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Profilassi
insieme di provvedimenti atti a prevenire
l’insorgenza, la propagazione e il mantenimento in
natura delle malattie e degli agenti che le causano
Prevenzione: misure in grado di proteggere una popolazione sana
Controllo: misure atte a limitare la diffusione e i danni di una malattia
presente in una popolazione
Eradicazione: eliminazione totale e programmata di una malattia in
una determinata area geografica o in una popolazione
CONCETTI GENERALI DI PROFILASSI
Complesso delle misure volte ad impedire
che una malattia entri in una popolazione
sana.
PROTEZIONE DI UNA POPOLAZIONE SANA
PREVENZIONE
Si può realizzare con:
QUARANTENA
impedire l’ingresso di un agente eziologico in
un’area in cui è assente
VACCINAZIONE DI MASSA
DIVIETO-CONTROLLO IMPORTAZIONI
Per proteggere la popolazione da malattie
che esistono nelle zone limitrofe
INFORMAZIONE, EDUCAZIONE
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health
Organization, WHO), ha definito 3 livelli di prevenzione:
• Primaria: ridurre la comparsa di
nuovi casi (INCIDENZA)
Si ottiene eliminando i fattori
di rischio
PREVENZIONE
• Secondaria: ridurre la frequenza
di casi esistenti (PREVALENZA)
Identificare i malati
precocemente (screening)
• Terziaria: ridurre la gravità di
malattie inguaribili
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CONCETTI GENERALI DI PROFILASSI
CONTROLLO
complesso delle misure volte a diminuire
la frequenza di una malattia presente
nella popolazione
Ridurre il numero di casi o focolai
di malattia ad un livello tale da non poterla più
classificare tra i problemi sanitari o economici.
Riduzione della prevalenza della malattia
CONCETTI GENERALI DI PROFILASSI
CONTROLLO
misure atte a diminuire la diffusione e i danni di una malattia
presente in una popolazione
“control” : si intendono tutte le misure di profilassi
Prevenzione della malattia
Lotta al focolaio di infezione
Eradicazione della malattia
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CONCETTI GENERALI DI PROFILASSI
ERADICAZIONE
Complesso delle misure volte ad
eliminare completamente un
agente patogeno da una zona o
da una popolazione.
eliminazione totale e programmata di una malattia in
una data area geografica
non basta eliminare solo i casi clinici
prevede un intervento sui serbatoi e su eventuali vettori
PROFILASSI
La profilassi è quella scienza che mira ad impedire
l’insorgenza e la diffusione delle MT mediante misure di
controllo rivolte nei confronti dei 3 costituenti la triade
epidemiologica:
ospite
agente eziologico
ambiente
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PROFILASSI
PROFILASSI DIRETTA O SANITARIA
con lo scopo di eliminare direttamente l’A.E. e ad impedirne la trasmissione
all’interno delle popolazioni animali o all’uomo e la permanenza nell’ambiente
consiste in azioni che tendono a proteggere gli animali sani e evitare la diffusione
di focolai di malattie infettive
prevede l’impiego di mezzi sanitari rivolti direttamente contro l’agente eziologico
PROFILASSI INDIRETTA O MEDICA
con lo scopo di prevenire l’insorgenza delle malattie
consiste in misure che tendono a trasformare animali recettivi in resistenti ad
una malattia, con l’ausilio di presidi medici
MISURE DI PROFILASSI DIRETTA
Disinfezione e disinfestazione di ambienti,veicoli,
attrezzature nei confronti di:
agenti patogeni
vettori
Lotta contro serbatoi e ospiti intermedi
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MISURE DI PROFILASSI DIRETTA
Spopolamento, Sfoltimento
vuoto sanitario, eliminazione della specie maggiormente
recettiva a quella malattia
vuoto biologico eliminazione di tutte le specie recettive
compreso i vettori
Stamping out, teorizzato da Lancisi nel 1700
isolamento e abbattimento di tutti gli animali presenti nel
focolaio malati, infetti e sospetti di infezione
metodo molto duro giustificato in focolai di prima insorgenza
di malattie diffusive
MISURE DI PROFILASSI DIRETTA
Divieto di spostamento e trasporto di animali
malati e infetti e dei loro prodotti
caposaldo della profilassi diretta
irrinunciabile per il RPV fino a qualche anno fa
attualmente previste numerose deroghe
Quarantena ai fini dell’individuazione di animali in fase d’incubazione
in partenza ma anche in arrivo
in passato il trasporto via nave fungeva da quarantena
molti paesi hanno parchi di quarantena
