture sanitarie vuol dire il controllo continuo delle attività, riducendo gli sprechi e le probabilità di errore (sbagliare diventa più difficile e le conseguenze dell'errore sono calmierate). In sostanza, ridurre i sinistri e rendere gli ospedali assicurabili. Per il comparto assicurativo la sanità non è più, da anni, un ambito di business in quanto i rapporti tecnici hanno evidenziato una sinistralità troppo elevata. Ma lo sviluppo del settore è legato all'espansione del mercato che nei rami danni non-auto, negli ultimi 10 anni, è rimasto fermo in modo preoccupante. L'obbligo dell'assicurazione per gli ospedali aprirà nuove opportunità, in quanto, a fronte dell'imposizione, ci dovrà essere una reciprocità di disponibilità ad assicurare da parte delle compagnie. Attualmente, non esistendo l'obbligo di assicurazione per gli ospedali, alcune strutture hanno optato per un regime di "autoassicurazione" in base al quale vengono accantonati dei fondi in vista di eventuali risarcimenti; tale sistema non garantisce l'utilizzo efficiente delle risorse finaziarie, né la capacità economica di risarcire il danno se l'incidente si verifica realmente (il regime dell'autoassicurazione non si basa, infatti, sui princìpi delle riserve matematiche, né viene effettuato un controllo sugli accantonamenti come accade, invece, quando ad assicurare è una compagnia). E per il futuro la situazione rischia di aggravarsi pericolosamente (la denuncia del sinistro può avvenire entro 10 anni dal riscontro del danno). Una volta stabilita l'obbligatorietà, si apre la querelle su quanto costeranno le coperture per gli ospedali e per i professionisti della sanità (per i quali l'obbligo di stipula esiste già dal 2014). Per il contenimento dei costi delle polizze, il risk management potrebbe essere la chiave di volta, ovvero l'ospedale che avrà attivato procedure di risk management permetterà alla compagnia una quantificazione più precisa. In pratica l'ospedale potrebbe attuare un self assessment sulle procedure di gestione del rischio da cui deriverà un rating all'assicuratore con l'evidenza dei punti di forza e di debolezza. Tale procedura implica che le compagnie si avvalgano di professionisti con le competenze necessarie per valutare i rischi specifici delle strutture sanitarie. Inoltre, l'assicuratore dovrà incentivare le strutture che miglioreranno nel tempo il proprio profilo di gestione del rischio offrendo degli sconti sulle polizze sottoscritte. In caso di contenzioso, l'analisi degli avvenimenti e la composizione della controversia dovrebbe essere affidata a un gruppo di lavoro multidisciplinare che includa la partecipazione del personale sanitario, dei professionisti medico legali dell'ospedale, rappresentanti del broker e della compagnia. Nel periodo di transizione dall'attuale situazione a quella prospettata dal Ddl in discussione, ci dovrà essere un impegno da parte del degli organi di controllo (ad esempio l'Ivass) nel produrre delle schede introduttive delle compagnie estere operanti, in SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 33 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CODICE ROSSO 02/02/2016 Pag. 2 N.4 - 2 febbraio 2016 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 34 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Italia, in base all'assunto della Libera prestazione di servizio (Lps) con la finalità di rendere trasparente, all'ospedale che sottoscrive la polizza, con chi dovrà interloquire in caso di eventuale gestione del sinistro. In questo quadro di relazioni complesse tra medici-ospedali e compagnie, s'inserisce il paziente che, in realtà, è il vero protagonista del processo di cura. In prospettiva si dovrà passare sempre più dalla figura tradizionale del "paziente" (connotazione passiva) a un modello in cui il malato sia un "utente razionale" (connotazione pro-attiva) che partecipa alle decisioni sulla propria salute (informandosi e scegliendo tra i vari percorsi di cura disponibili). In quest'ottica di presa di coscienza e scelta attiva del malato-utente razionale si realizza pie- namente la finalità del consenso informato che, attualmente, risulta più una procedura burocratica, utilizzata dal medico come strumento di difesa. Per concludere, il nuovo scenario di gestione del rischio potrà, realmente, funzionare e innescare meccanismi virtuosi, solo se si realizzeranno queste condizioni: 1. edilizia sanitaria funzionale; 2. personale sanitario con elevate competenze - sia dal punto di vista delle conoscenze tecniche che delle soft skills - con un forte commitment, a tutti i livelli, nella qualità di vita del paziente; 3. informatizzazione dei processi; 4. apparecchiature biomedicali all'avanguardia; 5. implementazione di efficaci modelli di risk management con focalizzazione sul miglioramento continuo. Recenti indagini sulla diffusione delle nuove tecnologie in sanità hanno delineato prospettive nelle quali, tra 5 anni, 500 milioni di persone in tutto il mondo utilizzeranno sistemi di mobile health (questa proiezione e la successiva sono tratte da "Medicina e nuove tecnologie: prime riflessioni sull'impatto" Enpam 2014). In Italia, l'utilizzo delle tecnologie Ict potrebbe portare un risparmio di 4 miliardi di euro (includendo in questa cifra ad esempio la deospedalizzazione di pazienti cronici grazie all'assistenza domiciliare, ma anche i risparmi dovuti all'utilizzo della cartella clinica elettronica e alla dematerializzazione dei referti ecc.). In conclusione, è evidente che il contesto normativo, gli strumenti di management e le innovazioni tecnologiche ci offrono interessanti scenari di miglioramento delle prestazioni sanitarie; le decisioni d'investimento che prendiamo oggi saranno determinanti per la qualità del Ssn del futuro. Adolfo Bertani presidente Cineas 02/02/2016 Pag. 1.4 N.4 - 2 febbraio 2016 Farmaci , impatto innovativi In farmacia consumi in salita - Ims Health: il volano della libera vendita Rosanna Magnano Consumi in farmacia in leggero incremento, sulla scia della tendenza generale dell'invecchiamento della popolazione e della cronicizzazione delle patologie. Un impatto pesante dei costosi medicinali innovativi introdotti lo scorso anno, soprattutto sulla spesa farmaceutica ospedaliera; esborsi in aumento da parte dei cittadini. Sono questi i principali trend che emergono dal Rapporto Osmed sull'uso dei farmaci in Italia nei primi nove mesi del 2015 pubblicato dall'Aifa. «Il consumo dei farmaci in regime di assistenza convenzionata spiega il Dg Aifa Luca Pani - è sostanzialmente stabile e il lieve incremento è in linea con le esigenze di cura di una popolazione che tende a invecchiare. Permangono livelli di scarsa aderenza alle terapie e di inappropriatezza per alcune classi di farmaci (es. ipolipemizzanti, calcio-antagonisti, inibitori di pompa protonica), e su questo fronte è necessario fare meglio sia per l'efficacia dei trattamenti sia per una migliore gestione delle risorse». Nei primi nove mesi del 2015 la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) è stata pari a 21,3 mld di euro (+7,8% rispetto al 2014), di cui il 76,5% è stato rimborsato dal Ssn. La spesa farmaceutica territoriale pubblica è a quota 9,7 mld (circa 159 euro pro capite), con un aumento del +9,6% rispetto allo stesso periodo del 2014. Un aumento dovuto «principalmente alla crescita del +37,4% - spiega Aifa - della spesa per medicinali di classe A erogati in distribuzione diretta e per conto, per l'erogazione attraverso questo canale dei farmaci più costosi». Basti notare che il Sofosbuvir è infatti il primo dei 30 principi attivi nella classifica della spesa regionale per medicinali erogati in distribuzione diretta e per conto, con 681 mln di euro. La spesa farmaceutica convenzionata ha invece registrato un lieve calo (-0,6%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Effetto combinato di un aumento dei medicinali prescritti (+0,5%), di una lieve diminuzione dei prezzi (1,7%) e di uno spostamento dei consumi verso prodotti più costosi. Gli italiani hanno infatti consumato 1.041,1 dosi ogni mille abitanti in regime di assistenza convenzionata con un lieve incremento rispetto all'anno precedente (+0,5 per cento). In farmacia la categoria di farmaci più consumata è quella per l'apparato cardiovascolare (41,8 euro pro capite). In ospedale la prima categoria in termini di spesa è quella dei farmaci antineoplastici e immunomodulatori (sesta in quantità). Categoria che si colloca al primo posto anche a livello generale, considerando la spesa farmaceutica pubblica totale, con 3,2 mld di euro, seguita dagli antimicrobici (2,9 mld) che quest'anno superano i farmaci del sistema cardiovascolare (2,7 mld). Sul capitolo appropriatezza, gli indicatori «hanno mostrato un livello non sempre ottimale dell'aderenza al trattamento». Per l'ipertensione in particolare, il 58,9% dei pazienti è risultato «aderente». Sugli inibitori della pompa acida, «sebbene ancora distanti da livelli di appropriatezza accettabili, l'indicatore ha mostrato nel 2015 un trend verso l'appropriatezza». Meglio sui biosimilari. «Il monitoraggio dell'appropriatezza spiega Aifa - ha evidenziato, inoltre, un andamento temporale crescente dell'uso dei biosimilari nei pazienti naïve, sebbene ci siano ancora spazi di miglioramento». Intanto, secondo i dati diffusi da Ims Health il mercato più complessivo in farmacia non conosce crisi e nel 2015 raggiunge i 25,3 mld di euro con una crescita dell'1,6% rispetto al 2014. A sostenere economicamente il canale è il mercato di libera vendita, che vale 10,2 miliardi nel canale farmacia (più del 40% del totale) e ha messo a segno un incremento in valore del 4,1 per cento. I fatturati di parafarmacie e corner della grande distribuzione hanno registrato risultati meno positivi in valore sul mercato commerciale (0,8% per le parafarmacie e -1,6% i corner Gdo) e negativi in volumi. Il canale farmacia è l'unico a registrare segno positivo anche sui consumi (+ 1% circa). La domanda di salute nel nostro Paese è ancora in crescita malgrado la crisi economica. Le specialità con obbligo di prescrizione, infatti, mantengono sostanzialmente il valore del 2014 (circa 15 miliardi, -0,1%), le confezioni aumentano leggermente e i farmaci di autocura restano stabili nei consumi registrando un SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 35 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato REPORT OSMED/ Nei primi nove mesi del 2015 spesi 680 mln solo per il Sofosbuvir 02/02/2016 Pag. 1.4 N.4 - 2 febbraio 2016 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato aumento in valori (+3,4 per cento). Rosanna Magnano Spesa farmaceutica territoriale pubblica: confronto fra i primi 9 mesi del periodo 2011/15 1+2+3+4 Spesa convenzionata lorda 9.375 8.666 8.540 8.244 8.189 -7,6 -2,5 -2,4 -0,7 1+2 Compartecipazione del cittadino 975 1.052 1.074 1.121 1.136 7,9 2,1 4,4 1,4 1 Ticket per confezione 401 401 421 411 401 0,0 5,0 -2,4 -2,4 2 Quota prezzo di riferimento 574 651 653 710 735 13,4 0,3 8,7 3,5 3 Sconto (1) 624 584 698 669 654 -6,4 19,5 -4,2 -2,2 4 Spesa convenzionata netta 7.776 7.029 6.678 6.455 6.399 -9,6 -5,0 -3,3 -0,9 5 Distrib. diretta di fascia A (2) 2.124 2.124 2.240 2.422 3.328 0,0 5,5 8,2 37,4 4+5 Spesa territoriale 9.900 9.153 8.918 8.877 9.727 -7,5 -2,6 -0,5 9,6 (1) Comprende lo sconto per fasce di prezzo posto a carico delle farmacie; l'extrasconto da determinazione Aifa 9 febbraio 2007, successivamente modificata dalla determinazione Aifa 15 giugno 2012; e lo sconto a carico dell'industria da determinazione Aifa 30 dicembre 2005. Lo sconto non comprende la determina Aifa del 30 ottobre 2014 (2) Spesa distribuzione diretta e per conto di fascia A, comprensiva - nel caso di Regioni con dati mancanti - del valore del 40% della spesa farmaceutica non convenzionata rilevata attraverso il flusso della "Tracciabilità del farmaco", ai sensi della legge 222/2007. In particolare, è stata applicata tale procedura alla Sardegna (per il periodo luglio-settembre) e alla Sicilia (per il periodo agosto-settembre); il dato della distribuzione diretta e per conto non è consolidato e, pertanto, coincide con la stima sviluppata nell'ambito del monitoraggio periodico della spesa farmaceutica condotto dall'Aifa Fonte: elaborazione OsMed su dati Nsis, Agenas e Ims health 1 Spesa convenzionata netta 7.776 7.029 6.678 6.455 6.399 -9,6 -5,0 -3,3 -0,9 2 Dist. dir. e per conto fascia A 2.124 2.124 2.240 2.422 3.328 -0,0 5,5 8,2 37,4 1+2 Totale spesa pubblica 9.900 9.153 8.918 8.877 9.727 -7,5 -2,6 -0,5 9,6 3 Compartecipaz. del cittadino 975 1.052 1.074 1.121 1.136 7,9 2,1 4,4 1,4 4 Acquisto privato di fascia A * 810 852 905 902 932 5,2 6,2 -0,3 3,3 5 Classe C con ricetta 2.421 2.275 2.251 2.224 2.242 -6,0 -1,1 -1,2 0,8 6 Automedicazione (Sop e Otc) 1.610 1.608 1.736 1.739 1.812 -0,1 8,0 0,2 4,2 3+4+5+6 Totale spesa privata 5.816 5.787 5.966 5.986 6.122 -0,5 3,1 0,3 2,3 Totale spesa farmaceutica 15.716 14.940 14.884 14.863 15.849 -4,9 -0,4 -0,1 6,6 Quota a carico Ssn (%) 63,0 61,3 59,9 59,7 61,4 (*) Il dato relativo alla spesa privata di farmaci rimborsabili dal Ssn è ricavato per differenza tra la spesa totale (stimata da Ims) e la spesa a carico Ssn (ottenuta dai dati OsMed). Fonte: elaborazione OsMed su dati Ims health (per i dati di spesa privata) Spesa per la farmaceutica territoriale pubblica e privata: confronto fra i primi 9 mesi 2011/15 Asl, aziende ospedaliere, Ria e penitenziari * Spesa convenzionata lorda 8.189 38,5 -0,7 Distrib. diretta e per conto di fascia A 3.328 15,6 37,4 Classe A privato 932 4,4 3,3 Classe C con ricetta 2.242 10,5 0,8 Automedicazione (farmacie pubbliche e private) 1.812 8,5 4,2 (*) Al netto della spesa per i farmaci erogati in distribuzione diretta e per conto di fascia A e dell'ossigeno e degli altri gas medicali Composizione spesa farmaceutica nei primi 9 mesi del 2015 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 36 02/02/2016 Pag. 9 N.4 - 2 febbraio 2016 Prevenzione, strada virtuosa I paesi Ocse destinano il 6% della spesa, 10 su 36 acquistano i vaccini AMERICO GICCHETTI * In un Sistema sanitario efficiente ed eticamente compiuto, la promozione della salute si snoda attraverso numerose azioni congiunte che superano la mera assistenza sanitaria e riorientano i servizi verso un approccio proattivo a tutela della salute. In questo scenario ideale, la prevenzione delle patologie, intesa in senso ampio, rappresenta in assoluto lo strumento più valido per migliorare il controllo che gli individui hanno sulla propria salute. Nell'era della spending review, gli investimenti in prevenzione costituiscono senz'altro un impiego virtuoso delle risorse a disposizione ed esistono ampi margini di miglioramento dell'efficienza complessiva del Sistema sanitario. Sono queste, in estrema sintesi, le conclusioni a cui perviene il documento "Le risorse per la prevenzione nell'era della spending review", redatto dagli esperti dell'Altems, l'Alta scuola di Economia e management dei Sistemi sanitari dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. I Paesi Ocse, anche i più virtuosi, destinano in media il 6% della spesa sanitaria alle attività di prevenzione e mostrano un'allocazione delle risorse fortemente sbilanciata in favore dell'assistenza ospedaliera e ambulatoriale. E addirittura, secondo i dati raccolti dall'Oms nel 2013, solo 10 su 36 Paesi censiti presentano, all'interno del proprio bilancio nazionale, una voce specificamente dedicata all'acquisto di vaccini per l'immunizzazione di routine, laddove le vaccinazioni si annoverano fra i programmi cruciali da implementare quando si parla di Prevenzione. Il documento dell'Altems si prefigge di fornire evidenze sulla costo-efficacia dei programmi di prevenzione finanziati in Italia, con un focus sui programmi di vaccinazione e di screening, utilizzando tali evidenze per creare uno strumento predittivo per la valutazione dell'efficienza allocativa della spesa in prevenzione in Italia. I risultati ottenuti dimostrano che gli investimenti in prevenzione spesso rappresentano un buon value for money e che, nell'ottica di miglioramento dell'efficienza complessiva del sistema, l'utilizzo di tutta la quota di riparto del Fondo Sanitario nazionale destinata alla prevenzione, ovvero il 5% del Fsn, se non addirittura un suo innalzamento, dovrebbe essere considerato come un obiettivo minimo e una priorità dai policy makers. Dal monitoraggio del ministero della Salute risulta, infatti, che quasi tutte le Regioni non utilizzano interamente il budget destinato alla Prevenzione, con un travaso verso la spesa ospedaliera che assorbe ancora in Italia una quota superiore a quanto a essa destinata dal riparto. Ma al di là dei risultati ottenuti in quest'analisi, lo studio ha offerto due importanti spunti di riflessione dei quali sarà opportuno tener conto in future attività di ricerca. In primo luogo, sembra che gli interventi di prevenzione siano sottoposti a valutazione economica in maniera molto più sporadica rispetto agli interventi per la cura delle patologie. In secondo luogo, negli studi sui programmi di prevenzione - e soprattutto dei programmi di screening - la valutazione economica viene condotta quando il programma è già stato implementato, mentre nel caso dei trattamenti, e in particolar modo nel caso dei farmaci, la valutazione economica si basa spesso su dati raccolti nell'ambito di studi registrativi prima dell'effettiva immissione nella pratica clinica, al fine di fornire una previsione dell'impatto dell'introduzione della nuova tecnologia sull'efficienza del sistema e di orientare le decisioni di adozione. Nella valutazione delle stime prodotte, occorrerebbe, pertanto, tener conto delle differenze, seppur semplificate, fra le cosiddette evidenze di costo/efficacia e le evidenze di costo/efficacia reale. (http://altems.unicatt.it/altems-il-value-for-money-dei-programmi-di-prevenzionepresentazione). * professore ordinario di Organizzazione aziendale alla Facoltà di Economia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e direttore dell'Altems SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato STUDIO ALTEMS/ Nell'era della spending review necessario mirare gli investimenti 02/02/2016 Pag. 11 N.4 - 2 febbraio 2016 Comitati etici, troppi