“Misure Misure Ottiche ” Corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica e delle Telecom. e Fisica T l Telemetri t i Ottici Otti i Cesare Svelto Politecnico di Milano Alcune immagini sono state tratte dal Libro “Electro-Optical Instrumentation: Sensing and Measuring with Lasers” del Prof. Silvano Donati 1/57 Sommario • Principi di misura e applicazioni • Triangolazione - passiva - attiva • A tempo di volo - pulsati - a onda d continua (CW) ( ) [mediante modulazione sinusoidale] - power budget nel telemetro laser e equazioni del sistema ottimo rumore e accuratezza, accuratezza ambiguità - timing e filtraggio ottimo, - ottiche di lancio/ricezione, sviluppi strumentali • LIDAR (LIght Detection And Ranging) 2/57 Principi di misura nella Telemetria (1/2) • tele-metria = distanza-misura = misura di distanza (anche misura a distanza) si rileva la distanza L tra lo strumento e un oggetto remoto (bersaglio) • a triangolazione (metodo trigonometrico) il bersaglio è "triangolato" da due punti a distanza D su una stessa linea di base (v. (v misura di distanza delle stelle); misurando ll'angolo angolo tra le due linee di vista si ricava la distanza come L≅D/α (L=D/tgα) • a tempo di volo (misura per conteggio di un intervallo di tempo) laser pulsato o laser CW modulato sinusoidalmente ( fm) T = 2L/c 2L/ ⇒ L=cT/2 L T/2 ∝ T ( "2L" percorrendo un cammino di andata-e-ritorno) Δϕ = 2πfmT ⇒ Δϕ/2πfm=2L/c ⇒ L=c/2⋅Δϕ /2πfm=λm/2⋅Δϕ /2π ∝Δϕ “conteggio conteggio in termini di λm /2 /2” ( la risoluzione dipende da fm ) 3/57 Principi di misura nella Telemetria (2/2) • tele-metria = distanza-misura = misura di distanza (anche misura a distanza) si rileva la distanza L tra lo strumento e un oggetto remoto (bersaglio) • a interferometria ((mediante conteggio gg di lunghezze g d'onda ottiche)) un fascio laser (monocromatico) è inviato al bersaglio e sulla luce di ritorno si fa rivelazione coerente, con il battimento su un fotorivelatore; il segnale rivelato va come cos(2kL), con k k=2π/ 2π/λ, e dalla fase della funzione coseno si può "contare" l'incremento di distanza in termini di λ/2 e sue frazioni, da 0 sino a L oppure per piccole variazioni ΔL a partire da un L* Δϕ = 2kL ⇒ Δϕ =2⋅2π/λ⋅L ⇒ L =λ/2⋅Δϕ /2π ∝Δϕ “conteggio L in termini di λ/2” ( la ris. ris dipende da λ del laser ) con λ tipicamente di ≈0.5 μm (VIS) si conta L in termini di d ΔL=250 L 250 nm (risolvendo ( l d Δϕ =2π) 2 ) ma con Δϕ =π o π/2 si ottiene ΔL=125 nm o ∼60 nm 4/57 Campi di misura per i telemetri ottici Misure di distanza e spostamento A TRIANGOLAZIONE A MODULAZIONE DI INTENSITA' INTERFEROMETRICI (massimizza P ottica con allineamento del fascio) short-range h t [0.1-10 m] (misura incoerente-ottica) TELEMETRI PULSATI (misura fase ottica rivelazione coerente) very high-resolution hi h l ti [ΔL=100-10 nm] A MODULAZIONE SINUSOIDALE (misura tempo di volo) (misura sfasamento su luce modulata) geodesy radar, geodesy, radar long long-range range topography short range topography, [1-1000 m] [0.1-10 km] 5/57 Metodo di misura per triangolazione TELEMETRO BERSAGLIO α • La misura diviene poco accurata su grande distanza (di fatto per L>>D). L>>D) Infatti Infatti, se l'angolo l angolo da rilevare diventa piccolo (α<10 mrad= 0.57°) l'incertezza rel. Δα /α cresce 6/57 Triangolatore ottico passivo D D L= ≅ tan α α OCCHIO dalla misura angolare si ricava la distanza L α/2 D/L=tanα D sensibilità di L rispetto ad α L ΔL = − 2 Δα = − Δα = κ ⋅ Δα α D si osservi che ΔL errore o cresce come L ΔL Δα inc. o ris. la ris. peggiora = − ∝ L al crescere della relativa α L distanza 2 2 errore o inc. o ris. assoluta l INCertezza ΔL u (L ) = σ (L ) = 12 su mis. quantizzata 7/57 La “leva leva ottica ottica” sullo specchio α δ = α/2 γ β β α α 0= 0 δ = α/2 1. γ + β = 90° 2. α + 2β = 90° 3. γ - δ = 45° da 1.