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MISURE DI PROFILASSI DIRETTA
Zone di protezione e di sorveglianza
a seguito di denuncia di focolaio
Denuncia o Notifica
•
•
obbligo di informare le autorità sanitarie competenti
dell’insorgenza di un nuovo caso di malattia diffusiva;
l’obbligo vale per le malattie denunciabili, contemplate
nel Regolamento di Polizia Veterinaria
MISURE DI PROFILASSI DIRETTA
CONTROLLO DEI FLUSSI COMMERCIALI
conoscere il flusso commerciale degli animali e
dei prodotti di origine animale in tempo reale
identificazione degli animali
costruzione delle mappe di rischio
chiusura dei mercati
Controllo sanitario per animali e prodotti comunitari
presso gli uffici UVAC
Controllo alle frontiere (PIF) per animali e prodotti
extracomunitari
pericolo triangolazioni
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MISURE DI PROFILASSI DIRETTA
Educazione sanitaria
interventi atti a rendere consapevoli i soggetti dei possibili danni
dovuti alle esposizioni ai fattori di rischio (informazione) e a
mutarne favorevolmente i comportamenti (educazione)
compito istituzionale del Servizio Veterinario Pubblico
in molte malattie ha un costo/beneficio molto buono
Informazione e sistemi informativi
Bollettini di varie organizzazioni
Internet: Promed, OIE
PROFILASSI INDIRETTA
ha lo scopo di prevenire l’insorgenza delle malattie
modificando la recettività dell’ospite
immunoprofilassi: immunizzazione dei soggetti recettivi
attiva: vaccinazione
passiva: sieroprofilassi
chemioprofilassi (antibiotici e chemioterapici)
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PROFILASSI INDIRETTA VACCINALE
VACCINO
prodotto costituito da agente eziologico in toto, sue
frazioni immunogene, suoi
prodotti
metabolici
(tossine), che ha perso o ridotto la virulenza e la
patogenicità, ma in grado di stimolare l’immunità specifica
Caratteristiche:
efficacia: grado di protezione che riesce a conferire
innocuità: assenza di sintomi e di effetti collaterali
sicurezza: no eliminazione, no rivirulentazione (stabilità)
FUNZIONE DI UN VACCINO
a) CONTROLLO DELL’INFEZIONE
Riduzione della prevalenza di infezione
Riduzione della circolazione del patogeno (entità e durata
della fase escretiva)
b) CONTROLLO DELLA MALATTIA
Riduzione della prevalenza e gravità delle forme cliniche
azioni propedeutiche all’eradicazione del patogeno
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IMMUNITA’ ACQUISITA
Passiva
Artificiale
(sieroprofilassi)
Attiva
Naturale
(materna)
Artificiale
(vaccinazione)
Organismi vivi
Naturale
(infezione)
Organismi spenti Prodotti metabolici
VACCINI BIOINGEGNERIZZATI
Virulenti
Eterologhi
Attenuati
vaccini spenti/inattivati
organismi completi o tossine, inattivati con
mezzi fisici (calore, radiazioni)
mezzi chimici (formalina, β-propiolattone...)
assenza di replicazione → non rischio d’infezione
innocuità e sicurezza
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vaccini spenti/inattivati
limiti:
immunità prevalentemente umorale
scarsa immunità locale
immunità non protettiva per alterazione del disegno antigenico
necessità di somministrazioni ripetute
necessità di adjuvanti, potenzianti l’immunogenicità per effetto
deposito o per stimolazione attività fagocitaria e attivazione linfociti
esempi: v. anti-rabbico, v. anti-batterici, v. anti-tetanico
vaccini vivi attenuati
Edward Jenner, 1796:
vaccinazione antivaiolosa
Louis Pasteur, 1886:
vaccinazione antirabbica
organismi vivi la cui virulenza è stata diminuita o eliminata
infenzione blanda → stimolo di tutto il range delle difese immunitarie
lunga durata dell’immunità
attenuazione ottenuta tramite:
passaggi seriali in ospiti non naturali, colture cellulari (da animali di
specie diversa), embrioni di pollo
virus antigenicamente correlati provenienti da altra specie animale
somministrazione per via non naturale
mutanti “temperatura sensibili”
riassortimento genetico
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vaccini vivi attenuati
vantaggi:
immunità completa
immunità protettiva
maggiore durata
limiti:
virulenza residua e instabilità
rieliminazione
contaminazioni da parte di agenti estranei (SV40/vaccini
anti-polio)
interferenza con altri ceppi “selvaggi” presenti nell’ospite
necessità della catena del freddo
vaccini a subunita′′
frazioni di microrganismi coinvolte nella virulenza (proteine del capside
virale, glicoproteine dell’envelope, polisaccaridi capsulari...)
