Con il fiato sospeso

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NIRE E CURARE
o
CON IL FIATOS
•v
A
LA SINDROME DA APNEE OSTRUTTIVE
È LA CONSEGUENZA PIÙ SERIA
DEL RUSSAMENTO. I PERICOLI, A
^
/S"
LUNGO TERMINE, VANNADALL'LNFARTO
* !
ALL'IMPOTENZA. M A SI PU© CORRERE AI RIPAÌ/
fi.
LO SPECIALISTA
Il professor Claudio Vicini è presidente dell'Associazione italiana di otorinolaringoiatria
e geriatria (Aiog) e responsabile della Commissione chirurgica otorinolaringoiatrica e
maxillo facciale dello Società italiana di medicina del sonno (Aims). Oltre a dirigere l'Unità operativa di otorinolaringoiatria dell'Ausi
di
Forlì, insegna
ui rum,
iiiieyiH chirurgia della roncopatia
presso l'Università di Pavia,
mentre all'Università di Parma tiene un corso di chirurgia dei disturbi respiratori
durante il sonno. È tra i fondatori della Clinical robotic
surgery association con sede
a Chicago, negli Stati Uniti.
a
I
nnegabile motivo di disagio per chi
divide la stanza, l'appartamento o
nei casi più eclatanti addirittura il
condominio con chi ne è soggetto,
la roncopatia notturna, comunemente
nota come russamento, può anche essere
il campanello di allarme di una vera e
propria malattia, la sindrome da apnee
ostruttive nel sonno (Osas). Questo non
significa che chiunque russa soffre di
questo problema, ma che è opportuno, in
questi casi, prestare particolare attenzione. «Si tratta di due livelli che vanno tenuti distinti» spiega il professor Claudio
Vicini, presidente dell'Associazione italiana di otorinolaringoiatria e geriatria.
«L'emissione di rumore in corrispondenza
a ogni ciclo di respiro non è un problema
fisico. La sindrome da apnee ostruttive è
invece un vero e proprio disturbo, che interessa solo un certo numero di russatori
e che prevede un'interruzione del russamento per il verificarsi di un'apnea, ossia
un blocco temporaneo del respiro. Quando queste pause si fanno molto frequenti,
diciamo più di cinque-10 ogni ora, allora
si parla di Osas».
DUE DISTURBI,
UNA SOLA CAUSA
Due problemi differenti dunque, uno fastidioso ma non pericoloso, l'altro invece
più serio. «Le cause di entrambi sono in
realtà molto simili» chiarisce il professor
Vicini. «Il russamento è infatti il risultato di una vibrazione prodotta dal passaggio dell'aria a seguito di un restringimento parziale delle prime vie respiratorie, mentre le apnee sono provocate da una loro chiusura totale». In
entrambi i casi l'origine del problema è
un errore congenito della forma delle
prime vie respiratorie: le tonsille, l'ugola,
la lingua o il palato molto grossi possono
restringere già in partenza le vie aeree
superiori creando le premesse del russamento e delle apnee. In particolare, esiste una predisposizione genetica alla
roncopatia notturna, è quindi più probabile avere questo problema se si sono già
verificati altri casi in famiglia. «Bisogna
poi aggiungere» precisa lo specialista
«che esistono cause ulteriori che possono
rischio anche il partner
In gruppo di ricercatori londinesi delUniversity College e dell'Imperiai Coljge ha scoperto che anche coloro che
ostengono di essersi abituati al russaìento del partner registrano un auìento della pressione sanguigna con
onseguenze negative sulla salute. Per
rrivare a queste conclusioni gli studio;i hanno prima scoperto che il rumore
emesso da chi russa può essere equi-
parato, per decibel, a quello di un aereo
che passa vicino casa quando si dorme, dopodiché hanno esaminato le
analisi di 140 persone che vivono presso l'aeroporto londinese di Heathrow
per le quali hanno riscontrato un aumento della pressione sanguigna in
risposta a rumori superiori ai 35 decibel. Se pensiamo che chi russa sonoramente può superare i 90 decibel...
aggravare questa situazione come l'obesità, il raffreddore o l'assunzione di alcolici prima di dormire».
