Effetti del rumore sulla generazione di potenziale d'azione in neuroni sensoriali periferici Francesca Grassi Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia, Università Sapienza, Roma [email protected] Nella vita reale, gli stimoli sensoriali sono sovrapposti ad un sottofondo di segnali casuali, o rumore. Anche se controintuitivo, il rumore è ampiamente sfruttato per migliorare la percezione in tutto il regno animale, dagli invertebrati all'uomo. Tale fenomeno rappresenta una forma di risonanza stocastica (SR), un processo per cui un segnale troppo debole per essere rilevato da un sensore diventa rilevabile se ad esso viene sovrapposto rumore, purché di intensità compresa in un intervallo descritto da una curva a campana con un massimo chiaro. Inizialmente introdotta per spiegare i cicli di glaciazioni negli ultimi milioni di anni, la SR è stata applicata alla neurofisiologia da due decenni. Tuttavia, i processi tramite i quali il rumore influenza la percezione sensoriale rimangono poco definiti. Nel nostro laboratorio, abbiamo scelto di modellare il processo di base nella percezione sensoriale, l'eccitazione dei neuroni sensoriali primari, utilizzando paradigmi di stimolazione in cui rumore elettrico viene aggiunto a gradini di corrente depolarizzante. Nei neuroni dei gangli delle radici dorsali (DRG) in coltura, la sovrapposizione di rumore esterno a depolarizzanti stimoli sotto-soglia evoca potenziali d'azione. In condizioni di controllo, stimoli "gradino + rumore" innescano più potenziali d'azione che stimoli "gradino" e l'effetto è massimo a livelli di rumore intermedi, dimostrando che il processo è guidato da SR. Attualmente stiamo valutando l'interazione fra stress ossidativo e rumore in neuroni dei DRG. Un elevato stress ossidativo cronico caratterizza condizioni tipicamente associate a deficit sensoriali, quali l'invecchiamento e il diabete, ma anche malattie come la sclerosi laterale amiotrofica.