ottenuti per purificazione
sintetizzati chimicamente
HBsAg del virus dell’epatite B; adesine di E. coli enterotossigeni
VP1 del virus dell’afta epizootica
vantaggi:
non potere infettante → innocuità e sicurezza
immunità protettiva
limiti:
costi elevati (vaccini sintetici)
ridotte dimensioni + non replicazione
→ vaccini “ingegnerizzati”
→ scarsa immunogenicità
↓
carrier e adjuvanti
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vaccini costituiti da proteine immunogene
prodotte da OGM
produzione di proteina immunogena commissionata ad un ospite,
cui viene fornita l’adatta informazione genetica, mediante
trasferimento nell’ospite di un vettore in cui è stato inserito il gene che
codifica per quella proteina (clonaggio del gene)
sistemi vettore/ospite:
plasmidi/batteri (E. coli)
afta epizootica VP1; leucemia felina gp70 (gp45)
plasmidi/lieviti (eucarioti)
epatite B HBsAg
baculovirus/cellule d’insetti
limite: scarsa immunogenicità
vaccini costituiti da ceppi virali eterologhi,
vivi e attenuati, ingegnerizzati
vettore = microrganismo vivo (Vaccinia virus) “ingegnerizzato”,
nel cui genoma viene inserito il gene che codifica per la proteina
immunogena, che verrà espressa una volta inoculato nel soggetto da
vaccinare
vantaggi:
immunogenicità
sicurezza
peste bovina Paesi tropicali
rabbia
gpG (vaccinazione orale delle volpi)
possibilità di vaccini polivalenti
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vaccini deleti
ceppi virali omologhi, vivi e attenuati mediante delezione di
un gene che esprime la virulenza
+
delezione di un gene che codifica per proteina non essenziale = marker
immunologico negativo
⇓
discriminazione sierologica tra infezione e vaccinazione
⇓
utilizzo in piani di controllo o di eradicazione
PHV-1 (malattia di Aujeszky)
BHV-1 (Infectious Bovine Rinotracheitis)
TK- gE-
PROFILASSI INDIRETTA VACCINALE
in Italia:
obbligatoria, di Stato, regolamentata da una
specifica legislazione, e spesso gratuita
raccomandata
in passato afta, brucellosi, peste suina classica
attualmente malattia di Aujeszky
in base ai costi/benefici
interdetta per
malattie esotiche
malattie sottoposte a piani di eradicazione o a piani di
monitoraggio sierologico
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Malattie esotiche
Malattie trasmissibili ad elevata pericolosità e diffusibilità,
non presenti in ITALIA (e nel territorio europeo) ma a rischio
di introduzione, verso le quali si adottano drastiche misure di
lotta al fine di evitarne l’introduzione e l’eventuale
endemizzazione (*).
(*) Da molti anni è presente in Sardegna la PESTE SUINA AFRICANA.
Nel 2000-01 è stata accertata in Sardegna, Sicilia e Calabria la FEBBRE
CATARRALE DEGLI OVINI o BLEU TONGUE.