U N PROBLEMA DIFFUSO
Che il partner, un familiare o un amico
russino non è poi così raro. «Il russamento accomuna tra il 40 e il 60 per cento
della popolazione» precisa l'esperto «ma
le apnee incidono solo nel 2-4 per cento dei casi. Ci sono due picchi di diffusione: uno nei bambini, dovuto a malattie
delle tonsille o delle adenoidi; il secondo
tra i 40 e i 60 anni». Anche per quanto
riguarda i sessi ci sono differenze. «Fino
all'età della menopausa le donne sono nettamente meno interessate» spiega il professor Vicini. «In seguito la distribuzione
dei casi si eguaglia e questo fa pensare
che gli ormoni femminili possano avere
un effetto protettivo nei confronti delle
apnee da russamento».
COSÌ IL SONNO
NON È RISTORATORE
Ma come accorgersi se si soffre di sindrome da apnee ostruttive? «Il primo indizio»
chiarisce l'esperto «è l'interruzione ricorrente del russamento nel corso della notte,
perché alle pause corrispondono in genere
le apnee. È un aspetto di cui solitamente si
accorge chi dorme accanto a chi russa. Più
raro è quando la persona si sveglia con
un senso di soffocamento». Importanti
indicatori sono poi i cosiddetti sintomi del
giorno dopo. Le apnee, infatti, finiscono
per compromettere la qualità e la quantità
del sonno provocando così grande stanchezza, difficoltà di concentrazione,
mal di testa, rallentamento dei riflessi.
«Inoltre, la maggioranza di coloro che soffrono di Osas ha problemi di pressione
alta» aggiunge lo specialista «gli uomini
hanno un ingrossamento della prostata e
devono quindi alzarsi due-tre volte a notte
per urinare e si registrano, sempre nell'universo maschile, importanti disturbi della
sfera sessuale. Questo è un problema
piuttosto diffuso, anche se da parte dei malati c'è ancora una certa reticenza a parlarne». Tutti i sintomi sono dovuti alla ciclica
riduzione dell'ossigeno nel sangue. Un'ap-
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FIATO SOSPESO
• II russamento interes
della popolazione, ma s
ha problemi di apnee o
nea per essere considerata tale deve avere
una durata superiore ai 10 secondi, ma
ci sono persone con apnee anche della durata di un minuto, un tempo lunghissimo.
GLI ESAMI UTILI
«A mio giudizio, la popolazione deve essere sensibilizzata su questo problema, perché sia in grado di riconoscere i sintomi e
decida di rivolgersi al medico» precisa il
professor Vicini. «La cura richiede la collaborazione di diversi specialisti dall'otorinolaringoiatra allo pneumologo, dal neurologo allo stomatologo. Oggi, però, esistono
centri specializzati nella cura dei disturbi del sonno che coinvolgono tutte queste
figure». Gli esami che permettono di raggiungere una diagnosi certa di sindrome da
apnee ostruttive nel sonno sono di due tipi.
Il primo è la cosiddetta polisonnografia
e consiste nel dotare la persona di un piccolo dispositivo che registra tutto quanto
accade nel corso della notte all'organismo
e che verifica la presenza e l'entità del fenomeno delle apnee. «Con la polisonnografia vengono rilevati fino a 12-14 parametri,
quindi oltre alla pressione e all'elettrocardiogramma la mattina seguente il medico
ha a disposizione anche l'ossigenazione, il
russamento e il flusso dell'aria». Un altro
esame utile in questi casi è l'endoscopia,
che permette di andare a osservare dall'interno le prime vie aeree per comprendere
se e dove si trova la malformazione. In particolare, la tecnica al momento più efficace
prevede un'endoscopia effettuata nel corso
di un breve momento di sonno indotto da
un anestesista.
U N A CURA FATTA SU MISURA
Oggi le possibilità di intervento per risolvere l'Osas sono essenzialmente quattro:
dimagrimento, terapia ventilatoria,
terapia ortodontica e chirurgia. «Dico
sempre che non esiste il trattamento perfetto in generale» commenta il professor
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I CONSIGLI PER MIGLIORARE
LA RESPIRAZIONE NOTTURNA
r chi è in sovrappeso il primo conilio è quello di ridurre stabilmente
peso corporeo, modulando dieta
j attività fisica, visto che il deposito di grasso nel collo e nella gola
provoca una diminuzione del diametro
delle prime vie aeree.