−3. si ha δ + β = 45° da 2./2 si ha α/2 + β = 45° sottraendo a membro a membro si ricava δ = α/2 8/57 Risoluzione e accuratezza in un triangolatore ottico passivo (esempi) • L'accuratezza/risoluzione / della misura di distanza dipende p dall'accuratezza/risoluzione con cui si determina l'angolo α • Ad esempio, con un goniometro a vite micrometrica si può risolvere i l Δα ≈ 3 mrad d (0.17 (0 17 °) mentre con un encoder d angolare l si può raggiungere Δα ≈ 0.1 mrad (0.0057 °) E per L=1 Es.: L 1 m scegliamo li D 10 cm ⇒ α ≅D/L=0.1 D=10 D/L 0 1 rad d 3% vite ( 3 cm ) ΔL = L 0.1% encoder (1 mm ) se p per L=100 m scegliamo g D=1 m ⇒ α =D/L=0.01 rad ΔL 30% vite ( 30 m ) = 1% encoder (1 m ) L sarebbe insensato tenere D=10 cm • Le prestazioni sono buone se D/L non diventa troppo piccolo 9/57 e quindi per range medio-brevi Triangolatore ottico “attivo” attivo (laser) • Si eliminano le parti in movimento (rispetto al triangolatore passivo) e si ottiene una risposta molto rapida e accurata, accurata e ben ripetibile • Una λ nel visibile p per semplicità p di “vedere il bersaglio” (He-Ne a 633 nm o LD-VIS o Nd:YAG-2×) • Ill fascio f i llaser esegue un percorso di d andata d e ritorno dal telemetro al bersaglio. Misura con sensore di posizione ottica (2Q/PSD/CCD) dell dell’ angolo α tra il fascio d’andata e quello di ritorno. L’ottica L ottica di ricezione è disassata a distanza D dall’ottica di lancio: si ricava poi L=D/tanα 10/57 Triangolatore g laser o triangolatore g attivo fill L α è misurato come spostamento nel piano focale della lente "rec" x α = atan(D/L)=atan(x/frec) L = (D/x)frec∝ 1/x wL w T = f ill L frec Il filtro interferenziale rimuove il disturbo da luce ambientale wT wrec = L f rec f rec ⇒ wrec = wL f ill 11/57 Immagine da una lente sottile in "ottica geometrica" [richiami] p 1 1 1 + = p q f q Per un oggetto a distanza p=f (distanza focale) dalla lente, l'immagine si forma "all'infinito" ovvero a una distanza q=∞ 12/57 Dimensionamento della macchia laser nel triangolatore attivo [passaggi] h1 γ L1 γ asse ottico h1 h 2 tan γ = = L1 L 2 h2 L2 verso il bersaglio L h1=wL e L1=ffill ⇒ wT = wL h2=wT e L2=L f ill verso il rivelatore h1=wT L1=L f rec h2=wrec L2=frec⇒ wrec = L wT wrec= (frec /fill)wL 13/57 Equazioni q della misura per il triangolatore ottico attivo (1/2) Indichiamo con x la distanza della macchia rivelata sul CCD dall'asse ottico della lente di ricezione (che a sua volta è a distanza D, fissa, dall'asse ottico di lancio) ⇐ distanza di t misurata come angolo ⇐ conversione da angolo a spostamento x ∝α ∝ 1 L A una piccola l variazione L±ΔL corrisponde d una var. α m Δα e x m Δx (è la lente che converte α in x e Δα in Δx) 14/57 Equazioni q della misura per il triangolatore ottico attivo (2/2) La misura di L ricavata dalla posizione x sul CCD è D L = f rec x 1 α per cui, i diff differenziando i d in i L e in i x, sii ottiene tti D ΔL = − 2 f rec Δx x e infine ΔL Δx Δα =− =− L x α come per il triangolatore passivo ma con x e Δx al posto di α e Δα f ΔL = − rec ⋅ L2 ⋅ Δx ∝ L2 D ΔL ∝L L ancora come per il triangolatore ottico passivo 15/57 Esercizio sul triangolatore g laser (formule "note": solo calcoli) DATI: analogamente al caso del triangolatore ottico passivo, lavoriamo con D=10 cm (e frec=25 cm) per L=1 m e consideriamo ora wL=5 μm e wCCD=10 μm: 10 cm D x = − f rec = 250 mm = 25 mm L 1m Se risolviamo Δx =10 μm(≈ wCCD) ul rivelatore, ΔL Δx 10 ⋅ 10 = = L x 25 −3 = 4 ⋅ 10 −4 ( ΔL=400 μm ) ( su L = 1 m ) D Δα = 4 ⋅10 α ≅ 4 ⋅10 = 40 μrad L Ricordiamo che per il triangolatore passivo si aveva Δα ≈ 3 mrad −4 −4 (goniometro micrometrico) e Δα ≈ 0.1 mrad (encoder angolare) 16/57 Esercizio sul triangolatore g attivo (con dati, calcoli e passaggi per ricavare wrec) h1 γ L1 γ asse ottico h1 h 2 tan γ = = L1 L 2 h2 L2 DATI: L 1 m wL=55 μm L=1 m fill=125 mm frec=250 mm L 1000 h1=wL e L1=fill ⇒ w T = wL = ⋅ 5 μm = 40 μm h2=wT e L2=L f ill 125 h1=wT L1=L f rec 250 ⇒ w = w = h2=wrec L2=frec rec L T 1000 ⋅ 40 μm = 10 μm wrec= ( frec /fill)wL=10 μm ≈ wCCD17/57 Interpolazione p nel triangolatore g laser La risoluzione spaziale Δx sul CCD limita la risoluzione angolare l Δα e dunque d la l ris. i ΔL nella ll misura i di di distanza