vincoli In Europa esperienze diverse: dal centro unico ai 91 italiani in attività Pietro Serra C'è stata in questi mesi una certa animazione di commenti sulle attività e sulle funzioni dei Comitati etici, istituiti in Italia ormai dal 1997 con la precisa «responsabilità di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere delle persone in sperimentazione e di fornire pubblica garanzia di tale tutela». Si sentì il bisogno della loro istituzione dapprima a livello clinico, quando ci si accorse che lo sviluppo formidabile delle scienze di base rendeva possibili delle scelte difficili nell'assistenza a malati complessi (trapianti d'organo, pazienti con problemi di trattamenti fine-vita, terapia genica ecc.). Divennero poi operativi anche nel campo della ricerca, dapprima stimolati dalle riviste scientifiche, che con il parere positivo dei Ce volevano attestare una qualità aggiuntiva della ricerca, poi alla fine regolamentati da leggi che ne istituzionalizzavano la obbligatorietà. Le due funzioni, quella relativa all'assistenza clinica e quella relativa alle ricerche, tendono ad essere oggi portate avanti per lo più dallo stesso Comitato. Ciò che è certo è che ogni ricerca che oggi si svolge in campo biomedico sull'uomo deve avere la preventiva approvazione del Ce dopo una valutazione del protocollo sperimentale in riferimento a quanto previsto dai Dl da parte dell'autorità competente, alla dichiarazione di Helsinki nella sua versione più aggiornata, alla convenzione di Oviedo, alle norme di Buona pratica clinica e alla linee guida della Agenzia europea del Farmaco. Il carico di lavoro di questi Comitati è cresciuto notevolmente in questi anni e ciò ha causato un loro significativo aumento con una assai diversa distribuzione fra gli stessi Paesi europei. In alcuni Paesi esiste un solo Ce; in altri un numero assai elevato. Un ragionevole rapporto sembrerebbe quello di un Ce per ogni milione di popolazione. In Italia ne esistevano 243 nel 2012; oggi, in una fase d significativo ridimensionamento, ne dovrebbero esistere 91. Il numero eccessivo di Ce è stato anche responsabile di una certa disomogeneità di intervento che ha compromesso la fluidità del percorso di approvazione della sperimentazione dei farmaci. Recentemente Pani, Direttore generale della Aifa, ha richiamato l'attenzione sulla difformità che c'è in Italia nei tempi di risposta alla richiesta di approvazione del protocollo di Ricerca («Il Sole-24 Ore» del 10 maggio). Ciò moltiplica i tempi delle sperimentazioni e rende i costi così elevati che il nostro Paese finisce con il perdere varie commesse da parte delle case farmaceutiche interessate alla sperimentazione di nuovi farmaci. Egli sembra accogliere con entusiasmo il nuovo Regolamento (Ue) n. 536/2014 del Parlamento europeo sulla sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano che prevede entro il 28 maggio 2016, e comunque con varie deroghe sino a oltre il 28 maggio 2019, la istituzione di un Comitato etico unico per ogni Paese membro e il contestuale smantellamento della rete di Ce esistenti. Un Centro unico sarebbe più veloce nel disbrigo delle richieste, più omogeneo nei criteri da adottare e più costante nella operosità. Parlare con una voce unica dà sempre maggiore autorevolezza e forza alle istituzioni. Sulla centralizzazione dei poteri, tuttavia, non si è tutti d'accordo: secondo Anzani e Pozza («Il Sole-24 Ore» del 28 giugno 2015) è un peccato dissipare quella pluralità di voci che i vari Ce erano oggi capaci di esprimere e Mori, Professore ordinario di Bioetica a Torino e Presidente della Consulta di Bioetica, dice che «Il Comitato Unico è una medicina peggiore del male« («Il Sole-24 Ore» del 19 luglio 2015). Come in tutte le scelte che nelle istituzioni democratiche vengono fatte, ciò che mi pare assolutamente importante è il rispetto per le varie rappresentanze e competenze con la adeguata scelta dei membri della eventuale Commissione unica. E questo anche in considerazione del fatto che si tratterebbe di un lavoro assai impegnativo e che per questo dovrebbe essere ovviamente debitamente remunerato. Giovanni Corrao, Statistico medico e Epidemiologo clinico dell'Università di Milano, in un articolo comparso su Sanità24 dell'11 novembre 2015 - Bioetica. Il Comitato che vorrei -, appoggia la soluzione di Pani per un Comitato unico, ma sottolinea la necessità che i Comitati etici prestino più attenzione alla validità scientifica SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 38 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RICERCA/ Dieci proposte per evitare di appesantire l'avvio di un protocollo scientifico 02/02/2016 Pag. 11 N.4 - 2 febbraio 2016 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato dei protocolli presentati. Sono giuste le considerazioni che fa, ma forse occorre evitare di dare a questi termini un'enfasi eccessiva. Ci sono state e ci sono critiche a questa posizione. Ricordo con Corrao quanto dissero Corbellini e De Luca («Il Sole-24 Ore» del 24 maggio 2015): «... in Italia siamo fermi ai problemi che uno storico rapporto del Dipartimento della Sanità statunitense, nel 1998, identificava come dovuti al fatto che i comitati esaminano troppe cose e con troppa poca competenza, e che un analogo rapporto dell'equivalente dipartimento britannico del 2004 attribuiva al fatto che i CE si impicciano di cose scientifiche che non sono di loro competenza». In un articolo del Dipartimento della Public Health inglese (Governance arrangements for research ethics committees. A harmonised edition) viene espressamente detto che i Ce non sono nell'obbligo di prendere in considerazione la qualità della scienza, in quanto questo è responsabilità degli sponsor o degli specialisti autori delle rassegne che ai protocolli vengono acclusi. Addirittura anche la stessa quantificazione del rischio è un onere che spetta agli specialisti in ricerca. Il fatto è che il Ce è piuttosto diversificato nella sua composizione, e questa diversificazione, che è valida per alcuni scopi precipui del Ce (la salvaguardia della dignità, dei diritti, della sicurezza, del benessere dei soggetti che sono oggetto delle ricerche, ecc.) non rappresenta la composizione più idonea per una valutazione scientifica. I progressi scientifici favoriti dalla ricerca possono coincidere con i benefici nel singolo caso, ma possono anche divergere. I Ce hanno il preciso obbligo di tutelare il paziente più che la Scienza in sé. E questo concetto non è nuovo. Come ricordava Anzani (Funzione e responsabilità del Comitato Etico. Genova Settembre 2014), già Claude Bernard, nel 1865, nella "Introduzione allo studio della medicina sperimentale" scriveva: «Il principio della moralità medica e chirurgica consiste nel non effettuare mai sull'uomo un esperimento che possa essere in qualche modo dannoso per lui, anche se il risultato potrebbe essere altamente vantaggioso per la scienza, ossia per la salute degli altri». Vi sono, d'altra parte, altre sedi per una più cogente valutazione scientifica: l'Aifa oppure i Comitati di redazione con la peer review delle varie riviste scientifiche che valutano le ricerche giunte a compimento per la eventuale pubblicazione . Come membro del CE del Policlinico Umberto I di Roma sono attento, come gli altri membri del CE, alla valutazione della adeguatezza dell'impegno finanziario, in maniera che non incida su una adeguata distribuzione delle risorse, alla valutazione della correttezza e completezza nell'acquisizione del consenso informato, così come alla salvaguardia della dignità e della sicurezza dei pazienti che prendono parte alla ricerca, ma come clinico, cioè come membro forse più responsabilizzato a dare una valutazione scientifica del protocollo mi sono chiesto quali siano i punti importanti su cui basarla. Mi limiterei a raccomandare i seguenti punti: 1. lo studio della letteratura da cui si evinca la validità delle premesse razionali al protocollo sperimentale in rapporto al determinato tipo di soggetti o di malati considerati; 2. lo studio della letteratura sulle esperienze già fatte sul preparato o farmaco da usare; 3. la idoneità delle caratteristiche cliniche dei soggetti inseriti nel protocollo; 4. la idoneità della numerosità del campione a pervenire agli obbiettivi preposti; 5. la idoneità della metodologia che si vuole impiegare per la dimostrazione delle ipotesi avanzate; 6. la idoneità dei ricercatori che presentano il protocollo; 7. la adeguatezza delle strutture in cui si svolgerà lo studio; 8. il rapporto rischio/beneficio e/o costo/beneficio; 9. la importanza per i lavori tesi alla documentazione non solo di effetti di non inferiorità, bensì di superiorità; 10. la importanza per le indagini a doppio cieco e con l'uso di placebo oppure di terapie collaudate. Non vorrei che questi intenti fossero enfatizzati o sembrassero eccessivamente impegnativi, perché stante l'obbligo che ogni ricerca in campo biomedico debba avere la preventiva autorizzazione del Ce, e stante il desiderio, a volte insopprimibile, di qualche valutatore di apportare suggerimenti e correzioni, non vorrei che per i ricercatori aumentasse oltre misura il peso delle prove da superare prima di potere avviare una ricerca. Spesso le migliori modalità nell'operare si aggiustano strada facendo. È così che si acquisisce l'esperienza più adeguata per la dimostrazione di un'ipotesi; è così che cresce la voglia di migliorare. Bisogna evitare di appesantire troppo, o addirittura di inibire la fase iniziale di quel percorso, che può portare la verifica di una semplice curiosità o di un'ipotesi a divenire un fatto scientifico. Pietro Serra 02/02/2016 Pag. 11 N.4 - 2 febbraio 2016 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato professore emerito di Medicina interna; membro del Comitato etico del Policlinico Umberto I, Roma Foto: L'Europa preme per centralizzare ma non tutti sono d'accordo Foto: Sono valutati con attenzione anche gli impatti economici SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 40 02/02/2016 Pag. 12 N.4 - 2 febbraio 2016 730 precompilato, ecco le regole Deadline 9 febbraio per inviare le comunicazioni sulle spese sanitarie a cura di Paola Ferrari Per rendere più completo il modello 730 precompilato, entro martedì 9 febbraio 2016, salvo proroghe, i soggetti obbligati devono inviare al Sistema Tessera sanitaria i dati relativi alle prestazioni erogate nel 2015, ai fini della loro messa a disposizione da parte dell'agenzia delle Entrate. A partire dal 2016, il Sistema Tessera sanitaria, dal 1° marzo di ciascun anno, metterà a disposizione dell'agenzia delle Entrate i dati consolidati relativi a: a) spese sanitarie sostenute nel periodo d'imposta precedente; b) rimborsi effettuati nell'anno precedente per prestazioni non erogate o parzialmente erogate, specificando la data nella quale sono stati versati i corrispettivi delle prestazioni non fruite. Dunque, il primo invio dei dati entro il 31 gennaio 2016 riguarderà scontrini e fatture dell'intero anno 2015. Chi può trasmettere telematicamente i dati. I predetti dati possono essere trasmessi: direttamente dai soggetti interessati; attraverso apposita delega per il tramite delle associazioni di categoria e dai professionisti che si occupano della contabilità degli stessi. Il Sanitario resta l'unico responsabile dell'invio anche quando fornisce delega. Come precisato nell'allegato A al citato Dm paragrafo. 4.4, nel caso di documenti fiscali cartacei, i soggetti delegati possono essere individuati solo nell'ambito di coloro che già trattano per conto del medesimo soggetto delegante lo stesso documento fiscale per altre finalità previste dalla normativa vigente. Le Asl e/o gli Ordini professionali non sono indicati tra coloro che possono sostituirsi all'interessato. In questo caso, le associazioni di categoria o i soggetti che si occupano della contabilità dei soggetti sopra elencati, devono richiedere al Mef ministero Economia e finanze, una specifica abilitazione per l'invio telematico dei dati per conto del delegante (articolo 2, comma 4, del Dm 31 luglio 2015). Studi associati. A oggi l'agenzia non ha dato una risposta precisa in proposito. Secondo le interpretazioni più accreditate l'onere di trasmissione è in capo al medico responsabile dello studio. Studi medici specialistici privati. Anche i medici specialisti devono inviare i dati. Cosa deve fare il medico se il contribuente non ha il 730 in quanto presenta la dichiarazione ordinaria. Deve comunque inviare le fatture. L'agenzia delle Entrate e il contribuente avranno poi l'onere di valutarne la deducibilità. Come ci si deve comportare se l'acquisto è fatto da persona diversa da quella a cui è intestata la ricetta. Sul punto è possibile richiamare la circolare dell'agenzia delle Entrate n. 30 del 2008 emessa a chiarimento dell'articolo 1, comma 28, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007). In conseguenza delle modifiche apportate dal richiamato articolo 1 della legge Finanziaria 2007, la deducibilità o la detraibilità delle spese sanitarie relative all'acquisto di medicinali è subordinata alla certificazione delle stesse mediante la relativa fattura o lo scontrino fiscale in cui devono essere riportati e specificati la natura, la qualità e la quantità dei prodotti acquistati, nonché il codice fiscale del destinatario, ovvero del soggetto che dedurrà o detrarrà la relativa spesa o di altro componente del nucleo familiare che sia a carico del soggetto medesimo (il cosiddetto "scontrino parlante"). Chi accede ai dati dell'agenzia delle Entrate. L'agenzia delle Entrate accede ai dati delle spese sanitarie e dei rimborsi avvalendosi di servizi di cooperazione applicativa esposti dal Sistema Tessera sanitaria. I dati non comprendono le spese sanitarie e i rimborsi per i quali l'assistito abbia manifestato l'opposizione, per le spese 2015 è possibile, utilizzando l'apposito modulo scaricabile dal sito dell'agenzia delle entrate. Come dare prova dell'opposizione del contribuente all'invio. Il Sistema Tessera sanitaria fornisce, per ciascun soggetto, i totali di spesa e i totali dei rimborsi aggregati in base alle tipologie di spesa, a esclusione delle spese sanitarie e dei rimborsi per i quali l'assistito abbia manifestato l'opposizione. L'agenzia delle Entrate elabora i dati relativi alle spese sanitarie e ai rimborsi messi a disposizione dal Sistema Tessera sanitaria con sistemi automatici, determinando l'importo complessivo delle spese agevolabili ai fini fiscali da utilizzare per la dichiarazione dei redditi precompilata. I sistemi di elaborazione dell'agenzia delle Entrate li suddividono in: spese SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 41 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FISCO/ Istruzioni per l'uso del precompilato: i dati da trasmettere e le varie detrazioni 02/02/2016 Pag. 12 N.4 - 2 febbraio 2016 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 42 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato automaticamente agevolabili, secondo la legislazione fiscale vigente; spese agevolabili solo a particolari condizini La posizione del contribuente. In fase di accesso alla dichiarazione precompilata, il contribuente visualizza nell'elenco delle informazioni attinenti la dichiarazione precompilata i seguenti dati riferibili anche ai familiari a carico con esclusione di quelli per i quali sia stata manifestata l'opposizione: a) totale delle spese sanitarie automaticamente agevolabili e dei relativi rimborsi aggregati; b) totale delle spese sanitarie agevolabili solo in presenza di particolari condizioni e dei relativi rimborsi. Il totale delle spese sanitarie automaticamente agevolabili viene, inoltre, esposto, secondo la legislazione fiscale vigente, negli appositi campi della dichiarazione precompilata, al netto delle relative spese rimborsate riferibili al medesimo anno d'imposta. Se il familiare risulta a carico di più contribuenti, le spese vengono inserite nelle dichiarazioni precompilate di questi ultimi in proporzione alla percentuale di carico. I rimborsi delle spese sanitarie riferite ad annualità differenti, dovuti alla mancata erogazione totale o parziale della prestazione sanitaria ed erogati in un'annualità diversa da quella in cui è stato effettuato il relativo pagamento, sono inseriti nella dichiarazione precompilata del contribuente nel quadro relativo ai redditi assoggettati a tassazione separata. Se la spesa sanitaria oggetto del rimborso non è stata portata in detrazione nella dichiarazione dei redditi relativa all'anno in cui è stata sostenuta, il contribuente può modificare la dichiarazione precompilata eliminando dai redditi assoggettati a tassazione separata l'importo del relativo rimborso. Le informazioni sono rese disponibili ai Caf e ai professionisti abilitati, nonché ai sostituti d'imposta, preventivamente delegati dal contribuente con le modalità di cui al provvedimento del direttore dell'agenzia delle Entrate del 23 febbraio 2015, e ai dipendenti dell'Agenzia delle entrate incaricati di fornire assistenza ai contribuenti in relazione alla dichiarazione precompilata. La delega ai professionisti abilitati . Il Caf, il professionista abilitato e il sostituto d'imposta che presta assistenza fiscale acquisiscono le deleghe per l'accesso attraverso l'apposito sistema informatico, unitamente a copia di un documento di identità del delegante, in formato cartaceo ovvero in formato elettronico. La delega può essere sottoscritta elettronicamente, nel rispetto delle regole tecniche adottate ai sensi dell'articolo 71 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Se il sostituto d'imposta ha fornito ai contribuenti sostituiti utenza e password personali per l'accesso al sistema informativo aziendale o a un'area di questo appositamente dedicata, in alternativa alle modalità indicate al punto 5.1 è possibile per i contribuenti sostituiti conferire la delega utilizzando le suddette credenziali. La delega per l'accesso ai documenti contiene le seguenti informazioni: a) codice fiscale e dati anagrafici del contribuente; b) anno d'imposta cui si riferisce la dichiarazione 730 precompilata; c) data di conferimento della delega; d) indicazione che la delega si estende, oltre all'accesso alla dichiarazione 730 precompilata anche