' Non prendere sedativi: il rischio è che si rilassino i muscoli della gola favorendo così
il russamento.
Rinunciare a dormire supini: si respira meglio se si è
distesi su un fianco oppure a pancia in giù.
Evitare pasti serali troppo
pesanti.
I
Di sera limitare il più possibile le
carni, il latte, i formaggi e in particolare gli alcolici.
iciare sempre trascorrere
ìeno due-tre ore tra il monto della cena (soprattutto
ondante) e il momento di andare
Vicini. «Il repertorio di opzioni a disposizione è ampio, non bisogna fossilizzarsi su
una sola procedura se si rivela non risolutiva». In effetti ogni tipo di intervento ha
le sue indicazioni. «La riduzione del peso,
ottenuta tramite dieta ipocalorica o chirurgicamente a seconda della gravita della situazione» spiega l'esperto «è un trattamento indicato soprattutto per le persone molto in sovrappeso e obese. Si tratta
però di un'opzione che, se si considera il
dimagrimento attraverso la dieta, ha successo solo nel 10 per cento dei casi. Le
ragioni sono diverse: c'è chi non riesce a
seguire la dieta, chi dimagrisce ma poi
ingrassa nuovamente e chi, pur raggiungendo il peso ideale, non riesce a risolvere il problema».
fe
•'
!•
DIFFICILE ADATTARSI
ALLE TERAPIE
La seconda opzione, quella della terapia
ventilatoria, la cosiddetta Cpap, si basa
sull'uso di un'apparecchiatura che durante la notte, attraverso una mascherina, a
ogni respiro fornisce un piccolo quantità-
Dare un ritmo regolare alla
propria vita, rispettando cosi
anche il tempo destinato al
riposo.
OC
""'are i cerottini nasali che
tano le narici e favoriio il passaggio dell'aria,
izio sarà necessario
nuto per intuirne la posizione
dove applicarli.
tivo di aria a pressione, evitando così
russamento e apnee. «Se utilizzato correttamente questo strumento è molto efficace.
Il problema in questo caso è il fastidio di
dover utilizzare il macchinario tutte le
notti, portandoselo dietro anche in viaggio.
In molti non riescono ad accettarlo, altri
seguono la cura per un certo periodo per
poi rinunciare» sottolinea il professore. La
terza possibilità è quella degli apparecchi
dentistici che portano in avanti la mandibola, spostando di conseguenza anche la
lingua e liberando le vie aeree. «Si tratta
però di apparecchi adatti solo in alcune
situazioni» precisa lo specialista.
LA CHIRURGIA È
SPESSO RISOLUTIVA
Infine c'è la possibilità di intervenire chirurgicamente. «Parlo sempre di chinirgie
al plurale» chiarisce l'esperto «perché
esiste un repertorio vastissimo di possibili interventi che vanno da operazioni
ambulatoriali in anestesia locale alla chirurgia robotica di ultima generazione.
Tutte accomunate però da una finalità:
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IL FIATO SOSPESO
ALESSANDRO
CECCHI PAONE
«Sono sempre stato
un russatore, ma ora
con 2 0 chili in meno
va molto meglio»
ALESSANDRO, QUANTO RUSSI?
«Secondo le ultime notizie, da quando sono
dimagrito russo decisamente meno. Ho perso 20 chili e questo mi ha fatto molto bene.
Prima pare che il mio russamento fosse insopportabile e l'ho capito soprattutto rivedendomi a "L'isola dei famosi" (la 5" edizione, nel 2007 ndr)».
_ \/o stare
>nto a non
sagerare
>n il cibo
1
cena»
SEI SEMPRE STATO U N RUSSATORE
O LO SEI DIVENTATO?
«Lo sono sempre stato e non ho elementi per
dire se è un disturbo ereditario, ma se lo fosse
lo devo a mio padre, russatore fenomenale.
Ricordo che io e mio fratello lo sentivamo al
di là della parete nella stanza attigua. Non so
come abbia fatto mia madre a sopportarlo!»
H A I INDAGATO LA CAUSA
DEL TUO RUSSAMENTO?