t Sfruttando l'estensione spaziale p della macchia laser sul CCD, si può interpolare su più pixel illuminati e risolvere agevolmente anche la frazione di pixel (ad es Δx=0.2w es. Δx=0 2wCCD o anche meno) con il conseguente miglioramento in risoluzione angolare e di distanza ESERCIZIO ESERCIZIO: impiegando un triangolatore con una macchia laser (gaussiana) con dimensione wrec=50 μm m su un CCD da 1024 pixel (a 12 bit in ampiezza e con wCCD=10 μm), si vuole ricavare la posizione del "centro centro di macchia" macchia ottenuta per interpolazione tra i pixel illuminati 18/57 Esercizio sul triangolatore g laser DOMANDE: - se il laser del telemetro è un He-Ne a 633 nm, quale tipo di CCD CCD conviene conviene impiegare? impiegare? perché? perché? - quanti e quali pixel pixel sul sul CCD CCD sono sono "sufficientemente "sufficientemente illuminati" quando illuminati luce fondo illuminati" illuminati quandola la"luce "luce lucedi difondo" fondo" fondo copre copre1/100 1/100(in (in ampiezza) della dinamica di misura? posizione del - come conviene ricavare la posizione del centro centro dello dello spot sul spot sulCCD? CCD?quanto quantoèèlargo largolo lospot spot"visibile"? "visibile"? accuratezza? - quali sono i limiti all all'accuratezza? - ipotizzando di poter ottenere una risoluzione di 0.1 pixel si ricavi la risoluzione pixel, risoluzioneassoluta assolutadel deltelemetro telemetroalla minima distanza misurabile Lmin=10 m m alla minima distanza misurabile Lmin=10 19/57 Esercizio sul triangolatore g laser RISPOSTE: - per un laser a He-Ne He Ne nel rosso conviene impiegare un CCD al silicio, sensibile nel visibile ed economico - per calcolare l l quanti ti e quali li pixel i l sull CCD sono "sufficientemente illuminati", occorre prima stabilire cosa intendiamo p per "sufficientemente illuminati": siccome il singolo pixel risolve N=2n=212=4096 livelli di fotocorrente e dunque di potenza ottica incidente, diremo che un pixel è suff. suff illuminato (SNR=1) se la fotocorrente di segnale è uguale alla fotocorrente minima rivelabile ((dettata dalla q quantizzazione o dal rumore elettronico del rivelatore + la "luce di fondo") [in generale un pixel è illuminato se il suo livello di segnale di luce porta l'uscita a un livello diverso da zero (sola quantizzazione) oppure il pixel è bene illuminato quando il suo livello di "segnale" è >1/100 del picco/dinamica del segnale ottico ("rumore" e luce di fondo)] 20/57 Esercizio sul triangolatore g laser La potenza ottica sul singolo pixel è ll'intensità intensità ottica per la dimensione (area) del pixel (precisamente, occorre integrare l'intensità l intensità sulla superficie del pixel) L'intensità ottica decresce come exp(-2r2/w2rec) allontanandosi dal picco (in r =0). =0) Dunque si otterrà 1/M-esimo del valore di picco quando 2r2=w2recln(M) ovvero r/wrec=(0.5lnM) (0.5lnM)0.5=[0.5⋅2.3⋅log [0.5 2.3 log10M]0.5 Si ottiene allora r≈k⋅wrec con k =[0.5⋅2.3⋅log10M]0.5 naturalmente poi wrec corrisponde a un certo numero di pixel e quindi r è esprimibile "conteggiato in pixel" 21/57 Esercizio sul triangolatore g laser per 1/M=1/10 del picco, r ≅ 1.1⋅wrec sola quantizzazione: [d'altronde exp(-2)=13 %≈1/10] sii otterrà tt à 1/4096 ≈ 1/4000 d dell valore l di picco i quando d 2r2=w2recln(4000) (≈ 4000 sono i livelli di ampiezza per n=12 bit) 0 5=[1.15⋅log 0 5=[1.15×3.6] 0 5≈2 r/wrec=(0.5⋅ln4000) =(0 5 ln4000)0.5 =[1 15 log104000]0.5 =[1 15×3 6]0.5 si ottiene allora r≈2wrec=2⋅50μm≅100μm il che corrisponde a 10 pixel di dimensione 10 μm (partendo dal centro della gaussiana). Il totale di pixel bene illuminati è dunque 20 pixel (±10), per una dimensione (diametro) dello spot "visibile" di circa 200 μm con rumore e fondo (a 1/100 dal picco): si otterrà 1/100 del valore di picco per 2r2=w2recln(100) r/wrec=(0.5⋅ln100) ( )0.5=[1.15⋅log g10100]0.5=[2.3]0.5≈1.5 e r≅75μm con uno spot ben illuminato di circa 150 μm, come diametro, il che corrisponde a 15 pixel 22/57 Esercizio sul triangolatore g laser usando come