Ur# Ur# elas#ci Ur# anelas#ci Conce.o di urto • Supponiamo di far cadere, da una altezza h una palla di massa m, e supponiamo di vederla rimbalzare ad una altezza h’. • Il rapporto delle velocità, poco prima e poco dopo il contatto con il suolo, si ottiene come radice del rapporto fra le altezze. v’/v = √h’/h Dimostrazione: L’Energia potenziale della palla prima di cadere è U = mgh. Poiché l’energia meccanica si deve conservare, Ek = U, la palla poco prima che tocchi il suolo avrà una velocità pari a v = √2gh • Dopo il rimbalzo la palla raggiungerà la quota h’ e quindi U’ = mgh’. La velocità v’ subito dopo il rimbalzo doveva quindi valere v’ = √2gh’ poiché ½ mv’2 = E’k = U’ = mgh’ • Se il rapporto v’/v = 1 si dirà che l’urto palla - suolo è elastico; • Se v’/v < 1 l’urto palla-suolo è inelastico. Urto elas#co/urto inelas#co • Negli ur#, la quan#tà di moto del sistema, Σp = mv, si conserva sempre. • Negli ur# elas#ci oltre alla quan#tà di moto si conserva anche l’energia. • Negli ur# inelas#ci si conserva solo la quan#tà di moto Ur#: caso unidimensionale • Negli ur# elas#ci Ek e p sono grandezze che si conservano. Negli ur# inelas#ci si conserva solo p, mentre Ek contribuisce ad altre forme di energia. § Nell’urto elastico, se due corpi hanno velocità diverse, dopo l’urto, i valori delle velocità si osserveranno invertiti. Cioè i valori complessivi di Ek e p, prima e dopo l’urto saranno uguali. § Nell’urto anelastico, dopo l’urto, i due corpi saranno compenetrati o strettamente legati. E si troverà che il valore di p è ancora uguale a prima dell’urto, mentre l’Ek sarà diminuita a causa di calore sviluppato o di deformazione meccanica o altro ancora. Per l’urto elastico, p1,i + p2,i = p1,f + p2,f e l’energia Eki = Ekf per un urto inelastico, p1,i + p2,i = p1,f + p2,f , ma Eki = Ekf Urto elas#co: bersaglio mobile Durante un urto elastico l’energia cinetica dei singoli corpi può variare, ma la Ek del sistema rimane costante. Caso di un corpo mobile che colpisce un bersaglio fisso: m1v1,i = m1v1, f + m2v2, f 1 2 m1v12,i = 12 m1v12, f + 12 m2v22, f m1 (v1.i − v1, f ) = m2 v2, f m1 (v1.i − v1, f )(v1.i + v1, f ) = m2 v22, f v1, f = v2 , f m1 − m2 v1.i m1 + m2 2m1 = v1.i m1 + m2 (quantità di moto) (energia cinetica) 1. Se le masse sono uguale m1 = m2 v1,f = 0 e v2,f = v1,i 2. Urtando contro un muro m2 >> m1 v1,f è circa = - v1,i e v2,f è circa = 0 3. Se m1 >> m2 allora v1,f circa = v1,i e v2,f circa = 2v1,i Urto elas#co: bersagli contrappos# v1 m1 Conservazione della quan#tà di moto e dell’energia cine#ca m1v1,i − m2 v2,i = −m1v1, f + m2 v2, f 1 2 m1v12,i + 12 m2 v22,i = 12 m1v12, f + 12 m2 v22, f m1 (v12,i − v12, f ) = m2 (v22,i − v22, f ) m1 (v1,i + v1, f ) = m2 (v2,i + v2, f ) m1 (v1,i − v1, f )(v1,i + v1, f ) = m2 (v2,i − v2, f )(v2,i + v2, f ) Da cui, conoscendo le velocità iniziali si possono ricavare le due velocità finali: v1, f = m1 − m2 2m2 v1,i + v2 ,i m1 + m2 m1 + m2 v2 , f = 2m2 m − m2 v1,i + 1 v2 ,i m1 + m2 m1 + m2 v2 m2 Pendolo balis#co Per calcolare la velocità di un proieMle si spara un colpo contro un tronco sospeso orizontalmente da due funi. Nella descrizione del pendolo balis#co convergono due conceM diversi. Il primo è il conce.o di urto perfe.amente anelas#co: proieMle che si conficca nel tronco. Il secondo è la trasformazione dell’energia cinetica in energia potenziale: il tronca si solleva di una altezza h Pendolo balis#co: esempio Impossibile visualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riavviare il computer e aprire di nuovo il file. Se viene visualizzata di nuovo la x rossa, potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuovo. Nell’esempio, la massa del tronco è M = 5,4 kg, la massa del proieMle è m = 9,5 g, e h = 6,3 cm è l’altezza misurata dopo la collisione. Quanto è la velocità del proieMle? pi = pf mvi = (M+m)vf vf= mvi/(M+m) Immediatamente dopo l’impa.o il sistema proieMle-­‐blocco ha una massa che vale (M + m) e una velocità pari a vf . La sua energia meccanica si deve conservare, cioè Ek -­‐ U = 0 ½ (m+M) vf2 = (M+m)gh e sos#tuendo il valore di vf si oMene 2 1 ⎛ mvi ⎞ ⎜ ⎟ = gh 2 ⎝ m + M ⎠ vi = m+M m mvi = 