Nel 1998 1° focolaio italiano di ENCEFALITE VIRALE WEST NILE in
Toscana; dal 2008 focolai in Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia →
endemizzazione
Efficacia profilassi vaccinale
dipende da:
potere immunogeno del vaccino
conservazione del vaccino
relazioni antigeniche vaccino/patogeno circolante
stati di immunosoppressione
immunità passiva (materna)
efficienza della campagna vaccinale
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IMMUNITA’ PASSIVA
trasferimento di anticorpi (Ab) preformati da un soggetto
immune ad un altro soggetto
immediata protezione
breve durata
NATURALE
trasferimento di Ab materni, al fine di proteggere il neonato
IgG → al feto, attraverso la placenta
IgG e IgA→ al neonato, tramite colostro e latte
a seconda delle specie, in relazione al tipo di placenta
Tipi di placenta secondo la classificazione di
Grosser modificata da Flexner e Gellhorn
1 = endotelio dei vasi sanguigni fetali
2 = connettivo del corion
3 = epitelio del corion
4 = epitelio dell’utero
5 = connettivo dell’endometrio
6 = endotelio dei vasi sanguigni materni
Raffaella Baldelli
DSPVPA
Epiteliocoriale:
suini, equini
Sindesmocoriale:
ruminanti
Endoteliocoriale:
cane, gatto
Emocoriale:
uomo, primati, coniglio
da Poli et al. “Microbiologia e immunologia
veterinaria” 2° ed., UTET, 2005
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IMMUNITA’ PASSIVA NATURALE
trasferimento transplacentare
→ uomo, primati, roditori (placenta emocoriale)
trasferimento misto (10-12% transplacentare, 88-90% colostrale)
→ carnivori (placenta endoteliocoriale)
trasferimento colostrale
→ suini, equini (placenta epiteliocoriale)
→ ruminanti (placenta sindesmocoriale)
trasferimento transovarico (IgG) e transovidutto (IgM e IgA)
→ uccelli
IMMUNITA’ PASSIVA NATURALE
condizioni necessarie al trasferimento colostrale:
ridotta attività proteolitica + fattore inibente tripsina
permeabilità della mucosa intestinale
vaccinazione della madre → adeguata immunità materna a neonato
interferenza con risposta immunitaria attiva ⇒ insuccessi vaccinali
(vaccinazioni precoci)
neutralizzazione dell’Ag vaccinale da parte degli Ab materni
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IMMUNITA’ PASSIVA ARTIFICIALE
SIEROPROFILASSI
inoculazione di Ab specifici prodotti da soggetto immunizzato
attivamente
protezione immediata
durata max 20-30 gg
siero iperimmune ottenuto in seguito ad inoculazioni ripetute dell’Ag
eterologo ottenuto da animale di specie diversa
→ ipersensibilità III tipo (malattia da siero)
omologo ottenuto da animale della stessa specie
PROFILASSI INDIRETTA
Sieroprofilassi
costi elevati
durata breve
impiegati nella rabbia, nel tetano, nel cimurro
Chemioprofilassi
antibiotici e chemioterapici
per via alimentare o intramuscolo
impiegando molecole long acting
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POSSIBILI STRATEGIE di CONTROLLO
le diverse misure di profilassi non necessariamente applicate a
tutte le malattie trasmissibili
per una singola malattia utilizzate più misure dirette e indirette
a seconda della malattia e degli scopi
ERADICAZIONE: stamping out
nel caso di malattie esotiche e/o di mal. ad elevata diffusibilità e pericolosità:
afta epizootica, peste suina classica, peste suina africana, influenza aviare,
malattia vescicolare suino in caso di isolamento virale)
abbattimento e distruzione infetti, sospetti infetti e di contaminazione
tutti i capi suscettibili coinvolti
rapidità
gestione carcasse
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Afta, Italia 1985
Influenza aviaria,
SE Asia 2004-2005
Afta,GB 2001
ERADICAZIONE:
misure sanitarie in aree di restrizione
•
controllo della movimentazione animale
•
controllo delle importazioni
•
chiusura mercati
•
chiusura macelli
•
sospensione normali attività veterinarie (piani profilassi, FA..)
•
disinfezioni dei mezzi trasporto (latte, mangimi …)
•
macelli autorizzati a lavorare animali entro l’area
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ERADICAZIONE: esempi
Brucellosi: in caso di positività sierologica isolamento,
marcatura e macellazione dei soli sieropositivi; se la positività è
batteriologica (isolamento) macellazione di tutti i capi presenti
in allevamento.
Leucosi: isolamento, marcatura e macellazione dei sieropositivi
entro 30 gg.
Tubercolosi: isolamento, marcatura e macellazione dei positivi
alla prova tubercolinica entro 30 gg.
FATTORI CONDIZIONANTI LE STRATEGIE
di CONTROLLO /ERADICAZIONE
Epidemiologia delle infezioni
Infrastrutture
Efficienza dei servizi veterinari
Adeguati sistemi di sorveglianza
Atteggiamento di allevatori, consumatori, pubblico
Rilevanza della infezione in sanità pubblica
Legislazione nazionale/internazionale
Ripercussioni sull’ambiente
Disponibilità economiche
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