pesi le fototensioni corrispondenti - La p posizione dello spot p sul CCD p può essere ricavata dalla media pesata dei punti della gaussiana, magari sottratto il rumore di fondo, e preferibilmente dalla media di dei d i soli li punti ti b bene ill illuminati; i ti oppure d da una regressione ai min. quad. con funz. (gaussiana + offset): immaginiamo di riuscire a ottenere Δx Δx=00.1pixel 1pixel=1μm 1μm - I limiti all'accuratezza sono imposti dal rumore al rivelatore (luce ext., rumore shot, corrente di buio del CCD, altro rumore quantizz./elettronico) che può dare una stima errata del baricentro della gaussiana ideale - Il CCD ha dimensione xmax=1024⋅10μm≈1cm e, / max=Δα/αmax=-ΔL/L / min, la considerando che Δx/x risoluzione assoluta cercata è ΔL=Lmin(Δx/xmax)= =10m⋅(1μm/1cm)=1mm [su dieci metri: 10-4] 23/57 Telemetri a tempo di volo ( i i i e equazioni (principio i i di funzionamento) f i ) La radiazione laser percorre un cammino 2L (andata e ritorno) in un tempo T, T viaggiando a velocità c ≈ 33⋅10 108 m/s ΔL è costante e dipende di d solo l dal ΔT che si riesce a risolvere Ad es., per risolvere ΔL =1 m occorre ΔT=2⋅1m/3⋅108 m/s ≅7 ns ≈τ (limite per laser Q-switching; per τ più brevi occorre mode-locking; potenza...) per ΔL =1 mm Æ ΔT≅7 ps… difficile andare sotto il mm con TOF convenzionale 24/57 Telemetri a tempo p di volo (risoluzione spaziale e temporale) La risoluzione spaziale ΔL della misura dipende dalla risoluzione temporale ΔT e dunque dalla durata dell'impulso Per risolvere un intervallo ("distanza") ( distanza ) temporale ΔT occorre lavorare con impulsi di durata τ <≈ΔT e quindi anche con un'elettronica di fotorivelazione "veloce" con banda B≈(1/τ) 25/57 Telemetri a tempo p di volo (misura di intervallo di tempo) La misura dell'intervallo di tempo T si fa con un contatore elettronico, che "conta" la distanza tra tstart (impulso lanciato e tstop (eco ricevuto), sui segnali elettrici fotorivelati. L posizione La i i degli d li impulsi i l i sull'asse ll' del d l tempo t è determinata d t i t d da un discriminatore a soglia (trigger) sugli impulsi di tensione T Tc tstart Tc tstop t T = Tstop – Tstart t t t ≅ N TC Non è detto che un particolare tempo t cada esattamente su una transizione del clock e q quindi nella misura di t ci sarà una risoluzione finita Tc del contatore elettronico, con incertezza di quantizzazione uq(t)=σ (t)=Tc / 12 26/57 Telemetri a tempo p di volo (incertezza di misura per T=tstop-tstart) Se si ha incertezza u(t)=uq(t) sia su tstart che su tstop allora l'incertezza complessiva sulla misura del tempo di volo T è u(T) ( ) = [u [ 2((tstop))+u2((tstart)]1/2 = 2 uq((t)) = TC/ 6 Se tstart fa partire il clock con periodo TC allora u(tstart)=0 [ gli impulsi di clock partono al tempo t=tstart ] e per il tempo di volo si ha u(T) = u(tstop) = TC/ 12 In generale, scegliendo il periodo Tc del clock sufficientemente breve, l'incertezza di misura dipenderà p da altri fattori (dominanti sulla “piccola quantizzazione”): in particolare dal rumore di ampiezza al discriminatore di soglia (trigger). Tale rumore dipenderà dal rumore elettronico del circuito e dal rumore di ampiezza sul segnale fotorivelato 27/57 Telemetri a tempo p di volo (discriminazione a soglia e rumore: σ 2) Il tempo p di volo è misurato come T = tstop - tstart e la varianza associata è σ 2(T)=σ 2(tstart)+σ 2(tstop)≅σ 2(tstop) segnale più rumoroso La rivelazione dell'impulso di luce che segna tstop è "più rumorosa" (ovvero con SNR più basso)) in q p quanto il segnale g di luce di ritorno dal bersaglio g è molto p più debole di 2 2 quello lanciato σ (tstop)>>σ (tstart) S S(t) + σs (t) La posizione degli impulsi sull'asse del tempo è determinata da un discriminatore a soglia g σS soglia S 0 (trigger) che agisce sul segnale S(t) all'uscita del foto foto-rivelatore rivelatore Il rumore di ampiezza σS si traduce in un rumore di tempo σt secondo la pendenza nel punto di trigger t S(t) mean signal S(t) - σ s (t) t output from the trigger circuit 