2 gh m+M ⎛ 0,0095 + 5,4 ⎞ 2 gh = ⎜⎜ ⎟⎟ 2 ⋅ 9,8 ⋅ 0,063 = 630 [ MS −1 ] ⎝ 0,0095 ⎠ Ur# elas#ci in due dimensioni p è un ve:ore, pertanto la sua conservazione è valida per ciascun asse, mentre Ek è uno scalare e la sua conservazione fornisce una sola equazione p1,i + p2,i = p1,f + p2,f Ek,1,i + Ek,2,i = Ek,1,f + Ek,2,f Nel caso di figura pi, pf ed Ek sono legate dalle relazioni m1v1,i = m1v1,f cosθ1 + m2v2,f cosθ2 0 = m1v1,f sinθ1 + m2v2,f sinθ2 ½ m1v1,i2= ½ m1v1,f2 + ½ m2v2,f2 La quan#tà di moto • La quantità di moto è il prodotto fra la massa m e la velocità v posseduta da un corpo e si indica con il vettore p. • Questa grandezza non ha una specifica unità di misura, e nel sistema SI è espressa in [KMS-1]. p=mv • La seconda legge di Newton lega l’azione di una forza alla variazione di p ! ! dp F= dt ! ! dp = Fdt • il prodotto Fdt ovvero l’Impulso è equivalente alla variazione della quantità di moto ! ! ! Fdt = dp = mdv ! ! ! ! FΔt = mΔv = m(v2 − v1 ) Conservazione del momento • In un sistema isolato, dove non ci sono forze esterne, la 2°legge di Newton (F = dp/dt) diventa dp/dt = 0. Ma se la derivata di una grandezza è zero, la grandezza è costante. • Quindi possiamo dire che in un sistema isolato la quantità di moto p si conserva. • Supponiamo di avere due corpi di massa m1 ed m2, su un binario privo di attrito separati da una molla e tenuti insieme da uno spago. • La sua quantità di moto è zero. • Appena lo spago viene tagliato i due corpi si dirigeranno nella direzione opposta. Le velocità dei due corpi saranno tali che: m1v1 = - m2v2 Moto di un razzo Al tempo t si osservi, da un sistema inerziale, il moto di un razzo e supponiamo: 1. che il moto razzo non risenta della forze di gravità 2. che il razzo abbia velocità v e massa M Dopo un tempo dt il razzo avrà gettato una massa – dM con velocità + U rispetto al nostro sistema di riferimento. Il sistema razzo + gas di scarico dovrà conservare la propria quantità di moto pi = pf quindi Mv = - dM U + (M + dM)(v +dMdv) dv − u=M dt dtu vale Se ora osserviamo, dal sistema del razzo, che la velocità di scarico u = (v +dv) - U si avrà U = v + dv - u sostituendo Mv = - dMv - dMdv + dMu + Mv + dMv + Mdv + dMdv Pertanto resta dMu + Mdv = 0 diviso per dt si avrà: Ru = Ma (quindi Ru è una forza: la spinta del razzo) Calcolo della velocità del razzo • Il valore di spinta di un razzo è Ru. Quindi la spinta è tanto maggiore quanto più velocemente si riduce la massa del carburante e quanto più alta è la temperatura dei gas di scarico • La velocità come funzione della massa di carburante bruciata si ricava da dMu + M dv = 0 è ci porta dM dv = −u M ed integrando ∫ vf vi dv = −u ∫ Mf Mi dM M La soluzione di questo integrale da il valore della velocità finale corrispondente alla diminuzione della massa totale del razzo v f − vi = u(ln M i − ln M f ) L’impulso trasferito Un dischetto da hockey 150 g che viaggia alla velocità di 15 m/s urta il palo della porta e viene deviato di 150°dalla sua direzione con una velocità ridotta del 30%. Se l’impatto dischetto-palo è stimato pari a 1,5 ms quale è la forza trasferita al palo. Soluzione: La velocità finale sarà 30% ⋅ 15 = 4,5 v fin = 15 - 4,5 = 10,5 m / s In forma vettoriale dopo l’impatto la quantità di moto è 0,15 x 10,5 = 1,58 [MKS-1] ovvero pfin = 1,58cos30 i+1,58sen30j. La forza trasferita al palo sarà data da <F> m1 vin 150° vfin ! ! ! ! ! ! Δp ( p fin − pin ) 1,58 ⋅ 0,867i − 1,58 ⋅ 0,5 j − 0,15 ⋅ 15i F= = = = Δt 1,5 ⋅ 10 −3 1,5 ⋅ 10 −3 ! ! ! ! ( 1,37 − 2,25)i − 0,79 j − 0,88 3 ! 0,79 3 ! = = 10 i − 10 j = − 586 , 6 i − 526 , 6 j 1,5 ⋅ 10 −3 1,5 1,5 ( ) F [ N ] = 586,6 2 + 526,6 2 = 621407,2 = 788.3[ N ] ≈ 80 kg θ = arctg 526,6 ≈ 42° 586,6 Forza dovuta ad ur# ripetu# Dal teorema dell’impulso risulta che: J = pf – pi = <F> Δt. Volendo conoscere la forza media dovuta ad una serie di ur# ripetu# dovremo mol#plicare l’impulso per il numero di ur#. Allora si avrà F = nΔp/Δt = -­‐ (n/Δt) mΔv (n/Δt) è la frequenza dell’urto. Se il proieMle resta nel muro Δv = -­‐ v i Δm F =− Δv Δt mentre se rimbalsa elas#camente Δv = -­‐2vi e nell’intervallo di tempo Δt la quan#tà di massa è Δm = nm