Protocollo terapeutico `La stimolazione corticale negli acufeni`

COMUNICATO STAMPA
Protocollo terapeutico “La stimolazione corticale negli acufeni”
Il primo intervento in Italia verrà effettuato a Siena
Sentire di continuo rumori, fischi, fruscii fastidiosi nella testa. Un disturbo fortemente
invalidante che può colpire chi soffre di acufene. Detto anche “tinnitus” è la percezione uditiva
di rumore in assenza di sorgenti sonore esterne e può essere generato da una lesione dell’organo
del corti, del nervo uditivo e, più raramente, da lesioni della corteccia cerebrale. Proprio a Siena
si riunirà il 18 febbraio, al Santa Maria della Scala, un gruppo di lavoro internazionale,
coordinato da Yves Kèravel, il maggior esperto mondiale sulla stimolazione elettrica corticale, e
dagli specialisti della Neurochirurgia Ospedaliera delle Scotte, diretta dal dottor Giuseppe
Oliveri, all’interno del Dipartimento di Neuroscienze, diretto dal professor Noè Battistini, per
delineare le linee guida per curare questa patologia. “E’ un disturbo altamente frequente – spiega
il neurochirurgo Giorgio Mencattini, organizzatore dell’incontro - Ne soffre il 10-12% della
popolazione e, di questa percentuale, l’1% presenta un acufene altamente invalidante che, nei
casi estremi, può portare anche al suicidio. E’ presente inoltre nel 50% delle persone con
problemi uditivi”. Il dottor Mencattini ha avuto l’idea di applicare, nella corteccia cerebrale, un
elettrodo per mascherare conseguentemente l’invalidante rumore e, tale intuizione, è stata
calorosamente accolta dal gruppo franco-belga di neurochirurgia funzionale coordinato da
Kèravel. Proprio per questo motivo il primo intervento del genere in Italia verrà effettuato
prossimamente al policlinico Santa Maria alle Scotte.
“I trattamenti utilizzati negli ultimi anni – conclude Mencattini - miravano a modificare solo la
reazione del soggetto al rumore stesso, distruggendo l’associazione negativa tra il rumore e la
reazione emotiva. Con la nuova terapia invece si interverrà direttamente, con stimolazioni
corticali, nella zona del cervello detta ‘area uditiva primaria’, per non far più avere al paziente
conoscenza del fenomeno. Dall'intervento che effettueremo ci aspettiamo un risultato che
nessuna terapia, sino ad ora, ha ottenuto e cioè eliminare del tutto il rumore”.