0- σt t0 t 0 + σt 28/57 Telemetri a onda continua (principio) Potenza ottica modulata sinusoidalmente a frequenza q fmod P(t) = P0 [1+m⋅ sin(2πfmodt)] Tmod=1/fmod P t P r 2L/c Si rivela il ritardo di fase Δϕ tra segnale ricevuto (Pr) e segnale trasmesso (Pt) 29/57 Telemetri a onda continua (equazioni di funzionamento) P t P r dice come varia Δϕ ((misurando)) per una variazione della distanza L δ ((uscita)) 2L/c con fmod=10 MHz e δ ((Δϕ))=2 mrad si ottiene δ (ΔL)≅5 mm δ ( Δϕ ) 2 πf mod S= = = ∝ f mod δ (ingresso) δ (L ) c /2 La sensibilità della misura ((di fase Δϕ) cresce all'aumentare della frequenza di modulazione, ma se fmod è troppo alta si avranno altri problemi (ambiguità della misura) 30/57 Power budget per i telemetri ottici Ps Dcc angolo di divergenza di "pieno" Pr Naturalmente L >> fs, fr, Ds, Dr 31/57 Bersaglio cooperativo (riflettente) (1/2) Quando il bersaglio è cooperativo, ad es. un corner cube, si comporta t come uno specchio hi e quindi i di il ricevitore i it vede d la l riflettente sorgente come se fosse a una distanza 2L superficie di dimensione infinita D=θs⋅2L Dr D'=θs⋅L L La dimensione di macchia (diametro) a una distanza 2L è θs⋅2L e dunque q la frazione di p potenza raccolta ((rispetto p alla potenza lanciata dalla sorgente), su un'area circolare di diametro Dr (lente ricevente) posta a distanza 2L è pari a tutto il ( π/4 ) Dr2 rapporto tra l'area del ricevitore se Pr ricevitore = è illuminato 2 2 e l'area del fascio d'arrivo ( ) P π/4 θ 4L s s rapporto d'aree al ricevitore (D>Dr) 32/57 Bersaglio cooperativo (riflettente) (2/2) Se il corner cube ha un diametro inferiore a quello dello spot laser che h lo l investe i (Dcc<θsL ovvero "corner " cube b che h diaframma") di f ") e il ricevitore raccoglie tutto il fascio riflesso, si ha Pr D = Ps θ L 2 cc 2 2 s rapporto d'aree d aree al CC (2D ) 2 cc Dr Dcc Dr > Dcc+θsL > Dcc+ Dcc = 2Dcc ⇒ Dcc < Dr/ /2 θ 4L2 2 s è come un r. con Dr=2Dcc Se oltre al corner cube anche il ricevitore diaframma il fascio, si ha nuovamente (come per il riflettore infinitamente esteso) rapporto t d' d'aree all ricevitore i it 2 r r 2 2 s s P D = P θ 4L Dr α1 = Dcc2 (θ L ) s Dr 2 α2 = Dr2 (2D ) 2 α = α 1 ⋅α 2 = cc (θ Dr2 s 2L ) 2 Dcc Dcc La condizione di ricevitore che diaframma vale quando Dr/2L < Dcc/L ⇒ solo per Dcc< Dr /2 sarà il corner cube a diaframmare Dr 2Dcc 33/57 Bersaglio g non-cooperativo p ((diffondente)) Quando il bersaglio è non non-cooperativo, cooperativo, la superficie illuminata, di area AT, è diffondente con un coefficiente di diffusività δ < 1 radianza (W⋅m-2⋅Sr-1) 34/57 Bersaglio g non-cooperativo p ((diffondente)) IIndicando di d con Ωr l'angolo l' l solido lid con cuii il bersaglio b li vede d il ricevitore , sarà πD Ω r = πθ = 4L 2 r 2 r 2 essendo θr = (Dr/2)/L e dunque la potenza raccolta al ricevitore è δ Ps angolo di vista del ricevitore dal bersaglio πD D Pr = B ⋅ AT ⋅ Ω r = ⋅ AT ⋅ = δ Ps πAT 4L 4L 2 r 2 2 r 2 con una frazione f di d potenza raccolta l Pr Dr2 =δ 2 Ps 4L come per il cooperativo ma con δ all posto t di 1/θs2 e naturalmente δ ≤ 1<<1/θs2 35/57 Angolo g solido 2 πρ ⋅ dρ 2 π 2π r 2 r2 Ω = ∫ dΩ = ∫ = 2 ∫ ρ ⋅ dρ = 2 =π 2 2 R R R 2 R 0 0 r r Def. # Il radiante Def è l'angolo piano che sottende, su una circonferenza f centrata nel suo vertice, un arco di lunghezza uguale al raggio (della circonf.). ( r <<R ) S R2 Def. # Lo steradiante Def è l'angolo solido che sottende, su una sfera centrata nel suo vertice, una calotta sferica di area uguale al quadrato del raggio (della sfera). 36/57 Power budget g con diffrazione e perdite aggiuntive Tenendo T d conto anche h delle d ll perdite di di potenza delle d ll ottiche i h attraversate (Topt ≤ 1) e della tratta 2L in atmosfera (Tatm≤ 1): ⎡ Pr ⎤ Dr2 ⎢ P ⎥ = ToptTatm θ 2 4L2 ⎣ s ⎦C s ⎡ Pr ⎤ Dr2 ⎢ P ⎥ = ToptTatmδ 4L2 ⎣ s ⎦ NC Pr 2 = G ⋅ FOVeq Ps Dr / 2 con FOVeq = Leq Si può infine scrivere una espressione generalizzata Pr Dr2 =G 2 Ps 4Leq Leq = L / Tatm lunghezza equivalente Topt /θ s2 cooperativo G= Toptδ g guadagno g equivalente non-cooperativo 37/57 Guadagno g del telemetro Il guadagno del telemetro può anche essere G>>1 nel caso di un bersaglio cooperativo G = Topt /θ s2 ≈ 10 6 se θs=11 mrad d e Topt≅11 e in questo caso l'espressione è del tutto analoga al "guadagno d d'antenna" d in una trasmissione radio d Il guadagno del telemetro è sempre G<1 nel caso di un bersaglio non-cooperativo (δtyp.