«All'inizio sicuramente i chili di troppo. Ora
chi dorme con me dice che russo molto me-
1
no sia in termini di durata sia in termini di
potenza. L'altro motivo possibile è una leg-
Alessandro Cecchi Paone (49 an-
gera stenosi della narice sinistra che sicura-
ni) è direttore del canale cultura-
mente non mi aiuta. E poi qualche problema
le Marcopolo, in onda sulla piat-
di digestione particolarmente lenta con un
po' di reflusso gastroesofageo».
taforma satellitare di Sky. Da
sempre appassionato divulgatore
scientifico, ha da poco pubblic
il libro "Scienza e pace", scritto
assieme a Umberto Veronesi ed
edito da Marsilio, sul rapporto
tra scienza e pacifismo.
A L MATTINO TI SEI
MAI SENTITO STANCO?
«No, non ho mai avuto problemi, mi sono
fuori controllo se a cena mangio o bevo
SOFFRI ANCHE DI APNEE NOTTURNE?
sempre svegliato bene anche quando ero in
davvero troppo».
«No, per fortuna di quelle non soffro».
H A I TRUCCHI ANTIRUSSAMENTO,
Si LAMENTA CHI DORME CON TE?
Q U A N D O TI CAPITA
TIPO CEROTTINI, CUSCINI...?
«In alcuni casi sembra che i tappi siano d'ob-
DI RUSSARE DI PIÙ?
«No, nessun trucco. Ho sempre fatto affida-
bligo. E c'è stato chi si è spostato sul divano!».
«Se sono particolarmente affaticato la situa-
mento sulla pazienza e sull'amore di chi mi
zione peggiora, ma va addirittura del tutto
dorme accanto».
sovrappeso».
!
Claudio Cannone
Le donne
ne soffrono
^ soprattutto
«
k a partire dalla
menopausa^
aumentare lo spazio respiratorio nel
tratto che va dal naso alla laringe rimodellando la parte dove si verifica l'ostruzione». Il vantaggio dell'intervento chirurgico è che in genere permette di risolvere il problema senza poi richiedere
ulteriori sacrifici. Gli svantaggi vanno
dai rischi insiti in ogni operazione a un
successo non assicurato al 100 per cento
fino al fatto che non in tutti i casi i risultati sono durevoli nel tempo.
CONSEGUENZE DA
NON SOTTOVALUTARE
L'importante è, pur senza allarmismi,
rivolgersi a un centro specializzato nel
caso si riconoscano alcuni segni di questa sindrome. La mancanza di ossigeno
ripetuta nel corso della notte, con il passare del tempo può infatti danneggiare
seriamente l'organismo. Già i sintomi
dell'indomani possono essere fastidiosi,
ma a questi si aggiunge anche un aumentato rischio di ictus e di malattie dell'apparato cardiocircolatorio, come
infarto, aritmie e ipertensione.
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Cecilia Lulli
IN RETE
Per individuare il centro specializzato più vicino al proprio luogo di residenza 0 alle proprie esigenze l'Associazione italiana di medicina del sonno ha messo a disposizione sul proprio sito www.
sonnomed.it l'elenco completo dei centri nazionali italiani, indicandone indirizzi, responsabili e
contatti telefonici.
GLI INDIRIZZI
BARI
Policlinico, Unità operativa
di malattie dell'apparato
respiratorio, Centro
universitario dei disturbi
respiratori del sonno,
tei. 080/5592978
BOLOGNA
Centro di medicina del
sonno, Policlinico
S. Orsola Malpighi,
tei. 051/6362641
GENOVA
Centro di medicina del
sonno, Servizio di
/ centri citati sono una libera scelta redazionale
neurofisiopatologia,
Ospedale S. Martino,
tei. 010/3537460
MILANO
Centro di medicina
del sonno, Ospedale
San Raffaele Turro,
tei. 02/2643383
PALERMO
Centro per lo studio
delle alterazioni
cardiorespiratorie
durante il sonno, Istituto di
biomedicina e immunologia
molecolare del Cnr,
IN FARMACIA
tei. 091/6809129
PISA
Centro di medicina
del sonno, Clinica
neurologica,
Ospedale S. Chiara,
tei. 050/992088
ROMA
Università Cattolica del
Sacro Cuore, Servizio
di neurofisiopatologia,
Complesso integrato
Columbus, Unità di
medicina del sonno,
tei. 06/3503724.
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