alle informazioni riguardanti l'aspetto in discorso L'eventuale revoca di una delega fornita dal contribuente è acquisita con le stesse modalità. Nel caso in cui il contribuente che richiede assistenza fiscale non intenda utilizzare la dichiarazione 730 precompilata, il Caf o il professionista abilitato acquisisce idonea documentazione da cui si evince la mancata autorizzazione da parte del contribuente all'accesso alla dichiarazione 730 precompilata. Il sostituto d'imposta, il Caf e il professionista abilitato conservano le deleghe acquisite, unitamente alle copie dei documenti di identità dei deleganti, e individuano uno o più responsabili per la gestione delle suddette deleghe. Le deleghe acquisite direttamente in formato elettronico sono conservate nel rispetto delle regole tecniche di cui all'art. 71 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Consultazione dei dati di dettaglio da parte del contribuente. Ai fini dell'eventuale consultazione dei dati delle spese sanitarie indicati nella dichiarazione precompilata, a partire dal 15 aprile di ciascun anno il contribuente può verificare sul sito dell'agenzia delle Entrate nell'area autenticata le informazioni di dettaglio relative alle singole spese sanitarie e ai rimborsi, anche con riferimento a alle spese e ai rimborsi relativi ai familiari a carico, a esclusione delle spese sanitarie e dei rimborsi per i quali l'assistito abbia manifestato l'opposizione. Le informazioni di dettaglio non possono essere visualizzate né dai dipendenti dell'Agenzia delle Entrate, in sede di assistenza, né dai soggetti delegati che accedono alla dichiarazione precompilata. Sanzioni per inadempimenti. L'articolo 23 del Dlgs 02/02/2016 Pag. 12 N.4 - 2 febbraio 2016 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 43 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 158/2015 ha introdotto la sanzione di 100 euro per ogni comunicazione omessa fino a un massimo di 50.000 euro. La sanzione non si applica se la trasmissione dei dati corretti è effettuata entro i 5 giorni successivi alla scadenza, ovvero, nei casi di segnalazione da parte dell'Agenzia delle Entrate, entro i 5 giorni successivi alla segnalazione stessa. Se la segnalazione è trasmessa entro 60 giorni dalla scadenza, la sanzione è ridotta di un terzo con un massimo di 20.000 euro. pagine a cura di Paola Ferrari avvocato La normativa Con il decreto ministeriale 31 luglio 2015 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 185 dell'11 agosto 2015), sono state fissate le regole che i soggetti obbligati devono seguire per inviare in via telematica fatture e scontrini per prestazioni sanitarie al Sts - Sistema tessera sanitaria. Nel caso di farmacie , laboratori di analisi e centri privati le linee essenziali sono desumibili dal provvedimento del 31 luglio 2015 con cui il direttore dell'agenzia delle Entrate ha dettato modalità di trattamento e accesso ai dati (delle spese sanitarie sostenute privatamente). I soggetti coinvolti I policlinici universitari Le aziende ospedaliere Le aziende sanitarie locali I presidi di specialistica ambulatoriale Gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico Le farmacie, pubbliche e private (scontrini e fatture) Gli iscritti all'Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri Le strutture per l'erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, gli altri presidi e strutture accreditati per l'erogazione dei servizi sanitari I dati da trasmettere al sistema tessera sanitaria Le strutture sanitarie e i medici (o i loro incaricati) devono trasmettere in via telematica al Sistema. In particolare i dati di spesa sanitaria, una volta trattati e predisposti possono essere trasmessi al sistema Ts: 1. direttamente dai soggetti/strutture/ medici tramite i propri sistemi gestionali; 2. per il tramite dei sistemi regionali, autorizzati ai sensi dell'articolo 4 del presente decreto; 3. per il tramite di associazioni di categoria e soggetti terzi (soggetti delega- ti), ai sensi dell'articolo 2 del presente decreto. Il sistema Ts riceve i dati in modalità sicura, su rete di comunicazione Spc ovvero, tramite Internet, mediante protocollo Ssl per garantire la riservatezza dei dati su reti pubbliche. Tutte le operazioni di trasmissione dei dati sono tracciate dal sistema Ts e registrati in appositi file di log che vengono conservati per un periodo di 12 mesi. I dati elencati nella circolare dell'agenzia delle Entrate sopra richiamata: Per ciascuna spesa o rimborso: a) codice fiscale del contribuente o del familiare a carico cui si riferisce la spesa o il rimborso; b) codice fiscale o partita Iva e cognome e nome o denominazione del soggetto erogante; c) data del documento fiscale che attesta la spesa; d) tipologia della spesa; e) importo della spesa o del rimborso; f) data del rimborso. 02/02/2016 Pag. 13 N.4 - 2 febbraio 2016 A ) Ticket per acquisto di farmaci e per prestazioni fruite nell'ambito del Servizio sanitario nazionale B) Farmaci: spese relative all'acquisto di farmaci, anche omeopatici C) Dispositivi medici con marcatura Ce: spese relative all'acquisto o affitto di dispositivi medici con marcatura Ce D) Servizi sanitari erogati dalle farmacie: ad esempio spese relative a ecocardiogramma, spirometria, holter pressorio e cardiaco, test per glicemia, colesterolo e trigliceridi o misurazione della pressione sanguigna E) Farmaci per uso veterinario F) Prestazioni sanitarie: assistenza specialistica ambulatoriale esclusi interventi di chirurgia estetica; visita medica generica e specialistica o prestazioni diagnostiche e strumentali; prestazione chirurgica a esclusione della chirurgia estetica; certificazione medica; ricoveri ospedalieri ricollegabili a interventi chirurgici o a degenza, a esclusione della chirurgia estetica, al netto del comfort G) Spese agevolabili solo a particolari condizioni: protesi e assistenza integrativa (acquisto o affitto di protesi - che non rientrano tra i dispositivi medici con marcatura Ce - e assistenza integrativa); cure termali; prestazioni di chirurgia estetica (ambulatoriale o ospedaliera) H) Altre spese SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 44 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Quali spese vanno comunicate 02/02/2016 Pag. 14 N.4 - 2 febbraio 2016 Le promesse della cannabis Cannabidiolo utile nelle farmacoresistenze - Studio su Lancet Neurology La farmacoresistenza è un problema che riguarda circa un terzo dei pazienti che soffrono di epilessia ed è associato a un aumentato rischio di morbidità e mortalità. Le crisi epilettiche frequenti e prolungate hanno un effetto particolarmente negativo sul cervello in via di sviluppo e rischiano di compromettere in modo grave lo sviluppo psicomotorio e comportamentale del bambino, nonché la qualità di vita del bambino e dell'intera famiglia. Tra i bambini con epilessia farmacoresistente, l'esordio precoce e l'alta frequenza delle crisi espongono maggiormente a questo rischio e sono associati ad alta frequenza di disturbi neuromotori e del comportamento, in particolare deficit cognitivi e autismo. Esiste pertanto una evidente necessità di nuove terapie in grado di ottenere il controllo delle crisi epilettiche particolarmente in età pediatrica. Derivati della pianta Cannabis Sativa sono stati usati in passato per la cura di diversi disturbi tra i quali l'anoressia e il dolore. Tuttavia, negli ultime due o tre anni, grazie anche al coinvolgimento dei mezzi di comunicazione, si è creato un enorme interesse a proposito degli effetti di tali sostanze sul controllo delle crisi epilettiche particolarmente in età pediatrica. Si è trattato per lo più di riscontri aneddotici, che hanno avuto grande risonanza, con scarse infomazioni di natura medica, come il tipo di epilessia o il tipo di crisi trattate, e soprattutto riguardanti l'effetto di prodotti artigianali non purificati contenenti diverse e, in molti casi addirittura sconosciute, percentuali dei due principali componenti della Cannabis, il tetraidrocannabinolo (Thc) e il cannabidiolo (Cbd). Diversamente dal Thc, il Cbd non è psicoattivo e fin dagli anni Settanta diversi studi su animali ne hanno dimostrato l'efficacia come anti-convulsivante. Il nostro studio recentemente pubblicato sul numero del 23 eicembre 2015 di The Lancet Neurology è il primo al mondo a valutare la sicurezza, la tollerabilita e l'efficacia del cannabidiolo nel trattamento delle epilessie farmacoresistenti a esordio in età pediatrica. Lo studio, partito dal Benioff Children's Hospital dell'Università di California San Francisco, dove il primo paziente è stato trattato nel 2013, ha coinvolto 11 centri negli Stati Uniti. Abbiamo utilizzato una preparazione farmaceutica composta per il 99 per cento da cannabidiolo, quindi praticamente priva del componente psicoattivo Thc, somministrata in aggiunta alla terapia in corso che è stata mantenuta invariata per i primi tre mesi dello studio. In totale sono stati trattati 162 pazienti di età compresa da 1 e 30 anni affetti da diverse forme di epilessia farmacoresostente, inclusi pazienti con sindrome di Dravet, una rara forma di epilessia genetica che si manifesta in età infantile con crisi frequenti e debilitanti, ritardo psicomotorio e grave compromissione della qualità di vita. Al termine dei primi tre mesi si trattamento, abbiamo osservato una riduzione della frequenza delle crisi di almeno il 50% in circa il 40% dei pazienti, una riduzione del 70% in circa il 20%, e di più del 90% nell'8% dei pazienti. Tuttavia, un'alta percentuale di pazienti pari a circa l'80% ha riportato effetti collaterali, per lo più lievi o moderati, tra i quali la perdita dell'appetito, e la diarrea. Tra gli effetti collaterali gravi, è importante sottolineare un incremento delle crisi fino allo stato di male epilettico, rappresentato da crisi molto ravvicinate o molto prolungate. Nel complesso, possiamo considerare questi dati incoraggianti e suggestivi di buona efficacia e discreta tollerabilita, considerato che i nostri pazienti erano affetti da epilessie severe con crisi resistenti a molti, se non tutti i trattamenti antiepilettici, compresi farmaci e dieta chetogena. Due aspetti limitanti vanno però considerati: il primo riguarda il fatto che si tratta di risultati a breve termine di studio sull'uso compassionevole del cannabidiolo, nel quale a tutti pazienti è stato somministrato il farmaco, quindi privo di un gruppo di controllo; il secondo riguarda la possibilita del cosidetto "effetto placebo", rappresentato dal miglioramento che si osserva in pazienti ai quali è stato somministrato non il farmaco, bensì una sostanza n eutra, come l'acqua. In pratica, l'effetto placebo si osserva più frequentemente quando le aspettative dei pazienti sono molto alte, ci si aspetta che il prodotto funzioni, magari perché è stato presentato dai media come nuovo, potente, e "miracoloso". Il prossimo importante passo pertanto è rappresentato dai risultati di studi SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 45 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato GIORNATA INTERNAZIONALE EPILESSIA/ Un nuovo farmaco per i baby pazienti 02/02/2016 Pag. 14 N.4 - 2 febbraio 2016 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 46 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato randomizzati e controllati tuttora in corso negli Stati Uniti, in grado di valutare con precisione sia l'efficacia che gli effetti collaterali del cannabidiolo nel trattamento dell'epilessia. Al momento questi studi riguardano pazienti da due epilessie rare e severe a esordio precoce quali la sindrome di Dravet e la sindrome di Lennox-Gastaut. Questi studi richiedono tempo e l'attesa è lunga e difficile sia per i nostri piccoli pazienti che per i loro genitori. Tuttavia, sono assolutamente necessari non solo per i medici, ma anche e soprattutto per proteggere i pazienti, e in particolare i bambini. Il successo nei singoli casi riportato con grande enfasi da parte dei media non può essere considerato un dato scientifico e attendibile. Inoltre, ricordiamo che, come spesso accade, i pazienti che non rispondono non fanno notizia. Come medico credo che conoscere la composizione del prodotto che si somministra a un paziente sia fondamentale da un punto di vista terapeutico ed etico. Ho avuto il coraggio di sperimentare un nuovo farmaco, di affrontare le difficoltà amministrative, di portare avanti uno studio rigoroso con un prodotto farmaceutico, il cui profilo chimico è conosciuto e la cui composizione è costante in ogni confezione, ma non sarei pronta a trattare un bambino sperimentando prodotti "a base di", considerati sicuri solo perché naturali e a base di piante, contenenti con percentuali variabili di Thc e Cbd, mentre sono potenzialmente tossici. Pochi hanno parlato del risultato di un'analisi condotta dalla Food and drug administration (Fda) e resa pubblica nel maggio 2015: il 33% dei prodotti da banco venduti come preparazioni a base di cannabidiolo, non ne contenevano affatto. Maria Roberta Cilio professore di Neurologia e pediatria all'Università di California San Francisco direttore della ricerca in Epilettologia pediatrica Benioff children's hospital San Francisco, California Usa Da quest'anno, la giornata mondiale dedicata all'epilessia, che in Italia coinvolge circa 500mila persone con oltre 30mila nuovi caso l'anno, sostituirà la giornata nazionale passando dalla prima domenica di maggio al secondo lunedì di febbraio. E arriva un nuovo strumento che aiuta a gestire meglio la propria malattia. Si chiama My Epilepsy Diary e consente di condividere in tempo reale tutte le informazioni con il medico e il personale sanitario. Il nuovo diario elettronico digitale, totalmente gratuito e utilizzabile su computer, tablet e smartpho- ne, dà la possibilità di annotare le crisi, le visite mediche e persino il proprio stato d'animo. È possibile anche ricostruire la propria storia clinica, raccontare la propria vicenda personale e familiare, inserire video, creare "alerts" per ricordare l'assunzione di medicine, creare e stampare report, tutto in maniera assolutamente discreta. Il progetto E-Diary è stato concepito dall'organizzazione no-profit Epilepsy Therapy Project (Etp), sviluppato da Irody, società che opera nel settore dell'informatica con esperienza nell'elaborazio- ne di tool elettronici per pazienti. «Siamo contenti di poter introdurre questo servizio anche in Italia, che è stato sperimentato negli Stati Uniti con buoni risultati. - ha dichiarato Roberto Michelucci , past president Lice e coordinatore del progetto - Se aggiornato con regolarità, My Epilepsy Diary permette al paziente di aumentare la propria consapevolezza e di gestire meglio la propria malattia, migliorando il rapporto con il medico. Per informazioni sulla Giornata Internazionale dell'epilessia: www.epilepsy.org www.ibe-epilepsy.org . Foto: Sperimentazione in undici centri Foto: In corso altri test randomizzati 02/02/2016 Pag. 14 N.4 - 2 febbraio 2016 Al Meyer il gioco è sempre una cosa seria Anche il gioco fa parte della cura. È questo l'orientamento che l'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze ha fatto proprio nel suo rapporto con i piccoli pazienti. Il gioco è una dimensione fondamentale dell'infanzia, essenziale per la crescita psicofisica del bambino. Attraverso il gioco il bambino apprende, sviluppa abilità, si relaziona ai coetanei ed elabora le sue esperienze. Il gioco pertanto aiuta ad affrontare la malattia e a superare la paura e lo stress che il ricovero porta con sé. Un progetto che al Meyer si sostanzia a tutto campo, a partire dalla Ludoteca visitata ogni anno da diecimila bambini, luogo reale di interazione tra i bambini, ma anche luogo di stimoli e di suggestioni ricreative e creative pensate per i più piccoli, attraverso i laboratori realizzati anche con valenze formative. Le attività di gioco vengono sviluppate in base alle caratteristiche e alle esigenze dei bambini e sono svolte in autonomia, con i genitori o con gli educatori. La Ludoteca non è però uno spazio chiuso ma si apre, anche con modalità itinerante, e arriva nelle stanze di degenza di tutti i reparti, così da raggiungere i piccoli pazienti che non possono muoversi. Il gioco diventa così un'esperienza diffusa in tutto l'ospedale. Un'attività ludica che prende diverse forme come quello della lettura ad alta voce dello scaffale volante, che tocca vari luoghi dell'ospedale, specie dove il bambino è in attesa della visita e non si può allontanare. Attività come anche l'ortogiardino che insegna ai bambini a prendersi cura di sé attraverso l'accudimento di un seme che diventa piantina. Appena fuori dalla Ludoteca, piccole "isole" ospitano in vasche essenze aromatiche, piante da orto come i pomodori e verdure di stagione, o fiori coltivati dai piccoli degenti che partecipano ai laboratori. Già dalla primavera nell'orto c'è di tutto: la vasca degli odori (origano, rosmarino, salvia, timo, maggiorana, lavanda, ruta, menta) adornata con piante di girasoli. La vasca degli ortaggi (melanzane, peperoni, zucchine). La vasca dei pomodori (ciliegini, nani, cuori di bue). I semenzai dei radicchi e delle insalate (radicchio rosso, rucola, lattuga, misticanza, insalata riccia, ravanelli). I bambini imparano a conoscere le piante di stagione, a crescerle, traendone benefici di tipo emotivo, sociale, affettivo e fisico. Per un bambino ospedalizzato il fatto di poter frequentare un ambiente tattile e olfattivamente diverso dal proprio ambiente di cura diventa uno stimolo alla guarigione. Un aumento dell'autostima e l'opportunità di soddisfare le spinte creative e di accudimento spesso inespresse nello stato di malattia. Inoltre, il poter operare sia in gruppo che singolarmente stimola la valorizzazione delle proprie risorse e capacità, ottenendo un miglioramento psicofisico. Un approccio che ritroviamo anche in un altro progetto solo apparentemente differente. Parliamo della Pet therapy di cui l'Ospedale pediatrico Meyer è stato pioniere. Gli amici a quattro zampe sono alleati preziosi per aiutare i bambini a superare la paura di alcuni esami o ridurre il trauma di manovre che possono risultare fastidiose. Tutti i cani che entrano al Meyer sono sottoposti a regolari controlli igienico-sanitari e sono