=0.5-0.1) Delle buone ottiche (trattate antiriflesso alla λ laser) danno perdita per riflessione <1%, ad ogni superficie attraversata, e perdita di per assorbimento+diffusione bi diff i nell materiale i l (vetro ( o quarzo) <10-3 ⇒ trasmissività complessiva Topt>0.9-0.98≅1 38/57 Coefficiente di attenuazione Durante la sua p propagazione p g , il fascio laser subisce perdite per assorbimento e diffusione da parte di molecole o particolato comunque presenti nell'atmosfera Tatm = exp ( -2α L ) =P(z=2L)/P(z=0) α =a(λ )+s(λ )=α (λ ) assorbimento dalla legge di Lambert-Beer coefficiente di attenuazione scattering (diffusione) Evitando i picchi di assorbimento molecolari, si può approssimativamente i i ritenere i α =0.1km 0 1k -11 per atmosfera f eccezionalmente limpida, α =0.3km-1 per atmosfera limpida, α =0.5km 0.5km-1 per un inizio di foschia, e α >>0.5km 0.5km-1 in caso di nebbia: senza assorbimento α(λ)≅s(λ) 39/57 Attenuazione atmosferica Naturalmente,, una volta fissato α , la trasmissione decresce esponenzialmente con L (limitando la potenza ricevuta Pr) 1 -1 α = 0.05 km atmospheric transmittance Tatm 0.1 -2 10 =exp -2αL 02 0.2 0.3 0.5 10-4 0 5 10 target distance L (km) 15 20 40/57 Attenuazione atmosferica (esempi) ( p) 3.5 1 Per avere Tatm più P i alta l possibile, ibil conviene evitare alcuni picchi di assorbimento atmosferico (dove ( α (λ) è massimo e Tatm è minimo): e.g. 0.70, 076, 0.80, 0.855, 0.93, 1.13 μ μm: → si usano laser a He-Ne (0.633 μm) o a Nd:YAG (1.064 μm) o ancora LD-GaAlAs LD GaAlAs (0.82 (0 82-00.88 88 μm) Con atmosfera eccezionalmente limpida, si può arrivare a 20 km (e tornare!) con una trasmissione ∼10% Con un po' di foschia, già a 10 km la trasmissione si è ridotta a ∼1% Con la nebbia, anche a 1 km di distanza la trasmissione scende ben sotto l'1‰ (con α=3.5 km-1 si ha Tatm=exp(-7)≅10-3 a 1 km) 41/57 Attenuazione atmosferica ((calcoli con exp) p) Tatm = exp( p(−2αL20km ) = 10 −1 log10 [exp(−2αL20km )] = log10 10 −1 − 2αL20km 20k log10 e = −1 1 1 1 ln 10 α= = 2 L20km log10 e 40 km ln e 2. 3 α= km −1 = 0.0525 km −1 40 Tatm = exp(−2αL10km ) = 10 −2 l 10 [exp((−2αL10km )] = log log l 10 10 − 2 − 2αL10km log10 e = −2 1 1 1 ln l 10 2.3 −1 −1 α= = = km = 0.23 km L10km log10 e 10 km ln e 10 [ ] [ ] 42/57 Attenuazione atmosferica (esempi) ( p) ( A/W ) sole a mezzogiorno AM0 1535 W/m2 2000 cell efficiency η (scale at right) GaAlAs SPECTRAL IIRRADIANCE ES (λ) (W/m2 μ μm) 1800 1600 GaAs 0.8 Si AM1 (90°) 925 1400 θ AM1.5 (42°), 807 0.6 1200 1000 AM2 (30°) 719 0.4 AM4 (14°) 529 800 600 AM7 (8 2°) (8.2°) 324 0.2 400 200 VIS AM10 (5 7°)) (5.7 234 0 0 400 500 alba o tramonto 600 700 800 WAVELENGTH 900 λ 1000 (nm) 1100 1200 1300 Lo spettro della luce solare che raggiunge la superficie terrestre rivela le finestre di trasparenza e i picchi di assorbimento dell'atmosfera AM=(sinθ )-1 "Air Mass" dove θ è ll'angolo angolo di arrivo rispetto alla superficie terrestre (("orizzonte") orizzonte ) θ = Sun elevation Si osservi come per angoli di elevazione bassi lo spettro e.m. della luce solare si impoverisce della luce blu (scattering ∝λ-4) colorandosi, relativamente, di rosso 43/57 Equazioni q di sistema e SNR nel telemetro Il circuito di fotorivelazione e amplificazione p del segnale g ricevuto avrà un rumore che va sommato al rumore ottico e shot per ottenere la potenza complessiva di rumore Pn (riportata come potenza ottica incidente sul fotodiodo) Il segnale g fotorivelato ha p potenza ottica Pr ((che dipende p da Ps) Se si vuole lavorare con un dato rapporto (S/N)=Pr /Pn al ricevitore del telemetro, telemetro occorre