NOTIZIE LIOS n. 11 marzo 2003 LEGA ITALIANA OSTEOPOROSI Per la ricerca, la prevenzione e la cura delle malattie demineralizzanti delle ossa Assoc. senza scopo di lucro, fondata nel 1981 Sede: Via Masolino da Panicale, 6 - 20155 Milano MORBO DI PAGET OSSEO In questo numero di Notizie LIOS parleremo del Morbo di Paget osseo. Riceviamo infatti molte telefonate di persone che ci chiedono informazioni su questa malattia relativamente frequente, spesso confusa con l’osteoporosi, ma in realtà del tutto diversa dall’osteoporosi. La confusione può nascere anche dal fatto che per curare il Morbo di Paget osseo si usano fondamentalmente le stesse terapie dell’osteoporosi. Cercheremo perciò di fare un po’ di chiarezza. Il Morbo di Paget osseo è una delle malattie ossee più frequenti dopo l’osteoporosi. Si tratta di una alterazione focale (cioè localizzata) del tessuto www.lios.it osseo dovuta a un abnorme aumento del riassorbimento, mediato dagli osteoclasti. Le ossa colpite (sopratutto pelvi, femore, vertebre, cranio e tibia) Ricordiamo a tutti coloro che hanno un accesso a internet cambiano forma e dimensioni, mentre il resto dello scheletro resta intatto. Può che da qualche mese è attivo il essere interessato un solo osso (forma monostotica) o più ossa (forma sito internet della LIOS. Per poliostotica). La malattia è abbastanza frequente (dopo i 50 anni, circa l’1-5% ora non possiamo dire che sia della popolazione) e colpisce gli uomini un po’ più delle donne. La causa è molto ricco, ma speriamo di sconosciuta, ma spesso la malattia è ricorrente nell’ambito della famiglia. aver la possibilità, nel tempo, Il Morbo di Paget osseo è una malattia a progressione lenta. L’osso colpito di ampliarlo e di farlo perde la normale struttura lamellare e acquista un aspetto ‘intessuto’ (woven diventare un valido strumento bone). L’osso perde le sue qualità di resistenza e elasticità e diventa più di consultazione e di aiuto per suscettibile a deformazioni e fratture. tutti. Molti pazienti sono del tutto asintomatici, e la malattia viene scoperta Abbiamo anche attivato la accidentalmente da una radiografia o in seguito al riscontro di una persistente casella di posta elettronica elevazione della fosfatasi alcalina plasmatica. I sintomi e segni più all’indirizzo [email protected], anche comunemente presenti sono: dolore osseo nella sede interessata e, in circa il se non possiamo garantire 15% dei casi, deformazioni ossee. La zona ossea interessata può essere più risposte a messaggi di tipo calda per l'aumentata vascolarizzazione, e ciò è spesso percepito come personale, e tanto meno fastidioso. consulenze mediche. Siamo troppo pochi per poter fare la L’approccio diagnostico consiste nello studio radiologico delle aree colpite e prima cosa, e non sarebbe nella scintigrafia ossea, che permette di vedere tutto lo scheletro e individuare corretto da un punto di vista tutte le aree interessate dalla malattia. Dal punto di vista del laboratorio sono deontologico fare la seconda. aumentati tutti i markers del turnover osseo, tra cui il più usato è la fosfatasi Vi preghiamo di utilizzare la alcalina. posta elettronica La terapia punta a ridurre i danni ossei, prevenire le complicanze, e indurre una essenzialmente per darci remissione di lunga durata. Si basa sull’uso di farmaci antiriassorbimento suggerimenti sia sul materiale osseo: essenzialmente calcitonina e bisfosfonati. informativo che vorreste Attualmente le terapia di prima scelta si basa sull’impiego dei bisfosfonati. trovare sul sito, sia sul Tutti i bisfosfonati in commercio (alendronato, risedronato, clodronato, ecc.) contenuto dei prossimi numeri sono stati utilizzati nel Morbo di Paget e si sono mostrati in grado di indurre di Notizie LIOS. Cercheremo una riduzione degli indici di turnover osseo in più del 