appositamente scelti per operare in un contesto delicato come quello ospedaliero pediatrico. Ciascun cane è guidato da conduttori professionisti e regala coccole e tenerezza ai piccoli pazienti, accompagnandoli a fare un veloce prelievo, una visita o una semplice passeggiata in reparto. Il valore terapeutico della relazione con i nostri amici animali è stato oramai riconosciuto dal mondo scientifico: la loro presenza permette infatti ai piccoli ricoverati di migliorare la qualità della vita e le condizioni di salute. Sono questi alcuni degli ingredienti del programma "Play Therapy", una dimensione di gioco che è diffusa al Meyer. Proprio per sostenere queste attività dall'8 al 28 febbraio 2016 la Fondazione Meyer promuove la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con Sms solidale al 45508. Per ciascun Sms o chiamata da rete fissa allo stesso numero si possono donare 2 o 5 euro. Attraverso questa iniziativa ognuno può contribuire a tenere vivo e far crescere un progetto davvero unico e importante per i bambini e per gli adolescenti in cura all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Francesca Maffei responsabile Psicologia ospedaliera Aou Meyer Foto: Attività ludiche parte della cura SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 47 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PEDIATRIA&PSICOLOGIA INFANTILE 02/02/2016 Pag. 14 N.4 - 2 febbraio 2016 48 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Dalla pet therapy alle ludoteche 02/02/2016 Pag. 6 tiratura:60000 Cure palliative per un surplus di fraternità P ARIGI , 1. Le cure palliative sono «un elemento essenziale dell'assistenza sanitaria», come afferma anche il Consiglio d'Europa. Al riguardo, le persone gravemente sofferenti, che si trovano in uno stato di estrema vulnerabilità, chiedono un «surplus di fraternità». Per questo «rispondere al loro appello è una buona opera politica che inscrive la cultura palliativa non solo nel mondo della cura ma anche nella nostra mentalità, in modo che siamo attenti a prenderci cura gli uni degli altri». È sostanzialmente positivo il giudizio della Conferenza episcopale francese nei confronti del disegno di legge Claeys-Leonetti (sui nuovi diritti in favore delle persone in fin di vita), approvato martedì scorso dall'Assemblea nazionale, che prevede la possibilità di ricorrere a una «sedazione profonda e continua che provoca un'alterazione della coscienza fino al decesso» per quei pazienti incurabili che ne faranno richiesta. Con un comunicato, il gruppo di lavoro sul fine vita guidato dall'arcivescovo di Rennes, Pierre d'Ornellas, sottolinea che i parlamentari «hanno scartato l'idea che una vita possa essere inutile: sì, ogni persona è degna del più grande rispetto fino al termine della propria vita. E hanno confermato che l'ostinazione irragionevole è vietata: sì, prendersi cura della persona è più importante del semplice proseguimento di terapie divenute sproporzionate». La nuova legge, evitando di riaprire il dibattito sull'eutanasia, si è concentrata sull'addormentamento continuativo (fino alla morte naturale) di quei malati in fase terminale che esprimono espressamente tale volontà. Il gruppo di lavoro - di cui fanno parte anche alcuni esperti di etica biomedicale - osserva come, durante il dibattito legislativo, si sia tenuto conto della necessità di sviluppare l'accesso e la formazione alle cure palliative. Il Governo «ha stabilito un piano triennale a tale scopo» e «una valutazione annuale della politica legata a queste cure». La nuova legge dunque «si applica secondo gli obiettivi, i principi e le pratiche delle cure palliative» e «dà dei diritti ai pazienti al fine di rispettare la loro autonomia». L'organismo dell'episcopato francese mette tuttavia in evidenza come una buona legge, che voglia rispondere all'ambizione di una migliore qualità del servizio, debba garantire ai pazienti come agli operatori sanitari «un giusto coinvolgimento nel rapporto di cura». I casi previsti dal provvedimento «sono rari», è scritto nel documento, tuttavia la legge «non può sostituirsi alla valutazione medica imponendo delle sistematizzazioni che negherebbero la singolarità di ogni caso». È "l'arte medica" che deve provvedere al «miglior sollievo possibile della sofferenza» e definire con obiettività quando l'accanimento terapeutico deve essere rifiutato, «in particolare per i malati incapaci di esprimere la loro volontà». È "l'arte medica" - p ro segue monsignor d'Ornellas - a discernere «quando l'i n t e r ru z i o n e della nutrizione e dell'idratazione artificiali corrisponde alla cura migliore da dare», a valutare «quando le direttive anticipate sono o no appropriate». Attraverso un vero dialogo tra professionisti della sanità, pazienti e loro familiari, «quest'arte consente di applicarsi alle situazioni più delicate, nel rispetto della deontologia medica». Solo proseguendo una riflessione concertata e continuativa, relativamente alla loro redazione e messa in pratica, si potrà favorire l'espansione delle cure palliative: «Sostenendo sempre l'intenzione di alleviare la sofferenza, esse dissiperanno i timori di derive eutanasiche che, giustamente, sono sorti durante il dibattito», conclude il gruppo di lavoro sul fine vita, ricordando che questa nuova legge «non è che una tappa», bisognosa di approfondire la formazione, «che è urgente», di tutti i professionisti del settore. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 49 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Comunicato dell'episcopato francese sul disegno di legge 02/02/2016 Pag. 17 N.7 - 8 febbraio 2016 diffusione:97949 tiratura:147890 MORBO DI CROHN punta sul nuovo FARMACO BIOLOGICO Arriva in primavera la terapia che guarisce un terzo delle persone afflitte dalla malattia. Cura anche chi soffre di colite ulcerosa. Ecco i suoi segreti Ida Macchi A breve avremo un nuovo farmaco per la cura della malattia di Crohn e la colite ulcerosa, due patologie croniche che hanno come bersaglio l'intestino e che sono in forte aumento (colpiscono circa 200 mila persone, soprattutto tra i 20 e i 40 anni). Si chiama vedolizumab , e sarà in farmacia fra qualche mese. «È un medicinale biologico, un anticorpo monoclonale sintetizzato in laboratorio con la tecnica del DNA ricombinante», spiega Silvio Danese, responsabile del Centro malattie infiammatorie croniche intestinali dell'istituto Humanitas. «Gli effetti sono rapidi: una sperimentazione su oltre 1000 persone, effettuata a livello mondiale e i cui risultati sono pubblicati sull'autorevole New England Medical Journal , dimostra che in oltre un terzo dei pazienti si ha la guarigione di entrambe le malattie». come funziona Sono i globuli bianchi la chiave di volta della cura. ll principio attivo del nuovo farmaco ne blocca il trasporto verso l'intestino infiammato . Con la malattia di Crohn e la colite ulcerosa, infatti, il sistema immunitario recluta un alto numero di queste sentinelle anti-germi e virus nell'intestino che, però, attaccano "erroneamente" le sue pareti, come fossero nemici. Risultato: un'infiammazione cronica che produce ulcere. La malattia di Chron può colpire tutto il tratto digestivo, la colite ulcerosa attacca solo il colon e il retto . Ma la strada terapeutica è identica: spegnere o ridurre l'infiammazione. «Il farmaco lo fa rilasciando il principio attivo solo nelle parti infiammate dell'organo, riconoscendo i globuli bianchi all'origine delle due patologie», spiega l'esperto. vantaggi e svantaggi La terapia non dà effetti collaterali, perché agisce solo sui globuli che lavorano in modo anomalo. Però le cure non possono essere sospese , una volta raggiunto l'obiettivo. Quando il farmaco arriverà, sarà a carico del Ssn, ma distribuito solo nelle farmacie degli ospedali. 200 mila sono gli italiani che hanno la malattia di Chron e la colite ulcerosa occhio a questi sintomi Saper riconoscere i sintomi delle malattie infiammatorie croniche dell'intestino e arrivare a una diagnosi precoce è fondamentale, perché se ne limitano i danni. La colite ulcerosa è più facile da riconoscere perché si manifesta con diarrea e feci con tracce di sangue. La malattia di Crohn è invece più sfumata, e spesso viene scambiata per il colon irritabile. I suoi sintomi caratteristici: dolori di pancia, diarrea (a volte alternata a stipsi), calo di peso e, spesso, una febbricola inspiegabile. Quindi è importante rivolgersi a centri d'eccellenza ospedalieri di gastroenterologia, per far chiarezza e arrivare ad una diagnosi precisa e veloce, attraverso esami del sangue specifici (emocromo e test che misurano l'infiammazione, come il dosaggio della proteina C reattiva), esami radiologici mirati all'intestino e, se necessaria, anche la colonscopia. Foto: CONSULTA GRATIS IL NOSTRO ESPERTO dott. Silvio Danese gastroenterologo, Istituto Humanitas Milano. Tel. 02-70300159 17 febbraio ore 16.30-17.30 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/02/2016 50 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Starbene attualità VITA IN FARMACIA 27 articoli 02/02/2016 Pag. 1 Ed. Bari diffusione:289003 tiratura:424634 Due candidati amici del presidente: il Tar annulla il concorso GABRIELLA DE MATTEIS A PAGINA VII AVINCERE la selezione erano stati due candidati che avevano collaborato con il presidente della commissione, tanto da essere firmatari di numerose pubblicazioni scientifiche. Ora il concorso per due posti di associato alla facoltà di farmacia è stato annullato. I giudici della terza sezione del Tar hanno infatti accolto il ricorso presentato da una candidata che era stata esclusa e che aveva sottolineato l'esistenza di profili di incompatibilità tra il presidente della commissione e i vincitori del concorso, tutti e tre legati da «una collaborazione scientifica». Uno dei candidati che aveva superato la selezione aveva all'attivo 42 pubblicazioni: ben 41 erano firmate anche dal presidente della commissione. Insieme sono anche titolari di due brevetti. Più o meno simile il caso del secondo vincitore del concorso che per 51 pubblicazioni su 60 ha potuto beneficiare della collaborazione del componente della commissione. La difesa dinanzi al Tar aveva cercato di spiegare come la cause di incompatibilità siano riconducibili a ragioni di parentela. Di parere contrario i giudici che rilevano come nel «caso in esame ricorra l'ipotesi della sussistenza di "peculiari rapporti" tra membro della commissione e le parti che hanno vinto la selezione». Ora il concorso dovrà essere rifatto. bari.repubblica.it PER SAPERNE DI PIÙ VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 52 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato UNIVERSITA' 02/02/2016 Pag. 1 Ed. Firenze diffusione:289003 tiratura:424634 L' assessore Saccardi: "Prevenzione anche per gli over 45" (mi.bo.) SERVIZIO A PAGINA III «IL consiglio per chi ha più di 45 anni è di vaccinarsi, se lo fanno nel servizio pubblico il vaccino lo pagano comunque la metà». L'assessore alla Sanità Stefania Saccardi chiede a tutti i toscani di farsi iniettare il medicinale che previene l'infezione da meningococco C. Per quelli che hanno meno di 45 anni il vaccino è gratuito ed offerto dalla Regione, per gli altri no. «Ma lo pagano comunque di meno e si tratta di uno strumento efficace per interrompere i casi». Il problema è che le Asl, anche sull'onda della paura suscitata dagli ultimi due casi di sabato e domenica, hanno liste di attesa lunghe, in particolare per chi non è incluso nella campagna regionale, appunto gli over 45. «Stiamo cercando di accordarci con i medici di famiglia per coinvolgerli in questa partita, perché anche loro invitino i loro pazienti adulti a vaccinarsi. Aumenteremo l'offerta». Ieri in moltissimi hanno cercato un appuntamento per fare il vaccino. Così le liste di attesa si sono subito impennate. A Firenze la prima disponibilità era tra un mese, a Pistoia tra 20 giorni. Già oggi la Asl dovrebbe immettere nel sistema nuove sedute di vaccinazione per ridurre le liste. «Il problema è che la domanda ha un andamento irregolare», spiegano dall'azienda sanitaria. Nei giorni in cui non ci sono casi di solito le richieste calano, in quelli come ieri invece si impennano. E infatti dalla mattinata al pomeriggio del primo giorno del mese a Firenze hanno prenotato in 720 (530 attraverso il cup telefonico), cioè anche il 50% in più rispetto ad alcuni giorni dell'altra settimana. Il 29 gennaio, ad esempio, sono stati 422, e il giorno prima 500. Ed è prevedibile che anche oggi i tentativi di fissare un appuntamento saranno molti. E' naturale che i cittadini, a parte i più giovani che sono quasi tutti stati raggiunti e invitati attraverso la scuola in questi mesi, si muovano inseguendo l'emotività, e che quindi l'estate scorsa, quando non ci sono stati praticamente casi di meningite, in pochissimi siano andati a fare la vaccinazione alla Asl o dai dottori. Sta alle autorità sanitarie intercettarli e far comprendere che non bisogna aspettare di venire a conoscenza della morte o della malattia di una persona per telefonare e prenotare. Per riuscirci si è deciso di farsi aiutare dai medici di famiglia, che fino ad ora non hanno collaborato molto, in particolare a Firenze dove solo il 45% si sono detti disponibili a vaccinare. (mi.bo.) VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 53 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CONSIGLIO 02/02/2016 Pag. 2 Ed. Firenze diffusione:289003 tiratura:424634 Il batterio si sposta tra più classi di età niente strumenti per coprire gli anziani Fino ad oggi gli studi fatti sulle cure contro il meningococco C hanno riguardato i bambini Il giallo sanitario sta tenendo in scacco gli uffici dell'assessorato della Salute MICHELE BOCCI Una donna di 65 anni e un ragazzo già vaccinato. I casi delle ultime due persone colpite dal meningococco C in Toscana trasformano in un rebus la sfida della Regione contro il batterio. E tutto a un tratto si teme che le armi a disposizione siano spuntate. Sabato sera si è ammalata, con esiti drammatici, una persona in là con gli anni, come era già avvenuto in due occasioni a dicembre. E questo malgrado si fosse sempre detto e pensato che la meningite colpisse sopratutto i giovani, in particolare i bambini. Ma da noi chi ha meno di 10-12 anni è vaccinato quindi il batterio, quasi sempre un clone del sottotipo St11,ha spostato il suo bacino di portatori sani anche in altre classi di età. E questa è una cosa che nessuno si aspettava. Soprattutto non ci sono strumenti sicuri per coprire le persone più anziane, perché non si sa molto sull'uso dei vaccini in quelle età, più che altro riguardo alla loro efficacia. E ha a che fare con l'efficacia del vaccino il secondo ingrediente del giallo sanitario che sta tenendo in scacco gli uffici dell'assessorato. Il giovane ricoverato a Ponte a Niccheri domenica sera lo aveva fatto nel gennaio del 2008 ma non è bastato ad evitargli la malattia. Il perché lo spiega Chiara Azzari, immunologa e direttore scientifico del Meyer. «Il vaccino induce gli anticorpi - dice - con il passare del tempo la carica diminuisce, si tratta di una cosa fisiologica, normale». Questa caratteristica, unita alla natura della meningite, diventa molto problematica. «Quando abbiamo di fronte un malattia che ha un tempo di incubazione lungo, come ad esempio l'epatite - dice la professoressa Azzari - il nostro organismo ha modo di risvegliare il ricordo degli anticorpi contro la patologia e quindi difendersi. Per questo il vaccino contro l'epatite si può fare una sola volta nella vita. Ma quando invece ad aggredirci è un batterio che in due o tre ore provoca i primi danni e in sei è in grado di uccidere, non facciamo neanche in tempo a risvegliare gli anticorpi. Per questo motivo è importante fare i richiami, come ad esempio avviene per il tetano ma anche per la meningite, per la quale gli studi dicono che dopo 10 anni bisogna rifare il vaccino». Non è escluso che nell'ultimo caso il farmaco abbia comunque avuto l'effetto di contrastare almeno un po' la malattia, attenuandone l'impatto sul paziente il cui sistema sanitario era un po' preparato. «La vaccinazione resta comunque uno strumento importantissimo», dice la professoressa Azzari. Fino ad oggi gli studi fatti sul vaccino contro il meningococco C hanno riguardato prevalentemente bambini. «Questo perché si è sempre pensato che la malattia colpisse soprattutto giovani, fino ai 20 anni di età. Ma oggi in Toscana abbiamo questo ceppo aggressivo che ha coinvolto anche persone più grandi». E vaccinare chi ha più di 50 anni è una cosa che non ha mai fatto nessuno al mondo. «Dei settantenni, ad esempio non sappiamo niente», spiega sempre la professoressa: «E non sto parlando della sicurezza, visto che su quella non ci sono dubbi». Il problema riguarda la capacità dell'organismo delle persone più anziane di rispondere. Non si conoscono dunque le capacità di copertura per loro. Anche per questo la Regione per ora non ha intenzione di estendere le età delle persone coinvolte dalla campagna, che continuano ad andare dagli 11 ai 20 anni e dai 21 ai 45 anni. Soprattutto nella prima categoria, tra l'altro, i tassi di copertura sarebbero già piuttosto buoni, in certe zone come quella di Empoli, una delle più colpite dall'epidemia, si è arrivati al 70%. A Firenze si viaggia intorno al 50% mentre nelle zone di Prato e Pistoia i numeri sono molto inferiori. Oggi all'assessorato era in programma una riunione sulle altre vaccinazioni pediatriche ma probabilmente si parlerà ancora della meningite C e dei problemi che rendono quello VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 54 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL DOSSIER 02/02/2016 Pag. 2 Ed. Firenze diffusione:289003 tiratura:424634 VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 55 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Toscano un caso nazionale. Nella nostra regione, stando all'Istituto superiore di sanità, si sono diagnosticati la metà di tutti i casi della malattia registrati nel resto del Paese. Per inseguire l'St11 la Regione avvierà verso metà del mese, con l'aiuto dell'Agenzia regionale di sanità, uno studio epidemiologico sui casi avvenuti fino ad ora e anche una ricerca dei portatori attraverso prelievi con il tampone nella gola. Si cerca di capire in quali zone si trova il batterio, cioè quali sono quelle dove c'è un numero più alto di portatori sani. Questa attività era stata richiesta all'assessorato dall'Istituto superiore di sanità già ad aprile ma si era deciso di aspettare. Probabilmente non sarà decisiva per sconfiggere il batterio, visto che le armi da utilizzare sono sempre le stesse e cioè il vaccino e gli antibiotici, ma se si fosse partiti prima magari adesso ci sarebbero stati i risultati e potevano fare comodo. I PUNTI L'IMPREVISTO Qui chi ha meno di 10-12 anni è vaccinato e il batterio ha spostato il suo bacino di portatori sani anche in altre classi di età SU FACEBOOK Cristiano Giannessi, di Lucca, un altro dei colpiti dalla meningite, ha messo su Fb un video: io mi sono salvato, vaccinatevi I RICHIAMI Gli studi fin qui condotti dicono che dopo 10 anni è consigliabile rifare il richiamo. E la vaccinazione resta l'arma più efficace Foto: L'EFFICACIA Dopo dieci anni è opportuno fare il richiamo come già avviene per il tetano 02/02/2016 Pag. 44 Ed. Torino diffusione:189394 tiratura:278795 Le farmacie ospedaliere vincono il ricorso al Tar Il Tar ha accolto il ricorso della Sinafo, il sindacato nazionale dei farmacisti, medici, biologi, chimici e fisici dirigenti del Servizio sanitario nazionale, annullando la determina della Regione sulle esternalizzazioni del servizio farmaceutico. Il documento era stato siglato nell'ottobre 2013 dalla giunta Cota e avrebbe permesso a degli appaltatori esterni di gestire funzioni di competenza delle farmacie ospedaliere, come ad esempio il controllo della disponibilità dei farmaci in magazzino. Pare che l'attuale giunta regionale non farà ricorso, ma la sentenza include indicazioni per future deliberazioni sullo stesso argomento: la gestione accentrata dei materiali ospedalieri dovrà «tutelare la natura» delle farmacie ospedaliere. [n. pen.] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 56 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Contro le esternalizzazioni 02/02/2016 Pag. 44 Ed. Alessandria diffusione:189394 tiratura:278795 Era il decano dei farmacisti Morto a 102 anni a Novi GINO FORTUNATO Mario Costa, decano dei farmacisti della provincia, si è spento ieri mattina intorno alle 8, a 102 anni, nella sua abitazione di Palazzo Negrone, in piazza Dellepiane a Novi. I funerali si celebreranno domani alle 10,30 nella chiesa cittadina della Collegiata. Personaggio molto conosciuto in città, Mario Costa manteneva ancora con orgoglio il grado di capitano dell'Esercito. Grado che aveva guadagnato come addetto alla Sanità militare alla fine della seconda guerra mondiale. All'inizio del conflitto, si arruolò come sottotenente e partecipò alla campagna d'Albania dove prestò servizio per 2 anni. Rimpatriato, ultimò il servizio all'ospedale militare di Alessandria. Dal 1951, quando sposò Ada Agnese Sacchi, visse nel signorile palazzo Negrone che fu acquistato dal nonno materno nel 1911 e in seguito divenne la sede per la vestizione del vescovo, prima della cerimonia solenne che si celebra alla Collegiata durante la festa patronale di Novi. Titolare della «Scotti» Sempre all'inizio degli Anni '50 acquistò la farmacia Scotti che all'epoca si trovava in piazza della Repubblica. Condusse personalmente la farmacia fino alla metà degli anni Ottanta, quando ultrasettantenne decise di godere della meritata pensione. Tuttavia il Mario Costa è sempre stato una persona dinamica. Restaurò palazzo Negrone Si dedicò al restauro della prestigiosa facciata di palazzo Negrone, sotto la guida della Soprintendenza. Grazie a lui, infatti, tornarono agli antichi splendori i suggestivi affreschi. Dalla gioventù, sino all'età matura, ha sempre coltivato numerosi interessi, soprattutto sportivi, praticando tennis e vela, ma viene ricordato anche come acceso sostenitore dell'Alessandria calcio. Mario Costa era uno dei 18 centenari novesi che vivono in città. Avrebbe compiuto 103 anni l'8 agosto. Le più longeve cittadine sono due signore di 105 anni. [g. fo.] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 57 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DOMANI l'addio a mario costa 02/02/2016 Pag. 41 Ed. Biella diffusione:189394 tiratura:278795 A Bioglio il bonus bebè dura cinque anni "Così aiutiamo davvero le nostre famiglie" A Bioglio arriva il bonus bebè quinquennale. Da quest'anno le famiglie con figli dagli 0 ai 5 anni possono contare su un contributo annuo del Comune, che va da 250 a 500 euro in base all'Isee, da spendere in paese. Nel bilancio di previsione 2016, che sarà approvato entro la fine del mese, sono stati stanziati 15 mila euro per questa iniziativa e i bambini che potranno già beneficiarne sono una trentina. «Abbiamo deciso di abolire il contributo per le giovani coppie perché non c'è più nessuno che si sposa e anche quello di 103 euro, una tantum, per i neonati che serviva poco alle famiglie - spiega il sindaco Stefano Ceffa -. Siccome in paese mancano i servizi per la prima infanzia riteniamo più utile aiutare le famiglie nei primi anni di vita dei figli». Infatti per i bambini delle elementari i libri sono gratis e le tariffe dello scuolabus e della mensa sono tra le più basse del Biellese, mentre la scuola media di Pettinengo paga l'autobus per i biogliesi che la frequentano. Per i più piccoli gli aiuti sono pochi. Al bonus bebè «allargato» non hanno diritto solo i neonati dal 2016 in poi, quindi, ma anche chi ora ha da 1 a 4 anni, fino al raggiungimento dei 5 anni. Economia Le famiglie potranno spendere il contributo in paese per acquistare farmaci, alimenti o altro, come la legna da ardere. «Non importa che si tratti di prodotti per i bambini, è un aiuto alle famiglie che hanno figli e quindi può essere usato anche per scaldare la casa o per fare la spesa per tutti - dice il sindaco -. In questo modo speriamo di aiutare le famiglie e di incentivare l'arrivo di nuovi bambini, ma anche le attività economiche di Bioglio, dalla farmacia ai negozi, la cui permanenza in paese è davvero importante per tutti i cittadini». [f. fos.] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 58 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato stanziati i contributi 02/02/2016 Pag. 43 Ed. Cuneo diffusione:189394 tiratura:278795 Farmacia comunale alla Stazione Sarà aperta entro la fine del mese Il cronoprogramma per il momento è rispettato: entro fine mese dovrebbe essere realizzata la farmacia comunale nella vecchia sede della stazione ferroviaria. Febbraio è il termine ultimo stabilito dalla Regione che ha autorizzato l'apertura della nuova farmacia. «Abbiamo anche scelto i dettagli finali, come la tinteggiatura e l'illuminazione - spiega il sindaco Davide Sordella -. Siamo, quindi, moderatamente ottimisti». La farmacia comunale, la terza in città dopo quella in viale Regina Elena e in via Marconi, troverà spazio nei locali al pian terreno: l'apertura era stata richiesta dai residenti del San Bernardo, che nel borgo non hanno altre farmacie, per aumentare i servizi nella zona e anche per rivitalizzare l'area da alcuni percepita poco sicura, nonostante le forze dell'ordine e la polizia municipale abbiano aumentato passaggi e controlli. Polizia municipale e Arpa Una volta conclusi i lavori si potrà procedere al secondo lotto: nei locali della vecchia stazione, infatti, troveranno posto anche la sede della polizia municipale, attualmente nel Borgo Vecchio, gli uffici dell'Arpa e la sede di alcune associazioni di volontariato che avranno così spazi condivisi che permetteranno di coordinarsi meglio. «La farmacia ha la priorità, anche per i tempi contingentati- continua il sindaco-. Per questo vogliamo concludere questo cantiere prima di aprire il prossimo». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 59 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CANTIERI, LA TERZA IN CITTà 02/02/2016 Pag. 11 Ed. Ferrara diffusione:113338 tiratura:156629 «'Banca del sangue' in carenza di sacche» CARO CARLINO, sono un medico il formazione specialistica presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, vorrei portare all'attenzione dei lettori un caso che riguarda la sanità ferrarese la quale, come accade ormai in tutta Italia, è in fase di riorganizzazione secondo i nuovi criteri di area vasta che coinvolgono le Regioni. Da diversi mesi la Banca del sangue di Ferrara vive una situazione di carenza di sacche nei suoi depositi, e benché questo dipenda anche dalle normali fluttuazioni dovute alla frequenza delle donazioni (atto di per se volontario), di recente il problema sembra esser sostenuto anche dal nuovo modello organizzativo. Ferrara infatti ha una buona rete locale di donatori di sangue con i quali riesce spesso a coprire le necessità del proprio territorio ma da quando le sacche vengono "centralizzate" a Bologna per le analisi, capita che non tutte vengano restituite al territorio di origine. Nella pratica clinica questo si sta traducendo in una maggiore difficoltà a ricevere il sangue considerato necessario per la tutela della salute dei pazienti ferraresi. Se questo comportamento diventasse una prassi penalizzerebbe una città virtuosa e autonoma come Ferrara per coprire la carenza di Bologna, che nonostante sia più popolosa, non dimostra di avere una rete sociale così affiatata. Nicolò Fabbri SEGNALAZIONE Al Sant'Anna trovato il farmaco mancante CARO CARLINO, venerdì 8 gennaio la farmacia del Sant'Anna di Ferrara è stata contattata dalla Farmacia interna del Policlinico Gemelli Di Roma che chiedeva la disponibilità di un farmaco antiaritmico per le emergenze cardiologiche, per una giovane paziente ricoverata nell'Unità di terapia intensiva coronarica del medesimo policlinico. L'ospedale Gemelli era sprovvisto del farmaco, così come tutti i policlinici della capitale. L'addetta farmacista del Sant'Anna di Ferrara, dopo aver verificato la disponibilità interna del suddetto farmaco, lo ha messo a disposizione. Immediatamente si è attivato una staffetta della polizia che ha ritirato il farmaco facendolo giungere al Policlinico Gemelli. Ministro Lorenzin, è mai possibile che un ospedale ritenuto eccellente come il Gemelli di Roma, possa aver delle carenze del genere? Non sarebbe il caso di disporre una inchiesta amministrativa? Antonio De Marco VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 60 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DALLA PARTE DEI CITTADINI 02/02/2016 Pag. 3 Ed. Ascoli diffusione:113338 tiratura:156629 NESSUN ELEMENTO che possa far pensare ad un omicidio. Le prime indiscrezioni trapelate sull'autopsia che è stata effettuata ieri sul corpo di Lidia Di Nicola, non sembrano indicare strade alternative a quelle già ipotizzate finora: un malore o un suicidio. Anche se quest'ultima potrebbe essere quella più concreta. Pare infatti che la donna avesse ritirato in una farmacia, alcuni giorni prima delle scomparsa, diverse scatole di farmaci, tra cui molti sonniferi. Un'overdose di questi ultimi potrebbe essere compatibile con la posizione in cui Lidia è stata trovata: accovacciata su un lato e con una guancia appoggiata al suolo, come se dormisse. Anche se rimangono diversi interrogativi. Quando avrebbe ingerito i farmaci? Se li avesse ingeriti prima di iniziare la passeggiata, come può aver attraversato mezza città e poi essere arrivata fino all'estremità di un colle senza accusare sbandamenti durante il tragitto? Perché nessuno l'ha notata? Gli accertamenti autoptici sulla donna rinvenuta sabato mattina sul colle dell'Annunziata sono andati avanti per tutto il pomeriggio, eseguiti dai medici legali Pietro Alessandrini e Sabina Canestrari. Per conoscere ulteriori dettagli riguardo alle quantità ingerite e all'ora del decesso, bisognerà attendere gli esiti degli esami tossicologici, che saranno depositati entro sessanta giorni. IL SOSTITUTO procuratore Umberto Monti, che ha preso parte all'autopsia, aveva già escluso subito dopo il ritrovamento la presenza di segni compatibili con una morte violenta. Pertanto, la procura ascolana mantiene aperto il fascicolo per «istigazione al suicidio», un passaggio definito soltanto «tecnico», per poter procedere con accertamenti più approfonditi. Già oggi in giornata potrebbe essere rilasciato, da parte del magistrato, il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari, che così potranno organizzare i funerali. La donna viveva con il marito, Bruno Aloisi, e il figlio di 12 anni, con i quali abitava nell'appartamento di via Bellini dalla quale si è allontanata il pomeriggio del 22 gennaio, dicendo di voler andare a fare una passeggiata. Il fratello vive in Francia, dove anche Lidia era nata, ma i due non avevano contatti da anni. INTANTO si sta cercando di capire in che modo la donna abbia raggiunto la cima del colle e quali strade possa aver attraversato. In questo senso, non aiutano le già poche telecamere cittadine. La procura ha acquisito le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza di alcune ville della zona dell'Annunziata e sta visionando le immagini, ma la gran parte dei dispositivi sovrascrive il nastro dopo pochi giorni, cancellando le riprese più vecchie. La donna è stata ritrovata dopo nove giorni: se non è stata portata all'Annunziata da qualcuno poco prima del ritrovamento, le possibilità di vederla comparire in qualche video sono bassissime. Domenico Cantalamessa VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 61 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Lidia, restano i dubbi dopo l'autopsia Ipotesi: un'overdose di sonniferi 02/02/2016 Pag. 9 Ed. Pesaro diffusione:113338 tiratura:156629 «Con la Carta famiglia sconto minimo del 10%» «NEL 2015 sono state 360 le famiglie pesaresi che hanno beneficiato di agevolazioni e sconti su prodotti e servizi previsti dalla Carta Famiglia». L'assessore comunale alla Solidarietà, Sara Mengucci precisa: «E' una tessera gratuita che, per il terzo anno, rilasciamo dal 1° febbraio a famiglie pesaresi che hanno i requisiti richiesti dal nostro progetto di solidarietà ormai consolidato: sosteniamo i consumi delle famiglie numerose con almeno tre figli minori di 26 anni e un Isee non superiore a 25.000 euro, di famiglie con un figlio disabile minore di 26 anni, o nuclei familiari con un affido e famiglie con almeno un genitore in condizione di disagio lavorativo, individuate dal servizio Politiche sociali, a seguito dell'ultimo avviso per l'erogazione dei contributi comunali per lavoratori colpiti da crisi occupazionale. La nuova tessera Carta Famiglia può essere richiesta al Centro per le famiglie, al piano terra del Comune, con ingresso in via Rossini, il lunedì e venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e il mercoledì dalle 15 alle 18». «DALLE cure odontoiatriche agli occhiali, dalla spesa alimentare fino alla cancelleria per la scuola, dall'abbigliamentobiancheria fino ai libri e ai giochi, dai medicinali alle consulenze psicologiche, dai corsi sportivi fino ai parcheggi: sono 70 gli operatori economici pubblici e privati, questi ultimi dalla grande distribuzione ai piccoli esercenti, che applicano almeno il 10% di sconto su prodotti e servizi per famiglie che hanno la nostra Carta Famiglia - precisa Laura Baiocco, coordinatrice del Centro per le famiglie di Pesaro -. Facciamo un appello a tutti coloro che hanno un'attività economico-commerciale e li invitiamo ad aderire al progetto Carta Famiglia, telefonando al Centro per le famiglie dal lunedì al venerdì in orario 9-13: gli operatori economici non dovranno sostenere nessun costo, ma solo impegnarsi a sottoscrivere la convenzione e applicare lo sconto minimo del 10% alle famiglie pesaresi in possesso della tessera Carta Famiglia». «LA TESSERA può essere consegnata solo a famiglie residenti nel comune di Pesaro mentre il Centro per le famiglie è aperto a tutti i cittadini residenti nei Comuni dell'Ambito territoriale sociale n. 1, di cui Pesaro è capofila _ spiega Rossella Brunelli, responsabile del Centro per le famiglie _ . I nostri servizi sono su prenotazione e sono gestiti da personale dell'amministrazione insieme alla coopetativa Labirinto. Tra i servizi più richiesti ci sono la consulenza educativo-pedagogica, l'attività di mediazione familiare per le famiglie in cui i genitori si stanno separando; la promozione dell'affido familiare». Benedetta Andreoli VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 62 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato COMUNE TERZO ANNO DELL'INIZIATIVA PER NUCLEI NUMEROSI 02/02/2016 Pag. 8 Ed. Lodi diffusione:48518 tiratura:74334 «La Regione è assente e i Comuni sono costretti a muoversi da soli» AVEVANO delle calzamaglie calate sui volti, uno era armato di pistola. Due rapinatori sono entrati in azione ieri sera, all'orario di chiusura, alla farmacia Paleari, in via Roma a Vistarino. Minacciata la farmacista con la pistola, hanno arraffato il contenuto del registratore di cassa, fuggendo con un magro bottino di 300 euro. Un'azione fulminea, durata pochi istanti. Poi si sono allontanati a piedi. Non è escluso che li attendesse un'auto, forse anche con un terzo complice, in una via laterale. I carabinieri hanno avviato le indagini. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 63 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL SINDACO DEPAOLI 02/02/2016 Pag. 5 Ed. Legnano diffusione:48518 tiratura:74334 Colpito da bronchite il medico gli prescrive farmaco per le tendiniti - PARABIAGO - VA DAL MEDICO di famiglia per farsi prescrivere un farmaco per curare la bronchite, ma quando torna a casa dopo essere stato in farmacia si accorge che in realtà, la scatola che ha in mano serve a curare tendiniti e patologie articolari. È la disavventura capitata a Sergio F., di Parabiago, che ha speso una ventina di euro per una confezione di «Zachelase» salvo accorgersi un minuto dopo che non gli sarebbe servito a niente. «Quand'ero in farmacia non ci ho fatto caso all'inizio - racconta - poi però, arrivato a casa, ho letto a cosa serviva e ho capito che non c'entrava nulla col mio problema. Per fortuna mi è caduto l'occhio sulle indicazioni». Ma lo stupore dell'uomo non finisce qui. Anzi. Quando telefona al medico per capire com'è nato il malinteso, il dottore gli ribadisce che ha scritto correttamente quel nome sulla ricetta, «nonostante io insistessi che Zachelase corrispondeva a un prodotto che non curava bronchiti o malattie delle vie respiratorie...». Non del tutto soddisfatto, Luciano si rivolge allora all'ex Asl di competenza (oggi Ats). «Beh, doveva chiedere consiglio al farmacista prima di acquistarlo»: è la risposta del medicodirigente. «Assurdo! Io mi fido della ricetta fatta dal mio medico, perché controllare? Non mi sembra che sia mio l'errore, ma di chi ha scritto un nome sbagliato». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 64 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CASO DISAVVENTURA DI UN PARABIAGHESE 02/02/2016 Pag. 11 Ed. Brianza diffusione:48518 tiratura:74334 L'ex assessore si dimette per candidarsi alla Multiservizi - SOLARO - L'EX ASSESSORE Gianfranco Morelli, ha scelto di lasciare il consiglio comunale per candidarsi alla guida dell'azienda speciale Solaro Multiservizi. Morelli, in consiglio comunale da quasi vent'anni e con più mandati da assessore, nell'attuale mandato si era classificato primo tra i non eletti della maggioranza Insieme per Solaro ed era rientrato tra i banchi dell'assemblea civica nel settembre del 2014, al posto di Alessandro Russo che, subito dopo le elezioni nel maggio dello stesso anno, già nel ruolo designato di vicesindaco, dovette dimettersi per prendere l'incarico di presidente di Cap Holding. Ora Morelli si candida come direttore dell'azienda speciale comunale che gestisce le farmacie comunali, la mensa scolastica e le affissioni. Al suo posto tra i banchi del consiglio siederà Antonella Coloru, che nell'estate scorsa si è dimessa polemicamente dalle cariche del Pd locale e regionale, mentre dall'opposizione, l'ex consigliere Filippo Vicino rivendica la «previsione» di questa nuova modifica in consiglio comunale, effettuata con un anno di anticipo, quando scrisse che proprio Morelli sarebbe stato il prossimo dimissionario della maggioranza di centrosinistra. Ga.Bass. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 65 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SOLARO . 02/02/2016 Pag. 12 Ed. Brianza diffusione:48518 tiratura:74334 Bagarre in Consiglio. Se ne va Laura Venturini: l'assessore alle Politiche sociali continuerà a sedere in Consiglio, ma non farà più parte della Giunta. Lascia per motivi personali e professionali. Il suo sostituto è l'attuale vicesindaco Enrico Moscatelli Spinelli che,a sua volta lascia l'attuale delega al Bilancio, che finirà nelle mani del nuovo assessore Gianfranco Borin, amministratore unico uscente della farmacia comunale di Copreno. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 66 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Le opportunità della natura all'auditorium 02/02/2016 Pag. 6 Ed. Arezzo diffusione:88274 tiratura:127149 di DORY d'ANZEO CHE LA SITUAZIONE a Campo di Marte sia fuori controllo lo sentiamo dire da mesi, anzi no, da anni. Da quando, era il maggio del 2013, i titolari del centro solare che sorgeva proprio lì avevano annunciato pubblicamente di aver fatto i bagagli ed essersi trasferiti qualche centinaio di metri più avanti, in una strada più tranquilla. Da allora le cose, se è possibile, sono peggiorate e a ulteriore riprova arriva la testimonianza lasciata su Facebook da Francesco Marcantoni, giovane imprenditore aretino. Marcantoni era in auto assieme alla compagna e alla figlia, una ragazzina di 11 anni. Era domenica sera e avevano bisogno di una farmacia ma alle 22,30 l'unica aperta è appunto quella di Campo di Marte. Una volta arrivati, però, la scena che si para davanti agli occhi dei tre è di quelle da far accapponare la pelle: «Mentre ci avvicinavamo alla farmacia, intorno alla macchina abbiamo iniziato a vedere brutti movimenti. Volavano schiaffi e cazzotti e si distinguevano i volti coperti di sangue di un gruppetto ben nutrito di ragazzi e ragazze di colore. D'istinto ho accelerato e tirato lungo, preoccupato perché in macchina c'era una bambina che è rimasta scioccata dal vedere quel marasma a un centimetro dal vetro. Mi sono fermato dietro l'A&O e la mia compagna ha chiamato immediatamente il 113, che ci ha rimbalzato sul 112. Abbiamo fatto presente la situazione e siamo rimasti lì, a debita distanza, perché comunque dovevamo aspettare che la situazione si calmasse per andare in farmacia. Dopo tre o quattro minuti è arrivata l'ambulanza. Coraggiosi gli operatori ad avvicinarsi senza il supporto della polizia. Dopo una decina di minuti è arrivata una pattuglia dei carabinieri e solo a quel punto abbiamo potuto avvicinarci alla farmacia». Uno scenario non nuovo per gli abitanti della zona e anche per i dipendenti della farmacia che più di una volta, anche sulle nostre colonne, avevano spiegato che la situazione di quella zona, ex quartiere vip della città, stava rapidamente precipitando. E per quanto si susseguano i blitz delle forze dell'ordine, Campo di Marte sembra sempre più in balia di un gruppo di malviventi, pochi dubbi sul fatto che siano legati al mondo della droga. Come pure ci sono pochi dubbi sul fatto che il senso di insicurezza percepito aumenta esponenzialmente e che risolvere il problema, ormai, è una priorità. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 67 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Prigionieri» a Campo di Marte «Rissa in corso, noi chiusi in auto» 02/02/2016 Pag. 7 Ed. Empoli diffusione:88274 tiratura:127149 Cercasi farmacista Per le domande c'è tempo fino al 12 Farmacie comunali LA Farmacie Comunali Empoli srl ricerca un farmacista da inserire in organico. Chi è interessato a partecipare alla selezione, può inviare la domanda entro venerdì 12 febbraio alla farmacia comunale n. 2 in via Sanzio 199. Modulo scaricabile da www.comune.empoli.fi.it VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 68 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmacie comunali 02/02/2016 Pag. 6 Ed. Pistoia Montecatini diffusione:88274 tiratura:127149 SONO 16MILA, ad oggi, le dosi di vaccino anti-meningococco C effettuati per tutto il territorio della provincia di Pistoia, costo un milione e 600mila euro. Ma i tempi di attesa per la somministrazione nei centri di vaccinazione di Pistoia (sul viale Matteotti, 19) e nella Valdinievole (a Villa Ankuri), sono lunghi: si parla di due mesi almeno. «Il primo appuntamento disponibile per la Valdinievole - spiega Paola Picciolli, responsabile facente funzioni della unità di Igiene pubblica e della nutrizione - è il 16 marzo, nella fascia 1120. Stessa situazione nel centro di Igiene pubblica di Pistoia, dove il primo posto libero è il 19 marzo». La situazione è critica anche sul fronte della distribuzione per i medici di famiglia e pediatri di libera scelta, che eseguono le sedute in ambulatorio. «Le richieste sono aumentate in maniera esponenziale - fa sapere Massimo Niccolai, segretario provinciale dei medici di base (Fimmg) - Si viaggia su una media di una ventina di telefonate al giorno, che noi medici di famiglia riceviamo. La difficoltà non è programmare le sedute in ambulatorio, ma è fare le scorte nella farmacia del San Jacopo o nella Casa della Salute di viale Adua. Non ultimo, c'è il problema di garantire la copertura vaccinale per noi medici di famiglia, cosa a cui finora siamo stati costretti a pensare autonomamente. La scorsa settimana ho inviato una richiesta formale all'Asl, perché anche noi medici di base veniamo inseriti nel programma di vaccinazione insieme ai medici ospedalieri. Il nostro rischio di essere contagiati, se si riflette bene, è anche più alto: noi visitiamo il paziente in casa, quando la situazione non è ancora conclamata». «LA DIFFICOLTÀ nell'approvvigionamento delle dosi per noi medici di base è un problema che incide fortemente sull'efficacia della stessa campagna di vaccinazioni - spiega Beppino Montalti, presidente provinciale della Fimmg - Non ha senso diluire la somministrazione dei vaccini in 3 o 4 mesi. Una cosa, infatti, è prevenire i casi di chi si ammala, altra è bloccare la circolazione del meningococco. Per ottenere il secondo risultato, bisogna fare una vaccinazione massiccia. Per fare chiarezza, una persona può avere un'infezione da meningococco e non sviluppare la meningite. Dipende dalle sue difese immunitarie: se il meningococco trova una persona immunizzata, la circolazione del batterio diminuisce, oltre a non avere nuovi casi di meningite». Per rispondere a tutte le richieste dei cittadini, i medici di famiglia si sono organizzati con i medici della continuità assistenziale. Su Pistoia, la referente per le Aft (aggregazioni funzionali territoriali) è la dottoressa Lara Romagnani. «Il paziente il cui medico di base non aderisca alla campagna di vaccinazione - spiega Romagnani - può rivolgersi a noi, in base alle date e alle disponibilità che noi stessi comunichiamo al suo medico. I vaccini per le Aft di Pistoia vengono effettuati nella Casa della Salute di viale Adua». La vaccinazione, ricorda l'Asl, è programmata per i ragazzi dagli 11 ai 20 anni e resta gratuita anche nella fascia di età 21- 45 anni, solo su richiesta degli interessati. I numeri per prenotare l'appuntamento sono: per la zona Valdinevole 0572 942804 - 0572 942823; per la zona Pistoiese 0573 353209 - 0573 353207, per la Montagna pistoiese 0573 634051. Martina Vacca VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 69 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Vaccini, due mesi di attesa nei centri Asl I medici di base: « Non bastano le dosi» 02/02/2016 Pag. 6 Ed. Prato diffusione:88274 tiratura:127149 E' SOTTO choc una dei due dipendenti della farmacia di piazza Mercatale che sabato sera hanno subito una rapina. Ad agire, armato di una siringa priva del tappo di protezione, è stato presumibilmente un tossicodipendente che, arraffate alcune banconote, si è poi dato alla fuga. Le indagini sono condotte dalla polizia. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 70 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Assalto alla farmacia con una siringa Choc fra i dipendenti 02/02/2016 Pag. 21 Ed. Genova diffusione:50924 tiratura:71724 Bandito solitario assalta farmacia impugnando cocci di bottiglia A Ponente negli ultimi tre mesi altre otto rapine fotocopia P. CAL. TORNA l'incubo delle rapine in farmacia.Un bandito solitario, armato di una bottiglia di vetro rotta, è entrato in un punto vendita della Valpolcevera e ha minacciato il cassiere facendosi consegnare l'incasso della giornata. È successo l'altro ieri sera. Subito è partita la caccia all'uomo, dopo l'allarme lanciato dalle vittime al 112. I carabinieri del nucleo radiomobile hanno passato al setaccio l'intera zona. Il rapinatore è riuscito a far perdere le proprie tracce, ma i militari hanno trovato i cocci di vetro utilizzati come arma durante il colpo. Saranno consegnati al reparto investigazioni scientifiche per i rilievi del caso. Gli inquirenti sperano di poter trovare sui pezzi di cristallo le impronte del ladro. Il che non è cos ì inverosimile: nel raid, come hanno notato le vittime e altri testimoni oculari, non indossava guanti. Il timore è che si tratti della stessa persona che nei mesi scorsi, tra ottobre e novembre, ha svaligiato diverse farmacie soprattutto nelle delegazioni del ponente genovese e della Valpolcevera, a Sampierdarena e Pontedecimo. In quel periodo, gli investigatori dell'Arma e della polizia si erano concentrati sui video di alcune telecamere di sorveglianza delle zone dove erano avvenuti i colpi perché il rapinatore, allora, si spostava in motorino. Entrava in azione sempre alla stessa maniera: con il volto travisato da una sciarpa e con il cappuccio di una giacca calato sulla testa. Come arma di solito usava un cacciavite. Non è mai stato individuato e finora l'ha fatta franca. Che sia tornato in azione? Difficile dirlo. Certo è che adesso l'incubo è tornato e cos ì anche la paura dei farmacisti, una delle categorie di lavoratori più a rischio per quanto riguarda questo tipo di reati. Foto: Indagano i carabinieri VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 71 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL COLPO IN VALPOLCEVERA 02/02/2016 Pag. 25 Ed. Basso Piemonte diffusione:50924 tiratura:71724 Addio a Costa, decano dei farmacisti alessandrini Aveva 102 anni ed era fra i diciotto centenari di Novi. Storico inquilino di Palazzo Negrone GINO FORTUNATO NOVI. Mario Costa, decano dei farmacisti della provincia, si è spento ieri mattina, a 102 anni, nella sua abitazione di Palazzo Negrone, in piazza Dellepiane a Novi. I funerali si celebreranno domani alle 10,30 nella chiesa cittadina della Collegiata. Personaggio molto conosciuto in città, Mario Costa manteneva ancora con orgoglio il grado di capitano dell'Esercito. Grado che aveva guadagnato come addetto alla Sanità militare alla fine della seconda guerra mondiale. All'inizio del conflitto, si arruolò come sottotenente e partecipò alla campagna d'Albania dove prestò servizio per 2 anni. Rimpatriato, ultimò il servizio all'ospedale militare di Alessandria. Dal 1951, quando sposò Ada Agnese Sacchi, visse nel signorile palazzo Negrone che fu acquistato dal nonno materno nel 1911 e in seguito divenne la sede per la vestizione del vescovo, prima della cerimonia solenne che si celebra alla Collegiata durante la festa patronale di Novi. Sempre all'inizio degli Anni '50 acquistò la farmacia Scotti che all'epoca si trovava in piazza della Repubblica. Condusse personalmente la farmacia fino alla metà degli anni Ottanta, quando ultrasettantenne decise di godere della meritata pensione. Tuttavia Mario Costa è sempre stato una persona dinamica. Si dedicò al restauro della prestigiosa facciata di palazzo Negrone, sotto la guida della Soprintendenza. Grazie a lui, infatti, tornarono agli antichi splendori i suggestivi affreschi. Dalla gioventù, sino all'età matura, ha sempre coltivato numerosi interessi, soprattutto sportivi, praticando tennis e vela, ma viene ricordato anche come acceso sostenitore dell'Alessandria calcio. Mario Costa era uno dei 18 centenari novesi che vivono in città. Avrebbe compiuto 103 anni l'8 agosto. Le più longeve cittadine sono due signore di 105 anni. Foto: Mario Costa era lo storico farmacista alessandrino VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 72 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I FUNERALI SI TERRANNO DOMANI ALLE 10.30 NELLA CHIESA DELLA COLLEGIATA 02/02/2016 Pag. 11 Cronache del Garantista L'Ordine dei medici «Così è difficile lavorare» E scatta la mobilitazione L'Ordine dei medici della provincia di Cosenza, guidato dal Presidente Eugenio Corcioni, ha alzato le barricate, annunciando una mobilitazione per marzo, contro il Decreto 9 dicembre 2015 "Condizioni di derogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza ambulatoriale erogabili nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale" che, di fatto, non solo pone seri limiti alla prevenzione sanitaria, quanto sembra ledere il diritto costituzionalmente garantito di tutela della salute dei cittadini. Dopo la lettera aperta inviata al Ministro della Salute ed al Ministro degli Interni, ieri mattina il presidente Corcioni, nell'ambito di una conferenza stampa che ha visto protagonisti anche i vertici regionali e provinciali della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), è entrato nel merito di un provvedimento ritenuto «inaccettabile ed intollerabile», attraverso il quale la politica ha scelto di non erogare «prestazioni anche appropriate», che presenta «oggettive difficoltà interpretative ed applicative» delle norme in esso contenute, obbligando ad un carico burocratico insostenibile i medici e che avrà ricadute sui loro assistiti. Sulla base di ciò Corcioni si è rivolto al Presidente della Regione, Mario Oliverio, affinché già domani, in sede di Conferenza Stato - Regioni, chieda il blocco del decreto fino alla predisposizione di linee guida uniformi che veda il coinvolgimento dei rappresentanti istituzionali di categoria. A chiamare in causa la Regione Calabria, è stato anche il vicesegretario regionale della Fimmg, Rosalbino Cerra che ha bollato il decreto della Lorenzin come una vera e propria «follia burocratica», che modifica sostanzialmente la facoltà di prescrivere esami diagnostici ( Tac) ed esami di laboratorio. «La Regione - ha affermato Cerra - per tutelare adeguatamente i cittadini dovrebbe quanto meno sospendere immediatamente la parte burocratica del provvedimento, in attesa di circolari esplicative del Ministero. Il decreto, infatti, non è tecnicamente applicabile per come è scritto. Per cui, o si bloccano le prescrizione per alcuni farmaci o, più intelligentemente, si attende la circolare esplicativa da parte del ministero capace di chiarire la follia burocratica che è stata scritta». Sulla stessa lunghezza d'onda il dottore Antonio Pio D'Ingianna della Fimmg Cosenza che ritiene il provvedimento non solo dannoso ma anche inutile a recuperare nuove risorse finanziarie. «A fronte di circa 100 milioni di euro di risparmio previsti dal ministero - ha affermato - si avrà un abbattimento dei costi pari a circa uno zero virgola qualche cifra. Ed, invece, abbiamo altre parti della sanità dove si dovrebbe e si deve assolutamente intervenire ed incidere. Le spese sulle consulenze, per esempio, che sono incrementate nel 2014 del 2,4% , per non parlare dell'aumento pari a circa il 6% di spesa per i contenziosi con i fornitori, dovuto ad una burocrazia spesso inefficiente. In ambito calabrese, poi, negli sperperi abbiamo esempi pratici orrendi a cominciare da una impalcatura intorno all'ospedale di Castrovillari che ci è costata 3mila euro di fitto al mese per circa 7 anni ». Per tutti, dunque, il decreto è una bruttura che assesta il colpo mortale ad un sistema sanitario nazionale e regionale già agonizzante. Cinzia Gardi La conferenza stampa dell'Ordine e della Federazione dei medici di Medicina generale VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 73 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato cronache del garantista DECRETO SUGLI ESAMI Il presidente Corcioni e i vertici della federazione dei camici bianchi dicono no alla norma che limita la facoltà di prescrivere accertamenti diagnostici e di laboratorio «Provvedimento inaccettabile. Mario Oliverio