imporre la condizione: 4L 4L ⎛ S ⎞ GPs = 2 Pr = 2 ⎜ ⎟ Pn Dr Dr ⎝ N ⎠ 2 eq q 2 eq q potenza equivalente l del telemetro avendo ricordato che Pr Dr2 =G 2 Ps 4Leq 2 ⎛ S ⎞ GPs D ⎧D⎫ ∝⎨ ⎬ ⇒⎜ ⎟= ⎝ N ⎠ Pn 4 L ⎩ L ⎭44/57 2 r 2 eq Potenza vs distanza (equivalenti) ( q ) no rec is ei e ve po r w er 1M GPs ∝ L2 deve aumentare di due ordini di grandezza per ogni aumento di L di un ordine di gradezza = P n mW 1 Telemetro pulsato Ep≈2mJ τ ≈10ns Ps,p=0.2MW G≈δ ≈0.5 (non (non-cooperativo) cooperativo) 2 1 μW B ≈ 1/τ = 100MHz 1k 1 G P nW Pn ≈ "μW" " W" W 1 ottica pW Telemetro a onda continua Ps=0.1mW G=104 (θs=10mrad) 1 1 in,2 rec = 2eI rec B Pn ∝ in,n rec ∝ B S/N = 10 D r =100mm Tmis=10ms-1s B = 1/2Tmis = 100Hz-1Hz Pn ≈ "nW" 1m 0.1 1 10 L T 100 0 5 45/57 Rumore al ricevitore del telemetro P potenza ottica; I corrente in DC; i corrente in AC 3 contributi di rumore "ottico" alla p potenza di rumore Pn: - rumore Pn,r associato al segnale ricevuto (Pr) - rumore Pn,bg luce di fondo" fondo (Pbg sul ricevitore) n bg associato alla "luce - rumore Pn,el del rivelatore e del suo amplificatore (front-end) Pn = Pn,s + Pn,bg + Pn,el Ir=ρ Pr è il segnale "utile", utile , Ibg=ρ Pbg è il background e naturalmente Irec=Ir+Ibg (resp. ρ =ηe/hν) Valutiamo il rumore di corrente irec sull sull'uscita uscita Irec del fotodiodo: in realtà questo rumore è - rumore shot su Ir → ir2 = 2eIrB → in,s osservato DOPO il ma viene - rumore shot su Ibg → ibg2 = 2eIbgB → in,bg fotodiodo "riportato" al suo "ingresso" - rumore dell'elettronica → iel2 = 2e"Iel,0"B → in,el 46/57 Rumore al ricevitore del telemetro corrente “equivalente” in DC A partire dai 3 contributi di rumore: genera un rumore shot che g - rumore shot h t su Ir → ir2 = 2eI 2 IrB → in,s pari al rumore elettronico all’ingresso del - rumore shot su Ibg → ibg2 = 2eIbgB → in,bg riportato ricevitore (fotodiodo) - rumore dell'elettronica dell elettronica → iell2 = 2eIel,0 l 0B → in,ell la potenza/varianza complessiva del rumore di corrente (somma di varianze per g grandezze incorrelate) vale: .../ρ 2 irec2 = in,s2 + in,bg2 + in,el2 = 2eB ( Is + Ibg + Iel,0 ) Dividendo Di id d lle d due ffotocorrenti t ti DC e lla corrente t equivalente i l t di rumore elettronico per la sensibilità spettrale (ρ 2) si ottiene il rumore sulla p potenza ottica al ricevitore: Pn2 = ( 2hν /η ) B ( Pr + Pbg + Pel,0 ) Consideriamo adesso alcuni andamenti tipici del rumore elettronico in,el (A/Hz1/2) per fotorivelatori (fotodiodo+ampl.) a semiconduttore, al variare della frequenza di lavoro... 47/57 Andamenti del rumore nei fotoricevitori InGaAsP-pin + IC noise spe ectral density y In /¦B (pA/¦Hz ) 10 Si i + FET Si-pin InGaAsP APD 1 Si-pin + BJT Si-APD 0.1 vedere d ((e "rivedere") " i d ") esempi del Libro 0.01 PMT 1M 10M 100 M maximum frequency f 2(Hz) Area riv. A<0.5mm2 Capacità Capac tà C C<0.5pF 0.5p 1G 48/57 Valutazione della "luce di fondo" (potenza ottica di background Pbg) Si parte dal diagramma di irradianza solare mostrato (luc.42) in precedenza. d Dalle ll condizioni d di d lavoro l (AM, ( nuvolosità, l etc.)) si ricava l'irradianza spettrale della scena Escena (W/m2μm) che moltiplicata ("integrata") ( integrata ) per la larghezza di banda Δλ del filtro interferenziale da l'intensità ottica della luce di fondo Iscena = Escena ⋅ Δλ (W/m2) intensità "di di fondo fondo" della scena La potenza ottica raccolta al ricevitore è 1/π volte l'intensità di fondo (Isc) per il coefficiente di diffusività della scena (δsc ) per l'angolo solido (Ω sc) di vista [intensità ricevuta Ibg] poi moltiplicata per l'area del rivelatore (A=πdr2/4): 2) I = (1/π)[ δ I ] ⋅ Ω (W/m sc sc sc Ωsc=πNA2 bg Pbg = [ δs Esc Δλ ΝΑ2 ] ⋅ (πdr2/4) (W) essendo Ω =πθ 2≅π(NA)2 con NA=sin(Dr/2f ) apertura numerica ( in questo lucido "I" indica una intensità ottica e non una corrente ) 49/57 Accuratezza del telemetro pulsato p T c L=c ⇒ σ L = σT 2 2 T = Tstopp − Tstart 2 2 2 2 σ T = σ stop + σ start ≅ σ stop S(t) + σs (t) S(t) mean signal S(t) - σ s (t) σ = 2 T σ S0 2 S dS /dT 2 output from the trigger circuit t 0 - σt t0 t 0 + σt In un ricevitore ben progettato (shot-noise limited, SNL) σT ∝ τ Nr numero di fotoni ricevuti (su un singolo impulso o anche come cumulo da "media" di N impulsi) In generale, se non SNL, pesa anche il contributo del rumore dovuto alla luce di background a e all’elettronica, peggiorando le prestazioni! 