PILLOLA ANNULLA STANCHEZZA?
Meglio un bel sonno
Il copione è sempre lo stesso: il farmaco antisonno
nasce per curare un preciso disturbo, ma viene
rapidamente adottato anche dalle persone sane.
La narcolessia è un disturbo neurologico
piuttosto raro: chi ne soffre può
addormentarsi improvvisamente
durante il giorno, ovunque si trovi.
In presenza di una diagnosi certa, che
escluda che la tendenza al sonno diurno
abbia altre cause (per esempio una
vita sregolata o apnee notturne, cioè
una difficoltà respiratoria che disturba
il sonno provocando di conseguenza
sonnolenza durante il giorno), c’è
un farmaco relativamente recente
che si è rivelato efficace contro la
narcolessia, riducendo la sonnolenza:
il principio attivo si chiama modafinil,
il nome commerciale in Italia (dove
è presente dal 2000) è Provigil.
Più mercato
Messo a punto un nuovo farmaco,
spesso il passo successivo da parte
delle aziende farmaceutiche è allargare
il più possibile il mercato. Nel caso
del modafinil, il primo passo è stato
l’allargamento delle indicazioni: mentre
in Italia, nel momento in cui scriviamo,
è approvato solo per la cura della
narcolessia, in molti Paesi europei e in
Usa è approvato anche per la sindrome
dell’apnea notturna (in questo caso
non agisce sulle cause - l’ostruzione
delle vie respiratorie - ma sugli effetti,
la sonnolenza diurna: per combattere
le apnee notturne l’unico rimedio di
efficacia dimostrata resta la ventilazione
meccanica, con il ricorso a un’apposita
mascherina). Negli Usa e nel Regno
Unito si va oltre: le indicazioni sono
state estese ai disturbi del sonno di chi
per lavoro è costretto a turni faticosi.
Ma non basta. Negli ultimi sei anni le
vendite di modafinil negli Stati Uniti
sono passate da 25 a 575 milioni di
dollari. Un’esplosione di narcolessia?
Tutt’altro. È accaduto invece che questo
farmaco, che riduce drasticamente
il bisogno di sonno, è diventato di
moda, diffondendosi tra coloro che per
i più vari motivi vogliono restringere
il tempo da dedicare al riposo e
devono combattere la stanchezza:
dai piloti dell’Air Force ai manager,
a chi non rinuncia alle ore piccole.
Una sorta di “doping” praticato
da persone sane. La conseguenza:
esporsi inutilmente al rischio di
effetti indesiderati. Il modafinil è un
farmaco che agisce come eccitante
sul sistema nervoso centrale. I più
frequenti effetti indesiderati sono
mal di testa, nervosismo, eccitazione,
aggressività, insonnia. E resta da capire
quali possano essere le conseguenze
a lungo termine di una deprivazione
del sonno. Se può valere la pena di
affrontare i rischi di un farmaco per un
disturbo grave e invalidante come la
narcolessia, molto meno logico è farlo
nel tentativo di cancellare i normali
bisogni del nostro corpo, alterando
anche pesantemente i normali ritmi
di vita, consolidati da centinaia di
migliaia di anni di vita sul pianeta.
Sensibilizzare?
Ci preoccupa, a questo proposito, in
concomitanza con la diffusione del
modafinil, la nascita della “Settimana
nazionale contro le ipersonnie”. Già
tenuta nel 2005, è stata rilanciata anche
quest’anno tra il 24 e il 30 luglio.
Promosse da diverse associazioni di
pazienti (Ain, Associazione italiana
narcolettici e Aipas, Associazione
italiana pazienti con apnee del sonno),
con il patrocinio dell’Associazione
italiana di medicina del sonno, le
campagne vogliono sensibilizzare
sulle malattie che provocano eccessiva
sonnolenza diurna, portando a una
diagnosi il più precoce possibile.
Come sempre in questi casi, le
campagne invitano i pazienti a recarsi
non già dal proprio medico di base, che
dovrebbe essere il primo sanitario da
contattare in caso di disturbi di salute
di qualsiasi tipo, ma direttamente a
un centro specialistico (“Centro del
sonno”). Un simpatico testimonial (Lupo
Alberto) garantisce l’attenzione degli
studenti, contattati attraverso le scuole.
La nostra domanda è: a chi servono
settimane di questo tipo, che fanno
emergere uno specifico problema di
salute? A chi ancora non sa di essere
malato di eccessiva sonnolenza
diurna o di apnee? Certo.
Ma temiamo anche che, come in molti
altri casi, queste campagne finiscano col
tradursi in un sistema per far conoscere
il modafinil (non pubblicizzabile se
non ai medici): le cui indicazioni, non
a caso, stanno per essere estese anche
in Italia alla cura delle apnee notturne.
Il fatto che il sito dell’Ain sia
sponsorizzato dalla Cephalon e
dalla Dompè, concessionaria di
vendita del Provigil in Italia, è un
elemento che non ci rassicura.
L’abuso di modafinil, assunto come
una sorta di dopante per vincere
i normali bisogni dell’organismo,
è già una realtà in altri Paesi.
C’è da sperare che non si
estenda anche all’Italia.
Come sempre, sensibilizziamo i
cittadini, con un’informazione corretta.
Per coinvolgere anche medici e
farmacisti, questa notizia è riportata
anche sul numero 3 (uscito a luglio)
della rivista Dialogo sui farmaci,
bollettino indipendente di informazione
rivolto agli operatori del settore salute. ■
SALUTEST n° 63 agosto 2006
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