ci sostenga». Annunciata una protesta per marzo 02/02/2016 Pag. 8 N.4 - 2 febbraio 2016 Gare, il primato va al Centro Nord Al Sud bando da 13,5 mln ad Andria per l'assistenza domiciliare ai propri pazienti Laura Savelli Ancora una volta, il Centro Nord alla conquista della classifica. Si comincia con la Asl del Verbano, Cusio e Ossola, che guadagna il primo gradino del podio con un bando per l'affidamento del servizio quinquennale di manutenzione degli immobili e degli impianti appartenenti non solo alla propria Azienda, ma anche alle Asl di Vercelli, Biella e Novara. In palio, quasi 39 milioni di euro. Sul secondo gradino, sale invece la Ausl di Teramo, che mette sul piatto circa 30 milioni per i quattro lotti in cui sono stati suddivisi i diversi servizi di gestione di comunità alloggio, di case famiglia e di comunità terapeutiche, necessari al Dipartimento di Salute mentale e ai Centri di Sant'Egidio e di Giulianova. Infine, alla sua prima comparsa in classifica, si aggiudica direttamente il terzo posto: si tratta del Centro regionale "Sant'Alessio - Margherita di Savoia per i Ciechi" di Roma, impegnato nella selezione di un gestore europeo di fondi immobiliari italiano, che provveda alla promozione, istituzione, organizzazione, amministrazione e gestione di un fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso, per i prossimi venticinque anni. Importo a base d'asta: poco meno di 28 milioni. Al quarto posto, l'unica occasione da classifica proveniente dal Sud. Con un valore stimato di circa 13 milioni e mezzo di euro, la Asl di Andria mette in gara il servizio triennale di assistenza domiciliare integrata ai propri pazienti. Ma, a partire dalla quinta posizione, si torna nuovamente al Nord e, precisamente, presso l'Ao "Ordine Mauriziano" di Torino, alla ricerca di un prestatore di servizi di noleggio e lavaggio della biancheria piana e confezionata, occorrente alla propria struttura, oltre che ai diversi presidi ospedalieri e territoriali delle Aa.Ss.Ll. To 1 e To 5: un contratto di cinque anni, per un corrispettivo massimo di 10 milioni e 700mila euro. Anche nelle posizioni successive, si resta in zone limitrofe. Al sesto e al settimo posto, si piazzano l'Istituto nazionale dei tumori di Milano e l'Area centrale regionale di acquisto ligure: l'uno, con servizio triennale di manutenzione delle apparecchiature biomediche della Fondazione; l'altra, con una fornitura triennale di materiale di consumo per anestesia e rianimazione, oltre che di cateteri venosi centrali, occorrenti a tutte le strutture sanitarie della Liguria e della Valle d'Aosta. In questi casi, le offerte partono da rispettive basi d'asta di 9 milioni e 300mila euro, nel primo caso, e di 8 milioni e 600mila euro, nel secondo. Mentre, in ottava posizione, si affaccia la Asl di Vercelli, con una domanda di diciassette lotti di pacemakers, elettrocateteri e accessori, occorrenti all'Ospedale "Maggiore della Carità" di Novara e a tutte le Aa.Ss.Ll. dell'Area interaziendale di coordinamento n. 3: in palio, un contratto triennale, a fronte di un corrispettivo massimo di 6 milioni e 700mila euro. A Roma, finiscono infine le ultime due posizioni della classifica: presso l'Azienda Usl Roma D e presso l'Ospedale "San Giovanni - Addolorata". Nel primo caso, a base di gara, è posto un servizio di vigilanza per i propri presidi ospedalieri e territoriali; nel secondo caso, un servizio annuale di supporto assistenziale corrispondente alle mansioni del profilo professionale di operatore socio-sanitario. Sconti a partire rispettivamente da 6 milioni e mezzo di euro, nella prima gara, e da poco più di 5 milioni, nella seconda. Laura Savelli La top ten degli ultimi quindici giorni 1€ 38.971.090,00 Termine: 23/02/2016 - h 12 Azienda sanitaria locale Vco di Omegna (Vb) Oggetto: Servizio quinquennale di manutenzione degli immobili e degli impianti per le Asl Vco, Vc, Bi e No 2€ 29.616.720,00 Termine : 24/03/2016 - h 13 Regione Abruzzo - Azienda Unità sanitaria locale di Teramo Oggetto: Servizi vari, suddivisi in 4 lotti, afferenti al Dipartimento di Salute mentale 3€ 27.825.000,00 Termine: 15/02/2016 - h 12 Centro regionale "Sant'Alessio - Margherita di Savoia" per i Ciechi di Roma Oggetto: Selezione di un gestore europeo di fondi immobiliari italiano - o legittimato a istituire e gestire fondi immobiliari italiani - che provveda alla promozione, istituzione, organizzazione, amministrazione e gestione di un fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso, riservato, per la valorizzazione del patrimonio immobiliare del Centro regionale "Sant'Alessio - Margherita di Savoia" per i VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 74 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato APPALTI/ L'Asl Verbano, Cusio e Ossola sul primo gradino con 39 mln per la manutenzione degli immobili 02/02/2016 Pag. 8 N.4 - 2 febbraio 2016 VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 75 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ciechi per la durata di 300 mesi 4€ 13.437.360,00 Termine: 26/02/2016 - h 12 Azienda sanitaria locale Bt di Andria Oggetto: Servizio triennale di assistenza domiciliare integrata ai pazienti dell'Asl Bt 5€ 10.739.107,40 Termine: 21/03/2016 - h 12 Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino Oggetto: Servizio quinquennale di noleggio e lavaggio di tutta la biancheria piana e confezionata occorrente all'Ao Ordine Mauriziano di Torino, ai presidi ospedalieri e alle strutture territoriali dell'Asl To 1 e dell'Asl To 5 di Torino 6€ 9.300.600,00 Termine: 23/02/2016 - h 12 Fondazione Irccs Istituto nazionale dei Tumori di Milano Oggetto: Servizio triennale di manutenzione delle apparecchiature biomediche della Fondazione 7€ 8.592.872,00 Termine: 15/03/2016 - h 12 Regione Liguria - Ars Liguria Area centrale regionale di acquisto Oggetto: Fornitura triennale di materiale di consumo per anestesia e rianimazione e cateteri venosi centrali occorrenti alle Aa.Ss.Ll., agli Ee.Oo. e agli Irccs della Regione Liguria e V. d'Aosta 8€ 6.728.535,00 Termine: 03/03/2016 - h 15 Azienda sanitaria locale Vc Oggetto: Fornitura triennale, suddivisa in 17 lotti, di pacemakers, elettrocateteri e accessori occorrenti all'Aou "Maggiore della Carità" di Novara e alle Aa.Ss.Ll. Vc-Bi-Vco-No afferenti all'Area interaziendale di coordinamento n. 3 9€ 6.514.800,00 Termine: 04/03/2016 - h 12 Azienda Usl Roma D Oggetto: Servizio di vigilanza per i presidi ospedalieri e territoriali dell'Azienda Usl Roma D € 5.070.000,00 Termine: 18/03/2016 - h 12 Azienda ospedaliera Complesso ospedaliero "San Giovanni Addolorata" di Roma Oggetto: Servizio annuale di supporto assistenziale corrispondente alle mansioni proprie del profilo professionale di operatore socio-sanitario (Oss) per l'Ao "San Giovanni - Addolorata" Su www.sanita.ilsole24ore.com tutti i bandi della Sanità 02/02/2016 Pag. 9 N.4 - 2 febbraio 2016 Terra dei fuochi, fronteggiare il rischio AGOSTINO Di GIAULA * Il recente rapporto dell'Istituto superiore di Sanità sulla «Terra dei fuochi» ha confermato la presenza, in quell'area, di un eccesso di ricoveri, di tumori maligni e di mortalità. Ancora una volta (si era già visto nel caso di altri siti inquinati), l'aspetto più inquietante è che questi dati interessano in primo luogo l'età pediatrica. La compromissione della salute dei bambini, ancor più che negli adulti, è una chiara e pesante conseguenza della mancata applicazione di criteri di prevenzione primaria, con una inevitabile esposizione a tossici già durante la vita embrio-fetale o, addirittura, prima ancora del concepimento (tossicità su ovuli e spermatozoi genitoriali). In altri termini, condanne già scritte senza processo e senza possibilità di grazia. Le malattie e le morti registrate nella terra dei fuochi (come in tutti i Sin italiani) sarebbero state evitabili con la bonifica di suoli a contaminazione nota da decenni e con misure (sorveglianza, rispetto della legalità, adozione di corrette pratiche nella gestione dei rifiuti) finalizzate a evitare ulteriore inquinamento. La grave situazione sanitaria e ambientale della popolazione residente nelle province di Napoli e Caserta non è infatti una novità. È stata ripetutamente denunciata in rapporti ufficiali dell'Istituto superiore di Sanità a partire almeno dal 2006, oltre a essere stata oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche. La prima firmataria di questo ultimo rapporto, Loredana Musmeci, ha dichiarato che i dati «devono essere approfonditi e sviluppati. È come se avessimo guardato il territorio con un elicottero». Quello che certamente da quell'elicottero si è visto con chiarezza è l'esistenza di una condizione di deliberata discriminazione sanitaria e ambientale di lunga durata rispetto ad altre zone d'Italia. Come per altri italiani attualmente residenti nei Sin (circa sei milioni di persone), qualunque giorno di ritardo nell'applicazione di misure di prevenzione primaria ha significato e significherà replicazione e amplificazione del danno. A causa di ben definiti meccanismi di trasmissione trans-generazionale del rischio (soprattutto di tipo epigenetico), le manifestazioni patologiche dell'inquinamento esistente qui e ora potranno interessare inevitabilmente almeno due generazioni successive. A questo si aggiunga che gli stessi inquinanti ambientali responsabili dell'incremento di mortalità e neoplasie generano, sia negli adulti che nei bambini, un aumento del rischio anche per malattie non neoplastiche ad elevato costo e generanti disabilità croniche: patologie cardiovascolari, sindrome metabolica, diabete, obesità, patologie neurodegenerative e ormonali. Nella Terra dei fuochi (come in altre aree contaminante e non bonificate) vige un modello distorto di sanità pubblica in cui ci si limita a osservare gli effetti sanitari dell'inquinamento in una popolazione lasciata vivere per decenni in condizioni di rischio, limitandosi a misurare di tanto in tanto il danno e a fronteggiarlo quotidianamente con mezzi sempre insufficienti. Il tutto con elevatissimi costi (altrimenti evitabili) non solo economici ma anche sanitari, umani e sociali. La normativa vigente prevede che il Ssn debba fondarsi su tre colonne: prevenzione, cura e riabilitazione. La demolizione della prima delle tre, certificata proprio dallo stato di salute nelle aree contaminate del nostro Paese, comporta inevitabilmente il crollo di un equilibrio che dovrebbe fondarsi sull'etica, prima ancora che su qualunque altro criterio. * coordinatore Comitato scientifico Isde Italia VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 76 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ECCESSO DI RICOVERI 02/02/2016 Pag. 37 N.7 - 8 febbraio 2016 diffusione:97949 tiratura:147890 TINTA IN CASA? ECCO COSA DEVI SAPERE Tempi di posa, test di intolleranza, trucchi rubati ai professionisti: così il risultato sarà perfetto Laura D'Orsi La tinta fai da te piace sempre di più alle donne italiane. Tra quelle che tingono i capelli, sette su 10 hanno fatto il colore in casa almeno una volta nella vita e il motivo principale, secondo una recente indagine di mercato, non è il risparmio: vogliono soprattutto velocizzare i tempi ed essere sempre in ordine. I kit in commercio, poi, sono pratici e assicurano risultati vicini a quelli professionali, permettendo a ciascuna di "giocare" con il colore come si fa con il make up. Ma se vuoi ottenere una capigliatura uniforme e brillante devi seguire, oltre alle indicazioni sulla confezione, anche le dritte che abbiamo raccolto per te. > fai prima il test di tolleranza I dermatologi segnalano un aumento di sensibilità cutanea nei confronti delle tinte, che si manifesta con pruriti e rossori. Quando cambi marca, fai il test consigliato per capire se sei intollerante : metti una goccia di prodotto in una zona nascosta e osserva se vi sono reazioni nel giro di 48 ore. Per limitare i rischi, è consigliabile orientarsi su aziende note, utilizzare le nuove tinte senza ammoniaca, rispettare i tempi di posa per evitare il contatto per troppo tempo con la cute e fare il colore quando è davvero necessario. > applicala subito Prima di procedere con l'applicazione della tinta, fai in modo che sia pronto tutto il necessario: bagna e tampona i capelli (quando viene richiesto), poi applica un velo di crema grassa o di vaselina all'attaccatura e sulle orecchie per non macchiare la pelle. Prepara la miscela solo all'ultimo momento , altrimenti si perde tempo prezioso e questo può compromettere la presa del colore sui fusti e la tenuta della tinta nel tempo. > tienila di più sulle radici Se hai già fatto altre volte la tinta a casa e hai notato che le punte prendono più colore del resto, tieni il prodotto nella parte finale delle lunghezze solo gli ultimi 10 minuti del tempo di posa previsto (in genere 20-30 minuti). Oppure segui il consiglio di Christophe Robin, colorista per L'Oréal e artefice delle tinte di Claudia Schiffer, Andie Mac Dowell, Céline Dion: «Nessun colore viene bene se non si ristruttura prima la fibra dei capelli. Qualche giorno prima, fai un impacco con olio di germe di grano, tenendolo anche tutto il giorno». Così diminuisce la porosità dei fusti, soprattutto sulle punte, e il risultato è più omogeneo. > scegli la nuance corretta Per un risultato naturale e armonioso, devi trovare la tonalità giusta. «Di solito si crede di avere un colore più scuro di quello reale», dice Christophe Robin. «Per questo è meglio usare una tinta almeno un tono più chiaro di quello che pensi sia il tuo. Il trucco per non sbagliare è prendere una ciocca interna dalla nuca, appoggiarla su un foglio bianco e confrontarla con la tabella dei colori riportata sulla confezione, in modo da valutare bene l'effetto che si può ottenere». Se sei indecisa sulla nuance, sceglila fredda , come un biondo cenere, un rosso Tiziano o un castano molto scuro se sei un fototipo nordico (bionda e occhi chiari). Oppure calda come biondo miele, ramato o castano intenso se hai il sottotono neutro o ambrato. > schiarisci, ma non troppo Con la colorazione a domicilio puoi schiarire i capelli fino a un massimo di due toni, ma anche creare colpi di sole o l'effetto sfumato: più scuro alle radici e più chiaro sulle punte. Per realizzare questi contrasti cromatici si utilizzano appositi pettinini che depositano il decolorante sulle zone desiderate. Lascia il prodotto in posa secondo il tempo indicato sulla confezione . Il processo iniziale di decolorazione passa dal rossiccio e dal giallognolo: se risciacqui il prodotto-trattamento troppo presto, i capelli potrebbero assumere delle sfumature rosse o giallastre indesiderate. «In ogni caso, per cambiamenti radicali è meglio affidarsi sempre alle mani di un professionista», raccomanda il colorista Christophe Robin. > fai scaricare l'henné L'henné riveste i capelli di una cuticola quasi impermeabile che li protegge e li rende più spessi. Ecco perché la tinta successiva può far fatica a prendere o, peggio ancora, virare su sfumature verdastre (nel caso dell'henné rosso). Solo se hai usato un prodotto puro al 100%, senza aggiunta di picramati, il rischio di viraggio del colore non c'è , ma devi esserne sicura. Il consiglio è quello di aspettare un paio di mesi dall'ultimo henné prima di applicare un colorante sintetico. > taglia i tempi di posa Se sei di corsa ma non VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 77 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato STARBENE BELLEZZA 02/02/2016 Pag. 37 N.7 - 8 febbraio 2016 diffusione:97949 tiratura:147890 VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 78 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato vuoi uscire di casa con i capelli in disordine, puoi ridurre i tempi di posa di dieci minuti se copri l'impacco con pellicola trasparente e un asciugamano caldo . Così si sollevano le squame che rivestono i fusti e il colore penetra prima. Questo trucco funziona anche se vuoi ottenere una colorazione più intensa, rispettando i tempi di posa previsti. > copri la ricrescita Per minimizzare la ricrescita ed evitare di fare troppo spesso la tinta, utilizza trattamenti specifici che mascherano lo stacco . Contengono pigmenti che si depositano sui fusti senza alterarne la struttura chimica. Vanno via con lo shampoo, ma puoi applicarli tutte le volte che vuoi. Se devi coprire i primi capelli bianchi, invece, puoi fare una tinta semipermanente o tono su tono che deposita i pigmenti sulla superficie dei fusti. Sono più delicate di quelle permanenti e durano circa 6-8 settimane. Il colore viene eliminato progressivamente, shampoo dopo shampoo. > dopo usa prodotti specifici I capelli colorati hanno bisogno di trattamenti speciali, perché tendono a essere più aridi, a sbiadirsi e a perdere lucentezza. Quando li lavi, scegli uno shampoo più delicato e nutriente. E fallo seguire da una crema o una maschera specifiche con concentrati di vitamine, estratti naturali e oli vegetali , che riparano la fibra capillare, mantenendo brillante il colore. il ritocco in 2 minuti Sei perfetta in 120 secondi, anche se il risultato durerà soltanto fino al prossimo shampoo: è quanto promette (e mantiene) 2 Minute Touch-up di Alterna Stylist (in 4 colori, 30 ml, 31,50 €, nei saloni). Si applica sulla ricrescita (con capelli puliti e asciutti) usando l'apposito pennello, si lascia asciugare bene, quindi si spazzola la chioma per un risultato più naturale. Se hai i capelli molto secchi, metti prima un po' di olio trattante. scelti da Starbene 1 tono su tono In gel, con balsamo alle proteine della seta. ColorPRO di EuPhidra , disponibile in 16 colori, 9,80 €. In farmacia. 2 con olio di argan Evita l'inaridimento dei capelli: Belle Color di Garnier , in 25 tinte, 6,99 €. Nei super. 3 per colpi di sole Si applica con l'apposita spazzola per riflessi caldi e naturali. Préférance I Colpi di Sole di L'Oréal Paris , in 3 varianti, 9,90 €. In profumeria. 4 antiage Con sostanze che aiutano a prolungare la vita dei capelli. Bioscalin® Nutri Color di Giuliani , in 18 nuance, 13,60 €. In farmacia. 