50/57 Accuratezza del telemetro a modulazione sinusoidale 1 1 σT ∝ 2π fm Nr c e ancora σ L = σ T 2 In analogia con il telemetro pulsato, adesso il termine 1/2πfm è equivalente alla durata τ dell dell'impulso: impulso: - telemetro pulsato conviene lavorare con impulsi corti (τ basso) - telemetro a modulazione sinusoidale conviene lavorare con una alta frequenza di modulazione elevata ( fm alta) Solitamente τ ≈10ns << (1/2πfm)≈1μs per una tipica fm=200kHz per cui σ T,p<<σ T,CW-mod. (come SNL) ma per il rumore dell'elettronica Bp ≈1/τ ≈100MHz >> BCW-mod.≈1/2Tmis ≈100Hz-1Hz (difficile SNL nel pulsato) Si vorrebbe lavorare a fm alta (o ad elevata cadenza di ripetizione degli impulsi, per "fare medie") ma ciò comporta 51/57 altri problemi di ambiguità della misura di distanza Ambiguità g nei telemetri a tempo p di volo Essendo il segnale (trasmesso e quindi anche quello rivelato) di tipo periodico, nasce un problema di ambiguità nel dover distinguere bersagli a distanza diversa che possono ritornare un segnale con la stessa informazione di misura (tempo di volo "misurato" o sfasamento "cumulato" nel round-trip): Per non avere ambiguità nella misura deve essere: - telemetro pulsato: p Tmax=T(Lmax) ≤ Trep ⇒ Trep ≥ Tmax 2 LNA 1 Tmax = ≤ - telemetro a modulazione sinusoidale: c f tel ϕmax=ϕ (Lmax)=2πfmTmax ≤ 2π ⇒ fm≤ 1/ Tmax dove Tmax è il massimo tempo di volo corrispondente alla massima distanza Lmax, detta LNA, correttamente misurabile 52/57 Ambiguità g nei telemetri a tempo p di volo TRANSMITTER z=0 cos 2π f m t = cos 2π t/Tm TARGET RECEIVER z=L z=2L L/c 2L/c OK T m > 2L/c 0 T m < 2L/c Σ i C(t-iT C(t iT r ) T r > 2L/c Tr Tmax Pb. amb. time t OK Pb. < 2L/c amb. amb 2 LNA = c Se fmod è "bassa" e Trep "alto" (o ancora frep bassa) non ci sono problemi di ambiguità 53/57 Ambiguità g nei telemetri a tempo p di volo - telemetro pulsato: p laser Q-switch τ ≈10 ns frep=10Hz÷10kHz (repetition rate) da Trep=T Tmax si ottiene LNA=(c/2)T (c/2)Trep=c/2f c/2frep=15000km÷15km 15000km÷15km il problema si pone solo per grandi distanze e/o alle alte q di ripetizione p dell'impulso p [[si ricorda che conviene frequenze ripetere e la misura dei singoli impulsi per migliorare l'accuratezza ("medie")] - telemetro a modulazione sinusoidale: laser a diodo con fm=10MHz÷10kHz (si modula la corrente) da fm=1/T 1/Tmax=1/(2L 1/(2LNA/c) si ottiene LNA=(c/2)Tm=(c/2)⋅(1/fm)=15m÷15km il p problema si p pone g già a medio-breve distanza Per avere accuratezza si desidera fm alta ("medie") ma per "andare lontano" si deve tenere fm bassa... si possono usare 2 distinte frequenze fm1 e fm2 54/57 LIDAR Light Identification Detection And Ranging molto lt simile i il a un ttelemetro, l t è uno strumento t t per lla misura i a distanza delle proprietà di un mezzo all'interno del quale si trasmette ((e si retrodiffonde,, backscattering) g) l'impulso p ottico 55/57 LIDAR Sorgente g laser con elevata p potenza di p picco ((Q-switch)) e a una o più lunghezze d'onda opportune per misurare picchi di assorbimento/scattering del componente presente nel mezzo (gas o particolato in atmosfera, atmosfera oppure inquinanti o plancton/clorofilla/alghe nell'acqua, etc.). Pbs (t) = S(t) time S(t) (z/ct ) 2 segnale di backscattering 0 0 time (tecnica OTDR) 56/57 LIDAR Dalla misura del tempo di volo t =2L/c si deduce la distanza d l bersaglio del b li analizzato li (τ → porzione i di volume l analizzato); li ) dall'intensità del segnale retrodiffuso si deduce la composizione chimico/fisica del volume in analisi; si costruiscono mappe, anche in falsi colori, in funzione dell'angolo g di elevazione del telemetro e della distanza. 57/57