60% dei pazienti, in comunque di tenere in alcuni casi fino alla normalizzazione. Dopo la terapia occorre seguire la considerazione tutto quello che risposta nel tempo, controllando ogni 6-12 mesi almeno un “marker” osseo. ci direte. I FARMACI CONTRO L’OSTEOPOROSI 4. La calcitonina La calcitonina è stato uno dei primi farmaci per la cura dell’osteoporosi, fin dagli anni ‘970. Si tratta di un ormone ipocalcemizzante prodotto dalla tiroide, che normalmente viene liberato in presenza di un eccessivo aumento di calcio nel sangue. Agisce sul metabolismo osseo con una forte inibizione del riassorbimento osseo (azione diretta sugli osteoclasti). Questa azione è alla base dell’impiego della calcitonina nella terapia dell’osteoporosi. I farmaci attualmente usati sono a base di calcitonina di salmone o umana. La calcitonina può essere somministrata per iniezione o come spray nasale. Gli studi più recenti condotti su un numero elevato di pazienti e per un sufficiente numero di anni hanno mostrato che la calcitonina aumenta lievemente la densità ossea a livello delle vertebre e riduce il rischio di nuove fratture vertebrali nelle forme di osteoporosi conclamata (200 IU al giorno di calcitonina spray nasale di salmone). Non ci sono dati conclusivi che dimostrino un’azione nella prevenzione dell’osteoporosi. La calcitonina ha anche un’azione di riduzione del dolore. Gli effetti collaterali più frequenti possono essere nausea e vampate (con arrossamento transitorio del volto) se usata per iniezione, o irritazione della mucosa nasale se usata come spray. Nel corso di prolungate somministrazioni possono svilupparsi anticorpi che possono rendere meno efficace l’azione farmacologica della calcitonina. Può essere un farmaco utile nelle persone anziane, con osteoporosi conclamata, che non tollerano bisfosfonati o SERM. 5. Il paratormone Accenniamo brevemente a questo farmaco che non è ancora disponibile in Italia, perché se ne è già cominciato a parlare. Ne riparleremo con maggiori dettagli quando entrerà in commercio nel nostro paese. Il paratormone, prodotto dalle quattro piccole ghiandole paratiroidi, è il principale ormone regolatore della calcemia, e quindi del metabolismo del calcio. In condizioni normali, il paratormone viene secreto in presenza di ipocalcemia e provoca un immediato rilascio di calcio dall’osso con il risultato di riportare la calcemia nei limiti normali. Agisce anche sul rene, favorendo il riassorbimento (recupero) del calcio eliminato con le urine e stimolando la produzione di 1,25(OH)2D3. L’azione del paratormone è molto complessa e non si può semplicemente definire “ipercalcemizzante”. Oltre all’azione di stimolo al riassorbimento osseo, in certe condizioni il paratomone stimola anche la formazione di osso, sempre che il calcio sia disponibile nell’organismo (e quindi in presenza di un corretto apporto alimentare e di un efficace assorbimento intestinale). Proprio sfruttando questa sua azione “a doppio taglio”, da poco tempo, il paratormone è diventato disponibile in USA come farmaco contro l’osteoporosi. Si tratta tuttavia di un farmaco di uso assai delicato, che richiede da parte del medico la piena conoscenza non solo delle sue caratteristiche specifiche, ma anche dell’insieme dei processi biochimici e ormonali implicati nel turnover osseo. La somministrazione di paratormone (solo per iniezione) deve quindi essere non solo personalizzata e basata su un’accurata valutazione clinica, ma anche regolarmente seguita con appropriati, regolari controlli dei markers del turnover osseo. SOSTIENI LA LIOS! La LIOS può continuare a vivere e lavorare solo grazie all’aiuto dei suoi soci e sostenitori. “NOTIZIE LIOS” viene spedito a chi invia alla LIOS un contributo di almeno 10 euro all’anno. 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