5 vegetale Con fitosteroli e proteine derivate dalle piante. Shine On di BioNike , disponibile in 16 colori, 16 €. In farmacia. Foto: Tanti consigli per la bellezza dei capelli su starbene.it/bellezza 02/02/2016 Pag. 42 N.7 - 8 febbraio 2016 diffusione:97949 tiratura:147890 BALSAMI LABBRA I 5 SCELTI DA NOI Proteggono, idratano e nutrono la delicata mucosa della bocca. Con ingredienti quasi tutti naturali Laurence Donnini il migliore PER INGREDIENTI ETICI atyr Balsamo Labbra Aloe Vera di Altromercato , 10 ml, 4,68 € . Su altromercato.it e nei negozi Altromercato. PERCHÉ CI PIACE Ha il 51% di ingredienti del commercio equosolidale e naturali: olio di cocco delle Filippine, burro di karité dal Benin, burro di cacao bio della Repubblica Dominicana, aloe vera dalla Thailandia. In crema, contiene anche lanolina (in prima posizione), olio di argan biologico e miele, per un elevato potere riparatore e idratante. USALO COSÌ Si applica con le dita o dal tubetto; ha una consistenza ricca ma non appiccica, quindi lo stendi facilmente. Sapore goloso. il migliore PER RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO range Mango Blast di Blistex , 4,5 g, 2 € . Nei super. PERCHÉ CI PIACE Il mix di cera naturale e sintetica forma una barriera contro gli agenti atmosferici. Contiene anche estratto di jojoba, vitamina E e un filtro solare. Scorre bene e il sapore di arancia è dato da scorze naturali, mentre quello di mango è di sintesi. Confezione pratica. USALO COSÌ Piacevole da applicare, ideale da tenere in borsa o nello zaino: lo stick arancione è facile da individuare e, sulle labbra, è trasparente, quindi è piaciuto anche ai nostri tester di sesso maschile. Per svolgere bene la loro azione protettrice ed emolliente, i balsami labbra devono contenere burri e oli vegetali (karité, oliva, mandorle dolci...) o estratti idratanti. Poi le cere, che creano un film protettivo (d'api o candelilla, naturali, o microcristallina, minerale). Meglio che non ci siano nano particelle: potrebbero entrare in circolo. No anche ai derivati del petrolio, a meno che il balsamo non sia pensato per condizioni meteo estreme (ma deve avere dei filtri solari). Fra i 13 testati abbiamo preferito i prodotti con Inci a prevalenza naturale, testandoli su chi ha spesso labbra secche e screpolate. Ecco i nostri 5 preferiti. il migliore PER I BAMBINI tick labbra all'olio di mandorle dolci di I Provenzali , 5,7 g, 2,52 € . Nei super e in erboristeria. PERCHÉ CI PIACE Tanti attivi di qualità e di origine naturale: olio di ricino, burro di karité, cera candelilla e semi di girasole, aloe e vitamina E, olio di mandorle dolci. È testato per i metalli pesanti. Stick più grande della media. USALO COSÌ Ne basta un velo per creare un film protettivo sulle labbra dei bambini, che non apprezzano le formule troppo appiccicose. Bene sia il sapore, sia la texture morbida. L'unico neo, la rotellina che fa uscire lo stick è un po' dura. il migliore PER IL FREDDO INTENSO aume Lèvres Ultra Nourrissant Rêve de Miel di Nuxe , 15 g, 12 € . In farmacia e parafarmacia. PERCHÉ CI PIACE Quasi l'80% degli ingredienti è di orgine naturale: cera d'api, in prima posizione, burro di karité al secondo posto, olio di rosa mosqueta. È un balsamo ottimo per il freddo intenso, dotato di filtri solari e dal sapore gradevole, grazie agli oli di scorza di pompelmo e limone e al miele. USALO COSÌ È in un vasetto di vetro e si stende con le dita: forse non il massimo mentre si scia, ma le labbra restano morbide e protette a lungo. Quando aspetti lo skilift o fai una pausa, approfittane per rinnovare l'applicazione. il migliore PER LA FORMULA BIO asis Sensitiv Balsamo per le labbra di Lavera Bio , 4,5 g, 2,79 € . Nei super e negozi bio. PERCHÉ CI PIACE In prima posizione c'è l'olio di ricino, seguito da quello di soia (quello di jojoba è in posizione alta), tutti da agricoltura biologica. Tre cere di origine naturale formano il film protettivo. Gli estratti di olivello spinoso, arnica e calendula svolgono un'azione lenitiva. Profumo delicato, texture non appiccicosa. USALO COSÌ L'aspetto è basic e il colore giallino, ma tu applicalo anche sotto al rossetto, per farlo durare di più. La sua formula "verde" lo rende adatto anche alle labbra delicate dei bambini. il nostro food lab Umberto Borellini cosmetologo Chiara Libero giornalista Laurence Donnini giornalista VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 79 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato STARBENE BELLEZZA 02/02/2016 Pag. 52 N.7 - 8 febbraio 2016 diffusione:97949 tiratura:147890 tutto in un cerotto Ecco cinque rimedi da tenere nella valigetta del pronto soccorso. Sono pratici e di immediata efficacia Michela Duraccio Per le contratture Questi cerotti medicati sono utili per trattare il dolore di tendini, legamenti, articolazioni e muscoli. Flector 180 mg di Ibsa Bouty , 20,90 €, 5 pezzi. «Agiscono sui punti colpiti da piccoli traumi o contratture e su torcicollo, dolori muscolari e articolari. Sono utili anche in caso di problemi reumatici accompagnati da stati infiammatori. Applicati sulle zone interessate (solo su cute sana), agiscono per 12 ore no stop. Non vanno tagliati, ma usati interi, per non alterare il corretto dosaggio del principio attivo», spiega la farmacista. Per mal di pancia e schiena Questo dispositivo medico CE è un cerotto autoriscaldante senza medicinali che trasmette calore ai tessuti fino a 8 ore. Dolorelax® Med di Parapharma , 6,95 €, 3 pezzi. «La terapia basata sul calore stimola la circolazione, favorendo l'ossigenazione e riducendo l'infiammazione. Il cerotto, efficace anche contro i dolori mestruali, si usa per problemi articolari, cervicali e muscolari. E per crampi, lombalgie e sciatalgie», sottolinea la dottoressa Aicardi. Per disinfettare le ferite Ecco cerotti di tessuto non tessuto in varie misure, utili per la medicazione di piccole lesioni. Sono un dispositivo medico CE. Quadra® Med di Master-Aid , 6 €, 40 pezzi, in 5 formati. «Grazie al disinfettante incorporato nel tampone, controllano il microambiente dei tessuti escoriati. Sono perfetti per le pelli sensibili e irritate, perché il collante utilizzato, privo di lattice e di solventi, è ipoallergenico. Molto resistenti, si staccano facilmente, senza causare dolore», dice l'esperta. Per tagli e abrasioni Sono cerotti specifici per tagli o abrasioni di mani e braccia. Lasciano traspirare la ferita e la proteggono dall'acqua, dallo sporco e dai batteri, riducendo il rischio di infezioni. MySkin Cerotto Doppia Azione di Pic Solution , 6,70 €, 5 pezzi. «Grazie alla pellicola microforata e alla particolare tecnologia utilizzata, creano sulla pelle escoriata un ambiente umido che aiuta a guarire prima, evitando la formazione di croste e cicatrici. Infatti, stimolano la naturale rigenerazione della pelle. Un cerotto dura tre giorni», spiega la farmacista. Per le ragadi È un cerotto liquido da applicare sulle dolorose lesioni della pelle, causate da freddo e aggressioni chimiche. Ragadi Mani di Urgo , 11,20 €, flacone da 3,25 ml con spatolinaapplicatore. «Si ricopre la ragade con il liquido e si lascia asciugare qualche secondo. Così, si forma un film protettivo e waterproof che isola le lesioni, alleviando il dolore ed evitandone la riapertura. Anzi, se ne favorisce la cicatrizzazione, grazie all'olio di germe di grano, ricco di vitamina E», conclude la farmacista. Foto: CONSULTA GRATIS IL NOSTRO ESPERTO dott. Mariasandra Aicardi farmacista titolare della farmacia Aicardi di Bologna. Tel. 02-70300159 4 febbraio, ore 15-17 VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 80 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA SALUTE DI STARBENE / IL FARMACISTA 02/02/2016 Pag. 75 N.7 - 8 febbraio 2016 diffusione:97949 tiratura:147890 AIUTALI CON I FIORI DI BACH Una cura dolce che agisce sugli squilibri interiori, molto adatta anche a cani e gatti. E senza effetti collaterali Laura Zoccoli I nostri pet possono essere trattati con i fiori di Bach, gli stessi che usiamo noi umani. La veterinaria Laura Cutullo ha scritto un libro sull'argomento, Fiori di Bach per gli animali ( Xenia Edizioni ) e ci spiega come possiamo utilizzare questi rimedi naturali con cani e gatti. «Consultare uno specialista è consigliabile perché è difficile vedere con obiettività ciò in cui siamo coinvolti, ma se non sono problematiche complesse, non è sempre indispensabile», dice l'esperta. Basandoti su un testo serio che descriva le proprietà dei diversi fiori potrai anche fare da sola. «Se trovi il rimedio giusto aiuterai il tuo amico, se sbagli non ci saranno effetti negativi». che cosa si può trattare con la floriterapia I fiori di Bach sono efficaci sui problemi emotivi, che negli animali si esprimono con certi comportamenti: paura, attaccamento eccessivo, incapacità di sopportare la solitudine... come si usano le gocce Puoi comprare i fiori nelle erboristerie e in alcune farmacie. Dovrai diluire due gocce dell'essenza scelta in 30 ml di acqua pura e quindi versare 4-6 gocce di preparato nella pappa dell'animale, oppure mettergliele direttamente in bocca. La boccetta con il preparato può essere conservata in frigo o in un luogo fresco per due settimane. mimulus, aspen e chicory per la paura Se il tuo pet ha timore di qualcosa di definito, come il buio o la folla, il fiore giusto è Mimulus; se ha paura di tutto e non si rilassa, usa Aspen: succede per esempio a gatti che vivono con mici coi quali non vanno d'accordo. Se il cane o il gatto ti sono attaccati in modo eccessivo, il rimedio di elezione è Chicory. un mix per affrontare i cambiamenti Star of Bethlehem, Honeysuckle e Walnut usati insieme (2 gocce di ciascuno in 30 ml di acqua) aiutano se il tuo animale deve cambiare ambiente per un trasloco o per una vacanza, una delle situazioni più stressanti per lui. heather se non riesce a stare solo Il cane che chiede continuamente attenzione e il gatto che non ti lascia mai in pace hanno bisogno di Heather. holly contro la gelosia Ci sono pet che non sopportano di vedere il loro umano interagire con altri e li affrontano con mordi o graffi. Spesso sono animali che hanno subito a loro volta delle violenze e che per questo sono diventati aggressivi. Per fargli ritrovare la fiducia c'è Holly. white chestnut per i comportamenti ossessivi Il pet che continua a leccarsi, fino a provocarsi delle lesioni cutanee, o quello che continua ad andare avanti e indietro senza requie può trarre vantaggio da questo fiore. perché funzionano sui pet? «La floriterapia agisce su emozioni e sentimenti», dice la veterinaria Laura Cutullo. I rimedi di Bach (individuati da un medico inglese tra gli anni Venti e Trenta del Novecento) «sono particolarmente efficaci sugli animali (così come sui bambini) perché le loro emozioni sono semplici, senza maschere» spiega la dottoressa. E a questo proposito, cerca di capire quando lo stato d'animo del tuo cane o del tuo gatto è solo il riflesso del tuo. «Per esempio, se piangi, è molto probabile che lui "senta" il tuo dolore e venga ad accucciarsi accanto, quasi per consolarti», dice l'esperta. Foto: Il sito della veterinaria Laura Cutullo naturaliter.it VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/02/2016 81 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato STILI DI VITA STARBENE PERSONAGGI 3 articoli 02/02/2016 Pag. 1 diffusione:41112 tiratura:81689 Fassino rispolvera le tecniche di propaganda del Pci MAICOL MERCURIALI Mercuriali a pag. 12 Iselfie con i ragazzini quasi fosse Matteo Renzi, in piazza per Svegliati Italia e poi le inossidabili inaugurazioni, le classiche visite ai cantieri e anche un'inedita vitalità sui social network. Per Piero Fassino la campagna elettorale per riconfermarsi sindaco di Torino è proprio iniziata. Ma l'ex segretario dei Ds non dimentica le sue origini, il suo passato sotto la falce e martello e quell'attivismo che, nelle regioni rosse, avevano i militanti del Pci quando, in occasione delle elezioni, si mobilitavano e iniziavano a battere il territorio a destra e a manca per raccogliere consensi. E così rispolvera l'idea della propaganda porta a porta arruolando un esercito di volontari, i soldati di Piero, per ora circa duecento persone che passeranno in rassegna i 23 quartieri di Torino per (ri)avvicinare i possibili elettori al motto #noisiamoTorino. Ovviamente è molto più cool dire di ispirarsi alla seconda campagna elettorale di Barack Obam a, ma riavvicinare i torinesi soprattutto in quei quartieri dove l'area del non voto è consis tente e dove le preferenze potrebbero ricadere su Chiara Appendino, la candidata del Movimento 5 il modello a sinistra è già piuttosto collaudato. Il presidente Usa aveva spedito i giovani casa per casa, Fassino invece accoglie tutti, dagli studenti ai pensionati, e per far parte di questa rete di volontari è sufficiente iscriversi dal sito internet del candidato sindaco. L'ingaggiare persone comuni per la campagna elettorale, una sorta di «predicatori della politica», è una precisa strategia per tentare di Stelle di Beppe Grill o, la vera sfidante di Fassino. Il sindaco, però, non smette di guardare al centro e in suo sostegno è nata la lista «Cantiere Civico» promossa dal consigliere regionale Mario Giaccone, uomo di fiducia del governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. Sul fronte del centrodestra, intanto, Silvio Berlusconi pare aver dato il via libero alla candidatura di Osvaldo Napoli. Sarà il suo nome che Forza Italia porterà al tavolo degli alleati: la Lega Nord di Matteo Salvini che, dice a Repubblica, «lo conosco bene, lo stimavo come parlamentare», e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. Il Carroccio, però, era più propenso a una candidatura civica come quella del notaio Alberto Morano, incontrato dal vice segretario federale Riccardo Molinari, e che Salvini potrebbe presto vedere a sua volta, magari proprio per aver conferma dell'iniziale predilizione della Lega per il suo profilo civico. © Riproduzione riservata Foto: Piero Fassino PERSONAGGI - Rassegna Stampa 02/02/2016 83 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I SOLDATI DI PIERO 02/02/2016 Pag. 72 Ed. Bari diffusione:24843 tiratura:35894 Il centrodestra si sfalda anche la Melini in dubbio Il gruppo perde pezzi pure per l'effetto commissariamento COMUNE Il consigliere Michele Pi c a r o NINNI PERCHIAZZI l Centrodestra al Comune di Bari alle prese con smottamenti e scosse di assestamento, tra addii e riposizionamenti all'interno delle minoranze. Ad azionare il possibile effetto domino nella instabile casa delle opposizioni consiliari è l'imminente nascita di Area popolare, il nuovo gruppo di matrice simil moderata, gemmato da più rami della massima assise cittadina con Romeo Ranieri (Ncd), Livio Sisto (Sud al centro ma eletto nel Movimento Schittulli) e l'ex b e rl u s c o n e s Michele Picaro , capogruppo des i g n at o. Potrebbe trattarsi della prima mossa destinata a generare un'inevitabile reazione a catena, coinvolgendo e forse travolgendo in primis Forza Italia, i cui labili equilibri interni in quasi due anni di amministrazione Decaro ormai mostrano la corda. Via Picaro, che peraltro era commissario cittadino forzista in coabitazione forzata con Irma Melini , restano i fedelissimi «fittiani», Pa s q u a l e F i n o c ch i o e Fabio Romito , impossibilitati dal regolamento comunale a lasciare l'egida «azzurra», pena il collocamento nel limbo del gruppo misto (per creare un nuovo schieramento ed ottenerne il riconoscimento occorre essere in tre). Così, mentre il potenziale duo Cor (Conservatori e riformisti) attende da tempo le mosse anche a livello nazionale di Raffaele Fitto , anche la Melini sembra che abbia iniziato a guardarsi attorno a 360 gradi. Intanto, a conferma delle difficoltà del partito fondato da Silvio Berlusconi, anche nei Municipi non è che le cose vadano meglio con numerosi consiglieri già approdati nel gruppo misto o addirittura passati con la maggioranza. Col senno di poi, il declino locale di Forza Italia sembra coincidere col commissariamento affidato all'on. Luigi Vi t a l i , nel pre-elezioni regionali di due anni fa, con l'esau toramento degli allora vertici cittadini e provinciali (il sen. Luigi D'Ambrosio Lettieri e l'on. Antonio Distaso ), sempre a causa della fedeltà all'ex governatore nello strappo con «Sua Emittenza». La spaccatura formale all'ester no non ha fatto altro che ufficializzare liti, divisioni e ambizioni (vicepresidenza del consiglio, presidenza delle commissioni) già presenti nel quartetto forzista a Palazzo di città. Ad ulteriore conferma di un gioco di squadra mai nato, la scelta di Picaro di appoggiare un altro candidato alle Regionali 2014, ma non la Melini, allora compagna di viaggio nella gestione del commissariamento cittadino. Disarmonie e mancate condivisioni, la cui ulteriore conseguenza è stata la graduale perdita di appeal del partito. Così a Palazzo di Città, col fuoco pronto a divampare in quel che resta formalmente di Forza Italia, le opposizioni rischiano di perdere un altro pezzo - i tre di Area popolare -, mentre Impegno Civile e Fratelli d'Italia assieme ai pentastellati, restano l'ultimo baluardo di una minoranza sempre più risicata. E quando la maggioranza può vantare numeri pressoché bulgari, non è mai un bene per la democrazia. qualcosa che si può realizzare? Difficile dirlo. Quanto alle pene, infine, «sembra poi sempre più utile superare la scelta di applicare ai minori le stesse pene degli adulti oppure nessuna, in tale seconda ipotesi dando al minore una illusoria e diseducativa convinzione di sostanziale impunità». PERSONAGGI - Rassegna Stampa 02/02/2016 84 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PALAZZO DI CITTÀ Dopo l'abbandono di Picaro, passato nella compagine degli «alfaniani». Romito e Finocchio fedeli a Fitto I NUOVI EQUILIBRI 02/02/2016 Pag. 13 diffusione:8000 MONZA (czi) Andrea Mandelli è stato eletto vicepresidente della Commissione Bilancio al Senato. Mandelli (già capogruppo di Forza Italia a quel tavolo di lavoro), è stato eletto nel «mini rimpasto» che ha interessato le commissioni permanenti al Senato, Finanze, Bilancio e Difesa. Per il senatore monzese un riconoscimento importante dal momento che la sua elezione è avvenuta non attraverso un accordo tra maggioranza e opposizione, ma dal libero voto dei parlamentari della V commissione Senato. PERSONAGGI - Rassegna Stampa 02/02/2016 85 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Mandelli vicepresidente in Commissione Bilancio